Archivio per Ruby

Nipoti d’Egitto

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , on 19 luglio 2014 by Sendivogius

Walk like an egyptian

Felicitazioni vivissime per l’Utilizzatore finale, che è stato assolto dall’accusa di “concussione” e favoreggiamento della prostituzione minorile, perché il fatto non costituisce reato.
Dopo tanto patire, finalmente le ‘Laide Intese’ portano i primi risultati concreti, coi loro frutti maturati tra le fronde del ‘Partito Unico’ all’ombra del Colle…
Con lungimirante sensibilità, la Corte di Appello milanese coglie il senso del delicato momento ‘storico’ e implicitamente fa propria l’opportunità di non disturbare la “pacificazione” in corso (sia mai!). Adesso, la grande stagione riformista può continuare col contributo fondamentale del vecchio sporcaccione, nuovamente eretto nel suo turgore di ‘statista’.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Che la sentenza di condanna fosse tutt’altro che ineccepibile e presentasse non poche crepe, dove far leva per smontare l’impianto accusatorio, era cosa abbastanza intuibile per chiunque mastichi qualche nozione elementare di giurisprudenza…
The MummyE se ci siamo arrivati noi a capirlo, è ovvio che un qualunque avvocato degno di questo nome (Franco Coppi) ci avrebbe costruito sopra l’intera strategia difensiva, tutelando il proprio assistito nel processo e non dal processo, al contrario dei due strafottenti e strapagati azzeccagarbugli (Ghedini-Longo), che il don Rodrigo di Arcore ha scagliato come kamikaze nelle procure, durante la sua personale jihad contro la magistratura, ricavandone più danni che vantaggi.
girlLa sentenza di condanna era già viziata all’origine, con una serie di errori che ne indebolivano l’impianto strutturale, a partire dallo stralcio della posizione giudiziaria, circa il comportamento addotto dai funzionari della Questura e l’anomalia nelle procedure di rilascio di Ruby Rubacuori.
Tutte le chiacchiere sulle modifiche apportate dalla c.d. Legge Severino al reato di “concussione” sono invece fuorvianti ed enfatizzano un problema che in realtà non sussiste. La normativa riformata incide infatti sulla determinazione delle pene e non sulla fattispecie di reato, che nella sostanza resta invariato o quasi. Basta leggersi il vecchio articolo del codice penale sul reato di “concussione”, prima dello spacchettamento:

Art.318 c.p.

“Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni.”

Poi certo lo zelo dimostrato dalla Corte d’Appello nello smontare la sentenza di condanna ha qualcosa di provvidenziale…
Di fatto, il tribunale del riesame ‘cassa’ la condanna emessa in primo grado; la demolisce punto per punto e costruisce un proscioglimento inappuntabile per il giudizio definitivo della Cassazione, agendo come se fosse una sua copia.
Non ravvisa alcuna correlazione con altre fattispecie di reato, né mai ne cerca.
Nell’ambito della presunta “concussione” dei questurini, non intravede la costrizione, ma in assenza di riscontri probatori che attestino un qualche tipo di “utilità”, si affretta a scartare anche l’induzione escludendo a prescindere ogni sudditanza gerarchica o condizionamento psicologico. Sorvoliamo come per l’occasione i funzionari della questura milanese si siano comportati alla stregua un Bargello medioevale e la sua sbirraglia al cospetto del signorotto di turno, compiacendo le pretese del potente con servile accondiscendenza. E del resto la Procura non ha trovato nulla di penalmente rilevante in simili comportamenti, degni più di un’autocrazia sudamericana che di un paese democratico. D’altronde, ci sentiamo di escludere noi stessi qualunque forma di ‘induzione’: quella che qualcuno ha definito “polizia cilena”, la sua utilità l’ha già ottenuta con largo anticipo, ai tempi dell’orgia di sangue durante il mattatoio genovese, condividendo con il Pornocrate la medesima presunzione di impunità per sua stessa e ‘graziosa’ concessione. Certe complicità, gli riescono al naturale per corresponsione di amorosi sensi.

