A Natale restiamo ciò che siamo sempre stati. Non esistono giorni speciali in cui ci si risveglia improvvisamente più buoni, né biglietti gratis per il paradiso. Se “la vita è meravigliosa”, non bisogna aspettare il 25 dicembre per scoprirlo. Non scorre su uno schermo in full hd. E L’eden non è un centro commerciale, agghindato per le vendite promozionali per consumatori frustrati.
Siete molto più di ciò che potere comprare..
«Non puoi costruire una casa senza chiodi e legnami. Se vuoi che la casa non si costruisca, fai sparire chiodi e legname. Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno. Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra.
Se il governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia e in preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia a lamentarsi. Pace, Montag, offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari […] Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la
malinconia e la tristezza. Chiunque possa far scomparire una parete TV e farla riapparire a volontà, e la maggioranza dei cittadini oggi può farlo, sarà sempre più felice di chiunque cerchi di regolare, calcolare, misurare e chiudere in equazioni l’Universo, il quale del resto non può esserlo se non dando all’uomo la sensazione della sua piccolezza e della sua bestialità ed un’immensa malinconia.
[…] Ora devo andarmene. La lezione per oggi è finita. Spero di avere un po’ chiarito la situazione. Ma la cosa che devi ricordare, Montag, è che noi siamo gli “Happiness Boys”, i militi della gioia, tu, io, gli altri incendiarii. Noi ci opponiamo alla meschina marea di coloro che vogliono rendere ogni altro infelice con teorie e ideologie contraddittorie. Siamo noi che abbiamo posto mano alla diga. Teniamo duro. Non lasciamo che il torrente della tristezza e del pessimismo inondi il pianeta. Noi contiamo su di te. Non credo che tu ti renda conto di quanto sei importante, di quanto lo siamo noi tutti, per il nostro mondo felice quale è oggi.»
Ray Bradbury
“Fahrenheit 451”
(Mondadori, 1978)
Auguri a tutti Voi…
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24 dicembre 2014 a 20:26
carissimo, presto ti scriverò degli auguri più articolati, nel frattempo ti auguro tutto il meglio. Felice Natale!
25 dicembre 2014 a 14:50
Tantissimi Auguri a te, My Lady, con tutti i migliori auspici per un anno ancor migliore…
25 dicembre 2014 a 14:58
Auguri di Buone Feste..
25 dicembre 2014 a 15:00
Auguri anche a te, Cristina, per feste ancor più buone.
27 dicembre 2014 a 10:57
Tante sono le penitenze a cui sono sottoposti i nostri corpi mortali per renderli meno schiavi delle abitudini e delle necessità pronti ed allenati ai comandi dello “spirito”. Sopportarli, ecco la vera penitenza.
28 dicembre 2014 a 11:31
Caro Serendivogius, che ne pensi della geniale novità della “non puniblità dei reati lievi” ?
28 dicembre 2014 a 13:19
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…
Penso che il provvidemento sia perfettamente in linea con l’ideologia e la composizione dell’attuale maggioranza di governo. A maggior ragione se questa si compone di ex papiminkia opportunamente riciclati, bancarottieri assortiti ed appendici padronali, insieme ad un partito politico che dal Mose di Venezia, all’Expo milanese, a “Mafia-Capitale”, ha fatto della vecchia “questione morale” di berlingueriana memoria l’ultimo dei suoi problemi. Lì la rivoluzione copernicana non arriva!
Non per niente tra i c.d. “reati lievi” rientrando quasi tutte le fattispecie legate alla corruzione, alla concussione, all’appropriazione indebita, al peculato, al falso in bilancio, e tutte le violazioni in materia fiscale e tributaria, o in ambito amministrativo.
Il tutto è ssolutamente coerente con l’esecutivo più a destra e più infame della recente storia repubblicana.
28 dicembre 2014 a 16:15
Condivido il tuo pensiero ma mi chiedevo se non temi anche tu, come me, un “effetto moltiplicatore” sulla microcriminalità (nostrana e d’importazione) dovuto allla corrosione che questo decreto apporta all’effetto deterrente della pena carceraria…
28 dicembre 2014 a 16:50
No, assolutamente..;) I risvolti pratici sulla micro-criminalità sono praticamente prossimi allo zero. Per una serie di ragioni molto semplici… Secondo il nostro Ordinamento, oggi finire in galera per piccoli reati spiccioli (e soprattutto restarci) è praticamente impossibile, se si ha un avvocato minimamente capace che sappia giocare sul cumulo progressivo dei benefici di pena.
A meno che non vi sia flagranza di reato, recidiva, rischio di fuga, e conclamata pericolosità, in genere la carcerazione è esclusa. E di solito subentra solo con condanna passata in giudicato, dopo il terzo grado di giudizio.
D’altronde in fase processuale, si può sempre contare su una riduzione di pena in virtù delle “attenuanti generiche”. In caso, di conclamata colpevolezza si può ricorrerre al “patteggiamento” (con l’esonero delle spese processuali e riduzione di un terzo della pena).
Si consideri che le pene sotto i tre anni già non prevedono carcerazione.
In caso contrario, si può sempre fare affidamento sui benefici della Legge Gozzini, che abbona un mese ogni tre.
