Riformite acuta

Dracula (1992) - F.F.Coppola

Puntuale come la morte, dopo il consueto sermone di Santa Commissione, segue consueta rettoscopia a cura dei volenterosi carnefici della UE, per sondare la disponibilità di Lavoratori e cittadinanza (passiva) a più incisive asportazioni di diritti e tutele sociali. Trattasi sempre di interventi dolorosi (e tagli necessari) da effettuarsi doverosamente senza anestesia, in autodafé collettivo, giacché non ci si può certo sottrarre ai penitenziali atti di contrizione, in ossequio ai sacerdoti di stretta osservanza neo-liberista, consacrati al dogma unico del dio Mercato, fedeli ai fondamenti del sacro verbo Monetarista e devoti alla santissima trinità del capitale finanziario: Austerità, Rigore, Pareggio di bilancio.
Mary Poppins In questo, le estrose Mary Poppins del “riformismo” a-sociale sono insuperabili. Al contrario dell’accigliosa governante tedesca, come una premurosa Mamma Goebbels, sono bravissime ad indorare la pillola (al cianuro) a quei bambini, che non hanno ben svolto i compiti a casa e recitato a dovere le preghierine (funebri) dell’eterno riposo. Per i più riottosi, c’è sempre in agguato lo spauracchio della Troika vampirica, che si nasconde negli angoli bui delle loro camerette in un tunnel senza uscita.
Troika vampiricaÈ una malattia pandemica che non conosce altra cura all’infuori del salasso, reiterato fino alla morte del paziente per consunzione. Ne esistono tipologie Le vampirediverse a seconda dei ceppi virali all’origine dell’infezione, ma le modalità di decubito e decesso sono sempre le stesse. Esattamente come il trattamento prescritto, ogni volta fallimentare eppure sempre ripetuto, invariato nella forma e nella sostanza, mentre si alternano i dottori al capezzale del moribondo.
In Italia, il veleno eutanasico scambiato per farmaco si chiama “riformite”. A somministrarlo, dopo la parentesi di ferali beccamorti bocconiani, c’è un nuovo patch-clown che per essere più credibile ci mette la faccia..!

MATTEO RENZI

E allora via di corsa, tra inaugurazioni e gelatini, ad annunciare una riforma al mese, d’intesa col Pornonano ai servizi sociali:

«Entro febbraio riforma elettorale, del Senato, e del Titolo V della Costituzione.
Entro marzo riforma del mercato del lavoro, e sblocco totale del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.
Entro aprile riforma della burocrazia, più un miliardo e mezzo di finanziamenti per la tutela dell’ambiente, e tre miliardi e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole pubbliche.
Entro maggio energia meno cara per le aziende.
Entro giugno riforma della Giustizia, con specifica accelerazione dei tempi della Giustizia civile.
Entro luglio era prevista l’attivazione dello stargate di Cuneo per Atlantide, che però è slittata a causa del semestre europeo, per il quale Renzi ha promesso di contestare i vincoli di bilancio “che ci chiede l’Europa”.
E poi di rispettare i vincoli di bilancio, “ma non perché ce lo chiede l’Europa”.
Perché “ce lo chiedono i nostri figli”.
Come ci chiedono riforme strutturali, da fare entro i primi cento giorni.
Anzi, i primi mille

Alessandra Daniele
“Le favole del Fantaboschi”
(27/07/2014)

E’ lo stesso fanfarone contagiato da “annuncite” che ogni volta, prima di partire a prendere ordini nei farseschi vertici brussellesi, carica le sue rodomontate come un pupazzo a molla in training autogeno, mentre cinguetta tutto impettito: spezzeremo le reni alla Merkel! Basta col rigore! Ci faremo rispettare! E lo fa in una crepitante raffica di tweet, innocui come una salva di mortaretti al passaggio del santo patrone in processione tra i fedeli.
ghost in the shell 2 - l'attacco dei cyborgPoi, alla prova dei fatti, come tutti i cazzari, prima si piega e poi si spezza, lasciando ad intendere che un galletto per quanto esuberante non è un aquila. Giusto il tempo di tornare in Italia, a mani vuote e qualcos’altro di rotto… salvo ritrovare nuovamente il coraggio una volta a casa. E allora il bullo, ben lontano dal ring, si esibisce in duelli a distanza con gli stessi tecnoburocrati che a Bruxelles aveva ossequiato.
Sono le stesse intrinseche nullità scelte per l’assoluta irrilevanza dei paesi di provenienza (Lussemburgo, Finlandia, Estonia..), ma allineati a Berlino nel nome del “Rigore” (degli altri) che poi è recessione permanente e deflazione nella stagnazione. Lo chiamano euro-monetarismo: variante continentale del thatcherismo, applicato al vecchio ordoliberismo che poi consiste nel fare i compiti a casa imposti da qualche siderale elite tecnocratica immune ad ogni controllo costituzionale. E soltanto dopo distribuire qualche caramella nel piatto vuoto dei più “meritevoli” (che tutti gli altri possono anche crepare), al posto delle vecchie lenticchie ormai stantie o dei tortellini bolognesi in salsa ‘socialdemocratica’.

