Archivio per Schifo

Letture del tempo presente (XV)

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , on 17 dicembre 2022 by Sendivogius

Continua inarrestabile l’avanzata dello Schifo perenne, che non conosce targhe alterne né riposo: un’immane, incontenibile, colata di merda che scroscia fuori a fiotti dal pozzo nero in cui è sprofondato questo paesucolo da barzelletta sconcia, che come tutte le nullità si crede “potenza”.

Finalmente, l’Italietta in velluto bruno è tornata ad indossare la camicetta nera con griffe taroccata; ben felice di essere la canticchiante e danzante merda del mondo, nell’operetta di regime alla recita sovranista, per un governicchio osceno che coltiva e coccola la peggior feccia di ogni ordine e grado.

 

La Pandemia è finita

«La neolingua dell’Anno Primo dell’Era meloniana ha prodotto un’altra perla: “mini-isolamento”, un lemma svelto, rapido, libero da lacci e lacciuoli per (non) dire che fanno uscire di casa la gente positiva al Covid (la malattia che ha fatto 6,6 milioni di morti nel mondo e 182 mila in Italia) dopo 5 giorni dalla diagnosi, o la va o la spacca; diagnosi che spesso è autodiagnosi, motivo per cui i positivi sono in realtà molti di più di quanto dica il bollettino già quotidiano ora settimanale, e di questi le Asl non conoscono certo i nomi, quindi si poteva uscire anche prima senza alcun isolamento, standard o mini che fosse; ma c’è una bella differenza se è il governo a dare il via libera agli irresponsabili, di fatto decretando la fine della pandemia.

L’ispirazione è chiaramente produttivista e consumistica: l’inchino al sacro Pil natalizio (con 10 milioni di influenzati semplici a casa, ci mettiamo pure a sofisticare sui tamponi), come pure sotto Draghi e ai tempi del bipartisan “Milano riparte” e del renziano “Riapriamo tutto perché così avrebbero voluto i morti di Bergamo”. Mentre negli Usa, preso atto che il virus ha ripreso a circolare a livelli critici e gli ospedali sono pieni di contagiati da Sars-CoV2 e da virus influenzale e sinciziale, si torna a “raccomandare fortemente” l’uso di mascherine al chiuso indipendentemente dalle vaccinazioni ricevute (com’è logico: le mascherine proteggono dall’infezione, i vaccini no), qui il governo di destra dice che l’emergenza è finita e che non è mai stata tale. L’emendamento del mini-isolamento, inopinatamente, è dentro il decreto rave: mentre si sancisce la pericolosità di chi balla nei capannoni, si decreta l’innocuità di un virus che causa polmoniti bilaterali. Del resto, Meloni in piena pandemia chiamava insieme a Salvini alle adunate di piazza, il 2 giugno 2020, a sputacchiare droplets libertari alla faccia di Conte che ci chiudeva in casa (imitato da tutti i Paesi europei del cosiddetto mondo libero).

Sicché nella prima tornata di spacconate di neo-ministri (umiliazione e merito, fiction sulla Fallaci, mini-naja, Ponte sullo Stretto, lidi liberi ai privati) rientra pure quella, poi ritirata per manifesta insensatezza, del ministro della Sanità Schillaci: togliere l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa per i visitatori e si suppone pure per il personale sanitario. Testimonianza personale: richiesta di inutilissimo Green Pass all’entrata di un ospedale romano, io – diligentemente mascherata con Ffp2 – mi sono trovata a riprendere medici e infermieri che la portavano sotto al naso o non la portavano affatto, costretta a spiegare, io a loro, per quale motivo ciò non impediva ovvero favoriva la trasmissione del virus contro il quale “i nostri angeli” si battono da tre anni, stante il fatto che il visitatore è costretto a esibire il Green Pass mentre i medici no-vax sono stati reintegrati. Ma qual era la ratio di togliere le mascherine negli ospedali, tra pazienti anziani e fragili, se non quella di tenere il punto sul fatto che il Covid non è una malattia grave e le misure prese finora sono state liberticide? Ce ne viene in mente un’altra, che escludiamo in quanto più cinica ancorché più logica: pagare meno pensioni facendo fuori i superstiti, scampati a tutte le ondate e alle irresponsabilità della politica. E sì che ci si erano messi di buzzo buono ad accopparli. Ricordate quando Gallera, assessore di Fontana, mandava i positivi dagli ospedali nelle Rsa? Ricordate quando i virologi televisivi sostenevano che le mascherine non servivano alla popolazione, bensì solo al personale medico, e che accaparrarsele era segno di massimo egoismo e ignoranza delle leggi del mercato (i prezzi salivano, gli ospedali non potevano comprarne, i medici si contagiavano: la colpa era dei cittadini, non di chi per decenni ha tolto risorse alla Sanità pubblica per darle ai privati)? Poi c’è stato il liberatore liberale Draghi, col suo “rischio ragionato” (scommessa persa: il “raffreddore” Omicron ha fatto 50 mila morti), ma Egli era incontestabile, anche quando istruiva le masse circa la garanzia data dal Green Pass di trovarsi tra “non contagiosi” e Figliuolo somministrava a raffica negli Open Day il Sacro Vaccino AstraZeneca, poi ritirato.

Così, mentre l’Oms dice che i morti crescono del 10% a settimana, si reimmettono malati in società per “tornare alla normalità” (che poi è la catena produci-consuma-crepa), come se occuparsi di un virus che fa 100 morti al giorno fosse una fissa da ipocondriaci. Il governo vuole imporre l’egemonia sanitaria dopo quella culturale: viva il darwinismo sociale e biologico, crepino i lavativi del Rdc e i fragili; bisogna vellicare le imprese e il vitalismo dei “big spender”, grati a chi finalmente ci restituisce la libertà (anche quella di contagiare il nostro prossimo, chi se ne frega se assiste un genitore anziano o ha un figlio immunodepresso)

Daniela Ranieri
(17/12/22)

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LA GENTE BRUTTA

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , on 16 dicembre 2022 by Sendivogius

Nel suo compiuto rango di colonia atlantica all’estrema periferia dell’Impero, preso atto degli stratosferici livelli di corruzione oramai sudamericani dell’Italietta ladra e supina, è difficile farsi meraviglia della miseria innanzitutto morale di questa repubblichetta bananiera, che si crogiola narcisisticamente nel suo sfascio sovrano.
E ci si chiede quanto estrema sia la pulsione suicidaria di quel contenitore vuoto, ma aperto a tutte le più ridicole suggestioni d’importazione (non avendo niente che la definisca di suo), che impropriamente si fa chiamare “sinistra” e più che altro percola nella poltiglia in decomposizione di un centro-sinistrato, massimamente monopolizzato dal terremotato partito bestemmia e dai suoi ancor più imbarazzanti satelliti alla deriva nel vuoto dello spazio cosmico, nello schifo generale che ne definisce il non-essere.

Nel suo stato di catatonica impotenza che ne anticipa la destinazione finale, dall’aurea mediocritas delle origini al cupio dissolvi di un desiderio di morte da psicanalisi freudiana applicata alla (sotto) politica, per un trionfo della più falsa ipocrisia, sconcerta il collasso terminale tra sacchi di monnezza e bustoni ricolmi di banconote a portar via pronto cash, come un narco-corriere messicano.

