
Per capire come un giornalino illustrato dalla satira irriverente,
ricercatamente provocatoria, non di rado a sfondo religioso e spesso di cattivo gusto, col tratto stilistico delle vignette volutamente sgradevole, possa scatenare la furia omicida di una banda di psicopatici assassini, bisognerebbe scandagliare i meandri più oscuri di menti pesantemente disturbate, nei gorghi insani del più profondo sonno della ragione, diventato letargo e degenerato alfine in coma irreversibile, nel culto morboso della morte (altrui).
Di “Charlie Hebdo” tutto si poteva dire, tranne che facesse sconti ad alcuno… Cattolici, musulmani, ebrei, indistintamente e senza eccezioni venivano fatti
oggetto delle sue caricaturali vignette, il cui obiettivo non era dileggiare le religioni in quanto tali, ma ridicolizzare l’integralismo e l’intolleranza religiosa in ogni sua forma, senza troppe sottigliezze, ricorrendo spesso e volentieri alla dissacrazione dei fanatismi, irrisi nei loro simboli più esteriori.
Poi le vignette di “Charlie Hebdo” potevano anche non piacere, essere più o meno discutibili, ma questo tra persone mediamente civilizzate rientra nell’ambito dei gusti personali e della libera scelta, divenendo oggetto di diatriba dialettica e, per i più cavillosi, motivo di citazione in tribunale.
Come si sa, i fanatici non brillano certo per il loro senso dell’umorismo. Si prendono maledettamente sul serio e sono terribilmente suscettibili. Ma nessuna religione, nemmeno nelle sue appendici più cupe e apocalittiche, sembra raggiungere le perversioni psicotiche dilatate a nevrosi collettiva di massa, come nel caso del più truce fondamentalismo islamico.

Per dire, col Vaticano e le ossessioni omofobe di molti porporati, “Hebdo” ci andava giù pesantissimo ma nessuno aveva mai sparato addosso ai suoi redattori…

È straordinario come una singola religione, più di ogni altro credo confessionale, riesca a catalizzare le ossessioni e le paranoie mistiche di un così gran numero di sociopatici, convogliandole in pulsione omicida da celebrare in olocausti purificatori. Se ogni religione investe a piene mani nella sfera dell’irrazionale, c’è qualcosa di profondamente malato nel culto della morte celebrata e vissuta, che pare pervadere le componente più insana dei devoti seguaci del “profeta”.

E basta osservare gli sguardi spiritati, ma inesorabilmente vuoti, in uno stato di allucinazione permanente, dei “foreign fighters” confluiti nell’ISIS…
In una nota (e contestatissima) intervista del 2001, lo scrittore Michel Houellebecq aveva affermato:
“Io dico che il fatto di credere in un unico Dio è il comportamento di un cretino, non riesco a trovare un’altra parola. E la religione più stupida è l’islam. La lettura del Corano lascia prostrati.”
Più semplicemente, come tutti i libri ‘rivelati’, nella sua parte migliore, è una raccolta di prescrizioni elementari e norme di profilassi di base, riservate a tribù barbare di analfabeti pastori semi-nomadi e che hanno bisogno di ammantarsi di volontà divina per essere eseguite. Il successivo corollario di totem e tabù rientra nei condizionamenti posticci, spiegati fin troppo bene dall’opera di Sigmund Freud.

Se la dobbiamo dire tutta, teologicamente il Corano è di una povertà assoluta: un plagio letterario che reinventa la Bibbia ebraica e attinge abbondantemente dal cristianesimo monofisista dei Ghassanidi. Poi certo c’è sempre un “profeta” autonominatosi tale, che si inventa una nuova fede, ci costruisce una religione sopra, e la usa per conquistare il potere assoluto, eliminando tutti i propri avversari.
Che in pieno 2015 ci sia gente disposta ad uccidere per una serie di storielle mitologiche, elette a verità di fede va ben oltre i canoni ordinari della follia.
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This entry was posted on 7 gennaio 2015 at 20:33 and is filed under Kulturkampf with tags Charlie Hebdo, Corano, Esteri, Fanatismo religioso, Francia, Integralismo islamico, Islam, Liberthalia, Maometto, Michel Houellebecq, Parigi, Psicopatia, Religione, Terrorismo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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7 gennaio 2015 a 21:07
L’ha ribloggato su Cor-pus.
