Autodafé

Immolata sull’altare di famiglia in nome della causa leghista, l’ingombrante Rosi Mauro è la vittima designata della propria intraprendenza. D’altronde, il donnone tuttofare di Casa Bossi possiede tutti i requisiti ottimali (terrona.. vecchia.. brutta) per fungere da capro espiatorio ideale, nella stagione delle purghe all’interno della verde nomenklatura. Incompetenza, ignoranza, amoralità, rozzezza… non fanno testo: nell’immaginario padano sono titoli di merito e motivo di vanto.
E la resa dei conti tra i gelosi gerarchi della padania assomiglia tanto ad una vendetta privata, consumata dal paziente Roberto Maroni che, a parti ribaltate, ha preteso e ottenuto la testa della “Nera”, ovvero la Kali pugliese, inopinatamente rimasta strangolata dal suo stesso “cerchio magico”.
La rapida liquidazione della rivale, e le modalità di epurazione, ricordano i vecchi autodafé della tradizione inquisitoria, con richiesta di contrizione e pubblica umiliazione. Ci mancava solo l’allestimento del rogo con sfilata in ceppi e la rappresentazione sarebbe stata completa.
Cacciata via in malomodo la Rosi Mauro, estromesso di fatto il clan Bossi, già si avviano al termine le frettolose ‘pulizie di primavera’, mentre l’ambizioso Bobo affila le armi prima del redde rationem finale, in attesa della ‘notte dei lunghi coltelli’ che sancirà la sua vittoria contro la Vecchia Guardia…
E pazienza se non è dato sapere quanti soldi siano stati movimentati e quale sia l’entità (e la provenienza) dei capitali riciclati all’estero, con triangolazioni bancarie assai sospette.
Pazienza per lo storno sistematico dei finanziamenti pubblici verso canali oscuri.
Pazienza per i rapporti intrattenuti con personaggi opachi, legati alla malavita organizzata.
Pazienza per l’interessato coinvolgimento con le cosche della ‘ndrangheta calabrese, attraverso gli offici della famiglia criminale dei De Stefano.
Pazienza ci siano indagini in corso che coinvolgono una mezza dozzina di procure lungo tutta la Penisola, compresa la direzione investigativa dell’antimafia.
Come da solenne annuncio, le pulizie sono (quasi) finite… Si torna a rubare!

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