Le XII Tavole della Legge
Nuntio vobis gaudium magnum. Habemus leges!
Finalmente il M5S ha presentato i suoi primi disegnini di legge…
Dodici è infatti il numero totale delle proposte depositate in Senato ed in Parlamento dal MoVimento uno e trino, convinto di essere unico: “Noi” siamo le Parti Sociali, l’Opposizione, il Popolo, nell’esclusività totalizzante (e totalitaria) di chi, in quanto diverso dagli “altri”, si crogiola tra i fumi di un microcosmo perfetto riservato agli eletti della setta dei puri e del loro profeta.
Questa è Gente che lavora: con i suoi 12 disegni di legge il sedicente Primo Partito d’Italia è ultimo in assoluto per attività legislativa, superato persino dal “gruppo misto” (43 ddl) e dal Südtiroler Volkspartei con le sue 52 proposte di legge. Non male per un partito (ops! MoVimento!) che vuole il 100% ed ha una produttività legislativa prossima allo 0%, ma pretendeva di rimettere tutti i poteri all’attività parlamentare e quindi governare in assenza di un esecutivo.
La discrepanza è talmente evidente, che iniziano ad accorgersene persino [QUI] dalla parti del Père Duchesne di Marco Travaglio: il nuovo Hébert del grillismo militante, a metà del guado tra gli Exagérés del populismo forcaiolo e gli Enragés pentastellati, nel chiassoso teatrino della rivoluzione a 5 stelle.
A dire il vero, ci eravamo ripromessi di non indugiare oltre sul Vate stellato ed i suoi replicanti digitali, ma una simile spremuta di meningi in così istituzionale sede, merita un minimo di attenzione affinché tanto ardore rivoluzionario non vada disperso invano…
E dunque vediamoli un po’ più da vicino questi fantastici 12 in gestazione al Senato e di certo destinati a diventare famosi come le XII Tavole dell’antico diritto romano:
S. 8
Sen. Casson Felice, Sen. Filippi Marco
Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto
15 marzo 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 269
Sen. Tomaselli Salvatore, Sen. Latorre Nicola
Abrogazione dell’articolo 35 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi
22 marzo 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 270
Sen. Tomaselli Salvatore ed altri.
Disposizioni per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità del Mare Adriatico
22 marzo 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 391
Sen. Montevecchi Michela ed altri.
Nuove disposizioni per il contrasto dell’omofobia e della transfobia
5 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 392
Sen. Airola Alberto ed altri.
Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso
5 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 393
Sen. Orellana Luis Alberto ed altri.
Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso
5 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 431
Sen. Morra Nicola
Modifiche all’articolo 416-ter del codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso
10 aprile 2013: Presentato al Senato
15 aprile 2013: Ritirato
S. 451
Sen. Blundo Rosetta Enza ed altri.
Modifica all’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi
10 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 452
Sen. Crimi Vito Claudio ed altri.
Riforma della disciplina per le elezioni della Camera e del Senato, concernente i criteri di candidabilità ed i casi di revoca e decadenza del mandato nonché l’espressione del voto di preferenza da parte degli elettori
10 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 453
Sen. Crimi Vito Claudio ed altri.
Disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
10 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 454
Sen. Crimi Vito Claudio ed altri.
Abrogazione della legge 3 febbraio 1963, n.69, e successive modificazioni, sull’ordinamento della professione di giornalista
10 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
S. 455
Sen. Molinari Francesco, Sen. Morra Nicola
Disposizioni concernenti il divieto di propaganda elettorale per le persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
10 aprile 2013: Presentato al Senato
Da assegnare alle commissioni
In attesa di avere il 100%, qualcuno deve aver spiegato agli onorevoli “cittadini” che nel frattempo qualche leggina devono pur presentarla in parlamento. Peccato che il risultato non sia dei migliori…
Come degli scolaretti svogliati ma furbissimi, sembra infatti che gli ensiferi si siano limitati a scopiazzare i compiti altrui, secondo la specialità che più gli riesce meglio: spacciare per proprio ciò che viene fatto da altri.