E’ l’indegna conclusione della parabola progressista deflagrata nel più avido e becero accumulo capitalistico, su compulsione bulimica dell’accattone in vendita ed il parassita a scrocco e rimorchio degli sceicchi. Da camerieri del potere a turisti in cerca di “regali”, per la questua itinerante. Il deserto del Sahara e le sabbie dell’Arabia, quale meta terminale di un suicidio a trapasso lento e doloroso, con un’agonia infinita, nelle mille morti che ne segnano la dipartita indecorosa e senza onore, per uno sputtanamento (questo sì!) senza frontiere nella sua estensione globalizzata.

Mancano le parole e ancor di più la pietà, per gentucola che fu niente, non divenne mai razza padrona, e si riciclò predona alla corte di Alì Baba. Che fine miserabile!

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(165) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , on 27 novembre 2022 by Sendivogius

Classifica “NOVEMBRE 2022”

Lo straordinario contributo di cui dobbiamo dare atto al Governo Meloni è quello di averci ricordato la differenza sostanziale, che intercorre tra le dicotomie destra/sinistra delle quali si era smarrito il senso. Soprattutto, dobbiamo rendergli merito per averci  rammentato cosa sia la Destra italiota, al netto delle solite ossessioni securitarie e del suo inestirpabile mussolinismo d’accatto per nostalgici necrofili, che ne costituisce da sempre il concime ideale con cui coltivare il fascismo eterno degli italiani, su inconfondibile marchio di fabbrica.
In aggiunta, conformemente allo spirito dei tempi, abbiamo un concentrato di cialtronismo sovranista, con annessa retorica sciovinista da primo ‘900, innestato su un clericalismo reazionario dalle suggestioni pre-moderne ed italico familismo amorale su base tribale, secondo l’irrinunciabile triade dio-patria-famiglia. Per non farsi mancare propio nulla, la nouvelle droite meloniana può vantare al proprio attivo un dirigismo autoritario affidato ad un grumo di tronfie macchiette in orbace, che agiscono sotto la dettatura padronale di un turbocapitalismo psicopatico, lasciato libero di sfruttare e saccheggiare il territorio. Ma il suo pezzo pregiato è costituito da un classismo da ancien regime, che tracima in un malcelato disprezzo per gli ultimi (e per i penultimi) in pieno darwinismo sociale su intimidazione poliziesca, ripassato a bagnomaria da una pletora di parassiti politici che blaterano di “meritocrazia”, riempendosene le avide fauci; il tutto appena mitigato da spruzzate di stucchevole paternalismo, che raggiunge il suo apice nell’immancabile serie di condoni, sanatorie fiscali, e deregolamentazione diffusa, a viatico delle bande protette di ladroni matricolati che ne costituiscono l’ossatura elettorale. Nella pratica, si tratta di una gigantesca opera di redistribuzione di risorse pubbliche, per dare ai ricchi (ed ai ladri) ciò che viene strappato ai poveri, come da rigorosa “tradizione” destronza: smantellamento progressivo dello stato sociale, per stornare i fondi pubblici verso il Privato, a fronte dei salari più miserabili d’Europa, nella consueta socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili; introduzione della “tassazione piatta” (il fatto che sia in contrasto col dettato costituzionale, costituisce solo un inutile dettaglio formale), per i redditi fino ad 85.000 euro (estensibili a 100.000 secondo le intenzioni dei promotori). In pratica, per la destra nostrana, 85.000 euro all’anno costituiscono la cifra imprescindibile con la quale certificare il “disagio sociale” di un reddito svantaggiato, degno di essere tutelato con una tassazione agevolata del 15%, ma solo per i liberi professionisti a partita IVA, mentre un operaio che guadagna meno di 20.000 euro all’anno pagherà il 25% di imposte sulla quota eccedente i 15.000 euro (tassati al 23%); o in alternativa pagare il 43% nel caso di quel lavoratore dipendente che dovesse superare i 50.000 euro lordi di reddito annuo.
È la famosa equità della destra classista (e fascista) de Il Presidente Giorgia, nell’indeclinabilità di genere. Lo scempio che ancora mancava, per l’ennesimo schiaffo agli onesti. Manca giusto l’olio di ricino, con cui condire il brodo nero degli italioti in lobotomia.

Hit parade del mese:

01. WELCOME ELON (MUSK)

[19 Nov.] «Italian leaders used to meet with Soros.
Salvini meeting with you could mean an end of era.
You are more than welcome..»
(Claudio Borghi, The Patriot)

02. RITORNO AL MEDIOEVO

[22 Nov.] «No a nozze gay. Già la Bibbia diceva che l’omosessualità è un abominio!»
(Lucio Malan, l’Abominevole)

Salvini e Gattini03. DOVERI ISTITUZIONALI

[01 Nov.] «Io oggi pomeriggio potevo essere altrove, ma ero al ministero, è mio dovere! Potrei guardarmi un po’ di Champions alla televisione e invece faccio la diretta TikTok con voi.»
(Matteo Salvini, Bimbominkia?)

04. NEL NOME DI RUFUS

[05 Nov.] «Riuscirò a riformare il codice penale firmato da Mussolini in senso liberale con la pena proporzionata al crimine secondo la Costituzione: lo giuro sulla testa dei miei gatti Rufus e Romeo.»
(Carlo Nordio, il Riformatore)

05. DISASTRO CAPITALE

[02 Nov.] «Abbiamo rimesso la città sui binari giusti.»
(Roberto Gualtieri, Dissociato mentale)

06. LUNGA E TORTUOSA È LA STRADA CHE CONDUCE DAL PARADISO ALL’INFERNO

[08 Nov.] «La crisi globale dei combustibili fossili deve essere un punto di svolta: non prendiamo l’autostrada per l’inferno ma guadagniamo il biglietto pulito per il paradiso.»
(Ursula von der Leyen, la Baronessa)

07. SERVE ALTRO?

[10 Nov.] «Ci sarà una triplice epidemia, un ‘trio infernale’: influenza, covid e virus respiratorio sinciziale.»
(Matteo Bassetti, Immunologo)

08. CHIAMATE L’ESORCISTA!

[07 Nov.] «Sono stato indicato dal mio partito come rappresentante nel Copasir. Non esiste posto più adatto per chi come me fa politica con l’unico scopo di difendere il proprio Paese. Ci dedicherò il consueto impegno, non comprabile e senza nessun timore reverenziale per nessuno.»
(Claudio Borghi, l’Invasato)

09. IL GOVERNO DELLE COMPETENZE

[14 Nov.] «Per larga parte della pandemia l’Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti. Senza vaccini sarebbe andata peggio? Non abbiamo l’onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini.»
(Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute)

10. COME IMPARAI AD AMARE LA BOMBA…

[15 Nov.] «Attacco contro Paese Nato Polonia con vittime conferma che deriva terrorista russa non ha guida ma segue hubrys Putin fino a rischiare la guerra mondiale. Pensare di fermare il dittatore con la resa lo scatena. Serve batterlo e isolare la sua Quinta Colonna in Italia e UE»
(Gianni Riotta, l’Amerikano)

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(163) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , on 25 settembre 2022 by Sendivogius

