Archivio per Rottamazione

(86) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , on 30 aprile 2016 by Sendivogius

Classifica APRILE 2016”

Partito della Nazione - by Edo Baraldi Il Bambino Matteo ha un problema: è talmente abbacinato dai fuochi fatui di un potere effimero, da non riuscire più a riconoscere la differenza che intercorre tra corruzione e integrità. A quanto pare, per lui la distinzione tra corrotti e onesti sembra essere tutt’altro che ovvia, tanto è abituato ormai a frequentare i primi a discapito dei secondi (che non portano pacchetti di voti in dote).
Proprio non riesce a vederli i ladroni (è più concentrato sulla refurtiva da spartire)… Per questo chiede aiuto, affinché qualcuno glieli indichi; che lui poverino proprio non riesce a trovarli, nascosti come sono nell’oscena ammucchiata delle Laide Intese
Attualmente, i parlamentari indagati, prescritti, rinviati a giudizio, condannati con sentenza non definitiva e passati in giudicato, superano abbondantemente il centinaio (e la cifra viene data in rialzo). Erano ‘solo’ 42 nella precedente legislatura dell’interdetto papi della patria, quando si arrivò a parlare di “cleptocrazia berlusconiana”: la situazione allora era grave, ma non ancora seria come oggi. Per i reati, si va dall’inevitabile abuso d’ufficio, fino alla cessione di stupefacenti; ma non manca l’appropriazione indebita, il traffico di influenze e la turbativa d’asta, per passare alla truffa, il peculato (tra cui troneggia lo scandalo dei rimborsi regionali) e la corruzione aggravata, fino all’associazione a delinquere. A guidare la classifica è il Partito Democratico della rottamazione renziana, che evidentemente segue requisiti imperscrutabili per la selezione della sua nuova “classe dirigente” di vecchissimo corso e pessime abitudini…

Ugly-childrens

Francesca Barracciu, ex sottosegretario alla Cultura.
Richiesta di rinvio a giudizio: accusa di peculato per l’utilizzo di 78.000 euro di fondi da consigliere regionale sardo.
Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute ed ex presidente della Regione Basilicata.
Imputato nel processo “Rimborsopoli” che ha coinvolto oltre 40 consiglieri uscenti della Regione Basilicata.
Luisa Bossa, deputata.
Indagata per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti di Ercolano, dove è stata sindaco per dieci anni.
Matteo Richetti, deputato.
Indagato per peculato nel processo sui rimborsi spese in Emilia-Romagna. Ha chiesto il rito abbreviato.
Daniela Valentini, senatrice.
Indagata nell’inchiesta che coinvolge ex consiglieri della Regione Lazio riguardo la gestione dei fondi dei gruppi.
Francesco Scalia, senatore.
Nella stessa inchiesta della Valentini sui fondi regionali, compare il nome dell’ex presidente della Provincia di Frosinone.
Claudio Moscardelli, senatore.
Spese pazze in Regione Lazio, indagato il politico di Latina. L’inchiesta di Rieti è passata per competenza a Roma.
Carlo Lucherini, senatore.
Nel fascicolo sulle spese pazze in Regione, adesso nelle mani dei pm di Roma, c’è anche il politico di Monterotondo.
Marco Di Stefano, deputato.
Indagato per corruzione nell’inchiesta su una presunta tangente da 1,8 milioni. Coinvolto pure nelle spese pazze laziali.
Francesco Sanna, deputato.
Coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi pubblici ai gruppi durante la scorsa legislatura regionale sarda.
Giuseppe Luigi Cucca, senatore.
Capogruppo PD in Giunta per le autorizzazioni a procedere, è indagato per peculato.
Paolo Fadda, deputato.
L’ex sottosegretario del governo Letta è indagato nell’inchiesta sui rimborsi  dei consiglieri regionali sardi.
Francantonio Genovese, deputato.
Dopo un periodo in carcere, è da poco ai domiciliari. È accusato di associazione a delinquere, truffa e frode fiscale.
Maria Tindara Gullo, deputato.
A processo per falso ideologico nell’inchiesta messinese “Fake”. Vicina a Genovese, cercò di salvarlo dagli arresti.
Claudio Broglia, senatore.
È accusato di non aver denunciato truffe di famiglie che hanno ricevuto illegittimamente contributi per il sisma del 2012.
Nicodemo Oliverio, deputato.
Imputato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata nell’ambito della gestione fondi della disciolta DC.
Andrea Rigoni, deputato.
Condannato in primo grado a 8 mesi e poi prescritto in appello per lavori abusivi nella sua villa.
Salvatore Margiotta, deputato.
Condannato in appello a 18 mesi per turbativa d’asta e corruzione: appalto per la costruzione del Centro Oli della Total.
Paola Bragantini, deputata.
Indagata per truffa aggravata per i gettoni percepiti per le “giunte fantasma” della Circoscrizione 5 di Torino.
Bruno Astorre, senatore.
Coinvolto, con l’accusa di peculato, nell’inchiesta sui rimborsi spese della Regione Lazio.
Demetrio Battaglia, deputato.
Coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi pubblici relativa alla scorsa consiliatura nella Regione Calabria.
Bruno Censore, deputato.
Indagato per peculato in concorso con il suo ex capogruppo in Calabria. Gli hanno sequestrato 10.000 euro.
Ferdinando Aiello, deputato.
Eletto con Sel e poi passato al PD, è indagato per peculato nell’inchiesta sui rimborsi calabresi “erga omnes”.

