22 OTTIME RAGIONI PER NON VOTARE PD

Appena varco la soglia della stanza, sono investito da un puzzo intollerabile, qualcosa di oleoso, putrido, carne umana dolciastra e ammoniacale, una carcassa semiviva in putrefazione con i vermi già al lavoro…
(…) Il corpo dell’uomo è decomposto.
(…) Le ossa escono disarmonicamente, sembra che tutto il sistema osseo sia frantumato, fratture non ricomposte, gibbose, tutta la pelle è una macula livida, poche zone indenni al ristagno sanguineo, le gambe disarmonicamente rovesciate su un lato, l’anca superiore seminuda è uno spigolo che sembra potersi spostare sottopelle come un’isola alla deriva, un corpo che urla dolore non potendo urlare, non avendo voce. Il tronco è minimo, infossato nella zona ventrale, il petto di piccione, uno sterno arcuato come se il costato fosse stato bollito e poi raffreddato prima di saponificare. Le gambe magre nude con le varici di colore vinaccia, i piedi di pelle morta, si vedono i lembi in cui la pelle si stacca, è unta da unguento che dovrebbe impedire chissà cosa ormai, piedi contratti, (…) il collo irrigidito, bucato sopra l’ingresso della tracheotomia, dove si infila il respiratore automatico hanno messo un velo bianco. L’odore è insopportabile.”

 (Giuseppe Genna, Italia De Profundis. Minimum Fax; 2008)

PD Ci sono agonie che sembrano non finire mai. Il PD è uno di quei disgraziati casi terminali, al quale si dovrebbe avere il coraggio di porre fine. Un aborto sospeso tra la vita e la morte, in attesa di un gesto pietoso a conclusione della sua nefasta esistenza: tanto inutile quanto più perniciosa, se protratta nel tempo. È il seme malato di un centro-sinistra inconsistente, innestato nel ventre sterile di un riformismo esangue.
Il Partito Democratico, in salsa italica, dimostra nei fatti di essere il miglior alleato del Berlusconismo imperante: la più micidiale arma batteriologica mai sperimentata all’interno della sinistra italiana, capace di sfiancare ogni opposizione per consunzione interna, tra spasmi e contorcimenti irriducibili.
Un Anno di assoluta acquiescenza. 6 Mesi di sconvolgimenti intestini da parte del “Grande Partito Maggioritario” pervicacemente intento all’autodistruzione, tramite un’eterna guerra interna, che si trascina tra primarie degli iscrittiprimarie degli elettori… congresso nazionale… Una dirigenza castale di infimo livello, sprofondata in un dolce torpore, sognando la spartizione di cariche virtuali, che si consola con elezioni finte, fatte in casa, dopo aver perso ogni competizione elettorale possibile dal giorno della sua fondazione (Trentino escluso). Peccato che al loro risveglio, i brontosauri del PD rischino di trovarsi un partito senza più elettori, insieme alla terrificante prospettiva di cercarsi un lavoro vero!
Intanto il mondo gira (e pure qualcos’altro!) in vista della grande disfatta delle prossime regionali. Tuttavia, certi risultati si possono apprezzare già da subito…

