
Consumata in fretta la mancetta degli 80 euri, ci si chiedeva da tempo cosa mai avrebbe tirato fuori dal cilindro sfondato questo televenditore di fuffa a domicilio, per risalire nei sondaggi che lo danno in caduta libera di consensi con l’indice sempre variabile del gradimento degli italiani.
Strabordante nel suo enorme faccione da girello bollito (per non dire da culo), col solito sorriso ebete incorporato a marchio dop, eccolo gattonare il vitello tonnato che si crede d’oro con addosso il doppiopetto riciclato del Pompetta pazza, mentre ne rilancia e raddoppia le balle potenziate. Come un piazzista di pentole usate, ri-annuncia il taglio dell’IMU (già ICI) dai baracconi deserti dell’Expo milanese, trasformata in location del partito bestemmia per la propaganda di governo, con la claque precettata a pagamento per il contorno coreografico attorno alla pappa riscaldata.
“Per noi la prima casa è sacra come è sacra la famiglia. Per questo aboliremo l’Ici. Avete capito bene: aboliremo l’Ici su tutte le prime case, e quindi anche sulla vostra. Avevamo detto: ‘la forza di un sogno, cambiare l’Italia’. E lo stiamo facendo.”
Silvio Berlusconi
(03/04/2006)
Non si tratta di plagio, bensì di un tributo in omaggio al Papi putativo, da cui discende come il figlio e lo spirito santo. All’epoca si parlò di “esperimento di demagogia”, “boutade elettorale”, “populismo mediatico”… Oggi invece si chiama “rivoluzione copernicana”; ovvero: prendete una menata conclamata, fissatela al centro di un vuoto cosmico, e vedrete che ogni cialtrone comincerà a girarci attorno in moto perpetuo, passando sempre per il punto di partenza senza arrivare da nessuna parte.
Evidentemente, il Bomba deve aver pensato che nell’imminenza delle prossime elezioni, il modo migliore per conquistare gli elettori consiste nel comprarseli. E cosa c’è di meglio che rimettere mano alla tassa sulla casa, promettendo di eliminarla del tutto, senza distinzioni, senza coperture, senza tenere in alcun conto gli scaglioni di reddito, per un ennesimo regalo ai ricchi ed ai grandi proprietari immobiliari (il Gruppo Caltagirone ringrazia).
Ormai il passaggio di testimone tra Papi e Figlio può dirsi completato, tanto sono complementari ad eccezione del codazzo di bagasce a carico, che rende inconfondibile quell’altro fior di ‘statista’ da Arcore. D’altronde, ogni Wanna Marchi ha il suo Mago do Nascimento, nell’impossibilità di distinguere oramai l’uno dall’altra, tanto le reciproche smarronate sono sovrapponibili tra loro in assenza di discontinuità. Tra cazzari, l’intesa è totale per affinità elettiva. Nella guerra dei peti, vince chi la spara più grossa, tanto una stronzata tira l’altra.
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This entry was posted on 19 luglio 2015 at 18:23 and is filed under Stupor Mundi with tags Cialtroni, fuffa, ICI, IMU, Italia, Liberthalia, Matteo Renzi, Partito Democratico, PD, Politica, Silvio Berlusconi, Tassa sulla casa. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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