
«Attualmente Roquentin perde goccia a goccia il proprio passato, sprofondando sempre più in uno strano e losco presente. La sua stessa vita non ha più senso: credeva di avere avuto delle belle avventure, ma non ci sono più avventure, ha solo delle “storie”….
Allora comincia la sua vera avventura, una metamorfosi insinuante e dolcemente orribile di ogni sensazione; è la Nausea che vi prende a tradimento e vi fa galleggiare in una tiepida palude temporale: È stato Roquentin a cambiare? O è stato il mondo? Mura, giardini e caffè vengono bruscamente assaliti da nausea; altre volte Roquentin si sveglia in una giornata malefica: qualcosa è in putrefazione nell’aria, nella luce, nei gesti della gente.»
Jean Paul Sartre
“La nausea”
Einaudi, 1999.
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16 settembre 2012 a 14:02
mai parola fu più azzeccata… come faremo ora? Siamo così in pochi a renderci conto del vuoto nauseante (appunto) in cui ci troviamo? Non vedo prospettive per il futuro.
P.S. chiunque citi Sartre così a proposito è mio amico.
16 settembre 2012 a 15:10
🙂 D’altra parte, considero la tua Amicizia un onore al quale difficilmente potrei rinunciare…