Archivio per Costume
(168) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Costume, Degrado, Fascismo, Federico Mollicone, Francesco Giubilei, Italia, Liberthalia, Maddalena Morgante, Roberto Burioni, Squallore on 25 febbraio 2023 by Sendivogius[01 Feb.] «Il plurale di ‘valigia’ è ‘valige’ e non ‘valigie’. Ma non ce n’è uno di voi che non sia stato bocciato alle elementari?»
[22 Feb.] «Surreali le circolari dei presidi dei licei fiorentini che fanno politica paventando il ritorno del fascismo dopo quanto accaduto al Liceo Michelangiolo. Domani ci aspettiamo una circolare sul pericolo del comunismo dopo il corteo dei collettivi in cui si è inneggiato alle foibe»
[15 Feb.] «La fuga di cervelli dall’Italia non va drenata ma implementata.»
[18 Feb.] «Dietro la candidatura di Elly Schlein, c’è il finanziere ungherese Soros che attraverso di lei tenta una opa ostile al Pd per imporre in Italia un modello politico alternativo a quello del premier, su immigrazione, globalizzazione, diritti civili ad esempio.»
[02 Feb.] «Il Festival della canzone rischia di diventare l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida, temi sensibilissimi e che da sempre Fratelli d’Italia contrasta. È inaccettabile che tutto questo possa avvenire non soltanto sulla tv di Stato, che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto di fronte ai tantissimi bambini che guarderanno la tv per una serata in famiglia. Nelle ultime edizioni il festival si è trasformato in una vera e propria propaganda a senso unico, un vero condensato della peggiore ideologia che mina e vuole minare l’identità dell’uomo e della donna.»
[15 Feb.] «Finalmente con questi 12.000 euro arrivo a fine mese.»
[19 Feb.] «Mario Giordano gigante nel giornalismo e nella vita.»
[13 Feb.] «Stracciare la foto di un viceministro [il nazi-travestito Bignami, ndr] è stata una stupidaggine enorme. Un attacco alla politica che non c’entra niente con il Festival di Sanremo, e lo dico io che non sono di quella parte politica.»
[13 Feb.] «Il PD rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione.»
[13 Feb.] «Dopo 10 anni gli italiani hanno deciso di tornare ad affidarsi alla Politica con la P maiuscola.»
SIPARIETTI
Posted in A volte ritornano with tags Costume, Fascismo, Fedez, Governo Meloni, Italia, Liberthalia, Reazione, Sanremo on 12 febbraio 2023 by SendivogiusPer carità di patria ed amor proprio, NON parleremo del Festival di Sanremo. Apprendiamo però con sommo divertimento, che tra i fondali patinati e la melassa zuccherosa di ipocrisie assortite che da sempre contraddistinguono la kermesse canterina, è bastato anche solo un accenno all’esistenza del razzismo ed alla Costituzione, per provocare attacchi incontrollati di orticaria ai destronzi di fogna e di governo, fino alla crisi isterica finale dinanzi alle performance di un Fedez. L’affronto intollerabile infatti è lo scandalo di un rapper che strappa la foto di un coglione travestito da nazista, non il fatto che il coglione medesimo (che solitamente parla e si comporta da fascista) possa diventare vice-ministro di uno Stato che non sia il regno di Batalia!
Sempre da Batalia deve provenire pure l’esimio camerata, facente feci di sottosegretario alla Cultura, che trova la cosa più naturale del mondo,
cambiare la narrazione del Paese, occupando ogni spazio pubblico disponibile, e farlo manu militari, imponendo i propri “modelli culturali”, meglio se a difesa dei “valori tradizionali”: la solita merda reazionaria, riscaldata per vecchi nostalgici, devoti alla necrofilia.
«E io non banalizzerei parlando di spoil system ma di modelli culturali che cambiano, quando una forza politica che è anche espressione di un’area culturale arriva al governo del Paese per volontà dei cittadini può esprimere dei propri dirigenti che proseguano un cammino facendo una loro proposta.»
