Il Tribunale del Popolo

Cthulhu's constitution

Rimestare nelle parole del noto “capo politico”, alla vana ricerca di una qualche coerenza logica nei conati rabbiosi che va vomitando in giro per le piazze, equivale a filtrare i liquami di una latrina, pensando di poterne ricavare qualcosa di commestibile.
Crazies_1-sheetmech_121509.indd  Tanto che nell’impossibilità di cogliere un’idea pressoché minima nei rigurgiti acidi di tormenti gastrici, è molto più facile scorgere le analogie totalitaristeggianti, tra l’accozzaglia dei richiami più infelici, contenuti nelle inferenze cognitive del metapensiero ensifero.
28 days later Nella condensazione gassosa di reflussi intestinali, col suo universo caotico di suggestioni, deliri e provocazioni, nei quali si articola la neo-lingua e che alimenta le frustrazioni malate dei nuovi Enragés digitali, spazio e decenza si annullano in un vuoto pneumatico che non conosce Ducettofondo né limite alcuno. Ci si interroga piuttosto su quale sia il livello di intorpidimento delle coscienze, la soglia di tolleranza civile di una società imbelle ed inetta, dinanzi ad una parodia macchiettistica, oltre Hitler, che ama esibirsi in pose ducesche, con effetto farsesco da cialtrone qual’è, nell’immanenza del buffone travestito da dittatore. E ci si chiede cos’altro debba defecare ancora il vaporoso merdone dai capelli cotonati, mentre discetta tranquillamente di prigioni politiche per i nemici della setta, con tanto di modellino carcerario al seguito, Inquisitiopromettendo processi speciali e “tribunali del popolo”, stilando senza sosta liste di proscrizione, per destare un qualche minimo sussulto in una democrazia profondamente malata. E lo fa, come se fosse la cosa più normale del mondo. Per la bisogna, è pronta anche la scelta X Massull’ubicazione del nuovo campo di concentramento: la Fortezza di Lerici, antica prigione medioevale per la ricostituita inquisizione pentastellata, e già sede delle flottiglie repubblichine della Decima Mas.
rogo (1)  Generalmente, i “tribunali del popolo” stanno al Diritto come la merda sta alla cioccolata. Allo stesso modo, ogni volta che una banda di psicopatici rabbiosi si riempie le fauci di “popolo”, ne bestemmia anche il nome; finendo in genere per sputare fuori brandelli sanguinolenti di una società dilaniata, nella preservazione proprio di quello stesso “regime” che tanto si vorrebbe ‘abbattere’.
infectionIn Italia, l’ultimo politico di rilievo ad essere rinchiuso in una “prigione popolare” e venire processato da un “tribunale del popolo” è stato Aldo Moro. E non è andata proprio benissimo…

Aldo Moro  «Aldo Moro, che oggi deve rispondere davanti ad un Tribunale del Popolo, è perfettamente consapevole di essere il più alto gerarca di questo regime, di essere il responsabile al più alto livello delle politiche antiproletarie che l’egemonia imperialista ha imposto nel nostro paese, della repressione delle forze produttive, delle condizioni di sfruttamento dei lavoratori, dell’emarginazione e miseria di intere fasce di proletariato, della disoccupazione, della controrivoluzione armata scatenata dalla DC; e sa che su tutto questo il proletariato non ha dubbi, che si è chiarito le idee guardando lui e il suo partito nei trent’anni in cui è al potere, e che il tribunale del Popolo saprà tenerlo in debito conto

 Brigate Rosse
Comunicato n.3
(29/03/1978)

Tuttavia, per le tipologie di riferimento care agli ensiferi, un modello particolarmente riuscito di tribunale popolare è stato il Volksgerichtshof, le cui fortune vanno sicuramente oltre Hitler anche se l’ambito di ispirazione ideale è sempre quello.
Volksgerichtshof  (1)Con la singolare proposta declamata dall’aspirante e panzuto führer a 5 stelle, il caro vecchio Volksgerichtshof condivide la rapidità di giudizio e la discrezionalità probatoria in ambito di istruttoria; l’inappellabilità delle sentenze; la colpevolezza fino a prova contraria; collegi giudicanti tutti interni al partito/movimento.

Volksgerichtshof

Marco TravaglioMa al contrario del progetto pentastellato, seppur ridotto ad un vuoto simulacro formale, nonostante tutto, il Volkgerichtshof contemplava la parvenza di un collegio difensivo. Cosa che invece è del tutto esclusa dal diritto riformato a cogestione ensifera, secondo il nuovo corso di procedura penale a firma Grillo-Travaglio, dove la sentenza è funzionale alla condanna e mai viceversa.

“Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa.”

Quello che mancherà è invece il basilare diritto alla difesa. Trattasi infatti di un intollerabile residuato castale, sostituito in compenso da un’inflazione di aspiranti carnefici.

“Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l’innocenza”

Praticamente, abbiamo in un sol mazzo giudice, giuria, e carnefice, come nelle migliori distopie totalitarie.

“Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno. Le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l’ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in Rete.”

Franz KafkaIn questo caso, più ancora che “oltre Hitler”, siamo oltre Kafka nella commistione romanzata di un’allucinazione collettiva per un delirio condiviso. Il Processo si fonde con Il Castello; seguendo i bordi della follia, il surrealismo di kafkiano si fonde con Borges nella Biblioteca di Babele, mentre nelle cupe segrete del castello risuona inquietante il brusio di innumerevoli voci infantili: il popolo certificato con utenza autorizzata, chiamato ad esercitare la ‘giustizia’ (intesa come esecuzione pubblica) in nome e per conto del barbuto vendicatore a marchio registrato.
28Nel mondo malato di Gaia, tutto si riduce al capriccio dispotico del “capo politico”, che si fa uno e 100%, e che ovviamente ha sempre ragione…

Franz Kafka by Sasan  «Uno dei principi che regolano il lavoro della amministrazione è che non si deve mai contemplare la possibilità di uno sbaglio. Questo principio è giustificato dalla perfetta organizzazione dell’insieme, ed è necessario per ottenere la massima rapidità nel disbrigo delle pratiche […] Tutto è servizio di controllo. Certo non è fatto per scoprire errori nel senso grossolano della parola perchè errori non se ne commettono, e anche se ciò per eccezione accade…. chi può dire alla fin fine che sia un errore?»

  Franz Kafka
  “Il Castello”
  Mondadori (1979)

Ovviamente, se la difesa è interdetta, i testimoni sono tutti interni al moVimento e a carico dell’accusa, nel superamento delle più elementari nozioni alla base dello Stato di diritto.
Non male come parabola discendente, per il Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria!

Cesare Beccaria  «Egli è un punto considerabile in ogni buona legislazione il determinare esattamente la credibilità dei testimoni e le prove del reato.
[…] La credibilità dunque deve sminuirsi a proporzione dell’odio, o dell’amicizia, o delle strette relazioni che passano tra lui e il reo. Piú d’un testimonio è necessario, perché fintanto che uno asserisce e l’altro nega niente v’è di certo e prevale il diritto che ciascuno ha d’essere creduto innocente. La credibilità di un testimonio diviene tanto sensibilmente minore quanto piú cresce l’atrocità di un delitto o l’inverisimiglianza delle circostanze; tali sono per esempio la magia e le azioni gratuitamente crudeli. Egli è piú probabile che piú uomini mentiscano nella prima accusa, perché è piú facile che si combini in piú uomini o l’illusione dell’ignoranza o l’odio persecutore di quello che un uomo eserciti una potestà che Dio o non ha dato, o ha tolto ad ogni essere creato

  Cesare Beccaria
“Dei delitti e delle pene” (1764)

rogo ereticiMa in fin dei conti, l’idea del “processo popolare”, ancorché in ‘rete’, per il ludibrio di un’orda di boia virtuali ed il profitto della premiata ditta KKKCaseleggio & Co. con migliaia di click a ritorno pubblicitario, è in fondo l’ennesima variante (in versione pulita) del linciaggio: nascosto nell’anonimato del webbé, chiunque può indossare il suo immacolato cappuccio bianco e procedere al rito di purificazione.