7 gennaio 2015 a 22:37
La cosa atroce è che da stamattina io cerco disperatamente, nei commenti dei quotidiani italiani e stranieri, i musulmani che condannino con forza e con disgusto i fatti di Parigi.
Tuttavia il massimo che leggo sono i distinguo come “comunque non avrebbero dovuto offendere il profeta” oppure “e gli USA allora?”
Perché nessun musulmano trova il coraggio e la dignità per dire “non in nome mio”?
Hanno ragione coloro i quali dicono che sono tutti uguali?
Io sono sicuro solo di una cosa: in Europa molto sangue è stato versato per garantire la libertà di espressione e non sono assolutamente disposto a barattarla con il politicamente corretto e vivere sotto il ricatto di un pugno di barbari fascisti.
8 gennaio 2015 a 01:40
Faccio mie le tue riflessioni, che pongono l’attenzione su un problema concreto e, secondo me, troppo blandamente sottovalutato… Posso però aggiungere che l’ufficiale di polizia ammazzato in diretta video si chiamava Ahmed Merabet: musulmano e franco-algerino come i suoi esaltati assassini.
8 gennaio 2015 a 22:53
Leggo sulle maggiori testate di regime che la libertà di espressione è sacra, che la difesa della libertà di stampa è un dovere della democrazia, che è vergognoso porre limiti al pensiero… qualunque esso sia, qualsiasi concetto esso esprima… i gigli di campo che si stracciano le vesti per questo attacco al “libero pensiero”, sono gli stessi che hanno battuto le mani e hanno chiesto “pene esemplari” quando quattro forumisti sono stati sbattuti in galera per aver espresso opinioni che alle anime candide davano un immenso fastidio… la “forma mentis” dei democratici (o sedicenti tali) è oltremodo affascinante: pubblicare vignette in cui Maometto si incula il Papa è “satira”, “ironia pesante” e quindi rientra nei canoni “libertà di espressione”…. di contro pubblicare e condividere argomentando – magari con migliaia di persone – gli studi dei maggiori ricercatori revisionisti, essere contro un mondialismo criminale che fomenta un’immigrazione selvaggia oppure pubblicare i nomi di chi specula sugli immigrati è “odio razziale”, razzismo, nazzzzismo… e si finisce in galera fra gli applausi dei sedicenti guerrieri della libertà di espressione.
8 gennaio 2015 a 23:07
Per la serie: a volte ritornano..!
Mirko hai mai pensato che il mondo possa essere molto più grande del tuo ombelico? E che al contempo ruota ben lontano dalle tue nevrotiche ossessioni revisioniste, con le quali peraltro ci hai ammorbato a sufficienza e delle quali alla stragrande maggioranza delle persone normali non frega nulla?!?
Ovviamente, non ti ha nemmeno sfiorato l’idea di quanto le tue autocommiseranti lamentazioni siano del tutto fuori luogo, date le circostanze.
12 gennaio 2015 a 23:48
Lascio alla tua sensibilità le lacrime di circostanza, io sono un “cattivo”, non piango e mi limito a rilevare che la differenza fra gli intolleranti che hanno il potere e quelli che non lo hanno è che i primi incarcerano chi è sgradito con le leggi a loro favore ed in totale immunità ed i secondi uccidono chi è sgradito con le leggi contro di loro e pagando con la vita
13 gennaio 2015 a 02:41
Brrr, che macho!
13 gennaio 2015 a 09:11
🙂 una cortesia, quando incroci uno dei “fanatici” contro cui ti scagli (per me tutti i fanatismi sono uguali), potresti spiegargli che del revisionismo non frega un cazzo a nessuno??? quindi che è inutile continuare a minacciare di morte me e i miei figli con lettere, proiettili, telefonate, stracci imbevuti di sangue e messaggi su internet… quando ti capita, non esitare a dirglielo… mi raccomando, grazie.
http://www.quicomo.it/12/17/proiettili-e-minacce-allesponente-di-estrema-destra.html
13 gennaio 2015 a 16:44
Il mondo è pieno di teste di cazzo…
E tu evidentemente ne sai qualcosa.
Dovresti altresì sapere che certi mezzucci intimidatori, da mafiosetto da quattro soldi, non mi appartengono e non sono mai rientrati nello stile di queste pagine.