Ad essere indulgenti, si potrebbe dire che i “cittadini” abbiano peccato di ingenuità e approssimazione… Nella peggiore delle ipotesi, si può parlare apertamente di plagio. La quasi totalità delle leggi presentate al Senato sono infatti dei doppioni già in discussione alle Camere, su proposta del centrosinistra, e soprattutto dell’Italia dei Valori, nel corso della precedente legislatura.
La riproposizione è talmente sfacciata che i “5 Stelle” non si sono nemmeno preoccupati di cambiare i titoli dei ddl, con l’eccezionale risultato di intasare i lavori parlamentari creando un ingorgo legislativo con leggi doppione, perfettamente sovrapponibili tra loro, con l’unico risultato di dilatare i tempi di approvazione di provvedimenti già in esame presso le commissioni.
Se la maggioranza parlamentare è quello che è (un’immonda latrina di governo), lo stato della principale forza di opposizione è tragico nel suo livello di minchioneria difficilmente raggiungibile da altri cialtroni di più lungo corso!
Diamo uno sguardo in dettaglio:
Atto Senato n.8
“Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto”
Presentato al Senato in data 15/03/13, il disegno di legge porta la firma congiunta dei senatori Casson e Marco Filippi.
Peccato però che il primo firmatario, l’ex magistrato Felice Casson, sia un senatore del PD, così come l’atto scaturisce da un’esplicita iniziativa del Partito Democratico, come è facilmente desumibile dall’appartenenza parlamentare dei senatori che hanno controfirmato la relazione del testo [QUI], ad eccezione per l’appunto di Marco Filippi (M5S) che sembra più che altro un “imbucato” per un testo certamente non suo e abusivamente attribuito ai pentastellati.
Tuttavia, vale la pena rilevare come il ddl Casson-Filippi sia in realtà la riproposizione aggiornata (e migliorata) di una precedente proposta di legge, presentata il 23/02/2011 dalla sen. Patrizia Bugnano (IdV) su iniziativa del gruppo IdV al Senato e attualmente in esame di commissione.
Nella fattispecie, si tratta dell’Atto n.2573: “Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti all’amianto e dei loro familiari”. Il testo integrale lo trovate QUI e, se siete pignoli come noi, noterete come molti articoli siano equipollenti.
Atto Senato n.391
“Nuove disposizioni per il contrasto dell’omofobia e della transfobia”
Presentato al Senato in data 05/04/13, il disegno di legge a firma della senatrice Michela Montevecchi è in realtà la riproposta del DDL C.2802 del 14/10/09 (“Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia”), su proposta di Antonello Soro (PD) e respinto nel 2011 per presunti vizi di incostituzionalità.
Ma, come si può vedere QUI, gli interessamenti in materia sono tutt’altro che rari e meno che mai una prerogativa ad esclusiva 5 stelle.
Atto Senato n.392
“Norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso”
Problema di scottante attualità, largamente sentito dagli italiani, su presentazione del sen. Alberto Airola (05/04/13), costituisce una novità assoluta per il nostro ordinamento legislativo, che invero non se n’era mai occupato prima [QUI], finché il lungimirante cittadino Airola non ha scoperto il problema.
Atto Senato n.393
“Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”
Su proposta del sen. Orellana, è un altro plagio conclamato ai danni della IdV.
Nella fattispecie, si tratta del ddl C.5338, presentato da Antonio Di Pietro in data 03/07/12 e assegnato alla Commissione Giustizia in data 19/09/2012. Il titolo del ddl?
“Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”
Peraltro, SEL ha presentato una proposta identica alla Camera dei deputati.
