L’Adunanza barbarica

Avviso per i possibili lettori: questo post è assolutamente INUTILE.
‘Inutile’ come gli streptococchi agitati in ampolla, insieme ai colifecali da fiume inquinato.
‘Inutile’ come le monetine farlocche da “5 leghe”.
‘Inutile’ come gli elmi cornuti e le barbe pittate di verde, con tutto il campionario umano di contorno.
‘Inutile’ come i gorgoglii gutturali di certi arnesi politici a carico pubblico, allegramente al pascolo nella greppia romana.
‘Inutile’ come le cravatte di uno Speroni o i bermuda di un Calderoli.
‘Inutile’ come il lardo di un Borghezio.
E davvero non vale la pena spendere altre parole né tempo nel commentare certi raduni padani nei sacri pratoni di Pontida, coi suoi rituali celtico-pecorecci da sagra strapaesana, con le mitologie mistico-bottegare da Bertoldino alle crociate, con le pochade in costume medioevale e spadone di cartone con tanto di giuramento, le belle tose e il celodurismo nelle prostatiche visioni di flaccidi membri septuagenari. È quasi superfluo aggiungere commenti ai vagiti secessionisti, coi loro deliri razziali e proposte da Gestapo, frettolosamente liquidati come “folklore”.
Lasciateci tuttavia dire che è desolante constatare come un intero Paese, nel gorgo impetuoso degli enormi problemi della complessità globale, sia trasfigurato nelle dimensioni miserrime del raduno leghista di Pontida, elevato a evento dell’anno e circonfuso da una sorta di attesa mistico-messianica per le sorti nazionali. Lasciateci constatare che, se i maggiori organi di informazione, insieme ad un intero sistema politico, si riducono a interpretare le pernacchie, i “pollice verso”, e i gestacci dentro la macchina di un povero cerebroleso lumbard, con la sua badante pugliese, per capire la tenuta di un governo… allora vuol dire che siamo messi molto peggio di quanto non si abbia il coraggio di ammettere. È giunto davvero il tempo di voltare pagina. E tirare l’acqua al cesso!

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12 Risposte a “L’Adunanza barbarica”

  1. Anonimo Says:

    Ti quoto con convinzione.
    Fluck

  2. annxgonz Says:

    Quanto siete negativi…
    E’ stato il miglior cosplay di Braveheart mai visto in decenni.
    Che disfattisti che siete,

  3. in tutto il post c’era solo una frase sbagliata: “questo post è assolutamente INUTILE.” Non dirlo! Nessuno dei tuoi post è inutile! 🙂
    Ah, ricordati di mettere la gaffe del latinista Salvini, che non capisce cosa sia un casus belli, nel tuo “cazzata o stronzata” di giugno:

    Comunque io per capire Bossi avevo bisogno dei sottotitoli. Ma forse era meglio non capirlo.

  4. Anonimo Says:

    Mah, il discorso sulle liturgie politiche mi pare fine a se stesso. Va bene … sono inutili … ma non è solo la Lega a inscenare rappresentazioni “oniriche” …
    C’è questa grande differenza tra la kermesse leghista e “Se non ora quando”, il “Gay pride”, gli scioperi generali politici della Cgil?
    Ma li avete mai ascoltati gli interventi dei sindacalisti in queste occasioni? Non voglio veramente offendere nessuno. Voglio solo dire che retorica e voglia di passare sui giornali come “popolo” non appartengono solo alla Lega.

    Archiviato il folklore resta la delusione per il passaggio a vuoto politico (ma è davvero così?): che si è detto a questa convention? Mi pare nulla … tranne la bufala dei ministeri a Roma, che serve solo a far litigare le forze di governo …
    La Lega sta iniziando il suo sganciamento?
    Saluti da Pepito

  5. dicksick Says:

    Ma infatti il problema sta tutto nella rilevanza mediatica data a questa sagra di paese, quasi come fosse la festa di san patrizio o l’heineken jammin’ festival.
    Sendivogius, il tuo post è così “inutile” che mi ha fatto capire che una volta compreso che tutto è inutile (gli scioperi di oggi, le manifestazioni di oggi, le kermesse politico-manicomiali di oggi), allora è come dici tu: “E’ giunto il momento di tirare l’acqua al cesso”. Far galleggiare tanti stronzi nel cesso, effettivamente, è molto inutile.

  6. @ Annxgonz
    Sicuramente è più economico del “Barbarossa” di Renzo Martinelli: vero trionfo trash dei cosplayers padani.

    @ Lady Lindy
    Grazie per il suggerimento! E per il prezioso video educativo: ennesima riprova, se ancora ce n’era bisogno, che Salvini è un coglione e che i “gggiovani” (certi giovani) in politica non sono assolutamente un valore aggiunto.
    Dopo di ché, bisognerebbe spiegare al raffinato latinista dell’Insubria gallica la funzione amministrativa e politica di una “Capitale” all’interno di uno Stato sovrano.
    Tuttavia, il giochino leghista è talmente chiaro.. si spoglia la capitale d’Italia dei centri decisionali del potere politico-economico alla stregua di un carciofo. Si trasferiscono funzioni pubbliche e, soprattutto le casse, a Milano trasformata de facto nella capitale embrionale della sedicente repubblica di Padania. Accorpato il maggior numero di poteri possibili nelle zampe leghiste si proclama la separazione del Paese, bella e buona.
    Se Salvini e compagnia brutta vogliono la secessione, lo dicano chiaro e tondo. E un secondo dopo si dimettano da ogni carica pubblica in seno allo Stato italiano!