Lawrence Beitler Lynching (Indiana, 1930)07/08/1930. Indiana (USA). Linciaggio di Thomas Shipp e Abram Smith, nella cittadina di Marion (foto di Lawrence Beitler).

Nella migliore delle ipotesi, è gogna elevata a sublime strumento di governo, mentre si rifà il filo alle mannaie.
Inquisizione - GoyaNessuna giustizia, nessuna ansia legalitaria, ma solo il furore forcaiolo di chi ha bisogno di teste mozzate da issare su una picca e poi correre per le strade, innalzando il suo macabro trofeo in un’orgia di sangue, per l’appagamento degli istinti animali della Setta. E se proprio non si trova colpa, la si inventa.

teste tagliate

«Ogni pena che non derivi dall’assoluta necessità, dice il grande Montesquieu, è tirannica; proposizione che si può rendere piú generale cosí: ogni atto di autorità di uomo a uomo che non derivi dall’assoluta necessità è tirannico.
[…] La prima conseguenza di questi principii è che le sole leggi possono decretar le pene su i delitti, e quest’autorità non può risedere che presso il legislatore, che rappresenta tutta la società unita per un contratto sociale

 Cesare Beccaria
“Dei delitti e delle pene” (1764)
Cap.II; “Diritto di punire”

Mimì e Cocò  Da Beccaria e Pietro Verri siamo passati ad energumeno che si crede Robespierre e travestito da Mastro Titta gioca con le figurine nel suo castello degli orrori in cartapesta, insieme al suo femmineo pennivendolo di fiducia coi piedi infilati nelle scarpe di Hébert.

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27 Risposte a “Il Tribunale del Popolo”

  1. VoceIdealista Says:

    L’ha ribloggato su laVoceIdealista.

  2. il grullismo fase terminale del giustizialismo italiano, riciclaggio avariato da Cronaca Vera di tutte le peggio scorie di nazi-maoismo, nazional-comunitarismo, terze posizioni, fasci e anarchici uniti nella lotta, etc. del resto la biografia di gente come Michele Santoro è quella

  3. Intellettuale da Bar Says:

    @Sendivogius
    La tua voce, a mio avviso non meno autorevole dei vari Salvemini, Amendola, Gobetti e Matteotti, mi auguro non rimanga una Vox clamantis in deserto e riesca a far breccia nel torpore distratto delle coscienze di strati sempre più vasti di popolo.

    Non prendertela molto è solo… per lui… uno sputo virtuale.

  4. @ Deadwarhols
    Un anarchico degno di questo nome, qualunque sia la sua formazione culturale, dovrebbe conoscere la differenza tra anarco-individualismo e primitivismo ecofondamentalista. Soprattutto, dovrebbe saper distinguere tra anarchia e messianismo totalitario di stampo nazistoide.
    Ma forse il problema è proprio l’assenza di una qualsiasi parvenza di cultura nei riVoluzionari del webbé.

    @ Intellettuale da Bar
    Troppa grazia!
    Ma il mio nome è… Nessuno 🙂

  5. dunque, pare che i risultati delle europee siano ufficialmente arrivati. Ovviamente sono interessatissima alla tua opinione / riflessione su quello che sta succedendo.

    Per quanto mi riguarda, l’avanzata dell’estrema destra, che si è fatta portatrice di istanze nazionaliste / euroscettiche / no-euro in paesi come UK (ovviamente lì il problema euro è diventato problema UE), Francia, Belgio, Austria, Danimarca etc. non è per niente una sorpresa. Perfino in Grecia, nonostante la vittoria di Tsipras, Alba Dorata è riuscita a portare a casa una percentuale fin troppo alta, e in Germania, zitto zitto, c’è un seggio bello che pronto per il partito neonazista (anche in questo caso è solo uno, ma sempre troppo). Del resto, è una naturale reazione all’internazionalismo / europeismo / sfacelo della moneta unica che ci sono stati inculcati e imposti dall’alto senza un riscontro reale nei vari Paesi.

    L’Italia presenta una situazione davvero particolare. L’affluenza è fra le più alte di tutta l’UE, e credo che sia dovuto, oltre alle comunali, al fattore “voto di contenimento contro Grillo” VS “voto di sostegno a Grillo” (a proposito, devo dire che mi aspettavo percentuali grilline più alte *risata di Scar in sottofondo*). In pratica sono andati a votare quelli che volevano arginare i 5 stelle (una quantità molto alta) e quelli che li appoggiavano incondizionatamente. I miei sospetti sul ruolo del movimento sono stati confermati, vale a dire un ruolo funzionale al sistema, che serve al PD come spauracchio – esattamente come l’antiberlusconismo fino al 2011 circa – per far confluire voti e mantenere lo status quo. Ora il bimbominkia matteo potrà millantare una legittimazione elettorale, il suo ego sarà talmente strabordante da non poter essere contenuto nemmeno in ascensore, e tutti gli intrecci di potere del suo governo continueranno indiscussi a portarci allo sfacelo (TAV, Expo, Eataly, precariato e disoccupazione a vita, militarizzazione, incompetenza al governo etc etc). Renzi avrà gioco facile a servire gli interessi finanziari dell’Europa spacciandoceli per grandi riforme nuove e progressiste (Jobs Act, anyone?), mentre al parlamento europeo i nuovi nazionalisti daranno filo da torcere, ma chissà se questo gioverà ai loro paesi e all’Europa in generale.
    Sono contenta per la fine (fine?) impietosa di Abberluscone, Alfano, Fratelli di’Italia e anche della sconfitta a cinque svastiche, ma la situazione di scacco matto in cui ci troviamo non lascia intravedere soluzioni indolori.

