Archive for the Muro del Pianto Category

(170) Cazzata o Stronzata?

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , on 29 aprile 2023 by Sendivogius

Classifica APRILE 2023″

Decisamente, dopo quasi tre lustri di indefessa attività, c’è da chiedersi se questa rubrica abbia ancora un senso, nel totale stravolgimento dei ruoli, quando l’eccezione diventa la regola e l’esternazione più abnorme viene normalizzata ad ordinario degrado, eletto ad espressione comunemente accettata di quotidiana imbecillità certificata, ora che il cretino in tutta la sua devastante prevalenza costituisce l’elemento dominante di un macrocosmo distopico ed onnipervasivo, per un concentrato fuori scala di minchioneria siderale e del tutto priva di freni inibitori. Siamo oltre l’invasione degli ultracorpi in un mondo già devastato, con l’eccezione di poche effimere ridotte assediate da legioni di ciarlieri coglioni, in stato di sovreccitazione da ingrifamento logorroico. Se è vero che il potere logora chi non ce l’ha, è certo che da alla testa di chi se ne abbevera come un ubriaco in osteria. E non si sa davvero da dove cominciare in questa sconcertante fiera delle meraviglie, dove si susseguono come in una giostra impazzita i più sensazionali fenomeni da baraccone, sempre in bilico tra farsa e tragedia, per una oscena galleria di pataccari da gabinetto delle curiosità ed altri orrori tangibili, fuggiti dall’universo di Altroquando. Siamo dinanzi ad un condensato di distorsioni cognitive ed analfabetismo funzionale, in ributtante connubio con un instupidimento collettivo di massa ed imbecillità sovrana (o sovranista?), fermentati nell’assafetida della più crassa ignoranza, oltre i più triti stereotipi e le più imbarazzanti pacchianate, tra parassitismo politico e piaggeria cortigiana che farebbe arrossire anche il più inveterato pervertito appassionato di anal-licking.
E dunque, da dove (non) cominciare? Dalle risse tra comari e con tanto di lancio di stracci tra Renzi e Calenda: le due macchiette comiche oversize della premiata serie “Lui è peggio di Me”? Ed è difficile stabilire il primato tra i due!

Dalla nuova gauche caviar di Elly Schwa che tanto terrorizza i cacicchi democristiani parassitati nel partito bestemmia, manco fosse Rosa Luxemburg, per il suo “estremismo massimalista”? E allora si capisce perché la Sinistra è morta e quali frutti avvelenati abbia lasciato in eredità lo scempio del veltronismo! E siamo solo dalle parti della sedicente Opposizione.
Oppure parliamo (trattenendo conati di vomito) di Giggino il Bibitaro, raccomandato dal migliore di tutti (quell’avatar divino che si fa chiamare “Mario”) come rappresentante UE per il Golfo (e non è quello di Napoli!) e di un Pietro Fassino ridotto a reggergli il moccolo?!? Giusto a proposito di quella storia sul Merito e le Eccellenze italiane.
Di gente che non ha mai fatto un cazzo nella vita, ma che dall’alto dei suoi 20.000 euro rubati di stipendio mensile stra-parla di lavoro e “moderazione salariale”?
Delle imbarazzanti promozioni culturali della Santanché: un incrocio tra Supercafone e Vacanze di Natale, in un orgia di luoghi comuni per un popolo ruffiano di aspiranti camerieri; con tormentata pace (eterna) della povera Simonetta Cattaneo Vespucci?!?
Dei cognati d’Italia, a riprova che in ogni famiglia c’è uno più coglione di tutti?!? Dei Maria Benito da Predappio? Dei primati (nel senso di scimmiottamenti) culturali di una Destra gramsciana?
Forse è tempo di occuparsi d’altro. Che so… di “armocromia”?!?