    @ Pepito
    Io apprezzo il tuo contributo critico, genuinamente provocatorio. Ma a volte rischi di fare torto alla tua intelligenza… Il raduno di Pontida non è la stessa cosa del GayPride… Lady Gaga (purtroppo!) non è un ministro di governo né ha funzioni pubbliche. Qui abbiamo tre ministri (diconsi tre!) della Repubblica italiana (e sottolineo: I-T-A-L-I-A-N-A) che predicano e invocano apertamente la secessione; offendono e insultano a ciclo continuo i 4/5 del restante Paese nel quale non si riconoscono e disprezzano. Ma che però governano e rappresentano a titolo istituzionale!
    Non perdono occasione per denigrare Roma, nella quale però vivono e risiedono in pianta stabile da almeno 20 anni, negando il ruolo stesso di “capitale” in funzione anti-unitaria e dunque anti-costituzionale (venendo perciò meno al giuramento stesso che legittima la loro permanenza al governo).
    La dicotomia è talmente evidente, che ogni termine di paragone è fuori luogo.
    E poi scusami Pepito.. ma che c’entrano i sofismi che fai sull’uso della parola “popolo”?!? Qui abbiamo ministri italiani che si rivolgono esclusivamente al “popolo padano” (una ucronia priva di qualsiasi fondamento!) in esplicita e provocatoria funzione anti-italiana. Trovamela tu una analogia (e assurdità) simile nel resto del mondo civilizzato!

    @ Dicksick
    Le tue parole me le incornicio sopra la spalliera del letto e me le rileggo la mattina al risveglio come tonico per una giornata migliore..:)

    • Anonimo Says:

      Non volevo essere assolutamente provocatorio.
      La Lega vive la contraddisione che segnali: è contemporaneamente partito di “rivoluzione” e partito di governo. Paradossalmente è stata finora la parte più stabile del presente governo Berlusconi. Credo che questo ruolo sia finito e mi chiedo quale saranno le conseguenze politiche.
      Hai anche ragione nel dire che non ho dato peso alle sparate seccessioniste … onestamente non vedo una conseguenza reale di queste posizioni che specie in passato erano il piatto forte del discorso politico leghista. Per il mio temperamente sono in qualche modo un abitus dentro il quale si sono chiusi, che non aiuta ad un progresso: del resto è veramente un progresso spostare 4 ministeri a Monza? Non credo ne siano convinti nemmeno i Leghisti.

      Se vuoi il fatto politico c’è stato: Bersani appena prima di Pontida ha aperto alla lega e si è preso un secco “mai” da Vendola…
      Insomma … il dopo Berlusconi è iniziato e ancora parliamo del colore (verde) della camicia di qualche ministro …
      Il discorso sulla seccessione data 1985-1994 … megli parlare di oggi!

      • Obiezione molto sensata, che in massima parte sottoscrivo.
        Vedo che sei molto centrato sugli obbiettivi della governabilità in nome della stabilità; fermamente proiettato sul presente nella ricerca di soluzioni immediate, senza dare troppo peso a determinati “habitus” politici e relativi contorni…
        Non sono certo un ‘tradizionalista’ e non ho grandi simpatie per i cerimoniali ufficiali. E pur tuttavia ritengo che, quando si rivestono determinati incarichi istituzionali, la forma diventa sostanza; quando si svolgono funzioni di alta rilevanza pubblica, è implicito il rispetto di una certa etichetta istituzionale.
        Ne converrai con me che il rispetto dei ruoli istituzionali, l’equilibrio dei poteri, e un minimo di educazione, sono i requisiti fondamentali per la riuscita di tale stabilità e per il riconoscimento di ogni compagine governativa che voglia risultare affidabile e soprattutto rispettabile.

        Nella fattispecie, è vero che il “discorso sulla secessione” dura da almeno un ventennio, con vampate cicliche a seconda dell’andamento elettorale della Lega, alternando “federalismo” a “secessione”. Obiettivo unico è in realtà la presa del potere, a prescindere tra Italia e “padania”.
        Ma è anche vero che “oggi”, Luglio 2011, il piatto forte continua ad essere il delirio secessionista e le camicie verdi. Quindi è questa la realtà attuale con cui, volenti o nolenti, ci si deve confrontare ogni volta che si parla di Lega. E’ tempo presente, mica parliamo di Metternich e Talleyrand.
        Io sarei felicissimo di interessarmi ad altri personaggi ma, per quanto compassati e senili siano, quando parliamo di politica italiana e governo in carica è di Berlusconi e Bossi che (purtroppo) devo parlare: impunità processuale e bunga-bunga il primo… “secessione”, “padania” e folklore il secondo…
        Questo, che piaccia o non piaccia, offre l’attuale destra di governo in Italia. Roba al cui confronto Nicolas Sarközy è un gigante internazionale della Politica (con la p maiuscola).

