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Posted in Roma mon amour with tags AMA, ATAC, Banda della Magliana, Carlo Pucci, Corruzione, Cronaca, Eversione Nera, fascio-mafiosi, Fascisti, Franco Panzironi, Gennaro Mokbel, Gianni Alemanno, Italia, Liberthalia, Lorenzo Cola, Massimo Carminati, Municipalizzate, Politica, Riccardo Mancini, Roma, Unire on 2 dicembre 2014 by SendivogiusUna Sin City marcia e cupissima, a prova di redenzione. Ecco a cosa è ridotta Roma, col suo mondo sotterraneo di sottopanza e capi-bastone, “amministratori (profittatori) pubblici” e feudatari del mefitico politicume capitolino (il più corrotto, amorale, e trasversale possibile), faccendieri e intrallazzatori, fascisti di borgata e arnesi mai disarmati dell’eversione neo-nazista, emissari delle ‘ndrine calabresi e vecchie ‘batterie’ della Banda della Magliana in libera dispersione… Sono i protagonisti assoluti di un romanzo criminale che dipana il suo intreccio nerissimo, all’ombra di una gigantesca holding organizzata intorno al malaffare istituzionalizzato a strumento di sub-governo. È l’esplosione di una neoplasia tumorale, incistata tra i gangli di una macchina amministrativa intrinsecamente corrotta e parassitaria, che in assenza di anticorpi naturali è cresciuta incontrastata ed abnorme, permeando l’intero tessuto sociale di una città, sfilacciata nel reticolo osceno di gruppi di potere criminale e cosche affaristico-clientelari su base para-mafiosa.
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Il Sindaco nella neve
Posted in Roma mon amour with tags ACEA, Antonio Lucarelli, Fascisti, Franco Morelli, Franco Panzironi, Gabriele Paolini, Gianni Alemanno, Giorgio Magliocca, Incompetenza, Liberthalia, Mario Andrea Vattani, Paolo Frajese, PdL, Politica, Politicanti, Protezione Civile, Roma, Ruggero Conti, Sindaco di Roma, Stefano Andrini, Unire on 5 febbraio 2012 by SendivogiusLa politica italiana ridonda di boriosi cazzoni, la cui perniciosa incompetenza è pari soltanto alla svergognata protervia con la quale imperversano a reti unificate, in un’orgia presenzialista da dichiarazioni compulsive e nell’assoluta miseria di soluzioni amministrative.
Esempio limite nella pur numerosa collezione è sicuramente Gianni Alemanno: l’imbarazzante sindachetto barese prestato alla Capitale.
Nella fattispecie concreta, questo rigurgito del post-fascismo di ritorno, sputato direttamente sul più alto scranno del Campidoglio, sembra costituire, con le sue clamorose inefficienze, la controprova vivente a dimostrazione scientifica della cosiddetta ‘Legge di Godin’:
“La generalizzazione dell’incompetenza è direttamente proporzionale all’altezza nella gerarchia”
Assioma che a sua volta si può applicare al noto ‘Principio di Peter’ ed ai suoi corollari:
In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello d’incompetenza.
1) Col tempo, ogni posizione tende ad essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel lavoro.
2) Il lavoro viene svolto da quei membri che non hanno ancora raggiunto il proprio livello d’incompetenza.
Minchiomanno li trascende tutti, raggiungendo vette inarrivabili per una nuova classificazione della categoria.
Il risultato è una città che sembra abbandonata a se stessa, dove ognuno si arrangia come può; la risoluzione dei problemi è rimessa alla buona iniziativa dei singoli e ad una generale improvvisazione.
Diventato sindaco, sfruttando cinicamente a proprio vantaggio elettorale alcuni fattacci di cronaca nera e alimentando apposta lo spettro della paura, Alemanno perde presto il controllo dell’interruttore e vede esplodere sotto la sua amministrazione un’ondata di criminalità predatoria come a Roma non si vedeva dai tempi della Banda della Magliana, salvo negare il problema ed imputare la colpa alla serie televisiva “Romanzo criminale”. Per una strana alchimia del caso, Roma che era considerata una delle più sicure metropoli al mondo si è trasformata in una città con record nazionale di crimini violenti: 5 omicidi nel solo mese di Gennaio 2012 e ben quattro rapine a mano armata soltanto nella giornata del 1° Febbraio.