    • Ad essere sinceri, ho ben poco da aggiungere alle tue osservazioni che, insieme ad una lucidità di analisi fuori dal comune, hanno in aggiunta il pregio della chiarezza e della sintesi. Di conseguenza, non posso che condividere in pieno il tuo pensiero.
      Mi permetto di aggiungere che, nutrendo uno scetticismo estremo per i sondaggi (mero strumento di propoganda elettorale) e la loro presunta “scientificità”, ero piuttosto scettico sullo strombazzato (falso) boum con sorpasso del M5S. Più che altro mi aveva stupito l’exploit alle precedenti elezioni: dimostrazione che il “movimento” ha raggiunto in un sol colpo il suo massimo possibile e nel tempo non potrà far altro che scremare in fretta. Spero molto in fretta..!
      Innanzitutto perché, ormai prossimo alla rottamazione Berlusconi, al Bambino Matteo serve lo spauracchio a 5 stelle, ancorché reso innocuo dalla sua assoluta inconcludenza. Sono talmente ottusi, fanatici, incompetenti, settari, rabbiosi, da rasentare un’alternativa impossibile e catastrofica alla status quo vigente. Quindi non possono far altro che funzionare come spinta propulsiva per la coagulazione del consenso attorno a Renzi, in funzione anti-pentastellata.
      Diciamo che (più per consunzione endogena che per altro), messo definitivamente fuori gioco il Pornonano, smantellata pezzo dopo pezzo la minaccia dei nazi-maoisti a 5 stelle, ci si potrà concentrare in una opposizione vera al renzismo dilagante, che poi non è altro che una riedizione del vecchio potere democristiano con ampie iniezioni di berlusconismo.
      Certo per far questo bisognerebbe anche costruire una sinistra forte, motivata, e all’altezza della sfida, in grado di costituire un’alternativa tanto radicale quanto valida… E mi pare che siamo ancora in altissimo mare.
      Una cosa è certa: Matteo Renzi ed il suo programma di (contro)riforme sono stati pienamente legittimati da un voto plebiscitario, al di sopra di ogni aspettativa. Troppi voti, che gli hanno conferito un potere ed una forza di contrattazione virtualmente assoluta, che gli permetterà di fare il bello e cattivo tempo, azzittendo ogni (pletorica) ‘opposizione’ interna al PD.
      Renzi è un pokerista nato: ha giocato tutto in azzardo, con una tattica aggressiva, appena mistificata dal suo piacionismo parrocchiale… Gli scacchi sono un gioco, che gli si addice assai meno delle carte. Perciò, anche se le metafore scacchistiche sono poco congeniali al personaggio, possiamo dire di trovarci in pieno zugzwang. Ed è Renzi a condurre il gioco, con la totale padronanza dei pezzi e della loro disposizione sulla scacchiera.

  6. Il Ribelle Says:

    “mentre al parlamento europeo i nuovi nazionalisti daranno filo da torcere, ma chissà se questo gioverà ai loro paesi e all’Europa in generale.”

    Interessante questo punto di vista, lo terrò a mente.

    Quindi, secondo questo punto di vista, per migliorare l’europa, la cosa migliore è votare i fascisti? Ho capito bene, oppure ho interpretato male?

    Non è che mi convinca proprio sta cosa eh??

    • 🙂 No, penso proprio fuori da ogni dubbio, che tu abbia capito male.
      Il blocco “nazional-populista” (chiamiamolo così per estensività semantica, perché ci sono sicuremente i fascisti ma anche altro) degli “euroscettici” porterà avanti, come è scontato, le proprie istanze al Parlamento europeo – dal loro punto di vista, deduco in buona fede – finendo di fatto per paralizzarne in parte l’attività. E, in caso di successo, avendo implicazioni non da poco nei rispettivi paesi di provenienza.
      Da lì a condividerne ideologie, progetti, e pulsioni, ce ne corre!
      Quello che si lamenta è l’assenza di un’alternativa vera, forte e concreta, che sia democratica e soprattutto di sinistra.
      Perché l’Europa va migliorata e ricondotta alla spirito originario dei suoi padri fondatori, che con le attuali tecnostrutture eurocratiche, il neo-darwinismo mercantilista, e le troike di recupero crediti per conto terzi hanno davvero nulla da spartire.
      Per questo l’attuale impostazione ordoliberista della UE va cambiata. Dando un messaggio forte di svolta, con un radicale mutamento di rotta e una maggiore attenzione alle istanze sociali, rispetto ai consultivi di bilancio.
      L’Europa e la UE va innanzitutto restituita ai suoi cittadini nella pari dignità di ciascuno degli stati membri, perché non ci sono figli di un dio minore e una Germania che decide per tutti, per giunta col pessimo gusto di dispensare persino giudizi morali!
      Diversamente, nazionalisti, populisti, nazi-fascisti, ed euroscettici non li fermi.
      A meno che non si creda davvero di vivere nella migliore delle UE possibili e che le politiche rigoriste di impronta recessiva su imposizione germanica, insieme al neo-liberismo imperante e impresso dalla guida liberal-democristiana dell’Unione, siano quanto di meglio e più efficace possa esserci per il rilancio della crescita, l’uscita dalla stagnazione, ed il contenimento dell’ondata populista che di tale crisi si alimenta. Grazie soprattutto all’ignavia ed alla sostanziale accondiscendenza dei “riformisti” europei (definirli “socialisti” è una parola grossa e del tutto fuoriluogo!).

      Questo in poche parole era il pensiero racchiuso nell’opinione di Lady Lindy.

      • Il Ribelle Says:

        Posso anche essere d’accordo su quanto scrivi (senza dettagliare e ribattere, punto punto, dove in altre occasioni ci siamo già confrontati aspramente).

        Ma questo è il punto di vista tuo e di Lady Lindy, che senz’altro non avete votato e mai voterete i fascisti in Europa (e di questo ne sono sicuro).

        Ma chi vota quella feccia, parte da altri presupposti e ha altre richieste.

        Vogliono la chisura della frontiere, si sono stancati di politiche di integrazione.

        Chi vota quella feccia caccierebbe tutti gli stranieri istantaneamente dal proprio paese.

        Rivogliono la ‘sovranità monetaria’. Non interessa loro una unione economica condivisa che porti ad un benessere comune.

        Vogliono uscire dalla UE, rompere i trattati commerciali UE-USA sfasciare 70 anni di accordi, per ritornare possibilmente ad una autarchia di stampo fascista.

        Vogliono re-introdurre la pena di morte e rendere le carceri ‘luoghi di punizione e non di villeggiatura’ come dicono questi immondi….

        Hanno sfiducia nei confronti dei politici, pensano che la democrazia abbia prodotto solo corruzione.

        Tutta ‘sta gente non ho lontamente idea di cosa sia un patto di stabilita l’ESM, rapporto Deficti/Pil e quanto altro.

        —-
        Posso anche essere d’accordo che le crisi economiche enfatizzano questi fenomeni, ma non sono convinto che il fenomeno potrà essere confinato grazie a politiche europee drastiche ed adeguate.

        Il caro e vecchio complotto giudaico pluto-massonico non va mai fuori moda e forse solo una guerra riempirà le pance di questi depravati fascisti dalle tendenze criminali.

        Però, per una volta, almeno, fammelo dire, per la prima volta da quando voto, sono andato a letto alle 4 del mattino contento e speranzoso….