Pula in Italia

Ma la Corte d’Appello non coglie neppure l’incongruenza di un presidente del consiglio che telefona in Questura, millantando le improbabili parentele di una ragazzina di strada (peraltro già segnalata ai servizi sociali e debitamente inserita nei database della polizia). Non gli sovviene minimamente che possano ravvisarsi gli estremi del “falso ideologico”. Meno che mai sorge nei magistrati giudicanti il dubbio, e dunque la confutazione, che l’iper-attivismo dell’accoppiata Longo-Ghedini nel produrre certificati, e imboccare testimonianze che attestino la maggior età della nipote d’Egitto, presuppongano la consapevolezza da parte del papi, ovvero “l’utilizzatore finale”, di essersi comprato le attenzioni (sessuali) di una minorenne.
pinterest In quanto ai rapporti mercenari intrattenuti con una prostituta non ancora maggiorenne, entrambe le parti coinvolte hanno sempre negato, e dunque perché mai mettere in dubbio la parola dell’imputato adducendo un eventuale supplemento di prova, visto che in caso di ammissione si rischierebbe l’arresto per il reato di “prostituzione minorile”? Per il tribunale del riesame la cosa costituisce una questione assolutamente privata. Dunque perché occuparsene?!? Sia mai che ci scappi la conferma del reato, ‘consumato’ (nel senso stretto del termine) più che presunto.
In effetti, sette anni di reclusione per una scopata a pagamento erano decisamente troppi anche per “papi Silvio Berluscone”: così era registrato in rubrica dalle sue voraci ospiti alle “cene eleganti”. Semmai la Corte d’Appello avrebbe dovuto ravvisare gli estremi di un’estorsione ai danni del ritrovato Uomo della Provvidenza, tanto amato dalla Curia vaticana e dalle prostitute di mezzo mondo… Pagare 5.000 euro per una marchetta è un furto! Con molto meno, e ancor minori complicazioni, il Pompetta Pazza poteva infatti cavarsi lo sfizio, percorrendo i marciapiedi di un qualsiasi vialone di periferia, invece di farsi spedire a domicilio, per esempio, mandrie di troioni da asporto reclutati negli angiporti di Bari.
Implicitamente, per un processo che verrà ricordato soprattutto per i neo-logismi coniati dall’inventivo avvocato-deputato Ghedini, i togati della Corte d’Appello di Milano attestano che Ruby è la nipote marocchina dell’ex dittatore dell’Egitto (evidentemente a sua insaputa); che è ordinaria pratica diplomatica per un premier ospitare in casa propria e trombarsi le nipoti dei presidenti stranieri, promettendo come regalo l’acquisto di un depilatore laser “affinché non si prostituiscano più” (con altri):

«Ho pagato Ruby perché non si prostituisse. L’ho aiutata e le ho dato perfino la chance di entrare con una sua amica in un centro estetico. Doveva fornire un laser antidepilatorio. Costava, se ricordo bene, 45 mila euro anche se Ruby dice che gli euro erano 60 mila. Così ho dato l’incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla alla prostituzione, ma per portarla nelle direzione contraria»

S.Berlusconi
(11/05/2011)

Indubbiamente, è un modo molto originale di rivoluzionare i rapporti di politica internazionale, gestiti più che mai col ‘cazzo’, nel senso più prosaico e coi risultati che si possono ben vedere circa il proverbiale prestigio dell’Italia all’estero.
Asian girlProvate voi a telefonare in Questura per informare i poliziotti che hanno appena arrestato la vostra “massaggiatrice” thailandese preferita, che in realtà si tratta della figlia dell’imperatore della Cina e che per evitare un incidente diplomatico avete inviato la vostra igienista dentale, ancorché fatta eleggere consigliere regionale (e che grazie alla “riforma” Renzi potrà presto essere nominata ‘senatore della Repubblica’), a ritirare l’illustre principessa in incognito per poi scaricarla subito a casa di un’altra prostituta brasiliana che voi non conoscete assolutamente ma che, chissà perché, ha il vostro numero riservato di cellulare.
LA SALMAPapponi di tutto il mondo unitevi! Il papi è vivo e lotta insieme a voi!

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Porci senza le ali

Posted in Masters of Universe, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 febbraio 2011 by Sendivogius

Per la fortunata serie “Wild Parties”, prosegue la telenovela sulle calde notti del Sultano di Arcore, mentre dal cilindro impazzito del satiriaco Bagatto, al posto delle conigliette, continuano a spuntare legioni di costose papi-girls a libro paga.
Per un breve riepilogo delle puntate precedenti vi suggeriamo di cliccare QUI  e anche  QUI.
Ora, a leggere atti e circostanze, è chiaro che si tratta di un odioso complotto ordito ai danni del nostro sobrio Presidente del Consiglio il quale, com’è noto, ama organizzare innocenti cene casalinghe con ospiti selezionate, per scambiare opinioni sui temi della politica nazionale, come variante nostrana alle famose chiacchierate al caminettodi Roosevelt.
E nel nostro caso, come tutti sanno, a 74 anni suonati, chiunque tornando a casa la sera non desidera altro che parlare di lavoro con le amichette della propria nipotina. Quando si dice passione
È naturale che tra le partecipanti, rigorosamente femminili, alle rilassanti serate con discorso dello statista, ci siano anche frizzanti peripatetiche carioca ed altre giovanissime signorine di non definita professione, reclutate per l’allestimento coreografico.