Guidano la classifica fenomeni come Fracantonio Genovese (associazione a delinquere, peculato e truffa aggravata) e l’incredibile caso di Marco Di Stefano. Ma in percentuale, il record spetta sicuramente ai fondamentali alleati di governo: il Nuovo Centro-Destra di Angelino Alfano (un partito con “più guai giudiziari che voti”), che con il suo 35% di inquisiti (e quasi altrettante negazioni a procedere grazie al soccorso rosso dei compari del PD) detiene il primato assoluto, tra galantuomini quali Antonio Azzolini, Giovanni Bilardi, Roberto Formigoni, Antonio Angelucci… Per un elenco (in)completo, potete cliccare QUI e anche QUI, con una campionatura da guinness dei primati, o galleria degli orrori. Fate voi

verdini

Poi ci sarebbero pure gli amichetti frammassoni, guidati dal mitologico Denis Verdini (corruzione, associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita e finanziamento illecito, truffa ai danni dello Stato), nonché il Lucio Baranisempiterno Lucio Barani (corruzione, peculato, finanziamento illecito, abuso d’ufficio, disastro e omicidio colposo plurimo). Sono questi i principali puntelli esterni del fantomatico “governo del cambiamento”, che si regge sui voti di fiducia di simili personaggi da horror, nonché i padri costituenti (!!) della nuova Carta (da culo?!) boschiana, ai tempi flessibili della Rottamazione a targhe alterne… 
RottamazioneOvviamente c’è poi l’inesauribile pletora di amministratori locali e consiglieri regionali (quelli che dovrebbero eleggere il nuovo senato riformato), ma in questo caso la lista rischia di essere potenzialmente infinita…
Antonio BonafedeQualora volesse, Matteo Renzi, invece di sparare minchiate a raffica nei suoi tweet, ad eterna memoria di una cialtroneria che non avrebbe bisogno di così ripetute conferme, potrebbe spulciare gli elenchi che con dovizia di particolari circolano copiosi in ‘rete’… L’inchiattonito bulletto di Pontassieve, che ora ha scoperto la gelatina come un quindicenne e gira coi capelli impomatati come un guappo alla festa del rione, scoprirebbe un intero sottobosco malavitoso cooptato al governo del Paese, se non fosse troppo impegnato a rimirarsi nell’obiettivo e cercare l’inquadratura giusta per i suoi Cinegiornali Luce

Culo che non vide mai pantalone si fece per cent'anni meraviglia“Culo che non vide mai pantalone si fece per cent’anni meraviglia”