        • Ribelle,
          confermo che Sendivogius ha chiarito benissimo il mio pensiero, probabilmente era rimasto troppo implicito nel mio commento iniziale per la furia di sintetizzare le miriadi di considerazioni che avevo in testa.
          Ovviamente, in quanto antifascista, non sono affatto contenta della piega che hanno preso le elezioni di alcuni paesi UE. So benissimo che razza di idee abbiano la Le Pen, Farage, Alba Dorata e compagnia varia, ho visto i manifesti elettorali che il partito NPD affiggeva in Germania in queste settimane (“Geld für die Oma, statt für Sinti und Roma” “Maria statt Scharia” e via sempre più nel becero).
          Questo mio ribrezzo verso tali vittorie elettorali (sia politicamente che moralmente) però non mi impedisce, anzi mi impone, di analizzare i motivi di chi ha votato senza coprirmi gli occhi, e sta proprio qui la parte più preoccupante. Perché le uniche proposte anti – austerity, tolta l’eccezione della scena politica greca per ovvie ragioni, sono pervenute dall’estrema destra? Perché le istanze contro lo status quo degli apparati europei a doppia velocità e il neoliberismo succhiasangue sono arrivate in pacchetto tutto compreso con xenofobia, nazionalismo, omofobia, misoginia e chi più ne ha più ne metta? Credo che le risposte siano molteplici, ma soprattutto da individuare nella generale mancanza di iniziative a sinistra (eppure la centralità del popolo, l’attenzione alle classi sociali più danneggiate dalla crisi, il rimettere in discussione le politiche neoliberiste non dovrebbero essere caratterizzanti nella tradizione politica di sinistra?), escludendo ancora una volta Syriza per la particolare situazione Greca e in qualche modo, nel suo piccolo, anche Podemos in Spagna – guarda caso due paesi presi a mazzate dalla troika, con una sinistra che anche se sbiadita esiste ancora e con un elettorato forse più sveglio del nostro.
          Gli unici che abbiano messo in luce le contraddizioni di questi meccanismi UE, che ci piaccia o no, sono, oltre ai due partiti ora menzionati, questi estremisti più o meno neonazi a seconda del paese. Credo che la vera sinistra a livello europeo abbia conosciuto pochi momenti bui come questo attuale, tenendo conto, a livello italiano, che il PD è una creatura del professor Frankenstein, si muove in tutte le direzioni fuorché a sinistra (vedi gli intrecci di potere descritti nel mio primo commento) ed è al governo con personaggi conservatori al massimo.
          La situazione tedesca non sto nemmeno a rinvangarla, perché tanto a questo punto vincono sempre.
          Riassumendo, abbiamo tuttora in Europa:
          – camerieri delle politiche economiche neoliberiste, ultra-capitalistiche, internazionaliste e amiche delle grandi corporation che spesso si fingono politicamente di sinistra per attirare un certo elettorato e mandano a spron battuto slogan e spot pubblicitari per ricordarci quanto è bella questa Europa di solidarietà (inesistente) e ricchezza (tedesca, ma solo per alcuni tedeschi), ben consapevoli di aver tradito lo scopo antico dell’Europa “dei popoli” e non “dei capitali”;
          – i cosiddetti “euroscettici”, da intendersi come estremisti di destra a varie sfumature di nero, che mettono in discussione le suddette politiche ma ad un caro prezzo per chi non è uomo, bianco, eterosessuale, biondo e magari di buon portafoglio ché non guasta mai. Non so se i loro elettori condividano al 100% le idee di costoro, o se abbiano dato il voto prevalentemente per le questioni economiche, ma è anche verissimo quello che hai scritto tu nel commento qui sopra e può valere per il loro elettorato in generale;
          – Qualche voce fuori dal coro generale, proveniente dai due dei paesi più sfasciati economicamente in questi ultimi anni, che si presenta con buoni intenti ma nella prassi ha ancora tutto da dimostrare a livello europeo, nella speranza che non tradisca gli ideali né si faccia stritolare.

  7. Il Ribelle Says:

    @LadyLindy

    “Ovviamente, in quanto antifascista, non sono affatto contenta della piega che hanno preso le elezioni di alcuni paesi UE. So benissimo che razza di idee abbiano la Le Pen, Farage, Alba Dorata e compagnia varia, ho visto i manifesti elettorali che il partito NPD affiggeva in Germania in queste settimane (“Geld für die Oma, statt für Sinti und Roma” “Maria statt Scharia” e via sempre più nel becero).”

    E su questo sono contento di sentire una tua graditissima conferma diretta…di questi tempi ne ho avute di brutte sorprese!

    Ed un fremito di terrore quando ho letto il tuo commento, l’ho provato…

    “Gli unici che abbiano messo in luce le contraddizioni di questi meccanismi UE, che ci piaccia o no, sono, oltre ai due partiti ora menzionati, questi estremisti più o meno neonazi a seconda del paese.”

    E su questo non condivido. Credo che la sinistra italiana abbia posto l’enfasi su questi problemi ed in modo corretto, ma ottenere qualcosa non è facile e dipende da tanti fattori.

    Di contro non condivido assolutamente le istanze portate avanti da nazi e fasci, anche a livello economico, mero populismo portato aventi in modo improprio e improvvisato tanto perchè hanno capito che è un cuneo che può destabilizzare. Non hanno alcun interesse a portare avanti politiche economiche differenti e socialiste a livello di zona Euro, hanno interesse solo a sfasciare e destabilizzare.

    Comunque, mi sento di dire di avere una idea abbastanza diversa dalla tua sull’Europa. Credo che tante cose sulle politiche Euro e UE debbano essere migliorate, ma non credo assolutamente che sia l’origine di tutti i mali.

    Ti dirò di più.

    Dopo anni di analisi, mi sento di dire che senza la UE e l’Euro, la crisi economica sarebbe stata decisamente peggiore e avrebbe condotto probabilmente ad una guerra (quest’ultima ipostesi è peggiorativa anche se non trascurabile).

    Non posso che citare un Mario Draghi che non avrebbe potuto gestire al meglio il periodo di crisi con le sue manovre ‘borderline’ dall’alto della BCE (mamma mia che ho detto…ora i complottari mi linciano!) contro tutto e tutti e che continua a dare un contributo significativo a tutta la zona Euro, tanto per fare un esempio.

    “il PD è una creatura del professor Frankenstein, si muove in tutte le direzioni fuorché a sinistra”

    Su questo non condivido. Conosco comunque bene l’idea che hai del PD, come credo saprai che sono un elettore PD.

    Ma attenzione ad una cosa: chi può cambiare le sorti dell’europa ad oggi senza sfasciare tutto è il PD (è l’unica carta che abbiamo, ma non mi faccio illusioni neanche io), non certo nazisti e immondizie varie.

    Con il tempo vedremo chi ha ragione.

    “Non so se i loro elettori condividano al 100% le idee di costoro, o se abbiano dato il voto prevalentemente per le questioni economiche…”

    E qui, ancora, che si differenzia il nostro punto di vista. A mio avviso questa gente non sa nulla di Europa, di politiche monetarie e politiche economiche.
    Prova a chiedere loro se sanno quando parlano del 3% tanto criticato, che cosa vuol dire…faranno scena muta!

    Dal mio punto di vista, il motivo principale per cui hanno votato a destra è stata la questione dell’immigrazione.
    Dall’immigrato che ruba all’immigrato che toglie i posti di lavoro.

    • Sostanzialmente, per idee, formazione culturale, e inclinazione politica, m riconosco nel pensiero di Lady Lindy della quale condivido pienamente l’analisi. Ma tu questo già lo sai..:)
      Desidero aggiungere però delle piccole osservazioni al tuo intervento, scevre da ogni carattere polemico o intento critico. Le chiamerei ‘integrazioni’, se non fosse che il termine mi sembra denotare una certa presunzione supponente, mentre io non ho niente da insegnare a nessuno e certamente non a te.

      D’accordissimo che l’onda nera tracimata in Europa dalle fogne nazionaliste non sia altro che la solita merda nazi-fascista, più o meno aggiornata ai tempi presenti. Il discorso vale certamente per i nazisti di “Alba Dorata” e dell’NPD tedesco, che nemmeno si sforza di nascondere la sua assonanza con lo NSDAP di Hitler. A proposito, ma non era la Germania lo stato più vigile e severo nei confronti della propaganda neo-nazista, quello che aveva recepito la lezione, che era un modello di denazificazione e bla-bla-bla?!?

