FALSE FLAG
Appurato il delitto, non cercate il colpevole. Trovate piuttosto un cattivo ideale, uno di quei villain da guerra fredda che sarebbe piaciuto a Ian Fleming per una storia dell’Agente 007, e attribuitegli ogni crimine possibile. Non importa se vero o presunto, plausibile o meno, giacché questo è un aspetto completamente secondario ai fini della trama, che ricerca personaggi tutto stereotipi e propaganda.
Ciò che conta sono gli effetti speciali, coi quali impressionare il pubblico, guidandolo per mano ed aiutarlo a dimenticare in fretta i fatti nell’assenza di riscontri. Cucinato a puntino il pastone, al momento giusto lo si può servire opportunamente riscaldato a masse inappetenti.
Fu così che a meno di due mesi dall’abbattimento del Boeing 777 della Malaysia Airlines, sui cieli della regione separatista del Donbass in Ucraina, il ‘Consiglio di Sicurezza olandese’ (Dutch Safety Board) pubblicò nell’indifferenza generale il suo “Rapporto Preliminare” sulle sorti dello sfortunatissimo volo Mh17.
Si tratta di 34 paginette scarse, redatte con la collaborazione degli ‘esperti’ di ben dieci paesi diversi ed una mezza dozzina di agenzie specializzate. Pagine nelle quali praticamente non è contenuto nulla che non vada oltre l’evidenza; persino più approssimativa di quanto non sia rilevabile ad occhio nudo. In compenso, l’indagine investigativa si contraddistingue per non investigare alcunché, insieme alla carica di reticenza e di vaghezza analitica, al cui confronto le indagini successive all’abbattimento del DC9 Itavia ad Ustica nel 1980 sembrano un modello di efficienza.
Tanto che il rapportino manca praticamente di tutto: contenuto delle scatole nere, analisi balistica, dettaglio dei tracciati radar, testimonianze degli operatori di volo, evidenze satellitari, analisi dettagliata dei reparti recuperati, referti autoptici…
L’unica certezza che sembra emergere dai ‘preliminari’ è l’avvenuta esplosione in volo dell’aereo. E nell’ansia di non dire ed all’occorrenza offuscare, nonostante le precauzioni, il Rapporto si lascia pure scappare una considerazione non perfettamente allineata con la vulgata ufficiale, che vuole il boeing abbattuto da un missile terra-aria Buk M1/SA-11.
E che soprattutto omette di spiegare di preciso come il velivolo possa essere stato perforato nella parte superiore della carlinga “da numerosi oggetti ad alta velocità, provenienti dall’esterno” (anche se è facilmente ipotizzabile un effetto Shrapnel da deflagrazione).
«Damage observed on the forward fuselage and cockpit section of the aircraft appears to indicate that there were impacts from a large number of high-energy objects from outside the aircraft.»
Possibilmente per mezzo di Batterie ‘Buk’, che però nessuno ha mai visto davvero all’opera. Cosa quanto mai curiosa, in una regione costantemente monitorata dai satelliti militari di mezzo mondo e massimamente dell’Amico americano, che della responsabilità russa nella strage possiede la certezza metafisica e dunque non necessita di alcuna dimostrazione empirica. Ma del resto il governo dell’Ucraina è uno specialista nel denunciare con cadenza giornaliera attacchi di massa, da parte di colonne fantasma di blindati russi, che a migliaia oltrepasserebbero il confine, invisibili a radar e satelliti-spia, combattendo fantomatiche battaglie col glorioso esercito di Kiev che ovviamente ne esce sempre vincitore.
Perciò è meglio non approfondire certe “evidenze”, altrimenti bisognerebbe spiegare come il foro di entrata del missile, all’altezza della cabina di pilotaggio, non sembri compatibile con l’ogiva di una testata SA-11…
E bisognerebbe altresì dipanare ogni dubbio circa le tracce lasciate dall’impatto esterno di un gran numero di oggetti ad alta energia, che al di là dell’ambigua scelta semantica, ricordano più che altro i fori in entrata di proiettili da 30mm.
È un po’ difficile, a meno che non si vogliano sovvertire le leggi dell’aerodinamica, che una mitragliatrice pesante possa colpire da terra una bersaglio in movimento a circa 33.000 piedi di altezza (oltre 10 km)…
Molto più semplice invece se questa viene montata su un aereo dell’aviazione da guerra, come nel caso dei MiG-25 e MiG29, che tra le loro dotazioni in armamenti standard annoverano la GSh-301: mitragliatrice a nastro per uso aeronautico, per l’appunto armata con munizioni a frammentazione calibro 30.
