
In una delle sue consuete manifestazioni di razzismo applicato, a cui ci ha ormai abituato da tempo quella sottospecie di succursale padana del KKK che va sotto il nome di Lega, la giunta nazista in quell’anomico buco di culo pedemontano che si fa chiamare “Pontida”, per null’altro famoso se non per un giuramento di 850 anni fa e le pagliacciate neo-völkisch che tanto piacciono ai camerati padani in camicia verde, è riuscita a trasformare la
normativa per l’istituzione di un normalissimo parcheggio riservato alle donne incinte, in un surreale manifesto anti-gender. Tanta deve essere l’ossessione di questi puttanieri professionisti, autopromossi a difensori della famiglia “naturale” (come se ne esistessero di innaturali), per una specifica della quale proprio si sentiva il bisogno e con la quale le potenziali aventi diritto vengono discriminate in base all’orientamento sessuale e la provenienza ‘etnica’.
1. Ai fini del presente regolamento per ‘nucleo familiare naturale’ si intende una famiglia composta dall’unione di un uomo ed una donna a fini procreativi.
2. Ai fini del presente regolamento per ‘donna’ si intende un individuo umano con sesso femminile risultante dai registri anagrafici della Città di Pontida.
3. Ai fini del presente regolamento per ‘fase di gestazione’ si intende il periodo temporale in cui una donna presenta uno stato di gravidanza clinicamente accertato.
4. Ai fini del presente regolamento per ‘fase di puerperio’ si intende il periodo temporale di durata annuale decorrente dalla data di nascita anagrafica della prole di un nucleo familiare naturale.

Con pignoleria certosina, il legislatore pontidese ha sentito altresì l’imprescindibile dovere di specificare cosa si intenda per “donna” ed in che modo vada riconosciuto lo stato di gravidanza, onde evitare eventuali errori nell’attribuzione dello stesso. Evidentemente, dalle parti di Pontida (che coi suoi 3.000 abitanti scarsi si autodefinisce “città”, nel medioevo forse) e dei troppi villaggi di Borgo Citrullo, votati al nazismo leghista, dopo secoli di copule endogamighe tra consanguinei, devono avere serie difficoltà a distinguere un “individuo umano con sesso femminile”, in aggiunta all’evidente convinzione che un uomo possa rimanere incinto. Così come, pare siano altrettanto convinti che la “fase di puerperio” sia impossibile al di fuori di un contesto che prescinda, per i più svariati motivi, dal “nucleo familiare naturale”.
Ora, immaginate di istituire parcheggi per disabili (perché il principio è lo stesso) con la sosta interdetta a tutti quei portatori di handicap, in base alle appartenenze di genere e di razza, con tanto di ‘polizia politica’ chiamata a verificare non l’effettiva disabilità, ma le eventuali pratiche sessuali, meglio se previa schedatura preventiva per riconoscere lesbiche e busoni, per giunta non residenti, che dovessero usurpare l’esclusivo diritto di parcheggio alla nazi-car dell’oriundo padano…
Da una serie di norme e di divieti si possono desumere gustosi bozzetti di vita quotidiana e lo spirito che uniforma una comunità, ancorché affetta da seri disturbi mentali. Soprattutto se ne ricava che un leghista, ancorché nazista, resta sempre un inguaribile coglione.
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This entry was posted on 13 settembre 2017 at 20:28 and is filed under Stupor Mundi with tags Discriminazione, Lega, Liberthalia, Nazisti, Parcheggi, Pontida, Razzismo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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14 settembre 2017 a 15:40
Da tempo non approdavo qui,mi hai fatto ridere molto con questo post, quando nel Comune dove risiedo fu messo il “parcheggio rosa” credevo fosse uno scherzo e mi guardavo in giro per scorgere se qualcuno con lo smartphone mi stava riprendendo, ma invece era tutto vero…!!! Il tipo di parcheggio inventato dalle amministrazioni staliniste per questo nuovo “femminismolamentismo” non esiste nel Codice della Strada italiano,lo definiscono di “cortesia”(?).Non sono molto d’accordo con te quando mi paragoni i cerebro contusi dei leghisti ai nazionalsocialisti non perchè io sia “nazista”,ma perché storicamente e politicamente sono agli antipodi,un pò come se dovessi paragonare la tifoseria del Livorno calcio ai veri comunisti sovietici. Comunque condivido molto di quello che scrivi.
14 settembre 2017 a 20:03
Personalmente, non ci trovo niente di male nella creazione di piazzole di sosta riservate alle donne in stato di gravidanza… La trovo una cosa civile e normale, che peraltro è uniformemente diffusa da Nord a Sud, senza troppi clamori e senza che nessuno si sognasse mai (prima di Pontida) di indagare sulle eventuali inclinazioni sessuali delle posteggiatrici. Sembrerò molto démodé, ma per un ateo convinto come me una donna incinta è quanto di più si avvicina alla mia visione di sacro.
Invece, riguardo ai leghisti, diciamo che rispetto ai nazisti ‘storici’ è a loro completamente estranea tanto la componente socialista quanto quella propriamente antisemita, ma per il resto non scorgo troppe differenze col modello originario…
Le definizione esatta sarebbe etnonazionalismo identitario: concetto elaborato negli ambienti dell’ultradestra razzialista (oggi si fanno chiamare così), che si ispira al vecchio movimentismo völkisch ed è perfettamente sovrapponibile al concetto di Volksgemeinschaft. Sono tutti aspetti ben presenti nel proto-nazismo delle origini e ne compongono il fulcro culturale della dottrina ‘razziale’ (anche se in realtà l’origine è ‘romantica’ ed impermeava il nazionalismo tedesco di fine ‘800). Il cosiddetto nazionalpopulismo ne costituisce un’estensione depurata dagli elementi più localistici, è parte integrante dell’immaginario leghista, ed è alla base dell’impianto ideologico di tutte le ‘moderne’ destre di ispirazione nazifascista.
Quindi, fatte le debite differenze storiche e politiche, direi che il nazismo non sia poi qualcosa di così estraneo al pensiero leghista… E non certo perché i leghisti siano tutti nazisti o nostalgici del ventennio, ma moltissimi nazisti (più o meno conclamati) militano o simpatizzano per la Lega, che solitamente non fa nulla per prenderne le distanze.
Un discorso a parte meriterebbe la scelta di certi simboli e richiami, che non credo sia casuale… Ma sarebbe un discorso troppo lungo. Ed io posso sempre sbagliare. Sono umano e dunque soggetto ad errore.