Lo scudo fiscale è legge dello Stato grazie alla proverbiale inerzia dei “democratici e riformisti”.
Il provvedimento criminogeno (che abbiamo analizzato qui) è infatti passato in via definitiva alla Camera con soli 20 voti di differenza: 270 sì; 250 no. 
Dopo aver declamato le solite frasette di rito davanti a qualsiasi telecamera sia capitato loro a tiro di dichiarazione, esaurite le pubbliche esternazioni, i disonorevoli del PD hanno confermato alla prova dei fatti tutta la fumosità di un alternativa inesistente, regalando all’Italia una miserrima prestazione. Mancavano infatti alla votazione 1 deputato della IdV,
Aurelio Misti; 6 deputati su 37 dell’UdC:  Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri; e ben 22 deputati del PD: l’opposizione responsabile, della quale abbiamo già parlato qui, con un testo facilmente ‘preveggente‘.
Sarà bene ricordarseli questi 22 eroi da 16.000 euro al mese e la salute precaria:
Ileana ARGENTIN
Già incazzoso assessore al Comune di Roma
Paola BINETTI
La mitica teo-dem di importazione rutelliana, capace di far perdere al PD un milione di voti ogni volta che apre bocca.
Gino BUCCHINO
Direttamente dalla circoscrizione estera per il Nord e Centro-America, lost chissà dove… 
Angelo CAPODICASA
Siciliano veltroniano;  ex Viceministro delle Infrastrutture nel II° Governo Prodi
Enzo CARRA
Immortalato in manette per la faccenda Enimont. Collega di preghiere della Binetti e anche lui acquisto rutelliano. Assente per motivi di salute.
Sergio D’ANTONI
Ex sindacalista Cisl, ricoverato in ospedale
Marianna MADIA
La new-entry veltroniana, presunta baby-economista, forte della sua “straordinaria  inesperienza politica”. Così giovane eppur così gracile. Malata pure lei.
Giuseppe FIORONI
L’indimenticabile margherito che ha preceduto la Gelmini all’Istruzione.
Le ex ministre Linda LANZILLOTTA e Giovanna MELANDRI in missione a Madrid per conto del PD. Alle due signore bisognerebbe ricordare che devono convincere l’elettorato italiano, e non quello spagnolo!

E ancora:
 Lucia Codurelli;
 Stefano Esposito;
 Antonio Gaglione; recordman di assenze e attualmente desaparecido. L’unica attività regolare, che ne attesta l’esistenza, è il regolare ritiro della paga parlamentare. Soldi sudati!
 Dario Ginefra;
 Oriano Giovanelli;
 Gero Grassi;
 Antonio La Forgia;
 Margherita Mastromauro;
 Lapo Pistelli;
 Massimo Pompili;
 Fabio Porta;
 Giacomo Portas.

Complimenti a voi tutti sigg. Onorevoli dei miei coglioni! Evasori, mafiosi, e ladri ringraziano sentitamente!
Il mostro veltroniano ha realizzato in meno di un anno ciò che il Fascismo, con le sue persecuzioni, non aveva conseguito in un ventennio di potere assoluto. Un obiettivo ambizioso, ma Walter l’Africano è riuscito nella Mission Impossible, quale unico risultato raggiunto nella sventurata esistenza della sua letale creatura: resa incondizionata con disonore; totale cancellazione di ogni parvenza di sinistra in questo Paese.
Alla scomparsa della Sinistra, si aggiunge la damnatio memoriae e oblio semantico della parola stessa, la cui pronuncia è assolutamente vietata. Pena: la perdita del voto moderato, che giustamente guarda altrove, snobbando con distacco e col giusto disprezzo i tentativi ibridi di captazione, insieme ad una sempre più numerosa ed insospettabile compagnia…

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14 Risposte a “22 OTTIME RAGIONI PER NON VOTARE PD”

  1. INKAZZATISSIMO Says:

    Sono incazzato nero!!! Ma con che credibilità? Con quale faccia questi qua si fanno ancora vedere in giro!?!?? Cosa aspettavano un invito scritto??!?
    La verità è che abbiamo un’opposizione indegna!

  2. […] 22 OTTIME RAGIONI PER NON VOTARE PD liberthalia.wordpress.com – PeopleRank: 3 – 03-10-2009 …Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri; e ben 22 deputati del PD: l’opposizione responsabile, della quale abbiamo già parlato , con un testo facilmente ‘preveggente‘. Sarà bene ricordarseli questi 22 eroi da 16.000 euro… Persone nome : Giuseppe Genna  Amedeo Ciccanti  Francesco Bosi  Giacomo Portas  + vota […]

  3. ministro della difesa La Russa audi a8, maserati e bmw spaziale
    sottosegretari alla difesa Cossiga e Crositto ognuno un Maserati.
    dipendenti malla difesa stipendio bloccato per tre anni commenta ciao.

