Bagno di Sangue

CARRIE - Lo sguardo di Satana

In uno dei suoi film più significativi, Nanni Moretti, esasperato dalla terrificante sequenza di idiomatismi della sua intervistatrice, la congeda a schiaffoni (“ma come parla?!?”). Perché le parole sono importanti.

“Chi parla male, pensa male e vive male.
Bisogna trovare le parole giuste:
le parole sono importanti!”

Palombella rossa (1989)

Oggi, dinanzi alla crisi neo-weimariana di partiti con scarso o nessun appeal, ci ritroviamo nuovamente a discettare sulla discesa in campo dell’ennesimo miliardario, che arringa le folle con invettive da bar sport e metafore bellicose dalle gocciolature grandguignolesche.
Il Giullare - di William Merritt ChasePer gli strani ricorsi della storia, inconsapevoli se ci tocchi di vivere in sorte la farsa o la tragedia, a segnare lo zeitgeist di un tempo imperfetto è la staffetta tra il monarca che si fece buffone ed il giullare che volle farsi re, a ruoli interscambiabili, nell’imprescindibilità del cialtrone come figura immanente della politica italiana e per il sollazzo della plebe plaudente.
Dopo lunghi anni trascorsi a bandire ed esorcizzare ogni forma di dissenso organizzato, dopo la remissione sociale di una generazione dimenticata prima ancora che “perduta” (difficile smarrire qualcosa che non si è mai cercato), di rancore da parte di chi ansioso più che altro di omologarsi al “sistema” se ne è sentito respinto, di rabbia sopita e sempre inespressa, gli italiani hanno finalmente riscoperto il gusto per la “protesta”, che nella Penisola ha sempre assunto di preferenza le forme delle recriminazione, erroneamente scambiata per ‘rivoluzione’…
In un’altra crisi altrettanto devastante (quella del 1929), Camillo Berneri, che evidentemente conosceva bene la malapianta del populismo, ebbe a dire con la lucidità che ne contraddistingueva le analisi:

La rivolta non sarà morale. Sarà lo scoppio di un generale malcontento egoistico, di una esasperazione di ventri vuoti.

Attualmente, in Italia il meglio che la protesta ha saputo produrre è Beppe Grillo e la sua alba dorata a cinque stelle: specchio di una nazione, in grado di dirla lunga sul livello di maturità democratica e coscienza civile di un popolo che, con ogni evidenza, non riesce proprio ad affrancarsi dal mito del demiurgo risolutore e dalle pagliacciate ad effetto nella fiera dell’arcitaliano. Attilio RegoloE per fortuna che al fianco del profeta ha preso posizione anche Adriano Celentano! Adesso sì che siamo davvero in una botte di ferro (proprio come quella di Attilio Regolo).
Capita così che un’ordinaria campagna elettorale (la più scialba e vuota che si sia mai vista!) diventi un “bagno di sangue”, ignorando evidentemente il significato del termine, con parlamenti da bombardare e rastrellamenti da fare, per galvanizzare le scalcinate sturmtruppen alla “terza guerra mondiale”.
Mai come oggi è stato facile inveire contro i partiti. Oggettivamente sono indifendibili. Di questi si può ormai dire di tutto e di peggio. Ma una protesta è destinata ad essere senza futuro, se è priva di idee concrete. E non è che il Paese si può fermare, fintanto che gli ensiferi se ne facciano venire qualcuna su suggerimento del misterioso “Staff” ed elaborazione della Casaleggio Associati.
Se è semplicissimo criticare e denigrare i programmi dei partiti in lizza, si dimentica però che ciò è possibile per il semplice motivo che le proposte e l’offerta elettorale è arcinota e dunque confutabile.
Per questo possiamo rigettare le ricette monetariste di un Monti, arenato nell’indecenza della sua arroganza accademica.
Rifiutare l’inconsistenza dell’elusivo partitone bersaniano che nella sua “Carta di intenti” riesce a non pronunciare quasi mai la parola ‘sinistra’, ma ha la disarmante onestà intellettuale di vendere anima e culo “per un accordo di legislatura con le forze del centro moderato” (pag.8), con esplicita ammissione, a prescindere da qualunque sia il risultato elettorale:

«I democratici e i progressisti s’impegnano altresì a promuovere un “patto di legislatura” con forze liberali, moderate e di Centro, d’ispirazione costituzionale ed europeista, sulla base di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni.»
 (pag.14)