Classifica SETTEMBRE 2022″

Finalmente anche questa campagna elettorale giunge al termine, insieme al tristo carosello del mese, col solito corollario di macchiette e fenomeni da baraccone da fiera strapaesana per nostalgici.
Ma la cosa divertente sarà la conta dei cadaveri eccellenti del giorno dopo, politicamente morti si spera per sempre. L’elenco rischia di essere lungo e niente affatto doloroso. Almeno sapremo i nomi dei responsabili dello schifo che ci aspetta…
Si parte dal nipote d’arte, ovvero il grande stratega che non ne ha azzeccata una, sbagliando tutto il possibile; presumibilmente col biglietto già pronto per Parigi, dove potrà tornare ad insegnare scienze politiche, forte della sua formidabile esperienza di successo sul campo, sperando si porti con sé anche la mitica Agenda Draghi. Così può prendere appunti.
Poi ci sarebbero i pezzi pregiati che fanno tanto tappezzeria d’antan, a quanto pare irrinunciabili (come la muffa sui muri): l’eterna Bonino, il sempreverde Tabacci, l’azzeccatissimo Cottarelli, e tutte quelle cariatidi tecnocratiche del turbo-liberismo à la carte, capaci di mobilitare folle oceaniche alle urne.
Ma più di ogni altra cosa aspettiamo con trepidazione il tonfo di Giggino ‘o Sarracino, dritto nel bidone dell’indifferenziata, quando avrà finito di planare in giro, giocando a fare l’Ape Maio e coglioneggiando come meglio gli riesce.
Per non parlare della mefitica coppia oversize dei Gemelli Arrogance, i maritozzi ripieni (e di certo la farcitura non è crema!) della premiata serie “Lui è peggio di Me!” ammesso e niente affatto concesso sia possibile fare una scelta tra queste due inquietanti parodie boteriane del Gatto e la Volpe, in un condensato gassoso di narcisismo tossico.

SuperstudioEvent, 2 Settembre 2022.ANSA/MATTEO CORNER

Per tutto il resto, che vinca il peggiore!
In questo, gli italiani non hanno rivali.

Hit Parade del mese:


01. MORTI VERDI

[18 Sett.] «Migliaia di padani muoiono ogni anno per garantire il reddito di cittadinanza.»
 (Roberto Castelli, senza vergogna)

Napoli, 14 settembre 2022. ANSA/CIRO FUSCO

02. UN COGLIONE È PER SEMPRE

[13 Sett.] «La Regina Elisabetta è stata un’icona per decine di generazioni.»
 (Luigi Di Maio, lnclassificabile)

03. LE SUSANNE E IL VECCHIONE

[01 Sett.] «Salve ragazzi, ci siamo incontrati per la prima volta su TikTok, che per quanto mi riguarda avrei preferito chiamare Tik-Tok-Tak. Cosi è più completo! (…) Per mantenere i rapporti con gli altri bisogna tendere alla massima cordialità. Uno degli strumenti per arrivare a farlo sono le barzellette, perché sono terapeutiche. Poi penseremo a parlare di programmi. Tik-Tok-Tak!»
 (Silvio Berlusconi, completamente rincoglionito)

04. BUNGA BUNGA!

[11 Sett.] «Berlusconi sarebbe uno straordinario ministro degli Esteri»
 (Matteo Salvini, lo Sponsor)

05. PORCI CON LE ALI

[05 Sett.] «Il nostro presidente ha avuto il merito di porre fine alla Guerra Fredda con gli accordi di Pratica di Mare, vero e ineguagliabile miracolo di politica estera targato Berlusconi (…) Forza Italia, con la leadership del nostro presidente, sarà garanzia di affidabilità, competenza, autorevolezza e serietà agli occhi dell’Europa e del mondo»
 (Silvia Fascina, Barbie-girl)

06. OTTIMA SCELTA, ENRICO!

[05 Sett.] «Vado nei mercati, ma lì non ci votano più. Contro Santanchè spero di perdere bene.»
 (Carlo Cottarelli, Perdente)

07. LE DUE PUNTE DI SFONDAMENTO

[14 Sett.] «Sappiamo che gli indecisi sono numerosi, li incontriamo tutti i giorni sui banchetti elettorali nei paesi. Negli ultimi dieci giorni dobbiamo spiegare la chiarezza del nostro programma. Tabacci si sta impegnando con Luigi Di Maio, ministro degli esteri, che si sta dando da fare al Sud.»
 (Paola De Micheli, Surrealista)

08. E SI VEDONO TUTTE!

[09 Sett.] «Mi sono fatto tante canne da giovane.»
 (Carlo Calenda, Salutista)

09. AVETE VOLUTO LA BICICLETTA?

[12 Sett.] «L’Italia rischia un autunno da Gotham City: l’opposizione aiuti il Governo Meloni, senza inciuci.»
 (Guido Crosetto, il Volpone)

10. LE ULTIME PAROLE FAMOSE

[08 Sett.] «PD con Destra non governa.»
 (Enrico Letta, una garanzia!)

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(161) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , on 6 agosto 2022 by Sendivogius

Classifica LUGLIO 2022”

Avviso ai Naviganti: anche se l’argomento si presta per natura, NON parleremo della campagna elettorale in corso. Francamente l’argomento non riesce ad appassionarci… tutta roba già vista e rivista, nella riproposizione del Nulla declinato al peggio di sempre…
Su quell’oscuro oggetto subalterno di governo, massimamente composto da ex democristiani parassitati a sinistra del corpo elettorale e radunati attorno alle spoglie di un banchiere fallito, non c’è molto da aggiungere a quanto non si sia già  detto in passato… Insomma si tratta di una roba di destra, servilmente ordoliberista ed euroatlantista, ma non fascista, rotta ad ogni trasformismo in nome della “stabilità” e che definisce se stessa come “centrosinistra”. Il colmo, e culmine dello schifo, è la candidatura blindata di un Giggino Di Maio nel ”Partito di Bibbiano”! Sia mai che simili risorse vadano perdute!!
Per contro, il cosiddetto ”centrodestra” vive invece imprigionato in un eterno tempo presente che non passa mai, coi suoi santini mussoliniani come rassicurante feticcio di continuità. Venti anni e non sentirli! 
Così possiamo continuare ad ammirare la catramatura di un Silvione, appena scongelato dal frigo e riverniciato di fresco, insieme ai soliti cavalli di battaglia: le dentiere… le pensioni a mille euri… ma con la corte dimezzata e qualche centinaio di zoccole in meno a tenere alto il livello delle ”cene eleganti”.
Possiamo gustare il ritorno del Capitone ripassato in padella, che sta stirando la sua collezione di costumi da sbirro, mentre sfrigola il soffritto sui fornelli. E soprattutto la lanciatissima ducia della Garbatella che già si crede statista, coi suoi famelici manipoli in camicia nera tenuti per ora al guinzaglio. Per tutti, vige la solita accozzaglia di stronzate a fare da programma…
“Autonomia differenziale”, ovvero la secessione mascherata dietro gli egoismi regionali ai tempi delle signorie feudali, nel medioevo futuro della post-democrazia.
La “flat tax” al 15%, cioè quella roba oscena per cui se guadagni 18.000 euro (lordi) all”anno o due milioni paghi esattamente la stessa percentuale di tasse sul reddito imponibile, perché ovviamente la capacità di spesa ed il potere d’acquisto, col tenore di vita che ne consegue, sono gli stessi.
Né poteva mancare l’immancabile condono, ovvero la “pace fiscale” per coloro che hanno dichiarato guerra ai contribuenti onesti e si raccomandano ai ladri come loro per farla franca.
E ovviamente c’è il “presidenzialismo”, con un caudillo di cartapesta a governare sopra ad un cumulo di macerie, il Romolo Augustolo della situazione. Coi ”pieni poteri” è meglio. 
Insomma la solita merda montata in fogna.
E infine ci sono i cocci sparsi del fu MoVimento, tra transfughi, trombati e riciclati, per il mesto ritormo a casa degli scappati di casa, su liquefazione a fuoco lento della banda degli onesti che doveva scoperchiare il parlamento come una scatola di tonno e si ritrovò con ben altro di inopportunamente aperto. Per il resto siamo ritornati ai fotomontaggi con gli zombies ed i casting on line per la selezione della nuova infornata di anonimi minchioni da miracolare alla lotteria del Grillo. Peccato che i biglietti vincenti siano già stati venduti. 
L’unica cosa positiva risiede nel fatto che stavolta (forse) ci liberiamo davvero una volta per tutte del bimbo prodigio di Rignano, finalmente libero di conferenziare a gettone in giro per la penisola arabica. E non sarebbe un risultato da poco (levarcelo dalle palle, non altro)!