Hit Parade del mese:

01. ANDATE A ZAPPARE

[02 Apr.] «I giovani vadano a lavorare nei campi, invece di stare sul divano con il reddito di cittadinanza.»
 (Francesco LollobrigidaCognato d’Italia)

02. SIETE CIRCONDATI!

[18 Apr.] «Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica!»
 (Francesco LollobrigidaInsostituibile)

03. ED È PURE MORTO DI FREDDO!

[20 Apr.] «Gesù Cristo ci ha messo 6 giorni a fare il mondo.»
 (Daniela Santanchéla Devota)

04. IL POZZO (NERO) E IL PERNO

[09 Apr.] «Giorgia Meloni può essere il perno del dialogo per cercare stabilità in Medio Oriente.»
 (Guido Crosettoil Maggiordomo)

05.  S.MARIO E GLI OLTRE-CULO (I):
L’Uomo che aggiustava gli orologi

[18 Apr.] «Parlando di leadership Draghi spiazzava. Un giorno, senza guardarmi, mi fece notare che gli orologi di Palazzo Chigi erano rotti. Poi sono stati riparati. La sua era una capacità di guardare qualcosa da uno sguardo inedito. L’ha fatto sempre.»
 (Antonio Funiciello, Capo Gabinetto)

06.  S.MARIO E GLI OLTRE-CULO (II):
Con la forza del pensiero

[07 Aprile] «L’ex braccio destro di Mario Draghi, Antonio Funiciello, rivela nel suo libro “Leader per forza’” come il premier riuscì a far passare la sua proposta di assegnare all’Ucraina lo status di ‘candidato membro dell’UE, nel viaggio in treno a Kiev con Macron e Scholz, tacendo per 40 minuti.»
 (Sebastiano Messina, il Cronachista)

07. I CICLI POSITIVI

[19 Apr.] «Ci piace portare, diciamo… insieme ai nostri amministratori il Partito Democratico, verso un futuro che grazie anche alle nuove norme europee sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo… della circolarità, uscendo dal modello lineare. È questo il tema.»
 (Edith Schlein, Disastro comunicativo)

08. IL RACCOMANDATO

[23 Apr.] «Essere Inviato UE in una regione strategica come il Golfo Persico è incarico di grande responsabilità che Di Maio, forte dell’esperienza e delle relazioni maturate alla Farnesina, ricoprirà al meglio. Ed è riconoscimento al ruolo dell’Italia nel vicino Oriente. Congratulazioni!»
 (Pietro Fassinodobbiamo commentare?)

09. POI TE LO SPIEGO…

[25 Apr.] «Io antifascista? Dipende dal senso.»
 (Ignazio La Russail Sensitivo)

10. PRIMA LE SIGNORE

[22 Apr.] «Basta scarcerazioni facili!»
 (Augusta Montaruli, condannata a 18 mesi per peculato e ovviamente in Parlamento)

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Che bella cagata!

Posted in Muro del Pianto with tags , , , on 8 aprile 2023 by Sendivogius

Accattivante come una scorreggia ad un matrimonio, si conclude in tutta la sua deprimente mestizia l’inutile galleria di imbarazzanti manifesti giganti, coi quali la nefasta presidenza UE della contessa Von Der Kulen celebra se stessa ed il funerale di una Unione, che continua a conservare l’appeal di una merda riscaldata nel forno a micronde.
Da notare la scelta ossessiva dei colori giallo e blu, dopo l’annessione dell’Europa all’Ucraina, e l’inquietante sequenza di profili trisomici a trazione nordica, tra volti sfuggenti, sguardi vacui, espressioni porcine, e alberi rachitici su fondali incerti, esaltati dal raffinato gioco di parole nell’inconsistenza evanescente del messaggio da veicolare (variabile a seconda del pubblico nazionale).
Dovranno fare di molto meglio per convincerci…
E affidarsi ad un’agenzia pubblicitaria migliore!

