Archivio per Yoram Gutgeld

(77) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , on 27 luglio 2015 by Sendivogius

Classifica LUGLIO 2015”

La parola dataImperterrito, inesauribile, instancabile! Come una mitraglia caricata a stronzate, il Cazzaro di Rignano non conosce riposo, mentre cerca ossessivamente di attirare l’attenzione su di sé nell’autocompiacimento patologico di un ego malato, profondendosi in un cicaleggio continuo di chiacchiere inutili che si perdono nella canicola estiva tra la noia generale e insofferenza crescente.
renzi-cazzaroSmarrito il senso delle fanfaronate di questa parodia grassa e cialtrona di Frank Underwood in eccesso di flatulenze, rimane solo il fastidio per il rumore di sottofondo; peggio della marmitta sfondata di un motorino modificato. Oramai ciarla e sproloquia su tutto, sbrodolandosi addosso mentre caracolla strizzato nei suoi travestimenti di scena, col faccione sudaticcio continuamente contorto nelle smorfie più improbabili tra abbondanti cascate adipose, per il ritrovato prestigio italiano all’estero…

Renzi e il Times

Inanella una corbelleria dietro l’altra, per una produzione che sembra potenzialmente infinita, incapace com’è di tacere per più di due secondi, a dispetto di un’ignoranza spaventosa, tra le claque plaudenti della sua corte ridente di perfette nullità che stanno alla “meritocrazia” come la merda alla cioccolata. In fondo, è sempre una questione di prospettive: dipende dal punto di osservazione…

Frank Underwood - La democrazia è così sovrastimata

I ragazzi venuti dal Barile
di Alessandra Daniele
(29/03/2015)

«Arroganti, ignoranti, petulanti, incompetenti, cazzari. I trenta-quarantenni della politica italiana, si somigliano tutti così tanto da sembrare fatti in serie, e in un certo senso lo sono.
Sono polli d’allevamento, embrioni clonati tutti dalla stessa matrice berlusconiana della quale hanno le stimmate: opportunismo, egotismo, ghepensimismo (da ghe pensi mi) ma deteriorate dalla deriva genetica. Sono cloni deboli, gusci vuoti, comparse con smanie di protagonismo, resi visibili solo dal nulla che li circonda, e stanno riuscendo nell’impresa apparentemente impossibile di far quasi rimpiangere le rapaci cariatidi che li hanno preceduti, e che in grande misura continuano a manovrarli dietro le quinte.
Renzi con Buttiglione e Andreotti - Il nuovo che avanzaPerché in realtà non sono affatto l’avanguardia d’una nuova era come cercano maldestramente di far credere, quanto piuttosto gli ultimi rimasugli della precedente scrostati dal fondo del barile.
L’ultima risorsa d’una classe dirigente decrepita che ha divorato il paese e adesso ne rosicchia le ossa, continuando a promettere da sempre le stesse cose: Rinnovamento, Riforme, Ripresa. Anzi, Ripresina.
La scena politica in questi giorni ricorda quei vecchi, deprimenti varietà estivi anni ’80-90 popolati di personaggi minori – sosia, imitatori, coriste, e qualche vecchia gloria spompata – nei quali il cialtronesco conduttore spiccava solo grazie alla mediocrità del contorno.
Di solito aveva una camicia da gelataio, un accento regionale caricato, e un entusiasmo fasullo da animatore turistico.
Ogni tanto m’imbatto nella replica notturna d’una di queste squallide cagate, e per ogni faccia che vedo mi chiedo la stessa cosa: ma questo/a chi cazzo era?
Dei trenta-quarantenni della politica italiana, a parte quelli pubblicizzati dai media fino alla nausea, è impossibile ricordarsi nomi e facce per più di cinque minuti. Non superano mai il filtro della memoria breve. Hanno tutti più o meno la stessa personalità del tizio che sostituì Francesco Nuti nei Giancattivi.
La legge elettorale renziana è pensata per loro. Gli elettori non potranno sceglierli direttamente, perché per farlo dovrebbero ricordarseli.
Siamo bloccati nella replica notturna d’un varietà estivo anni ’80-90.
E l’alba ancora non si vede

Hit Parade del mese:

01 - Coglione del mese
01. RIFORMATTAZIONE

[18 Lug.] «Se le riforme vanno avanti saremo in condizione di abbassare di 50 miliardi in 5 anni le tasse agli italiani»
(Matteo Renzi, Cazzaro automatico)

Stalin è morto02. UNTI E BISUNTI

[17 Lug.] «Paragono il renzismo ai momenti storici del Paese: il Risorgimento, la Resistenza, il boom economico, la battaglia vinta contro il terrorismo; non la voglio fare troppo grande, ma siamo in una fase simile»
(Erasmo De Angelis, Direttorissimo de L’Unità)

Cazzaro 2.003. INSONNIA

[15 Lug.] «Mi scuso per il ritardo, ma ho passato la notte a salvare l’Europa»
(Matteo Renzi, Supereroe)

Francesca Puglisi04. FEDELI ALLA LINEA

[13 Lug.] «Accordo fatto con Grecia. Spread crolla a 117 punti! Vince la linea italo-francese. Grazie Matteo Renzi!»
  (Francesca Puglisi, lecca-lecca piddì)

Santo Subito!

05. MEDIA-ATTORE

[07 Lug.] «Tutti mi vogliono come mediatore.»
(Matteo Renzi, bello e magro)

Super Cazzaro06. OTTANTA EURI!

[25 Lug.] «Supereremo di nuovo il 40%»
  (Matteo Renzi, Elargitore di mancette)

Yoram Gutgeld07. DEFICIENTAMENTI

[26 Lug.] «Nella prossima legge di stabilità non è previsto nessun taglio lineare alla sanità ma solo un efficientamento del sistema, che produrrà risorse da destinare al miglioramento dei servizi, anche se una parte potrebbe essere usata per il taglio delle tasse»
(Yoram Gutgeld, il Tagliatore)

Il balenottero08. L’ALTERNATIVA (I): Calze di Nylon e Preservativi

[18 Lug.] «Sono andato in Grecia con pane, formaggio e calze di nylon, per aiutare, ho pensato che ci sarebbero state persone per strada. Invece, ho trovato una splendida città, i ristoranti erano pieni. C’erano molti turisti. Ho mangiato bene con 18-20 euro. Era tutto pulito. Sono sicuro che se tornano alla dracma, avranno un anno di difficoltà, ma poi diventeranno il paradiso sulla terra.»
(Beppe Grillo, il Turista)

Nazi-Grillo09. L’ALTERNATIVA (II): DUCE A NOI!

[21 Lug.] «Tanti auguri al nostro Condottiero. Grazie a te abbiamo capito che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo moltitudine. Buon compleanno Beppe Grillo!»
(Fabio Massimo Castaldo, eurodeputato a 5 seghe)

fattone10. L’ALTERNATIVA (III): Canne al vento

[15 Lug.] «Queste scarpe, le Vegetarian Shoes, sono fatte di canapa. Hai presente no? La marijuana, solo quella coltivata per uso tessile. Io non sono un vegano salutista o un vegano ambientale, ma un vegano etico. Per esempio questa cintura è fatta con il copertone di una bicicletta. Ma non uso nemmeno lana, perché le pecore da cui viene tosata vengono maltrattate, né la seta, perché anche i bachi sono esseri viventi. Ho scoperto di recente un posto dove vendono anche la schiuma da barba e lo shampoo fatti con la canapa»
(Paolo Bernini, coglione veggie)

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Il Genio della Fuffa

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 17 ottobre 2014 by Sendivogius