Quando io vado a queste cene… c’è solo lui come uomo. E’ unico e solo protagonista esclusivo! Non c’è un altro maschio al di fuori di Lui.
(Immacolata De Vivo)

È cosa assolutamente normale che a tutte le ospiti venga versato una sorta di gettone presenza, con il pagamento di ulteriori provvigioni in denaro per coloro volessero meglio approfondire la conoscenza del generoso presidente durante il dopocena…
Soltanto per un malizioso equivoco si potrebbe pensare al coinvolgimento del premier italiano in un sordido giro di prostituzione minorile, con l’allestimento di festini hard a domicilio.
Solo per interessata malevolenza si poteva ipotizzare l’organizzazione di un servizio di approvvigionamento carni fresche, appaltato ai duumviri Mora-Fede, e prima ancora all’intraprendente Giampaolo Tarantini, con la costituzione di un apposito ufficio di collocamento e pagamenti (gestito da Giuseppe Spinelli) per la sistemazione delle favorite pronto uso, a loro volta affidate alle cure di Nicole Minetti nel ruolo di amministratrice delle ingorde cocottes milanesi. Perché ogni residenza (Villa Certosa in Sardegna; Palazzo Grazioli a Roma..) avrebbe il suo harem annesso alle dotazioni della casa e ognuna con la propria maitresse di competenza.

Galeotta fu la notte del 28/05/2010, animata dalle concitate manovre diplomatiche per il rilascio delle nipote minorenne di Mubarak, improvvidamente arrestata per furto a Milano, scoperchiando il tetto sul Gran Serraglio del rais italico.
A ristabilimento della giusta verità, la Camera dei deputati, con votazione a maggioranza (03/02/2011), ha giustamente negato l’autorizzazione ad acquisire documenti nello studio privato del ragionier Spinelli, provvidenzialmente commutato in ‘segreteria politica’.

Nel contattare la Questura di Milano il Presidente del Consiglio ha voluto tutelare il prestigio internazionale dell’Italia, giacché presso la medesima Questura era detenuta, a quanto poteva legittimamente risultargli, la nipote di un Capo di Stato estero. È quindi del tutto evidente che il Presidente del Consiglio si è preoccupato di tutelare le relazioni internazionali del nostro Paese.

È del tutto evidente che le legittime rimostranze sullo stato di detenzione della nipote di Mubarak siano state comunicate al Presidente del Consiglio da una prostituta brasiliana che, sicuramente per motivi di prestigio, intratteneva solide relazioni con l’entourage del Capo del Governo italiano e che, per la bisogna, sembra fosse in possesso dell’utenza diretta (compreso il fisso della residenza romana) del premier Berlusconi, archiviato in rubrica come “Papi Silvio Berluscone” e notoriamente nelle disponibilità di chiunque voglia telefonargli (anche durante un vertice a Parigi!).
 È altresì prassi comune che, proprio per evitare un incidente diplomatico, non venga contattato il consolato egiziano né informato l’ambasciatore in Italia. La nipote di un “Capo di Stato estero” viene invece affidata all’amorevole tutela di un consigliere regionale che, tempo 5 minuti, la scarica sul marciapiede appioppandola alla signorina Conceicao dos Santos (una parente del presidente Lula?).
L’anomalo rilascio della nipote di Mubarak suscita presto l’interesse della magistratura, non foss’altro perché in Questura la nipotina minorenne ci ritorna prima del previsto, dopo una furiosa lite con la Conceicao che la ospita in casa. A questo punto, tutte le magagne sul mancato ottemperamento dell’affidamento legale, sulla violazione delle disposizioni del tribunale dei minori, sulla reale identità di Karima Keyek El Marough e sulle relazioni pericolose della ragazzina, saltano fuori in tutta la loro evidenza in quanto oggetto di rilevanza penale.
Senza che si conosca l’effettivo rilascio del  consenso da parte dello zio Mubarak, la giovane Karima in arte Ruby Rubacuori è un’assidua frequentatrice delle raffinate serate in casa del premier Berlusconi, che tanto si è prodigato per la buona riuscita delle relazioni italo-egiziane.
Ora, sulla natura delle “visitatrici” ingaggiate dal Pantaleón di Arcore e dai suoi fornitori ufficiali molto si è detto e non è il caso di infierire oltre… o forse sì!

 Progressivo nr 3060 del 25.08.2010 ore 12,00
(Lele Mora – Emilio Fede)

Fede: “ma meno male che le ho viste prima… mamma mia!”
Mora: “ma non ha portato le due delle Miss, ha portato le russe…”
Fede: “Madonna di Dio…”
Mora: “due valchirie… due valchirie…”
Fede: “quando le ho viste qua… come?”
Mora: “due valchirie dico io”
Fede: “no, ma queste due eran transessuali., per carità di Dio, ma non si può portare in giro due persone così…”
Mora: “No!”