Hit Parade del mese:

01. VAI AFFANCULO, VAI!

[18 Lug.] «Vai giù duro mercoledì! Non fare compromessi, non è il momento! Vai lì e digli che i termovalorizzatori si fanno, che non si investe sulle pensioni ma sulla scuola, che non si chiedono le mance a nessuno e non si danno mance a nessuno. Vai e diglielo in faccia! Vai e diglielo in faccia che noi siamo atlantisti ed europeisti! Ci siamo rotti le balle di avere dei rappresentanti non all’altezza della nostra storia, di questa piazza e del resto del Paese! Vai, combatti e saremo con te! Vai!»
(Carlo Calenda, lo Scudiero)

02. GREEN RELIGION

[11 Lug.] «La nuova religione ‘green’ è l’ultimo atto del nuovo marxismo contemporaneo.»
(Nicola Porro, Officiante al clero)

03. IL NUOVO CHE AVANZA

[22 Lug.] «Pianteremo un milione di alberi all’anno ed eleveremo le pensioni a mille euro e il dentista gratuito.»
(Silvio Berlusconi, Coldiretto)

04. SPECTRE RUSSA

[28 Lug.] «Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi.»
(Enrico Letta, Patetico)

05. L’OCCHIO TIGRATO

[24 Lug.] «Voglio solo candidati con gli occhi di tigre»
(Enrico Letta, l’Uomo Tigre)

06. SCENDO IN CAMPO

[26 Lug.] «Torno in campo per dovere morale e civile verso il Paese che amo.»
(Silvio Berlusconi, il Ritornante)

07. MAGNA PURE TRANQUILLO!

[26 Lug.] «Se Draghi è indisponibile come premier, mi candido io.»
(Carlo Calenda, Primiera)

08. HIC SUNT LEONES

[11 Lug.] «Chiediamo ai cittadini di incalzarci, incalzarci, per fare sempre di più e meglio.»
(Roberto Gualtieri, la Gazzella)

09. DON’T WORRY

[10 Lug.] «Non c’è da preoccuparsi per il clima, perché se gli oceani si alzeranno lo scenario peggiore sarà che avremo un po’ più di proprietà con vista mare.»
(Donald Trump, l’Immobiliarista)

10. MA ANCHE BASTA

[30 Lug.] «Io, ex impiegato in un’azienda privata, sento di avere ancora tanto da dare.»
(Carlo Sibilia, Risorsa)

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(158) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 3 Maggio 2022 by Sendivogius

Classifica APRILE 2022″

Al netto dei troppi minchioni in circolazione su eccesso di zelo, avevamo un sacco di cosette più o meno divertenti con le quali intrattenervi; semmai c’era solo l’imbarazzo della scelta, dinanzi a tanta abbondanza…
A proposito di media e regime abbiamo già dato… Per quanto, nonostante la caccia alle streghe scatenata da lacchè in cerca di livrea, sinceramente l’indagine sulle spie russe infiltrate nei talk-show della RAI è qualcosa che trascende i livelli già infimi del dis-servizio pubblico, per farsi altro: una discesa nella selva oscura delle allucinazioni complottiste di cervelli in gelatina portati all’ammasso, lungo la scia bavosa del più cupo maccartismo paranoide. Evidentemente, un biennio e passa di stato emergenziale da pandemia ha fatto scuola… Perché se il sonno della ragione genera mostri, i sogni lucidi (e bagnati) di un PD mobilitato per la chiamata generale alle armi generano zelanti coglioni fuori scala, a riprova che peggio di un fascista c’è solo un socialdemocratico, peggio ancora se in stato di esaltazione da mistica guerriera. Eliminata la possibilità stessa di qualunque idea non conforme, balzana o meno che sia, si entra nell’ambito della propaganda, quando si pretende di vidimare l’Informazione a proprio uso e consumo. Rapportata in tali termini, va da sé che l’unica propaganda consentita sia quella ‘gradita’ ai custodi autopromossi tali. E Libertà consiste nel censurare tutto ciò che al PD non piace, nella presunzione decisamente totalitaria di possedere la Verità assoluta ed esserne gli unici titolari. È la pretesa (molto ‘democratica’) di passare al setaccio i palinsesti, decidendo cosa mandare in onda e cosa invece no. Imparata fin troppo bene la lezione dell’Editto bulgaro, adesso è tempo degli editti ucraini.
Quindi, tra cotanta merda, avevamo pensato di dedicarci al Governo degli Aristocazzi: praticamente una copula pornografica tra feudalesimo e Cinegiornali Luce, per la più compiuta ed infame espressione classista di arroganza castale su incompetenza totale… quella che toglie il “bonus” dei 100 euro mensili (che entrano a far parte dell’imponibile fiscale, per essere restituiti a conguaglio), per un totale di 1500 euro in meno all’anno a chi ha redditi da lavoro inferiori ai 20,000 (lordi), al fine di abbassare le tasse ai ricchi; eppoi annunciare trionfante: “buste paga più gonfie!”, dinanzi agli stipendi più bassi di tutto l’Occidente (dopo l’Albania). Siccome pareva poco, regala oltre un miliardo di euro in “ristori” alla famiglia Benetton in stato di bisogno, onde compensare i mancati introiti dei pedaggi autostradali a causa del Covid, mentre il potere d’acquisto dei salari crolla a livelli da Repubblica di Weimar.
A gente così, cosa vuoi dire?!? Sarebbe fin troppo facile pensare alla solita ammucchiata indecente di ruffiani allo sbaraglio, raccolti intorno alla stagnatura del feretro di un premier fallito, che ora cerca di riciclarsi in qualità di scendiletto imperiale per uno strapuntino alla NATO. Ma la cosa presupporrebbe una consistenza che un simile esecutivo (forse il peggiore di tutta la storia repubblicana) assolutamente non ha. Queste sono larve ectoplasmatiche che hanno bisogno di essere evocate in seduta spiritica, per avere un qualche segno tangibile della loro evanescente ed inutilissima esistenza, ancor più che perniciosa. Portare al collasso economico un intero paese, per un disastro sociale più ancora che politico, trascinandolo in una guerra non dichiarata, ed avere in cambio un ingaggio da pupazzo parlante alla segreteria dell’Alleanza, val bene il sacrificio (altrui)…
Poi però, come se non fosse abbastanza, ci siamo imbattuti pure in questo; a risposta per quelle anime candide che in tutta la loro ingenuità, ancora si appellano all’Art.11 della Costituzione, mentre regna lo stato d’eccezione permanente, in deroga alla stessa tramite il progressivo svuotamento di ogni parvenza democratica in Italia:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

