SU COOKIES… BISCOTTINI… E ALTRI BOCCONI AVVELENATI

Come certamente NON saprete, il 3 Giugno 2015 scade il termine ultimo per adeguarsi alla fondamentale normativa sulla protezione dei dati personali, che obbliga i siti internet a richiedere il permesso degli utenti ad utilizzare i cookies relativi ai servizi offerti, ai sensi del Decreto legislativo 69/2012 e 70/2012.
eu-cookie-lawSi tratta di un’altra di quelle stronzate made in Ué, scaturite dalla solerzia delle pletoriche legioni di strapagati fancazzisti implotonati a Bruxelles: gli stessi che trovano normalissimo immettere sul mercato vino senza uva o barrette di cioccolato con cacao al 3%, ma si preoccupano moltissimo dei “biscottini” elettronici [QUI], che ogni utente può disabilitare utilizzando la navigazione in incognito
Navigazione in incognito su CHROMETali disposizioni, condite da multe stellari per i trasgressori, ovviamente non intaccheranno di un solo centesimo il business delle grandi compagnie di merchandising; in compenso, rischiano di complicare di parecchio la vita (e la sopravvivenza) dei piccoli siti amatoriali senza alcun scopo di lucro. E sono un modo come un altro per far quattrini…
strozzateTuttavia, la finalità ufficiale della norma consisterebbe nel limitare la proliferazione dei “cookies di profilazione”, ovverosia:

“Quei piccoli file di testo che i siti visitati inviano al terminale (computer, tablet, smartphone, notebook) dell’utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva. Sono usati per eseguire autenticazioni informatiche, monitoraggio di sessioni e memorizzazione di informazioni sui siti (senza l’uso dei cookie “tecnici” alcune operazioni risulterebbero molto complesse o impossibili da eseguire). Ma attraverso i cookie si può anche monitorare la navigazione, raccogliere dati su gusti, abitudini, scelte personali che consentono la ricostruzione di dettagliati profili dei consumatori.
E che nel caso dei cookies di profilazione possono essere utilizzati per identificare le preferenze dell’utente, eventualmente a fini di marketing e pubblicità mirata da parte dei gestori dei siti senza aver prima informato gli utenti e aver ottenuto il loro consenso.”

217x163xebook-cover-subscribe-form-piccolo.png.pagespeed.icInsomma, puoi tempestare i comuni cittadini con dozzine di telefonate moleste al giorno per vendere i prodotti più disparati, in quello che si ‘profila’ come un vero e proprio stalking telefonico, ma guai a tracciare i suoi dati di navigazione in rete!

Call center

Ovviamente, per quel che le compete, la gestione di Liberthalia non fa l’uno né l’altro.
Michał SędziwójIl sito è registrato a nome di Mikhail Sendivogius, il quale per incredibile possa sembrare non ricava alcun utile dal suo attivismo virtuale, collezionando in compenso con cadenza settimanale una nutrita raccolta di diffide legali, minacce anonime, e scoppiati vari che reputano un loro precipuo diritto inondare la casella elettronica del sottoscritto (che fortunatamente dispone di un ampio cestino) con i deliri più assurdi.
Nella fattispecie, Liberthalia è un sito senza alcuna finalità commerciale, ospitato gratuitamente dalla piattaforma wordpress.com, fornita da Automattic Inc. L’accesso alle informazioni personali degli utenti e l’utilizzo di cookies sono attività gestite da Automattic Inc, o da eventuali soggetti terzi in base alle loro rispettive privacy policies, che potete leggere QUI (in inglese).
L’informativa sulla privacy policy di Automattic Inc recita:

Automattic Inc raccoglie informazioni identificative (anche solo potenzialmente) di dati personali come gli indirizzi IP (Internet Protocol) degli utenti registrati e degli utenti che lasciano commenti sui blog WordPress.com. Tali indirizzi Ip ed e-mail sono visibili e comunicati agli amministratori del blog a cui il commento è stato inviato”.