Manneken Pis by Oona

Dopo lunga e attenta valutazione, il Bambino d’Oro del governo più amato dalla destra italiana e dai padroni di Confindustria ha finalmente scoperto con ampio ritardo il principio dei vasi comunicanti: se uno si svuota, l’altro si riempie.
Partita di giroSe poi a riempirsi sono le tasche dei soliti noti, attraverso una immensa partita di giro, con corollario aggiunto di provvedimenti dal sapore squisitamente demagogico, l’intera operazione si qualifica per ciò che realmente è…
Renzi il Paraculo  Perché risulta assai facile “ridurre le tasse”, togliendole soprattutto a chi le ha sempre eluse, spostando il carico fiscale dallo Stato agli enti locali, con buona pace di chi poi è chiamato a risponderne sul territorio; incidendo sulla qualità delle prestazioni e dei servizi sociali, che hanno un costo e che inevitabilmente risentono di un minor gettito di spesa.
A Roma c’è un detto, volgare ma efficace: “fare il frocio col culo degli altri”.
È in pratica quanto va facendo il governo centrale, che delega l’onere dei tagli a totale carico delle regioni, bullandosi pubblicamente della riduzione delle imposte (dirette) e declinando ogni ogni responsabilità sulle conseguenze, che una manovra così confezionata inevitabilmente avrà in assenza di coperture garantite.
Matteo Renzi pupazzoPer il lavoro, sporchissimo, Telemaco ha a disposizione una squadra di economisti allevati di preferenza nel vivaio bocconiano, una mezza dozzina di riserve in panchina, e un solo centravanti di sfondamento, Yoram Gutgeld, che decide per tutti all’insaputa dell’intero ‘cucuzzaro’ in spremuta permanente (lo chiamano brain storming).
Yoram Gutgeld Il prof. Gutgeld è il super-esperto targato McKinsey & Company, la società famosa per le ottime consulenze gestionali, a suo tempo fornite alla Enron (chiusa per bancarotta fraudolenta, in uno dei più grandi scandali finanziari della storia USA), alla Swissair (la compagnia di bandiera svizzera liquidata per fallimento), alla General Motors (condotta sull’orlo del tracollo), e la compagnia telefonica AT&T (che sconsigliò di investire nella telefonia mobile, giudicata con rara lungimiranza un “mercato di nicchia”).
mobile-phonesMa alla fin fine la c.d. Legge di Stabilità imposta dal Bambino Matteo, e che accorpa in sol blocco la vecchia “finanziaria” e “manovre correttive” (chiamate “aggiustamenti”), si inserisce nel solco tutto democristiano delle più classiche alchimie di dorotea memoria:

Forza Italia «..drastiche restrizioni alla spesa pubblica e ai bilanci comunali e provinciali…. invece promettendo, in modo caotico e irresponsabile, incentivi e finanziamenti non corrispondenti ad alcuna organica valutazione delle necessità dello sviluppo regionale…. in una intollerabile ridda di demagogiche promesse.
[…] Si deve allora pensare che sia prevalso finora un orientamento di pratica subordinazione o almeno di insufficiente resistenza alla linea moderata e conservatrice della Democrazia Cristiana…. sia bloccata ogni dialettica democratica e siano schiacciate sotto il peso del listone andreottiano-doroteo

Sono le parole con cui l’Unità (defunta) salutava la conferenza regionale del primo Governo Moro nel lontano Maggio del 1964, ma possono benissimo valere anche per l’oggi.
FuffaIndorata la pillola e agitato il manganello, ovviamente non manca la carota; meglio se grattugiata a piccoli bocconcini, per palati di bocca buona…
80 euriSi conferma la marchetta tutta elettorale degli strombazzati 80 euri (con un disavanzo di quasi 10 miliardi di euro), riservata ai lavoratori dipendenti sotto i 1.500 euro mensili e convertita in detrazione fiscale, ma dalla quale resteranno esclusi i pensionati, i lavoratori parasubordinati, e gli impiegati (a reddito fisso) della Pubblica Amministrazione. Quindi i 2/3 degli italiani a più basse entrate.
Renzi televenditaIl trasferimento del TFR in busta paga (fortunatamente su base volontaria), oltre a privare i lavoratori di una fondamentale integrazione al reddito per la fine del rapporto di lavoro, verrà sottoposto a imposizione ordinaria, mentre ora gode di una tassazione separata e agevolata.
manoSe la bozza finanziaria dovesse essere confermata, l’accredito in busta paga del TFR verrebbe assoggettato a tassazione ordinaria e non imponibile ai fini previdenziali e quindi sommato all’imponibile IRPEF, con un notevole aggravio fiscale per i redditi al di sopra dei 15.000 euro (lordi) all’anno. Questo vuol dire che sommando il tfr alla variabile dello stipendio e degli eventuali straordinari, il lavoratore incorre nel serio rischio di passare ad uno scaglione di reddito più alto, oltrepassando la fascia ridotta e vedendosi applicare un’aliquota maggiorata ai fini fiscali. Ne riceverebbe un danno triplicato, col risultato di non avere più il trattamento di fine rapporto al momento della pensione o della cessazione del contratto di lavoro, pagare un’aliquota piena che può arrivare fino al 38% del proprio imponibile, e perdere in tal modo tanto l’eventuale bonus degli 80 euro quanto le detrazioni fiscali riservate ai redditi più bassi.
In pratica, al netto dei benefici presunti nella capacità di spesa, meno soldi e più tasse in busta paga. Più che di una partita di giro, si tratta di una truffa bella e buona, consumata a tutto svantaggio degli idolatrati ceti medi.
Middle ClassLungi dal costituire un vantaggio per il Fisco, l’operazione non è nemmeno indolore ed ha costi scandalosi, qualora andasse in porto secondo gli auspici governativi…
In pratica, è previsto un “tetto di garanzia” di 100 milioni di euro, a totale carico pubblico e cioè dei contribuenti.
bank Ad anticipare la somma, saranno gli istituti di credito privato che aderiranno alla convenzione e che, su certificazione dell’INPS (l’ente previdenziale pubblico) da parte dell’azienda interessata, provvederanno al pagamento. Ovverosia, l’impresa dispone le quote di TFR nella busta paga del dipendente che ne faccia richiesta, ma i soldi ce li mette per intero la banca (che si fa pagare gli interessi del credito: il 2,25%), alla stregua di un normale finanziamento. In caso di mancata restituzione della somma da parte degli imprenditori, il saldo verrà interamente accollato alle casse dell’INPS che risponderà in solido del finanziamento, con una contro-garanzia dello Stato che si sostituisce al creditore (l’azienda) insolvente, con un ulteriore aggravio sulla spesa pubblica ma a fini privati. Un capolavoro!