Mangiatore di fagioli (Carracci)

La Commissione Juncker rompe il Patto del Tortellino

«La commissione Juncker sembra in effetti studiata apposta per umiliare i socialisti e far loro ingoiare il maggior numero di rospi possibili, con alcune punte di autentico sadismo che portano secondo molti le impronte digitali di Angela Merkel. A cominciare da alcune nomine controverse, per usare un eufemismo. Quella più indigesta a Sanchez riguarda l’Energia e l’Ambiente, affidati al Miguel Arias Cañeteconservatore spagnolo Miguel Arias Cañete, il quale a varie macchie – dal conclamato sessismo all’amore sviscerato per il cemento testimoniato durante i tre anni da ministro dell’ecologia nel governo Rajoy – aggiunge un clamoroso conflitto d’interessi, essendo robusto azionista di società petrolifere. “E´come mettere una volpe a guardia di un pollaio”, ha commentato Pedro Sanchez.
Miguel Arias Cañete Ma nel bouquet di nuovi commissari non mancano altre scelte che denotano un certo macabro senso dell’umorismo. L’uomo che dovrà Tibor Navracsicsoccuparsi di cultura e informazione, l’ungherese Tibor Navracsics è attuale ministro del governo ultra nazionalista di Orban, messo sotto accusa delle stesse istituzioni europee per aver approvato leggi liberticide della libertà di stampa. I laburisti inglesi si sono chiesti se “si tratta di uno scherzo o di una provocazione” la scelta ai Servizi Finanziari del britannico Johnathan Hill, detto il barone della City, celebre lobbista delle banche d’affari che dovrebbe in teoria occuparsi di rendere più trasparente la finanza continentale.
Johnathan HillQuanto al commissario per l’Immigrazione, una novità voluta proprio dai progressisti dopo le tragedie nel Mediterraneo, la poltrona è grottescamente toccata al conservatore greco Dimitris Avramopoulos, del quale circolano su Internet fotografie mentre, in tuta mimetica e con un fucile in spalla, pattuglia la frontiera greca contro il pericolo di “un’invasione islamica”.
Dimitris Avramopoulos, al centro con gli occhiali a specchioLa piccola galleria degli orrori va poi inserita in un quadro generale dove i socialisti (191 deputati) ottengono soltanto 8 commissioni, contro le 13 e presidenza dei popolari (220 deputati) e le 6 dei liberali, fedeli alleati della Merkel, che hanno però soltanto 68 eletti a Strasburgo. Senza contare il bassissimo peso politico della squadra socialista al servizio di Juncker, almeno dopo che il commissario all’economia, il francese Moscovici, è stato a sua volta commissariato e sottoposto ai veti del falco rigorista finclandese Katainen, nominato vice di Juncker con ampie deleghe.
Se l’obiettivo dell’operazione Juncker, tele comandata da Berlino, era quello di spaccare il fronte progressista, come molti degli stessi socialisti ormai pensano, Angela Merkel vi è già riuscita. Sulla porta della nuova commissione è intimato ai socialisti, soprattutto del Sud Europa, di perdere ogni speranza di cambiare il verso alle politiche di austerità. Possono chinarsi per entrare oppure stare fuori a testa alta, come gli spagnoli. Tertium non datur

Curzio Maltese
(17/09/2014)

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8 Risposte a “Riformite acuta”

  1. “Fronte Progressista” ?!? Solo un Curzio Maltese afflitto da tsipriasi può pensare che il fronte variamente “socialista” nel parlamento europeo e nei parlamenti nazionali possa ancora essere definito in questo modo.

