Domani, giovedì 10 novembre, ci sarà l’asta pubblica dei BTP… Ora, sorvoliamo sul fatto che per una strana progressione statistica, la peggiore giornata dei rendimenti di borsa, con le massime perdite al ribasso è proprio il giovedì, salvo poi recuperare a chiusura settimanale il venerdì… Ci sarebbe da interrogarsi sull’opportunità di andare alla vendita dei titoli di Stato con simili presupposti… Sulla Cambogia che attende l’asta dei titoli pubblici italiani nella giornata di giovedì abbiamo già avuto un abbondante anticipo nella devastante debacle finanziaria del 09/11/11, durante la quale il differenziale con i titoli di stato tedeschi ha sfondato la soglia di guardia, raggiungendo il micidiale 7,42% di spread sui titoli decennali. Tecnicamente, siamo in “default formale“. Come le peggiori previsioni lasciano intendere, il giovedì nero della Borsa italiana potrebbe veder salire lo spread fino alla micidiale quota dell’8% e forse addirittura superarlo. In tal caso il default italiano diverrebbe “sostanziale“, con tutto quello che ne deriverebbe… È l’ultimo regalo avvelenato del papi nazionale; il prezzo da pagare per le sue mancate dimissioni. In compenso si dichiara “disponibile” all’atto, nella fumosa aleatorietà delle intenzioni da parte di un mentitore compulsivo. È lo scotto subito per aver mantenuto al suo posto un personaggio impresentabile, privo di qualsiasi credibilità internazionale e senza più una maggioranza, al quale un Presidente della Repubblica ottuagenario, invece di pretendere le dimissioni immediate, ha voluto concedere ulteriore tempo e prolungare la permanenza al potere. Peggio! Gli ha affidato la stesura di una legge finanziaria (ora, per volere di Tremonti, si chiama di stabilità), ancora tutta da definire nei tempi e nei contenuti, in un parlamento screditato di gorgoglioni interessati unicamente alla ricandidatura o alla maturazione dei tempi legali per ottenere il vitalizio. Un maxi-emendamento da votare a scatola chiusa e che vincolerà le scelte economiche dei prossimi anni. È la follia di affidare la cura a colui che per anni ha negato l’esistenza della malattia, diventando con la propria incompetenza la causa principale della virulenza del morbo. È l’ectoplasmaticità di un sistema istituzionale che ha perso i suoi anti-corpi, con un Presidente che si atteggia a “garante della Costituzione” e si trincera dietro i vuoti formalismi di facciata, ma si guarda bene dall’assumere una ferma presa di posizione, incapace di una scelta precisa neppure dinanzi all’irreversibilità degli eventi, salvo gorgogliare vuoti appelli ciceroniani alla concordia ordinum e tossire qualche “malumore” senza alcuna conseguenza, esternando “preoccupazione” poco o nulla facendo. È l’assenza di coraggio di opposizioni pletoriche che, invece di presentare un’immediata “mozione di sfiducia”, esitano.. tergiversano.. per non mettere in imbarazzo l’Uomo del Colle chiuso nella sua teca di vetro… per sondare le solite, eterne, inconcludenti “convergenze al centro”. È davvero emblematico che il Grande Bugiardo, in piena crisi di governo e dopo averci portato sull’orlo della bancarotta, renda subito evidenti le priorità che più lo preoccupano, tanto per non smentirsi, organizzando un vertice con il suo avvocato di fiducia (Ghedini) e l’amministratore delegato delle sue proprietà (Confalonieri). È l’indecenza di un nano che ha fottuto un’intera nazione (più che compiacente), e che adesso rischia di trascinare nel tracollo non solo l’Italia ma l’intera Europa con ripercussioni persino Oltreoceano, nella pusillanimità di chi avrebbe dovuto fermarlo per tempo. Adesso all’estero non ridono più.
«Ho sempre saputo che in questo paese è pericoloso avere delle opinioni. Un pericolo sottile ma controllabile… Almeno fin quando non ci inciampi»
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«…conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno, non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti li considererei detestabili…»
I commenti sono liberi, ma voi non ve ne approfittate o verrete trattati di conseguenza. E senza troppi complimenti.
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«Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto»
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«I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte ad un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire»
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«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
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