Di imbecilli ne conosco tanti, ma riservo a ben altri ambiti le mie frequentazioni. Trovo perciò molto offensivo essere associato a simile feccia, travestita da “angelo vendicatore” (per restare in tema, i miei preferiti restano i pupazzi a molla dell’Hasbarà, che ogni tanto planano a depositare le loro cacatine anche qui).
9 gennaio 2015 a 21:36
” La furia omicida di una banda di psicopatici assassini ”
non c’è migliore definizione…
10 gennaio 2015 a 05:52
sul fatto che il n sia mediamente noiosissimo, almeno nella traduzione in qualche lingua occidentale, convengo. tra l’altro il profeta ‘quello lì’, che aveva deciso che a fargli le soffiate era l’Agnolo gabriello, non era uno che brillasse per coerenza.
infatti cre4do che la sociopatia la avessero già in suoi primi seguaci, storditi dal fatto che questo ogni venerdì ( letteralmente, no?), cambiava idea su qualcosa, ma sempre gliela aveva detta quello là con le ali.
ma a parte questo, secondo me non è a causa di questa follia, che ci sono dei matti assassini che decidono di far parte di fantomatiche jihad. il mondo musulmano è pieno di ottima storia ed ottime idee, solo che queti non sono interessati alla questione. sarebbero sociopatici anche con i Vangeli o con il Vedanta.
questa demenzializzazione collettiva, in cui si va a cercare il problema nell’ennesimo libro rivelato del pianeta ( rivelato da chi? beh quello è trascurabile. è rivelato e basta, che domande!), mi pare il segnale di un invecchiamento culturale del nostro mondo.
non sono questi giovani malati di mente assassini, ad essere il problema, direi. semmai lo è chi li organizza e paga, e il fatto che arriviamo sempre tardi a capire cosa accadrà, nonostante ettari di cosiddetta ‘intelligence’.
questi fanatici pericolosi ( lo sono anche per il mondo musulmano, che non è quella macchietta che pare andare per la maggiore ovunque), ci hanno ampiamente dimostrato quanto poco siamo capaci di comprendere il mondo, accecati da un senso di onnipotenza, che è eredità ormai di un paio di secoli fa.
e la pochezza delle vignette del giornale, con allegata difesa , peralrtro giustissima, della libertà di espressione non ne è che un particolare.
‘particolare’, che ha provocato morti e paura. i pazzi, hanno ottenuto quello che volevano; far diventare tutti o quasi, citrulli e psicopatici, come loro.
(ti leggo quasi sempre, ma intervengo poco).
10 gennaio 2015 a 15:33
Carissima Antonella,
Sarà bene ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che i tuoi interventi sono sempre i benvenuti e oltremodo graditi, dal momento che costituiscono una forma di ricchezza non indifferente per queste mie modeste paginette.
Che non siano i libri ‘sacri’ e ancorché rivelati a creare orde di psicopatici, concordo.
Che ogni sociopatico abbia bisogno di ammantare la propria follia di deliri misticheggianti con qualche testo religioso, è un aspetto che rientra nelle dinamiche della psicopatologia.
Che le cosiddette “religioni rivelate” non ammettano alcuna altra forma di concorrenza, e che siano intimamente pervase da una natura di tipo ‘totalitario”, credo sia una perversione abbastanza evidente.
In genere, sono un tipo di male (non necessario) che si supera con la secolarizzazione, il relativismo culturale, l’avvento di una società democratica quanto plurale, e la metabolizzazione della modernità. Mi pare che siano tutti aspetti dei quali la società musulmana, in senso lato, difetti gravemente.
Poi le religioni si innestano e si sviluppano su un substrato sociale e culturale preesistente, che permea l’approccio confessionale condizionandolo nelle sue dinamiche pratiche…
Quando la conversione entra in conflitto con quei modelli già esistenti, in genere subentra quella che Naipaul chiama “nevrosi del convertito”, che poi può degenerare in un disturbo psicotico, con tutte le sue conseguenze…
Perché gli esaltati assassini votati al martirio attraverso la jihad saranno pure una minoranza, ma tutt’altro che isolata e priva di sostegni.
La materia è rischiosa e può dare adito a spiacevoli equivoci. I monoteismi nascono tutti in Medio-Oriente, da una originaria matrice ‘giudaica’ (chiamiamola così), fondata su una esclusione confessionale proto-razzista, dicotomia tra puro e impuro, prevalenza del potere sacerdotale su quello secolare, eliminazione dei miscredenti in quanto fonte di “empietà” (L’empia Filiste e lo sterminio dei Cananei).