Gli indirizzi Ip ed e-mail degli utenti che si registrano ai blog o che lasciano commenti, sono le uniche informazioni personali dell’utenza potenzialmente a disposizione degli amministratori dei blogs ospitati da wordpress.com.
E ne consegue che, in quanto “amministratore”, nessuna informazione personale, nessun dato sensibile (siano anch’essi indirizzi IP ed e-mail degli utenti che si registrano ai blog o che lasciano commenti), che riguardi anche lontanamente gli utenti, verrà MAI ed in alcun modo divulgata e meno che mai utilizzata per fini commerciali con l’invio di messaggi pubblicitari mirati.
Foss’anche sotto tortura!
ramsay snowPertanto, nessun file cookie riguardante gli utenti e visitatori del sito è visibile o gestibile dall’amministratore del presente spazio on line.

cookies

Ed ora qualche informazione squisitamente ‘tecnica’ sui COOKIE, che pare sia parte irrinunciabile di tutto il disclaimer obbligatorio:

INFORMATIVA ESTESA SUI COOKIE

smart_cookie

Generalità sui cookies
I cookie sono righe di testo usate per eseguire autenticazioni automatiche, tracciatura di sessioni e memorizzazione di informazioni specifiche riguardanti gli utenti che accedono ad un server. Nel dettaglio, sono stringhe di testo di piccola dimensione inviate dal server ad un Web client (di solito il browser) e poi rimandati indietro dal client al server (senza subire modifiche) ogni volta che il client accede alla stessa porzione dello stesso dominio web. Possono essere di svariate tipologie:
Cookie tecnici (per i quali non è necessario il consenso dell’utente), quali:

a) Cookie relativi ad attività strettamente necessarie al funzionamento ed all’erogazione del servizio;
b) Cookie relativi ad attività di salvataggio delle preferenze e ottimizzazione (ad esempio, cookie flash player se non superano la durata della sessione);
c) Cookie di statistica, laddove utilizzati direttamente dal gestore del sito per raccogliere informazioni in forma aggregata.

Cookie non tecnici (che necessitano di un preventivo consenso dell’utente), quali:

a) cookie di profilazione pubblicitaria di prima o terza parte;
b) cookie di retargeting
c) cookie di social network
d) cookie di statistica gestiti completamente dalle terze parti.

Sono altresì esenti dall’obbligo di consenso due strumenti di analytics:

a) Cookie di analytics installati direttamente sul server della prima parte o della propria server farm senza interazioni da parte di terzi (ad es. strumenti come Piwik);
b) Cookie gestiti da terza parte, ma anonimizzati, ovvero in relazione ai quali la terza parte non possa accedere ai dati disaggregati di analytics a livello di IP.

Automattic utilizza i cookies per identificare e tenere traccia dei visitatori, il loro utilizzo del sito di Automattic, e le loro preferenze di accesso del sito. I visitatori che non vogliono ricevere cookies devono impostare il browser per rifiutare i cookies prima di utilizzare i siti web di Automattic (riporto di seguito i links alle istruzioni) con lo svantaggio che alcune caratteristiche dei siti web di Automattic potrebbero non funzionare correttamente senza l’ausilio dei cookies.
Quando un visitatore inserisce commenti su questo blog (come su ogni blog creato su piattaforma WordPress) riceve tre cookies:
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comment_author_email
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Questi cookies servono ad evitare che il visitatore debba digitare nuovamente tutte le proprie informazioni per ogni commento successivo. I cookies dei commentatori sono di tipo persistente, impostati per scadere un po’ prima d’un anno dal momento della loro impostazione.
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Minaccia fantasmaSiete più tranquilli ora?!?
Dite la verità… Non ci dormivate più la notte, dinanzi a così occulta minaccia!?