Al di là dei moralismi d’accatto, la corruzione è una componente fisiologica di qualsiasi civiltà mediamente complessa, purché costituisca una deplorevole eccezione e non la regola che condiziona un intero sistema. Peccato che nell’attuale maggioranza di governo sembri essere diventata il minimo comune denominatore al massimo ribasso, per garantire la sopravvivenza di un esecutivo che diversamente non avrebbe nulla da spartire all’infuori degli appalti e delle poltrone che tengono insieme le composite cosche confluite alla generosa greppia di governo, in quella che assomiglia sempre più ad una grande associazione a delinquere, per una giustizia fondata sulla prescrizione per presunzione di impunità.
Fintanto che le inchieste della magistratura potevano tornare utili agli ipocriti cacicchi di un centrosinistra all’opposizione, nella lotta politica per l’investitura al governo, allora la strumentalizzazione interessata delle indagini e la divulgazione delle intercettazioni andavano benissimo.
Ora invece che il partito sedicente “democratico”, passato dalla scalata al cielo a quella assai più accessibile alle poltrone, ha incistato il suo nuovo politburo di innesti neo-dorotei sulla seggiola giusta, ma quanto mai scricchiolante sulle gambe sghembe di un equilibrio sempre più precario, la magistratura non è più un “potere sovrano” ma un problema. O per meglio dire, costituisce una fastidiosa congrega di rompicoglioni con troppe ferie retribuite. A questo si riducono i problemi della giustizia italiana nella “grande narrazione” renziana. Insomma, è gente che disturba gli affari privati (ma in conto pubblico: la chiamano “ripresa”) degli amici; ovvero si tratta di fannulloni (altrimenti arriverebbero a sentenza), da ricondurre a cuccia sotto la cappella di un governo che mal sopporta le regole, a corto com’è di legittimazioni che non scaturiscano dalla luce riflessa dell’aspirante e ben pasciuto principino, il quale può così parlare senza pudore alcuno di “barbarie giustizialista”, in perfetta osmosi coi suoi predecessori, rivendicando il primato ritrovato di una politica non più “subalterna” alla magistratura. A certificare la trasparenza delle scelte, basta infatti il bollino di garanzia apposto dal Cantone nazionale: la foglia di fico messa a coprire le vergogne del partito bestemmia.
Renzi e CantoneÈ il nuovo corso del PD, o come si fa chiamare questo comitato d’affari raccolto attorno alla corte di un cafone di provincia, ripulito per la bisogna e già prossimo alla scadenza, per raggiunti limiti di schifo e di usura precoce su consunzione della materia di infimo livello.

Hit Parade del mese:

01 - Coglione del mese01. LA MORTE TI FA BELLO

[14 Apr.] «Cosa c’è di più bello al mondo che il giorno del tuo funerale, mentre esce dalla chiesa il tuo corpo, una folla di cittadini inizia a cantare ‘onestà, onestà’?»
 (Alessandro Di Battista, the walking dead)

etruria02. POTERE DEBOLE

[02 Apr.] «Ci attaccano i poteri proprio perché non siamo schiavi dei poteri forti»
 (Maria Elena Boschi, la Padrona)

Giampaolo Galli03. ITALIA BENE COMUNE
LO CHIAMAVANO “CENTROSINISTRA” (I)

[15 Apr.] «Come possiamo farci rispettare nel mondo se rinunciamo alla nostra piccola riserva strategica di gas? Asteniamoci per Regeni e per i Marò»
 (Giampaolo Galli, flatulenza piddina)

Cristina Bargero04. ITALIA BENE COMUNE
LO CHIAMAVANO “CENTROSINISTRA” (II)

[22 Apr.] «L’acqua pubblica che arriva nelle nostre case non può essere considerata un bene pubblico»
 (Cristina Bargero, piddina acquatica)

Gianna Sigona05. IL 25 APRILE A 5 STELLE

[25 Apr.] «Noi eravamo fascisti, poi siamo rimasti fascisti e saremo sempre fascisti»
 (Gianna Sigona, consigliera 5 stelle a Ragusa)

Chimienti06. VIVA IL DUCE CHE CI CONDUCE

[08 Apr.] «Grazie Beppe, di aver urlato così forte perché, se non lo avessi fatto, non mi sarei mai svegliata. Grazie Beppe, perché ogni volta che hai urlato, io ho potuto tacere e, nel silenzio, riflettere su quello che accadeva intorno a me. Grazie Beppe, perché il tuo urlo è stato il mio sfogo e io, oggi, posso riprendermi, pacificamente, il mio futuro.»
 (Silvia Chimienti, zerbino a 5 stelle)

bonzo07. BOLLENTI SPIRITI

[06 Apr.] «Se a Roma la Raggi non vince, mi do fuoco in piazza.»
 (Beppe Grillo, il Bonzo)

grillo08. LA PENNA CHE UCCIDE

[27 Apr.] «Casaleggio è morto a causa degli articoli dei giornalisti che poi aveva querelato»
 (Beppe Grillo, il culo parlante)

parabola09. PARABOLE WI-FI

[23 Apr.] «Care ragazze e cari ragazzi, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù, è come se non ci fosse campo per il cellulare!»
 (Francesco Bergoglio, il papa teenager)

Razzi10. COLONIE FELINE

[11 Apr.] «Uno dei punti principali del mio programma da sindaco di Roma è liberare la città dai ratti che ormai l’hanno praticamente invasa. Ho già preso contatti per far arrivare a Roma qualcosa come 500mila gatti asiatici»
 (Antonio Razzi, il Gattaro coreano)