(Gianmarco Mazzi, 12/02/23)
Sorvolando sull’area culturale di provenienza, giusto a proposito di modelli di riferimento, si chiama MinCulPop… Ma abbiamo anche il glorioso esempio del Volksaufklärung tedesco. E non perché non sia lecito fare proposte alternative (che mancherebbe altro!), se non fosse che quando si azzitta ogni altra voce dissonante, cacciando via chi non si allinea, allora si può tranquillamente parlare di propaganda su scelta autoritaria. Che poi è esattamente il modello di riferimento dei Fascisti d’Italia, dunque è inutile anche solo farglielo notare, perché proprio non ci arrivano, tanto pare loro naturale.
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SENZA VERGOGNA
Posted in Ossessioni Securitarie, Stupor Mundi with tags Atti osceni, Costume, Edmondo Cirielli, Immigrazione, Italia, Liberthalia, Pubblica Morale, Pudore, Razzismo on 29 gennaio 2023 by SendivogiusSbirciare i disegnini di legge, che i sottopanza del potere esecutivo presentano all’ombra di un Parlamento cloroformizzato e supino nel suo ruolo essenzialmente protocollare, rende la misura della sua mediocrità nel riflesso dello zeitgeist prevalente, che incista la maggioranza di governo in un’epoca miserabile. Ne restituiscono la ‘sensibilità’ sociale, i tic nervosi, e le pulsioni reazionarie che aleggiano al suo interno, nelle pruderie di un’Italietta clericale, col suo affettato moralismo e somma ipocrisia da Anni ’50 al tempo dei “patrioti”.
Tra le annose emergenze che funestano la Nazione, in piena crisi socio-economica e sull’orlo della terza guerra mondiale, vi è infatti la terribile piaga degli “atti osceni in luogo pubblico”, tanto da richiedere il pronto intervento del solerte legislatore di turno.
Va da sé che nel paese (scusate! “Nazione”), dove l’evasione fiscale viene incentivata e condonata, i capimafia presunti “latitanti” circolano indisturbati per 30 anni nel loro villaggio natale sotto gli occhi di tutti, mentre corrotti e corruttori vengono ossequiati al governo con biglietti di uscita gratuita dal carcere, il vero problema per la “moralità e la tutela pubblica” siano tutti quegli “atti ed oggetti che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore, inteso quale pudore sessuale”.
Tra i promotori dell’indispensabile proposta di legge, spiccano le firme del cognato della Meloni, tal Francesco Lollobrigida promosso per meriti di famiglia al Ministero dell’Agricoltura, il presidente del consiglio medesimo (Giorgia Meloni) e soprattutto il molto onorevole Edmondo Cirielli. Per chi non si ricordasse di lui, l’on. Cirielli ebbe il suo momento di gloria (si fa per dire) nel lontano 2005, quando la sua proposta di riforma della prescrizione in materia di attenuanti generiche, di recidiva, per i reati di corruzione, bancarotta fraudolenta, usura e associazione mafiosa, fu convertita in legge dello Stato. Meglio conosciuta come legge salva-ladri (e non solo), venne subito sconfessata dal suo primo firmatario e principale relatore, divenendo un unicum semantico di oscenità (quella sì!) giuridica, nota col nome di “Legge ex-Cirielli” e regina delle leggi ad personam, su misura di Pornocrate.
Preso da ben altri scandali, il nostro eroe si dedica al pudore, nella variante bigotta e pretesca da guardone di provincia. Va da sé che mentre per i delinquenti abituali, meglio se invischiati in reati contro la pubblica amministrazione, le pene non prevedono carcerazione, nell’impunità garantita fino a condanne del tutto simboliche a 5 anni di (non) reclusione, per lo sporcaccione esibizionista la gravità del reato contro la collettività si richiedono tempi di imprigionamento non inferiori ai 6 anni di carcere. Per questo governo, a quanto pare le emergenze prioritarie sono i rave party ed i nudisti a vario titolo, dove la “repressione penale” è l’unica che possa per l’appunto “preservare efficacemente la morale e la sicurezza pubblica”. Parlano proprio così, col linguaggio sbirresco da questurino in orbace della Buoncostume.