Atto Senato n.431
“Modifiche all’articolo 416-ter del codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso”
Presentato dal senatore-cittadino Nicola Morra il 10 Aprile è stato immediatamente ritirato neanche una settimana (15/04/13) dopo la sua presentazione. E non perché le intenzioni fossero sbagliate… A pensar male, il tapino deve essersi accorto che in Senato era già in esame il medesimo provvedimento da almeno due anni:
“Modifiche agli articoli 416-bis e 416-ter del codice penale in materia di associazioni di tipo mafioso e di scambio elettorale politico-mafioso”
Si tratta dell’Atto S.2199 del 20/05/10, a firma del senatore Luigi Li Gotti (IdV).
A scanso di equivoci, e con largo anticipo sui pentastellati, anche SEL aveva già presentato alla Camere una proposta di legge anticorruzione con la modifica art.416-ter del Codice Penale.
Atto Senato n.269
“Abrogazione dell’articolo 35 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi”
Presentato in data 22/03/2013 dal sen. Tomaselli (PD), congiuntamente al controverso senatore Nicola Latorre (PD) al quale il Vate furioso non ha mancato di lanciare i suoi strali.
Provvedimento pentastellato, ma presentato da due senatori del PD… Errore di attribuzione?
Ad ogni modo, trattasi di altra legge fotocopia, risalente all’Agosto dello scorso anno (il ddl S.3437). Questo è il titolo:
“Abrogazione dell’articolo 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi”
Atto Senato n.451
“Modifica all’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi“
Su presentazione della senatrice Enza R. Blundo (10/04/13), è uno dei nostri provvedimenti preferiti…
Come si può leggere chiaramente sul sito del Ministero dello Sviluppo economico [QUI], l’articolo in questione della legge in riferimento NON esiste più. Infatti, il comma 17 dell’Art.6 è stato sostituito interamente dall’articolo 35, comma 1 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134.
E infatti gli ensiferi, non pienamente consapevoli della contraddizione, si sono dovuti far prestare gli esperti giuridici del PD al Senato per riformulare un nuovo ddl con la giusta richiesta di abrogazione. Per inciso, si tratta dell’atto Atto S.269 (di cui sopra).
Atto Senato n.452
“Riforma della disciplina per le elezioni della Camera e del Senato, concernente i criteri di candidabilità ed i casi di revoca e decadenza del mandato nonché l’espressione del voto di preferenza da parte degli elettori”
(10/04/13)
Qui entriamo nel magico mondo fatato dell’incantevole Crimi che, insieme al resto degli ensiferi al gran completo, si balocca coi cavalli di battaglia del movimento…
Si tratta della revisione aggiornata della famosa “legge di iniziativa popolare”, presentata a suo tempo da Beppe Grillo nel dicembre del 2007 e, a dispetto delle fanfaronate del tribuno, trasposta in ddl (S.1936), quindi presa in esame dalla commissione delegata [QUI].
Sorvoliamo invece sul fatto che l’attuale proposta del M5S contenga profili un tantino incostituzionali (a partire dal limite dei due mandati parlamentari), che il prof. Rodotà potrebbe spiegare loro molto bene…
Atto Senato n.453
“Disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria”
(10/04/13)
A Ciccio Crimi, probabilmente sfugge come i contributi diretti all’editoria su finanziamento pubblico siano stati, di fatto, già aboliti. A percepire i finanziamenti pubblici, sono le testate di partito, le pubblicazioni delle minoranze linguistiche, e (ovviamente!) i giornali ecclesiastici che succhiano la quasi totalità dei 90 milioni di euro (tale è la cifra complessiva) a disposizione.
Nella fattispecie, si tratta del decreto-legge n.201 del 06/12/11 (il cosiddetto “Salva Italia”), convertito nella Legge n.214 del 22/12/11. Il provvedimento, stringato ma eloquente, è contenuto nel comma 3 dell’art.29 (“Acquisizione di beni e servizi attraverso il ricorso alla centrale di committenza nazionale e interventi per l’editoria”):
Allo scopo di contribuire all’obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine dell’anno 2013, il sistema di contribuzione diretta di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250, cessa alla data del 31 dicembre 2014, con riferimento alla gestione 2013.