Il Sirenetto (by Edoardo Baraldi)«Tolgo l’Articolo 18, i contributi e la componente lavoro dall’Irap.
Cosa vuoi di più? Per chi vuole assumere verranno meno tutti gli alibi!»

Matteo Renzi
(15/10/2014)

Una frase quella degli “alibi” già troppe volte sentita in passato…
Per le imprese che assumono sono altresì previsti ulteriori agevolazioni fiscali per un costo (iniziale) di due miliardi di euro. Il provvedimento, più volte utilizzato in passato, ha finora dato risultati minimi in termini occupazionali, per costi massimi in materia di spesa.
In pratica, si abolisce in blocco tutta la normativa che proibisce i licenziamenti senza giustificato motivo, si riduce l’indennità del lavoratore licenziato (senza giusta causa) da 20 a 12 mensilità, si lascia sostanzialmente invariata la selva dei contratti atipici e parasubordinati (una cinquantina di tipologie), si solleva l’imprenditore, ovvero il padrone, dal pagamento degli oneri contributivi per tre anni.
Ovviamente, il versamento dei contributi (all’INPS), fondamentali per il calcolo della pensione e per l’erogazione dei sussidi di disoccupazione, è a totale carico pubblico dello Stato.
00-greedy-capitalist-pig-15-09-12Dal momento che con l’abolizione di ogni residuo dell’Art.18 si introduce la totale libertà di licenziamento, in forme sconosciute tanto in Germania quanto in Gran Bretagna, non ha alcun senso di parlare di contratti a tempo indeterminato, col risultato che l’azienda, intascate le detrazioni, potrà tranquillamente licenziare i lavoratori allo scadere dei tre anni, conseguendo il massimo beneficio a costo zero. Al momento, dinanzi all’ipotesi più che plausibile non sono previste contro-partite o clausole di salvaguardia da parte del Governo, il cui modello economico di riferimento è probabilmente la Serbia.
Fiat SerbiaI lavoratori licenzianti però potranno contare su un miliardo e mezzo di euro in “ammortizzatori sociali”, assolutamente insufficienti a fronteggiare il disagio economico persino degli attuali disoccupati.
Prendi tutto e non dare nullaA questo si aggiunga il taglio dell’IRAP, sulla componente lavoro, per la bellezza di 5 miliardi di euro, a tutto beneficio dei grandi gruppi industriali. E peccato che l’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) costituisca una delle principali entrate nei bilanci regionali, che destinano il 90% del gettito così ottenuto al finanziamento della Sanità ed il rimanente per i servizi sociali.
Come le singole realtà locali potranno continuare a mantenere ospedali, scuole, trasporti, manutenzione pubblica, beni culturali.. e per giunta senza ricorre a nuove imposte, è un mistero che il bullo fiorentino si guarda bene dallo spiegare tra un twitter ed un selfie.
Il Bullo FiorentinoÈ ovvio che nella Confindustria abbiano le lacrime agli occhi per la commozione: non avrebbero potuto ottenere di più nemmeno da una Margaret Thatcher rediviva!
E sempre a proposito di ‘regalie’, i provvedimenti per il recupero dell’evasione fiscale, con un gettito aleatorio e tutto da dimostrare di circa 4 miliardi di euro, è in realtà l’ennesima sanatoria nascosta a beneficio dei ladri. Si abbassano ulteriormente le sanzioni minime che saranno inferiori ad 1/8 della cifra evasa.
Però, nei 36 miliardi (e oltre) della manovra, sono previsti 500 milioni di aiuti alle famiglie più bisognose e con minori a carico: le detrazioni sono previste fino al terzo anno di età dei figli. Poi ci si può anche arrangiare.
homelessBriciole verranno stanziate anche per il fondamentale rilancio dell’innovazione e della ricerca scientifica: 300 milioni di euro, con trasferimento dei crediti d’imposta.
Per l’ammodernamento della macchina giudiziaria e digitalizzazione informatica delle pratiche documentali: 250 milioni.
In compenso, non poteva mancare il classico provvedimento clientelare, con l’ennesima infornata di massa che in passato tanto hanno giovato al sistema scolastico, e l’assunzione in blocco di 150.000 precari della scuola; rigorosamente senza concorso pubblico, con buona pace delle graduatorie, dello stato di servizio, e di chi per anni ha seguito corsi di specializzazione presso SSIS sobbarcandosi tutti gli oneri e le spese.
La signora Agnese sarà contenta.
Insomma, dalla Fuffa alla Truffa, fintanto che gli italiani vorranno stare al bluff.

