Camera con vista
L’ex-ministro Claudio Scajola non è uomo che possa accettare dei rifiuti.
Quello che vuole, lui ottiene. Ciò che pretende, si esegue. E senza badare a spese, specialmente quando i conti vengono addebitati ad altri…
D’altronde, lo Scajola Raptor è così impegnato a sviluppare Affari, più o meno pubblici, da non accorgersi che all’acquisto ed alla ristrutturazione del suo mega-appartamento romano (pagato un terzo del valore reale) ha generosamente partecipato la famiglia Anemone. E sia mai che Scajola possa essere minimamente sfiorato dal sospetto di abitare una casa non pagata da lui…
Di certo, non si è accorto che il prezzo dell’immobile era decisamente troppo vantaggioso, anche per un volpone come lui.
Certamente, gli deve essere sembrato del tutto normale liquidare la somma con una mazzetta da 80 assegni circolari, per un totale di 900.000 euro.
Del resto, come sa chiunque abbia mai stipulato un contratto di compravendita da un notaio, Scajola i rogiti li legge e li firma in “5 minuti”. Ecco perché poi si sbaglia e si confonde sulla cifra effettivamente sborsata. La fretta è sempre una cattiva consigliera!
Lo sa bene il ministro, che non si è assolutamente accorto dei ripetuti passaggi di denaro. Che Scajola fosse in stato di trance?!?
Figuriamoci se poteva notare l’architetto di fiducia degli Anemone, l’invisibile Angelo Zampolini, che pure portava materialmente il generoso contributo.
D’altra parte gli Anemone sono notoriamente dei filantropi ai quali piace regalare appartamenti e ristrutturare immobili. E siccome piove sempre sul bagnato, i beneficiati sono sempre ministri (Scajola… il leghista Lunardi..) e provveditori ai Lavori Pubblici, come Angelo Balducci, e generali della Guardia di Finanza, come Francesco Pittorru. A quest’ultimo, gli Anemone hanno assunto anche la figlia, come già fatto per il pargolo di Balducci, trovando un bell’impiego nel megacentro sportivo di famiglia… Parliamo del famoso Salaria Sport Village, frequentato anche dall’onnipotente Guido Bertolaso. Ma solo per ‘massaggi privati’. Ancor meno problemi si pone la procura romana, che nel comportamento del ligure ministro evidentemente non trova alcunché da eccepire, giacché è normale per un pubblico funzionario effettuare compravendite immobiliari parzialmente “in nero”, evadendo le imposte, con denari di dubbia provenienza, attraverso operazioni di sospetto reciclaggio… Preso da tanto stupore, il ministro ha dato le dimissioni. Tuttavia, siccome non c’è due senza tre, c’è da credere che il due volte dimissionario ministro rientrerà presto nel governo dalla finestra, per un terzo incarico.
Per chi volesse fare un piccolo ripasso, consigliamo di cliccare i link sulla barra laterale, alla voce: “Protettorato Incivile”: (1) – (2) – (3).
VOLLI, SEMPRE VOLLI, FORTISSIMAMENTE VOLLI!
Ai beylerbey del libero Sultanato di Berlusconistan piace viaggiare con gli aerei di Stato, ma il sofisticato Scajola è stato forse il primo ad istituire un volo di linea ad personam, per raggiungere Roma direttamente dal suo feudo nel Ponente ligure, imponendo (è il 17/05/2010) ad una esangue Alitalia sull’orlo del fallimento la mitica tratta Albenga – Roma-Fiumicino, per una media di 10 passeggeri a viaggio. Al pretenzioso ministro doveva risultare assai fastidioso doversi spostare dalla sua Imperia fino alla rossa Genova, per poter decollare alla volta della Capitale.
A Scajola piace il nucleare. Agli italiani molto meno. Interpellati in merito tramite referendum, l’80,6% dei votanti stabilì: “l’abolizione dell’intervento statale nel caso in cui un Comune non avesse concesso un sito per l’apertura di una centrale nucleare nel suo territorio”.
Era l’8 Novembre del 1987.
Tuttavia, nel Paese del “popolo sovrano” (e delle libertà) pochissimi decidono per tutti. E la pratica referendaria, in quanto momento partecipato di democrazia diretta, non va proprio bene. Da quando la P-2 è al governo, ai referenda è stata imposta una data di scadenza, ad insindacabile capriccio dei padroni di turno. Pertanto, Scajola ha deciso: il nucleare si fa! A discrezione governativa; senza interpellare nessuno. A chi obietta, con virile cipiglio l’(ex)ministro risponde da manuale: ME NE FREGO!
È questa una prassi consolidata di governo, nell’arroganza tipica del potere e dei ras che bivaccano nella casa del Re, liberi di fottere nell’impunità di casta.
Qualcosa che i veri romani conoscono fin troppo bene…. Tant’è che ci sembra appropriato concludere con un famosissimo sonetto del Belli, in romanesco, così valoriziamo i dialetti e facciamo contenta pure la Lega padana (la traduzione alla fine):
Li soprani der Monno vecchio
C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
«Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l’affitto.Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo».Co st’ditto annò er Boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e arisposeno tutti: «È vvero, è vvero».Giuseppe Gioacchino Belli
Sonetto 362;
(21/01/1832)
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I Sovrani del Mondo Antico
C’era una volta un Re che dal palazzo promulgò questo editto per i popoli:
“Io sono io e voi noi siete un cazzo, signori vassalli bugiardoni, e zitti!
Io rendo diritto lo storto e storto ciò che è dritto.
posso vendervi tutti un tanto al mazzo.
Io se vi faccio impiccare non vi farei niente di male, perché la vostra vita ed i vostri averi io ve li concedo in affitto.
Chi abita in questo mondo senza il titolo di Re, o di Papa, o di Imperatore, non potrà mai avere alcuna voce in capitolo”.
Con questo editto andò il boia per corriere,
Interrogando tutti sull’argomento;
e tutti risposero: “è vero! è vero!”
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8 Maggio 2010 a 21:27
Noi comuni mortali, di pagato troviamo al massimo un caffè al bar sotto casa…lui un appartamenro con vista colosseo.
8 Maggio 2010 a 23:41
Però mi sa tanto che dopo ‘sta grassa figura di m…. il Velociraptor Atomico della Liguria il Colosseo non vorrà più vederlo neanche in cartolina..:)