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MEMENTO (II)

Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto with tags , , , , , , on 23 marzo 2023 by Sendivogius

Non guardatelo (solo) come un vecchio scorreggione, pesantemente rincoglionito e con seri problemi di deambulazione, che ama giocare a Risiko! e che in piena regressione senile cerca di stringere la mano al suo amico immaginario, senza riuscire a trovarlo. Ma guardatevelo comunque bene! Perché le sorti del mondo sono appese come non mai a questo coglione qua…Guerrafondaio lo era anche prima di mettere da parte ogni finzione democratica e suonare l’adunata, per le compagnie di ventura dei suoi valvassori e valvassini, per i re-fantoccio dei suoi protettorati, per le truppe ausiliarie degli stati clienti, e per gli ubbidienti ascari delle colonie europee d’Oltremare, nella succube sudditanza su accondiscendenza servile che è loro propria per vocazione naturale.
  E guerrafondaio lo era molto prima di reinventarsi sommo sacerdote (modello fariseo su dualismo manicheo), per l’immolazione dei popoli all’altare della NATO (sacrifici umani inclusi), mentre prepara la prossima guerra infinita lontano da casa sua, tra le torme inginocchiate di chierichetti pronte a cogliere il sacro verbo atlantista (non necessariamente per via orale) ed i battaglioni di predicatori armati che dalle loro gazzette prezzolate di regime invocano la guerra santa, officiando la recita ufficiale del Credo (c’è un aggressore e un aggedito), elevato a professione di fede; pena la scomunica per eresia, con tanto di inquisizione per i reprobi.

Evidentemente, c’è Aggressore ed Aggressore… Alcuni sono meno uguali degli altri. E di solito non pagano mai. Per questi infatti non è previsto l’intervento comico di alcuna sedicente “corte penale internazionale”, con attivazione a gettone su chiamata.

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PENSIERINI

Posted in Muro del Pianto, Stupor Mundi with tags , , , , , , on 11 marzo 2023 by Sendivogius

«Il libro non è un semplice oggetto; è un mondo, una dimensione etica, morale e spirituale, uno strumento di crescita culturale. Ciascuno di noi, attraverso la lettura, migliora se stesso, perché è la proiezione della nostra personalità

Parola di Gennaro Sangiuliano (o più probabilmente del suo ghost-writer): il raffinato giornalaio partenopeo, attualmente facente feci di ministro nel MinCulPop del gabinetto meloniano, dove è stato paracadutato per imperscrutabili meriti culturali. All’occorrenza, è uno che si fa i complimenti da solo, sul suo immancabile profilo twitter. È l’alfiere del nazional-sovranismo fascio-ripulito, il Gramsci nero (gli piacerebbe!) che finora si è distinto per le sue dirompenti esegesi sul Dante fondatore del pensiero di destra in Italia, e per l’indifferibile necessità di produrre fiction di destra, onde invertire la presunta egemonia culturale della sinistra nella Nazione redenta; ovvero la stessa repubblichetta a-sociale, monopolizzata dal pensiero bolscevico, che però produce e pone simili macchiette ai suoi vertici istituzionali.
Sarà per questo che l’Italia è il paese (o meglio, “nazione”, in ossequio al nuovo corso patriottico) col più alto numero di analfabeti funzionali in Europa… sicché anche noi possiamo vantare un qualche primato nazionale… e in cui il 56% della nazione legge non più di un libro all’anno, ma che in compenso ‘vanta’ una delle classi dirigenti più ciarliere e ignoranti del pianeta, che legge pochissimo o niente, che però ama scrivere e magari farsi pubblicare libri firmati a proprio nome, meglio se editati da terzi, con risultati spesso grotteschi.
L’insipienza abissale di una massa incolta è davvero la proiezione collettiva della personalità di un popolo, ne riflette le scelte e di converso i padroni che si sceglie su riflesso della stessa.
Non è mai cambiato nulla. Solo non ci si vergogna più.

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Letture del tempo presente (XV)

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , on 17 dicembre 2022 by Sendivogius

Continua inarrestabile l’avanzata dello Schifo perenne, che non conosce targhe alterne né riposo: un’immane, incontenibile, colata di merda che scroscia fuori a fiotti dal pozzo nero in cui è sprofondato questo paesucolo da barzelletta sconcia, che come tutte le nullità si crede “potenza”.