Dell’amministrazione Alemanno si ricordano soprattutto le iniziative strampalate degli esordi [QUI]; la ragnatela di interessi clientelari [QUI]; gli scandali, che sembrano eruttare a ciclo continuo dagli sventurati banchi di una giunta impegnata unicamente a soddisfare gli appetiti insaziabili di vecchi camerati, insieme ad una pletora smisurata di clientes e famigli, provenienti dai feudi elettorali della provincia e premiati con un’infornata di massa nelle aziende municipalizzate del Comune. Per una panoramica approfondita, potere cliccare a vostro consumo e disgusto QUI e ancora QUI.
Si ricordano inoltre i personaggi improponibili che fanno parte del più stretto entourage del Sindaco, tutti ricompensati con incarichi di rilievo nell’ambito dell’amministrazione capitolina.
Tra i troppi precedenti, sarà il caso di ricordare:
Giorgio MAGLIOCCA, giovane avvocato casertano e sindaco di Pignataro Maggiore (CE), al contempo super-dirigente del Comune di Roma da 87 mila euro all’anno, col record assoluto di assenze. In virtù del suo indefesso spirito di servizio, nel Dicembre del 2010 il 37enne Magliocca viene promosso dal sindaco Alemanno che lo chiama a far parte della sua segreteria politica, al fianco di Antonio Lucarelli che è vicinissimo agli ambienti di “Forza Nuova”, del resto in buona compagnia con Stefano Andrini ed il raccomandatissimo Mario Andrea Vattani.
A Giorgio Magliocca viene affidata la gestione patrimoniale dei beni sequestrati alle organizzazioni criminali e mafiose che operano nella Capitale. Peccato che una manciata di mesi dopo il promettente amministratore venga arrestato per concorso esterno in associazione camorrista, in quanto referente della famiglia Ligato-Lubrano, prossima al Clan dei Casalesi.
Franco MORELLI, consigliere regionale calabrese e amico fraterno di Alemanno, che lo premia con un posto da dirigente all’ACEA (la S.p.A. che controlla le forniture di acqua e luce della Capitale) e un ulteriore incarico come membro nel CdA del nuovo polo tecnologico. Già dirigente dell’UNIRE (l’Ente ippico portato al fallimento) ai bei tempi di Franco Panzironi, nel Novembre 2011 il miracolato Morelli viene arrestato nell’ambito di una vasta operazione contro le ‘ndrine del reggino.
Ma c’è anche il caso di don Ruggero CONTI, il prete pedofilo di Selva Candida, fortissimamente voluto da Alemanno a “garante per la famiglia” e recentemente condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata contro minori ed induzione alla prostituzione minorile.
Incurante del ridicolo, ancor prima che della decenza, Gianni Alemanno ignora la propensione della gente comune a dimenticare in fretta, nonostante l’apoteosi di minchiate da guinness che il sindachetto va collezionando senza tregua. E dunque cerca di rinvedirne costantemente il ricordo con una serie ininterrotta di dichiarazioni e note stampa, facendo capolino ovunque col suo profilo da civetta allucinata in ogni TG disponibile, sempre pronto a ricordare al mondo quant’è coglione.
In concorrenza con l’instancabile Gabriele Paolini, sembra alla perenne ricerca di un Paolo Frajese che lo prenda finalmente a calci nel culo, per la liberatoria soddisfazione di noi tutti.
Fresca di giornata, è l’ultima polemica inaugurata dall’ineffabile sindachetto col prefetto Gabrielli, responsabile per la Protezione Civile, giacché il solito Gianni dinanzi all’abnormità dei danni che va combinando con la sua spaventosa inadeguatezza è sempre alla ricerca di qualcuno cui scaricare le proprie responsabilità.
Bastano infatti pochi centimetri di neve per far piombare la metropoli nel caos più totale. Del resto era già successo con le piogge in autunno, che avevano trasformato le consolari della città in canali veneziani, giacché il sindachetto in questi anni non si è mai preoccupato della manutenzione ordinaria dei tombini e canali di scolo.