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Re di Fuffa

Posted in Masters of Universe, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 29 settembre 2014 by Sendivogius

poker cards

«Con Propaganda si intende l’intera gamma di attività il cui contenuto è l’informazione o il divertimento e il cui scopo è in questo caso:
a) distrarre l’attenzione dai sacrifici attuali.
b) giustificarli in termini di garantita felicità futura.
Ciò può implicare o no la presentazione del mondo esterno come un mondo la cui situazione è ancora peggiore, ma presenterà senz’altro come di gran lunga inferiore il livello di vita passato.
Uno scopo altrettanto importante della propaganda sarà quello di convincere le masse che l’attuale leadership è il più efficiente veicolo di modernizzazione; ciò può essere ottenuto in termini razionali avvalendosi di immagini statistiche, o in termini irrazionali che presentano la leadership come superumana.
Con Repressione si intende l’intera gamma delle attività politiche della polizia miranti a:
a) Sopprimere l’attività politica individuale, mediante la sorveglianza e l’imprigionamento.
b) Intimidire le masse con l’esibizione della forza.
c) Impedire la circolazione di informazioni rivali, controllando i mezzi di comunicazione di massa e inibendo la discussione pubblica.»

   Edward N. Luttwak
   “Tecnica del Colpo di Stato”
   Longanesi, 1969.