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21 Risposte a “SU COOKIES… BISCOTTINI… E ALTRI BOCCONI AVVELENATI”

  1. Sì, vabbé. Con i biscottini la fai facile… ma come la mettiamo con i profiteroles e i tiramisù? :/

  2. VoceIdealista Says:

    La solita normativa assurda che complica la vita a tutti ma non porta alcun vantaggio nella pratica. Mi chiedo cosa avesse nella testa chi l’ha elaborata.

    • “Mi chiedo cosa avesse nella testa chi l’ha elaborata”

      Qualcuno che sicuramente non ha la più pallida idea di come funzioni un computer, nell’incapacità di distinguere la differenza tra LAN e RAM.
      E, a parte la rottura di palle nel ricopiare tutti i link e creare l’orrido banner a fondo pagina, non comporta alcun vantaggio nella totale assenza di senso.

      @ Mauro
      Sempre meglio del “mappazzone”..;)

      • VoceIdealista Says:

        Ciò che mi preoccupa sono le multe, spero che nessuno ci (ho qualche “nemico” anche io) faccia brutti scherzi. Ecco, credo che la parte relativa alle multe sia quella più assurda dell’intero provvedimento, in pratica andrebbe a colpire solo i piccoli blogger come noi e i famigerati bigData non avrebbero problemi.

        • Effetti collaterali di un’iniziativa del tutto ‘disinteressata’?
          Credo che, essendo in Italia, non se ne farà assolutamente nulla, per una questione squisitamente pratica: la P.A. dovrebbe “aggiornare” tutti i suoi siti istituzionali… e non oso immaginare quanto le società informatiche che si vedranno appaltare un sì gravoso servizio saranno capace di chiedere, per una modifica che a me a richiesto una decina scarsa di minuti.

          • VoceIdealista Says:

            Costerebbe meno riprogettare da capo i siti istituzionali, alcuni sono imbarazzanti…

  3. ma devo mettere tutto sto pappardello pure sul mio bloggherello? sai mai che qualcuno si senta “profilato”!

    • Il problema non sono tanto i “profilati”, ma l’ipotetica sanzione amministrativa (tutta da verificare) di 6.000 euro per “omessa informativa o informativa inidonea”, in considerazione del fatto che “basterà la semplice segnalazione da parte di un visitatore sulla mancata informativa per far scattare automaticamente i controlli”.
      Prevenire è meglio che curare. Specialmente quando nel mio caso si vanta una discreta collezione di “ammiratori” che non aspettano altro, per quanto dovrebbero prima riuscire a tracciare il mio vero IP. E buona fortuna!

      • rob’i pazz’! e poi dice che uno diventa anarchico! scusa, ma il pappardello sull’informativa dove va messo? è sufficiente un post? non tocca a wordpress far luccicare il banner?

        • “Eppoi uno diventa anarchico!”

          Ehh chissà com’è..;)
          Comunque, credo che puoi mettere una notarella con link allegato al principio della sidebar ed eventualmente creare il banner per la homepage.
          Non è difficile: vai alle sezione WIDGET di WordPress, ti selezioni e posizioni dove meglio credi il widget di testo e inserisci ‘sta sleppa qua:

          Avendo cura di modificare il nome del sito ed il link della pagina allegata al pulsante “informazioni”.

          Ti ho allegato il codice HTLM da copiare e incollare, ma w/p pare non m’accetta la visualizzazione

  4. che ansia questa cosa. avevo già messo l’avviso a lato (fra l’altro a seguito di un flash, perché ormai il blogghino mio sta silente a riposo ehm ehm) ma mi sa che è meglio trasferire tutta la pappardella in un banner a fondo pagina come hai fatto tu.

    Tutto sempre più assurdo.

