
“Non è vero! Non ho bloccato il caso Murphy.
Abbiamo documentato il contrario.
Basta, basta su questo argomento!”
06/04/2010 – Mons. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano
Basta?!? Gli eminentissimi monsignori non gradiscono domande. Hanno deciso che l’argomento pedofilia è chiuso (fosse per loro, non sarebbe mai stato aperto). E se abusi ci sono stati, sono più numerosi tra i laici.
“Secondo le statistiche pubblicate, la maggior parte degli abusi sui minori avvengono in famiglia.”
18/03/2010 – Mons. Francesco Todisco, vescovo di Melfi.
“Il problema della pedofilia nel clero è talmente minoritario che non merita attenzione specifica, non più di quanto non vada riservata ad altre categorie sociali.”
(21/05/2002)
Questa illuminante considerazione pare appartenga invece a mons. Giuseppe Betori, attuale arcivescovo di Firenze, all’epoca segretario generale della CEI.
Insomma, così fan tutti. Ogni ulteriore insistenza in materia è una persecuzione contro la Chiesa. Perciò, basta! Discorso chiuso. Immunità per tutti. Vite violate. E rimborsi negati.
Perché l’abuso (e lo stupro) di bambini mica è uno dei reati più odiosi ed abominevoli che esista…
No, per i vertici di Santa Romana Chiesa, sembra essere poco più di una marachella da risolvere in privato, dentro le mura delle sacrestie. Poco più di un fastidioso “chiacchiericcio”.
Ma come?
Ti promettono la dannazione eterna se non li assecondi.
Ti martellano i coglioni con la petulanza di un allarme anti-furto; sono una fabbrica a ciclo continuo di anatemi, con divieto incluso a norma di legge: e la pillola… e la revisione della Legge 194… e la famiglia fondata sul matrimonio, contro la tutela delle coppie di fatto, e contro pure il ricorso a tempi ragionevoli per conseguire un divorzio…
Maneggiano miliardi con la disinvoltura di una holding finanziaria lussemburghese, e fuori da ogni controllo, con una rapacità che farebbe vergognare persino lo sceriffo di Nottingham: scandali finanziari a go-go, speculazioni ed investimenti immobiliari, esenzioni ICI, controllo della sanità privata, defiscalizzazioni assortite, finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche (private)…
Battono cassa peggio di un pubblicano nell’antica Roma. E senza saziarsi mai!
Ossessionati dal sesso, si intrufolano in continuazione sotto le lenzuola altrui, e disquisiscono sul tema con la compulsività di un guardone arrapato: e come si fa… e come non si fa… e quando si fa… e niente ‘precauzioni’… e niente contraccezione (tanto ci pensa la divina provvidenza)… e sì alla difesa dell’embrione… in nome del “Crescete e moltiplicatevi”. Visti gli eventi, si potrebbe pensare ad un interesse concreto, a garanzia di un continuo apporto di carne fresca, pronta all’(ab)uso..!
Poi, in un vasto panorama di violenze consumate e reiterate che investono praticamente tutti i continenti, compresi i luoghi più sperduti (l’ultima new entry è l’isolotto di Malta con più di 800 casi) da parte di religiosi, quasi sempre impuniti, si viene a sapere che le autorità cattoliche erano perfettamente informate ed a conoscenza del fenomeno criminale, senza che la cosa destasse in loro grande preoccupazione. Per tutta risposta, si grida alla cospirazione globale contro il papa!
Smarrita da tempo l’umiltà (se mai l’ha avuta), la Chiesa ha perso da tempo anche il pudore.
Solerte, il Governo italiano invia ispettori ministeriali ad indagare sui magistrati che indagano sui preti pedofili. Certi favori elettorali si pagano in pronta consegna…
SIC STANTIBUS REBUS
Tra le tante sordide storiacce di pedofilia, a togliere il sonno alle massime gerarchie vaticane è soprattutto il caso Murphy (QUI).
Lawrence Murphy (al centro nella foto) è un sacerdote del Winsconsin (USA), sospettato di aver abusato di circa duecento bambini tra il 1952 e il 1974. Le violenze più odiose avvengono presso la scuola cattolica di Saint John (1964-1974) nell’arcidiocesi di Milwaukee, ai danni dei giovanissimi ospiti sordomuti. È una vicenda che presenta molte analogie con le presunte sevizie, consumate all’Istituto “Antonio Provolo” di Verona, dal 1958 al 1990.
Il 15/05/74 arriva la prima denuncia contro Murphy, che viene subito allontanato dalla struttura con un congedo temporaneo per motivi di salute (fino al novembre 1974) che però viene reso definitivo, nonostante le reiterate richieste del sacerdote per poter tornare alla St. John’s School (!).
Nel 1993, Lawrence Murphy viene sottoposto ad una serie di esami psicologici che ne confutano, senza dubbio, l’attività pedofila
Nel 1995, Rembert Weakland, arcivescovo di Milwaukee, inizia a ricevere una serie di lettere di denuncia da parte degli ex studenti della St John’s. Il prelato, che di Murphy conosce bene (e da tempo) le ‘abitudini’, comincia a svolgere una serie di indagini ed accertamenti sulla realtà dei fatti. La commissione ecclesiastica, appositamente costituita, ipotizza l’esistenza di oltre 100 violenze sessuali consumate da padre Murphy, ai danni di minori.
Considerata la gravità, l’arcivescovo Weakland si rivolge alla “Congregazione della Dottrina della Fede” per l’istruzione di un processo canonico contro Lawrence Murphy.
La sinossi del caso la trovate riportata qui di seguito (cliccare sull’immagine per ingrandire):

La Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) è la diretta derivazione dell’antico tribunale ecclesiastico del Sant’Uffizio. In altre parole: l’Inquisizione. La CDF è presieduto da un prefetto (di norma un cardinale), a sua volta coadiuvato da un segretario. All’epoca dei fatti, il prefetto era Joseph Ratzinger, attuale papa Benedetto XVI. Segretario era invece Tarcisio Bertone, attuale Camerlengo della Camera Apostolica (tesoriere) e Segretario di Stato vaticano.
Il 17 Luglio 1996, l’arcivescovo Rembert Weakland scrive al cardinale Joseph Ratzinger, chiedendo consigli su come procedere:

Il 22 Novembre 1996, vengono formalizzati gli atti di accusa tramite l’istituzione di un tribunale collegiale nell’arcidiocesi di Milwaukee:

Poiché da Roma non arriva alcuna indicazione, il 10/03/97 l’arcivescovo Weakland scrive al cardinale Gilberto Agustoni, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, chiedendo assistenza giuridica in ambito canonico.
Nella lettera, Weakland specifica:
“Ho scritto a Sua Eminenza, cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel Luglio del 1996, quando sono venuto a conoscenza dei dettagli della situazione. (…) Eppure, in tutto questo tempo, non ho ricevuto alcuna risposta.”
Naturalmente, a nessuno dei porporati passa minimamente per la mente l’idea di rivolgersi alle autorità civili o alla giustizia statunitense.
Il 24 Marzo 1997 si sveglia finalmente anche la CDF. Risponde laconicamente il cardinale Tarcisio Bertone che raccomanda l’arcidiocesi americana di attenersi alle regole della legislazione canonica, contenute nella “Instructio de modo procedendi in causis sollecitationis”. La lettera è in inglese.
Il 12 Gennaio 1998, è il reverendo Lawrence Murphy a scrivere direttamente al cardinale Ratzinger quale prefetto del CDF. In pratica, nella sua lettera il pedofilo (che al massimo rischia la dismissione allo stato laicale) si appella al “caro cardinale”, chiedendo l’annullamento del processo perché:
– I fatti a lui ascritti risalirebbero ad oltre 25 anni prima, contestando alcuni vizi di forma sulla procedura canonica adottata che renderebbero il processo nullo.
– Perché è vecchio ed in cattiva salute. È pure tanto pentito per i peccati commessi e chiede di conservare la dignità del suo status religioso. E si rimette dunque alla comprensione del cardinale.
Non si conoscono risposte del futuro papa Ratzinger, che in realtà sembra non essersi mai occupato direttamente del caso. Ma il 6 Aprile 1998, il cardinale Bertone invia una lettera riservata al vescovo della diocesi di Superior, dalla quale il reverendo Murphy dipende.
È una lettera ambigua, innanzitutto perché recepisce in blocco le contestazioni portate avanti dal rev. Murphy e sembra suggerire una soluzione “morbida”.
Infatti, ciò che preme al cardinale Bertone è evitare lo scandalo. E la preoccupazione emerge in una lettera del 13/07/98. Curiosamente scritta in italiano, tanto che a Milwaukee triboleranno parecchio per tradurla. La missiva riporta le valutazioni espresse dal tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede. È da notare che non è presente il prefetto, cardinale Joseph Ratzinger, e questo (secondo chi scrive) rafforza notevolmente la tesi che l’attuale pontefice sia estraneo alla vicenda.
Male ne esce invece Tarcisio Bertone, che invece ne ha seguito la conduzione fin dal principio.