Del M5S invece si ignora tutto, dal programma reale agli obiettivi, dai Whocandidati alle proposte. Non male per chi a parole predica la massima trasparenza. Ammantato dall’alone catartico del Nuovo (la formula di successo che in Italia ci ha regalato prima il fascismo, poi il leghismo ed il berlusconismo) è un pacchetto a scatola chiusa, che si accetta per mistero L'Urlo del Merdonedella fede, impermeabile com’è ad ogni verifica sul concreto. A meno che non si intendano davvero come proposte alternative e anti-sistema i frizzi, i lazzi, e le scemenze di un saltimbanco che strepita e gigioneggia, sproloquiando su di un palco.
Del fenomeno Grillo non ci dilungheremo oltre, avendone già parlato in abbondanza (per esempio QUI, ma anche QUI e QUI).
Si possono (e si devono) disprezzare le televendite elettorali del Pornonano, finte come i suoi capelli; schifarne le promesse, false come il fondotinta che ne colora il volto cadaverico.
Ma la strombazzata restituzione dell’IMU, con tanto di lettera patacca, in perfetto stile Cetto La Qualunque, non è molto diversa da quella del Grullo a cinque stelle, che fanfaroneggia di “sussidio di cittadinanza” promettendo a tutti gli italiani 1.000 euro al mese. A occhio, è una cifra ricompresa tra i 35 ed i 40 miliardi di euro all’anno. Al confronto, pare un’inezia quanto incassato in un anno di IMU, peraltro da cancellare senza spiegare come compensare. E sempre ammesso che i beneficiari del sussidio siano ‘solo’ tre milioni di persone. E di fanfaluca in fanfaluca assicura che reperirà un simile importo dai rimborsi elettorali.
Certo. E Cicciolina è vergine!
DON'T SAY BULLSHITS! - Ergo Proxy Render by Margoth64In fondo, l’obiettivo del guru ligure e dei suoi adepti in estasi è semplice: prendere il controllo della nave e buttare a mare tutti coloro che attualmente ed in passato sono stati sulla plancia di comando. Senza distinzioni. Non importa l’ordine e grado, le responsabilità e le mansioni. Canada mutiny on Hudson's ship - antique-print-c1880Dal comandante all’ultimo degli ufficiali, dal cartografo al radiotelefonista, vanno tutti scagliati fuoribordo, per il semplice fatto di essere stati lì nella sala di regia. Per Grillo e la sua folla osannante sono tutti Schettino, nessuno escluso. E poco importa se i mozzi ora al comando nulla sanno di navigazione e strumentazione di bordo, mentre il vascello se ne va allegramente alla deriva, senza che alcuno si preoccupi di stabilire una rotta né scegliere una destinazione, perché prima o poi da qualche parte arriverà.
La nave dei folliGrillo riempie la piazza e tanto basta. Fa tendenza. E la “protesta” è liquida nella finzione scenica di chi scambia la coreografia per mobilitazione, nella rassicurante anomia collettiva. Due battute, applausi, e tutti a casa, contenti di cotanto impegno per il “cambiamento”.
Se le piazze fossero l’esclusivo metro di misura della democrazia, e fosse sufficiente riempirle per amministrare al meglio un Paese, allora tanto valeva tenerci gli inventori delle “adunate oceaniche”
La folla saluta il duce a Piazza VeneziaSe i sondaggi fossero una scienza esatta (e non lo sono), sarebbe facile tracciare una mappa dei flussi di consenso al bacino potenzialmente eterogeneo dei “cinque stelle”, mentre tutti piazzano la propria bandierina nella grande enclave degli ‘indecisi’… Nonostante tutto, il PD non flette, mentre il SEL di Vendola perde consensi a favore della lista di Ingroia. Quindi, se la matematica non è (ancora) un’opinione, il sedicente M5S attinge il grosso dei suoi consensi tra l’ex elettorato dipietrista. E soprattutto da quello leghista e burlusconiano (già democristiano e fascista), oggi certamente molto indignato contro quel ‘sistema’ e quella ‘politica’ che, causa crisi economica, ha smesso di elargire prebende dispensando assunzioni e favori. Nella flagranza dei loro piccoli egoismi provinciali, rivogliono indietro i “soldi”, che non sono sottratti in senso lato alla comunità tutta ma a se stessi. Per questo amano tanto fare i conti in tasca alla “casta”, che ebbra di ricchezze sembra essersi dimenticata di loro.
A buon ragione, si obietterà su come il M5S prenda voti anche a sinistra… Ovviamente. Ogni parrocchia ha i suoi preti spretati.
Sembra che al dotto Gianroberto Casaleggio piacciano i francesismi dei monarchi inglesi, in omaggio alla tradizione degli ordini cavallereschi (honni soit qui mal y pense). Ebbene, gliene regaliamo uno…
Edoardo I In merito a certe perdite, nel 1296, un vecchio re, Edoardo I Plantageneto, informato della defezione degli scozzesi che giammai avrebbero voluto sottostare ai voleri della Corona inglese, preferendo la frusta dei rozzi lords di puro sangue highlander, senza preoccuparsene troppo chiosò sprezzante: Bon bisoigne fait que de merde se delivre.”
È superfluo ricordare come William Wallace che aveva guidato la defezione, di lì a pochi anni finirà squartato vivo sul patibolo a Londra, tra gli sghignazzi divertiti della più infima plebaglia.
Né destra né sinistra, il Grillismo è una religione e come tale richiede verità di fede. Il bisogno di un “nemico”, la denuncia di complotti inesistenti, il vittimismo da finte persecuzioni… tutto fa brodo nella costruzione mitopoietica di una proiezione tutta personale. La “casta”, i “partiti”, le “larve della politica”, il “parlamento”, sono un obiettivo perfetto da dare in pasto alle masse che chiedono idee semplici e bersagli facili. Pronte a bersi ogni panzana, anche la più assurda purché ben confezionata e, soprattutto, urlata.
L'amante pelosoPeccato che nel momento in cui si varca la fatidica soglia di Montecitorio, le distinzioni si elidano fino a scomparire ed il predatore si trasformi in preda per gli appetiti convulsi della folla aizzata a comando, ai cui occhi sono “tutti uguali” a prescindere. Ma, almeno per ora, il nemico è chiaro…