Finalmente, l’Italietta in velluto bruno è tornata ad indossare la camicetta nera con griffe taroccata; ben felice di essere la canticchiante e danzante merda del mondo, nell’operetta di regime alla recita sovranista, per un governicchio osceno che coltiva e coccola la peggior feccia di ogni ordine e grado.

 

La Pandemia è finita

«La neolingua dell’Anno Primo dell’Era meloniana ha prodotto un’altra perla: “mini-isolamento”, un lemma svelto, rapido, libero da lacci e lacciuoli per (non) dire che fanno uscire di casa la gente positiva al Covid (la malattia che ha fatto 6,6 milioni di morti nel mondo e 182 mila in Italia) dopo 5 giorni dalla diagnosi, o la va o la spacca; diagnosi che spesso è autodiagnosi, motivo per cui i positivi sono in realtà molti di più di quanto dica il bollettino già quotidiano ora settimanale, e di questi le Asl non conoscono certo i nomi, quindi si poteva uscire anche prima senza alcun isolamento, standard o mini che fosse; ma c’è una bella differenza se è il governo a dare il via libera agli irresponsabili, di fatto decretando la fine della pandemia.

L’ispirazione è chiaramente produttivista e consumistica: l’inchino al sacro Pil natalizio (con 10 milioni di influenzati semplici a casa, ci mettiamo pure a sofisticare sui tamponi), come pure sotto Draghi e ai tempi del bipartisan “Milano riparte” e del renziano “Riapriamo tutto perché così avrebbero voluto i morti di Bergamo”. Mentre negli Usa, preso atto che il virus ha ripreso a circolare a livelli critici e gli ospedali sono pieni di contagiati da Sars-CoV2 e da virus influenzale e sinciziale, si torna a “raccomandare fortemente” l’uso di mascherine al chiuso indipendentemente dalle vaccinazioni ricevute (com’è logico: le mascherine proteggono dall’infezione, i vaccini no), qui il governo di destra dice che l’emergenza è finita e che non è mai stata tale. L’emendamento del mini-isolamento, inopinatamente, è dentro il decreto rave: mentre si sancisce la pericolosità di chi balla nei capannoni, si decreta l’innocuità di un virus che causa polmoniti bilaterali. Del resto, Meloni in piena pandemia chiamava insieme a Salvini alle adunate di piazza, il 2 giugno 2020, a sputacchiare droplets libertari alla faccia di Conte che ci chiudeva in casa (imitato da tutti i Paesi europei del cosiddetto mondo libero).

Sicché nella prima tornata di spacconate di neo-ministri (umiliazione e merito, fiction sulla Fallaci, mini-naja, Ponte sullo Stretto, lidi liberi ai privati) rientra pure quella, poi ritirata per manifesta insensatezza, del ministro della Sanità Schillaci: togliere l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa per i visitatori e si suppone pure per il personale sanitario. Testimonianza personale: richiesta di inutilissimo Green Pass all’entrata di un ospedale romano, io – diligentemente mascherata con Ffp2 – mi sono trovata a riprendere medici e infermieri che la portavano sotto al naso o non la portavano affatto, costretta a spiegare, io a loro, per quale motivo ciò non impediva ovvero favoriva la trasmissione del virus contro il quale “i nostri angeli” si battono da tre anni, stante il fatto che il visitatore è costretto a esibire il Green Pass mentre i medici no-vax sono stati reintegrati. Ma qual era la ratio di togliere le mascherine negli ospedali, tra pazienti anziani e fragili, se non quella di tenere il punto sul fatto che il Covid non è una malattia grave e le misure prese finora sono state liberticide? Ce ne viene in mente un’altra, che escludiamo in quanto più cinica ancorché più logica: pagare meno pensioni facendo fuori i superstiti, scampati a tutte le ondate e alle irresponsabilità della politica. E sì che ci si erano messi di buzzo buono ad accopparli. Ricordate quando Gallera, assessore di Fontana, mandava i positivi dagli ospedali nelle Rsa? Ricordate quando i virologi televisivi sostenevano che le mascherine non servivano alla popolazione, bensì solo al personale medico, e che accaparrarsele era segno di massimo egoismo e ignoranza delle leggi del mercato (i prezzi salivano, gli ospedali non potevano comprarne, i medici si contagiavano: la colpa era dei cittadini, non di chi per decenni ha tolto risorse alla Sanità pubblica per darle ai privati)? Poi c’è stato il liberatore liberale Draghi, col suo “rischio ragionato” (scommessa persa: il “raffreddore” Omicron ha fatto 50 mila morti), ma Egli era incontestabile, anche quando istruiva le masse circa la garanzia data dal Green Pass di trovarsi tra “non contagiosi” e Figliuolo somministrava a raffica negli Open Day il Sacro Vaccino AstraZeneca, poi ritirato.