Per tutti gli altri quotidiani (come “Il Fatto”) restano invece una serie di agevolazioni fiscali (su IVA e carta) che sono praticamente in vigore ovunque esista la libertà di stampa, universalmente riconosciute in tutte le democrazia occidentali. Concetto molto difficile da capire per chi non riconosce altro organo di informazione oltre al blog del Profeta; parla di chiudere le reti RAI; aborre il confronto ed i media… Oppure, come candidamente confessa lo stesso Crimi (che del ddl è firmatario), “i giornalisti mi stanno sul cazzo”, a parte quelli graditi a Casaleggio e Grillo. S’intende! Messora docet.
Atto Senato n.454
“Abrogazione della legge 3 febbraio 1963, n.69, e successive modificazioni, sull’ordinamento della professione di giornalista”
(10/04/13)
Chissà come abbiamo fatto finora, prima che Ciccio-Crimi ed il resto dell’allegra brigata si ponessero il problema?!?
Sono vent’anni ed oltre che si prova ad abolire il famigerato (ed inutile!) Ordine dei Giornalisti, almeno a partire dal dimenticato referendum promosso dal Partito Radicale nel 1997 (che non raggiunse il quorum). Né sono mancate le iniziative legislative negli ultimi anni [QUI].
Ma certo ora che sono arrivati The Others cambia tutto!
Perciò auguri e buona fortuna.
Atto Senato n.455
“Disposizioni concernenti il divieto di propaganda elettorale per le persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”
Disegno di legge presentato dai cittadini-senatori Molinari e Morra.
Peccato che in assenza di riferimenti specifici (magari di articoli da modificare), la normativa esista già: Legge n.175 del 13/10/2010 in merito alle “Disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione”.
«La legge 175/2010 ha introdotto fattispecie di ineleggibilità connesse alla violazione del divieto di svolgimento di attività di propaganda elettorale previste dalla legge 4 aprile 1956, n. 212 (affissione di stampati, giornali murali o manifesti di propaganda, propaganda elettorale luminosa o figurativa, lancio di volantini) per le persone sottoposte a misure di prevenzione: in caso di violazione di tale divieto da parte del sottoposto alla misura o da parte del candidato – che, conoscendo la condizione di sottoposto in via definitiva alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, richiede al medesimo di svolgere attività di propaganda elettorale e se ne avvale concretamente – la condanna che ne consegue comporta l’interdizione dai pubblici uffici alla quale consegue l’ineleggibilità del condannato per la stessa durata della pena detentiva. La sospensione condizionale della pena non ha effetto ai fini dell’interdizione dai pubblici uffici (La misura di prevenzione della sorveglianza speciale già prevista dalla L. 575/1965 è ora disciplinata dal D.Lgs. 159/2011.)»
Nel dubbio, i senatori pentastellati possono scaricare gratuitamente il manuale elettorale per le elezioni politiche, con la disciplina in materia [QUI] e decidere cosa vogliono esattamente cambiare.
Ad ipotesi, si presuppone siano gli stessi punti contemplati nel ddl S.452 (e dunque un’altra legge clone).
Ci sarebbe anche il ddl n 270, inerente “Disposizioni per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità del mare Adriatico“. Ma il disegno di legge è stato presentato dal senatore Salvatore Tomaselli (PD) e non si capisce dunque perché l’atto venga ascritto al gruppo del M5S.
Stesso discorso vale per gli altri provvedimenti apocrifi in materia sanitaria, attribuiti ai pentastellati, ma tutti firmati su presentazione del sen. Ignazio Marino (PD). Un discorso completamente a parte vale invece per il disegno di legge n.578 sull’annoso problema della “sensibilità chimica multipla” (MCS), presentato e poi ritirato e ora (pare) nuovamente ripresentato dal senatore cinque stelle Bartolomeo Pepe. In pratica, si tratta di un copia-incolla assolutamente identico all’originale proposta presentata nel 2010 da Elio Lannutti (IdV), contemplante “disposizioni” su una malattia che NON esiste. E d’altra parte la “sensibilità chimica multipla” è una vecchia fissazione trasversale che viene sistematicamente ripresentata a scadenze regolari, a dimostrazione (se ce n’era bisogno) dell’incredibile massa di citrulli che alberga in entrambe le Camere [QUI].