Sulla qualità dell’intrattenimento, le fantasie erotiche non vanno oltre i classici stereotipi dell’immaginario di provincia con una riproposizione dei temi cari alla commedia sexy all’italiana dei prolifici anni ’80… E tuttavia molto ci rivelano su come avvengano certe selezioni e improvvisi balzi di carriera…

 Progressivo nr 1824 del 13.08.2010 ore 15,28
 (Lele Mora e Roberta Bonasia)

Mora: “visto che sarai la… l’infermiera ufficiale..”
Bonasia: “si (ride) anche Lui mi ha detto così…”
Mora: “devi fargli uno scherzo… devi prenderti su… quello che si misura la pressione finto e poi prendi su… un camicione quello che si usa…”
Bonasia: “quello, quello da dottoressa… con sotto niente ovviamente…”
Mora: “ce l’hai? ce l’hai quello?…”
Bonasia:(ride) “eh, no, no…”
Mora: “Lo devi andar a comprare oggi…”
Bonasia: “eh, vado a comprarlo .. si perché non ce l’ho… (ride) viene carino però, si.. sì!”
Mora: “ti metti lo stetoscopio…”
Bonasia: “è vero?…”
Mora: “su… la… camicinia da infermiera…”
Bonasia: “e già” (ride)
Mora: “e sotto le autoreggenti bianche…”
Bonasia: “guarda Lele lo faccio, ti giuro che lo faccio… non mi manca il coraggio,
credimi”
Mora: “sorpresa, però devi fare… sono l’infermiera”
Bonasia (ride): “sorpresa… perché poi mi ha detto..”
Mora: “la devo visitare gli dici…”
Bonasia: “una visita… privata… per accertarmi il suo stato di salute..”
Mora: “esatto…”
Bonasia: “che deve essere assolutamente… di alto livello, di buon livello…”
Mora: “esatto… sai quanto si diverte lui per una cosa del genere… da ridere da morire”
Bonasia: “infatti, infatti… per quel poco che l’ho conosciuto ti assicuro che è… sta allo scherzo, infatti eh…”
Mora: “si, si, fa il finto malato, fa il finto malato..”
Bonasia: “si, lo ha già fatto… quindi… proprio ieri sera”
Mora:si prevede un grande futuro per te, amore “

 Esiste un’ampia letteratura sul sesso degli anziani… e notevoli pregiudizi sulla libidine dei “vecchi” (bavosi per antonomasia)… Tuttavia, a casa propria, ognuno invita chi vuole e fa ciò che più gli piace. Purtroppo, le dimore di proprietà del premier sono state convertite per decreto in “residenze istituzionali”, e dunque sono luoghi di rilevanza pubblica, con tutto quel che ne consegue; quindi trasformate in postriboli a luci rosse per gli amori ancillari dell’Imperatore, nell’espletamento delle sue funzioni inguinali.
Naturalmente, simili considerazioni sono solo il frutto di una insanabile invidia nei confronti dell’utilizzatore finale e della sua ineguagliabile carica seduttiva, più bello di un Adone, alla quale nessuna femmina può resistere…

 Progressivo nr 602 del 25.09.2010 ore 17.38
(Imma ed Eleonora De Vivo)

Imma: “l’ho visto un pò ingrassato, capito? Imbruttito, capito?”
Eleonora: “fino all’anno scorso stava più informa adesso sta proprio più di là che di qua…”
Imma: “negli ultimi tempi…”
Eleonora: “eh lo so, ma appunto per questo, è diventato pure brutto deve solo sganciare…”
Imma: “deve solo sganciare, brava!”

 Iris Berardi, baby prostituta dai natali italo-brasiliani e habitue delle feste del presidente, è sicuramente tra le  ammiratrici più incondizionate e affezionate  del “papi Berluscone”, con libero accesso nella novella dimora istituzionale:

“Speriamo che per il compleanno sia generoso, io non gli regalo un cazzo!
…Lo sapeva bene che non mi volevo fermar li per lui per la gloria; cioè…mi fermavo li nella speranza che mi dia qualcosìna…”

È noto infatti che, in caso di bisogno, il generosissimo Silvio non lesina certo il suo aiuto, “senza alcuna correlazione tra denaro e prestazioni sessuali”.
Circostanza confermata dallo stesso Emilio Fede alla Minetti (26/09/2010):

Emilio Fede: “Comunque, comunque guarda è gente sfrontata, lui però.. Roberta gli piace da morire, e va bene! La la slava gli piace da morire e va bene!”
Nicole Minetti: “Chi è la slava? La romena là, l’Anna!”
Emilio Fede: “Si quella bionda lì, quella orrenda lì..”
Nicole Minetti: “Ah la Marianna, ho capito si, si ho capito”
Emilio Fede: “va bé, va bene… poi e., le due gemelline e., però […] io sono venuto, uscito due tre volte con quella ragazza brasiliana lì…. Poi siccome ho saputo che lei aveva detto qualcosa, ieri sera immediatamente l’ho scaricata!
..Capito? Si, no… saputo nel senso che… mi ha detto ah sai mi farebbe piacere la prossima volta, perché sai c’ho dei problemi, magari lui mi può dare una mano. Appena Lui ha sentito problemi e dare una mano… fuori dai coglioni!