Colta completamente alla sprovvista nonostante la nevicata fosse stata preannunciata con ampio anticipo, a Roma mancava tutto. Tra le iniziative di Alemanno, spicca la circolare con cui si ordinava la sospensione delle lezioni, ma non la chiusura delle scuole: gli istituti rimangono aperti, ma voi potete rimanere a casa se volete. Per il resto, null’altro è stato fatto. Come sindaco, Alemanno è anche “commissario straordinario per l’emergenza traffico”. È per questo che il traffico della Capitale è impazzito, dal momento che non è stato predisposto uno straccio di informazione per gli automobilisti rimasti bloccati per dieci ore su tangenziali e circonvallazioni, mentre le sparute pattuglie di vigili urbani spediti alla sbaraglio slittavano con le auto sul ghiaccio e ripulivano le strade, usando come improvvisate ramazze i rami caduti dagli alberi. Gli autobus rimanevano bloccati nei depositi, perché nessuno aveva pensato di munirsi in precedenza di mezzi spargi-sale, o dotare le vetture pubbliche di pneumatici adatti.
Il sindachetto se la prende comoda e saltella da una telecamera all’altra, esibendosi per quei filmini Luce che tanto devono piacergli e con i quali viene atrocemente sbeffeggiato…
Salvo poi svegliarsi a frittata ormai fatta e reclamare interventi straordinari, fossero anche i marines! Polemizza con Gabrielli, convinto che la miglior difesa sia l’attacco. E perde l’ennesima occasione per tacere.
Non contento, evoca come esempio di efficienza il fantasma di Guido Bertolaso alla Protezione Civile: altro bel tomo specializzato in esibizionismo catodico e per l’eccezionale probità nella gestione degli appalti gestiti in combutta con la cricca Anemone-Balducci & Co. e la grande cuccagna dei mondiali di nuoto.
Se volete, potere ripassare le loro imprese nei links riportati:
1) Gli Schifosi
2) L’Uomo con la tuta
3) Compagni di merende.
Evidentemente, una cazzata al giorno non basta a togliere l’Alemanno di torno!
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Nella Roma Città Sicura, lo sport più diffuso sembra essere diventato la caccia all’asiatico (Pigneto; Trullo; Monteverde; Villa Gordiani; Tor Bella…) E quando non si trovano stranieri isolati da linciare, per fortuna c’è sempre qualche frocio da pestare.
È la “Roma che cambia” del sindaco Alemanno. Biasimo in pubblico, compiacimento in privato. A propria discolpa, si può sempre ostentare una finta tolleranza, grazie all’istituzione ufficiale di ghetti dove poter colpire impunemente. In sintonia col nuovo corso politico, la scialba Estate romana si chiude degnamente, in un crescendo omofobo da record:
22 Agosto, EUR. Accoltellamento di due omosessuali all’uscita del Gay-Village.
26 Agosto, Portonaccio. Incendio del Qube, locale solito organizzare serate omosex.
01 Settembre, S.Giovanni. Bombe carta lanciate tra i passanti (presumibilmente gay) in prossimità della cosiddetta gay-street.
Vaporizzata ogni opposizione, contro la risorgenza squadrista deve essere sembrata una risposta forte la recente promozione di Stefano Andrini ai vertici dell’AMA.
Stefano Andrini è un estremista di destra, con trascorsi giovanili piuttosto burrascosi nella galassia neofascista.
Nel 1988, invece del solito pellegrinaggio alla tomba del duce, previsto nella liturgia missina, Stefano Andrini, insieme al fratello Germano, va in gita a Wunsiedel in cameratesco omaggio a Rudolf Hess, gerarca nazista.
Il 10 Giugno 1989, i gemelli Andrini massacrano con tubi di ferro due ragazzi fuori il cinema Capranica. Uno degli aggrediti, Andrea Sesti, entra in coma con frattura della scatola cranica, riportando lesioni permanenti. Il raid costa ai due nazistelli in erba, che nel frattempo sono scappati in Svezia, una condanna per tentato omicidio e lesioni aggravate (4 anni e 8 mesi).
Negli anni successivi, secondo le informative della DIGOS romana, Stefano Andrini intensifica i suoi contatti coi gruppi skinheads, bazzicando il “Movimento Politico Occidentale” di Maurizio Boccacci. Soprattutto frequenta gli ambienti di “Alternativa Nazional-Popolare”, formazione fondata dall’ex ordinovista Stefano Delle Chiaie: l’allucinato Caccola con la passione per i golpe militari. E proprio grazie all’immarcescibile Caccola, il giovane Andrini avvia un’utile carriera da pubblicista.