Appurato che il rev. Murphy è un “pedofilo tipico”, vale davvero la pena leggere le considerazioni conclusive:
«Al riguardo il sotto-segretario (della CDF) G.Girotti ribadisce che detto sacerdote dovrà dare segni chiari di pentimento, “altrimenti si dovrà ricorrere al processo”. S.E. il Segretario propone di imporgli un periodo di ritiro spirituale insieme ad un salutare ammonimento per poter comprendere se egli sia pentito o meno, altrimenti si esporrebbe al rischio che gli vengano imposte misure più rigorose, non esclusa la dismissione dallo stato clericale. Consiglia poi di affidarlo a un sacerdote come suo direttore spirituale, con incontri periodici di uno o due mesi.
S.E. il Segretario infine riassume i due punti centrali della linea da seguire nei confronti del sacerdote: 1) restrizione territoriale della celebrazione eucaristica e 2) l’ammonimento per indurlo a mostrarsi pentito»
Una messa vale bene 200 stupri.
Certo “sarà difficile far comprendere alla comunità dei sordomuti la lieve entità di questi provvedimenti”…
Fortuna che ci pensa la Provvidenza. Infatti, il 21/08/98, il tipico pedofilo in tonaca, Lawrence Murphy, muore per cause naturali.

Nella lettera di cordoglio, Bertone tira un sospiro di sollievo:
“Questo Dicastero raccomanda Padre Murphy alla misericordia di Dio e condivide la speranza che la Chiesa sia risparmiata da ogni indebita pubblicità su questa vicenda”
‘Basta’, monsignor Bertone?
Siamo appena all’inizio!
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This entry was posted on 7 aprile 2010 at 03:39 and is filed under Kulturkampf, Masters of Universe with tags Antonio Provolo, Arcidiocesi di Milwaukee, Benedetto XVI, Chiesa, Congregazione Dottrina per la Fede, Francesco Todisco, Gilberto Agustoni, Giuseppe Betori, Joseph Ratzinger, Lawrence Murphy, Liberthalia, Preti pedofili, Processo canonico, Rembert Weakland, Segretario di Stato Vaticano, Sordomuti, St. John's School, Supremo Tribunale Signatura Apostolica, Tarcisio Bertone, Vaticano, Wisconsin. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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7 aprile 2010 a 10:19
Mi sono ispirato a questo articolo per buttare giù questa vignetta.
Spero che non ti dispiaccia
http://www.fluckeide.com/2010/04/il-lato-brutale-della-chiesa.html
Ciao!
7 aprile 2010 a 12:49
Non c’è alcun problema.. Anzi!
Se mi posso permettere, dovresti però semplificare la procedura per l’inserimento dei commenti.