“A tale riguardo, l’orientamento consolidato della giurisprudenza penale ha stabilito che rientra nel concetto di atti osceni qualsivoglia manifestazione di concupiscenza, di sensualità, di inverecondia sessuale che offenda così intensamente il sentimento della moralità sessuale e il pudore da destare, in chi vi assiste, disgusto e repulsione.”
Sulla repulsione ed il disgusto incontenibile, che suscitano invece certe pompose facce di merda che fanno orripilante ostensione di sé al governo ed in parlamento è opportuno sorvolare, non rientrando nella fattispecie di reato per inclassificabilità dello stesso.
Interessanti sono invece le imprescindibili ragioni, all’origine della norma non più rinviabile:
“Negli ultimi anni si stanno verificando con sempre maggiore frequenza comportamenti degradanti sul territorio nazionale che ledono in maniera allarmante la moralità pubblica e la sicurezza dei cittadini.
Sovente, purtroppo, tali azioni si configurano come veri e propri atti osceni. Talora sono commesse da immigrati presenti a vario titolo sul territorio nazionale, incuranti della presenza – per le strade – di altre persone, tra cui anche minori.”
Che a leggerla così, un allogeno che non abbia piena dimestichezza con la Nazione, potrebbe credere che ormai nelle città italiane si aggirino quotidianamente orde di negri indisturbati che fanno bella esposizione dei loro genitali al vento ad ogni angolo e crocicchio, copulando e masturbandosi in giro, con pubblico scandalo dinanzi a pudenda sicuramente meglio fornite degli oriundi.
Signora mia! Dove andremo mai a finire?
È infatti risaputo che:
“l’applicazione di una mera sanzione amministrativa non è certo un deterrente per l’allarme sociale connesso alle condotte di immigrati che, non avvezzi ai costumi, alle consuetudini e alle norme etiche e giuridiche che regolano la convivenza civile nella nostra società e sradicati dagli ambienti di provenienza, compiono talora azioni oscene o degradanti nelle nostre città. Troppe volte, infatti, apprendiamo dalle cronache locali, o vi assistiamo di persona, di immigrati che si aggirano per le strade nudi, ovvero si denudano, non curanti della presenza di altre persone, spesso anche di minori.
[…] Pertanto, al fine di contrastare in maniera più adeguata il degrado morale che affligge la nostra collettività e di rafforzare la sicurezza dei cittadini che rappresentiamo, sarebbe più efficace reprimere il fenomeno attraverso il ripristino di strumenti punitivi più incisivi rispetto a quelli previsti dalla norma vigente, frutto della depenalizzazione.”
Le grandi emergenze sociali (o per meglio dire, le paranoie patologiche) che ossessionano l’immaginario destronzo al potere, nel degrado mentale più che morale: il sesso, i negri, il cazzo, nel ritrovato moralismo puritano delle cene eleganti.
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(167) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Costume, Degrado politico, Giorgia Meloni, Governo Meloni, Imbecilli, Italia, Liberthalia, Maurizio Gasparri on 28 gennaio 2023 by Sendivogius“Classifica GENNAIO 2023″
Se la situazione non fosse tragica, ci sarebbe da ridere.
Raramente si è visto un simile concentrato di cialtroneria e arroganza, revanchismo neo-fascista e fondamentalismo reazionario, analfabetismo di ritorno innestato su un’ignoranza belluina, nell’incompetenza abissale di imbarazzanti figuri che sembrano usciti da una parodia demenziale degli Anni ’20 del XX secolo, e magari discettano pure di “Competenza” e “Cultura”, mentre ruttano qualcosa a proposito di “nazione”, nella grottesca esibizione della loro irriducibile minchioneria nostalgica da raduno a Predappio, per un tripudio di trafficanti d’armi in mimetica e sciovinisti da operetta con la sciaboletta di latta, felici di essere arruolati d’ufficio, come ascari coloniali da immolare alle guerre asimmetriche dell’Impero, nell’Italietta succube e supina che si prostituisce ossequiente mentre batte il marciapiede lungo il vallo atlantico per un posto al sole.
