“Classifica NOVEMBRE 2021″

Nella consueta galleria degli orrori che infesta i corridoi dell’italico politicume, coi suoi guitti da avanspettacolo ed i fenomeni da baraccone che si susseguono ed inseguono, passandosi la staffetta nella corsa ai bassifondi, vi è come una rassicurante linea di continuità… un profilo condiviso nel quale è possibile scorgere il ritratto di una nazione… Sono gli eletti del popolo, che infatti li vota o li ha votati per poi negarlo, e che quel popolo rappresentano degnamente, coi suoi vizi, le sue miserie e le sue ipocrisie, in tutta la mediocrità che contraddistingue la pacchiana esibizione di sé, quale degna rappresentazione plastica e compiuta del popolo più analfabeta e della borghesia più ignorante di tutta l’Europa occidentale: una massa amorfa, che vive e si nutre essenzialmente di cazzate.
Pare che gli elementi fondamentali per rifondare la politica in Italia siano l’età e va bene chiunque purché donna, che da soli valgono ogni altro requisito reso insignificante come la competenza, la cultura, e financo un minimo di modestia, altrimenti non avremmo torme di garruli narcisisti semianalfabeti, troppo concentrati nella contemplazione estatica del proprio ombelico, che scambiano col centro del mondo, per elevarsi oltre.
Per decenni si è voluto credere che l’elemento anagrafico sarebbe stato l’anello di rottura che avrebbe fatto la differenza, rispetto alle vecchie cariatidi del notabilato clientelare, rompendo le antiche consuetudini semifeudali dei cacicchi di partito.
Sarà per questo che ora ci ritroviamo un nugolo di quarantenni precocemente invecchiati, con un vocabolario che non supera le cento parole e la cui produzione intellettuale si riduce alle battutine su twitter e la pubblicazione di libricini imbarazzanti di pensierini minimi: opere mer(d)avigliose, che non valgono lo spreco di carta sulla quale sono stampati. Ogni ‘regime’ elabora un proprio “lessico del potere”, attraverso il quale filtra la realtà nella presunzione di poterla plasmare con le parole di una “neo-lingua”… Ma qui più che altro ci troviamo dinanzi ad una disarmante miseria lessicale, nella quale è possibile scorgere unicamente la regressione culturale di una società ripiegata nella bulimia consumistica della sua vacua inconsistenza.
Questo è un paese che, archiviata neanche troppo la lunga parentesi berlusconiana, si è ammalato di giovanilismo acuto (ricaduta clinica di una malattia persistente nella società italiana), in un miscuglio patologico di istrionismo ed ur-fascismo.
E infatti ci tocca una nana da giardino, perennemente ingrugnita e ripassata in photoshop per le immagini di copertina, che sciorina frasette elementari di propaganda spiccia, per solleticare gli spiriti bassissimi di un elettorato di nostalgici in orbace ed analfabeti funzionali di ritorno. E per questo ascende i sondaggi, pompata dalla grancassa mediatica che s’è presa una cotta per la nuova statista della Garbatella.
Poi vabbé, ci sarebbe quell’altro coso obeso in astinenza da sagra, campione dell’abbuffata compulsiva a comando, che parla con gli amici immaginari di facebook e vive in un eterno reality show: l’ex aspirante statista col feticismo per le divise, e dalle azioni in ribasso, che va coccolando travestito da sbirro i fascisti di mezzomondo, in cerca di attenzioni per carenza affettiva.
Sono la Claretta ed il Ben del neo-nazismo di ritorno in mimetica sovranista.
C’è pure il fregno buffo percolato dalla provincia profonda… il Renzie d’Arabia che ancora non ha superato lo shock del referendum perduto, vive imprigionato in un loop spazio-temporale fermo al fatidico Dicembre 2016, e parla come un Berlusconi qualunque, a parodia livida dell’originale; sempre che non sia impegnato a contare i cachet dei suoi ingaggi prezzolati come cantore a gettone del nuovo rinascimento saudita, o volare a scrocco su voli privati da 140.000 euro a trasferta per leggere i suoi discorsi riciclati, mentre s’accompagna al munifico Macellaio di Riyad (amichetto suo). E ci si chiede in cosa diamine vada trafficando, lo sceicco di Rignano (sempre così interessato in patria ai temi della “Difesa”)… a meno che non si voglia davvero credere che ci siano dittatori interessati a pagarlo a peso d’oro, per vederlo intervistarsi da solo in una stanza vuota..!