Figuriamoci se si potrebbe mai prendere in considerazione, tra le opzioni investigative, l’impossibile ipotesi che il volo malese Mh17 possa essere stato abbattuto da un missile aria-aria sparato da un caccia-intercettore e crivellato di colpi dal cannoncino di bordo, all’altezza della cabina di pilotaggio.
Così, giusto per il gusto di escludere con dovizia di prove e fuori da ogni dubbio, un’opzione tanto scandalosa di cui si parla di rado (per esempio QUI).
Anche perché il tal caso si porrebbe un elementare quesito: cui prodest?
Di certo non ai combattenti “filorussi” del Donbass. E certamente non a Mosca.
Sicuramente avrebbe fatto comodo al governo di Kiev, che in tal modo avrebbe distolto l’attenzione dai crimini di guerra, la sistematica violazione delle tregue d’armi, ed i bombardamenti aerei indiscriminati ed i cannoneggiamenti a casaccio con artiglieria campale contro le popolazioni civili di Donetsk e Sloviansk, o il massacro di Odessa, ottenendo quella simpatia internazionale e quel sostegno militare che finora non ha avuto.
Avrebbe giovato all’amministrazione statunitense di O’Banana, desiderosa quanto mai di rintuzzare e contenere la ritrovata intraprendenza russa e la riconquista del suo antico ruolo ‘imperiale’ nello scacchiere internazionale, secondo una visione geopolitica della quale avevamo di recente accennato QUI.
Evidentemente, gli strateghi di Washington credevano davvero che un ubriacone obnubilato dall’alcol come Boris Eltsin e la sua corte famelica di ladri, in un paese ridotto alla fame e trasformato nel primo esempio realizzato di stato gestito direttamente dalle organizzazioni mafiose, potesse essere un esempio di “democrazia” compiuta in una situazione destinata a perdurare nel tempo.
Come invece l’Europa si sia lasciata trascinare in una nuova guerra fredda contro uno dei suoi principali partner commerciali, col quale vanta esportazioni ed interessi economici per svariate decine di miliardi di euro e dal quale è totalmente dipendente per le sue forniture di gas, è un altro ‘mistero’ che i burocrati della UE dovrebbero spiegare ai propri cittadini.
Altresì dovrebbero spiegarci come un governo golpista di oligarchi, nato da un colpo di stato, pesantemente infiltrato da gruppi di estrema destra, che scalpita per entrare nella NATO e trascinare il resto del continente in una guerra catastrofica contro la Russia, sia diventata una solida democrazia con tutti i requisiti (nessuno!) per entrare nell’Unione europea. E sarebbe interessante sapere come tali principi democratici si concilino, con l’accoglienza accordata dal governo di Kiev ai neo-nazisti di mezza Europa accorsi ad arruolarsi tra i paramilitari del “Battaglione Azov”.
Ovviamente, perché la Russia è un’autocrazia ultra-nazionalista, dominata da un pugno di oligarchi provenienti dalla nomenklatura post-sovietica. Per fortuna l’Ucraina è esattamente il contrario: una banda di oligarchi (ex sovietici), al comando di uno stato autoritario che si alimenta del suo sciovinismo.
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This entry was posted on 9 settembre 2014 at 22:09 and is filed under Kulturkampf, Risiko! with tags Barack Obama, Battaglione Azov, Boeing777, Buk M1/SA-11, Conflitto, Donbass, Dutch Safety Board, Esteri, Europa, Geopolitica, GSh-301, Guerra, Liberthalia, Malaysia Airlines, Mh17, Mig25, NATO, Nazisti, Olanda, Russia, SA-11, Ucraina, UE, USA, Vladimir Putin. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
11 settembre 2014 a 01:34
[…] liberthalia, false flag […]
14 settembre 2014 a 16:59
Per colpa di ” Lethe ” sto diventando un pò ” Anoia ” ma grazie a te non cadrò nel ” Negreto Ipno “.
15 settembre 2014 a 14:30
Be’ è rassicurante riuscire a tener desta l’attenzione dei nostri più affezionati lettori, contrastando “sonno” e “follia”..;)
12 febbraio 2015 a 15:55
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E sarebbe interessante sapere come tali principi democratici si concilino, con l’accoglienza accordata dal governo di Kiev ai neo-nazisti di mezza Europa accorsi ad arruolarsi tra i paramilitari del “Battaglione Azov”.