In merito, a giustificare la flagrante violazione della Carta (quella che un tempo era la “più bella del mondo”), non poteva mica mancare l’intervento del solerte piddino di turno. Stavolta il compito è stato affidato al “costituzionalista” Stefano Ceccanti, transitato dall’Azione Cattolica al turbo-renzismo, restando in pianta stabile all’interno del partito bestemmia:

«Un nuovo passaggio parlamentare sulle armi all’Ucraina sulla concessione di armi per la legittima difesa dell’Ucraina non è previsto. La ragione risiede nel come è costruita la norma che dà fondamento al tutto, ossia il decreto n. 16/2022, che è stato poi assorbito dal decreto 14/2022, come convertito dalla legge 28/2022. La scelta fatta è quella di un intervento del Parlamento a monte del processo, per legittimarlo con chiarezza dall’inizio, e non in seguito a rincorsa degli eventi. A sua volta questa scelta si basa sulla scelta multilaterale dell’articolo 11 della Costituzione, la cui limitazione della sovranità apre al ruolo dell’Onu e delle organizzazioni regionali (tra cui Ue e Nato) in relazione del diritto naturale di legittima difesa degli aggrediti (articoli 51 e 52 della carta Onu) – spiega -. L’articolo 2-bis del decreto 14 (che corrisponde all’originario art. 1 del decreto 16) consente l’emanazione di uno o più decreti interministeriali sulla materia fino al 31 dicembre 2022 previo atto di indirizzo dele Camere. Tale atto è consistito nelle Risoluzioni votate da Camera e Senato l’1 marzo scorso che hanno previsto esplicitamente “la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione”. Le risoluzioni prevedono di tenere “costantemente informato il parlamento”, ma ciò si riferisce alle comunicazioni trimestrali introdotte con emendamento al decreto 14, sempre all’articolo 2.bis. Il Ministro della Difesa e il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con cadenza almeno trimestrale, riferiscono alle Camere sull’evoluzione della situazione in atto.»
(22/04/2022)

Cioè, traducendo in un linguaggio intellegibile ai profani ed alla cittadinanza tutta, che questi signori avrebbero il dovere di interpellare ed informare con chiarezza, il molto onorevole Ceccanti ci spiega che il governo italiano può esportare armi in un paese in guerra, mettendo seriamente a rischio la nostra stessa sicurezza, e farlo in aperto contrasto con il nostro dettato costituzionale.
Di più, l’invio viene stabilito tramite un decreto interministeriale senza alcun obbligo di informare il Parlamento, né tanto meno l’opinione pubblica, con una lista secretata circa l’entità delle fornitura ed il tipo di “aiuti” forniti, che possono variare a totale discrezione della Presidenza del Consiglio senza che gli organi rappresentativi vengano consultati né aggiornati in merito. In pratica, da qui al prossimo capodanno, il Governo (nei panni del ministro della Difesa e di quello degli Esteri), in una situazione che si evolve (in peggio!) giorno per giorno, se proprio devono, possono essere interpellati per riferire al Parlamento non più di due volte nei prossimi 7 mesi e con con comodi intervalli di tre mesi tra una relazione e l’altra! Soprattutto, apprendiamo che tra quegli ordinamenti che assicurino la pace e la giustizia fra le Nazioni, entra a pieno titolo la NATO (l’organizzazione regionale); cioè un’alleanza militare collegiale ma non paritaria, il cui scopo precipuo è preparare (e fare) la guerra.
È per questo che il nostro Mariolino, il maggiordomo per cui tutto il mondo ci ride dietro, dopo aver rifilato all’Ucraina vecchi residuati bellici della seconda guerra mondiale… dalle mitragliatrici Browning M2, alle MG-42 (per gli amici, “MariaGrazia”, coi suoi 80 anni di onorato servizio), fino agli intramontabili Panzerfaust e vecchi cingolati M113 (ovvero i VCC2 “Camillino”)…  regalandoci un posto in prima fila come “paese ostile” ed implicitamente “belligerante”, adesso ha deciso di svuotare gli arsenali della Difesa, disfacendosi dei gioielli di famiglia e lasciando il paese del tutto indifeso, dopo aver portato l’Italia sulla soglia della terza guerra mondiale, a sua insaputa. Zelenski e Biden ordinano; Micro-Mario prontamente ubbidisce ed esegue, prono a raccogliere le ordinazioni. Magari gli riservano un posto in prima fila come zerbino, fuori dal bunker della Casa Bianca mentre tutt’attorno fioccano funghetti atomici. Evidentemente credono si tratti di un simulatore di gioco…

Hit Parade del mese:

01. LA SCELTA DI MARIO

[07 Apr.] «Volete la pace o il condizionatore acceso?»
 (Mario Draghi, il Domestico)

02. PARLA COME CAGHI

[08 Apr.] «Caracciolo diventa per Travaglio e il Fatto-Tass portabandiera dei Putinversteher con il perenne bla bla su peccato originale Occidente. Peccato davvero, ma la deriva era visibile da anni ormai.»
 (Gianni Riotta, il Censore)

03. SUDORE E SALIVA

[20 Apr.] « Ogni goccia di sudore in più versata questa estate sarà una goccia di sangue in meno risparmiata al popolo ucraino.»
 (Giorgio Mulè, sottovaso alla Difesa)

04. HIC MANEBIMUS OPTIME

[14 Apr.] «La prossima volta andremo al governo se avremo vinto le elezioni. Non siamo il partito del potere e delle poltrone.»
 (Enrico Letta, l’occupante di governo)

05. OSTI! PIÙ NE INCONTRO E PEGGIO NE TROVO

[15 Apr.] «Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati.»
 (Alessandro Borghese, Impopolare)

06. ALGERIA PROVINCIA DI ARGENTINA

[15 Apr.] «Voglio ringraziare il governo algerino per la calorosa accoglienza. I rapporti tra Italia e Argentina hanno radici profonde.»
(Mario Draghi, lo statista che tutto il mondo ci invidia)

07. IL PAPI DELLA PATRIA

[09 APR.] «L’ho sempre pensato: dopo Moro, Berlinguer e Craxi, l’unico uomo politico di grande livello che l’Italia abbia avuto è Silvio Berlusconi.»
(Piero Sansonetti, Bollinatore)

08. FESTA DELLA LIBERAZIONE

[25 Apr.] «Buona festa di San Marco.»
 (Massimo Bitonci, ovviamente leghista)

09. LA RINASCENTE

[29 Apr.] «Vi garantisco che trasformeremo questa epoca infame in un nuovo risorgimento italiano.»
 (Giorgia Meloni, Risorta)

10. NUMERI MAGICI

[22 Apr.] «Tutti dicono Macron, io guardo ai numeri e dico che domenica vince Marine Le Pen.»
 (Mario Adinolfi, Profetico)

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(150) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , on 28 agosto 2021 by Sendivogius

Classifica AGOSTO 2021″

 Dinanzi alle miserie del mondo, è deprimente misurare il grado di devastazione intellettuale e morale che percorre le italiche lande, senza soluzione di continuità: un agglomerato ininterrotto di degrado culturale e fascismo pervasivo, infiltrato a tutti i livelli possibili, ed introiettato con la stessa naturalezza attraverso la quale un’umanità miserabile ed incontinente rilascia le affermazioni più allucinanti, o idiote nello specchio di un’imbecillità prevalente. Perché culo avvezzo al peto non riesce a stare cheto!
Brilla in questa scala al massimo ribasso, la tribù mangereccia del Capitone & Kamrades: i talebani nostrani del nazismo strisciante di ritorno, sull’onda lunga della risacca fascista incanalata nella cloaca maxima del nazional-populismo, coi suoi ammiccamenti nostalgici.