Certo, saremmo assai ingenerosi se trascurassimo il cacofonico Cottolengo a 5 Stelle: la più pletorica ed imbarazzante raccolta di casi umani e scappati di casa, che il popolo sovrano abbia mai cagato prima nel segreto della cabina elettorale. Ma qui citarli tutti sarebbe impossibile nella vastità dell’orda sfuggita ai casting della Casaleggio Associati: l’esercito di replicanti fuoriusciti dalle pieghe del web estremo, che ora vive di vita propria in dissociazione mentale permanente.
Adesso, la grande soluzione risiede nell’affidare la politica alle “donne” non meglio precisate… come se l’imbecillità fosse una prerogativa di genere.
Hit Parade del mese:
01. CHE DUE PALLE!
[19 Nov.] «Posso dire che due palle con ste propagande per la violenza verso la donna? Sembra sia tutto a senso unico. Se gli uomini sono così tremendi, scopatevi i cavalli. Facile!»
(Luca Valentini, fratello d’Italia da Trento)
02. CROCI E ROGHI
[15 Nov.] «Mi piacerebbe sapere quanta carriera potrebbe fare una band che si ispirasse alle radici cristiane d’Europa, o che inneggiasse alla difesa della vita dal concepimento o che prendesse a tema la lotta alla droga. Ricordo il massacro cui fu sottoposto Povia solo per aver osato partecipare al Family Day del 2007 difendendo la famiglia naturale. È facile andare secondo la corrente del politicamente corr(o)tto. Da giovani che si dicono alternativi e ribelli mi sarei aspettato qualcosa di diverso, che so, sul palco in smoking i maschietti e in abito da sera la signorina, con tanto di dichiarazioni tipo ‘i bambini hanno il diritto di avere una mamma e un papà. Allora sì che avremmo visto qualcosa di davvero dirompente.»
(Simone Pillon, il Dirompente)
03. DER MEIN KAMPF
[18 Nov.] «Nessuno come la Chiesa combatte la pedofilia!»
(Mario Adinolfi, il Garante)
04. LOL!!
[22 Nov.] «C’e chi organizza i sondaggi e c’è chi organizza gli eventi di popolo. Tenetevi i sondaggi, lasciateci la Leopolda.»
(Matteo Renzi, Comico saudita)
05. UN MILIONE DI PRECARI SOTTOPAGATI E CON SCADENZA A TEMPO
[12 Nov.] «Quando ho fatto il capo del governo, ho creato un milione e 300 mila posti di lavoro.
(Matteo Renzi, il Benefattore)
06. LA BESTIOLINA
[16 Nov.] «L’odio social noi l’abbiamo subito, non l’abbiamo lanciato.»
(Matteo Renzi, ineffabile cazzaro di sempre)
07. NUMERI A CAZZO
[18 Nov.] «Il 70% dei ricoverati in terapia intensiva è vaccinato.»
(Ugo Mattei, professorino no-vax)
08. MA SPARATEVE DIRETTAMENTE!
[26 Nov.] «Devono schiattare: governo, giornali e tv, senza risorse e senza ascolti! Da oggi si comincia. Vediamo se noi segregati, maltrattati, siamo cosí inutili, insignificanti e ininfluenti! Questo super greeeen cazzz è un’offess alla dignità. Non siamo affatto pochi! Gli possiamo fare molto male. 30 giorni!! Teniamo duro, lo so è un gran sacrificio ma ne va della nostra libertà e dignità! Possiamo ficcarglielo in quel posto! Volete farlo? Se siete convinti diffondete questo messaggio. Grazie. Resistenza Verità Libertà.»
(Enrico Montesano, ex? comico)
09. LA CORRELAZIONE MISTERIOSA
[21 Nov.] «Io devo vaccinare mia figlia, di 5 anni, con un vaccino che non ha terminato la sperimentazione, per consentire agli immigrati di sbarcare illegalmente in Italia?!»
(Giorgia Meloni, la solita sciacalla)
10. NON SEMBRA MA È
[19 Nov.] «Non ho mai avuto alcun afflato con il fascismo.»
(Giorgia Meloni, l’antifascista)
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This entry was posted on 28 novembre 2021 at 03:25 and is filed under Zì Baldone with tags Costume, Degrado, Giorgia Meloni, Idioti, Italia, Liberthalia, M5S, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Politica, Populismo, Società, Sovranismo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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