      Tuttavia, il caso Farage ed il suo UKIP mi sembrano un fenomeno un po’ più complesso… Si tratta del solito isolazionismo britannico, un pizzico di supponenza razzistoide tipicamente anglo-sassone, gli immancabili richiami all’indipendentismo scozzese ed alle peculiarità isolane. Ma sopratutto basa il suo successo sugli allarmismi xenofobi, in riferimento ad un problema reale e forse troppo sottovalutato: il parassitismo sociale dei turisti del welfare, che approfittano delle frontiere aperte per scroccare i servizi altrui in termini di sussidi, assistenza, sanità e quant’altro. Parliamoci chiaro e senza buonismi ipocriti: a nessuno piace pagare tasse per servizi dai quali ha la sensazione di essere escluso, o per i quali è convinto (a torto o a ragione) di essere scavalcato da folle di stranieri entrati più o meno legalmente nel Paese.
      In tempo di crisi, sociale, economica, politica, la frattura si fa più grave e la gente comune tende a litigarsi il poco che si ha a disposizione. E su una cosa hai perfettamente ragione. L’ondata rosso-bruna del terzismo nazionalpopulista si alimenta anche e soprattutto a causa di un’immigrazione, che viene percepita (e sottolineo ‘percepita’) come totalmente incontrollata e concorrenziale, in forme di dumping sociale tutte al ribasso.
      L’immigrazione è un fatto sociale, con conseguenze politiche e culturali, che va gestito. Senza sensazionalismi, senza allarmismi, e senza melodrammi ipocriti. Se gestita male, l’immigrazione è un PROBLEMA. Lo è sempre stata, fin dai tempi dell’Impero romano che pure nella questione era espertissimo e che costituisce a tutt’oggi un modello all’avanguardia, finché intorno al 378 d.C. non finì per perderne il controllo.
      Detto in maniera molto semplicistica…
      La Destra tende ad esasperare il problema; presentarlo più grave di quanto non sia. Ingigantisce la questione; alimenta le paure dell’elettore medio, per presentarsi poi come la soluzione.
      La Sinistra, spesso e volentieri, il problema lo nega proprio; lo sminuisce, lo minimizza. Agli occhi dei “semplici”, il messaggio che veicola, o viene inteso come tale, è frontiere aperte e tutti dentro! perché “l’immigrazione è una risorsa”.
      Ovvio che nazifascisti e populisti su ‘sta roba ci sguazzano, raccogliendo consensi a man bassa tra quegli strati popolari, che poi nella pratica con i “migranti” ci devono convivere e con i quali finiscono per litigarsi alloggi popolari, esenzioni, sussidi, iscrizione all’asilo, mensa gratis, e lavori di merda.
      Aggiungiamoci pure un’ondata scientemente pompata ad arte di islamofobia (e certo i diretti interessati non è che contribuiscono molto a sfatare le paranoie circa l’integralismo islamico) e la ricetta è pronta. Sono gli ingredienti che permettono di sfondare anche tra un elettorato, solitamente collocato a “sinistra”. Vedasi il caso della Marine Le Pen in Francia, che ha velato il fascismo boulangerista del padre con ampie iniezioni di socialismo nazionale e politiche di redistribuzione care al vecchio (e defunto) PCF, con una variante fondamentale e riassumibile in “La Francia ai francesi”. Onde sottolineare la sua trasversalità comunitarista su base nazionale, il motto preferito del FN è per l’appunto: ni droite ni gauche. Che poi è sempre destra, ma sventolando la questione sociale acchiappa voti anche tra i sinistrati delusi e soprattutto spaventati.
      Perché è la paura e non l’ideologia che muove il grosso degli elettori dei movimenti nazional-populisti; paura di recessione sociale, prima ancora che economica; paura del futuro e idealizzazione di un passato percepito come migliore, perché “incontaminato” dall’alterità esogena.
      E per capire la mentalità dei francesi ed il conseguente successo della Le Pen non ci voleva mica un genio… bastava rileggere Emile Zola!

      Era russo, non parlava mai di sé, lasciando correre sul conto suo le leggende. I minatori assai diffidenti verso gli stranieri, giudicandolo dalle mani piccole e aristocratiche a una classe differente dalla loro avevano dapprima pensato ad un avventuriero, un assassino che volesse sfuggire la pena. Poi si era mostrato così fraterno con loro, senza boria, distribuendo alla ragazzaglia del villaggio tutti i soldi che aveva in tasca, che essi avevano finito per accettarlo.”

      Il romanzo è “Germinal”. Il personaggio descritto è il nichilista russo Souvarine. L’ambientazione è la regione mineraria del Montsou a ridosso col Belgio nel Nord della Francia. Una zona considerata ‘rossa’ da sempre, fin dai tempi della Rivoluzione del 1789: PSF e PCF raggiungevano fino a 20 anni fa percentuali bulgare attorno all’85% dei consensi. Oggi hanno numeri da prefisso telefonico, in regioni dove operai e minatori votano in massa per il Front National. Ma guai a dargli del “fascista”!
      Zola ci descrive bene come nella mentalità popolare condivisa del francese medio viene percepito lo “straniero”, verso il quale si è diffidenti per natura: deve essere remissivo; condividere il medesimo contesto culturale; non corteggiare le donne del luogo; essere generoso, ottimo lavoratore, e non pesare sulla collettività.

      Si badi bene che non sto dando un giudizio di valore o che mi riconosca in determinate tesi. Sto solo cercando di fornirne un’interpretazione, partendo dal punto di vista degli interessati.
      Tutto questo per dire che sì, nella percezione della gente comune, questi estremisti hanno messo in luce e denunciato le contraddizioni della UE. Perché l’elettore medio si nutre di assiomi semplici. Per esempio, sa che la crisi non è economica ma finanziaria e quindi la identifica con lo strapotere bancario. Poi non entra nel merito della questione, distinguendo tra banche d’affari e banche commerciali. Conosce in sommi capi la grande depressione del 1929 ma non ha la minima idea di cosa sia il Glass-Steagall Act. Figuriamoci se è al corrente della sua abolizione! Parla di finanza e crisi dei “derivati”, ma non sa nulla di CDO e CDS e SWAP, opzioni su azioni e transazioni OTC.
      Però sa che quel partito è “contro le banche” e tanto gli basta. Mica si preoccupa di vedere qual’è l’analisi che il partito in questione offre del ‘problema’: signoraggio, ebrei, massoni.
      E l’elettore medio, e sprovveduto, si illude che il movimento populista possa avere una soluzione valida e per paradosso essere promotore di politiche sociali, che i partiti storici non hanno più o hanno accantonato in nome della “stabilità dei mercati”.

      In quanto al resto, sono più o meno d’accordo col tuo punto di vista su Mario Draghi. E che si fottano i complottari!
      Sul PD non mi esprimo, perché sai bene come la penso..;)
      Dopo di ché, ho seri dubbi che la crisi sarebbe stata peggiore “senza la UE e senza l’euro”: la commissione a guida conservatrice e neo-liberista è stata una disgrazia nella conduzione della crisi. In quanto all’euro, ha portato più problemi che altro: innanzitutto con la sua supervalutazione ed un cambio impossibile col dollaro (1,38) giudicato da analisti ben più esperti di me un assoluto controsenso monetario. Eppoi con una BCE dalle mani legate, che non può svolgere il ruolo proprio di tutte le banche centrali e deve sottostare ai diktat della Bu.Ba. E questo è davvero inammissibile in una unione monetaria che si vorrebbe quantomeno confederata.
      E te lo dice uno che non è affatto euroscettico ed è convinto che la moneta unica sia comunque una necessità. Ma a determinate condizioni e requisiti che l’Euro attualmente non ha.