E questo sarebbe il meglio che la sedicente “opposizione” doc è riuscita a proporre fino ad ora… FUFFA!
D’altronde, i “cittadini” della confraternita ensifera sono in ben altre faccende affaccendati. Infatti, sembrano essere molto più interessati all’occupazione militare delle poltrone nelle commissioni di garanzia e litigarsi le diarie parlamentari col loro capo politico: il predicatore miliardario delle decrescita felice, che vorrebbe gli indennizzi dei pentastellati da gestire tutti per sé in un suo fondo fiduciario, con la disinteressata supervisione di Gianroberto Casaleggio. E’ la variante 2.0 del vecchio esproprio proletario: date a Grillo ciò che è di Cesare.
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11 Maggio 2013 a 21:44
L’ha ribloggato su Beppe Grillo re-blogging.
11 Maggio 2013 a 22:33
troppa fatica, meglio fotocopiare dall’IDV, che tanto Casalecchio aveva già l’archivio; e poi Savonarola chiuderebbe anche Montecitorio, Palazzo Madama e tutto quanto, perchè costano troppo, tanto che bisogno c’è se lui e Casaleggio hanno il 100 % e possono gestire tutto aggratis sul webbe, dalla villa al mare o da quella in montagna o in Svizzera? intanto la Lombardi ha cominciato ad autoridursi tutto, e fra un po’ si ritira in convento
12 Maggio 2013 a 01:19
Pensavo di averle viste tutte coi papiminkia del Pornonano, ma la variante pentastellata dei “Piagnoni” batte davvero ogni paragone!
Quasi mi tocca confidare nei “Palleschi“ del Bambino Matteo… E un brivido gelido mi corre dietro la schiena.
12 Maggio 2013 a 09:47
ma, secondo te, perchè il Grullominkia è rimasto fuori dagli eletti in Parlamento? e poi, a quale titolo entra, con la sua Mercedes, a Montecitorio?
12 Maggio 2013 a 15:57
🙂 Io una mezza idea ce l’avrei…
Non candidandosi, Grillo è esente dal vincolo dei due mandati ed in un “movimento” che non prevede cariche collegiali, organismi autonomi di controllo (tipo il collegio dei probiviri) ai quali dover rendere conto del suo operato, può continuare ad esercitare senza alcun vincolo o contrappeso il suo ruolo assoluto di “capo politico” (fintanto che la cosa l’aggrada), senza doversi mai sottoporre ad alcuna valutazione e tantomeno ad una legittimazione di tipo elettiva (anche come consultazione interna).
In questo modo, il presunto movimento liquido si trasforma nella sostanza in una autocrazia totalitaria del Capo assoluto, che decide e supervisiona praticamente tutto, a suo insindacabile capriccio: linea politica; candidature ed espulsioni; regolamenti (che cambia e riscrive a propria discrezione); il non-statuto; la gestione dei fondi economici e persino l’utilizzo degli stipendi dei “suoi” parlamentari (che per inciso hanno dovuto rinunciare anche ai rimborsi per le spese informatiche.. Che strano, eh?).
Vantaggio non indifferente è poi il vincolo categorico dei due mandati, a prescindere dal tipo di incarico (consigliere circoscrizionale o senatore valgono sempre due). In pratica, impedisci sul nascere la formazione di una classe politica autonoma, professionalizzata dall’esperienza diretta in ambito istituzionale e amministrativo. E che magari, un bel giorno, potrebbe mettere in discussione le tue scelte, contestare i tuoi diktat, e pretendere un ridimensionamento del potere referenziale del padre-padrone.
In tal modo, i suoi replicanti in parlamento rimangono dei cloni interscambiali, destinati ad essere dimenticati in fretta nell’anonimato dal quale Lui li ha estratti. Uno vale l’altro, mentre il “capo politico” è per sempre.