Ciò che si chiede in cambio per tanta dedizione è soltanto la dimostrazione di un po’ di gratitudine e di affetto, nel nome sincero dell’amicizia. Sentimenti prevalenti nelle amabili frequentazioni del bunga-bunga…

 Progressivo nr 4441 del 04.09.2010 ore 18,25
(Lele Mora – Emilio Fede)

Emilio Fede: Ma cazzo queste non telefonano, non ti salutano, non ti ringraziano, ho dovuto chiamarla io dico: “Allora come va?”, “Bene, bene”, “Ah” dico “Va bé, allora, così spero che tua sia contenta ” “Si, si”, allora ho chiamato Daniele, ho detto: “Allora lo sai che ti dico, ma di che vada a fanculo!”
E no, ma scusa ma è evidente, no? Ma che so sceme?
Lele Mora: So sceme, so sceme!
[…]
Emilio Fede: …ma sapete dire grazie?!?
Lele Mora: Quando pigliano le minchie e., se ne accorgono della timidezza o no?
Emilio Fede: Eh, eh… appunto!
Lele Mora: Ah ah!
Emilio Fede: Quando pigliano le minchie e poi in cambio i soldi… va bene?? E cazzo!

Infatti, LUI non è certo il tipo che paga le donne per fare sesso… una cosa semplicemente inconcepibile per il suo fascino da consumato latin lover da bordello, esperto in figure di merda da primato mondiale!

 Progressivo nr 210 del 20.09.2010 ore 13,49
(Francesca Cipriani e Barbara Faggioli)

Faggioli: “Ha preso anche per te che ieri sei andata?”
Cipriani: si… va beh … aveva anche delle buste da cinque e da di più eh…allora io sono contenta … praticamente mi ha dato uguale alle altre a Ludovica, ad Elena… pensavo che magari mi distinguesse un attimo dalle altre infatti Ale e Ludovica sono entrate insieme in stanza io sono entrata dopo..da sola., perchè pensavo che lui… si va beh mi ha dato il braccialetto d’oro ..pero’., con il diamante…
…Preferivo i soldi, ma va bene anche quello.”
Faggioli: “questi sono l’inizio, dai.”
Cipriani: “lei è rimasta a dormire è..”
Faggioli: “chi?”
Cipriani: “La FICO”

Del resto, parliamo di intrattenimenti innocenti sui quali non c’è assolutamente nulla da nascondere. Infatti, le simpatiche festicciole istituzionali sono continuate anche dopo l’ufficializzazione delle indagini, come racconta una giovanissima N.T. (21 anni) introdotta nel circolo esclusivo da Arisleida Espinosa, in merito alla serata del 06/01/2011:

«Dopo cena siamo scesi in un’altra sala tipo discoteca, con le luci, il dj, il palo per la lapdance, abbiamo ballato; alcune delle ragazze con vestitini scollati. Quella sera tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli.
[…] Mentre noi ballavamo, il Presidente e Emilio Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Emilio Fede. Le ragazze baciavano il presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto anche degli spogliarelli.
[…] La maggior parte delle ragazze era straniera. Alcune delle ragazze che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o ad Emilio Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. Io non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente o da Emilio Fede.
[…] Io ritengo che tutti i presenti si siano accorti della mia timidezza, Aris era una di quelle che ballava; io ho trascorso il tempo più seduta che a ballare.
[…] Io con i miei occhi quella sera non ho visto nulla del genere, però avevo saputo da Aris che alle ragazze venivano date delle buste contenenti denaro. Aris mi ha confidato di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente, perché Aris mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni. Anzi, Aris mi disse che se fossi andata a letto col Presidente avrei ricevuto anch’io denaro.»

 La visione di questo pagliaccio pitturato, in versione nature, deve avere effetti devastanti sulle giovani fanciulle compiacenti che affollano l’alcova di Stato:

«(Ariselida) non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante.
[…] Mi diceva che durava un bel po’ perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con Aris, ma contestualmente anche con altre donne. Quindi mi si chiede se nel momento in cui ho accettato di andare ad Arcore io sapevo che cosa mi sarebbe potuto capitare, cioé di fare sesso col Cavaliere anche in presenza di altre donne. Rispondo: Sì, lo sapevo, ero preparata psicologicamente, ma quando sono arrivata lì è prevalsa, come dico, la mia timidezza. E poi, vedendolo di persona sinceramente, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita.»