Parlamento «Si pensi di quali pietosi elementi siano composti, in generale, i cosiddetti “programmi di partito”, e come di tempo in tempo vengano spolverati e rimessi alla moda! E’ necessario porre sotto la lente d’ingrandimento i motivi essenziali delle “commissioni per il programma” dei partiti, per bene intendere il valore di questi aborti programmatici. Una sola preoccupazione spinge a costruire programmi nuovi o a modificare quelli che già esistono: la preoccupazione dell’esito delle prossime elezioni. Non appena nella testa di questi giullari del parlamentarismo balena il sospetto che l’amato popolo voglia ribellarsi e sgusciare dalle stanghe del vecchio carro del partito, essi danno una mano di vernice al timone. Allora vengono gli astronomi e gli astrologhi del partito, i cosiddetti “esperti” e “competenti”, per lo più vecchi parlamentari che, ricchi di esperienze politiche, rammentano casi analoghi in cui la massa finì col perdere la pazienza, e che sentono avvicinarsi di nuovo una minaccia dello stesso genere. E costoro ricorrono alle vecchie ricette, formano una “commissione”, spiegano gli umori del buon popolo, scrutano gli articoli dei giornali e fiutano gli umori delle masse per conoscere che cosa queste vogliano e sperino, e di che cosa abbiano orrore. Ogni gruppo professionale, e perfino ogni ceto d’impiegati viene esattamente studiato, e ne sono indagati i più segreti desideri. Di regola, in questi casi diventano maturi per l’indagine anche “i soliti paroloni” della pericolosa opposizione e non di rado, con grande meraviglia di coloro che per primi li inventarono e li diffusero, quei paroloni entrano a far parte del tesoro scientifico dei vecchi partiti, come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo.
Scatola di tonno(…) Ogni mattina, il signor rappresentante del popolo si reca alla sede del Parlamento; se non vi entra, almeno si porta fino all’anticamera dove è esposto l’elenco dei presenti. Ivi, pieno di zelo per il servizio della nazione, iscrive il suo nome e, per questi continui debilitanti sforzi, riceve in compenso un ben guadagnato indennizzo. Dopo quattro anni, o nelle settimane critiche in cui si fa sempre più vicino lo scioglimento della Camera, una spinta irresistibile invade questi signori. Come la larva non può far altro che trasformarsi in maggiolino, così questi bruchi parlamentari lasciano la grande serra comune ed, alati, svolazzano fuori, verso il caro popolo. Di nuovo parlano agli elettori, raccontano dell’enorme lavoro compiuto e della perfida ostinazione del altri; ma la massa ignorante, talvolta invece di applaudire li copre di parole grossolane, getta loro in faccia grida di odio. Se l’ingratitudine del popolo raggiunge un certo grado, c’è un solo rimedio: bisogna rimettere a nuovo lo splendore del partito, migliorare il programma; la commissione, rinnovata, ritorna in vita e l’imbroglio ricomincia.
(…) Quindi, se oggi al nostro movimento viene fatto, da parte soprattutto dei cosiddetti ministri nazionali borghesi, ed anche del centro cattolico lo spiritoso rimprovero di tendere ad una “rivoluzione”, a questo politicantismo da burla si può dare una sola risposta: “Si, noi cerchiamo di ricuperare ciò che voi, nella vostra criminale stoltezza, avete perduto”.»

Non è Beppe Grillo che sbraita in uno dei suoi comizi, ma Adolf Hitler nel primo capitolo del Mein Kampf.
Adunata nazista allo stadio di NorimbergaE del resto, nei modi e nei toni, con l’isterico caporale di Braunau l’arruffapopolo ligure sembra condividere parecchio…

Se le parole sono importanti, non meno lo è la gestualità e l’uso del linguaggio.

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35 Risposte a “Bagno di Sangue”

  1. Francesco Says:

    Non sono d’accordo con la tua lettura del fenomeno Grillo.

  2. Il Ribelle Says:

    Devo dire che leggendo il pezzo ero convinto si trattasse di Grillo, del resto dice esattamente le stesse cose. Sto cercando di capire cosa affascini di Grillo a chi in passato ha votato a Sinistra o si ritiene “di sinistra”. Alcuni non seguono il fenomeno non hanno carpito la svolta a destra di grillo ma sono rimasti ai comizi antiberlusconiani di anni fa. Quando ho comunicato loro che il principale nemico di Grillo è il PD non mi hanno creduto. Dopo, ben informati hanno cambiato idea e non lo votano più. Altri, purtroppo, hanno preso una deriva strana, quando ho detto loro del dialogo di Grillo con Cazzopound mi hanno risposto che:”dice per dire ma lui è antifascista, si sa è un comico e dice cazzate…” Se Grillo è antifascista io sono Pol-Pot. Poi…il tanto si sa che è un comico e dice cazzate…beh…puzza di berlusconismo sta cosa e comunque se fai passare questo allora può dire qualunque cosa anche “che la mafia non ha mai strangolato nessuno…lo stato sì” tanto è un comico….In ciò ho visto un pò di faziosità di sinistra…cioè per i miei amici di Sinistra, Grillo è di Sinistra, dice cazzate ma va bene perchè è lo Che-Guevara italiano quindi non devo fare domande ed avere fede in lui. Io ragiono diversamente: se qualcuno dice o fà cazzate può essere chiunque lo critico, senza ideologie, non è che gli faccio sconti perchè “E’ di Sinistra”. Noto con rammarico che queste persone, stanno perdendo i valori di riferimento, i valori di base, il concetto di democrazia. Non lo so forse perchè a differenza dei miei amici io non sono “comunista” non vedo la rivoluzione d’ottobre come la salvezza di tutti i mali, e ho la consapevolezza di aver avuto la fortuna di essere nato in un paese democratico che mi ha curato e dato la possibilità di studiare e di essere libero di esprimermi. Credo che se fossi nato in Birmania sarebbe stato diverso. Ma a volte questo, un pò tutti, tendiamo a dimenticarlo.

    • Scusami, non so se ho capito bene parte del tuo pensiero: intendevi dire che alcuni dei tuoi amici sono spinti a votare Grillo perché “comunisti”? E che si defferenziano da te nelle loro qualità “democratiche”?
      La domanda non è polemica, voglio solo essere sicuro di avere capito bene.

      • Il Ribelle Says:

        Non esattamente, o in parte, cerchiamo di approfondire. Noto, con questi miei amici (comunisti), una differenza di fondo di pensiero. A loro avviso, come pensiero di fondo, la democrazia non è essenziale, anzi è deleteria. Ti parlo di persone che credono nella rivoluzione comunista come la risoluzione di tutti i mali e vedono in Grillo quella spinta rivoluzionaria che potrebbe sovvertire le regole. Cioè in sostanza per loro sfasciare tutto e ricostruire seguendo la dottrina di qualcuno sarebbe il modo migliore di sanare uno stato che fa schifo, corrotto. Questo non è il pensiero di tutti, ovviamente, riguarda quella parte di persone che conosco che si definiscono (da soli) “comunisti”. Per darti i numeri circa l’80% di loro voterà Grillo. Questo, non vuol dire (occhio!) che chi vota Grillo è di Sinistra (anzi la maggior parte non loè), ma faceva parte della mia riflessione per capire cosa possa affasciare a uno di Sinistra Grillo.

        “E che si defferenziano da te nelle loro qualità “democratiche”?

        Qualità democratiche non ho mai detto di averne. Anzi molte volte per come mi esprime sono molto poco democratico. Quello che intendevo era che da parte di alcuni miei conoscenti sempre di Sinistra, ma non comunisti, noto quando si esprimono la messa in dubbio di alcuni valori di base tipo, la democrazia rappresentativa non funziona, il parlamento è superfluo e cazzate varie. Gente che 2-3 anni fa non sparava queste cazzate e che ora dice di votare Grillo.