Grillo si è tutelato sul nascere da eventuali fronde, critiche, o prese di coscienza, all’interno del suo splendido giocattolo che gestisce come cosa sua ed esclusiva: non per niente il M5S è registrato a suo nome, come il blog, come il marchio, come l’associazione.
Si è autonominato “capo”, ma anche “presidente” del M5S… per inciso (anche se in giro lo si dice poco) ha proclamato suo nipote “vice-presidente” al momento di registrare l’entità politica dal suo notaio di fiducia.
A quale titolo poi entra in mercedes a Montecitorio?
E’ semplice: Grillo nei fatti è il padrone assoluto del M5S, né riconosce altre autorità fuori della sua. Viene a trovare i suoi “dipendenti”, all’interno di un organismo che disprezza profondamente e che, se dipendesse da lui, avrebbe chiuso da tempo, trasformandolo in un bivacco per i suoi manipoli.
In fondo è lo stesso che in campagna elettorale invitava Al-Qaeda a bombardare il Parlamento.
13 Maggio 2013 a 16:56
c’è anche un altro motivo, credo.
“In appello il 14 marzo 1985 Grillo fu condannato per omicidio colposo a quattordici mesi di reclusione con il beneficio della condizionale e della non iscrizione. La condanna fu resa definitiva dalla IV sezione penale della Corte Suprema di Cassazione l’8 aprile 1988.” (fonte: Wikipedia)
So che è una vecchia storia e la tirano fuori spesso, ma avrebbe svuotato di senso tutta la sua propagandistica iniziativa “Parlamento Pulito” se si fosse candidato in prima persona.
Il padrone del blog, ovviamente, mi correggerà se mi sbaglio.
13 Maggio 2013 a 12:01
“A Ciccio Crimi, probabilmente sfugge come i contributi diretti all’editoria su finanziamento pubblico siano stati, di fatto, già aboliti. A percepire i finanziamenti pubblici, sono le testate di partito, le pubblicazioni delle minoranze linguistiche, e (ovviamente!) i giornali ecclesiastici che succhiano la quasi totalità dei 90 milioni di euro (tale è la cifra complessiva) a disposizione.”
Diciamo che è da qui che ho cominciato a rendermi conto della profonda ignoranza dell’elettorato Grullo. Chiunque simpatizzava MSImenoipiucinque, sbraitava che “La Repubblica” parlava male di Grillo perchè aveva paura che gli togliesse i finanziamenti. Ed ancora ad oggi, se si lascia qualche commento, in giro per i giornali c’è sempre qualcuno che ti commenta con questa storia del finanziamento (anche se penso che molte volte si tratti di Influencer piuttosto che di qualche Utile Idiota).
Cioè la cosa buffa che gli idioti stellati si concentrano ad attaccare “La Repubblica” come Berluscones qualunque, piuttosto che magari picchiare duro su un giornale come “L’Unità” che prende i finanziamenti diretti, è fazioso ed i suoi articoli troppe volte imprecisi (non mi fa impazzire come giornale, anzi devo dire che lo leggo quasi mai, ormai. Ma un gigante se paragonato all’immondezaio del “Il Fatto”, che ormai sembra sempre più “Libero” di Belpepitro.)
Carino poi come “il Fatto”, scriva in calce “non prende finanziamenti pubblici”, dimenticandosi che la sua condizione è uguale a quella di altri giornali come “La Repubblica”.
Con questa cazzata che si sono bevuti milioni di italiani, il Grullo Malefico ci ha sguazzato e speculato come un’anatra. E anche questa è purtroppo una ulteriore conferma della maturità e del livello culturale dell’elettorato italiano.
P.S.
“Quasi mi tocca confidare nei “Palleschi“ del Bambino Matteo… E un brivido gelido mi corre dietro la schiena”
Questa non l’ho capita….?
13 Maggio 2013 a 12:34
“Sensibilità chimica multipla”
Questa non la sapevo, mi era sfuggita.
