
Difficile a credersi, oggi il papi nazionale festeggia la Venerabile età di 75 anni, raggiungendo i 3/4 di un secolo di vita.
In pratica, è nato nel XV° Anno dell’era fascista: l’Italia era ancora una monarchia non travestita da repubblica; il Cavalier Benito proclamava l’Impero e stringeva l’asse di ferro con la Germania nazista di Adolf Hitler. Il generalissimo Francisco Franco, sostenuto dai nazi-fascisti, scatenava le sue truppe coloniali contro il governo democratico di Spagna. In Etiopia, gli Abissini venivano gasati, con bombardamenti chimici dalle armate d’invasione dei generali Pietro Badoglio e Rodolfo Graziani… i soliti Italiani brava gente.
Nel Belpaese, un Giovanni Agnelli presenta la prima utilitaria FIAT… i ragazzi indossano pantaloni alla zuava… lo spettacolo più amato è il cabaret… il divo di Hollywood è Errol Flynn, mentre al cinema si celebrano le gesta della Guerra di Crimea (1854) con la premiatissima “Carica dei 600”…
Bisogna comprenderlo: appartiene ad un altra era geologica e certo l’età avanzata non l’aiuta. È cresciuto con la Guerra Fredda e i suoi rigori ideologici… La D.C. e le relative crociate… L’ossessione per i kommunisti ed il maccartismo… La formazione culturale è questa e quelli sono i suoi “referenti storici”. Seguono la passione per i grembiulini massonici; le smargiassate da bauscia di provincia, col mito della “patonza”… la Milano da bere e, soprattutto, da fottere!
E lì si è fermato, in una camera del tempo inesorabilmente bloccata all’anno 1956, che idealmente sembra non aver mai superato.
Per questo, ad un popolo di citrulli semianalfabeti e vecchi rincoglioniti nostalgici del Ventennio, il gran Barzellettiere di Arcore piace e continuerà a piacere. È il ritratto di una Giovinezza cantata tra moschetti e saluti… al duce! È l’illusione di salvezza, rivolta al passato, contro le minacce della modernità, nella nostalgia senile dei bei tempi che furono…
In pratica, sembra di assistere ad una parodia porno di Dorian Gray: il dandy depravato che grazie ad un patto col diavolo non invecchia mai, imprigionando i segni esteriori della corruzione e del decadimento fisico in un ritratto stregato
Più prosaicamente, il nostro Latin Laughter, senza scomodare il buon Lucifero, ha risolto l’annoso problema con ampie spennellate di cerone, forniture industriali di fondotinta, pompaggi seriali di botox e polipeptidi aggregati, trapianti pilliferi e pappagorgia grappettata via lifting, protesi idrauliche per la virilità artificiale del primo prostatico bionico e flebo di cialis per l’Utilizzatore finale di marchette…
E pazienza se, col susseguirsi dei lustri, il risultato finale assomiglia sempre più ad un make-up per l’imbalsamazione funebre. In quanto alla “corruzione”… ha sdoganato anche quella, facendo del marcio che appesta il paese un vanto nazionale.
Ormai le comparsate pubbliche, e soprattutto televisive, di questa mummia animata presentano inquietanti analogie con l’esposizione della salma del caro estinto: un horror-movie da anni ’50 con uno zombie arrapato in un’Italia da vomito.
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29 settembre 2011 a 06:03
Ciao Sendivogius!
Che si dovrebbe dire… “Tanti auguri papi…”. (Sì, in effetti provo un po’ di vergogna per quello che ho appena scritto…)
Sapendo che tu non frequenti, te ne metto un paio “carine” che girano su Facebook…
– Rita Pani gli ha fatto questo augurio: “Auguri. Auguri sinceri al tizio. Che domani si possa svegliare nella sua nuova casa, in Via di Decomposizione.”
– alle 23.16, girava una nota, che diceva: “Condividete, abbiamo 1 ora di tempo! Domani è il suo compleanno e fare gli auguri prima, porta male!”
– “Se quella notte, per divin consiglio, la Donna Rosa, concependo Silvio, avesse dato ad un uomo di Milano invece della topa il deretano, l’avrebbe presa in culo quella sera, sol Donna Rosa e non l’Italia intera. ( R. Benigni)”
– “Auguro che domani, non si possa svegliare…”
– “Facesse come a San Gennaro. Si sciogliesse…”
– “Auguri, speriamo sia il tuo ultimo compleanno!”
– “Tanti auguri… Li mortacci tua, stronzo!”