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A proposito del battaglione di Azov…..
http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_12/io-italiano-che-combatto-come-foreign-fighter-per-ucraina-93bcdefa-b2b0-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml
La follia regna sovrana….quando ho letto non credevo ai miei occhi.
Ora ho scoperto che i nazisti combattono per “amore”…Ora si uccide per “amore” si purgano etinie sgradite per “amore”….
Ma questi ci credono a queste stronzate quando le scrivono??
Ma cosa hanno nel cervello questi, acqua? (non volevo essere sgradevole, altrimenti scrivevo merda…)
Comunque mentre leggevo, un brivido gelato mi percorreva la schiena….Questa è gente da psicanalizzare…ma mi sa che per questi non basterebbero 100 elettroshock….
Poi mi ha pure infastidito il taglio giornalistico del corriere…come se questo fosse una specie di eroe….ma questo è un criminale di guerra da sbattere un galera…altro che storie!!!!
12 febbraio 2015 a 17:00
Ohh l’articolo ha un suo pregio invece: ci spiega con le parole di un militante diretto che, lungi dall’essere una guerra ‘popolare’, il conflitto ucraino è una guerra privata gestita direttamente per conto terzi da milizie paramilitari di mercenari, al soldo di oligarchi al potere (come i signori feudali del medioevo) e da gruppi neo-nazisti che possono finalmente giocare ai cavalieri teutonici sognando il Quarto Reich.
Da una parte l’esercito regolare ucraino, con coscritti di leva mandati allo sbaraglio in prima linea, demoralizzato e completamente disinteressato al conflitto ed ai giochi di potere che lo alimentano, dall’altra questi battaglioni intrisi di misticismo evoliano che favoleggiano di fratellanze d’armi e sodalizi guerrieri: Battaglione “ausiliari” come Azov, per non parlare dell’Aydar (che ha l’abitudine di decapitare i prigionieri e spedire poi le teste, chiuse in scatole di legno, alle madri); nonché gli “uomini neri” dei battaglioni Kiev (Kyiv), Dnepr (Dnipro), Donbas… prezzolati da Ihor Kolomoyskyi: un miliardario ebreo osservante, che assolda neo-nazisti ed antisemiti viscerali, armandoli fino ai denti, per costituirsi una personale guardia pretoriana da utilizzare come strumento di pressione sul governo ucraino.
Quando la realtà supera ogni più accesa fantasia..!
E pensa se malauguratemente dovesse leggerci il nostro nazi preferito Biominkio!!
12 febbraio 2015 a 18:02
Eppure mi son sempre chiesto….ma questi hanno avuto problemi infantili???
Sono stati sodomizzati da qualche neonazista che giocava al dottore?
Hanno preso la 230V in tenera età?
Oppure semplicemente sono dei coglioni viziati che non sanno più come eccitarsi e raggiungono l’orgasmo solo quando ammazzano propri simili?
Oppure hanno accumulato talmente tanta frustrazione, dovuta alla loro inutile vita, che sfogano la loro rabbia giocando al piccolo Hitler??
Eppure combattono per amore solo per amore….ma Vaffanc…!!!!!!!!!!!!!
12 febbraio 2015 a 18:18
😀 Tra le opzioni da te proposte, sceglierei l’ultima:
“..hanno accumulato talmente tanta frustrazione, dovuta alla loro inutile vita, che sfogano la loro rabbia giocando al piccolo Hitler??”
Io lo so che poi ti inkazzi.. ma leggiti questo: l’articolo merita; è uno dei migliori in circolazione sul tema (anche se poi si chiude in merda coi soliti cliché ad effetto) e la fonte è insospettabile.
E sempre a proposito del camerata “Francesco”, ti allego un’altra intervista [QUI]. Secondo me è un millantatore professionista che dopo la perdita del lavoro campa di interviste a pagamento, essendosi reinventato ‘guerrigliero’. A 50 anni è durissimo ricollocarsi. Lui c’è riuscito: vende storie.
13 febbraio 2015 a 14:33
Si è vero, mi incazzo…ma solo quando mi prende bene, perchè nel migliore dei casi mi prende la nausea con conseguente incazzatura…
Ma in realtà queste cose mi fanno venire i brividi…ci si illude (non noi ovviamente) che certi fenomeni si siano estinti ma non è così.
E più passa il tempo e più la memoria si perde, e quanche coglione pensa anche che questi siano eroi e non criminali di guerra da rinchidere e buttare la chiave.
Commento alcune parti salienti, e se vorrai aggiungere qualcosa ne sarò contento, perchè molte volte ho l’impressione che anche chi è contro il comprtamento di questi nazisiti, non ha la percezione della diffusione e della gravità del fenomeno, e tende a sottovalutarlo.