      Ciò detto, i Paesi che hanno affrontato meglio la crisi, contenendone gli effetti, sono quelli che stavano fuori dall’euro e dai patti di stabilità e soprattutto dai diktat tedeschi: Gran Bretagna, Polonia; Paesi Baltici; e l’Ungheria di Orban, che è assai più fascista della Le Pen ma che nessuno si sogna di sbattere fuori dal PPE del quale, per inciso, è pure vicepresidente!

      In quanto ai rischi di una guerra tra nazioni europee… suvvià non diciamo sciocchezze: Granducato di Lussemburgo contro San Marino! Italia invade Malta e Cipro dichiara guerra a Londra…
      Forse può funzionare come idea per una versione di Mutant Chronicles innestato su Risiko! ma non ha alcuna attinenza con la realtà.
      Fortunatamente, ci siamo un po’ evoluti rispetto ad un secolo fa… O forse no.

    • Ribelle,
      è molto interessante il tuo commento, davvero.
      Sulle questioni economiche sono sicuramente meno preparata di te (soprattutto perché, avendo finito da meno di un annetto il liceo, mi sono resa conto della formazione in materie economiche davvero lacunosa che ho ricevuto: per mio interesse personale mi sono avvicinata al dibattito no euro vs sì euro da poco, ovviamente senza quelle che possono essere state le tue ricerche alle spalle, e mi sono fatta qualche vaga opinione – se si è venuto a creare un dibattito del genere, e proprio in questi anni, ci sarà un motivo – che però non sono in grado ancora di argomentare adeguatamente)-

      Ma la parte più interessante sicuramente riguarda il PD. Avevo il sospetto che tu fossi un elettore PD (per carità, legittimissimo, sei anche in numerosa compagnia) ma ora ho la certezza.

      “Chi può cambiare le sorti dell’europa ad oggi senza sfasciare tutto è il PD (è l’unica carta che abbiamo, ma non mi faccio illusioni neanche io), non certo nazisti e immondizie varie.”

      Sui nazisti sono d’accordo, e Io vorrei essere fiduciosa come te riguardo al PD, vorrei credere in questo partito ma non ce la faccio. Praticamente se cerchi su questo blog i post che parlano del PD / Renzi/ Letta etc., beh, riassumono benissimo il mio pensiero a riguardo più o meno interamente (anzi, a volte mi ritrovo talmente tanto in certe idee che mi spavento quasi! E’ raro che io non abbia nulla da ridire su qualcosa).

      “Credo che la sinistra italiana abbia posto l’enfasi su questi problemi ed in modo corretto, ma ottenere qualcosa non è facile e dipende da tanti fattori.”
      sull’ultima parte della frase sono d’accordo. Sul resto, beh, trovo che manchi il capo di partenza: “la sinistra italiana”. Io sinceramente questa sinistra italiana non la vedo *a fatti*, ma solo (e non sempre) a parole. E soprattutto, credo che il PD sia proprio il primo fra quei partiti da me descritti sopra, cioè che si fingono vicini a certe tematiche sociali e in realtà si occupano di tutt’altri interessi, barcamenando la macchina di partito fra servilismo all’ordoliberismo europeo e agli U.S.A., bigottismo verso la chiesa cattolica (mai che abbiano pensato di inimicarsela per esempio legalizzando il matrimonio fra omosessuali, figuriamoci), il mantenimento in vita del berlusconismo per vent’anni in modo da avere un “nemico” funzionale che garantisse quei voti sufficienti a non vincere mai (un esempio su tutti, ma ci sarebbero miliardi di cose: il non aver mai toccato neanche per sbaglio il gigantesco conflitto d’interessi che Berlusconi si portava dietro in politica tutte le volte che ne avrebbero avuto la possibilità – vedi in particolare il famoso discorso di Violante alla Camera del 28 febbraio 2002, seduta n. 106, XIV legislatura), clientelismo degno della DC, incapacità di far votare il proprio candidato come Presidente della Repubblica ai propri parlamentari stessi per beghe di correnti partitiche, e negli ultimi tempi le splendide operazioni avvallate, se non proposte, dal governo Renzi e tutta la larga intesa, fra cui il piano-casa, il jobs act, gli atti normativi scritti orrendamente… e il meglio dovrà ancora venire. Ho scritto di getto quello che mi veniva in mente, forse se vorrai potrò dettagliare meglio e approfondire qualcosa in particolare.

      Se questo partito riuscisse davvero a cambiare qualcosa, a migliorare la situazione italiana, sarei la prima a gioirne e sarei felice di darti ragione, ma sono troppe le zavorre che secondo me si porta dietro, perfino Matteo, il vecchio che avanza.

      [credo che questo sia il commento più lungo che io abbia mai scritto da sempre]

      • Il Ribelle Says:

        Carissima, ho quasi il doppio della tua età e devo dire che mi fa piacere quando incontro “giovani” (ormai io ho fatto il giro di boa, non sono più giovane) che si interessano di politica.

        E divento molto più morbido e meno spigoloso di quando parlo con qurant’enni o più vecchi (forse mi avrai visto all’opera! E non faccio distinzione di genere…).

        I tuoi dubbi sul PD sono legittimi. Mi piacerebbe parlare in modo dettagliato del PD ma purtroppo il tempo e tiranno.

        Quello che ti posso dire, a grandi linee, e che a mio avviso una parte del PD è come dici tu, (senza di distinzione di provenienza, PC o DC) ma c’è una parte sana che ci crede e prova a portare avanti politiche di bene comune (anche nel PD non sono tutti uguali).

        “si fingono vicini a certe tematiche sociali e in realtà si occupano di tutt’altri interessi, barcamenando la macchina di partito fra servilismo all’ordoliberismo europeo e agli U.S.A.”

        Su questo dissento, se mi permetti, ti invito a fare una riflessione seria (se ti va, ovviamente), partendo dal presupposto che la nostra è una economia capitalista e non socialista.

        E, credimi, a volte le cose sono molto più complesse di quanto sembrano, ed il pragmatismo a volte produce più benefici collettivi dell’ideologia stessa. Questa ultima però, è una mia considerazione, suscettibile quindi di critica.

        E ti faccio anche una domanda: quali sono gli stati nel mondo dove le differenze sociali sono meno marcate, dove la sanità e l’istruzione sono per tutti? Che tipo di economie hanno?

        “Avevo il sospetto che tu fossi un elettore PD …”

        Ti faccio una provocazione simpatica. Se sparissero istantaneamente tutti gli elettori del PD che accadrebbe all’Italia dopo una elezione parlamentare?

  8. Il Ribelle Says:

    @ Sendivogius

    “Desidero aggiungere però delle piccole osservazioni al tuo intervento, scevre da ogni carattere polemico o intento critico.”

    Ma ci mancherebbe amico mio…il confronto con te è sempre interessante e nei tuoi confronti sono aperto a ogni tipo di critica, perchè so la tua dedizione e l’approfondimento dei temi, come sai non sopporto i cazzari e i qualunquisti , ma per fortuna qui dentro se ne trovano molto pochi. Diciamo che tra te e me c’è solo un pò di Effetto Doppler con spostameneto verso il rosso….

    “D’accordissimo che l’onda…….passato percepito come migliore, perché “incontaminato” dall’alterità esogena.”

    Analisi bellissima, te la sottoscrivo al 100%.