Bandiera di Hong KongPraticamente, è la differenza fondamentale che intercorre tra l’Italia ed il governatorato cinese di Hong Kong, La diversità consiste nel fatto che, mentre la prima ha fatto dell’uso della “propaganda” una felice applicazione di governo, la Cina deve ricorrere alla “repressione” perché, nonostante tutto, una coscienza democratica esiste ancora, laggiù ad Hong Kong, dove in sostanza si protesta per potersi scegliere i propri rappresentanti in libere elezioni, mentre da noi si festeggia la cancellazione del Senato elettivo e dei consigli provinciali (e non delle Province) con l’insediamento di ‘candidati’ nominati dal nuovo partito unico. Strano si voti ancora per il Parlamento.
DC FOREVERIn un mondo impazzito che funziona alla rovescia, l’ironia della storia a volte sa essere beffarda… Capita così che uno degli ex portaborse di Francesco Rutelli, un bolso democristiano col puzzo di sagrestia ancora addosso, nemmeno quarantenne e che da oltre 20 anni campa quasi esclusivamente di “politica” (quella peggiore, consumata negli apparati di partito), venga a spiegare cosa sia di ‘sinistra’ e cosa invece no.
Peccato che dalla guerra alla magistratura, allo scontro senza quartiere contro i sindacati, o meglio contro la CGIL (additata a causa primaria di ogni male e tra poco anche della crisi economica); dall’astio per i “professoroni” all’insofferenza per le regole; dall’abolizione dell’Articolo 18 alla cancellazione dello Statuto del Lavoratori; dalle privatizzazioni selvagge alla depenalizzazione dei reati fiscali… tale idea della ‘sinistra’ sembri una copia carbone della peggiore destra post-berlusconiana, con la quale peraltro governa felicemente e condivide tutto, tanto è ad essa complementare.
Patetica è invece la cosiddetta “Minoranza PD”, vomitevole nella sua ignavia parolaia fatta di ‘tesi’ e mai di ‘antitesi’, alla disperata ricerca di una sintesi impossibile, che dopo essersi allevata in casa un aspirante dittatorello da 80 euro con la sua banda di chierichetti assatanati, adesso si fa meraviglia per essere diventata una costola del berlusconismo di ritorno. Per giunta, dopo la svendita, è pure a rischio sfratto.
Matteo RenziE si capisce perché quel comitato elettorale permanente a servizio esclusivo del Capo, e che si fa chiamare con l’acronimo di una bestemmia, abbia chiuso i suoi giornali d’area, ancor più inutili quando si può contare sulla solida sponda di quotidiani d’eccezione, fedelmente schierati e a costo zero. Parliamo di formidabili baluardi come Il FoglioLiberoIl Giornale (servo di due padroni)… che alternano il consueto fascismo islamofobo, il maccartismo anti-tasse, e le dispense a puntate sulla vita illustrata del duce, con editoriali apologetici sul miglior leader che la destra italiana abbia mai avuto: Matteo Renzi, per l’entusiasmo incontenibile di una Alessandro Sallusti in amore, o di un estasiato Giuliano Ferrara che forse ha ritrovato il simulacro del suo nuovo Craxi.
Le grandi iniziative editoriali di 'Libero'Il dramma vero comincia quando il Mister 41% a colpi di 80 euro, come i peggiori ras democristiani del voto di scambio, dall’alto di un provincialismo desolante ed un’ignoranza devastante (proporzionale solo alla presunzione del personaggio), si cimenta in questioni che non conosce minimamente, se non per sentito dire, discettando di “lavoro” e “occupazione”. Parole quanto Adessomai vuote, se messe in bocca ad uno che non ha mai lavorato un solo giorno in vita sua, a meno che non si voglia davvero prendere sul serio l’assunzione farlocca come “dirigente”, nell’aziendina in fallimento del papà bancarottiere, specializzata nella distribuzione de “La Nazione” e “Il Giornale” per la provincia fiorentina.
Dopo la “Riforma Fornero”, che di fatto ha abolito l’Articolo 18, senza che la “minoranza piddì”, allora maggioranza, avesse nulla da ridire, il reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato è previsto solo in caso di conclamata discriminazione.
Discriminazione che potrà essere esercitata senza più alcuna preoccupazione di natura legale, per motivi politici, razziali, religiosi, sindacali, antipatia personale, o mero clientelismo familista
Renzi AdessoMa per lo strafottente Signor Cretinetti transumato da Palazzo Pitti a Palazzo Chigi, gli “imprenditori”, che sarebbe più consono chiamare PADRONI,devono poter licenziareperchéterrorizzatidalla semplice idea di dover riassumere qualcuno cacciato via, senza giusta causa, perché poco gradito alla direzione, per motivi che nulla c’entrano con la “produttività”.
Robot6Sfugge pertanto la correlazione esistente tra la totale libertà (!?) di licenziamento e la stabilizzazione dei lavoratori “precari” che, in quanto licenziabili in qualunque momento e per qualsiasi (non) ragione, continueranno a restare tali ad vitam.