Nella comunicazione tossica del grande ritorno völkisch ripassato in salsa sovranista, non è certo una novità il dialogo diretto con la folla ed appelli al ‘popolo’ (l’oscuro oggetto delle manipolazioni tribunizie), tramite l’abuso delle formule retoriche ad effetto e bullismo da balcone, con le sue iperboliche associazioni di idee in assenza di correlazioni logiche, per distorsione cognitiva su provocazione diffusa, in quello che già Victor Klemperer definiva isterismo del linguaggio.

È l’avvento del cialtronismo di massa nel trionfo dell’Idiocrazia (è fin troppo facile essere “profeti” in Italia!), per un’ignoranza dilagante che si fa logorrea compiaciuta e soprattutto esibita, per un’umanità piccolissima e meschina che ama esibire i propri umori in pubblico sproloquiando su tutto, senza che mai venga sfiorata dall’ombra di un dubbio; ovvero da un afflato di pur minima decenza, nella regressione a-social che spinge orde di disadattati e narcisisti patologici a condividere le loro indecenze nei peggiori letamai di facebook, o rilasciare su twitter la propria fumante cacchina quotidiana, che proprio non riescono a trattenere, ad uso coprofagi per community di merda.

Hit Parade del mese:

01. NAZILEGHISMO (I) – Froci al rogo

[13 Agosto] «Il rogo a fuoco lento per i deviati era in vigore in Europa fino a ben oltre il 1800 ed era sicuramente giusto da un punto di vista religioso. Credo siamo andati un po’ troppo avanti e dobbiamo tornare a quei tempi,»
(Fabio Tuiach, sociopatico pericoloso)

02. NAZILEGHISMO (II) – rilancio turistico

[12 Agosto.] « Se solo avessi il potere di farlo, anche Piazzale dei Partigiani a Roma Ostiense mi piacerebbe che tornasse a chiamarsi Piazzale Hitler. La storia insegna e nel bene e nel male questa è la nostra storia. Credo anche che per la cecità di alcuni perdiamo tantissimo in termini di turismo nel voler nascondere.»
(Andrea Santucci, camerata di Colleferro)

03. LETTURE TOSSICHE

[15 Agosto.] «Italia, Europa, Occidente: vergogna! Lasciare donne e bambini in mano ai tagliagole islamici, dopo anni di battaglie e sofferenza, non è umano. Qualcuno al governo dovrebbe rileggersi ‘La rabbia e l’orgoglio’ e ‘La forza della ragione’ della grandissima Oriana Fallaci.»
(Matteo Salvini, grande capo)

04. PARCO MVSSOLINI

[26 Agosto.] «Non sono fascista»
(Cladio Durigon, mussoliniano)

05. LE IDEE CHIARE

[10 Agosto] « Sono una ragazza di sinistra.»
(Alessandra Mussolini, la Compagna)

06. IL COVID RENDE LIBERI

[11 Agosto] «Il green pass uccide l’economia»
(Giorgia Meloni, Alter Ego)

07. MISSIONI ECUMENICHE

[24 Agosto] «Il nostro principale dovere fiduciario è nei confronti dell’umanità.»
(Davide Casaleggio, Narcisista patologico)

08. DISASTRO CAPITALE (I): Tamponamenti a catena

[12 Agosto] «Io non sono no vax, mi attengo alla legge. In questo momento il medico che mi segue ha detto di non fare il vaccino. Io mi tampono continuamente.»
(Virginia Raggi, Ni-Vax)

09. DISASTRO CAPITALE (II) – LO SCHIANTO

[01 Agosto] «Io credo che Roma sia paragonabile ad una Ferrari: quando sono arrivata la Ferrari era ferma ed io ho iniziato a farla ripartire, a farla correre, io l’ho rimessa in pista. Io so guidare questa Ferrari.»
(Virginia Raggi, la Pilota)

10. DISASTRO CAPITALE (III) – Grandi Ritorni

[20 Agosto] «Torno e appoggio Virginia Raggi, merita un 9. Ci vuole un’app sulle buche.»
(Alfonso Pecoraro Scanio, altro talento incompreso)

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Letture del tempo presente (IX)

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , on 2 febbraio 2021 by Sendivogius

Dall’avvicendamento di governo alla crisi eterna. Dal mito della governabilità alla paralisi. Nessun pathos (se mai ne ha avuto uno); nessuna “tensione ideale” che non sia voluttà concupiscente del potere per il potere, o il terrore fottuto di perderlo, nel simulacro dello stesso. Niente di niente.
Un tempo si sarebbe parlato di “teatrini della politica”, che al confronto sembrava roba da professionisti seri. Ora che il sipario è calato su questa squallida farsa da avanspettacolo, rimangono solo nani e mezzeseghe a litigarsi i lembi di una poltrona per troppi culi in ansia, tra i cocci sparsi del governicchio che fu, impantanati in una palude senza uscita dove ribollono i liquami del peggior parlamento mai eletto in tutta la storia repubblicana, nella sua notte più buia dei morti viventi, tra lo sterminato squallore senza redenzione alcuna dove non si salva nessuno.
Lo schifo proprio!

Pareva una crisi invece è una giungla

Programmi orali e poltrone, un’esplorazione mai vista. Saltata ogni prassi consolidata, in altri tempi c’è chi avrebbe gridato al vilipendio verso il Paese

di Alessandro De Angelis
(01/02/2021)

«Sopra il tavolo si discute non del programma, pomposamente ribattezzato “contratto” alla tedesca, ma se esso deve essere “scritto” o tramandato secondo la tradizione omerica, come meglio si addice alle intenzioni vaghe. E, ovviamente, prevale questa seconda scuola di pensiero che più si adegua all’italica commedia dei sospetti, in cui nessuno vuole vincolarsi a impegni stringenti. Sotto il tavolo, magari non quello alla presidenza della Camera, chissà quale, si discute di posti e ministeri, il vero oggetto del contendere, come neanche nei momenti più bui del pentapartito, quando almeno si faceva finta di ammantare di ragionamenti politici appetiti e furia lottizzatrice.
Tra la fantasia di una bicamerale per il Recovery e per le riforme, buona per concludersi quando i denari europei saranno già persi e la rimozione dei nodi più divisivi, dal MES alla prescrizione, l’esplorazione è identica al dibattito, eternamente uguale a se stesso, iniziato tre mesi fa a palazzo Chigi e mai concluso, anche lì con i mitici tavoli: “sopra” il “patto di legislatura”, “sotto” il “riassetto”. È la “meta-verifica”, ai tempi della pandemia con quattrocento morti al giorno. Ovvero la verifica della verifica o, se preferite, la verifica che celebra se stessa, rito che si autoalimenta e si auto-riproduce: la prosecuzione dell’inconcludenza con altri mezzi e in altri luoghi, da palazzo Chigi al Quirinale alle sale della Camera.