Si aggiunga poi un disprezzo dell’elemento femminile, in quanto non solo contaminante ma impregnato di un’intima natura demoniaca, basata sul concetto di “impurità”, di “colpa” e di “peccato”. Queste sono ‘aggravanti’ di pena, praticamente sconosciute nelle antiche religioni olimpiche o norreniche, in ambito ‘indo-europeo’, che pure non hanno mai tenuto in gran considerazione la donna, ma che vengono acquisite successivamente ed esasperate ulteriormente con l’innesto religioso giudaico-cristiano di matrice mediorientale. A proposito di certe “radici” che dovrebbero ispirare la costituzione europea, ci sarebbe molto da dire… In passato se n’era accennato QUI.
L’Islam che è una derivazione successiva, semplificata al massimo, e masticata malissimo, dei primi due sistemi religiosi, sembra esacerbarne gli aspetti, impermeabile com’è al corso della storia. Per sua natura teologica, si basa su una “sottomissione” pressoché totale alla divinità ed ai dettami del suo auto-proclamato profeta, che per l’appunto sembrava riscrivere le sue sure in giornata, parallelamente all’avanzamento della lettura di Bibbia e Vangeli.
Questa discrepanza costante tra realtà e metafisica, questa cesura drammatica tra modernità e religiosità, secondo me, è un nodo drammaticamente irrisolto tra islamismo e resto del mondo.
La società islamica, se vogliamo essere ingenerosi, ha smesso di produrre invenzioni ed espressioni culturali di rilievo da circa mezzo millennio, ripiegandosi su se stessa, chiusa com’è nella sua torre d’avorio di perfezione raggiunta (e presunta) sotto l’ombra di Allah. E’ come se il suo corso storico si fosse fermato, regredendo nei casi più estremi a forme medioevali. Salvo poi dare la colpa di tutti i suoi malanni e del suo endemico sottosviluppo al satanico Occidente, che certo ha le sue grandi responsabilità ma non per questo tutte le colpe.
Non è un caso che le forme di pensiero, di tolleranza sincretica, e le espressioni culturali più interessanti all’interno dell’universo islamico siano presenti soprattutto nell’ambito della Scia che, guarda caso, l’islam sunnita considera un’eresia da estirpare.
Per dire, a difendere i villaggi ed i luoghi di culto cristiani in Siria contro i tagliagole dell’Isis e di Jabhat Al-Nusra, si sono schierati i miliziani di Hezbollah e non certo il sedicente “esercito libero siriano” che per i 2/3 è composto da “islamisti” radicali votati alla jihad, anche se gran parte dei media mainstream si guarda bene dal dirlo.
In quanto alla comprensione ed al rispetto, bisogna essere in due per avere un rapporto reciproco e mutuale. E purtroppo non mi sembra che nel mondo musulmano, dal Pakistan all’Indonesia, dall’Iraq all’Egitto, dalla Siria alla Mauritania, dal Mali alla Nigeria, dall’Arabia saudita alla Somalia, sia questa l’interpretazione che va per la maggiore… Il resto del mondo, non musulmano, finisce poi con l’attrezzarsi (ed armarsi) di conseguenza, costruendo quei muri ideologici (e difensivi) mutuati per l’appunto da una rappresentazione macchiettistica dell’Islam, che però i diretti interessati fanno ben poco per sconfessare, o perlomeno non quanto in realtà potrebbero.
10 gennaio 2015 a 21:16
tutto vero verissimo, anche se è altrettanto vero che tale ‘Islam’, quando è diventato turco ( quindi quando è entrato in contatto con precedenti impostazioni mentalicentrasiatiche), pooi ha scaturito i Moghul.
e che quel suonatissimo del ‘Profeta’, era morto da non molto, che in Andalusia si erano inventati uno stato a suo modo laico e modernissimo.
non sto a fare accumulo di inutili link che chiunque può trovare.
vero è però che sono entrati in coma vegetativo da un bel po’.
del resto anche dalle nostre parti, di qui dallo stesso minuscolo mare, siamo stati in coma per secoli.
ci deve essere la turnazione, come per i parlamentari ortotteri ( ammesso se la ricordino ancora).
che però qui il coma di secoli stia diventando la rivendicazione di verità immaginarie, di profeti immaginari ( come se quello vero non sia stato già di suo piuttosto ondivago e delirante), è cosa che puòò generare apprensione. che poi anche folle di occidentalli recuperino dei Montesquieu altrettanto immaginari, che prima mai avevano pensato di leggere ( e neanche adesso, basta citarli), ed un Illuminismo un po’ favolistico…beh, non fa che deprimere ulteriormente.
mi troverò con Salvini che rivendica la provenienza da Voltaire.
