
Pour toi c’est rien, pour moi c’est tout.
I duumviri della setta a 5 stelle, sedicente MoVimento, nelle loro più che legittime aspirazioni di governo, vogliono il 100% del parlamento. Come ciò sia conciliabile con una democrazia rappresentativa, sembra un dettaglio irrilevante per i nuovi ostensori del Volksgemeinschaft digitalizzato in versione 2.0.
Se ogni accordo politico e programmatico con l’esecrata partitocrazia è impossibile, non si capisce tuttavia perché dei partiti di “morti che camminano”, prima di essere “spazzati via”, dovrebbero attribuire poteri pressoché assoluti ad un esecutivo esclusivo del M5S, garantendogli un sostegno incondizionato e totale, secondo le pretese egemoniche del Grullo stellato.
Siamo così passati dal partito a vocazione maggioritaria al movimento con vocazione totalitaria
Evidentemente a digiuno di istituzioni parlamentari, nel loro purismo neofita il Grillo furioso ed i suoi replicanti a comando non sanno che l’attività di un’assemblea legislativa si fonda sulla discussione e sul
confronto programmatico. Piuttosto, reputano ogni dialogo come una forma di contaminazione “puttanesca”, mentre i rapporti si fondano prevalentemente su un rancoroso redde rationem, a colpi di ultimatum ed anatemi sguaiati, nel sospetto di chissà quali insidie si celino mai nei meandri sordi e bui delle aule parlamentari. Nell’immaginario dei nuovi “francescani”, le Camere, quando non sono un obiettivo da indicare ai terroristi di Al-Qaeda, sono infatti spelonche di corruzione, dove si consumano compravendite da mercato delle vacche…
Peccato che dal loro splendido isolamento, trincerato nell’autismo di una eterna età dell’innocenza, gli adepti della setta non si accorgano minimamente di quanto le tragedie della Storia si intersechino con la farsa di turno:
«Io so benissimo che cosa quei signori hanno in mente: vorrebbero concederci alcune poltrone, e così metterci a tacere. Ma non potranno percorrere ancora molta strada, a bordo di quel loro decrepito carozzone… No, egregi signori, io non ho costruito questo partito per fare tira e molla, per vendere e comprare, per dedicarmi al mercato delle vacche! Questo partito non è una pelle di leone, in cui la prima pecora che capita può avvolgersi. Il partito è il partito, e basta!
(…) Credete forse che io sia disposto a lasciarmi adescare da un paio di poltrone ministeriali? Io non ho nessuno intenzione di entrare a far parte della vostra combriccola! Quanto tutto questo mi riesce ripugnante, quei signori non se lo immaginano neppure (…) Si tengano pure, quei signori, che tanto non appartengono affatto a loro.»
Adolf Hitler in Franken:
Reden aus der Kampfzeit
(Norimberga, 1939)
Forse il “Capo politico” farebbe bene a controllare meglio le fonti utilizzate dai suoi ghost writers per la stesura dei propri proclami digitali…
Anche se perfettamente sovrapponibile ai “comunicati politici” del Profeta, il testo è estrapolato da un comizio di Adolf Hitler (04/09/1932) durante la campagna elettorale in Franconia (vedi note a fine articolo).

Licenziata ogni polemica con lo “psiconano”, il duce del movimento (Ops! Capo politico) pare aver seppellito l’ascia di guerra per sfoderare la mannaia e concentrare tutti i suoi colpi contro il cosiddetto “pd-meno-elle”, mentre sembra ignorare completamente l’ultima deriva eversiva pro domo (impunitate) sua del ‘grande statista’ di Arcore, attualmente impegnato nella sua sceneggiata meno riuscita: il malato immaginario. E, nei fatti, il ragionier Giuseppe si sta rivelando il migliore alleato per la sopravvivenza politica ed ennesima rianimazione di questo avanzo da balera, votato al crimine legalizzato. Perché sono “tutti uguali”, ma qualcuno è più uguale degli altri…
Dall’immaginazione alla propaganda al potere, sembra che per il Grullo ringhioso ed i suoi ensiferi null’altro esista al di fuori della polemica (che comincia a diventare stucchevole) sui rimborsi elettorali, come se in questo Paese non esistesse altro problema e tutto fosse risolvibile unicamente coi quattro spiccioli del finanziamento pubblico, avendo per contro un fabbisogno di svariati miliardi di euro. Coerentemente, le sagome di cartone, miracolate con un posto in parlamento a fronte di poche dozzine di preferenze nelle farsesche “parlamentarie” del web, hanno scoperto che la ‘politica’ comporta comunque dei costi e adesso se ne stanno lì a discutere su quanto debba ammontare la somma da restituire e quale debba essere il loro emolumento, lamentandosi delle spese da sostenere per la nuova residenza romana. Ovviamente, questo avviene quando non sono impegnati a discettare di fascismo buono e cattivo, o copule caprine.