Riconosciamo che ci vuole un talento raro per scendere così in basso, senza neanche l’attenuante dell’ingenuità su irriducibile idiozia congenita. Ogni tragedia ha i suoi protagonisti e le sue comparse dementi. La loro compattezza condensata e corazzata, ricorda certe espressioni artistiche pressate in tutto il loro potenziale creativo…
Hit Parade del mese:
01. LETTORI FORTI
[11 Gen.] «Non ho questa presunzione come altri, ma qualche libro è bene leggerlo, ogni tanto. Il caso più recente è la guerra di Crimea nel 1861-63 vide impegnato il Regno di Piemonte, con l’Italia ancora non unita, quando Cavour inviò i Bersaglieri a combattere contro la Russia.»
(Maurizio Gasparri, analfabeta funzionale)
02. LEASING
[28 Gen.] «L’utero di una donna non è di sua proprietà.»
(Eugenia Roccella, ministro pari opportunità)
03. ROBA FORTE
[14 Gen.] «So di dire una cosa molto forte, ma penso che il fondatore del pensiero di destra e conservatore in Italia sia Dante Alighieri.»
(Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura)
04. CORTINA CAPUT MUNDI
[12 Gen.] «Quello che si può fare è un eliporto e un aeroporto verticale di sicuro. Sull’aeroporto non desisto, magari non a Cortina ma vicino.»
(Daniela Santanchè, ministro del turismo)
05. CRONACHE DI BANANAS
[12 Gen.] «Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina perché banalmente sapevo quale era la situazione di fronte alla quale mi sarei trovata. Sono fortemente speranzosa della possibilità che prima o poi riusciremo a fare un taglio strutturale, non temporaneo, delle accise, ma questo necessità di una situazione diversa, di rimettere in moto la crescita economica di questa nazione»
(Giorgia Meloni, la Capobanda)
06. VOLARE BASSI
[14 Gen.] «Non voglio usare esempi più grandi di me, ma in questi giorni mi viene spesso in mente la frase attribuita a Garibaldi, ‘qui si fa l’Italia o si muore’.»
(Giorgia Meloni, la ducia)
07. PER LA NAZZZIONE!
[10 Gen.] «Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise.»
(Giorgia Meloni, donna di parola)
08. DUE EURO AL LITRO
[03 Gen.] «Il prezzo della benzina rimane fisiologicamente qualcosa di sopportabile.»
(Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica)
09. IL LIVELLO DEL GIORNALISMO IN ITALIA
[10 Gen.] «La riapertura delle indagini sul caso Orlandi è un successo di Calenda che su Netflix aveva visto la serie Vatican Girl e aveva scritto dei tweet in cui chiedeva che si tornasse ad indagare. È il primo grande successo internazionale di Calenda.»
(Paolo Mieli, il Pulitzer)
10. ALZIAMO IL LIVELLO
[20 Gen.] «Dobbiamo saper parlare come la gente al bar.»
(Stefano Bonaccini, omo de sostanza)
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(166) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Alessandro Robecchi, Capodanno, Costume, Elly Schlein, Fascisti, Governo Meloni, Italia, Liberthalia, PD, Squallore on 31 dicembre 2022 by SendivogiusClassifica “DICEMBRE 2022”
Anno nuovo e vecchie merde.
Il sentimento prevalente è il ribrezzo, dinanzi alla parata di coproliti fossili restituiti a nuova vita, che sfilano all’ombra dei cippi littori a passo di gambero, tra feticismi necrofili e nostalgie in orbace, nel becerume di contorno che ne rende appieno la miseria intellettuale e la pochezza umana, nel suo ‘sovrano’ squallore.
È l’Italietta reazionaria, restaurata a dimensione premoderna in un paese per vecchi, dietro l’irrilevante espressione geografica, restituita alla sua più compiuta vocazione gregaria e ruffiana, in tutta la grettezza della sua furbesca amoralità e cialtronismo diffuso, a misura del proprio sottosviluppo culturale quale compiaciuta espressione di regressione antropologica.
È la colonia serva di più padroni, che si reinventa “Nazione” per meglio ubbidire, come una vecchia baldracca che si imbelletta di fresco, consunta dai suoi umori più neri.