Così, mentre l’Oms dice che i morti crescono del 10% a settimana, si reimmettono malati in società per “tornare alla normalità” (che poi è la catena produci-consuma-crepa), come se occuparsi di un virus che fa 100 morti al giorno fosse una fissa da ipocondriaci. Il governo vuole imporre l’egemonia sanitaria dopo quella culturale: viva il darwinismo sociale e biologico, crepino i lavativi del Rdc e i fragili; bisogna vellicare le imprese e il vitalismo dei “big spender”, grati a chi finalmente ci restituisce la libertà (anche quella di contagiare il nostro prossimo, chi se ne frega se assiste un genitore anziano o ha un figlio immunodepresso)

Daniela Ranieri
(17/12/22)

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LA GENTE BRUTTA

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , on 16 dicembre 2022 by Sendivogius

Nel suo compiuto rango di colonia atlantica all’estrema periferia dell’Impero, preso atto degli stratosferici livelli di corruzione oramai sudamericani dell’Italietta ladra e supina, è difficile farsi meraviglia della miseria innanzitutto morale di questa repubblichetta bananiera, che si crogiola narcisisticamente nel suo sfascio sovrano.
E ci si chiede quanto estrema sia la pulsione suicidaria di quel contenitore vuoto, ma aperto a tutte le più ridicole suggestioni d’importazione (non avendo niente che la definisca di suo), che impropriamente si fa chiamare “sinistra” e più che altro percola nella poltiglia in decomposizione di un centro-sinistrato, massimamente monopolizzato dal terremotato partito bestemmia e dai suoi ancor più imbarazzanti satelliti alla deriva nel vuoto dello spazio cosmico, nello schifo generale che ne definisce il non-essere.

Nel suo stato di catatonica impotenza che ne anticipa la destinazione finale, dall’aurea mediocritas delle origini al cupio dissolvi di un desiderio di morte da psicanalisi freudiana applicata alla (sotto) politica, per un trionfo della più falsa ipocrisia, sconcerta il collasso terminale tra sacchi di monnezza e bustoni ricolmi di banconote a portar via pronto cash, come un narco-corriere messicano.

E’ l’indegna conclusione della parabola progressista deflagrata nel più avido e becero accumulo capitalistico, su compulsione bulimica dell’accattone in vendita ed il parassita a scrocco e rimorchio degli sceicchi. Da camerieri del potere a turisti in cerca di “regali”, per la questua itinerante. Il deserto del Sahara e le sabbie dell’Arabia, quale meta terminale di un suicidio a trapasso lento e doloroso, con un’agonia infinita, nelle mille morti che ne segnano la dipartita indecorosa e senza onore, per uno sputtanamento (questo sì!) senza frontiere nella sua estensione globalizzata.

Mancano le parole e ancor di più la pietà, per gentucola che fu niente, non divenne mai razza padrona, e si riciclò predona alla corte di Alì Baba. Che fine miserabile!

