Superato il naturale disgusto per questi grassi trogloditi del razzismo padano, è penosamente istruttivo seguire le deprimenti sagre paesane dell’etnonazionalismo leghista coi suoi revival völkisch, dai battesimi pagani di riccioluti bimbi ario-padani con ampolle fluviali ai colifecali.
Oramai, è persino inutile discettare sull’ossimoro istituzionale di un partito-stato di matrice neo-nazista (ma dall’ossatura leninista) che invoca apertamente la secessione e milizie in armi, ma che da oltre una decade occupa stabilmente le stanze del potere, coi flaccidi sederoni dei suoi Oberführer da strapazzo pervicacemente incollati alle poltrone di governo, pronti a grufolare in tutte le greppie disponibili dei pubblici appalti.
È parossistico ascoltare le intemerate di tre ministri della Repubblica italiana, che discettano di Padania e guerre secessioniste; che considerano l’esposizione della bandiera nazionale, nel 150° dell’Unificazione, come una intollerabile “provocazione”. Si tratta di membri (nel senso più anatomico del termine) di governo che parlano di “perdita di democrazia”, ben protetti però da cordoni di polizia e carabinieri (italiani) che manganellano a sangue e chiedono i documenti a chi osa esporre il tricolore e tutelare la coscienza civica nazionale. Evidentemente, la sbirraglia fascistizzata (diretta dal leghista Maroni agli Interni) trova molti più elementi di contiguità coi nazisti della “padania”, piuttosto che con l’Italia democratica.
È persino imbarazzante assistere all’involuzione nepotista del clan Bossi-Marone, che considera il partito alla stregua di una proprietà personale (roba di famiglia), da trasmettere in eredità ai rampolli della casata in successione dinastica, come nella peggior tradizione del più becero familismo di impronta meridionale.
È patetico il declino fisico e mentale dell’Umberto senex, sempre più rincitrullito e sempre più moscio, che ormai si esprime solo con pernacchie e grugniti incomprensibili, ostentando ditini medi alzati al cielo e pugnetti spastici menati al vento. L’uomo del Nord, che odia i “terroni” e che predica la secessione dal Sud, è in realtà ridotto a docile strumento nelle mani intriganti di due matrone borboniche: la siciliana Manuela Marone, moglie e matriarca preoccupata di sistemare la numerosa prole (alla faccia della meritocrazia!); Rosi Mauro, la badante pugliese che accudisce il vecchio polmone.
Parliamo di un vegliardo cerebroleso che condivide con l’altro suo degno e plastificato didimo di governo, insieme alle disastrose scelte politiche, le medesime cadute nel cesso di casa e le stesse considerazioni sul Paese che inesorabilmente stanno conducendo allo sfascio… “L’Italia attuale è uno schifo” gorgheggia l’impavido senatùr, attorniato da una platea di casi umani sfuggiti ai centri di igiene mentale; “L’Italia è un paese di merda” aveva già delirato il pornomane che, tra orge e ruberie, la governa a tempo perso.
Con ogni evidenza, a nessuno dei due è passato per le loro menti bacate il fatto che entrambi governino il paese in questione da quasi dieci anni ininterrotti. E dunque, se l’Italia fa schifo, molto hanno contribuito nel renderla tale. Se di “paese di merda” si tratta, quanto meno è una condizione che molto riflette la loro impronta e la loro immagine, nel fondamentale apporto all’azione di governo.
Forse è un problema di stimoli… Sarebbe ora di tirare lo sciacquone e aprire le finestre, facendo cambiare l’aria!
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This entry was posted on 18 settembre 2011 at 17:02 and is filed under Masters of Universe with tags Governo, Italia, Lega Nord, Liberthalia, Manuela Marone, Nazisti, Nepotismo, Padania, Parassiti, Rosi Mauro, Secessione, Umberto Bossi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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19 settembre 2011 a 14:07
Condivido dalla a alla z contenuti ed epiteti. Il gran vermo il braccio se l’è sfasciato al fine di provarne continuamente il suo smorto vigore a suon di pugni sferrati a stronzi.
19 settembre 2011 a 14:35
Per un attimo avevo pensato che questa finestra l’avessimo aperta per far passare uno spiffero di aria nuova e cancellare il fetore che impesta questo paese… e invece pare che non sia così… mi sa che dobbiamo proprio fabbricarla da capo sta finestra che quella lì è bella sigillata!
Ps: nota personale: Non riuscivo a trovare il tuo blog tra i miei preferiti e avevo già pensato il peggio… sono rasserenato dal fatto di averti ritrovato caro vicino di blog. Sai quanto ritenga interessanti i tuoi interventi e non potrei più privarmene ormai. 😀
A presto.
19 settembre 2011 a 18:44
Grazie a tutti voi per i vostri attestati di stima, che naturalmente apprezzo e mi onorano.
Caro Fabio,
Almeno fino a quando non mi oscureranno il sito (in tal caso ne creerei subito un altro) continueremo ad andare in “onda”.. nonostante qualche “diffida” e alcuni pietosi tentativi di intimidazione da parte degli sgherri del pretorio, che personalmente mi divertono molto.
D’altra parte, non ho contratti da onorare né condizioni di pubblicazione alle quali sottostare.. Sono i vantaggi di non avere padroni e di non ricercare ritorni economici di sorta.
Quindi, per il comune diletto, dovrai ‘sopportarmi’ ancora a lungo..:)
19 settembre 2011 a 22:12
Ne sono contento. 🙂