 (N.T. – 15/01/2011)

Un’altra notte con Silvio? No, io no, non ce la faccio… Proprio non c’ho voglia. Mi viene il vomito solo a pensarci oggi. Giuro!”

 Barbara Faggioli
(23/10/2011)

Con coerenza, sullo scabroso tema è intervenuto anche il diretto interessato nonché protagonista indiscusso della vicenda: il Papi della Nazione, l’homo novus della Provvidenza vaticana, il feticcio a beneficio confindustriale…

“..A me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del Paese e hanno portato fango all’Italia…. Mi domando chi pagherà per questo schifo e questa vergogna!”

Naturalmente, il Pornocrate si riferisce alla libera stampa che osa informare ciò che ancora resta della pubblica opinione sugli scandali del Re Nudo. Allude ai cittadini puliti che hanno ancora la forza civile di indignarsi. Più di ogni altra cosa, pensa alla magistratura inquirente che, in virtù dell’obbligatorietà dell’azione penale, osa indagare sulle fattispecie di reato:

– Abuso di potere
– Concussione
– Corruzione di minore
– Induzione e favoreggiamento della prostituzione

Per questo, con l’ausilio dei suoi avvocati-deputati ha messo subito in cantiere una serie di aberrazioni legislative, fondamentali per il Paese, che di fatto cancellano la certezza del dirittoin Italia nel nome dell’impunità dell’Unico. Ci riferiamo all’immunità totale; all’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale; alla  responsabilità civile dei magistrati; al divieto delle intercettazioni ambientali; all’azzeramento dei tempi di prescrizione con l’introduzione del cosiddetto “processo breve”, che in realtà ammazza il processo attraverso la sua non celebrazione.
E nella sicumera che lo contraddistingue, ignora di essere la sola e vera “vergogna nazionale”. LUI è marcio in ogni sua singola cellula, ma chi ancora lo sostiene e ne asseconda le pulsioni distruttive non è migliore. È complice e più gravemente colpevole perché si presuppone non affetto dal germe della follia, che ogni giorno devasta sempre più la psiche malata dell’ululante Imperatore impazzito.

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PORNOCRAZIA

Posted in Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 1 novembre 2010 by Sendivogius


Hai voglia a cercare di parlar d’altro! Hai voglia a volerlo considerare un fenomeno terminale, avviato al tramonto per trapassati limiti d’età… A 74 anni suonati, il Papi nazionale riesce ancora a stupire, assurto a barzelletta vivente di una Italietta postribolare perennemente arrapata.
Oramai ci eravamo (quasi) abituati alle transumanze settimanali del Pornonano nelle dacie russe dell’amico Putin, alle ammucchiate sull’omonimo “lettone”, ai festini organizzati nella sua tripla dozzina di ville, agli spettacolini carioca di lap-dance [QUI], agli sciami di farfalline, con l’immancabile seguito di lenoni e prosseneti per il rifornimento delle primizie di stagione e di primo pelo al mercato mercenario della carne… Ma il bunga-bunga davvero le supera tutte, segnando un nuovo primato nella pornocrazia berlusconiana.
Intendiamoci, da privato cittadino, il Signor B. ha tutto il diritto di improvvisare ‘fantasie africane’ importate da Gheddafi ed intrattenere incontri ravvicinati col gentil sesso a cadenza multipla, secondo una condotta di vita che certi arcigni porporati definirebbero “disordinata” salvo poi relativizzare il contesto in base al potente di turno…
 Tuttavia, per nostra disgrazia, il Signor B. è soprattutto un personaggio pubblico, con un preciso ruolo istituzionale. Le sue azioni, lungi dal rimanere circoscritte nella sfera privatistica, hanno immediata risonanza pubblica e, quel che è peggio, si riflettono sull’Italia tutta, condizionandone l’immagine all’estero. Per parafrasare un dialogo tratto da “Il Gladiatore”, il celebre film di Ridley Scott:
Come pronuncerà il suo nome il mondo negli anni a venire? Sarà noto come il Corruttore? Il Puttaniere? Il Sessuomane? O forse il Porco?
E per che cosa sarà ricordato? Per le scarpe col rialzo? La bandana? I trapianti di capelli? Le spennellate di cerone? Le barzellette? Le gaffes internazionali a ciclo continuo? Le leggi ad personam? Gli scandali sessuali?
Non è passato nemmeno un anno dall’ambigua tresca con Noemi Letizia (eppure gli è costata un divorzio), che l’ingrifato ‘vecchione’ sempre a caccia di nuove ‘Susanne’ in erba già ricasca nell’incontrollabile vizietto, a riprova che il morboso interesse per le ragazzine minorenni non è una mania ma una malattia.
Pare che la ‘Bella’ di Casoria avesse conquistato la ‘Bestia’ di Arcore per la sua “purezza” virginale…
Nel caso della prosperosa ragazzina marocchina, il pezzo forte sembrerebbe connesso alle serate consacrate ai rituali scoperecci del Bunga-Bunga, una presunta pratica tribale che lo “Urban Dictionary” del 2004 spiega così:

Savagely brutal anal gang-rape.
Fabled punishment for trespassing on the tribal land of a fictitious African tribe

Questa sorta di passione alla Brass per il famoso “lato B” delle donne, che sembra dominare le fantasie erotiche dell’anziano Pornonano, era già stata denunciata a suo tempo dal senatore (ex PdL) Paolo Guzzanti. Variante politica del Cugino IT, astioso trombone liberale da inizi ‘900, il senatore Guzzanti è stato il valvassino riottoso, intenzionato a rivendicare l’autonomia baronale nella monarchia assoluta di Re Silvio, divenendo vittima inconsapevole di un equivoco generato dalla confusione dei ruoli… Tipico ‘domestico’ che si crede ‘consigliere’, nella superbia di un’autostima illimitata, tende a sopravvalutare la sua posizione; preso atto della propria irrilevanza, nell’Ottobre del 2008 se ne va via dalla reggia del sovrano, sbattendo sdegnosamente la porta.
Il 04/08/2009, dalle pagine del suo blog, il Guzzanti senior si lascia andare ad uno sfogo patriottardo-nazionalistico contro la Russia di Putin, sputando però tutto il suo astio contro la “mignottocrazia” emergente, con un supplemento aggiuntivo di commenti.
All’epoca della sua pubblicazione, il post dell’inkazzoso Guzzanti ci era sembrato il frutto amaro del livore di un Narciso frustrato e pertanto non ne avevamo tenuto conto, archiviandolo tra le menate estemporanee di cui la rete è prodiga. Tuttavia, appassionati ad ogni espressione del trash, avevamo conservato una copia… Certo, a rileggere quelle parole cariche di rancore, il testo assume oggi tutt’altro significato. Sarà forse il caso di rivalutare quello che sembrava un pettegolezzo dai risvolti inquietanti:

«Ho inoltre lasciato Berlusconi – prima ancora dei casi che ora sono sui giornali – per il suo atteggiamento puttaniero di disprezzo per le donne, tutte le donne, essendo un gran porco e una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto, sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario. Quest’uomo ai miei occhi corrompe la gioventù e mina le basi della società minando il rispetto nei confronti della donna.
Ciò è avvenuto in concomitanza delle voci, che io ho potuto verificare come purtroppo attendibili (non prove, ovviamente, altrimenti le avrei presentate io), secondo cui un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano. Si tratta di trascrizioni da intercettazioni avvenute nell’ambito dell’inchiesta di Napoli e poi fatte distruggere da Roma, in cui persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne conosco almeno tre.
(…) Io dico, e lo confermo, che le cose che mi sono state raccontate da più fonti (e io sono uno dei mille e più di mille raggiunto dai dettagliati resoconti di chi ha letto) sono assolutamente disgustose: rapporti anali non graditi, ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino, discussioni sul prossimo set, consigli fra donne su come abbreviare i tormenti di una permanenza orizzontale pagata come pedaggio. I dettagli sono centinaia e non sono io che li nascondo, perché io sono soltanto uno cui alcuni lettori dei verbali (persone serissime, uomini e donne, tutti della stessa area di centro destra) hanno raccontato ciò che hanno letto, ovviamente con una massiccia concordanza dei dettagli stessi.»

 Paolo Guzzanti
 (04/08/09)

Il resto è cronaca recente…
Come ormai tutti sanno, tra la notte tra il 27 ed il 28 Maggio 2010, nella Questura milanese si consuma lo psicodramma, con tanto di abuso di potere.
Karima Keyek, in arte Ruby Rubacuori, è una ragazzina errante, senza fissa dimora, di origini marocchine, con grandi ambizioni e pessime frequentazioni, allontanata dalla casa paterna in Sicilia, fuggitiva dal centro protetto in cui è stata ospitata, infine arrestata per furto a Milano. Per il pronto rilascio della signorina Keyek, si mobilita niente meno che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con ulteriore contributo del suo capo-scorta e di un consigliere PdL della Regione Lombardia.
A Milano, Karima/Ruby è finita seguendo il carrozzone circense di Lele Mora, guadagnandosi da vivere con serate in discoteca, come “ragazza-immagine”, ed altri impieghi non meglio definiti. Per di più, pare che la ragazzina sia entrata nel circuito di Mora, su segnalazione di Emilio Fede.
Sobria figura del giornalismo italiano, esperto in concorsi di bellezza, il Fido nazionale è lo stesso che un paio di anni fa, per una pura coincidenza, aveva dimenticato il book fotografico con le caste immagini di Noemi Letizia sulla scrivania del capo, ovvero il caro leader Silvio. E soltanto per uno strano capriccio del caso, stando alle rivelazioni della diretta interessata, Ruby sarebbe stata condotta nel villone di Arcore, accompagnata dallo stesso Fede, incassando 5.000 euro ed altre regalie per il disturbo. Sembrerebbe che in queste serate il bunga-bunga sia parte dell’intrattenimento degli ospiti. Sicuramente conserva il recapito telefonico del “Presidente del Consiglio italiano” e, all’occorrenza, non esita ad usarlo per chiedere aiuto al suo potente anfitrione…
Infatti, durante la notte del fermo della ragazza nella Questura meneghina, Berlusconi in persona telefona al Capo di Gabinetto della Questura, Pietro Ostuni, caldeggiando la liberazione della ragazza, come si evince dal rapporto di servizio:

 «Dottore, volevo confermare che conosciamo questa ragazza, ma soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak e dunque sarebbe opportuno evitare che sia trasferita in una struttura di accoglienza. Credo sarebbe meglio affidarla a una persona di fiducia e per questo volevo informarla che entro breve arriverà da voi il consigliere regionale Nicole Minetti che se ne occuperà volentieri.»

[Pubblichiamo la foto non pixelata perché a partire da oggi Ruby è ufficialmente maggiorenne.. Auguri!]

Nicole Minetti, ex igienista dentale del S.Raffaele, anni di danza alle spalle con sporadiche comparsate televisive (Scorie; Colorado Café) è una delle ultime new entry nel vivaio personale del premier, che le ha fatto trovare una candidatura sicura al consiglio regionale della Lombardia.
Con i suoi 25 anni, la ragazza ha indubbie qualità nascoste che, opportunamente scoperte e valorizzate, vengono subito notate dall’occhio esperto del Sultano brianzolo, che di un bravo igienista ha certamente bisogno.. ma mentale!
 La Minetti si presenta quindi in Questura accompagnata, non si sa a quale titolo, da certa Michelle Conceicao Santos Oliveira, 32enne brasiliana, ufficialmente cubista… Quindi, imbeccata dal “buon padre di famiglia” che dal telefono non perde un solo atto dell’intera vicenda, la neo-consigliera in prestito alla Presidenza del Consiglio si offre di prendere in affidamento la piccola Ruby, facendo da garante presso le autorità di polizia.
Nicole Minetti non fa in tempo a firmare le carte dell’avvenuto rilascio che una volta fuori dagli uffici della Questura appioppa subito la minorenne Karima/Ruby, alla sua accompagnatrice brasiliana dall’incerto mestiere, per defilarsi il prima possibile nel cuore della notte, dopo aver naturalmente rassicurato il Grande Capo dell’avvenuta consegna.
Inutile dire che la povera Nicole, per eccesso di zelo e per troppo fretta di togliersi dall’imbarazzante impiccio in cui padron Silvio l’ha cacciata, è quella che rischia le conseguenze più gravi della notte brava alla Questura, giacché a suo carico potrebbe profilarsi il reato di favoreggiamento della prostituzione e sottrazione di minore.
Niente male per una promettente carriera politica, appena agli inizi, all’ombra della pesante protezione del Sultano.
D’altra parte i poliziotti della Questura milanese, nell’esaudire i desiderata imperiali, incorrono in una serie di anomalie procedurali:
 1) pare non procedano alla fotosegnalazione di rito, obbligatoria nelle fattispecie di reato, come nel caso della 17enne Ruby;
 2) allertano il giudice minorile ma non tengono in alcun conto le disposizioni (obbligatorie) del medesimo: affido in comunità, o permanenza notturna in Questura qualora non ci sia immediata disponibilità nelle strutture protette;
 3) nessuno dei funzionari coinvolti pensa minimamente di contattare i servizi sociali;
 4) Non il questore Vincenzo Indolfi, non il capo-gabinetto Pietro Ostuni, non il commissario-capo Iafrate, osano contraddire la versione dell’Imperatore, anche quando ormai la nazionalità, i natali, e la famiglia naturale dell’intraprendente Ruby sono ormai evidenti a tutti, risultando palese il contrasto con le panzane spacciate al telefono da un preoccupato Pornonano.

Contro ogni evidenza, la sedicente nipotina di Mubarak, viene rimessa in strada ed alloggiata nel seminterrato di una conoscente brasiliana, attiva nel circuito notturno. Naturalmente, questo è il comportamento tipico di ogni “buon padre di famiglia”, degno di questo nome. E davvero Re Silvio non comprende dove sia il problema.
Crediamo avrà presto modo di capirlo nei prossimi giorni…

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