        Sono stato abbastanza esaustivo (e chiaro)? Altrimenti chiedimi pure e tenterò di rispondere e chiarire, per quanto mi sia possibile.

        • No, tutto chiaro ora.
          “Qualità” era in senso lato, non necessariamente positive né negative.

          Il mio timore era che intendessi dire che chi è “comunista” allora è più facilmente tentato dal grillismo.
          Il che mi suonerebbe parecchio stridente, poiché io sono uno di quelli che cerca di essere comunista e né in me né nei miei compagni ho ravvisato fascinazione per i modi autoritari, populisti e distruttivi di Grillo. Adesioni in favore di Grillo ci sono state, innegabili. Ma a mio avviso tenderei a pensare che lo siano state in favore del movimento più che per il vate: in esso sono state intraviste delle potenzialità…prima fra tutte può avere attratto la retorica sulla democrazia diretta (che la Storia ce ne scampi!), chimera che sempre affascina, qui a sinistra.
          Che ci siano “comunisti” tentati dallo sfascimo e autoritarismo invece non riesco proprio a capirlo…eppure la nostra storia di comunisti in Italia indicherebbe tutt’altro: forte convinzione nella democrazia e tendenza al compromesso e rifiuto del plescitarismo. Mah!

          • Il Ribelle Says:

            Condivido al 100% quello che dici. Anche io sono rimasto stupito da quello che mi dicevano, almeno per l’idea che ho (avevo) dei comunisti.

  3. “Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato.”
    Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921

    Non so se l’avevi già citato da qualche parte, ma fa sempre bene.

  4. Il Ribelle Says:

    Ho alcune domande da porre, se qualcuno sarà così cortese e disponibile da rispondere per aiutarmi a capire:

    – Perchè Dario Fo si è unito al movimento? Mi sono perso qualcosa su di lui? Non capisco…
    – Secondo voi Grillo ha in mente di realizzare le idee suicide che va propagando (referndum sull’euro, abolizione dell’IMU, Abolizione di Equitalia, abolizione dei sindacati) oppure usa questi temi come clave elettorali per convincere questo o quello?
    – Le persone elette in parlamento del M5S seguiranno come cagnolini le indicazioni del capo e ci sarà uno spaccamento interno al movimento al momento di votare il governo?
    – Grillo dice chè sarà “l’ago della Bilancia” secondo voi che significa.
    – Tolta l’idea rivoluzionaria, cosa può piacere ad uno di sinistra democratica di Grillo? Ancora non riesco a capire…
    – Ieri ho sentito i suoi pezzi a la7 devo dire che mi ha inquietato.
    Ma secondo voi è realmente pericoloso?
    Lui dice che i parlamentari hanno paura di lui in realtà fa paura a me, che in questo paese ci vivo e non sono ricco. Sfasciare tutto mi porterebbe alla fame, non certo a lui che è ricco e ha la residenza in svizzera…ma lo sa che una cazzata adesso ci seppellirebbe? se sfacia tutto scappa si gode i suoi soldi all’estero…

    Grazie in anticipo a chi avrà la pazienza di rispondere ai pedanti quesiti che ho posto.

    • Provo (senza ambizione di interpretazione autentica):
      1. Daro Fo si è unito a M5S perché ritiene che in questo momento la pars destruens sia la condizione di ogni possibile cambiamento;
      2. Grillo propone (cos’abbia in mente, lo lascio agli spiritisti) di realizzare idee benemerite che il PD si guarda bene dal sottoporre al giudizio popolare: referendum sull’euro, abolizione dell’IMU, riforma di Equitalia, critica (sacrosanta) del consociativismo della complice ex trimurti sindacale. Aggiungo [per Sendivogius] che benché sia triste vedersi sfilare da Grillo temi come il reddito di cittadinanza, hic Rhodus, hic salta!, la pancia vuota potrà essere poco elegante ma ha le sue priorità]
      3. Le persone elette in Parlamento non saranno più facili da legare come cagnolini di quanto lo siano stati Scilipoti per Di Pietro, De Gregorio per il pd;
      4. Significa “tutti, equanimemente, a casa”;
      5. Che ci toglie di mezzo il pd-pdl-sel-lega: a noi lo scatto successivo per levare di mezzo LUI;
      6. Assolutamente si, per quelli di cui sopra é pericolosissimo;
      7. Non so cosa ti sembra sia rimasto in piedi dopo le azioni dei governi che il pd ha appoggiato o non ha voluto/saputo contrastare (oltre alle proprie, non meno dannose, politiche). Fatti un giro in una scuola e poi ne parliamo.

      Mi permetto di proporre il post di Cremaschi, sul blog ospitato da Micromega, che riassume tutto ciò che a mio avviso c’è da dire: http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/02/20/giorgio-cremaschi-mettiamoli-in-minoranza/

      • Il Ribelle Says:

        Vedo che non perdi occasione di fare propaganda anti PD, qui si parlava di altro ma vedo che alla fine condividi le idee grilline, benvenuta. Mi dispiace deluderti ma mia moglie è insegnate laureata e precaria nella scuola pubblica, e di sinistra e si occupa attivamente delle problematiche scolastiche. Devo dire che, fortunatamente dal mio punto di vista, ha una visione della realtà completamente differente, vota SEL (mamma mia orrore!!!). Quando tutto sarà sfaciato (non) ci faremo una risata. Quando rispondi ai miei commenti mi sembra di rivivere i fantasmi del passato quando contrastavo le idee (dal mio punto di vista) aberranti della destra.

        Vuoi convincere me che sono tutti uguali seguendo l’idea distruttiva berlusconiano-grillina? Benvenuta. E vogliamo parlare di Ingroia e tutta la monnezza che ha imbarcato? Ma fammi il piacere… A proposito de Gregorio era dell’IDV del caro amico Di Pietro allegramente imbarcato nel calderone di ingroia…..Tanti saluti!

        • Il Ribelle Says:

          “Fatti un giro in una scuola e poi ne parliamo.”