        • Anonimo Says:

          Non è il punto della governabilità a breve che mi interessa, anzi.
          Se voui il mio punto di vista è opposto: oggi siamo impiantati in un bipolarismo imperfetto. Non perchè non ci siano due poli, ma perchè tutti e due si sono arroccati su posizioni reciprocamente così ostili da non consentire un ragionamento politico di prospettiva.
          Da questo punto ritengo (credo ovviamente che dissentirai) che anche il tema giudiziario sia l’ennesima arma di questa guerra tra i poli (ma non vorrei perdermi su questo aspetto, sul quale rischiamo di scadere nel flame … magari ne parliamo con più calma).
          Il fatto è che vedo la fine del periodo Berlusconi (conidero questo aspetto un dato) come un’occasione per il paese per ridiscutere di come andare avanti.

          Se vuoi “sognerei” una destra ed una sinistra che superato lo scontro sulle barricate si mettano a ragionare, con posizioni e proposte diverse su cosa fare per dare un futuro a questo paese.
          Per esempio una vittoria di una sinistra che sia solo antiberlusconiana (così come la vittoria di una destra neo-berlusconiana) sarebbe solo un’occasione persa.

          Sul tema correttezza istituzionale ti giro una domanda: ieri consiglio comunale di milano con maxischermo in piazza e coretti da stadio… ma se l’avesse fatto Berlusconi come avrebbe reagito la stampa di sinistra o quella che si definisce neutrale? Non voglio giustificare nessuno, sono il primo a non gradire certi eccessi della Lega (non sento il bisogno di difendere nessuno)… ma non crediamo che siano patrimonio di una parte.
          Un saluto da Pepito

  7. annxgonz Says:

    Già, con un israeliano come protagonista… molto nordico.

  8. @ PEPITO
    L’attuale pantano del “bipolarismo imperfetto” costituisce un problema così complesso e incistato, da rendere difficilissima ogni prospettiva di soluzione. E’ un nodo gordiano contro cui ogni strategia sembra fallimentare, a prescindere da ogni “ragionamento politico di prospettiva“.
    A mio modesto avviso, credo che uno dei problemi maggiori risieda nella ‘professionalizzazione della politica’ e nella sostanziale assenza di ricambio delle classi dirigenti, in un più vasto immobilismo sociale.
    D’altra parte è problema antico col quale fanno i conti da almeno un secolo sociologi e teorici della politica, con varie incursioni interpretative sui ‘caratteri nazionali’.
    In tale prospettiva, che presuppone da parte dei diretti comprimari una concezione ‘primitiva’ della politica, è chiaro che anche il tema giudiziaro rischia di diventare un’arma nelle lotte intestine in questa rediviva respublica oligarchica che molte analogie presenta col suo passato latino.
    In altre parole, il problema sono le persone (e le incompetenze) che si scontrano in una lotta per la sopravvivenza (personale). Questi fuori dal Parlamento ed esclusi dalle prebende ottenute nei CdA delle partecipate pubbliche, tramite spoil system, nella vita cosa diavolo farebbero mai?!?
    Non è possibile che da 20 anni e oltre qui girino sempre le stesse facce: negli USA hanno cambiato 4 presidenti. Noi abbiamo gli stessi nomi di sempre: Berlusconi, Bossi, Fini, D’Alema, Veltroni, Casini… ogni tanto rispunta pure Prodi..! Più il rivoltante riflusso di portaborse del socialismo craxiano più becero… In un eterno presente dall’immutabile ritorno al sempre uguale.
    In questo, il ‘corpo elettorale’ ha una responsabilità enorme: fino a prova contraria li vota. E qui subentra un problema ancora più vasto, che implica la ‘maturità’ politica degli elettori il cui impegno si riduce spesso alle comparsate coreografiche. E i maxischermi da te citati ne sono in parte un’espressione. Tant’è che io non amo certe esibizioni da stadio e solitamente le evito. Sarò fatto all’antica, ma per me la Politikeia nell’accezione greca del termine è una cosa seria e nobile.
    Per questo non perdo occasione di distinguere tra Democrazia e Oclocrazia.
    A tal proposito, ci sarebbe molto da dire anche sulla consapevolezza sociale di molti italiani in senso lato: facili agli entusiasmi populistici, sempre alla ricerca di un deus ex machina e di salvatori della patria, insanabilmente affetti da quella che io chiamo sindrome del “ducismo”.
    Sono tutta una serie di anomalie storiche che molto contribuiscono a impedire un serio ragionamento costruttivo “con posizioni e proposte diverse su cosa fare per dare un futuro a questo paese.” Insomma, se la più grande critica anti-sistemica degli ultimi anni è costituita da Beppe Grillo e dai suoi adepti adoranti… questo Paese non è messo affatto bene.
    Ma qui stiamo davvero aggiungendo troppa carne al fuoco e sarà invece il caso di diluire gli argomenti nel tempo con maggior calma..:)

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