
Alla buonora, l’Europa inizia a sospettare che forse qualche piccolo problemino di compatibilità con certe “risorse” d’importazione c’e l’ha… Specialmente con quelle che della cosiddetta “integrazione culturale” proprio non sanno che farsene, non riconoscendo altra identità se non la propria; sostanzialmente impermeabili alle società d’accoglienza (che usano ma nell’intimo disprezzano), e convinti che il resto del mondo sia solo una propaggine da sottomettere alle proprie pretese.
Nella serata di un nerissimo Venerdì 13 di sangue, l’Europa scopre infine di “essere in guerra”, alla stregua di una pornostar che apprende di aver perduto la verginità..!
In un mondo che sembra dominato dalla prevalenza dei conflitti asimmetrici in assenza di restrizioni, è ovvio che si tratti di una forma (nemmeno tanto nuova) di “guerra”. Non è un concetto difficile da capire, specialmente quando è patente nella sua evidenza.
Che poi la Francia fosse in guerra con l’islam radicale (come se ne esistessero altri) è cosa assodata almeno dal 753 d.C. ai tempi della Battaglia di Poitiers, quando i francesi cominciarono ad avere i primi contatti diretti con la “religione della pace“.
Ci volevano i 200 morti di Parigi per capirlo. I precedenti infatti non erano bastati a chiarire bene un dato di fatto…
Non i 20 morti dell’attacco alla redazione di “Charlie Hebdo” (07/01/2015).
Non i fatti di Copenaghen (14/02/2015).
Non l’assalto al museo ebraico di Bruxelles (24/06/2014).
Non la macellazione in diretta del soldato Rigby per i viali londinesi (22/05/2013).
Non gli attentati di Montauban e Tolosa nel Marzo 2012.
Non le stragi di Londra (07/07/2005).
Non il massacro di Madrid (11/02/2004).
Non l’assassinio del regista Theo van Gogh ad Amsterdam (02/11/2004).
Giusto per parlare degli ultimi attentati più ‘eclatanti’ in ordine di tempo; subito rimossi e prontamente dimenticati, per non mettere in discussione il mito di un certo “multiculturalismo” fallito, che in nome di una distorta idea di “tolleranza” impedisce agli esteti della “società aperta” di vedere i suoi nemici, nella troppo ottimistica illusione che ogni “diversità” costituisca un valore aggiunto. E quindi non comprendere che questa per sopravvivere ha bisogno non solo di valori condivisi, ma anche di una serie di efficaci meccanismi a difesa, onde non incorrere nei pericoli impliciti di quello che Karl Popper chiamava “paradosso della tolleranza”:
«La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.»
Altrimenti, una siffatta società è destinata inesorabilmente ad essere distrutta dal suo interno, nella negazione violenta della stessa, dal momento che “si rende liberi i prepotenti di schiavizzare i mansueti“.
Per contro, molte istituzioni comunitarie sembrano piuttosto preoccupatissime di non disturbare una pretenziosa minoranza di fanatici integralisti, convinti di avere il diritto divino di fare quel cazzo che gli pare ovunque abbiano la sventura di trapiantarsi.
Gente che ama il suo profeta, ma sembra odiare il resto dell’umanità.
E che per qualche imperscrutabile ragione si deve “accogliere” e sopportare con tollerante rassegnazione, quasi fosse un male necessario o una calamità naturale dalla quale non si può prescindere, invece di denunciare ed estirpare lo sviluppo ed il radicarsi di certe neoplasie tumorali che vengono lasciate crescere indisturbate. Un chirurgo non si interroga mai sulle “ragioni” di un tumore, cercando la legittimità delle sue motivazioni, ma procede quanto prima alla rimozione dello stesso, prima che le metastasi finiscano col compromettere l’intero organismo.
Per intenderci, gli attacchi sporadici ad opera di una manciata di psicopatici possono costituire un atto quasi fisiologico, da considerarsi inevitabile nell’eccezionalità di un evento imprevedibile.
