Quis custodiet custodes?

Certi silenzi sono più assordanti di mille chiacchiere…
Come un marciapiede infestato di deiezioni canine, non c’è giorno in cui un Salvini di turno non si senta in dovere di rilasciare la sua stronzata quotidiana, da spalmare mediaticamente per attirare le mosche nere che ronzano attorno alle cloache del fascioleghismo. Il loro tema preferito ovviamente sono gli stupri: reato odiosissimo, più che altro funzionale alla promozione di punizioni medioevali (e irreali), che tanto eccitano la fantasia malata del proprio elettorato di riferimento, rimestandone gli umori più fetidi. E va benissimo: uno stupratore non ha diritti. Basta con certo lassismo buonista!!
Per parafrasare il vecchio Marv in Sin City:

“Mi piacciono gli stupratori.
Non importa quello che gli fai, tanto non ti senti in colpa. Al contrario, peggio li conci, meglio è.”

Personalmente, sarei per la mazzolata con squarto, come ai tempi allegri delle “giustizie” del Papa-Re…

Peraltro, esistono  specifici profili etnici e culturali che inchiodano alla responsabilità dei fatti intere categorie di allogeni, che rendono il colpevole sempre certo e mai presunto, ancor prima dell’arresto o della stessa identificazione, per estensione delle colpa su base ‘razziale’, nell’assioma collaudato di immigrato-negro-stupratore. Si tratta di una equazione semplice ma efficace, che ha sempre dato ottimi risultati in termini di ritorno elettorale, nella gara tutta al ribasso di chi la spara più grossa.
Ma che succede quando lo stupratore è “autoctono” (endogeno? o come cazzo si chiama!) e malauguratamente dovesse indossare anche una divisa?!! Ora, il caso non voglia, capita che in quel di Firenze due benemeriti Carabinieri siano indagati per il presunto stupro di due studentesse statunitensi di 20 anni e che la violenza sessuale si sia consumata mentre i due tutori dell’ordine erano in servizio. Qualora le accuse (tutte da confutare) venissero comprovate, sarà pure stato il testosterone a mille e qualche bicchiere di troppo, ma sempre di stupro si tratta. Perché si chiama così, quando il rapporto non è consensuale o la vittima non è capace di intendere e di volere. E la cosa è delle più gravi, non foss’altro per la ricchissima figura di merda che l’Arma ci fa.
Il fattaccio, di per sé inaudito, sarebbe relegato nella cronaca nera di fine estate e quindi dimenticato una volta appurate le dinamiche, se non fosse che un Matteo Salvini con queste notizie ci sguazza, passando in rassegna ogni singolo ritaglio di giornale, onde poter sparare i suoi tweet fotocopia e aizzare la canea nazistoide attratta dai suoi escrementi riciclati.
Ma in questo caso, quello che davvero colpisce è l’improvviso mutismo che sembra aver colpito il nostro Castratore seriale, con tutta la fascisteria di contorno e gli sciacalli da tastiera al seguito. Si attendono altresì le maratone televisive di Paolo Del Debbio, con le interviste alla gggente che non ne può più, insieme agli ispirati interventi di un Maurizio Belpietro e del nosferatu Sallusti. Niente marce dei camerati di Forza Nuova?!? Nessun sussulto di vibrante indignazione da parte di Giorgia Meloni, la pancetta nera dei Fascisti d’Italia?!?
Del resto, Salvini è uno che non manca mai di ripetere, quando non è troppo impegnato a stringere mani di nostalgici delle brigate nere di Salò ed incontrare nazisti in ogni anfratto d’Italia, che lui è “sempre con le forze dell’ordine, senza se e senza ma”. Anche quando dovessero stuprare (che a menare ci pensano già).
Com’è?!? Questa volta per gli “schifosi” niente “CASTRAZIONE CHIMICA e via!” ?!?

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