Mai si era visto che una crisi politica di un governo producesse un simile stravolgimento della prassi costituzionale. Da che mondo è mondo l’esplorazione serve a verificare la disponibilità su un nome da incaricare, lasciando il tema degli assetti e dei programmi all’incaricato. A maggior ragione su un premier di una maggioranza uscente che governa assieme da oltre un anno e mezzo, non su forze politiche che si stanno mettendo insieme la prima volta. Insomma, basterebbero un paio di telefonate per avere un “sì” o un “no”, anche per evitare un effetto paradossale. Perché se Fico riuscisse mai dove Conte ha fallito non ci sarebbe una sola ragione per non proseguire, nell’azione di governo con chi ha garantito velocità nella risoluzione della crisi, dipanando i nodi più divisivi.
E invece, al termine della lunga esplorazione, a metà tra gli Stati generali di Colao e una zuffa sul Cencelli, non c’è un esito, ma una nuova tappa, anche se dovesse essere incaricato Conte che ripartirà proprio dalle “cose” e dai “nomi”. Esattamente come sarebbe accaduto se avesse ricevuto un incarico venerdì sera. Mettetevi comodi, perché non è finita, anzi non finisce mai. Perché in attesa dell’ennesima riunione dell’esploratore con i capigruppo per capire, prima di salire al Colle, se c’è la disponibilità da parte di Renzi a sostenere Conte, lo stesso Renzi ha fatto capire che la giungla proseguirà fino a sabato. E cioè, anche se Conte sarà incaricato, la nascita del governo dipenderà dall’accordo sui nomi.

Fosse solo un problema di logoramento del governo sarebbe solo un trionfo dell’impotenza. E questo, francamente, si è capito: nessuno ha la forza di guidare politicamente la crisi. Non ce l’ha il Pd che, come l’intendenza di De Gaulle, “seguirà”: ha seguito Conte fino alla Caporetto dei responsabili, ha seguito Renzi, passando dal “mai più” con lui al “nessun veto” verso di lui, adesso segue l’esplorazione con lo spirito di salvare la governabilità sempre e comunque, mai nessuno che parla più di voto. Non ce l’hanno i Cinque stelle che ormai senza bussola si adattano a tutte le cose contro cui sono nati, precipitando in una crisi di identità ai limiti della spersonalizzazione: dall’uno vale uno all’uno ai tempi di Scilipoti all’uno vale l’altro con la Rossi che viene ascoltata da Fico in pompa magna, dall’hashtag “mai con Renzi” al governo con Renzi. Non ce l’ha neanche Renzi, che aveva spiegato quanto Conte fosse un “vulnus” per la democrazia, cioè un pericolo e ora, invece di combatterlo, prova a piazzargli la Boschi al Mise o alle Infrastrutture.

Il problema è che per perseguire la governabilità senza un fine, questa pantomima sta producendo un salto, non solo in termini di logica, ma in termini di logoramento delle istituzioni. E anche di un certo stile istituzionale, come nella vicenda della Autorità delegata dei servizi. Il passaggio di consegne è avvenuto a crisi pressoché aperta, cose mai viste, e ora la nomina è di nuovo oggetto di discussione, con la disinvoltura con cui si parla del cda di una municipalizzata. Il cronista ricorda che Carlo Azeglio Ciampi, per un analogo avvicendamento a governo saldamente in carica, si prese una ventina di giorni per fare delle verifiche su una questione così strategica e delicata.
Già, in altri tempi e a parti invertite, quando c’era un partito che si amava definire il “partito della Costituzione” qualcuno avrebbe urlato, di fronte a questo andazzo, al vilipendio verso il Paese. Ma non c’era lo stato d’eccezione, grande lavacro collettivo che rende tutto lecito

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(141) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , on 28 novembre 2020 by Sendivogius

Classifica NOVEMBRE 2020″

È conclamato: non sono umani; sono pupazzi!
Qui siamo dinanzi ad oggetti massificati per il consumo massivo, icone trash per feticisti pulp, prodotti di merchandising, per veri coglioni del nazi-exploitation in ribollita sovranista.

Certo, a differenza di questo botolo ringhioso, il Silvione a grandezza naturale non ha prezzo. Può essere vostro a soli 47 euro più spese di spedizione.

Ma siccome la categoria è per sua natura proteiforme, la casistica abbonda in tutte le sue prolifiche varianti. Certo, in tempi di pandemia, il campionario è più ristretto nella prevalenza monotematica dell’offerta…
Ci sono quelli che si improvvisano virologo e si curano con bibitoni di clorochina, insieme a tanti altri esperti dell’ultima ora.
C’è quell’altra che non ce n’è di coviddi, mentre dimena le chiappe sulla spiaggia con tutta la tribù danzerina al seguito.
C’è il tizio “consigliere” pavesino, che inneggia a Darwin (affinché crepino i vecchi), che lui proprio si è stufato di “questo piagnisteo sulle vittime”, giacché “per salvare poche migliaia di vecchietti stiamo rovinando la vita a un sacco di giovani”. E di sacrifici quelli come lui ne hanno fatti anche troppi; tipo: saltare l’apericena, o rinunciare alla settimana bianca a Cortina. E poi si chiede pure perché i lumbard come lui stiano sul cazzo ad un sacco di gente.
Ci sono quelli che l’è tutto un gombloddo!!1! A scelta: il Club Bilderberg, la Trilateral, il New World Order, i Rettiliani, George Soros, Bill Gates, l’anticristo, l’Umbrella Corporation…
E, gettonatissimo di questi tempi, c’è pure l’onnipervasivo Deep State, coi suoi satanisti pedofili che se lo fanno venire duro con spremute di adrenocromo, estratto da allevamenti sotterranei di pargoli appositamente rapiti allo scopo. E più o meno la cospirazione preferita dalle legioni di dementi psicotici, armati fino ai denti e stretti a quadrato intorno ad un narcisista sociopatico dalla pettinatura inverosimile, che già un mese prima delle elezioni presidenziali aveva deciso che non avrebbe riconosciuto altri vincitori se non se stesso ed in caso di sconfitta sarebbe stato per colpa dei voti truccati (solo 6 milioni di schede in più), mentre scappa via col pallone pur di non mollare il giocattolo e intanto twitta compulsivamente tra una partita di golf e l’altra, gridando ai brogli della sinistra come un Berlusconi qualunque
Uno così, per la destra nostrana e sovrana è un mito. Poi, ci sono i manipoli in nero del nazisovranismo, che gridano alla dittatura sanitaria ed inneggiano a quella fascista.
E quelli che inseguono le ambulanze con telecamerina in mano, quando non stalkerizzano medici ed infermieri: strumento virale nella diffusione della grande cospirazione.
Questa è tutta gente che ha fatto il master su YouTube. Sono quelli che non hanno bisogno di studiare, perché vengono dall’università della vita, quando e se hanno finito la scuola dell’obbligo. E che poverini non hanno capito che la loro esistenza è utile come una pustola sul culo del pianeta, mentre pretendono di svelare i segreti dell’universo.