Ecco cosa dice il nostro Camerata Francesco:
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Un uomo non può dirsi tale se non ha provato la guerra
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Questo è uno dei punti che rappresenta l’involuzione dellla specie umana a cui porta questa ideologia distorta.
La guerra come ragione di vita, uccidere il prossimo, ammazzare, epurare, come obiettivo priamario della propria esistenza. Neanche l’uomo di Neanderthal aveva una bestialità così intensa e viscerale.
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Alcuni sono simpatizzanti che frequentavano la nostra realtà o altri ambienti di destra – rivela Simone Di Stefano uno dei leader di Casa Pound
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E te pare…la merda la puoi mischiare o mascherare ma alla fine la puzza viene sempre fuori…e mi viene in mente Grillo con il suo “mi sembra di parlare con un delegato del 5 stelle” mentre dialogava con un militante Cazzapound
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farebbe parte del filone fascio-comunista in contatto con l’ideologo della Grande Russia euro asiatica, Aleksandr Dugin
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Fascio-comunista??? questa mi mancava….ma sono una sorta di nazi-maoisti??
Ho sempre pensato che gli estremismi alla fine si tocchino…che tra le BR ed i NAR a parte le dichiarazioni di facciata non ci fosse poi tutta questa differenza..specialmente nei metodi fortemente reazionari….ma che ne pensi?? conoscevi questo Dugin??
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Sulle barricate di piazza Maidan mi sono ritrovato per caso affascinato da una rivoluzione di popolo
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Ora i colpi si stato militari si chiamno rivoluzioni di popolo? Questi criminali delinquenti la buttano in caciara…per dimostrare che loro sono dalla parete del “popolo” e dei più deboli….e qualche ebete ci crede….
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Negli anni settanta, a Pisa, aveva militato prima con Avanguardia nazionale e poi nel Fronte della gioventù, la costola giovanile del Movimento sociale italiano
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Anche ne nel caso del camerata francesco vale lo stesso concetto: la merda è merda!
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Fra i giovani ucraini del reparto, compresi alcuni ultras della Dynamo Kiev, c’è il mito dell’impero romano e dell’Europa delle crociate
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Questo è un altro punto interessante: sono anni che asserisco che il 90% degli ultras è fascista. Non importa la squadra (forse a parte qualche eccezione) condividono tutti la fede nazi-fascista.
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Su pettorali e bicipiti degli “uomini neri” abbondano i tatuaggi di rune e celtiche.
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Altra questione…che ne pensi dei tatuaggi? Ammetto che ho qualche pregiudizio a riguardo…ma se mi guardo in torno, vedo un sacco di coglioni con tatuate simbologie romane e i cosiddetti “tatuaggi tribali”…a me sembra tutta monnezza fascista…tu che dici?
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Un guerrigliero: “Un’esperienza come questa la sognavo da tutta la vita”
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Torno al punto: sono malati di mente, pericolosi che dovrebbero essere rinchiusi, sono sempre stato contrario all’elettroshock…ma mi sa che devo rivedere le mie posizioni….
Glisso sulla parte dell’eroe buono nazi-fascista che salva la bambina dalla guerra…la nausea mi sta pervadendo e non riesco ad andare oltre…
Vado a vomitare…e poi tornerò a leggere la tua risposta…..
A proposito…sono d’accordo con te: il camerata Francesco è un millantatore, lucido ed esaltato. E’ pericoloso, si sta facendo pubblicità, quando avrà finito il lavoro in Ucraina, verrà in Italia ad esportare i suoi ideali.
13 febbraio 2015 a 17:08
In genere, sulla questione ho un approccio più pragmatico…
Tacito direbbe “sine ira et studio”.
Sun Tzu (che di guerra se ne intendeva per davvero) affermava che conoscere il proprio nemico era come conoscere se stessi, e da ciò sarebbe scaturita la certezza della vittoria in qualunque battaglia.
Per capire questi personaggi, bisogna quanto meno tener presente il brodo di coltura in cui si sono formati, ed il periodo storico di provenienza che nel caso di queste macchiette over 50 è sempre riconducibile al movimentismo ed allo “spontaneismo armato” degli Anni ’70.
La concezione ‘guerriera’ della vita, la mistica eroica di una comunità di eletti, affratellati dalla comunanza d’armi in una dimensione quasi religiosa; il culto della “bella morte”… è vero che rientra nei classici della paccottaglia nazi-fascista, in prevalenza derivata dalle SS di Himmler, e in genere filtrata (ma fino ad un certo punto) attraverso gli scritti del belga Leon Degrelle.