Nel Febbraio 1994, tanto per tenersi in allenamento, Andrini viene arrestato insieme ad altri skins con tanto di elmo vichingo calato sulla testa, dopo una nuova spedizione punitiva alla facoltà di Giurisprudenza nell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Durante una perquisizione domiciliare, ad Andrini viene contestato anche il possesso di una pistola calibro 22 e di un tirapugni.
La notizia la potete leggere qui.
Naturalmente sono tutte “becere strumentalizzazioni” da parte di malevoli detrattori.
Sul finire degli anni ’90 si iscrive ad AN e si ritaglia una nuova veste istituzionale al fianco di Mirko Tremaglia, col quale scazza di brutto, pare, per questioni di denaro e gestione fondi. Tant’è che l’ex repubblichino lo caccia via in malo modo e senza troppi complimenti.
Poco male, perché nel 2007 Stefano Andrini si ricicla al fianco di Luigi Pallaro (nel frattempo passato a destra), aderendo al suo movimento “Associazioni italiane in Sud America”.
Andrini si candida alla Camera, ma senza successo. Tant’è che la parabola dell’ex squadrista sembrerebbe avviata ad un rapido tramonto. In apparenza.
Nell’Ottobre del 2008, a 39 anni Stefano Andrini viene assunto per chiamata diretta all’AMA come “dirigente”. Si tratta infatti dell’uomo giusto nel posto giusto: l’AMA è l’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti.
Il ragazzo deve avere delle doti inaspettate quanto nascoste, perché già a Maggio del 2009 si parla di una sua possibile promozione, “per le competenze dimostrate ed il possesso dei requisiti professionali adeguati e per il suo precedente curriculum lavorativo”. Infatti è prossima la sua nomina ad Amministratore delegato dell’AMA Ambiente: la branca aziendale responsabile dei servizi ambientali. Una carriera lampo!
Quali siano queste straordinarie competenze però non è dato sapere. La direzione dell’AMA si è concessa due giorni, prima di riuscire a presentare un curriculum accettabile del nuovo supermanager comunale, profumatamente stipendiato coi pubblici quattrini.
Sappiamo, per esempio, che dal 1997 al 2000 è stato amministratore unico della fantomatica Ikonaut software AB. Si tratta di un’azienda informatica che non ha un sito internet (!) Da nostre ricerche (incomplete) pare che abbia sede in Svezia, dalle parti di Malmö, e in passato si sarebbe occupata dello sviluppo di applicativi per la comunicazione mobile (probabile trasmissione dati in GSM). Ma sono solo supposizioni, perché sulle attuali (e passate) attività della Ikonaut, sui suoi profili gestionali, nulla di certo si conosce. Strano, perché Andrini in compenso pare abbia curato il sito web per gli Irriducibili della Lazio.
In altre parole, fuffa!
Dal 2002 al 2004 ha cumulato vari contratti di collaborazione in giro per patronati sindacali: UGL (Enas; Fast-Confsal) e CISL (Fit-Cisl). Cosa faceva il giovane Andrini? Compilava i CUD per i pensionati? Stava allo sportello utenti del CAF? Boh?!?
Ancora fuffa!
Dal 2003 al 2006 (sono gli anni fortunati trascorsi dietro all’on. Tremaglia) lavora come “esperto” presso il “Ministero degli Italiani nel mondo”.
Sempre fuffa!
Anni 2005-2006 collabora alla realizzazione di un “progetto per la classificazione dell’intermodalità del sistema trasporti presso la Fit-Cisl Trasporto Aereo”.
Ha per caso a che fare con la ricezione bagagli all’aeroporto di Fiumicino, che tanto ha fatto infuriare Alemanno di ritorno dalle vacanze? Non si sa! Perché ulteriori dettagli al momento scarseggiano.
Soprattutto è stato membro del “Dipartimento Esteri” di Alleanza Nazionale.
Altra fuffa.
Resta invece sconosciuto il titolo di studio di Andrini, evidentemente non considerato fondamentale.
Team Building a P.za Navona. Futuri manager?!?
Visti gli straordinari requisiti che hanno determinato l’assunzione per chiamata all’AMA, direttamente come “funzionario”, riportiamo anche gli eccezionali meriti per una carriera tanto fulminea. Leggiamo da “Libero”:
“Attualmente coordina il gruppo Affari europei e finanziamenti comunitari dell’azienda e si è distinto, in questi mesi, per aver condotto a buon fine in via stragiudiziale un contenzioso tra Ama spa e Fao che durava da 15 anni, permettendo all’azienda di recuperare 2,5 milioni di euro di mancato pagamento della Tariffa rifiuti e la ripresa del servizio”.
