Archivio per SEL
DURA MINGA!
Posted in Muro del Pianto, Risiko! with tags Alessandro Di Battista, Armi, Califfato, Carlo Sibilia, Esercito, Esteri, Governo, Guerra, Imbecilli, Iraq, ISIS, Italia, Kurdistan, Liberthalia, M5S, Manlio Di Stefano, Medio Oriente, Mondo, Munizionamento, ONU, Paolo Becchi, PD, Peshmerga, SEL, Siria, USA on 22 agosto 2014 by SendivogiusIl proliferare di cinguettii virtuali via Twitter, di castronerie digitalizzate a mezzo f/b, e di tutto il variopinto campionario di corbellerie variamente assortite, che impazzano senza posa su Siria e Iraq e dintorni, ci insegna fondamentalmente tre cose:
Le forniture in questione dovranno, legittimamente, passare prima per Baghdad. E possiamo dire con discreta certezza che ai combattenti curdi di Kirkuk non arriveranno mai, o comunque saranno consegnate con ampio ritardo e in numero ridotto. Cosa del resto già avvenuta, nel caso dei ben più efficienti e moderni armamenti che lo USArmy aveva lasciato in abbondanza nelle disposizioni del governo iracheno, il quale si è guardato bene dal fornire il materiale bellico all’amministrazione autonomista del Kurdistan, preferendo piuttosto ammucchiare le dotazioni militari in depositi lasciati poi incustoditi al saccheggio dell’ISIS che adesso può contare su forniture di primissima scelta. Dunque, tanto rumore per nulla. O poco più.
(65) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Beppe Grillo, Gennaro Migliore, L'Unità, LED, Liberthalia, Matteo Renzi, Opposizione, PD, SEL, Senato, Sinistra Ecologia e Libertà on 30 luglio 2014 by Sendivogius“Classifica Luglio 2014”
Alla veneranda età di 90 anni, dimenticata nell’ospizio in cui era stata abbandonata, si spegne l’Unità: compianta da tutti, ma da nessuno rimpianta. E di certo non dal PD che infatti gli ha preferito il quotidiano Europa, nella sua osmosi tutta democristiana, ma che continua ad utilizzare il brand delle Feste dell’Unità per autofinanziarsi a nome di un giornale che non esiste più, suscitando i facili entusiasmi degli ex figiciotti che l’hanno condotta al tracollo. In fondo, nel nuovo “partito democratico”, il giornale fondato da Antonio Gramsci per gli ‘operai’ non aveva più ragione di esistere, essendo stato completamente dimenticato il primo e messi in cassa-integrazione i secondi. Restano invece i padroni delle ferriere, più ringalluzziti che mai; e con quelli i “riformisti” si intendono benissimo: da Marchionne ad Elkann; da Colaninno a Gnutti…
Sul fronte interno, il Telemaco della generazione Erasmus sta scoprendo invece a sue spese quanto sia difficile portare a casa le “riforme”, concordate privatamente con il papi che a quanto pare è stato garantito da ogni ‘rottamazione’, in un Senato non sufficientemente addomesticato e convertito al sacro verbo del renzismo. E se davvero basta una mezza dozzina sfilacciata di senatori di “Sinistra e Libertà”, per mettere in crisi il grande disegno accentratore del Bambino Matteo e farne implodere tutte le contraddizioni, nonostante le ritorsioni, le provocazioni, la forzature dei regolamenti e la strategia di annessione, scientificamente posta in essere ai danni di SEL grazie all’utile idiota di turno, quel Gennaro Migliore il cui LED sembra essersi spento prima ancora di accendersi, allora onore e gloria a SEL!
O più semplicemente il governo del chiostro fiorentino nasconde fondamenta di sabbia, se tanto poco basta a provocare una crisi di nervi nel concistoro di zelanti chierichetti stretti attorno al piccolo cesare. Perché il Telemaco alla guerra non si piega e non si spezza, ma se trova chi lo frega prima si piega e poi si spezza. E stavolta non basterà agitare il solito spauracchio a cinque stelle, sempre pronto all’uso, con lo sbavante Capo-Grullo che grida al golpe un giorno sì e l’altro pure, mentre i suoi manipoli fanno ammuina al Senato.