Partendo da un giusta considerazione che (da Wikipedia):
“il corpo umano potrebbe essere saturato dalla continua esposizione a piccole dosi di prodotti chimici, fino a quando la tolleranza verso di essi verrebbe annullata, creando una condizione in cui anche minime ulteriori tracce di sostanze sarebbero in grado di scatenare una reazione allergica”
Attenzione perchè “Prodotti chimici” è un pò tutto, anche i conservanti alimentari, i coloranti della coca-cola o le esalazioni dei gas di scarico. Difficile fare un listino completo con tutti i “prodotti chimici”.
Vedo cioè difficile riuscire a legiferare in tal senso, o comunque riconoscere la questione come una vera e propria malattia. Questo concetto vale per tutte le sostanze potenzialmente irritanti per l’organismo.
13 Maggio 2013 a 18:22
@ Lady Lindy
Ad essere formalisti, una condanna per “omicidio colposo” (nella fattispecie un incidente stradale) non costituisce un impedimento ostativo a cariche elettive pubbliche, come per l’appunto previsto dalla L.175/2010.
Secondo me, la condanna viene utilizzata dal Grillo proprio per giustificare la sua volontà di non-candidarsi e dunque poter continuare a seguire la strategia di cui sopra… Magari mi sbaglio, ma se il M5S dovesse avere la maggioranza per costituire un proprio esecutivo e dovesse offrire la conduzione del governo pentastellato a Beppe Grillo, scommettiamo che il Capo accetta subito l’incarico e senza indugi?
@ Ribelle
“I sintomi della MCS sono molto vari. I più frequenti sono rinite, asma, mal di testa, stanchezza cronica, perdita della memoria a breve termine, dolori muscolari e articolari, problemi della pelle, digestivi e disfunzioni sensoriali. Con il tempo la MCS può produrre uno stato infiammatorio cronico che determina un danno organico irreversibile (artrite, lupus eritematoso sistemico, ischemie, patologie autoimmuni, cancro, eccetera). Le sostanze che scatenano le reazioni sono generalmente profumi, deodoranti personali e ambientali, detersivi e ammorbidenti, solventi, prodotti per l’edilizia, gomme e plastiche conservanti e additivi alimentari, gas di scarico e combustibili, tessuti sintetici, emissioni industriali, pesticidi, insetticidi, erbicidi, persino farmaci, e molte altre.”
Questo è quanto riportato nelle intenzioni del DDL… Capisci bene che in una definizione così vasta e soprattutto vaga, può essere ricompreso l’universomondo.
Sei stressato? No, sono affetto da MCS. Soffri di insonnia? No, è la sindrome MCS… sarà mica colpa del mio deodorante?!?
“Quasi mi tocca confidare nei “Palleschi“ del Bambino Matteo… E un brivido gelido mi corre dietro la schiena”
Questa non l’ho capita….?
I “Palleschi” erano la fazione fiorentina fedele ai Medici che si opponeva ai “piagnoni” esaltati del Savonarola.
Il riferimento era alla corrente del fiorentino Renzi (il bambino Matteo), contrapposta ai pentastellati del Savonarola-Grillo.
14 Maggio 2013 a 09:39
Sei stressato? No, sono affetto da MCS. Soffri di insonnia? No, è la sindrome MCS… sarà mica colpa del mio deodorante?!?”
Che poi è anche pericoloso “inventarsi malattie” che poi a qualcuno gli viene voglia di trovare la medicina che la cura…Mi viene in mente la questione della controversa ADHD e del Ritalin, contro cui ho personalmente fatto una vera e propria battaglia. Tanto per confermare che, i legislatori, oltre che “onesti” devo essere anche estremamente competenti.
14 Maggio 2013 a 15:27
Sull’argomento, con me sfondi un portone spalancato.
15 marzo 2014 a 16:50
Bel sito complimenti era da danto che cercavo un sito cosi lo salvo subito fra i preferiti GRAZIEEEEE