Al contrario, una lunga serie di attentati prolungati nel tempo, che costanti si susseguono a ritmo regolare seguendo precise modalità di esecuzione, sottende un disegno di fondo delineato secondo una precisa strategia d’insieme. Il fatto che loro esecuzione sia affidata a cellule sparse su un intero continente, collegate da una rete globale, presuppone infatti l’esistenza di organizzazioni con strutture di supporto logistico e di fiancheggiamento attive sul territorio, insieme ad un’attenta opera di pianificazione operativa, complicità diffuse, approvvigionamento di armi, ed una notevole facilità di finanziamento. È la lapalissiana differenza che intercorre dal gesto isolato di un sociopatico con tendenze omicide e un’affiliazione votata al terrore, con migliaia di adepti che agiscono in sinergia di gruppo, accomunati da una medesima matrice ideologica di ispirazione religiosa. Che questa sia poi volta all’instaurazione di un’entità teocratica dominata da una cupola di psicopatici che vivono nel culto della morte e praticano con gusto l’omicidio di massa, in un’orgia di sangue che sembra eccitarli più di ogni altra cosa, tanto sono ansiosi di condividere col mondo l’inferno che si portano dentro, non fa che aggravare ulteriormente il livello complessivo della situazione.
Poi ci sarebbero, specialmente in Francia, gli “atti vandalici” pressoché quotidiani contro sinagoghe e cimiteri ebraici, ma ultimamente anche cattolici, sistematicamente devastati con metodica ferocia. Ma queste di solito vengono derubricate in fretta come goliardate che non fanno notizia, mentre le intimidazioni a giornalisti e scrittori con il lancio di una qualche fatwa per “blasfemia” sembra quasi diventato un insignificante inconveniente del mestiere, finché non degenerano in qualcosa di ben più grave; almeno fino al prossimo attacco di queste capre mannare lasciate libere di scorrazzare impunemente.
Forse sarebbe ora di sfilarsi i guanti e restituire il viatico caricato con gli interessi a questi rigagnoli infetti di barbarie medioevale. Perché Allah non è grande, ma in compenso ha davvero rotto il cazzo!
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This entry was posted on 14 novembre 2015 at 16:41 and is filed under Kulturkampf with tags Attentati, Capre, Europa, Francia, Integralismo islamico, Islam, Karl Popper, Libertà, Liberthalia, Occidente, Parigi, Strage, Terrorismo, Tolleranza. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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15 novembre 2015 a 14:14
Pezzo magistrale! Pieno di rabbia, orgoglio e ironia. C’e’ bisogno di europei che dicano alle capre barbute di andar a subir sodomia alla Mecca.
15 novembre 2015 a 20:14
praticamente le stesse stronzate di Salvini, Santanchè, Gasparri e “nuova destra” assortita, si vede che la lettura di De Benoist ti ha fatto un gran bel effetto. se ti leggesse il commentatore del post precedente (su Bologna) penserebbe che tu sia un po’ schizofrenico
15 novembre 2015 a 20:54
@ Vincent
Ok, non ti è piaciuta la pubblicazione. Cosa assolutamente lecita e rispettabile.
Tuttavia, sai argomentare molto meglio le tue contrarietà…..
😉 sempre se non sia diventato troppo indegno di tanta considerazione.
15 novembre 2015 a 21:47
Salvini, Santanchè e Gasparri non “sarebbero arrivati” a tanto (anche per difficoltà percettive)….che delusione però!! Anche se Allah incomincia davvero a rompere il cazzo!!!
15 novembre 2015 a 23:31
Hai proprio ragione! In effetti, ho ancora molto da imparare…
“Il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella (…) Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subita, il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore.”
Per mia fortuna, resta un modello inarrivabile!!
15 novembre 2015 a 23:48
E’ semplicemente un tuo problema quello di “confrontarti” con Di Battista….. e non voglio pensare che non ti venga in mente che qualcuno possa avere reali interessi geopolitici a promuovere/sostenere mattanze come quella di Parigi? Ma forse è più semplice “declassificare” qualsiasi ipotesi come “complottismo….