– “Tante condoglianze di pessimo compleanno e spero che dopo Gheddafi, vengano a prendere anche te, per liberare il Paese!”
– “Spero ti regalino un bel paio di manette!”
Non c’è che dire, lo amano proprio in tanti…
29 settembre 2011 a 12:26
“Per questo, ad un popolo di citrulli semianalfabeti e vecchi rincoglioniti nostalgici del Ventennio, il gran Barzellettiere di Arcore piace e continuerà a piacere”: questo è il peccato origninale della sinistra.
Metto intanto un punto in chiaro, per non fomentare ambiguità. Sull’opportunità che Berlusconi, per raggiunti limiti di eta e per tanti altri motivi, faccia un passo indietro sono d’accordo. Lo dico da tempo non sospetto e credo di non poter essere identificato come berlusconiano.
Ma definire “fascisti” o “idioti” gli elettori o i sostenitori di una parte politica è oggettivamente errato.
E’ tipico di una sinistra (quella che ci tocca purtroppo di avere) che considera sempre e comunque illegale e amorale il proprio avversario. In fondo la musica non cambia il discorso cade sempre sul “E’ LI’ MA NON CI DOVREBBE ESSERE”.
Questo in nome di una ontologica dversità di valore che onestamente a 45 anni non ho ancora capito bene dove stia.
E non mi riferisco principalmente (ma, lasciatemelo fare, una frecciata ci sta bene) sui problemi anche giudiziari che la sinistra ha comunque in casa (basta fare una ricerca con la parola PENATI sul sito per capire come questo argomento posso imbarazzare).
Il tema è un altro. Più serio. Di fronte alla crisi economica che stiamo vivendo, l’unica parola che sento a dire da Bersani è “SE NE DEVE ANDARE”.
Sarò sulle nuvole, ma credo che in questa situazione il compito dell’opposizione dovrebbe essere collaborare con il governo sulle cose positive che si possono fare e attaccare (anche duramente, ci mancherebbe) su quelle che non si fammo o che si fanno male.
Ma vi pare possibile pensare un governo di solidarietà nazionale con un’opposizione come la nostra che non riconosce l’avversario politico e vuole usare la crisi (unita alle note vicende giudiziarie) come piede di porco per estromettere l’avversario?
Bene estromettere… ma per farne che? Per quali contenuti? Che progetto hanno per il paese?
Quindi gridiamo tutti in coro abbasso Berlusconi, abbasso i suoi sostenitori che hanno il cervello all’ammosso … meno male che il buon Dio ci ha dato (a noi laici e progressisti, così diversi e migliori) un cervello fine per … ma a cosa serviva???
Un saluto da Pepito
29 settembre 2011 a 22:09
@ MARIO
Ciao Mario!
La peggior realtà supera ogni più perversa fantasia. Non c’è quasi più gusto a prenderlo per il… in giro!
@ PEPITO
Ciao Pepito, bentornato!
In merito alle tue osservazioni ti dirò….
La diatriba sulla (presunta) “superiorità morale” e il “primato intellettuale” della ‘Sinistra’ è un tema che, in tutta sincerità, non mi ha mai appassionato.
D’altro canto, la questione sembra invece ossessionare soprattutto certa ‘Destra’ che infatti ci ritorna sopra e ne parla in continuazione, nella missione (tutta politica) di sfatare un mito (fittizio) nel quale però proprio i suoi più convinti detrattori sembrano credere fortissimamente.
Psicologicamente, questo si chiama complesso di inferiorità e implicitamente riconosce alla controparte una superiorità di cui sembrerebbe essere quasi gelosa… Altrimenti non starebbe lì a lamentarsene o, come dicono dalle mie parti, a “rosicare”.
Premetto che sono il primo ad essere deluso dai partiti della cosiddetta “opposizione”. Infatti, di solito non voto. E non da oggi. Ho il brutto vizio di informarmi sui candidati che pretendono di “rappresentarmi”. E dopo, aver studiato il loro curriculum, quasi sempre mi guardo bene dal conferirgli la mia “delega” in bianco, per simbolica che possa essere.
Ciò detto, sempre a guardare cosa fa l’opposizione e cosa dice e propone la “sinistra”… Invece a “destra”, passando per il “centro”, come in caserma, il rancio è sempre ottimo e abbondante!
Pepito ti prego indicamela ‘sta sinistra, perché io francamente non la vedo!
Il tribuno Di Pietro, che candida personaggi incredibili come Domenico Scilipoti?