  4. I vecchi regimi assolutistici amavano esibire uno sfarzo smodato in stridente contrasto con la miseria dei sudditi che, a fronte di servizi pessimi o inesistenti, erano sottoposti ad una tassazione esagerata, parallelamente all’esenzione dei più ricchi.
    Non per niente, il pagamento delle imposte ed una tassazione più equa sono al principio delle rivoluzioni dell’Età Moderna: americana e francese.
    La vulgata recente dell’autocrazia berlusconiana ritiene che il lusso, le spesse folli di rappresentanza, siano consone al rango dei ministri conferendo lustro e prestigio alle “istituzioni”…
    Siamo appunto al Basso Impero. La fine è nota.

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    • Il Ribelle Says:

      Anche questa volta farò l’avvocato del diavolo, così Sendivogius penserà che sono iscritto al PD. 🙂 🙂 (ma ti garantisco che faccio tutt’altro mestiere mooooooolto lontano dalla politica.

      Di quelli che hai scritto giustifico Ileana Argentin, che a volte si trova veramente nelle condizioni di non poter uscire di casa e Gino Bucchino che si trova in Canada (a volte torna in italia), e lì devo dire si dà da fare positivamente. Non so per esempio come abbia fatto ad ottenere che la nostra patente europea è valida a tutti gli effetti anche nell’Ontario, cosa che ha fatto comodo alla nutrita comunità italiana a Toronto. Riguardo ad Ileana mi hanno detto persone che la conoscono (non la conosco di persona ma mi piacerebbe conoscerla) che se avesse saputo in qualche modo sarebbe andata, mi rende diffcicile credere alla sua malafede leggendo la sua pregressa storia politica. Altri che ne hai nominato non li conosco, altri invece li conosco e mi unisco al coro di critica (Madia, Binetti per esempio).
      Ora ti porrò la faccenda in modo differente: la destra aveva quasi cento voti di maggioranza quel giorno in aula, come mai è passata la legge con soli 20 voti? Qualcuno che ha avuto un barlume di decenza oppure si sono contati in aula e hanno GUARDA CASO fatto passare la legge son soli 20 voti quando gli assenti del PD erano 22? Così poi avrebbero detto “siamo tutti uguali” conosco gente che lavora in parlamento e so che ‘ste porcate le fanno…Poi quelli del PD hanno fatto le sanzioni…questa è una cazzata perchè c’è sempre qaulche assente dovrebbero controllare più le presenze SEMPRE e incazzarsi meno quando succedono ‘ste cose..prevenire è meglio che curare. Sai mi è sempre riuscito difficile pensare che chi fa la legge la vota è uguale o ha le stesse responsabilità di chi ha votato contro ma non è riuscito ad opporsi (perchè a parte i 22 assenti in massa gli altri hanno votato contro). Questo ragionamento permette alla destra di fare qualunque cosa, tanto poi si dice: la volevano tutti, va bene a tutti, siamo tutti uguali. Mi metto anche nei panni e la frustrazione di chi quel giorno ha votato contro e ha visto sfumata la possibilità di far cadere la legge “per quattro colleghi stronzi” che erano assenti. Sono convinto (ma non posso dimostrarlo, perchè non è avvenuto) che anche se ci fossero stati tutti e 22, la legge sarebbe passata ugualmente.

      • “…anche se ci fossero stati tutti e 22, la legge sarebbe passata ugualmente.”