Non c’è cura né guarigione… Un meteorite, forse.
Previsioni serie per il 2023. “Andrà tutto bene”, come dissero a Pompei
«Finisce il 2022, ed è probabilmente l’unica buona notizia del 2022.
Il 2023 s’avanza a lunghi passi distesi, mancano pochissimi giorni, e quindi è il momento delle previsioni, dei buoni propositi, delle necessarie illusioni e dell’”andrà tutto bene”, come dissero a Pompei guardando il primo filo di fumo del Vesuvio.
Prima regola: davanti a un anno nuovo non bisogna essere prevenuti e avere un atteggiamento negativo, no, bisogna aspettare almeno il 15 gennaio, e poi si può cominciare con il pessimismo. Un solo pensiero deve occupare la mente dell’italiano che guarda davanti a sé: cosa potrebbe andare storto? E dunque stilare un elenco infinito di cose, faccenda che potrebbe occuparlo fino alla fine dell’anno, distraendolo da disastri più o meno annunciati.
Per esempio, il congresso del PD, che segnerà il 2023 come l’anno in cui il Pd scelse un nuovo segretario, che sarebbe il decimo in quindici anni di vita (e non conto i bis e gli interim). Forte di questa incredibile novità – un segretario nuovo di zecca che vanta nel curriculum una vittoria per un pugno di voti contro Lucia Borgonzoni, e ancora ne parla come fosse la battaglia di Okinawa – il Pd potrà affrontare il futuro con piglio deciso e autorevole insieme ai suoi duecentocinque elettori.
Purtroppo, l’asse della politica penderà ancora verso destra: Meloni, cognato, Crosetto e altri bellimbusti, più il duo comico del Terzo Polo, al momento (fine 2022) un po’ seccato perché a Palazzo Chigi non hanno ascoltato i suoi consigli. Ora, per tutto il 2023, tenteranno di compiacere Meloni in tutti i modi, un po’ per candidarsi a stampella del governo, un po’ per farsi notare. Fiume Italiana, Nizza e Savoia, magari la befana fascista o il gli esercizi ginnici il sabato: già pare di vedere Calenda che parla di “tradizioni liberali” come l’oro alla patria o le bonifiche delle paludi.
Proseguirà la riforma della giustizia con decisive novità sulle intercettazioni: saranno tutte autorizzate quelle a carico di giudici e pm, che saranno intercettati regolarmente. E finalmente ecco la separazione delle carriere: la carriera di colletto bianco, dirigente, manager, politico, separata da quella di imputato, definitiva dimostrazione che in Italia il garantismo si applica per reddito.
Continuerà, nel 2023, l’entusiasmante guerra ai poveri che tante soddisfazioni ha dato alla destra, alla sinistra (parlandone da viva), ai grandi giornali, alle televisioni, a Matteo Renzi che teorizza di educare i poveri con la sofferenza, sennò che gusto c’è. Dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a migliaia di indigenti ribattezzandoli “occupabili”, si studierà di escludere anche quelli con una gamba sola (“saltellabili”) e a quelli senza fissa dimora (“barbonabili”). Sono allo studio misure restrittive anche per altre categorie di nullatenenti, spiantati, disperati a cui non è giusto garantire sussidi statali, almeno finché hanno ancora degli organi (“asportabili”).
Queste norme permetteranno di risparmiare alcune decine di milioni che potrebbero più proficuamente essere destinate alla ricopertura in broccato e oro delle poltroncine delle tribune vip degli stadi di calcio, un aiuto concreto a presidenti di squadre che attraversano purtroppo una drammatica crisi.
Come si vede, le sfide del 2023 saranno numerose e impegnative, ma ci tempreranno e ci renderanno migliori, più consapevoli e più generosi nei confronti di alcune categorie in sofferenza, come ad esempio i produttori di armi, a cui regaleremo un’ottantina di miliardi in più.