Beppe Grillo, coi suoi populismi demagogici e il suo nuovo Fronte dell’Uomo Qualunque?
L’affabulatore Vendola, che rischia di smarrirsi nell’oceano di sillogismi della sua grande narrazione globale?
Il PD del povero Bersani?!? Praticamente, parliamo di un partito neo-democristiano di ispirazione morotea, con capi e capetti perennemente in guerra per la leadership.
A tal proposito, il caso Penati a me certo non imbarazza. Se è colpevole va (o almeno dovrebbe) andare in galera. Fine.
Vedo però che gli iper-garantisti delle libertà, quelli che si è innocenti anche dopo il giudizio di Cassazione se la sentenza non piace, al Penati l’hanno già giudicato e condannato ancor prima dell’istruttoria, soprattutto perché il (presunto) reato sarebbe prescritto!
Qualcun altro, quella legge sulla prescrizione breve se l’è fatta confezionare ad personam… e non mi risulta, a contrario di Penati, abbia mai rasentato le dimissioni per (l’infinito) numero di procedimenti penali aperti a suo carico.
Per un Penati inquisito, ce non sono 30 dall’altra parte… Solo nell’ultimo mese la maggioranza ha respinto le richieste di arresto per Marco Mario Milanese (corruzione) e Saverio Romano (mafia)!
Ma il problema è tutto a ‘sinistra’, tanto non gli par vero di aver trovato un Penati!
E dove c’è un Bassolino (una calamità vivente!) bisognerebbe sempre ricordarsi che l’altro volto della medaglia si chiama Nicola Cosentino!
Naturalmente il problema è tutto circoscritto ad “un’opposizione come la nostra che non riconosce l’avversario politico“… perché infatti dalle parti del pretorio di Arcore c’è la totale legittimazione e rispetto per la controparte, nella scrupolosa tutela di tutte le prerogative rappresentative.
Ma dalle parti del GOVERNO oltre alla “patonza“… al saccheggio di Finmeccanica… alla crisi economica che fino a poco tempo fa non esisteva, perché “percezione psicologica” e “invenzione della sinistra disfattista“… al boicottaggio della nomina a governatore alla Banca d’Italia di Fabrizio Saccomanni, “perché è romano” (U.Bossi) come se il comune di nascita fosse un requisito professionale fondamentale…
“Quali contenuti? Che progetto hanno per il paese?”
Sarebbe una domanda doverosa da porre a chi di fatto governa il Paese… a tempo perso!
Ricordo che questa è la gente (la posso chiamare “di merda”?!? O sembro troppo supponente?) che attualmente starebbe ‘guidando’ l’Italia (e si vede tutto!).
E l’altra “opposizione”?!? Quel Pier Ferdinando Casini col suo partitino di camarille, con la presenza record di condannati per reati contro la P.A., che prende ordini dal suocero Caltagirone e dal monsignor Bertone?
“Quali contenuti? Che progetto hanno per il paese?“
Fortuna che ci sono questi altri “cervelli fini” (ineguagliabili!) a bilanciare le velleità di una sinistra all’opposizione e a decidere sulle sorti del Paese, tra un bunga-bunga e un pellegrinaggio d’espiazione.
30 settembre 2011 a 01:16
Ritratto tipico del sogno dell’italiano medio, il vecchietto simpatico, giovanile e mandrillo. Bah…
30 settembre 2011 a 07:30
La tristezza e l’impotenza che ci pervade quando scorriamo le cronache mondano-politiche della nostra Italia lascia disarmati.
La tristezza è dovuta alla consapevolezza che stiamo andando sempre più verso un baratro senza fine, mai registrato in questa misura nella storia della nostra patria (mi pare sia proprio stato cancellato nella mente e nel cuore degli italiani il concetto più profondo di quest’ultimo termine).
L’impotenza è dovuta alla consapevolezza che l’attuale governo e soprattutto la guida attuale del nostro governo non ha al momento (ma possiamo dire da tempo) valide alternative, essendo la sinistra una ideologia ormai inesistente come tale, incapace di creare una vera alternativa, e per alternativa intendo un buon programma di governo che riesca a riportare la sobrietà, l’onestà e l’efficienza nel nostro Paese. E soprattutto che ami l’Italia.