          A proposito, evita cortesemente di andare sul personale, non mi conosci, io non conosco te. Se non sei in grado di rispettare almeno questo evita di commentare i miei post. Grazie

          • hai ragione, anche perché non si tratta di una questione personale: in realtà io apprezzo la tua passione (che trovo però mal diretta): discutere con te è il mio modo di “riconoscerti”, nel caso non riconosca la bontà delle intenzioni o sia di fronte a genuini fascisti non interloquisco (godendomi in silenzio le terribili azzerate di sendigovius).

            Per sendivogius: condivido tutto quanto dici, ma come sai non possiedo un’ontologia essenzialista. Non credo che gli italiani siano ciò che sono per natura o per una maledizione degli dèi, quanto per ragioni storiche (a partire dall’elaborazione del fascismo di cui mi insegni), per finire con l’elaborazione della storia del centro sinistra (sul piano politico) e della concertazine (su quello sindacale).

            Se in Italia non nasce qualcosa come Syriza, ma dobbiamo accontentarci dell’ennesima truffa di SEL o della risposta minima di Ingroia, si deve a decenni di sistematica svendita dei nostri interessi, di cui da un ventennio si comincia a chiedere conto. Chi non sa leggere, né scrivere (2 su 3, come sai) non può che partire da quanto intuisce con certezza: cioè che è stato ingannato, che chi lo ha fatto ha in serbo altre e più terribili misure (ed è vero perché chi sa leggere sa cosa significhino fiscal compact e patto di stabilità europeo) e agisce di conseguenza.

            Non adottando, per convinzione, una postura moralistica, sono poco incline alle prescrizioni intellettuali e ai dover essere di qualsiasi fattura: nella società dello spettacolo, come sai, il vero è un momento del falso. Non so se reggeremo a questo rovesciamento che terrorizza anche me, ma non possiamo fermarlo, solo inserisci come sabbia nei suoi ingranaggi cercando, appena avrà fatto il suo lavoro di farlo deragliare dalla parte giusta.

      • Il Ribelle Says:

        “di realizzare idee benemerite che il PD si guarda bene dal sottoporre al giudizio popolare: referendum sull’euro, abolizione dell’IMU, riforma di Equitalia, critica (sacrosanta) del consociativismo della complice ex trimurti sindacale.”

        Ma che ragionamento è? se voto qualcuno è perchè condivido le sue idee su alcuni temi cruciali, su quelle cose si sono espressi chiaramente e condivido. Cioè fammi capire…chi dice esplicitamente la propria linea su quei temi “si vede bene dal sottoporre al giudizio popolare”. Se un partito non si esprime chiaramente su quei temi io NON lo VOTO, perchè voglio sapere prima quale sarà la sua linea, non dopo “sottoposta a giudizio popolare”. Qui non ci siamo proprio sulle basi della democrazia rappresentativa.

        “Aggiungo [per Sendivogius] che benché sia triste vedersi sfilare da Grillo temi come il reddito di cittadinanza, hic Rhodus, hic salta!, la pancia vuota potrà essere poco elegante ma ha le sue priorità]”

        Un conto è sparare cazzate per quattro coglioni che bevono tutto un conto è parlare di coperture finanziarie sul welfare. Hai mai sentito parlare della mobilità? Io purtroppo si…lo stato che volete sfasciare vi paga quando perdete il lavoro…lo sapevi? Peccato che se manca la copertura finanziaria di questo…col cazzo che poi lo stato trova il modo di pagare la mobilità….ci sarà da piangere ci sarà da piangere…e purtroppo piangeremo tutti…o meglio quasi tutti…..I Celentano i Grillo e amici se si sfascia tutto…per loro non cambia un emerito CAZZO!

    • 1- Dario Fo è un vecchio maoista e quindi è parecchio affascinato dal culto della personalità. Ed inoltre è anche rincoglionito.

      3- Ci sono già state defezioni, ce ne saranno altre. Gli altri ubbidiranno, in buona e cattiva fede.

      4- Deciderà lui quando si tornerà ad elezioni.

      5- Nel programma ci sono disseminati a pioggia (o a diarrea se preferisci) diversi punti cari alla sinistra. Ovviamente sono tutti scollegati tra loro senza nessun costrutto. Programma fatto appositamente così per attrarre i poco strutturati e/o disperati.

      6- Si, è pericoloso. Non per via del programma, ma perché è totalitario.

      sintesi- del programma non devi curarti più di tanto, come ti ho già scritto è una voluta accozzaglia di roba buona e di roba molto poco buona. Hai mai letto il “programma di San Sepolcro”? Leggitelo, lo trovi facilmente, è molto istruttivo.

      • Il Ribelle Says:

        Grazie delle risposte.

      • Il Ribelle Says:

        “Hai mai letto il “programma di San Sepolcro”? Leggitelo, lo trovi facilmente, è molto istruttivo.”

        Lo sapevo sotto altre forme ma grazie per l’ispirazione, mamma mia ragazzi…
        Riporto qualche passaggio:

        “Accanto a rivendicazioni radicali come il repubblicanesimo, l’antiparlamentarismo e l’anticlericalismo che volevano scavalcare a sinistra il Partito socialista”

        “Destinatari del messaggio fascista furono in primo luogo ricercati nella sinistra, la quale lungi dal voler sovvertire lo Stato, portasse le proprie istanze e lo “socializzasse” dall’interno. I Fasci di Combattimento sarebbero serviti a legare alcuni di questi mondi non omogenei come gli interventisti di sinistra, i futuristi, gli ex arditi, i repubblicani e i sindacalisti rivoluziona”

        Se dovesse tornare questa merda immonda, mi farò impiccare per le palle da qualche gerarca grillino pur di non farmi zittire. Continuerò a ribellarmi a questa merda putrida e a tutti quei mentecatti che la vanno propagandando.

  5. Il Ribelle Says:

    “Non so se reggeremo a questo rovesciamento che terrorizza anche me, ma non possiamo fermarlo, solo inserisci come sabbia nei suoi ingranaggi cercando, appena avrà fatto il suo lavoro di farlo deragliare dalla parte giusta.”