Hit Parade del mese:

01. INVERSAMENTE PROPORZIONALI
[03 Lug.] «Il numero complessivo dei disoccupati è aumentato anche perchè si sono messi a cercare lavoro molti scoraggiati che avevano smesso di cercarlo.»
(Giuliano Poletti, lo Scoraggiante)
02. I DISCORSI DELL’ASILO
[13 Lug.] «Calcisticamente parlando, qualcuno pensa che io sia un fantasista, cioè quello che inventa il colpo a sorpresa, o il portiere fortunato, che para i rigori perché provoca l’avversario. Non hanno capito che, dal punto di vista amministrativo, io sono un mediano (o in termini non calcistici, accessibili anche a chi non si interessa di pallone, un mulo), che su tutti i palloni si mette lì e “butubum-butubum” studia le carte. Ma è meglio che non lo abbiano compreso: così arrivo a fari spenti lì dove voglio arrivare, con buona pace di tutti i commentatori e dei professionisti della gufata.»
(Matteo Renzi, Capo-scout)
03. CONVERTITEVI AL VERBO DEL PROFETA!
[19 Lug.] «Se avessero ascoltato il M5S forse la tragedia dell’aereo abbattuto non sarebbe accaduta.»
(Beppe Grillo, immancabile coglione)
04. COLPI DI STATO (I): Gomblotto internazionale
[19 Lug.] «Berlusconi merita il premio Nobel per la pace: quando un capo del governo viene costretto a dimettersi per un complotto internazionale è roba da guerra civile. Se non c’è stata la guerra civile è perché il presidente Berlusconi ha sempre anteposto gli interessi dell’Italia e degli Italiani a quelli personali.»
(Elvira Savino, Staffetta partigiana)
04.bis COLPO DI STATO (II): di-mis-sio-ni!
[25 Lug..] «Si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore, non le chiamò ‘riforme’. Il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe per pudore istituzionale dimettersi subito.»
(Beppe Grillo, il duce a 5 stelle)
04.ter COLPO DI STATO (III): Rinviato per ferie
[27 Lug.] «Rimarremo ancora fino a quando sarà possibile cercare di impedire il colpo di Stato»
(Beppe Grillo, il Vigilante)
05. PECCATO MORTALE
[01 Lug.] «Chi contrae un matrimonio civile vive in una infedeltà continuativa: non si tratta di un peccato occasionale, che può essere cancellato con un pentimento sincero, come per esempio un omicidio»
(don Tarcisio Vicario, prete moderno)
06. L’INVASIONE DEGLI ULTRA-DEMENTI (I):
Sibilia forever!
[20 Lug.] «Oggi si festeggia l’anniversario dello sbarco sulla luna. Dopo 43 anni [veramente sono 45!] ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa.»
(Carlo Sibilia, Ineguagliabile)
06.bis L’INVASIONE DEGLI ULTRA-DEMENTI (II): A pensarci prima…
[01 Lug.] «Avete mai pensato che molte guerre vengono combattute per il rifornimento idrico fondamentale per l’industria della carne?»
(Alessandro Di Battista, il Tonno)
06.ter L’INVASIONE DEGLI ULTRA-DEMENTI (III): Il cielo non è più blu!
[20 Lug.] «Dopo 3 giorni di cieli azzurri, hanno iniziato di nuovo con le scie chimiche. Ma io dico, quanto hanno investito in questi veleni destinati a noi? Come mai non hanno soldi per le scuole, ogni anno licenziano maestri, tagliano materie e programmi eppure hanno abbastanza soldi per spruzzare attraverso i cieli questi veleni?»
(Romina Power, Sciatrice chimica)
07. SE C’ERA LUI…
[29 Lug.] «L’Unità, il giornale fondato da Gramsci, non può e non deve essere nella disponibilità del PD e di Matteo Renzi. Purtroppo non lo è. Se lo fosse non chiuderebbe.»
(Matteo Renzi, il Provvidenziale)
08. RISCHIO EPIDEMIA DI EBOLA
[30 Lug.] «Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono già effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari. In Italia il pericolo non c’è.»