    “Conosce in sommi capi la grande depressione del 1929 ma non ha la minima idea di cosa sia il Glass-Steagall Act. Figuriamoci se è al corrente della sua abolizione! Parla di finanza e crisi dei “derivati”, ma non sa nulla di CDO e CDS e SWAP, opzioni su azioni e transazioni OTC.
    Però sa che quel partito è “contro le banche” e tanto gli basta. Mica si preoccupa di vedere qual’è l’analisi che il partito in questione offre del
    ‘problema’: signoraggio, ebrei, massoni.””

    Hai colto esattamente il mio pensiero, che sembra essere in sintonia completa con il tuo.

    ——————
    “Dopo di ché, ho seri dubbi che la crisi sarebbe stata peggiore “senza la UE e senza l’euro”

    Bene, qui cominciamo a vederla differente (sennò che gusto c’è!), Senza l’euro e la UE molti stati avrebbero avuto condizioni simili a quelle dell’Argentina, ma queste sono le mie analisi (per quello che valgono) e non ho certo la pretesa di convincere nessuno.

    “Ciò detto, i Paesi che hanno affrontato meglio la crisi, contenendone gli effetti, sono quelli che stavano fuori dall’euro e dai patti di stabilità e
    soprattutto dai diktat tedeschi: Gran Bretagna, Polonia; Paesi Baltici; e l’Ungheria di Orban, che è assai più fascista della Le Pen ma che nessuno si sogna di sbattere fuori dal PPE del quale, per inciso, è pure vicepresidente!”

    Amico mio permettimi di dire che la tua analisi contiene dei vizi di fondo. Questi paesi (direi in via di sviluppo o poco più..) non sono nemmeno confrontabili con i paese della zona Euro sono tutti i punti di vista. E nella zona Euro se andiamo più a Nord dell’Italia scopriremo che la crisi è stata veramente trascurabile.

    Altrimenti ti faccio l’esempio dell’Africa centrale e ti dico che lì la crisi non l’hanno proprio avvertita! ma evito….

    Permettimi quindi di dissentire in modo totale e netto dalla tua ultima analisi.

    “In quanto ai rischi di una guerra tra nazioni europee… suvvià non diciamo sciocchezze”

    Non ne sono tanto convinto, per te sono sciocchezze per me no, punti di vista. E devo dire che mi stupisce il fatto che un conoscitore della storia come te reputa sciocchezze queste cose. E dare per scontate alcune cose a volte può essere un grave errore.

    Se i singoli stati dell’Europa dovessero andare in mano a fascisti e nazisti sei così convinto che saremmo al riparo da guerre?

    Non ne sono così convinto…

    • Mi riesce un po’ difficile catalogare la Gran Bretagna tra i “paesi in via di sviluppo”..:) E se per questo, nemmeno la Polonia; o la Svizzera, che nel bel mezzo d’Europa è fuori da UE ed euro, ma ancora lontana dall’Africa centrale…
      Ma vabbé, è questione di prospettive..;)
      A proposito, l’implosione della finanza argentina, se non ricordo troppo male, fu dovuta anche e soprattutto al blocco dei cambi (e conseguente perdita di sovranità monetaria) coi pesos ancorati ad una impossibile parità col dollaro ed alla ricette ultra-liberiste (e le privatizzazioni selvagge) del ministro Cavallo… Quello che poi scappò via in elicottero.
      Sulla possibilità di guerre all’interno del continente europeo mantengo tutto il mio scetticismo: innanzitutto perché le guerre le fanno i giovani, mentre l’Europa è un continente di “vecchi” e paciosi pensionati borghesi. Eppoi perché un esercito in guerra ha bisogno di generali carismatici e soprattutto pazzi. Fortunatamente non vedo in circolazione gli uni né gli altri. E comunque un conflitto interno sarebbe impossibile in ambito NATO; nemmeno tra Grecia e Turchia.
      Eppoi, cosa fondamentale, un esercito ha bisogno di coesione e di una robetta chiamata “disciplina”. E ce li vedi tu i ragazzini iperattivi e sballati di oggi? Non basta una mimetica per trasformare un pirla col braccino teso in un soldato.

      • Il Ribelle Says:

        “Mi riesce un po’ difficile catalogare la Gran Bretagna tra i “paesi in via di sviluppo”..:)”

        E’ un paese liberista con ricette ultraliberiste forse peggio degli USA. Non tiene il confronto con i paesi della zona Euro.

        “E se per questo, nemmeno la Polonia;”

        E che è una socialdemocrazia la Polonia???

        “o la Svizzera, che nel bel mezzo d’Europa è fuori da UE ed euro, ma ancora lontana dall’Africa centrale…”

        Peccato che la svizzera adotta il cambio fisso (sapevi?)
        Ma la svizzera è un capitolo a parte….unico ne mondo probabilmente.

        “Ma vabbé, è questione di prospettive..;)”

        Forse sì è questione profonda di prospettive, perchè ho l’impressione che tu non abbia afferrato minimamente quello che volevo intendere.

        Se vuoi fare un paragone ed una analisi seria, dovrsti paragonare gli stessi paesi con e senza Euro e UE, altrimenti le analisi che ne vengono fuori hanno carattere scientifico uguale a zero.

        “A proposito, l’implosione della finanza argentina, se non ricordo troppo male, fu dovuta anche e soprattutto al blocco dei cambi (e conseguente perdita di sovranità monetaria)”

        Falso, falsissimo.

        Un cambio fisso non presuppone perdita di ‘sovranità monetaria’ in quanto la stessa è determinata dal fatto di poter stampare moneta oppure no.

        L’argentina come la svizzera stampano la propria moenta.

        Nessuna perdità di sovranità monetaria quindi.

        ———————————–

        Sulle guerre, spero tu abbia ragione, la mia forse è solo paura nulla più.

        Ma la storia ci ha dimostrato che la follia umana non ha limiti.

        Spero comunque di sbagliarmi grossolanamente.

        • 😉 E chi ha mai avuto la presunzione di fare affermazioni assolute e per di più dal “carattere scientifico”?!?
          Anche perché in tal caso non liquiderei la questione con poche battute.
          Sommessamente, facevo notare che in Europa esistono Paesi che, come dire, si sono tenuti le mani libere dai vincoli UE e dal cappio della moneta unica… Non entro nel merito specifico della questione; mi limito solo a constatare che, a dispetto della vulgata che prometteva fame e miseria a chi non si fosse convertito al sacro verbo monetarista, non sono entrati nel Terzo mondo e non appartengono virtualmente alla costa africana.
          Le code di gente alla fame; servizi pubblici smantellati; bambini con problemi di denutrizione (!); esplosione della mortalità infantile… finora li ho visti in due paesi in particolare: nel Portogallo e nella martirizzata Grecia.
          A parità di vedute, ci sarebbe da chiedere come stavano prima e dopo la ‘cura’…. Con o senza questa UE e questo euro, che l’idea è sicuramente buona ma l’applicazione è stata pessima.

          Ignorantemente, nel momento in cui adotti un regimi di cambi fissi, ancorando l’andamento valutario ad una moneta più forte e stabile, non credo che poi puoi metterti a stampare liberamente tonnellate di banconote a tua discrezione. Semplicemente, rinunci alla convertibilità, incidendo sul flusso di moneta in circolazione (generando però inflazione). E se hai un debito pubblico fuori controllo o molto elevato, allora sono dolori veri..!
          Ed ecco perché pensare che l’Italia (o la stessa Grecia) possa uscire unilateralmente dall’euro e risolvere così tutti i suoi problemi è una follia suicida, dettata da ignoranza pericolosa o lucidità criminale.