È arrivato Pensace! La causa giudiziaria che opponeva l’AMA alla FAO, in evidente morosità, si è finalmente conclusa dopo un quindicennio di pendenze legali ed il merito è tutto di Andrini, assunto in concomitanza con la sentenza definitiva.
“Andrini, inoltre ha guidato due commissioni straordinarie: una sugli impianti di lavaggio dei mezzi Ama, l’altra sulle aree destinate al deposito dei cassonetti le cui conclusioni hanno consentito all’azienda un risparmio di oltre mezzo milione di euro”.
Stronzata o Cazzata?!?
Commissione-straordinaria-impianto-lavaggi-veicoli… aree destinate al deposito dei cassonetti… risparmio mezzo milione di euri…
Vabbé che c’è gente che nella vita non ha mai fatto un beneamato cazzo e queste possono sembrare imprese epocali… però non scherziamo, suvvia!
Grande sponsor di Andrini risulta essere l’ingegner Franco Panzironi, amministratore generale dell’AMA.
Perciò sono assolutamente fuoriluogo gli appelli ed i richiami al povero sindaco Alemanno (alias Retromanno) che, dopo aver categoricamente smentito ogni promozione per Andrini (“è un’invenzione totale”), di fronte all’evidenza dei fatti ha rimesso il merito della scelta all’ad Panzironi, ed alla “sua esclusiva autonomia gestionale”.
Infatti, in virtù del noto principio di competenza ed autonomia, l’ingegnere Franco Panzironi è stato messo al comando dell’AMA proprio da Alemanno, del quale Panzironi è per l’appunto un fedelissimo. Prima di arrivare all’AMA, Panzironi presiedeva l’UNIRE, l’Ente che gestisce le agenzie ed i giochi ippici, guadagnandosi l’evocativo soprannome di Terminator.
“All’Unire Panzironi è riuscito a produrre in pochi anni un rosso di bilancio da far intervenire la Corte dei conti, ad affossare un settore vitale e produttivo come quello dei cavalli, a guadagnarsi un rinvio a giudizio, a sospendere per privacy (forse dei cavalli) la pubblicazione dei casi di doping”
(Economy – 2 Ottobre 2008)
La gestione Panzironi ha comportato il commissariamento dell’ente in seguito ad un pesante disavanzo patrimoniale, dissesti di bilancio, aggravati da sfortunate scelte gestionali relativi a diritti TV non pagati e canoni di concessione evasi.
“Gestione pessima, con bubboni come un grave disavanzo patrimoniale, l’antidoping da rifondare, un tentativo di scontare anche retroattivamente decine di milioni di euro alle agenzie ippiche per canoni relativi all’uso del segnale della Tv ippica non pagati ecc. Ebbene, tutti gli elementi con risvolti di carattere penale sono stati trasmessi sia alla Procura della Corte dei Conti, sia alla Procura delle Repubblica che ha fatto scattare il procedimento sfociato in un processo. Forse non l’unico. Dovrebbero infatti esistere altri atti trasmessi al vaglio della la giustizia. Quello relativo al prossimo giudizio riguarda la consulenza esterna assegnata, dal 2003 sino al marzo 2004, all’allora onorevole di An Alessandro Galeazzi presso l’area tecnica della Sella. Consulenza ritenuta illegittima, come sostenuto anche dalla Corte dei Conti per il Lazio, che aveva già notificato a Panzironi una citazione e una richiesta di risarcimento danni per oltre 155.000 euro. IMPROROGABILE Sulla stessa lunghezza d’onda anche Guido Melzi, che ha dedicato alla vicenda un capitolo della sua delibera di licenziamento, la cui applicazione dovrebbe diventare improrogabile anche per il ministro De Castro, che ha mostrato verso Panzironi atteggiamenti apparentemente più morbidi. * * * COSA RISCHIA Fino a sei anni di detenzione Franco Panzironi verrà processato in base a due articoli del codice penale. Il n° 323 riguarda l’abuso d’ufficio (chi procura intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale) e prevede una pena da 6 mesi a 3 anni. L’altro è il 479, riguarda il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico: da 1 a 6 anni.”