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Letture del tempo presente (XIV)

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , on 28 ottobre 2022 by Sendivogius

LA TRANQUILLITÀ DEI CRETINI

«L’allegria demenziale che promana dai media si mescola al cinismo inarrivabile con cui viene elargita l’informazione e, aggiungendovi il grottesco, rende la situazione ancora più sinistra. La parola ipocrisia si mostra in questo caso inadeguata e ne servirebbe una nuova per sondare gli abissi che quella non è nemmeno in grado di sfiorare. Basta accendere la tv per assistere all’apoteosi della imbecillità spacciata per eroismo e della criminalità contrabbandata per aiuto umanitario, sfogliare un giornale per capire fino a che punto un padrone onnipotente possa indurre i servi perfino all’autolesionismo, dare un’occhiata al web per godersi la fiction in streaming degli ultimi giorni dell’umanità. Le ridanciane kermesse televisive – giochi a premi, scherzi, ricette di cucina, consigli per gli acquisti, gossip e schitarrate – proseguono 24 ore su 24, interrotte di tanto in tanto da un telegiornale che, tra una notizia sulla laboriosa esistenza dei reali d’Inghilterra e un aggiornamento sull’ultima attrice che s’è tagliata le doppie punte “a sostegno di…” ci comunica che siamo sull’orlo di una guerra nucleare che nessuno ha la minima intenzione di fermare perché fermarla non è nell’interesse del padrone che, dall’altra parte dell’oceano, ci guarda benevolo e severo. L’Europa potrebbe essere cancellata dalla faccia del pianeta ma, fino a quando Hollywood rimane al suo posto, il problema non si pone. Si spegne la tv e si va a fare la spesa spendendo il doppio di quello che si spendeva prima acquistando le stesse cose ma non fa niente perchè, sempre in tv, ci hanno spiegato che bisogna fare sacrifici per il signor Zelensky e per i suoi compagnucci di merenda. Quegli eroi infatti non lottano soltanto per la libertà degli ucraini di farsi derubare e affamare da loro ma anche per la libertà del nostro padrone di continuare a fare il padrone e sfruttarci in tutta tranquillità. E la cosa spaventosa è che, oltre ad andare a fare la spesa in un supermercato, non ci è concesso di fare altro che cambiare programma per guardare e sentire le stesse cose, visto che le trasmettono a reti unificate. Oppure andarcene a dormire aspettando che si decida a colpi di missili nucleari e sulla nostra testa chi deve vincere la mano di poker tra un’accolita di criminali che siede nella parte occidentale del tavolo – giocando la sua partita alle spalle di un clown imbecille ma strapagato – e un autocrate non meno criminale che siede nella parte orientale. Sotto il tavolo quella bagascia che chiamano Europa fa i pompini gratis a tutti. Chiunque vinca noi perdiamo. Anzi abbiamo già perso. Ne consegue un’indifferenza diffusa e impressionante che ricorda quella degli zombie che vanno avanti senza sapere dove vanno né perché; fino a quando non finiscono in fondo alla scogliera sfracellati e il mare se li porta. Tanto le cose veramente importanti permangono: cada grandine o missili nucleari la pausa pubblicitaria andrà in onda come da contratto. Già ora la trasmettono tra una bomba e l’altra…ma continueranno a farlo attraverso le ceneri radioattive fino a quando ci sarà un Mentana ad annunciarla in diretta. Dopo si provvederà in loop. L’impassibilità nella quale ci crogioliamo potrebbe trarre in inganno ed essere scambiata per temerarietà. In realtà non ha nulla a che vedere con il coraggio e la cosa peggiore è che non ha nulla a che vedere neanche con quella incoscienza giovanile che può anche fare tenerezza o riuscire affascinante – siamo un popolo di vecchi e l’ardimento adolescenziale se lo sono mangiato le tarme. E’ piuttosto l’ottusa tranquillità del cretino che mentre la nave affonda se la spassa con lo yo-yo. Ma d’altra parte convincersi che questa umanità castrata, inebetita e ridotta a utenza meriti di sopravvivere – per quante attenuanti le si vogliano concedere – è terribilmente difficile…»

Ugo Rosa
(09/10/22)

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