11 gennaio 2015 a 02:50
Penso che all’asfissiante bigotteria inquisitoria del Regno di Castiglia tutto fosse migliore, a partire dalla compagnia del sultano Boabdil di gran lunga preferibile a quella della regina Isabella… Non foss’altro per una questione di odori, visto che la cristianissima maestà aveva pochissima dimestichezza con l’acqua, tanto da creare un nuovo colore: quel “giallo isabella” derivato dalla sottana che non cambiava mai tanto da marcirgli addosso.
Tuttavia, senza ripercorrerne la storia, Al-Andalus, come sempre avviene, costituì una realtà fatta di luci e di ombre, venendo poi mitizzato a posteriori. Come entità statale, laico il regno di Granada non era (vigeva la sharia), ma aveva sovrani lungimiranti che compensavano l’inferiorità numerica dei ‘veri credenti’ rispetto alla moltitudine dei dhimmi, con considerevoli aperture ed un’intensa vita culturale, insieme ad una soglia di tollerenza quasi impensabile nell’Europa cristianizzata.
Quando si parla di India, delle dinastie Moghul si tende associare sempre l’immagine dell’eccezionale Taj Mahal fatto edificare dal pacifico imperatore Shah Jahan in onore della propria moglie, ma si dimentica che il suo figlio e successore Aurangzeb era un sadico psicopatico sanguinario, epperò devotissimo, che si divertiva a bollire i baba della tradizione hindu e sikh, che peraltro ricambiavano la cortesia scuoiando (vivi) i propri nemici (la pratica era ancora in voga sotto il regno del maraja Gulab Singh, nella prima metà dell’800).
Forse si ricorda l’intelligenza politica, la sapienza amministrativa, e la proverbiale tolleranza dello straordinario imperatore Akbar.
Ma si dimentica come la conquista (e l’islamizzazione) dell’India fu estremamente brutale, così come pochi credo si ricordino delle efferatezze del feroce Mahmud, a cui pare si possa attribuire la diaspora dei rom (ex schiavi indiani sfuggiti alle sue persecuzioni) e la pratica delle spose bambine (le donne maritate non venivano stuprate).
Invece non sottovaluterei troppo il nostro disastrato Belpaese… Gli statarelli italiani, irrilevanti sullo scacchiere internazionale, hanno avuto comunque e nonostante tutto una vita intellettuale e culturale vivacissima: buona parte del teatro e della lirica parla italiano…
Ci ricordiamo della Francia del cardinale Richelieu (chi non ha visto almeno un film coi tre moschettieri di Dumas?), ma si dimentica troppo facilmente il cardinale Giulio Mazzarino…
Molti rispolverano lo “Spirito delle Leggi” di Montesquieu, ma ignorano come il vero stato di diritto nasca con l’opera di Cesare Beccaria… Sorvoliamo poi sul fatto che la stragrande maggioranza non abbia letto l’uno né l’altro.
Che poi sia un Salvini a citare a sproposito i “Lumi”, è davvero un segno del degrado dei tempi. Mi si passi la battuta: c’è da perdere la ragione!
In quanto agli “ortotteri”, che io preferisco chiamare “ensiferi”, sono fermo a Manlio Di Stefano ed al suo compare Di Battista: quelli che capiscono le ragioni di chi si fa esplodere con una cintura esplosiva (come la bambina nigeriana trasformata in bomba umana?), provano “rispetto”, e vorrebbero tanto intavolare una discussione con loro (mica sono come Bersani ed il Piddì!). Il Capo Grullo, con il suo nuovo avatar (Aldo Giannulli) vedo che invece è troppo occupato con le “manine” e “manone”, più o meno occulte, che agitano le sue masturbazioni.
Credo che per questa gente i secoli bui non siano mai finiti.
12 dicembre 2016 a 06:20
LE RELIGIONI, TUTTE, FANNO LETTERALMENTE SCHIFO!