(Beatrice Lorenzin, Commissario di sanità)
09. LA GUERRA SANTA
[09 Lug.] «Non esiste guerra più giusta di questa»
(Benjamin Netanyahu, Nazista con la kippah)
10. STATISTI E BUGIE
[21 Lug.] «Un grande statista, che è stato anche un grande presidente di questa assemblea, un riferimento per tante donne e uomini della mia terra, compreso mio padre, Amintore Fanfani, ha detto una piccola grande verità, “le bugie in politica non servono”»
(Maria Elena Boschi, la Madonna del Consiglio)
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(47) Cazzata o Stronzata?
Posted in Zì Baldone with tags Alessandra Daniele, Beppe Grillo, Brogli, Elezioni 2013, Gianroberto Casaleggio, Italia, Lega, Liberthalia, M5S, Mario Monti, MPS, Parlamento, PD, PdL, Pier Ferdinando Casini, Politica, Rivoluzione Civile, SEL on 30 gennaio 2013 by SendivogiusClassifica GENNAIO 2013
Ancora 25 giorni alle elezioni e potremo finalmente tornare a parlare di cose serie, forse, con la chiusura di questo indegno siparietto elettorale che si trascina ormai da qualche mese, sempre più stancamente, in un desolante vuoto programmatico e umano.
E del resto sull’argomento, data l’offerta, non è che ci sia poi molto da discutere…
Abbiamo Mario Monti: l’Uomo d’Oro di Berlino in missione a Roma, col suo codazzo di baroni, marchesi e contesse Serbelloni-Mazzanti… gente che confonde la perdita di potere d’acquisto con l’impossibilità di farsi cambiare una banconota da 500 euro dal lattaio.
Ormai sempre più simile al “tappo” di cui aspira a prendere il posto, scimmiottandone i modi e le televendite, è il colonnello Kurtz in pieno delirio di onnipotenza, smarrito negli orrori delle giungle finanziarie dal cuore di tenebra delle certezze accademiche. Non ci sarebbe da meravigliarsi se fra qualche giorno lo vedremo campeggiare col suo faccione incartapecorito, a promettere due milioni di posti di lavoro su manifesti da 4 metri per 6.
Tra sindacati gialli, arnesi ecclesiastici, e nuovi Calvin Candie confindustriali, vale ancora una volta la pena di ricordare il formidabile apporto rinnovatore di Pier Ferdinando Casini e della sua famiglia allargata… L’apporto vetero-democristiano funziona un po’ come il virus dell’epatite: si trasmette tramite rapporti non protetti, con un portatore (in)sano. La forma prediletta di contagio è il meretricio politico. L’infetto non si accorge dei danni dell’infezione, se non quando è troppo tardi, mentre il portatore sano continua a spargere il morbo.
C’è il Pornonano imbalsamato con le sue nere milizie di irriducibili papiminkia, asserragliati nella Salò di Berluscolandia, col supporto degli ascari verdecamiciati e contorno di maroni assortiti.
Ringhiante e flatulenta, abbiamo la Setta degli ensiferi coi suoi zombies digitali, che ciondolano in adorazione attorno allo sbraitante “capo politico”, specializzato in vittimismo ad uso politico, bollito in brodo complottista. Perché, vedrete, qualunque sarà il responso delle urne, il giorno dopo le elezioni griderà ai brogli come un Berlusconi nei suoi tempi migliori.
Soprattutto, c’è l’imbarazzante partito bestemmia: il nulla che avanza, e pretende di vincere facile con il ritiro dei concorrenti minori, in nome della farsa reiterata del “voto utile” ad una formazione che così eccelse prestazioni ci ha regalato nella precedente legislatura… Altri 30 giorni di non-campagna elettorale, accompagnate da non-proposte, e il PD potrebbe persino riuscire nell’obiettivo difficile, ma non impossibile, di perdere le elezioni. Mai uno scatto d’orgoglio, di dignità, di decenza..! Sta lì che discetta di alleanze. E invece di ricacciare l’Agenda Monti in culo al mittente, continua ad inseguire il professorino bocconiano con le braghe calate, sempre pronti alla resa incondizionata. Per “senso di responsabilità”, s’intende! Incapaci come sono di governare, quanto di fare opposizione. Perché un’alleanza con il “centro moderato” è un imperativo categorico, a prescindere dal risultato elettorale.