          Comunque, a proposito di Argentina, neo-liberismo, cambi fissi, e FMI, riporto per puro paradosso, un estratto preso per praticità (e doverosa riserva) da wikipedia:

          Nel 1999, il neo eletto presidente Fernando de la Rúa trovò un paese dove la disoccupazione era ormai a livelli critici e gli effetti negativi del tasso di cambio fisso erano ben evidenti. Nel 1999 il PIL diminuì del 4% e il paese entrò in una recessione. La stabilità economica si trasformò in stagnazione (a volte con episodi di deflazione) e le misure economiche prese per contrastarla non facevano nulla per allontanarla; infatti, il governo continuò le politiche economiche restrittive del suo predecessore. La soluzione possibile era l’abbandono del tasso di cambio fisso con una svalutazione volontaria del peso, ma ciò era considerato un suicidio politico e la ricetta perfetta per il disastro economico.”

          Non avverti anche tu una strana, e fastidiosa, sensazione di deja-vù?
          Perché a prescindere da “unioni” e “monete uniche” sono certe politiche economiche ad essere intrinsecamente fallimentari e perniciose per i più. Non per caso coincidono con le medesime scuole di pensiero attualmente in voga, presso la Commissione uscente e coi risultati che tutti conosciamo.

          Comunque, posso avere torto su tutto, ma sulla guerra, fidati! La guerra ha bisogno di forze giovani da divorare. E soprattutto disposte al sacrificio, rotte alla fatica (e alla fame, e all’obbedienza, e alla sporcizia, e alla resistenza fisica). Ce li vedi tu i nostri giovani sdraiati, che giocano allo squadrista da tastiera sul divano di casa???

          • Il Ribelle Says:

            “nel momento in cui adotti un regimi di cambi fissi, ancorando l’andamento valutario ad una moneta più forte e stabile, non credo che poi puoi metterti a stampare liberamente tonnellate di banconote a tua discrezione.”

            A questo però ti rispondo 🙂

            La tua considerazione è giusta: puoi stampare fintantochè garantisci alcuni paramentri concordati al momento del cambio fisso. Di solito si concordano dei ‘range’ all’inteno dei quali hai libertà piena di stampa. Mantieni la tua banca centrale per le politiche monetarie e questo rappresenta una grandissima differenza. Puoi, tanto per fare un esempio, se vuoi stampare molta moneta senza svalutare, comprare la stessa moneta dal mercato creando un effetto compensativo.

            Ti confermo però che la perdità di sovranità monetaria (come l’EURO) è ben altra cosa sotto tantissimi punti di vista.

  9. Il Ribelle Says:

    “Non avverti anche tu una strana, e fastidiosa, sensazione di deja-vù?”

    Un pò sì…ma perchè alla fine gira che ti rigira ci scontriamo sempre sugli stessi temi…su cui evidentemente abbiamo idee profondamente diverse. Quindi (se sei d’accordo) eviterei di attorigliarci per l’ennesima volta sulle cause del disastro della Grecia e altro, su cui ci siamo già ampiamente scannati.

    Penso che il didattito è stato ampiamente argomentato da parte di entrambi.

    Altrimenti rischiamo di dire sempre le stesse cose.

    ——————–

    “Comunque, posso avere torto su tutto, ma sulla guerra, fidati!”

    Qui il dibattito mi stimola di più perchè nuovo. Ti premetto che parto dal presupposto che tu abbia ragione, e che probabilmente è solo la paura che mi fa fare certi pensieri.

    Però, ti chiedo, da profondo conoscitore della storia quale sei, alcune cose.

    La Le Pen a me fa paura, è una donna intelligente e senza scrupoli, maschera abilmente il suo odio razziale, facendo la parte della democratica, ma è fascista, profondamente. Lo dico perchè la seguo da un pò. Se dovvese diventare PDR in Francia cosa accadrebbe?

    Ti chiedo questa valutazione perchè sugli italiani mi hai convinto…non siamo guerrafondai…

    Ma i francesi? il loro nazionalismo becero è per te pericoloso?
    La Francia a livello di armamenti (credo tu lo sappia) può fare il culo all’europa intera (non considerando UK).

    Una Le Pen nella stanza dei bottoni, con a disposizione armamenti potentissimi tra cui un arsenale nucleare (tra cui anche le potentissime bombe H!) ben fornito, ti farebbe fare sonnni tranquilli?

    Ti ripeto…al 99,99% sono solo mie paure e nulla più ma se ti va, ti chiedo una considerazione storica un pò più articolata sulla situazione che potrebbe evolversi in Europa con l’avvento dei fascisti .

    Ti dico lo scenario che vedo io:

    La Le Pen diventa PDR. Esce dall’euro, chiude le frontiere, blocca tutti i trattati commerciali UE (tutte cose che ha promesso che farà se diventerà PDR). La Francia si troverebbe isolata in Europa, con una specie di autarchia fallimentare.

    Come conseguenza, la Francia andrebbe al collasso economico buttando sul lastrico e nella miseria milioni di famiglie (lo so che non ci credi ma per questa volta fai una ipotesi per assurdo)

    A questo punto la Francia con governo Fascista che fa?

    Comincerebbe a fare guerre a destra e sinistra?

    E Poi? l’Europa diventerebbe una polveriera?

    Come ti ho gia detto mi fido di quello che dici tu (la tua conoscenza storica è di tutto rispetto).

    Prova però a togliermi dalla testa questi pensieri apocalittici che si materializzano quando sento parlare in TV Le Pen.

    • Come giustamente hai sottolineato, la Le Pen è una donna intelligente. Forse, potrebbe anche diventare il prossimo Presidente della Repubblica (contro Hollande vincerebbe anche un criceto se venisse candidato!). In tal caso, sicuramente NON uscirebbe dalla UE e dopo tanti bau-bau si terrebbe la moneta unica.
      Al massimo si limiterebbe a non rispettare più certi trattati e fregarsene della procedura di infrazione (voglio proprio vedere chi è disposto a sbattere fuori la Francia dall’unione!).
      Darà sicuramente una stretta all’immigrazione; darà un giro di vite sugli ingressi clandestini inasprendo controlli ed espulsioni; provocherà un po’ di casini nelle banlieu, cogliendo il pretesto per dargli una bella raddrizzata (poco male! Sarkozy fece lo stesso e nessuno lo biasimò per questo).
      La Francia non si troverebbe affatto isolata in Europa… al di là delle ipocrisie formali, la Francia lepenista verrebbe usata come ottimo grimaldello, per scardinare l’intransigenza tedesca e dare una ridimensionata allo strapotere della Germania.
      Per il resto, non credo il governo della Le Pen sarà poi tanto peggiore o diverso da quello di Viktor Orban in Ungheria o dei fratelli Kaczynski in Polonia. E non mi pare la UE ci si sia stracciata le vesti. Anzi, li ha accolti a pieno titolo nel PPE!!
      Per quanto riguarda l’aspetto bellico-sciovinista, credo la Signora (se eletta) intensificherà l’interventismo armato e l’influenza politica nelle ex colonie francesi dell’Africa centrale. Politica peraltro intrapresa da Sarkozy e portata avanti con convinzione da Hollande, in un’ottica neo-coloniale.
      No, sinceremante la Le Pen non mi suscita alcuna preoccupazione. Niente che non si sia già visto nell’ultimo cinquantennio. Più che altro bisognerebbe interrogarsi sullo sdoganamento di certe ‘idee’ (grazie al trionfo lepenista) su scala continentale…

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