Ma questi in realtà hanno precisi riferimenti culturali, desunti in prevalenza dal misticismo esoterico di Julius Evola: “cavalcare la tigre“… “i guerrieri senza sonno“… “i Figli del Sole“… sono tutte idee sue, in aggiunta al razzismo ariosofico di Adriano Romualdi, per la rifondazione di un’Europa identitaria, autarchica, e guerriera. E per strano che possa sembrare hanno una fortissima componente ‘pagana’, in polemica col cristianesimo: una religione straniera di matrice giudea, che infiacchisce gli animi e mortifica lo spirito guerriero degli eletti.
Credono fermamente alla “Rivoluzione di Popolo“, intesa però come insurrezione armata nazional-rivoluzionaria. Contro chi è facilmente intuibile: le demo-pluto-giudeocrazie, fondate sul signoraggio e sull’inganno consumista (e qui entra in gioco Ezra Pound). Ecco perché molti di questi hanno in passato militato nelle fila di “Avanguardia Nazionale”, che poi era una sorta di derivato di “Ordine Nuovo” (Pino Rauti).
E per i più vecchi di loro restano miti indiscussi uno Stefano delle Chiaie (Er Caccola) e Pierluigi Concutelli (il Comandante Lillo), passando ovviamente per il Principe Nero (Julio Valerio Borghese e la X-Mas). Per quanto riguarda la mitologia della guerra, il riferimento è Ernst Jünger con le sue “Scogliere d’acciaio“.
In quanto a Dugin, questo è l’inventore del “nazional-bolscevismo”: variante slava del nazismo, con peculiarità tutte autoctone e richiami evidenti allo sciovinismo panslavista ottocentesco.
Fuori dalla Russia non se lo caga nessuno, a parte pochi matti isolati (soprattutto a Roma) che si fanno chiamare “sinistra nazionale“.
Per comodità semantica, vengono spesso e volentieri chiamati “rosso-bruni” (in realtà si tratta di un ibrido stalinian-nazista).
In realtà, sono “strasseriani”, più o meno a loro insaputa, e la loro organizzazione è ricalcata più sulla falsariga del “Die Schwarze Front“ (il Fronte Nero) di Otto Strasser, che sui nazi-comunisti di Aleksander Dugin.
Con i nazi-maoisti di “Lotta di Popolo“ condividono più che altro alcuni aspetti ideologici che poi sono gli stessi di “Terza Posizione“, con richiami evidenti alla “Giovane Europa” nazional-comunitarista di Jean Thiriart, nel superamento delle vecchie dicotomie destra-sinistra in nome dell’azione diretta. E qui il richiamo è ai CLA (Costruiamo l’azione) di Paolo Signorelli.
Sono matti, ma con un loro stile. E in questa lucida follia di patchwork ideologici hanno una loro struttura logica per quanto incoerente.
Mi rendo conto che per esigenze di tempo e di spazio ho fatto un gran frullato. Prima o poi dovrò svilupparlo per bene l’argomento con una serie di pubblicazioni dedicate…;)
P.S. I “tatuaggi”: a me non piacciono (e meno che mai su una donna). Quindi non ne ho.
Il tatuaggio è (era) una cosa seria, con un linguaggio simbolico ben preciso, un senso profondo, ed una sua natura tribale legata ai riti di passaggio. Non vi è niente di tutto ciò nella moderna inflazione di tatoo, che altro non è se non mero esibizionismo narcisistico dettato dalla moda del branco. Una massima espressione di conformismo nell’illusione di distinguersi.
13 febbraio 2015 a 18:10
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Una massima espressione di conformismo nell’illusione di distinguersi.
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Sottolineo e sottoscrivo.
Intanto ti ringrazio per la risposta, il tema mi appassiona tantissimo, alcuni personaggi che hai citato li conoscevo, altri assolutamente no.
E mi hai fornito degli spunti interessantissimi….mi sa che stasera passo la notte a fare delle ricerche!
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Prima o poi dovrò svilupparlo per bene l’argomento con una serie di pubblicazioni dedicate…;)
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Te ne sarei grato.
Al di là di tutte le nostre differenze, credo che io e te condividiamo un anti-nazifascismo viscerale, convinto e radicato nel profondo.
Non è così facile trovarne…no?
13 febbraio 2015 a 19:38
😉 Ho poche certezze nella vita; una di queste è l’anti-fascismo che ha sempre orientato ogni mia scelta, come un imprescindibile punto fermo.