    Combatterò perchè non avvenga questo, con tutte le mie forze, e con tutto il mio ardore. Non arrestrerò di un passo di fronte a nessuno, e non mi farò intimidire nè dai grillini, ne dai fascio-berlusconiani nè dai neo-rivoluzionari. Finche avrò fiato in corpo mi opporrò a tutte queste cazzate, tutti i giorni della mia vita. Non permetterò a nessuno di zittirmi, come non lo ho mai permesso a nessuno. Il momento è drammatico, ma non mi arrenderò mai.

    Lo devo a tutte quelle persone che mi vogliono bene e hanno fiducia in me.

  6. null

    Se mi passate la piccola ‘provocazione’…
    In ambito puramente storico, attenzione a liquidare “interventisti di sinistra, futuristi, arditi, repubblicani e i sindacalisti rivoluzionari”… come “merda immonda“, perché non lo furono affatto. Nella confusione del primo dopoguerra, scegliersi la parte e distinguere le differenze era tutt’altro che semplice.
    Facile col senno di poi giudicare gli effetti. Ma all’epoca non c’erano precedenti né termini di paragone. E in tanti fecero la scelta sbagliata, convincendosi che fosse la migliore tanto da difenderla fanaticamente.
    Si parva licet, l’originale programma sansepolcrista del 1919 è una cosa troppo seria per poter essere paragonato all’assoluto NON-Programma degli ensiferi. Oggettivamente, per l’epoca in cui fu prodotto, conteneva idee assolutamente rivoluzionarie ed innovative:

    chiediamo il suffragio universale, per uomini e donne; lo scrutinio di lista a base regionale; la rappresentanza proporzionale. Dalle nuove elezioni uscirà un’assemblea nazionale alla quale noi chiediamo, che decida sulla forma di governo dello Stato italiano. Essa dirà: repubblica o monarchia, e noi che siamo stati sempre tendenzialmente repubblicani, diciamo fin da questo momento: repubblica!

    Recependo furbescamente molte idee care alla sinistra socialista, i sansepolcristi avanzavano comunque proposte concrete e originali (che poi si possono condividere o meno).
    Insomma, tutto quello che attualmente manca alla setta dei 5 stelle, dai quali non è desumibile una proposta o un progetto che sia uno, al di là delle recriminazioni, delle invettive, degli insulti e la stesura continua di nemici da indicare all’odio del “popppolo”.

    Tuttavia, come a suo tempo fecero molti anarco-sindacalisti col fascismo, da sinistra non manca chi aderisce al moVimento pensando di poterne convogliare la carica dirompente verso l’agognata “rivoluzione sociale” contro il famigerato “sistema”.
    Personalmente, trovo questa posizione molto infantile…
    Se devo fare la “Rivoluzione”… bé non la faccio col primo venuto: vorrei quantomeno scegliermi i “compagni di lotta”, non foss’altro perché devo potermi fidare di loro.
    In quanto al “capo politico“, di certo non mi affiderei MAI ad uno che si atteggia ad ecologista, vuole piste ciclabili ovunque, ma gira in suv, predica la salvaguardia ambientale, ma investe i suoi milioni in piani di costruzione edilizia e lottizzazione immobiliare sulla costa ligure insieme al fratello (e poi ricorre al condono dopo aver violato le norme). Meno che mai mi farei guidare da uno che sbaglia persino ad ingranare le marce: prende il gippone per fare lo ‘sborone’ con gli amici in montagna; imbocca in salita una vecchia mulattiera ghiacciata e quando il veicolo comincia a scivolare all’indietro ha la geniale idea di ingranare la retromarcia, salvo perdere il controllo del mezzo e gettarsi fuori dall’abitacolo, mentre il gippone continua a scivolare verso il burrone. Risultato: tre morti e un ferito grave.
    Questo è Grillo: una merda, anche sul piano umano.

    @ Ribelle
    “Perché Dario Fo si è unito al movimento?”
    Forse perché, io credo, Fo vede in Grillo la realizzazione post-moderna dell’antico mito del “Re Giullare”: se i re si comportano come giullari, allora il buffone di corte può benissimo sostituirsi al monarca e regnare in sua vece. In questo, Dario Fo ha chiarissima la funzione ed il simbolismo eversivo legata alla figura dell’antico giullare medioevale: tutt’altro che illetterato, spesso più colto dei suoi padroni, artista e poeta, non di rado un eretico, che sotto il travestimento ridicolo del buffone irrideva il potere dall’interno delle stanze del potere. E nella licenza poetica poteva rivolgersi da pari a pari col potente e dire cose che alla stragrande maggioranza di sudditi e vassalli erano proibite.
    Probabilmente, Fo pensa a personaggi come William Sommers, o all’incredibile storia (vera) del nano Zercon ed Attila.
    Il problema di Dario Fo è che confonde le rappresentazioni teatrali con la realtà e pensa davvero che queste siano complementari e sovrapponibili. In tal modo, non si accorge di mettere in scena l’ennesimo teatrino della politica che a parole vorrebbe tanto irridere.
    Credo che si ispiri all’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam, strizzando l’occhio alla Nave dei Folli di Sebastian Brant, ma il modello di riferimento è l’inquietante Hop Frog di E.A.Poe.
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    @ Gabriella
    Il “reddito di cittadinanza” è un ottima idea… A me personalmente farebbe anche comodo. Ciò detto, come pensa di finanziarlo Grillo?!? Coi soldi che il PD spende per i manifesti elettorali o con le altre allegre baggianate che va urlando in piazza?
    In merito agli italiani… al famoso “popolo”, che agisce quasi sempre seguendo la pancia (e poi vota alla caxxo)… credo fermamente che l’ignoranza non sia un alibi ma un’aggravante della colpa. Si può essere poveri, si può nascere menomati, ma l’ignoranza è sempre una scelta. E non merita scusanti né giustificazioni. Chi non sa leggere né scrivere è ora che impari a farlo, invece di rincoglionirsi davanti ad uno schermo televisivo o fare le file davanti alle tabaccherie per buttare soldi ad uno degli infiniti giochini d’azzardo legalizzati dal governo del Pornonano.
    Personalmente, non credo al mito, trito e ritrito, della “povera gente” ingannata dal potere tanto cattivo… perché dove non arriva l’intelligenza in genere supplisce l’istinto.
    Se mi posso permettere, non credere che gli “ignoranti”, i “semplici” siano così ingenui o stupidi come vogliono far credere… simulano per sembrare innocenti e persistono nell’inclinazione al peggio, per auto-assoluzione costante nel tempo.
    Ogni Calvin Candie ha il suo negro Stephen… in Italia sono milioni e quasi sempre peggiori dei loro padroni.
    .
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    .
    P.S: Non per fare l’avvocato del diavolo, ma Sergio De Gregorio col piddì non c’entra nulla: trattasi di un altro degli eccezionali acquisti scovati a suo tempo da Antonio Di Pietro, con la straordinaria lungimiranza che ne contraddistingue il fiuto politico.