Berlusconi è riuscito a minare le fondamenta degli unici strumenti che nel tempo passato hanno agito come grimaldelli della società civile: la famiglia e la scuola. Lo scopo è stato raggiunto, la popolazione italiana è al momento costituita da una generalità di pecore che stanno dentro un recinto costruito su elementi fittizi, e su questi si basa il nulla e la mancanza di coscienza civile che si riscontra in molti elementi . Le leggi liberticide e i divieti di assembramento sono state sostituite dallo svuotamento delle menti, alle quali per troppo tempo si è dato in pasto il nulla, attraverso una scatola magica che ognuno di noi ha nella propria casa. In tutto questo sconforto l’unica possibilità è rappresentata dalle nuove generazioni che, grazie a dei genitori consapevoli, e a degli insegnanti contro corrente, sono riuscite a sfuggire al nulla dilagante, solo quando i giovani (non solo anagrafici ma giovani alla politica) riusciranno a ripulire questo sistema, ad occuparne le posizioni di guida, si potrà andare avanti e riscattare questa nostra Italia dal neo totalitarismo attuale.
30 settembre 2011 a 14:13
Mi permetto, col massima rispetto, di muovere alcune piccole obiezioni al lacerante pessimismo delle sue osservazioni, che bruciano tanto più corrispondono al vero, nella lucida denuncia di un declino che sembra irreversibile.
Le “nuove generazioni”, col loro immenso potenziale umano e creativo, non possono e non devono costituire “l’unica possibilità”.
Perché, in tal caso, sarebbero inesorabilmente destinate alla sconfitta, se lasciate sole da tutto il resto del Paese e dalla “vecchia generazione“, che certo non è esentata dalle responsabilità
Le possibilità di cambiamento si ridurrebbero presto a zero, se i “giovani” continuano ad essere compressi nelle loro istanze e aspirazioni da un sistema asfittico (e che lei stesso definisce “totalitario”) che li schiaccia e ne umilia le ambizioni di riscatto.
Ciò detto, premesso che non spetta certa a me prospettare ‘soluzioni di governo’, faccio notare e ribadisco che alla luce dei fatti e della catastrofica situazione odierna, TUTTO è meglio dell’attuale governo che NON ha una guida, a meno che non si voglia reputare tale il libidinoso pervertito septuagenario e la sua corte di ruffiani.
In confronto, ogni alternativa sarebbe “valida”, perché a fare di meglio (tanto per citare qualche nome) rispetto a un Calderoli.. un Bossi.. un Gasparri.. e tutta la pletora di residuati del clepto-socialismo craxiano riciclato nell’attuale compagine… ci vuole davvero pochissimo!
Per concludere, non capisco l’affermazione: “la sinistra è incapace di un buon programma di governo che riesca a riportare la sobrietà, l’onestà e l’efficienza nel nostro Paese. E soprattutto che ami l’Italia.”
Ve bene non condividerne programmi e aspirazioni, ma un po’ di onestà intellettuale non guasterebbe ogni tanto.
Odio fare l’avvocato del diavolo, ma le chiedo:
Con tutti i limiti del caso, erano così pessimi i programmi dei governi di centrosinistra (ad eccezione della parentesi craxiana)?
E’ la cosiddetta sinistra, a cui Lei allude, è davvero così meno “sobria” e “onestà” ed “efficiente” rispetto a questa destra pornografica e servile che ci sta conducendo al default economico?
In quanto all’Amore… quello vero e non le marchette a pagamento nelle alcove del bunga-bunga…. chi ama davvero l’Italia ne ha a cuore il destino, ne rispetta la Storia e la Cultura; ne preserva il Paesaggio e le sue bellezze tanto naturali quanto architettoniche ed artistiche; si impegna ogni giorno a difendere l’etica pubblica e l’equità sociale di una intera nazione, in nome del bene comune (sempre espropriato dagli appetiti dei furbi) e delle virtù civiche di una comunità consapevole. Soprattutto, si indigna davanti agli abusi ed i soprusi; denuncia scempi e scandali (spesso in totale solitudine). E non si vende per un posto in qualche Consiglio d’Amministrazione o una raccomandazione.
Soprattutto, NON vende le proprie figlie!
‘Noi’, quelli come il sottoscritto, la “sinistra ideologica” di cui Lei tanto diffida, lo facciamo da sempre, senza compromessi né opportunismi, pagando spesso una prezzo altissimo per le nostre scelte. E lo facciamo proprio perché l’Italia l’amiamo davvero.
Molto di più di quanto facciano certi amanti occasionali, che ostentano il loro patriottismo da parata nei formalismi celebrativi!
