Dopo anni di chiacchiere inutili, finalmente un leader cazzuto che sa di cosa parla, forgiato com’è nelle fucine del duro lavoro e che allo stesso modo conosce bene il mondo dell’impresa, per frequentazione diretta e appartenenza implicita. E, da “dirigente”, ne comprende talmente bene i meccanismi e le sfumature, a tal punto che l’impresa di famiglia non s’è fatta mancare proprio nulla: bancarotta fraudolenta; falso in bilancio; omessa contribuzione… e quant’altro verrà eventualmente accertato dalla magistratura, prima di essere riformata secondo il nuovo corso a braccetto con l’Interdetto di Arcore e la sua gang. Una simile esperienza imprenditoriale e di lavoro, maturata in anni di esercizio come “amministratore delegato” ed unico dipendente fisso nell’aziendina di papà, portata avanti nei ritagli di tempo tra un incarico politico e l’altro, non poteva certo andare dispersa. Per questo è stata subito messa a frutto insieme ad altri valori aggiunti, come la “straordinaria incompetenza” di Marianna Madia: la Maddalena addolorata alla Pubblica Amministrazione, apparsa direttamente a Medjugorje al posto della Madonna e miracolata al governo con una poltrona da ministro. Allo stesso modo, sa benissimo come rilanciare l’occupazione in tempi di recessione con una economia in deflazione: favorire i licenziamenti, aggirando le tutele già ridotte al minimo dell’Articolo 18 dello “Statuto dei Lavoratori”, ormai prossimo alla rottamazione. Ce lo chiede l’Europa, la BCE di Mario Draghi, il Fondo Monetario Internazionale… ma anche Sergio Marchionne ed i negrieri di confindustria, e pure Sacconi, Alfano, il rianimato Pornonano, e tutta la destra al gran completo. Insomma, si tratta dei migliori e più fedeli alleati del Telemaco al governo; come si potrebbe mai scontentarli, rispondendo loro di no?!? Attualmente, il figliol prodigo della Generazione Erasmus è in America, in visita di cortesia presso l’amico Marchionne: il cazzaro dei due mondi, da cui si attendono ancora i 20 miliardi di investimenti promessi in Italia. Ma prima di partire il bullo fiorentino ha voluto lasciarci uno dei suoi video propaganda, appositamente confezionati allo scopo, proprio come un Berlusconi qualunque. Certo, non ha ancora messo la calza davanti all’obiettivo della telecamera, o la finta libreria di cartone dietro le spalle, ma col giusto indirizzo siamo certi avrà modo di recuperare in fretta. L’allievo è zelante… E poi può sempre chiedere consiglio al suo mentore e sodale: il Papi della Patria, reintegrato in servizio al Senato per la “riforma” della Costituzione… Una “merda”, come ha avuto modo di definirla l’odontotecnico Roberto Calderoli: l’altro padre costituente (!) promosso a relatore della nuova Carta (igienica?). Nel video con cui il Caro Leader alterna i tweet, vengono indicati i veri nemici della nazione riunita attorno al suo condottiero e quindi additati a causa di ogni male. L’elenco è lungo e di volta in volta funzionale a dissimulare la millanteria fanfarona dell’esecutivo delle meraviglie… Stavolta è il turno della minoranza piddì, che in quanto tale ha il dovere di tacere e genuflettersi alle sorti radiose del ritrovato duce d’Italia, a gloria imperitura del suo (provvisorio) 41%. Non la pensava così questo ostensorio da sagrestia quando, a parti inverse, non perdeva occasione di attaccare, criticare e dileggiare l’allora maggioranza del suo partito, ottenendone però ogni candidatura possibile a Firenze e Provincia (abolita quando ormai non gli serviva più), rivendicando una sorta di prerogativa generazionale alla “rottamazione”. E ovviamente, come ogni esponente della destra neo-liberista e thatcheriana che si rispetti, ha riservato il suo attacco più duro ai sindacati, e soprattutto alla CGIL (la bestia rossa dei padroni e di ogni fascista che aneli al potere assoluto), che chissà dov’erano quando la precarietà esplodeva in Italia con l’invasione dei contratti atipici. Be’, tanto per ricordare, la cattolicissima CISL di Savino Pezzotta, insieme a compare Angeletti della UIL, si accordava sottobanco e di nascosto con Gianfranco Fini ed il Governo Berlusconi nel cosiddetto “patto della lavanderia”, emarginare la CGIL e favorire la spaccatura dell’unità sindacale. Ma la strategia fiancheggiatrice, perseguita dai due accomodanti sindacati gialli per i quali ogni occasione è buona per vendere i diritti dei lavoratori al miglior offerente, viene continuamente riproposta nel tempo. E nel tempo si approderà alla firma dei contratti separati da parte di CISL e UIL ed alla loro sottoscrizione in blocco della legge Maroni-Sacconi (e chiamata Biagi), che porterà le tipologie di contratti atipici e pessimamente retribuiti a livelli parossistici. Il primo ad introdurre il lavoro precario e sottopagato in Italia è però il ministro Tiziano Treu, che lo scalpitante Bambino Matteo dovrebbe ricordare bene, non foss’altro perché provengono entrambi dallo stesso partito: la “Margherita” coltivata nell’orto der Cicoria al secolo Francesco Rutelli, gran protettore e sponsor del Telemaco allo sbaraglio ed insieme al veltronismo la peggior piaga che mai si sia abbattuta a sinistra (Telemaco escluso!). E, in alternativa, questo fighetto figlio di papà potrebbe rivelarci cosa faceva lui, nell’azienda bancarottiera e in fallimento dell’inquisito genitore.
«Ho sempre saputo che in questo paese è pericoloso avere delle opinioni. Un pericolo sottile ma controllabile… Almeno fin quando non ci inciampi»
(Alack Sinner)
LIBERTHALIA – Libera Commedia nella colonia corsara
Schegge impazzite, Idee, Cultura, Frammenti resistenti e Opinioni controccorrente con un pizzico di ironia e una goccia di vetriolo.
Visitatori:
1.299.192 accessi
«…conto su pochi lettori e ambisco a poche approvazioni. Se questi pensieri non piaceranno a nessuno, non potranno che essere cattivi, ma se dovessero piacere a tutti li considererei detestabili…»
I commenti sono liberi, ma voi non ve ne approfittate o verrete trattati di conseguenza. E senza troppi complimenti.
Unisciti a 277 altri iscritti
COMMUNITY:
«Essere vivo, interessato, vedere le cose, vedere l’uomo, ascoltare l’uomo, immedesimarsi nel prossimo, sentire sé stessi, rendere la vita interessante, fare della vita qualcosa di bello e non di noioso.»
– Erich Fromm –
“Il coraggio di essere”
«Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte ad un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
--------------------------------------
fortezza_bastiani@hotmail.com
Scrivere è un diritto.
Rispondere non è un obbligo
"Liberthalia" utilizza i cookies per implementare alcune funzionalità di sistema. Accedendo a questo sito acconsenti al loro uso. Clicca su 'informativa' per saperne di più; oppure su 'esci' per abbandonare la pagina.INFORMATIVAESCIBISCOTTINI