    • Posso capire (molto bene) il rigetto per una oligarchia di tecnoburocrati liberoscambisti che domina l’Europa, ma non comprendo però l’astio per un esperimento (fallito) come la Lista Tsipras che si proponeva di cambiare radicalmente i fondamenti economici neo-classici alla base di questa UE, senza rigettare il concetto di “Unione” (meglio se intesa come confederazione solidale di entità sovrane). I presupposti del progetto di Tsipras erano (e sono) buoni, costituendo la miglior risposta da sinistra ai populismi dilaganti ed all’inerzia ‘collaborazionista’ di certa “socialdemocrazia riformista”.

      • Caro Sendivogius,
        Tsipras è quello che voleva cambiare l’Europa affermando che comunque l’euro non sarebbe stato comunque mai in discussione. Come dire: ti sto minacciando con una pistola scarica. Ingenuità negoziale?
        Eppure dovrebbe essere fra i più consapevoli di cosa siano capaci gli eurocrati, visto che è stato testimone oculare del disastro greco.
        Sinceramente di questo tipo di volenterosi non sento più il bisogno, trovo anzi che siano funzionali al sistema: autentiche liste civetta che convogliano la rabbia popolare. Né più né meno che i V stelle.
        La compagine radical chic che sotto i suoi auspici si è assemblata qui in Italia, poi, non è servita a mitigare il mio giudizio. Ho parecchie riserve sulla Spinelli e ancor di più su Curzio Maltese.
        Posso capire che chi considera emendabile il sistema eurozona le posizioni di Tsipras possano sembrare convincenti.
        Per chi come me considera questa costruzione sbagliata economicamente e intrinsecamente anti-democratica, ogni proposta riformatrice appare velleitaria, o peggio sospetta.
        Aggiungo che le sinistra riformista o quella più progressista hanno avuto e continuano ad avere grosse responsabilità in questa costruzione, almeno per quanto riguarda l’Italia. Sarebbe bene che prima di voler dare risposte incominciassero a farsi qualche domanda.

        • Non che io voglia fare l’avvocato del diavolo, e meno che mai il difensore d’ufficio di Tsipras..;)
          Ma non credo che la piccola Grecia (e soprattutto l’ingenuo Alexis) abbia il peso negoziale e politico, per contrattare alcunché nelle fosse dell’oltranzismo monetarista in Europa.
          Ci ha provato l’assai più ‘moderato’ e accondiscendente George Papandreou… e sappiamo bene come è andata a finire: prontamente silurato dagli euroburocrati e tradito dal suo stesso partito. Parliamo del “socialista” PASOK, che infatti ha scelto per leader un esponente del FMI e subito è corso ad accordarsi con le destre liberiste (le “larghe intese” sono come la TINA in economia e costituiscono ormai il modello dominante a marchio UE).
          Ma l’Italia (e pure la Francia) un peso di primo piano con un enorme potere contrattuale ce lo avrebbe eccome. Peccato rinunci per principio ad esercitarlo, per i motivi da te perfettamente esplicati.
          E’ verissimo: l’euro è nato male, gestito peggio, con conseguenze pessime. Non è un prodotto economico, ma politico. E costituisce il monumento all’ideologia dominante nella UE, che (te ne rendo atto) non è una distorsione dell’impianto ideale originario, ma una sua diretta conseguenza e maturazione.
          In tale prospettiva, i trattati europei (e massimamente quello di Maastricht) hanno assurto il valore di una religione, diventando sacri come le tavole delle legge mosaica. E dunque sono considerati immutabili.
          C’era un progetto a monte? Una volontà specifica e determinata con finalità già delineate allora?
          Io non lo so (e per natura tendo a rigettare i complotti), ma la tagliola di Maastricht, e la sua natura profondamente liberticida e monetarista, a me era sembrata subito evidente fin dalla sua promulgazione nel 1993, nonostante allora masticassi poco o nulla di economia e fossi una matricola universitaria. E se c’era arrivato persino uno come me..!
          Ma a proposito dell’esecrata classe dirigente della Prima Repubblica (giganti rispetto ai nani di oggi!) è sconcertante leggere l’intervento di un Luigi Spaventa (che nel 1993 da ministro dell’economia non ebbe poi più nulla da obiettare) nel lontano 1978 a proposito del regime dei cambi prefissati nell’ambito dello SME, con una previsione profetica:

          La riduzione delle riserve e la difficoltà di rinvenire prestiti obbliga i primi – i paesi in disavanzo – a politiche interne restrittive, ma non vi è alcuna sanzione che obblighi i paesi che accumulano riserve ad adottare politiche interne più espansive.
          […] Quest’area monetaria rischia oggi di configurarsi come un’area di bassa pressione e di deflazione, nella quale la stabilità del cambio viene perseguita a spese dello sviluppo dell’occupazione e del reddito.
          Infatti, signor Presidente del Consiglio, non sembra mutato l’obiettivo di fondo della politica economica tedesca: evitare il danno che potrebbe derivare alle esportazioni tedesche da ripetute rivalutazioni del solo marco, ma non accettare di promuovere uno sviluppo più rapido della domanda interna
          .”

          Sono passati quasi 40 anni e non è cambiato nulla!
          Dunque sapevamo con ampio anticipo a cosa andavamo incontro (ed era il 1978!). L’intervento integrale, che sono certo tu già conosca, per i nostri pazienti lettori lo si può trovare QUI.
          Perciò, per tornare al tema principale, io mi chiedo se non sia possibile, prima di abbattere l’intera baracca, sovvertire l’ordine dominante della UE, denunciare e rigettarne i trattati, le politiche di bilancio, i dogmi dell’austerità, tramite una svolta radicale al suo interno. E soltanto dopo aver magari appurato impossibilità di ogni mutamento, far implodere l’intero castello e determinare la fine di questa infame sovrastruttura tecnocratica, senza alcun rimpianto né dubbio.

        • Grazie davvero per i links (preziosissimi!) che mi hai voluto allegare: una lettura molto educativa ed al contempo inquietante… Ci troviamo forse dinanzi ad un disturbo bipolare della personalità?!?
          Credevo che la cosa fosse circoscritta al caso disperato di Stefano Fassina, il doppelgänger della “sinistra” (parola grossa!) italiana. Ma a quanto sembra, seppur in forme meno aggravate, la malattia pare ampiamente diffusa e sedimentata sotto strati di clamorose dissociazioni mentali.
          Che dire?!? Sono senza parole! Specialmente dopo aver letto le ragioni originarie di Eugenio Scalfari, più ancora di Giorgio Napolitano. E soprattutto quelle di Alberto Alesina (qui siamo ben oltre la schizofrenia!).

          Soprattutto, emerge in tutta la sua devastante chiarezza cosa avviene quando la “sinistra” cessa di essere tale, per farsi altro, scoprirsi “liberale”, ed inseguire i bagliori delle “riforme” sull’orlo della scogliera.

  2. Più pazzo di Mòrico Says:

    Non male la sinistra “gandhiana”, bisognerebbe clonarla anche a destra…

    Sei troppo saggio e quindi rischi, secondo me, di non essere ascoltato, un pò come Pallade e il suo sguardo torvo su tutto, intimorisce… a mio avviso non sono à la page neanche i tortuosi e temuti Giove e i timor panici alla Pan…

    E’ troppo serio e profondo il tuo pensiero… non è questione di pensare bene, fare un “right first time” delle idee… ma dovresti, a mio modesto avviso, “giocare” un pò di più alla maniera di Cupido e con un certo garbo dell’aurea Venere, non dimenticando poi che i Romani… innalzarono la loro devozione a Flora.

    Il riformismo in se non è deleterio e neppure patologico… insomma Turati non era uno sprovveduto e se vogliamo legarlo un pò a Gramsci, si fa per dire, sicuramente aveva come lui una passione per le ” veneri ” russofone °_°, lo diventa se nasce da una superficialità teorica e arrendevolezza nei confronti degli avversari politici o è meglio dire del totalitarismo finanziario sovranazionale e addirittura sovracontinentale.

    • Ti ringrazio davvero per l’attestato di “saggezza” e “serietà”, che ovviamente non può che lusingarmi nel riconoscimento della tua stima.
      Tuttavia, non pensavo il mio sguardo polemico potesse essere così torvo, come il cipiglio severo di una Pallade Atena o la pesantezza di un Giove tonante..;)
      Sulla tua ottima osservazione a proposito del “riformismo” (che di per sé è parola neutra, e dunque vuota, fintanto non viene caricata di contenuti, oppure risulta eterodiretto dalla T.I.N.A.) niente da eccepire.
      Non potrei essere più d’accordo.

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