Auguri a tutti.»di Alessandro Robecchi
(28/12/22)
Hit parade del mese:
01. LA SUPERCAZZOLA
[12 Dic.] «Più è basso il tetto al contante, più si rischia l’evasione. Perché siccome io i contanti posso averli per mille ragioni, magari tenevo dei contanti in casa, magari un amico mi ha restituito un prestito che gli avevo fatto.
Se non li posso spendere, tenderò a farlo in nero. Per cui più fai salire il tetto al contante, meno favorisci l’evasione.»
(Giorgia Meloni, la Ragioniera)
02. UNTERMENSCHEN
[16 Dic.] «Le spiagge libere sono posti non degni di noi umani»
(Daniela Santanchè, la Cosa da un altro mondo)
03. MENO MALE CHE SI DIVERTONO…
[01 Dic.] «Il nuovo nome del partito potrebbe essere PaDeL.»
(Matteo Lepore, occasionalmente sindaco PD di Bologna)
04. IL MAGICO MONDO DI ELLY (I)
[21 Dic.] «Salveremo il mondo con un pollo di gomma con carrucola.»
(Elly Schlein, paperella da bagno)
05. IL MAGICO MONDO DI ELLY (II)
[11 Dic.] «Bisogna ridare voce alla base, perché senza le basi scordiamoci le altezze.»
(Elly Schlein, la Svolta)
06. IL MAGICO MONDO DI ELLY (III)
[13 Dic.] «Abbiamo una visione intersezionale che combatte qualsiasi forma di discriminazione.»
(Elly Schlein, ….)
07. MOMENTI COMICI
[27 Dic.] «Come Schlein ne arriva uno ogni dieci anni.»
(Dario Franceschini, lo Sponsor)
08. UKRONAZI MON AMOUR
[21 Dic.] «L’Ucraina è l’unico posto dove ha senso stare in queste feste. Con il corpo e con il cuore.»
(Daria Bignardi, operatrice turistica)
09. È MOLTO PEGGIO
[17 Dic.] «L’Europa non è quella roba lì (Panzeri & Co).»
(Enrico Letta, Ectoplasma)
10. ALTRI ORRORI
[29 Dic.] «Aridatece Mario (Draghi)»
(Carlo Calenda, Er Secco)
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Letture del tempo presente (XV)
Posted in Muro del Pianto with tags Costume, Daniela Ranieri, Governo Meloni, Italia, Liberthalia, No-Vax, Schifo, Società on 17 dicembre 2022 by SendivogiusContinua inarrestabile l’avanzata dello Schifo perenne, che non conosce targhe alterne né riposo: un’immane, incontenibile, colata di merda che scroscia fuori a fiotti dal pozzo nero in cui è sprofondato questo paesucolo da barzelletta sconcia, che come tutte le nullità si crede “potenza”.
Finalmente, l’Italietta in velluto bruno è tornata ad indossare la camicetta nera con griffe taroccata; ben felice di essere la canticchiante e danzante merda del mondo, nell’operetta di regime alla recita sovranista, per un governicchio osceno che coltiva e coccola la peggior feccia di ogni ordine e grado.
La Pandemia è finita
«La neolingua dell’Anno Primo dell’Era meloniana ha prodotto un’altra perla: “mini-isolamento”, un lemma svelto, rapido, libero da lacci e lacciuoli per (non) dire che fanno uscire di casa la gente positiva al Covid (la malattia che ha fatto 6,6 milioni di morti nel mondo e 182 mila in Italia) dopo 5 giorni dalla diagnosi, o la va o la spacca; diagnosi che spesso è autodiagnosi, motivo per cui i positivi sono in realtà molti di più di quanto dica il bollettino già quotidiano ora settimanale, e di questi le Asl non conoscono certo i nomi, quindi si poteva uscire anche prima senza alcun isolamento, standard o mini che fosse; ma c’è una bella differenza se è il governo a dare il via libera agli irresponsabili, di fatto decretando la fine della pandemia.
