Archivio per Giornata della Memoria

GIORNATA DELLA MEMORIA

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , on 27 gennaio 2023 by Sendivogius

«Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue.»

Giorgio Almirante
“La Difesa della Razza”
(05/05/1942)

«A 34 anni dalla morte di Giorgio Almirante ricordiamo un uomo coraggioso, onesto, rispettato e stimato dagli amici ma anche dai suoi avversari. Un grande politico che ha saputo trasmettere alle successive generazioni idee, valori, tradizioni e un infinito amore per la nostra Nazione. La destra italiana non dimentica

Giorgia Meloni
(22/05/2022)

NEMMENO NOI!

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RIMEMBRANZE

Posted in A volte ritornano with tags , , , , , , on 27 gennaio 2013 by Sendivogius

This is war by Kanthesis

In occasione della “Giornata della Memoria”, per ricordare le vittime delle leggi razziali e del genocidio nazi-fascista, con la sensibilità democratica che gli è propria, il Pornonano ha approfittato della circostanza per tessere l’ennesimo elogio al duce buonanima: da sempre suo termine di paragone preferito, è evidentemente l’unico personaggio che reputi degno della sua statura.
Quindi, come d’abitudine, il pupo si è addormentato durante le cerimonie… Quanto meno, non ha raccontato barzellette sconce sugli ebrei. E questo è già un risultato notevole, conoscendo l’idiota.
Grande scandalo per le lodi al duce, e unanime sdegno di facciata, con attivazione dell’indignazione a gettone: Berlusconi sbaglia tempi e luoghi, ammiccando al regime mussoliniano. E sai che novità!
Perché in 20 anni di attività politica, c’era ancora qualche dubbio sul filo-fascismo del ducetto brianzolo, che certo non è mai stato antifascista… La cosa non gli compete. Ed in questo è senz’altro in buona compagnia…
C’è da chiedersi cos’altro debba fare il papi nazionale per palesare ancor di più le sue simpatie nostalgiche verso il littorio… Non bastava aver sdoganato gli irriducibili della RSI? Averli portati alle massime cariche di governo? Aver messo sul banco degli imputati la Resistenza? Aver dato la stura al peggior revisionismo, coccolando e proteggendo i rigurgiti delle più infime cloache del neo-fascismo?
 Cosa ci si aspettava?!? Che si affacciasse dal balcone di Palazzo Venezia col fez nero incollata sulla catramata, o sostituisse le scarpe dal tacco 12 con gli stivaloni?
Basta vedere la baldanza e l’assoluta impunità con cui i nipotini di Himmler praticano apertamente le loro apologie di reato, alla luce del giorno, mentre vengono foraggiati economicamente dai loro protettori politici. O come si dedichino ad una maniacale caccia ai pochissimi ebrei che vivono in Italia.
D’altronde, al contrario di quanto avvenuto in Germania ed in Giappone, in Italia non c’è mai stato alcun processo di defascistizzazione. Nella costante ansia di auto-assoluzione, ci si è riciclati in fretta vendendosi al miglior offerente.
La vera anomalia è stata l’esistenza di un movimento di resistenza e di Liberazione… odiatissima da ‘moderati’ e ‘benpensanti’ (la piaga endemica di una nazione infetta), perché il coraggio di pochi ricorda l’ignavia, la vigliaccheria, e la complicità dei molti che col regime scesero a patti, ottennero favori, e nel momento del maggior bisogno rimasero alla finestra in attesa di accordarsi col vincitore.
Questo è un Paese dalla memoria cortissima che non ha mai fatto i conti col proprio passato, per questo è destinato a riviverlo in continuazione.

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