    • Il Ribelle Says:

      “In ambito puramente storico, attenzione a liquidare “interventisti di sinistra, futuristi, arditi, repubblicani e i sindacalisti rivoluzionari”… come “merda immonda“, perché non lo furono affatto. Nella confusione del primo dopoguerra, scegliersi la parte e distinguere le differenze era tutt’altro che semplice.”

      Chiedo venia: mi sono espresso come un grillino sbraitante durante un comizio di piazza… In realtà per “Merda Immonda” intendevo i fascisti, non gli “interventisti di sinisstra, ect…”. Rlieggendo quello che ho scritto riconosco che era ambiguo.

      “Tuttavia, come a suo tempo fecero molti anarco-sindacalisti col fascismo, da sinistra non manca chi aderisce al moVimento pensando di poterne convogliare la carica dirompente verso l’agognata “rivoluzione sociale” contro il famigerato “sistema”.
      Personalmente, trovo questa posizione molto infantile…”

      E oltre che infantile, io lo trovo pericoloso. Giocare alla rivoluzione sulla pelle degli altri…ma possibile che in Italia non si riesca ad instaurare una cultura democratica di base, cioè non mettere in discussione ogni volta le basi??

      “Se mi posso permettere, non credere che gli “ignoranti”, i “semplici” siano così ingenui o stupidi come vogliono far credere… simulano per sembrare innocenti e persistono nell’inclinazione al peggio, per auto-assoluzione costante nel tempo. Ogni Calvin Candie ha il suo negro Stephen… in Italia sono milioni e quasi sempre peggiori dei loro padroni.
      .”

      Mamma mia amico mio….non potrei essere più d’accordo. E’ quello che vado dicendo tutti i giorni, ad ogni occasione, è proprio questo il punto dove non riesco proprio ad essere d’accordo con i miei amici di sinistra. E’ sempre colpa del potere, è sempre colpa dei politici, non della gente del cazzo, con i suoi ragionamenti del cazzo.

      Vi voglio raccontare questo che mi ha chiarito tante cose: Un mio amico che ha sempre votato a sinistra ora schifato voterà M5S perchè “non ce la fa più”, perchè “vuole cacciare tutti i parlamentari” “perchè vuole eliminare i costi della politica”…ect portando avanti quei cavalli di battaglia con cui gli stronzi leghisti-berlusconiani facevano il pieno elettorale.
      Notando una singolare difesa del capo (Grillo) ad oltranza che mi ricorda più un berluscazzo qualunque…scava che ti scava….ho scoperto che alla regione darà il voto di preferenza ad un fascista del cazzo di cui non faccio il nome, collegato con la lista dei patetici radicali. Lì ho chiesto stupito: “Ma che cazzo fai voti un fascista??” Lui mi ha risposto:” lo devo fare per forza, sono obbligato, mi trova un posto di lavoro…”.
      No comment. Se qualcuno avesse ancora dubbi su quale è il problema dell’Italia.

  7. non è immaginabile prima di averla vista l’incapacità di leggere di un ragazzino, i meccanismi di rinuncia sono molto più sottili. Quanto ai M5S, non affido loro nessuna missione salvo di procurarci quella sana ingovernabilità che impedisca al resto di finire il lavoro. Ciao

  8. […] “Per gli strani ricorsi della storia, inconsapevoli se ci tocchi di vivere in sorte la farsa o la tragedia, a segnare lo zeitgeist di un tempo imperfetto è la staffetta tra il monarca che si fece buffone ed il giullare che volle farsi re, a ruoli interscambiabili, nell’imprescindibilità del cialtrone come figura immanente della politica italiana e per il sollazzo della plebe plaudente.” (https://liberthalia.wordpress.com/2013/02/20/bagno-di-sangue/#comments) […]

  9. […] “Per gli strani ricorsi della storia, inconsapevoli se ci tocchi di vivere in sorte la farsa o la tragedia, a segnare lo zeitgeist di un tempo imperfetto è la staffetta tra il monarca che si fece buffone ed il giullare che volle farsi re, a ruoli interscambiabili, nell’imprescindibilità del cialtrone come figura immanente della politica italiana e per il sollazzo della plebe plaudente.” (https://liberthalia.wordpress.com/2013/02/20/bagno-di-sangue/#comments) […]

  10. FrancoG Says:

    “Un conto è sparare cazzate per quattro coglioni che bevono tutto”

    Beh.. credo che non siano proprio “quattro” visto che il M5S è il primo partito Italiano.
    A questo punto una serena riflessione sarebbe d’obbligo considerando che milioni di persone hanno fatto una scelta a Vs. avviso, catastrofica.
    Evidentemente se non vogliamo avallare la teoria dei “quattro coglioni” qualche ragione profonda ci deve pur essere.
    Tralasciando gli argomenti spicci e la retorica sulle capacità dei grillini, un dato incontrovertibile è sotto gli occhi di tutti:
    la gente è stanca.. non ne può più dei soliti personaggi, sempre gli stessi, sempre li a ragionare di grandi temi e del “bene” dell’Italia.. di tagli e di responsabilità “perchè ce lo chiede l’Europa, perchè ce lo chiedono i mercati..”
    La gente è stanca perchè non ha speranze, perchè non capisce i milioni di euro buttati (tav, armi, sprechi, ruberie etc) ed i taglia ai servizi, ai posti letto..
    La gente è stanca perchè non riesce a vivere, perchè guarda con preoccupazione al domani, perchè ha la consapevolezza che per la prima volta dal dopoguerra, i figli staranno peggio dei padri.
    In sintesi, quello che ha spinto quasi 9 mil. di persone a votare M5S è la volontà di voltare pagina, è una speranza di cambiamento, è un urlo di rabbia e dolore che si leva da chi non ce la fa più, da chi è stato massacrato, preso in giro, spremuto, usato e gettato via.