L’ispirazione è chiaramente produttivista e consumistica: l’inchino al sacro Pil natalizio (con 10 milioni di influenzati semplici a casa, ci mettiamo pure a sofisticare sui tamponi), come pure sotto Draghi e ai tempi del bipartisan “Milano riparte” e del renziano “Riapriamo tutto perché così avrebbero voluto i morti di Bergamo”. Mentre negli Usa, preso atto che il virus ha ripreso a circolare a livelli critici e gli ospedali sono pieni di contagiati da Sars-CoV2 e da virus influenzale e sinciziale, si torna a “raccomandare fortemente” l’uso di mascherine al chiuso indipendentemente dalle vaccinazioni ricevute (com’è logico: le mascherine proteggono dall’infezione, i vaccini no), qui il governo di destra dice che l’emergenza è finita e che non è mai stata tale. L’emendamento del mini-isolamento, inopinatamente, è dentro il decreto rave: mentre si sancisce la pericolosità di chi balla nei capannoni, si decreta l’innocuità di un virus che causa polmoniti bilaterali. Del resto, Meloni in piena pandemia chiamava insieme a Salvini alle adunate di piazza, il 2 giugno 2020, a sputacchiare droplets libertari alla faccia di Conte che ci chiudeva in casa (imitato da tutti i Paesi europei del cosiddetto mondo libero).
Sicché nella prima tornata di spacconate di neo-ministri (umiliazione e merito, fiction sulla Fallaci, mini-naja, Ponte sullo Stretto, lidi liberi ai privati) rientra pure quella, poi ritirata per manifesta insensatezza, del ministro della Sanità Schillaci: togliere l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa per i visitatori e si suppone pure per il personale sanitario. Testimonianza personale: richiesta di inutilissimo Green Pass all’entrata di un ospedale romano, io – diligentemente mascherata con Ffp2 – mi sono trovata a riprendere medici e infermieri che la portavano sotto al naso o non la portavano affatto, costretta a spiegare, io a loro, per quale motivo ciò non impediva ovvero favoriva la trasmissione del virus contro il quale “i nostri angeli” si battono da tre anni, stante il fatto che il visitatore è costretto a esibire il Green Pass mentre i medici no-vax sono stati reintegrati. Ma qual era la ratio di togliere le mascherine negli ospedali, tra pazienti anziani e fragili, se non quella di tenere il punto sul fatto che il Covid non è una malattia grave e le misure prese finora sono state liberticide? Ce ne viene in mente un’altra, che escludiamo in quanto più cinica ancorché più logica: pagare meno pensioni facendo fuori i superstiti, scampati a tutte le ondate e alle irresponsabilità della politica. E sì che ci si erano messi di buzzo buono ad accopparli. Ricordate quando Gallera, assessore di Fontana, mandava i positivi dagli ospedali nelle Rsa? Ricordate quando i virologi televisivi sostenevano che le mascherine non servivano alla popolazione, bensì solo al personale medico, e che accaparrarsele era segno di massimo egoismo e ignoranza delle leggi del mercato (i prezzi salivano, gli ospedali non potevano comprarne, i medici si contagiavano: la colpa era dei cittadini, non di chi per decenni ha tolto risorse alla Sanità pubblica per darle ai privati)? Poi c’è stato il liberatore liberale Draghi, col suo “rischio ragionato” (scommessa persa: il “raffreddore” Omicron ha fatto 50 mila morti), ma Egli era incontestabile, anche quando istruiva le masse circa la garanzia data dal Green Pass di trovarsi tra “non contagiosi” e Figliuolo somministrava a raffica negli Open Day il Sacro Vaccino AstraZeneca, poi ritirato.
Così, mentre l’Oms dice che i morti crescono del 10% a settimana, si reimmettono malati in società per “tornare alla normalità” (che poi è la catena produci-consuma-crepa), come se occuparsi di un virus che fa 100 morti al giorno fosse una fissa da ipocondriaci. Il governo vuole imporre l’egemonia sanitaria dopo quella culturale: viva il darwinismo sociale e biologico, crepino i lavativi del Rdc e i fragili; bisogna vellicare le imprese e il vitalismo dei “big spender”, grati a chi finalmente ci restituisce la libertà (anche quella di contagiare il nostro prossimo, chi se ne frega se assiste un genitore anziano o ha un figlio immunodepresso).»
Daniela Ranieri
(17/12/22)
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