        Forse. La cosa è tutt’altro che improbabile.
        Ma la storia non si fa con i “se”. Ciò che conta è il risultato finale e, mi spiace, alla prova dei fatti, dopo tante belle parole, la prestazione è stata pessima.
        Maliziosamente, faccio notare come la maggioranza degli assenti PD appartenessero all’area “centrista” e “cattolica” e “moderata” degli ex-margheriti o affini. A dimostrazione empirica di quali apporti e di quali sputtanamenti il centro sia da sempre foriero, ogni volta che sfrutta l’elettorato di sinistra per qualche poltrona in più. Eppure, sembra che di questi “quattro stronzi” col puzzo di sagrestia proprio non si possa fare a meno, secondo le lungimiranti strategie della dirigenza piddina.

        Per concludere, i signori “onorevoli” per la loro attività di parlamentare sono profumatamente pagati ed indennizzati.
        Farsi trovare in Parlamento, specialmente durante le votazioni, è un obbligo e non un optional. Se io non mi presento regolarmente sul posto di lavoro, senza un giustificato motivo e senza preavviso, sono passabile di licenziamento. Se arrivo in ritardo, rischio la lettera di richiamo, qualunque siano i motivi.
        Per la maggior parte dei lavoratori precari e parasubordinati, ammalarsi è un lusso: non ti pagano e in più rischi il rinnovo del contratto. Il sottoscritto, per salvarsi il posto e il salario, ha lavorato una settimana imbottito di anti-dolorifici per uno strappo muscolare (preso lavorando, mica giocando a calcetto la sera!).

        Personalmente, ai miei “rappresentanti” non chiedo niente di più di quanto non sia richiesto ai comuni mortali: alzarsi, presentarsi al loro posto di lavoro (la Camera, alle 9,00) e rimanerci possibilmente fino alle 17,00!
        Non mi sembrano pretese impossibili. E invece assistiamo allo spettacolo desolante di un’aula quasi sempre vuota (sempre il lunedì!) e di deputati in fuga già il giovedì pomeriggio col trolley al tiro.
        Mi spiace, non hanno scusanti. A volte basta l’esempio, la testimonianza, anche nella sconfitta. Ma questi hanno disertato alla prima vera prova del fuoco.

        • Il Ribelle Says:

          “Farsi trovare in Parlamento, specialmente durante le votazioni, è un obbligo e non un optional. Se io non mi presento regolarmente sul posto di lavoro, senza un giustificato motivo e senza preavviso, sono passabile di licenziamento. Se arrivo in ritardo, rischio la lettera di richiamo, qualunque siano i motivi.”

          D’accordo al 1000 per mille. Infatti come ti scrivevo, la mia critica è questa, inutile incazzarsi dopo quando l’assenteismo è la norma, e no…tu “obblighi tutti a lavorare” come facciamo io e te. Anche su questo purtroppo devo dire che siamo ben rappresentati…Quanti colleghi conosco che abusano di malattia e affini per farsi fine-settimana lunghi o perchè non gli va di andare in ufficio quel giorno. Quasti stessi personaggi sono quelli che permettono agli stronzi di destra di dire”siete tutti fanulloni la malattia non te la pago” senza vedere che su 300 persone 280 si fanno il culo e vengono in uifficio malati sempre e comunque…Eppure mi devo prendere del fanullone da quei “4 stronzi” che abusano dei diritti….Esattamente come in parlamento….

        • Il Ribelle Says:

          A proposito di essere rappresentati…

          http://www.huffingtonpost.it/2012/11/21/lo-strappo-di-ileana-arge_n_2170801.html

          Mi fa venire in mente il minatore lasciato solo…perchè anche io avrei fatto come lei…sarei andato da Bersani a avrei detto:”me ne fotto delle responsabilità di governo”. Stai dentro (perchè credi nel progetto politico) e meni come una zampogna per impedire leggi sbagliate…

          Ma tanto come hai detto tu…al dunque ci lasciano soli come dei coglioni…..

          • E ritorniamo così al nodo della nostra discussione originale…
            Tra ciò che si dice di essere e ciò che invece si fa alla prova dei fatti.

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