    • Siccome non si riesce a varare una normativa unica in ambito UE per tassare Amazon, Google e altri colossi operativi in rete (perché quello è l’obiettivo), si produce una legge raffazzonata e demenziale con la scusa di “tutelare la privacy” (che poi viene violata in milioni di modi diversi senza che “Il Garante” e affini se ne diano pena). Nel Paese europeo a più scarsa digitalizzazione di impresa, si colpiscono praticamente tutti coloro che abbiano creato (e magari dimenticato) una pagina web, minacciando sanzioni abnormi (dai 6.000 ai 32.000 euro che possono diventare 132.000 in caso di attività commerciale) per i trasgressori. Ma soprattutto si annichilisce ogni forma di e_commerce o promozione aziendale on line, stroncando un settore già carente. Credo che solo in Italia, per coloro che hanno siti commerciali o inseriscano banner pubblicitari (per altro già tassati) nel loro sito personale, debbano inviare una certificazione al “Garante per la Privacy” per comunicare la propria attività e versare la modica cifra di 150 euro, solo per farsi archiviare la pratica su “autodenuncia”, e senza che il “Garante” si preoccupi minimamente di fornire informazioni o requisiti tecnico-informatici su come “mettersi in regola” o erogare alcun servizio.
      In altri contesti, questa pratica viene chiamata ‘pizzo’. Ma se applicata a livello istituzionale viene rinominata “tutela”. Che poi è l’altra faccia non meno squallida e ancor più ipocrita della “protezione” di mafiosa e prostitutiva memoria.
      Un modo come un altro per fare cassa, in un Paese dove tutt’al più i ladri vengono messi a gestire gli appalti della Capitale.

  5. ho pubblicato una Pagina di Informativa e un widget di testo sulla colonna di destra, su in alto, pare che dovrebbe essere sufficiente; invece il banner col codice html copincollato direttamente dal blog raccontidalpassato non si visualizza bene, ci deve essere qualche virgoletta in più o in meno (<a href…), e da rivedere il codice colore RGB, ma forse faccio prima a toglierlo proprio…

    • Se non ti offendi, mi sono permesso di inviarti il codice già impostato e pronto per la pubblicazione, direttamente al tuo indirizzo e_mail.

      • ok, grazie mille, mi pare che adesso si veda molto meglio, più in là eventualmente modifico qualcosina. Sai dov’era il problema col codice di raccontidalpassato?

        • Ho ricontrollato il codice mostrato da “raccontidalpassato” e, per quello che ci posso capire io, mi sembra tutto ok.
          Credo che nel tuo caso sia stata falsata la lettura dello script dall’inserimento dell’indirizzo http completo nel disclaimer dell’annuncio.

          P.S. Se l’effetto dissolvenza è troppo marcato, puoi provare a scurire (o cambiare) i colori dello sfondo (background-color: rgb).
          Per comprimere l’annuncio in un’unica riga, puoi invece ridurre le dimensioni del carattere, cambiando i parametri in: font-size13px.
          Io infatti credo di averteli impostati a 14px, perché il carattere mi pareva troppo piccolo.
          Per quanto riguarda la “trasparenza” del banner, che viene ovviata nel momento in cui si scorre col cursore sopra il disclaimer, credo sia una prerogativa propria del template da te utilizzato.

          • ti ringrazio per la preziosa collaborazione blogghesca, in effetti avevo inserito l’indirizzo nel disclaimer, convinto che fosse un link! ho ridotto il carattere a 12 px, in questo modo rientra in una sola riga, almeno sul mio schermo. Con lo zoom su View/Visualizza, aumentando, le righe ridiventano due. Quindi se uno è cecato si becca 2 righe 🙂 , dipende da come sono regolati gli schermi altrui, credo. Per quanto riguarda colori e trasparenza, sicuramente dipende da questo template, ma per ora lo lascio così, in seguito sicuramente lo cambierò

            ciao, e grazie nuovamente

          • Figurati! E’ sempre un piacere..;)

  6. Silentmike Says:

    Giusto blog, giuste persone,come passare un pò di tempo in allegria

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