Hit Parade del mese:

01. COGLIONI LOCALI

[06 Nov.] «Bastardi! State creando la dittatura in tutto il mondo! Ma noi dei Gilet Arancioni, di Forza Nuova e altri movimenti, abbiamo creato il Consiglio Globale dei Patrioti. Abbiamo nominato Donald Trump Presidente del Consiglio Globale dei Patrioti!»
(Antonio Pappalardo, il Patriota)

02. IL CINICO

[01 Nov.] «Le vittime del Covid-19 erano persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate.»
(Giovanni Toti, il Cinico)

03. IL SUPERCINICO

[06 Nov.] «Muoiono praticamente quasi solo ed esclusivamente i vecchi.»
(Roberto Bernabei, medico geriatra)

04. L’AMULETO ANTI-COVID

[09 Nov.] «Oggi porto al collo un micro purificatore d’aria del costo di 50 euro, un micro purificatore d’aria di tecnologia israeliana: per un metro cubo attorno a chi lo indossa genera cationi che inibiscono qualsiasi virus abbia segno positivo… è un neutralizzatore di batteri e andrebbe distribuito alle forze di polizia e a tutti i sanitari impegnati. Ci darebbe una mano a svolgere più serenamente il nostro lavoro e soprattutto a combattere il virus con la tecnologia.»
(Giuseppe Tiani, segretario naz.le Sindacato Italiano Appartenenti Polizia)

05. RISTORI

[10 Nov.] «Il nuovo DPCM di fatto impedisce ai nostri cacciatori di esercitare la loro passione e per questa ragione ritengo sia essenziale che lo Stato e la Regione prevedano un rimborso, o uno storno sull’anno prossimo, delle tasse di concessione governativa e regionale, e delle altre imposte. Si tratta di una questione di equità e giustizia e sarà opportuno prevedere un risarcimento»
(Floriano Massardi, vicecapogruppo leghista alla Regione Lombardia)

06. Commissario in Calabria? No grazie!

[17 Nov.] «Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Non ho intenzione di aprire una crisi familiare.»
(Eugenio Gaudio, Civil Servant)

07. Una bestemmia li seppellirà

[11 Nov.] «Questa epidemia è un progetto che io ho sempre attribuito al demonio. Il coronavirus è un progetto criminale delle élite mondiali, con la probabile complicità di alcuni Stati, per instaurare una dittatura sanitaria, cibernetica, e ridurci come zombie. Il mondo di Satana.»
(Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria)

08. THE MAFIA CONSPIRACY

[17 Nov.] «La ‘ndrangheta forse ha avuto un ruolo nella creazione del coronavirus.»
(Antonio Ingroia, Personaggio in cerca d’autore)

09. TRECENTO PER CENTO

[17 Nov.] «Grazie al decreto dignità abbiamo convertito il 300% di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.»
(Luigi Di Maio, il Contaballe)

10. YOU LOSE!

[04 Nov.] «Trump è troppo disprezzato dalla stampa progressista mondiale. Significa che vincerà.»
(Vittorio Feltri, il Profeta)

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L’IDEONA

Posted in Roma mon amour, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 15 ottobre 2020 by Sendivogius

“I disservizi sono arrivati al capolinea”
(Roma a 5 Stelle)

Detto fuori dai denti, che fossero un branco di coglioni lo sapevamo già.
Il dilemma semmai è stabilire quanto siano coglioni; ammesso e niente affatto concesso esista un’unità di misura atta a classificare il livello di minchioneria siderale, in cui galleggia questa imbarazzante pletora di arroganti bambocci a 5 stelle nel loro viaggio astrale. E parliamo pur sempre di mani rubate alla masturbazione su youporn, per garruli bimbiminkia fuori tempo massimo, finché una manciata di click non li ha miracolati con una poltrona politica per la loro fortuna e sciagura di noi tutti. Almeno a giudicare dalle prestazioni miserabili degli ex pupazzi a molla del Grullo Parlante, per non tacere della loro perniciosa inutilità, pari solo alla presunzione sconfinata che ne contraddistingue la spocchia infinita, senza che mai venga sfiorata da ombra di vergogna alcuna, in un profluvio di trionfalismi a buon mercato, mostrando con orgoglio ogni cacchina mollata nel vasino.
La Grande Monnezza Capitale è solo la sciagura più evidente di un tour disastroso, per una caduta libera in un tunnel senza fondo.
 Visto il collasso in cui versano i trasporti capitolini, non poteva certo mancare il provvidenziale intervento di Enrico Stefàno, (la sua presentazione personale è… illuminante!); l’esperto in materia delle cui competenze la città giù beneficia da tempo, visto che da quasi due lustri pascola in Campidoglio con famiglia al seguito, e che della im-Mobilità romana si occupa con effetti a dir poco catastrofici…
Ora, ad uno così che vuoi fare?!? Al massimo lo costringi a prendere la metro nell’ora di punta per tutta la vita!

“Roma ha un’idea per svuotare i bus: andate a piedi!”

La proposta geniale del presidente della commissione Mobilità Stefano

«Da sette anni in Campidoglio a fianco a Virginia Raggi, uno dei quattro moschettieri della prima consiliatura M5s, Stefano è il presidente della Commissione Mobilità. E da cotanto pulpito ha proposto una soluzione geniale, per ovviare al sovraccarico del trasporto pubblico locale e del conseguente rischio contagi. Testuale: “Chi può cerchi di spostarsi a piedi o in bicicletta, ove possibile questo può sicuramente aiutare a decongestionare il flusso sui mezzi”.
Geniale! Come non averci pensato prima. Le motivazioni della sentenza Stefano sono una fotografia precisa della stanzetta sulla Luna dove vive chi amministra Roma: “Per qualsiasi ente locale è molto complicato estendere in tempi stretti l’offerta di trasporto pubblico, bisognerebbe acquistare centinaia di autobus e assumere centinaia di autisti, sono tempi non compatibili con la pubblica amministrazione”. Come se il problema del trasporto pubblico locale romano non risalisse alla preistoria politica della città, ma sia improvvisamente esploso con la limitazione all′80% della capienza imposta dal governo.
Come se la mobilità “a piedi o in bicicletta” non fosse già praticata dove e quando possibile da tutti quelli che si trovano nelle condizioni di poterlo fare. Che comprendono, solo per citarne alcune, un luogo di lavoro vicino a casa in un territorio sterminato, il calcolo di rischio di finire cappottati dentro una buca o falciati dal traffico impazzito, la capacità di caricarsi figli e zaini in una sorta di piramide circense per scaricarli prima a scuola, con tanto di ingegnosi sistemi di protezione da acqua e schizzi nelle giornate uggiose.
Tutto questo succede nella città in cui alcune centralissime fermate della metropolitana rimangono chiuse per mesi e mesi di manutenzione, la cui sindaca conduce una bizzarra campagna comunicativa via social in cui sbandiera come trofei marciapiedi puliti e scalette restaurate o, ecco la rivoluzione, finalmente, la foto di 28 (ventotto) nuovi autisti. Evidentemente panacea di tutti i mali e risoluzione di tutti i problemi, insieme agli altri 300 messi in organico, perché il problema di autobus che non passano, corse saltate, attese di ore, autocombustioni è una questione di organico, certo, in un’azienda come l’Atac che di dipendenti ne conta 12.000 (dodicimila).
E dunque voi, cittadini romani, così ostili al cambiamento, rimboccatevi le maniche e date una mano all’amministrazione infilando galosche e mollette ai pantaloni, nel caso dovessero intrupparsi alla catena della vostra bicicletta, e iniziate a macinare chilometri salutando con la mano il flusso ininterrotto di mezzi pubblici che grazie al vostro senso civico e al vostro atletismo finalmente scorrerà a dovere. L’acqua calda scoperta con la rivoluzione grillina vi salverà

Pietro Salvatori
(15/10/2020)

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