Stretto tra l’incudine ed il martello, c’è il SEL vendoliano: il più eclatante caso di suicidio assistito per autocombustione post-elettorale dell’ultimo residuo di “sinistra” decente in Italia.
Fortuna che c’è la “Rivoluzione Civile” di Ingroia: un taxi per una corsa di gruppo in parlamento. La convivenza tra vecchi fascisti come Luigi Li Gotti e gli ultimi marxisti-leninisti di Rifogna è il vero miracolo di una formazione, destinata a polverizzarsi una volta varcata la soglia di Montecitorio.
Comunque vada, sarà un decesso…
“L’uomo dai voti tutti uguali”
di Alessandra Daniele
Quest’anno decidere come votare sarà particolarmente facile.
Infatti, per chiunque voteremo, comunque voteremo per Monti.
– Votare PD è votare Monti.
L’intenzione di Bersani di allearsi con il cosiddetto centro moderato era già stata dichiarata, e ufficialmente ratificata nero su bianco fin dalle primarie, insieme all’impegno a restare sulla rotta segnata dall’Agenda Monti. Anche se otterrà la maggioranza al Senato (il che è difficile) il PD si accorderà comunque col centro, in un governo che vedrà il successore di Berlinguer, il delfino di Almirante, e quello di Forlani prendere tutti insieme ordini da Monti.
– Votare SEL è votare Monti.
Vendola è un’appendice del PD. Gli servirà a raccattare qualche voto in più a sinistra, per raggiungere la percentuale necessaria ad allearsi con Monti. Poi sarà espulso.
– Votare PDL e i suoi spin-off (Fratelli D’Italia, La Destra) è votare Monti.
Berlusconi è come sempre a caccia di voti fascisti. Se riuscirà nella sua improbabile rimonta, sarà lui ad aver bisogno di Monti per andare al governo. Entrambi sapranno mettere da parte le incompatibilità, perlopiù inventate dalla loro propaganda, per concentrarsi sugli interessi della comune classe socio-economica di riferimento, come hanno fatto per un anno. Berlusconi dichiarerà ”Monti è una sanguisuga, una grande risorsa per il paese, l’ha portato alla rovina, solo lui può salvarlo. Monti è un comunista, il garante delle riforme liberali, l’abbiamo combattuto con tutti i mezzi, è il nostro alleato naturale”. Nessun berlusconiano obietterà.
In caso di sostanziale pareggio PD – PDL, Monti potrà scegliere il miglior offerente.
– Votare Lega è votare Monti.
La Lega è più che mai un’appendice di Berlusconi, ed è come sempre disposta a tutto pur di stare al governo, anche allearsi con chi ha insultato fino a un’ora prima. Con Berlusconi lo fa da decenni.
– Votare M5S è votare Monti.
Grillo rifiuta programmaticamente ogni alleanza. Quanto più sarà ingombrante e rumorosa la sua pattuglia di Sturmtruppen in Parlamento, tanto più Monti potrà chiedere e ottenere un governo d’unità nazionale contro la minaccia dell’ingovernabilità, dell’antipolitica e della deriva populista.
– Votare Rivoluzione Civile è votare Monti.
Il Senato è irraggiungibile per l’eterogenea lista-scialuppa di Ingroia. Se otterrà il quorum almeno alla Camera, ci manderà al massimo Ingroia, Di Pietro, e un paio di profughi rifondaroli tristemente mescolati a celerini, scilipoidi dipietristi, e avanzi grillieschi, che discorderanno su tutto, non conteranno niente, e serviranno solo al PD per proclamare ”l’inaffidabilità della sinistra” e l’ineludibile necessità dell’alleanza esclusiva con Monti.
– Votare una qualsiasi delle liste minori è votare Monti.
Non raggiungeranno il quorum per entrare in Parlamento. Riusciranno solo a sottrarre qualche manciata di voti ai partiti maggiori, che saranno un po’ più deboli nelle loro trattative con Monti.
– Astenersi è votare Monti.
Le elezioni saranno valide comunque. E se il tasso di astensionismo e schede bianche/nulle sarà particolarmente alto, Monti potrà chiedere e ottenere un altro governo tecnico per il dimostrato fallimento della politica.Il sobrio professore, il tecnico disinteressato, il servitore dello Stato.
C’era da aspettarselo.