
Per ragioni minime di profilassi, ci soffermiamo sempre con una certa riluttanza sui nazisti della padania e sulle loro irrefrenabili deiezioni diarroiche: ‘gente’ (chiamiamola così) che usa indistintamente lo stesso orifizio per defecare e sbraitare. E, quel che è peggio, lo fa quasi sempre a bocca piena.
Tipico esponente sub-alpino della razza ariana, Mario Borghezio, nella sua inconfondibile prestanza iperborea, costituisce da sempre l’esemplare d’eccezione nella ben pasciuta porcilaia leghista, che pure non manca di altri degnissimi avanzi di latrina, sempre pronti a spruzzare liquami immondi ogni volta avvistino all’orizzonte dei loro villaggi pedemontani un ‘negro’, un ‘frocio’, o un ‘terrone’, latrando tutti insieme per riflesso pavloviano, presi come sono da sacro furore. Poi (è ovvio!) il giorno dopo si dissociano, facendo seguire la smentita da una nuova scarica di flatulenze dal miasma ancor più infame.
È inutile perdere tempo sui loro ignobili prodotti che, data la consistenza e l’intrinseca natura, non vanno assolutamente rimestati. Intestino e deretano della gran cloaca verde-padano, Borghezio ci ricorda più che altro il Golgothiano già visto in “Dogma”: demone escrementale di pura merda, che rigurgita dalle cloache che lo alimentano in un effluvio di materia fecale.
Puoi solo che stargli alla larga, trattenendo il disgusto!

«Vi sono certi individui. sul viso dei quali è impressa una tale ingenua volgarità e una tale bassezza del modo di pensare, nonché una tale limitatezza bestiale dell’intelletto, che ci stupisce come mai simili individui abbiano il coraggio di uscire con un simile viso e non preferiscano portare una maschera.»
Arthur Schopenhauer
“Parerga e paralipomena”
(1851)
Purtroppo sono convinti che basti un fazzolettone verde a celar le vergogne.
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This entry was posted on 21 giugno 2013 at 21:30 and is filed under A volte ritornano with tags Arthur Schopenhauer, Fogne, Golgothiano, Latrina, Lega, Liberthalia, Mario Borghezio, Nazisti, Padania. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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21 giugno 2013 a 21:49
ti ringrazio per questo post. Non aggiungo altro, non vorrei che mi sfuggisse qualcosa di troppo.
21 giugno 2013 a 22:55
Quando sento parlare un leghista mi stupisco sempre di come si possano ammaestrare gli animali, sino al punto da farli assomigliare a (sub)umani. Alla fine del discorso, poi, aspetto sempre che il domatore esca da dietro una tenda e tiri la sardina all’animale vestito di verde, a rafforzare l’apprendimento di semplici frasi e comportamenti.
Ma tutto sommato ha ragione Schopenhauer…
21 giugno 2013 a 23:47
Sarà l’eredità ‘genetica’ dei Longobardi (i più selvaggi tra i barbari che hanno invaso la Penisola)….
Sarà la tristezza di esistenze vuote, trascinate nell’alienazione collettiva di borghi medioevali fermi alla caccia delle streghe e degli eretici….
Sarà la grettezza provinciale di villaggi anonimi, dove non splende mai il sole…
Sarà il risultato di troppi incroci tra consanguinei, in comunità-bunker a riproduzione endogena…
Ma questi sono materia da studio antropologico!
24 giugno 2013 a 17:12
Non ci dimentichiamo la Dolores Valandro, esempio calzante di bestialità al femminile.
http://www.repubblica.it/politica/2013/06/13/news/ex_leghista_ministro_kyenge-61001643/
La Dolores Valandro non è una donna è un prolungato insulto, è uno scaracchio in faccia all’arte, un calcio in culo a Divinità, Bellezza e Verità, tanto per usare le parole di Henry Miller nel “Tropico del Cancro”, 1934.