    • Se bastassero le “urla” per risolvere i problemi, per uscire dalla recessione economica e da una crisi epocale, basterebbe comprare un amplificatore stereo e un microfono.
      Senza un vero progetto (qualsivoglia uno) sono urla nel silenzio.
      Ciò detto, e mi duole ripeterlo, i “signori” che hanno preceduto il Messia stellato non sono piovuti dal cielo, né alieni provenienti da Alpha Centauri. Vizietto antico l’autocommiserazione degli italiani che, se proprio devono biasimare qualcuno, dovrebbero cominciare da se stessi a partire da scelte ben precise, invece di auto-assolversi ogni volta abbracciando l’Urlatore di turno.

      Dopo un ventennio (e oltre) di disastri, 1/3 degli italiani (ma sarebbe meglio definirli delinquenti in correità) ha (ri)votato per il gangster di Arcore; un altro terzo per un’ameba politica come il centrosinistra, illudendosi che possa un giorno lontano diventare altro (come una crisalide morta che non diverrà mai farfalla); e il rimanente 1/3 si affida fideisticamente ad un comico da avanspettacolo che, appunto, urla e rimesta le frustrazioni di una nazione, agitando i torbidi esistenziali di una generazione che sostanzialmente vegeta aspettando il suo Godot.
      Non aggiungo altro.

      • in realtà non è che avessero molto altro da votare…

        • La Politica è come una mensa aziendale: c’è chi cucina e chi si siede a tavola, aspettando di essere servito e storcendo il naso ad ogni portata, per lamentarsi poi di tutto (dal servizio, alle pietanze, ai costi).
          Però, alla fine sempre lì vanno a mangiare.
          Mai qualcuno che si organizzi diversamente, contribuisca a decidere i menù, o addirittura si cimenti ai fornelli preparando i pasti in comune. No, tutti ad aspettare il Master Chef di turno: uno stronzo matricolato che ostenta il suo disgusto, impartendo sprezzante istruzioni da un piedistallo, ed umiliando gli aspiranti cuochi che non seguono correttamente gli ordini.
          Ovviamente i suoi ordini.
          Ma mai che pubblico (passivo) e “Master” (attivo) si sporchino una sola volta le mani.

    • Il Ribelle Says:

      Scusa hai ragione, “4 coglioni£ è sbagliato” ma lo sapevo che faceva il pieno il “4 Coglioni era metaforico”. Ora vedremo se è un cazzaro e darà la fiducia a Bersani, dopo che lo ha definito “un parassita sociale che è morto uno zombie, che dovrebbe essere arrestato, che se ne deve andare che deve andare a nascondersi”, oppure se nella sua folle coerenza non darà la fiducia e farà finire la legislatura. Nel primo caso se tu non li definisci “coglioni che si bevono tutto” tu come li definisci? Grillo parla solo per parlare? e su che gli dai la fiducia? Grillo è più responsabile di quello che dice e sembra ( ai miei occhi)? io lo spero perchè tu dici:”La gente è stanca perchè non riesce a vivere, perchè guarda con preoccupazione al domani, perchè ha la consapevolezza che per la prima volta dal dopoguerra, i figli staranno peggio dei padri.” Se Grillo fa quello che dice piangeremo tutti, e capiremo forse veramente cosa vuol dire “non farcela più”. In bocca al lupo.

    • Il Ribelle Says:

      “Beh.. credo che non siano proprio “quattro” visto che il M5S è il primo partito Italiano.”

      Diventerà la prima forza politica nazionale e andrà al governo.

      “Evidentemente se non vogliamo avallare la teoria dei “quattro coglioni” qualche ragione profonda ci deve pur essere.”

      Interessante. Mi dici la tua seria riflessione su chi ha votato PDL+Lega?. Tanto per par-condicio eh….senza polemica.

      “la gente è stanca.. non ne può più dei soliti personaggi, sempre gli stessi, sempre li a ragionare di grandi temi e del “bene” dell’Italia.. di tagli e di responsabilità “perchè ce lo chiede l’Europa, perchè ce lo chiedono i mercati..”

      Spero che Grillo riesco a far uscire l’Italia dall’Euro, così almeno non leggerò più questi commenti. L’uscita dall’Euro dell’Italia, non genererà più un futuro incerto per i nostri figli, ma un futuro assicurato. Spero di riuscire (come sto tentando in tutti i modi, ho buone possibilità) di godermi lo spettacolo dal posto + lontano possibile. Credo che il Canada sia sufficiente.

      “In sintesi, quello che ha spinto quasi 9 mil. di persone a votare M5S è la volontà di voltare pagina, è una speranza di cambiamento, è un urlo di rabbia e dolore che si leva da chi non ce la fa più, da chi è stato massacrato, preso in giro, spremuto, usato e gettato via.”

      Ci fosse uno che mi avesse spiegato come. Sai ho incontrato un gruppo di ragazzi sui 20 anni mi hanno detto:” abbiamo votato Grillo ci fidiamo di lui…” io ho chiesto:” ma sapete cosa vuole fare?” loro:” no vedremo..siamo spaventati un pò anche noi ma abbiamo fiducia”. Ecco capisco fino in fondo questi ragazzi, gli ho strettto la mano e gli ho detto che gli auguravo tutta la fortuna di questo mondo.

      Ma quando parlo con 40enni cazzari che ripetono a pappagallo tutte le stronzate del Guru…divento molto meno indulgente….

  11. Molto bello il blog… però aspetto nuovi post, è da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbè, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!

  12. Non mi capita mai di fare commenti sui blog che leggo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perche’ il blog merita davvero e voglio scriverlo a chiare lettere.

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