Licenziato Eutelia Non si comprende la relazione tra l’estendere la tutela della maternità, con l’estensione delle prestazioni sociali a tutte le lavoratrici madri, e la cancellazione dell’Art.18 che le salvaguarda del licenziamento discriminatorio.
Né si capisce come dalla cancellazione di un diritto possano scaturire più diritti e garanzie maggiori, per tutti coloro che oggi ne sono sprovvisti.
OmniaÈ l’Articolo 18 che impedisce la stabilizzazione dei precari e l’estensione delle tutele? O la riduzione dei contratti atipici? O l’introduzione di un sussidio universale e maggiori tutele salariali? O una nuova politica della formazione professionale e rientro lavorativo?
TeleperformanceNell’immediato si istituisce il licenziamento per tutti, libero, assoluto, indiscriminato… Gli effetti sul ritorno occupazionale sono tutti da dimostrare. E da spiegare.
Autogrill Per quanto riguarda la riforma degli “ammortizzatori sociali” e le “integrazioni al reddito”, che certo non crescerà se ad ogni scatto di carriera o aumento salariale posso cacciare via, senza troppe spiegazioni, il lavoratore diventato troppo costoso e troppo ‘vecchio’, si possono aspettare tempi migliori. Al momento si ignora tutto, dall’entità, alle modalità di erogazione, al reperimento delle coperture. Ma per queste ultime è facile indovinare… Ci pensa il prof. Yoram Gutgeld, l’inventore della trovata degli 80 euro e primo consigliere economico nel consiglio di guerra di Telemaco. Brutalmente, la linea del professore israeliano può essere condensata così: privatizzare tutto, vendere tutto il vendibile nell’ambito del patrimonio pubblico, tagliare le tasse (ma anche taglio delle detrazioni). Assomiglia a Reagan, ma si legge Renzi.
Festa RenzianaCome tutti i fanfaroni dotati di un ego sconfinato, confonde la pratica con la propaganda in un’overdose mediatica da sovraesposizione auto-esaltatoria su ogni mezzo di comunicazione esistente, per un orgia declamatoria che non conosce confini, né riposo, né imbarazzo.
Ma diventa impudente quando parla di congiura dei “poteri forti” mentre si accompagna a impotenti deboli come Sergio Marchionne, coi vari banchieri, squaletti della speculazione finanziaria, e padroni delle ferriere, confluiti nello stagno del renzismo.
Marchionne e RenziTra l’altro, da profondo conoscitore del mondo del lavoro quale è, non perde occasione per blaterare qualcosa a proposito di milioni di Co.Co.Co. che per inciso sono gli unici contratti atipici a non esistere più nelle imprese private, essendo stati aboliti dalla cosiddetta “Legge Biagi”, ma mantenuti unicamente nella Pubblica Amministrazione. Non si capisce cosa impedisca al premier decisionista di eliminarli una volta per tutte e sostituirli magari con contratti a tempo determinato, insieme a tutte le garanzie del caso.
EatonMeraviglioso è poi quando parla del sindacato, unica impresa che sta sopra i 15 dipendenti e non lo applica. I sindacati, esattamente come i partiti politici, sono “enti di fatto”; Si può discutere a lungo su questa anomalia DOAgiuridica. Ma diventa inutile quando hai a che fare con un piazzista da televendita, intento a rifilare i suoi bidoni ad una platea di cheerleaders in orgasmo. E certo non si può pretendere da un azzerbinato Fabio Fazio, ridotto a scendiletto del premier, quello scatto di reni che manca ad un intero paese che, se proprio deve, intervista i ‘potenti’ in ginocchio ed evita sempre di porre le domande giuste.
fazio-e-renzi-defaultNella prevalenza degli annunci sui fatti, tramite la distorsione permanente della realtà ridisegnata per le esigenze di marketing, la correlazione logica tra premessa e valutazione è del tutto ininfluente. L’arte della propaganda si basa sulle suggestioni ed ha bisogno di immagini ad effetto, per imprimersi nella mente ed innestarsi come cortocircuiti logici sul percorso del pensiero analitico.
Come ben sa il Lettore che abbia avuto la pazienza di seguirci finora, il problema è che il pensiero si nutre di complessità; la propaganda vive di semplificazioni.
Manipolazione e ripetizione, nella reiterazione di paralogismi ad alto contenuto mediatico, sono alla base del suo successo, attraverso un condizionamento studiato dell’immaginario collettivo su archetipi condivisi.
Sostanzialmente, per riuscire al meglio, la propaganda richiede due requisiti fondamentali: una predisposizione naturale alla menzogna e una gran faccia da culo.
Per sua fortuna, proprio come il mentore di Arcore, il Telemaco in camicia bianca dispone in abbondanza di entrambe.

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