E sulla Legge Simeone-Saraceni che, fra le varie, esclude la carcerazione per le pene fino a tre anni (quattro nel caso di tossicodipendenti).
Non so.. faccio un esempio pratico per rendere l’idea, ma tu prendilo con beneficio d’inventario perché il calcolo potrebbe essere sbagliato. Prendiamo il caso di un omicidio preterintenzionale a seguito di altro delitto; del tipo: do uno spintone ad una ottuagenaria per fregarle la borsa; la signora cade a terra, batte la testa e ci rimane secca.
Il delitto dovrebbe prevedere una ventina di anni, che diventano 12 se mi accettano il patteggialmento. Se mi comporto bene, con la Gozzini, mi scontano altri 36 mesi (e poi ci sono i permessi speciali). Quindi gli anni diventano nove. Ma con la Legge Simeone me ne abbonano altri tre. Quindi, agli effetti pratici, la mia condanna ammonta a sei anni. Non male direi. Però non potrei contare sull’ulteriore sconto di pena previsto dal Pacchetto Orlando, perché il mio non si configura come “reato lieve” (nel quale non rientrano i crimini violenti).
In caso di scippo, lesioni, furto, minacce, estorsione… di fatto vinci già un biglietto di uscita da prigione come al gioco del monopoli.
E’ secondo me uno dei motivi per cui in Italia, a fronte di una criminalità di gran lunga al di sotto degli standard europei, la microcriminalità venga percepita di gran lunga più endemica e diffusa di quanto non sia. In realtà è ‘strutturale’: sono sempre gli stessi che agiscono in un regime di sostanziale impunità, fino a quando non avviene il fattaccio grave.
28 dicembre 2014 a 22:14
Grazie per la spiegazione: ma sei sicuro che i reati violenti non rientrino nella “non punibilità”? Dai un’occhiata a questo articolo del Corriere… http://www.corriere.it/politica/14_dicembre_02/consiglio-ministri-via-libera-non-punibilita-reati-lievi-029e61e0-79b3-11e4-abc3-1c132dc377f5.shtml “La non punibilità dei reati lievi
Si prevede che possa scattare l’archiviazione “per tenuità del fatto” per tutti i reati sanzionati con una pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni o con una sanzione pecuniaria, prevista da sola o in aggiunta al carcere. Sono ricompresi alcuni reati contro il patrimonio, come furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato. È previsto che l’archiviazione possa scattare in qualsiasi fase del procedimento, ma la quota maggiore è attesa in fase di indagini preliminari, con un alleggerimento del carico giudiziario”.
29 dicembre 2014 a 00:56
Be’ diciamo che sono stato impreciso nella definizione dei “crimini violenti”, coi quali intendo riferirmi a reati come: violenza sessuale; lesioni gravissime; omicidio doloso… e tutte quelle fattispecie di reato che, per l’appunto comportano pene dai sei anni in sù.
Per esempio, a dispetto del nome, la “violenza privata” è un reato vago, che presuppone coercizione per intimidazione in prospettiva di un danno o una ritorsione futura. Ma non è che implichi necessariamente una violenza fisica. In tal caso, scatterebbero le aggravanti e la pena supererebbe appunto i cinque anni.
Da notare che il decreto legislativo in oggetto non prevede sconti al cumulo degli anni di pena (come la Gozzini o la Simeone-Saraceni), ma l’archiviazione per fattispecie specifiche, per “tenuità del fatto” (se ti fregano l’unica auto che hai, o ti svaligiano casa, non so quanto il fatto sia tenue per il diretto interessato).
Personalmente, messa così, il provvedimento sembra demenziale. Ma vorrei leggere il testo definitivo per farmi un’idea precisa.
A logica, posso intuirne il funzionamento: in caso di indisponibilità del reo (è irreperibile), o denuncia contro ignoti, o assenza di riscontri probatori (tipico nella “violenza privata”) tali da superare l’udienza preliminare, o nella decorrenza dei termini di prescrizione (a conti fatti, il magistrato di competenza sa già che il processo non arriverà a sentenza per insufficienza dei tempi), il giudice istruttore chiede l’archiviazione già in fase di indagine preliminare, presupponendo l’inutilità di un procedimento giudiziario. Il presupposto di per sé non è del tutto sballato, e comunque la decisione di archiviazione mi pare sia rimessa esclusivamente agli organi competenti delle procure (il GIP, che poi è quello che istruisce il processo) e impugnabile dal PM di turno. Poi certo bisogna vedere l’uso che della norma si fa, fermo restando che in caso di evidenza probante non si rende un bel servizio alla parte lesa e si rafforza la sensazione pervadente di impunità. E l’impressione è quella dell’ennesimo provvedimento ad cazzum canis. A maggior ragione che i principali beneficiati saranno soprattutto i “colletti bianchi” per reati amministrativi e fiscali (tutti o quasi rigorosamente sotto i 5 anni di pena), con l’assicurazione che corrotti e corruttori non dovranno mai subire l’onta e l’umiliazione del carcere a cui loro (persone perbene!) proprio non sono abituati. E allora si capisce davvero qual’è la finalità latente del decreto.