Se non altro, un residuo senso del ridicolo ha fatto loro accantonare (per ora) quella specie di parodia della Marcia su Roma, con gli scalcinati manipoli di geek a 5 stelle accompagnati per mano in Aula come bambini al primo giorno di scuola.
Si ha a volte la sgradevole sensazione che si voglia instaurare una specie di “Stato etico”, confuso con una fondamentale etica pubblica e dimenticando che, nelle sue applicazioni pratiche, questo non ha mai portato alcunché di buono…

ANNOTAZIONI:
In merito alla citazione riportata, questa è contenuta in “Adolf Hitler in Franken: Reden aus der Kampfzeit” (Adolf Hitler in Franconia: discorsi del periodo di lotta).
Si tratta di una raccolta di discorsi hitleriani ad opera del fanatico Julius Streicher (editore di un sordido fogliaccio ferocemente anti-semita: Der Stürmer) nel 1939.
Ne esiste una versione in inglese: “The Speeches of Adolf Hitler, 1922-1939” a cura di Norman H. Baynes e pubblicata ad Oxford nel 1942.
A scanso di equivoci, la traduzione in italiano è tratta dall’opera di Joachim Fest, nella sua monumentale biografia sul führer tedesco (Cap.3 – pag.494; ediz.2005).
La precisazione è d’obbligo perché quel famoso “web”, a cui con troppa faciloneria ci si affida ed al quale si vorrebbe demandare un ruolo salvifico e del tutto cristallino, abbonda già di suo di patacche clamorose, ma convertite in verità di fede per vox populi.
Infatti, tra i detrattori del Grillo circola con un certo successo, e irritante faciloneria, un fantomatico discorso hitleriano, passato di mano in mano e stracitato, senza alcuna verifica della fonte originaria…
«I nostri avversari ci accusano e accusano me in particolare di essere intolleranti e litigiosi. Dicono che rifiutiamo il dialogo con gli altri partiti. Dicono che non siamo affatto democratici perché vogliamo sfasciare tutto… etc. etc. etc.»
In assenza di riferimenti certi, c’è chi attribuisce l’estratto ad un comizio filmato tenuto da Hitler il 04/04/1932 allo stadio (Sportpalast und Friedrichshain) di Berlino.
Secondo altri, la citazione è presa da: “Discorsi di lotta e vittoria. Parole del Führer nel periodo della guerra”, Edizioni Ritter (2011).
Senza che peraltro nessuno si sia preoccupato di verificare.
In realtà, il testo è stato estrapolato dalla gigantesca raccolta di Max Domarus (“Hitler: Reden und Proklamationen 1932-1945”) ed è un collage di ampi stralci, pesantemente rimanipolati, presi in particolare da due discorsi ben distinti tra loro: quello chilometrico del 27/01/1932 e un altro del 15/07/1932. L’opera originale e consultabile on line la trovate QUI. Verificare per credere.
Questo perché a noi piace giocare pulito e odiamo tutte le mistificazioni, da qualunque parte esse provengano.
Homepage
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Correlati
This entry was posted on 12 marzo 2013 at 01:10 and is filed under A volte ritornano, Kulturkampf with tags Adolf Hitler, Beppe Grillo, Bufale, Cultura, Liberthalia, M5S, Movimento, Parlamento, Politica, Società, Stato, Storia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
You can leave a response, or trackback from your own site.
12 marzo 2013 a 23:50
“Questo perché a noi piace giocare pulito e odiamo tutte le mistificazioni, da qualunque parte esse provengano.”
E su questo ci metto la firma.
“null’altro esista al di fuori della polemica (che comincia a diventare stucchevole) sui rimborsi elettorali, come se in questo Paese non esistesse altro problema e tutto fosse risolvibile unicamente coi quattro spiccioli del finanziamento pubblico”
Essendo ormai sicuro della malafede politica del cazzare stellato, voglio tuttavia porgere una forte critica al segretario del PorcoDiodo Bersani.