3 ottobre 2011 a 09:34
Grazie per la replica perchè forse mi aiuta a chiarire meglio il mio pensiero.
Innanzi tutto sono di sinistra, preciso: di centro sinistra.
Concordo che i giovani non possano essere lasciati soli, ma i vecchi della politica dovrebbero fare un passo indietro e trasmettere la propria esperienza al nuovo che avanza, in un logico passaggio di consegne che invece nella realtà non si realizza. Trasmettere l’esperienza significa porsi come guida e nel contempo fare tesoro del tempo trascorso, cioè ridare dignità alla STORIA. E non si può non vedere che la poltrona, il potere fine a se stesso è sempre la discriminante del restare in sella.
Per quanto riguarda i diversi programmi di Csinistra, che ho sostenuto negli anni e sostengo tuttora, non sono sufficienti a dare un giudizio positivo perchè AVERE PROGRAMMI E NON REALIZZARLI è talvolta più frustrante. E non mi venga a dire che le circostanze non hanno permesso di farlo, che la Ds non ha permesso di farlo e che la situazione in cui versa l’Italia è colpa solo ed esclusivamente della Ds. Non sarebbe onestà intellettuale. L’Italia sta vivendo una deriva dei valori che sono stati il cardine dell’azione di generazioni di individui che hanno creduto in questa entità politica che con molte difficoltà si è realizzata. Valori che non vedevo più nelle nuove generazioni, oggi invece in lontananza intravedo alcuni bagliori, attendo che si avvicinino prima di dire di cosa si tratta.
Se vogliamo che ci sia un miglioramento dobbiamo puntare a ridare un ruolo portante alle due “istituzioni” fondamentali del nostro Stato: la famiglia e la scuola. Oggi penso che entrambe abbiano smarrito la strada. riappropriamoci del nostro ruolo di genitori e docenti. E mi creda, quando applico questo principio, seppur a fatica e duramente, mi rendo conto che i limiti che riesco a porre al freno del fervore giovanile, mi rendo conto che è proprio ciò che questi giovani vogliono, una guida, quindi ben vengano i limiti costruttivi.
Insegnare che accanto ai diritti ci sono i doveri è una responsabilità fondamentale. E se questi valori si fanno strada nuovamente nella società civile, anche la classe politica ne trarrà giovamento, poichè essa altro non è che espressione di quella società
3 ottobre 2011 a 13:47
E’ superfluo dire che condivido ogni singola parola del suo pensiero, per intima convinzione e totale adesione di idee e vedute.
In un corpo sociale “sano”, la trasmissione dei saperi e delle esperienze, in un naturale passaggio di consegne tra generazioni (rese consapevoli dallo Studio e da un solido sistema valoriale), dovrebbe essere la norma. Purtroppo non è il caso del nostro sventurato Paese; e gli effetti deleteri si vedono!
Una classe politica professionalizzata e un intero sistema sclerotizzato nella conservazione dello statu quo, inteso come sommatoria di privilegi e posizioni di rendita, non costituiscono esattamente gli elementi più idonei e disponibili al ricambio.
E’ per “Lor Signori” una questione di sopravvivenza.
E certo, dinanzi a simili interlocutori, scomodare la “Filosofia della Storia” è una fatica sprecata: questi non leggono un libro neanche sotto tortura! E se proprio devono, si fanno preparare un riassuntino semplificato per il talk show di turno.
Di sicuro, non hanno mai sentito nominare la “Critica alla Ragion Pura” e probabilmente confonderebbero Kant con la compagna di Diabolik!
Sostanzialmente, la nostra società, lungi dall’essere “civile”, sembra sia pervasa da un retaggio feudale: il ricambio avviene per cooptazione clanica, su base clientelare. E’ come se non ci fossimo mai affrancati dal rapporto patronus e clientes sul quale si fondava l’antica civiltà latina.
Avere un programma e non realizzarlo, significa circoscrivere l’azione (e l’assunzione di responsabilità) al limbo delle idee teoriche. E questo è l’infantilismo cronico della cosiddetta “classe dirigente” della sinistra e della gran parte della sua “intellighenzia”, votata al fallimento non per mancanza di idee ma per incapacità manifesta nel realizzarle.
Personalmente, rimetto gran parte delle mie speranze a persone come Lei, al suo quotidiano lavoro di formazione e testimonianza, nella preservazione e trasmissioni di valori autentici, che non siano né cash né tascabili.
Venga a trovarci quando vuole. E’ un piacere poter ospitare le sue osservazioni.