16 novembre 2015 a 01:21
E finalmente arriva il GOMBLODDO!!!
Figuriamoci se ci facevamo mancare la ciliegina, freschissima! come la ‘cerise’ glassata a lunghissima conservazione dei Mon Chéri.
Oramai si tratta di cliché talmente abusati, da fornire la trama ai videogame! Ed io, alle cospirazioni immaginarie che affollano le fantasie dell’imbecillità complottara, preferisco di gran lunga l'(in)sano impianto fascistoide di un “Call of Duty”. Almeno è giocabile…
16 novembre 2015 a 15:04
Meglio giocare con i videogames “intelligenti” del pensiero para-salviniano e terzo-posizionista….
16 novembre 2015 a 15:47
Allah non c’entra niente. Quelli che hanno rotto il cazzo sono i tuoi amici americani ed ebrei. Ancora ci sono beoti che credono che gli asini volino
16 novembre 2015 a 20:36
…“pensiero salviniano e terzo-posizionista“… i miei amici americani ed ebrei…
Continuate pure… Siete magnifici!!!
Mancano ancora all’appello il New World Order e gli Illuminati, ma diamo tempo al tempo, che all’idiozia non c’è limite!
Abituato a confrontarmi con il cretino di destra (prevalenza quantitativa), avevo quasi dimenticato la potenza qualitativa dell’imbecille di sinistra: il suo livello di minchioneria congenita sfugge ad ogni misurazione. Con lui il divertimento è sempre assicurato.
16 novembre 2015 a 21:41
…il dito medio ognuno può infilarlo dove più gli aggrada …
nel frattempo i poveri “imbecilli” di sinistra si divertono a leggere fegatose ed anali minchionerie anarcoidi. Che goduria…
17 novembre 2015 a 00:15
Vedo che t’accontenti di poco… Per me è un piacere poter contribuire a rallegrare il tuo desolato cantuccio di mitomane solitario.
Brutta bestia l’invidia, nevvero Cornacchia?! Povero il mio Pasquino senza lettori né arte, sempre alla disperata ricerca di un Marforio che gli regga il moccolo; piccolo parassita virtuale di spazi altrui, incapace com’è di crearsene uno proprio.
17 novembre 2015 a 01:04
C’è chi ama scrivere litanie per i “quattro amici del bar” – non sono mai riuscito a contarne di più! Invidiare banalità scontate sarebbe veramente da idioti ….e non posso sentirmi responsabile per scribacchini affetti da grave ipertrofia dell’ego. Ma non disperiamo perchè qualche bravo psicanalista può sempre fare miracoli. Salute e fraternità……
17 novembre 2015 a 01:15
Però sempre qui appiccicato come una caccola stai.

Non temere per il mio status mentale, me la passo decisamente meglio dei vecchi ubriaconi da bar.
Non trovo tanfo peggiore della lenta decomposizione degli ex sessantottini (ex ’77.. ex tutto!) passati dalla scalata al cielo al grillismo. Addio Cornacchia! Il mio tempo è prezioso ed io te ne ho dedicato fin troppo.
17 novembre 2015 a 09:23
Che desolazione!!
17 novembre 2015 a 10:48
La tua prima esclamazione la mattina, quando sobbalzi davanti allo specchio.
17 novembre 2015 a 09:28
“Non soffermarti a parlare con gli imbecilli, perchè gli altri potrebbero non accorgersi della differenza” (A. Bloch)
Tanto per chiudere.
17 novembre 2015 a 10:50
“Mutato nomine, de te fabula narratur”
(Orazio. Satirae I,I)
29 Maggio 2017 a 12:39
Sostanzialmente hai descritto Forza Nuova ahahaha.
29 Maggio 2017 a 15:38
Quindi anche Popper?!?
Il filosofo, non il nitrito di amile.
27 luglio 2021 a 20:32
bene