Se la situazione è questa ed il venditore di palline ci tiene per le palline, Bersani dovrebbe rinunciare ai rimborsi elettorali, anche se potrebbe sembrare un atto di debolezza. Non per ottenere una fiducia dai cazzoni senatori del M5S con il benestare del Grillo incazzoso, ma piuttosto per rendere evidente di fronte all’opinione pubblica la volontà reale di cambiamento, secondo gli umori del popolo e del fù referendum. E lo scrive uno che non è d’accordo con l’abolizione del finanziamento ai partiti, pensate un pò.
Per essere chiari, Grillo non darà mai il suo consenso per la fiducia al governo PD-SEL o qualunque altro governo che non sia 5 stelle, neanche se avesse tutto i paese in ginocchio che glielo chiede.
( altro che finanziamenti ai partiti!)
Ma continuare a dire che i finanziamenti sono necessari, andando contro il 99% dell’opinione pubblica (io sono nell1%) significa prendersi a martellate le palline da solo. Palline già strizzate per benino dal duo Grillo-Casaleggio.
La mia percezione è che Bersani, abbia la responsabilità della tenuta democratica del paese, una sua, o del partito, scelta sbagliata ci porterebbe dentro un processo irreversibile. Alle prossime elezioni ci potrebbe essere la contrapposizione tra Grillo e Berlusconi, come maggiori esponenti politici.
Mi sembra abbastanza chiaro che l’obiettivo di Grillo sia quello di distruggere il PD per poi giocarsela con Berlusconi alle prossime elezioni.
A proposito, se l’invasato vendicatore stellato dovesse chiedere al paese di inginocchiarsi per non distruggere l’Italia, non contate su di me. Preferirei farmi chiudere in un campo di concentramento grillino.
13 marzo 2013 a 00:29
Bersani è uno ormai cacciato in quello che i francesi chiamano “cul de sac”: come si muove, si muove male prendendo botte a destra ed a manca…
1) Se decide di rinunciare completamente ai rimborsi elettorali, ciò verrà percepito come una resa incondizionata in nome di una scelta subita, coatta, e condizionata dall’intransigenza inflessibile del Grillo, che si rivenderà subito la cosa come un suo trionfo personale. A quel punto potrà tirare fuori l’artiglieria pesante, con gli obici da 120mm, sparando palle catenate contro ciò che resta del PD; proprio in virtù di quanto da te pronosticato: presentarsi come unico avversario del gangster di Arcore alle prossime elezioni, dopo la distruzione della ‘concorrenza’.
2) Se il PD a conduzione Bersani non rinuncia al finanziamento pubblico, o mette in piedi una normativa (doverosa) che limiti e razionalizzi seriamente la concessione dei rimborsi, verrebbe comunque attaccato e continuato ad essere additato come il male assoluto.
Comunque cada la moneta, perde sempre.
Questo perché sembra incapace di qualsiasi contrattacco; perché subisce perennemente l’iniziativa altrui; perché proprio non riesce a concentrare l’attenzione su temi e proposte alternative, che ne contraddistinguano la linea e vitalità.
E questo è male. Per non parlare poi del pessimo scherzetto di Renzi…
Lo dice uno che, come ben sai, ha ben poche simpatie per il PD e che, in teoria, sarebbe pure favorevole all’abolizione del finanziamento dei partiti…:)
Ma dal momento che l’attività politica (piaccia o non piaccia) ha dei costi, mi piacerebbe sapere (in concreto) come gli ostensori dei finanziamenti zero pensano di compensare le spese e mantenere la propria autonomia.
13 marzo 2013 a 12:49
E purtroppo e dico purtroppo, vedo esattamente quello che vedi tu….
13 marzo 2013 a 13:59
Comunque più leggo i giornali, e più mi sale l’ansia e l’angoscia. Non trovo una, dico, una cosa sensata di tutto quello che sta succedendo. Continuo a leggere assurdità del Grullo e di tutti i suoi seguaci..
Siamo nelle mani del più grosso imbroglione, ciarlatano, manipolatore, bugiardo e disonesto che la storia italiana abbia mai conosciuto.
E mi scuso con Sendivogius se mi sono fatto prendere la mano.
13 marzo 2013 a 15:24
🙂 Vabbé! Per stavolta sei ‘perdonato’..
In quanto al “senso di questa storia” (perché un senso ce l’ha..), ti rimando ad un articolo simpatico, a patto che non ti ci avveleni troppo: “Prenderli per fame”
7 Maggio 2013 a 15:17
L’ha ribloggato su Beppe Grillo re-blogging.