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Balla con Lupi

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 marzo 2015 by Sendivogius

Balla coi Lupi - di Edoardo BaraldiFinalmente, a dodici mesi dall’insediamento abusivo del Bullo di Firenze tra gli arazzi di Palazzo Chigi, è diventato chiarissimo cosa questi intendesse per “rottamazione”… Finché era funzionale alla sua guerra di potere, per scalare i vertici del partito bestemmia, FUORI DAI COGLIONI‘asfaltare’ i rivali interni, e distribuire il maggior numero possibile di poltrone tra gli amichetti belli della parrocchietta, la rottamazione (o meglio: la rappresentazione mediatica della stessa) andava benissimo. Era il feticcio scenico del nuovo che avanzava a colpi di tweet, affinché il Bambino Matteo potesse ottenere il suo balocco di governo e giocare al grande statista. Ovviamente, il processo di demolizione selettiva non riguardava le legioni di cacicchi democristiani, i ras locali del vecchio craxismo rampante, le gang dei boiardi parastatali… tutti confluiti in massa alla corte del piccolo principe rignanese, dopo aver pagato il biglietto di ingresso a palazzo, versando l’obolo alla Leopolda.
Matteo Renzi a Leopolda 13Come uno spurgo fognario intasato per eccesso di riflussi solidi, certi avanzi di nuovo ritornano sempre a galla in tutta la loro inconfondibile fragranza (pura eau de merde). Si tratta dello stesso percolato tossico a prova di smaltimento, che cola fuori dai “salotti che contano” ed olia da sempre gli ingranaggi che muovono gli appalti all’ombra della peggiore politica di cosca e di governo.
In fondo bisognava “stabilizzare” il Paese all’insegna della continuità, in una repubblica fondata sul latrocinio e rassicurare Insaccato fiorentinogli azionisti di riferimento del nuovo esecutivo. Specialmente adesso che Renzi il Secco ha imbullonato il suo trasbordante deretano tra gli scranni di governo su mandato confindustriale, riportando il mondo del lavoro all’anno zero dei diritti con la riduzione crescente delle tutele; ha riabilitato il papi della patria ed insieme stuprato la Costituzione; ha umiliato la magistratura e varato norme ridicole sulla corruzione. Era il sogno proibito di una generazione di giovani vecchi cresciuti all’ombra del berlusconismo, che scalpitava per avere il suo posto a tavola.
AngelinoSarà per questo che l’abominevole “governo del cambiamento”, tra le nullità assortite della sua incompetenza, nel nome del più rivoluzionario ricambio generazionale, si regge su solidi pilastri dalla dirompente novità, come Angelino Alfano (il collezionista di figure di merda), Gaetano Quagliariello (integralista clericale del pensiero reazionario) Fabrizio Cicchitto (tessera P2 n.2232) Liberthalia - Suor CarlaMaurizio Sacconi, Carlo Giovanardi e tutti gli altri papiminkia trasmigrati in cerca di uno stabile ricollocamento, insieme alle bande assortite di ex-socialisti passati dal PSI di Bettino Craxi ai voraci elemosieri di CL (Corruzione e Lottizzazione) folgorati sulla via del capitale. E, dopo decenni di attività, tutti conservano la stessa freschezza di una mutanda usata, ma indossata come nuova. ToiletteA riguardo, deve rientrare nel processo di rinnovamento, all’insegna della più severa meritocrazia, affidare ad un Maurizio Lupi il ministero delle Infrastrutture e dei Lavori pubblici.
mariangela-lupiIl fatto poi che il gemello brutto di Mariangela Fantozzi basti da solo ad inceppare il grande gioco della house of cards renziana, la dice lunga sulla caratura politica del Bambinello di Rignano e sull’insipienza dei suoi presunti avversari.house-of-cards
Alitalia: Lupi, novità? 'C'è posta per te' La nomina di Lupi a ministro delle Infrastrutture è stata di sicuro una scelta tra le più felici: come affidare il pollaio ad un branco di faine, specialmente quando ci si avvale dell’indubbia esperienza di un Ercole Incalza (14 procedimenti penali a carico e una sequela di assoluzioni o archiviazioni per “intervenuta prescrizione”), che per la bisogna ricorre ad uno staff collaudato di La lobby di diofigli d’arte (Giovanni Paolo Gasperi, Pasquale Trane, Giovanni Li Calzi, Stefano Perotti), i genitori dei quali hanno fatto la storia della tangente nella Prima Repubblica, dalle Autostrade alla mitologica Cassa del Mezzogiorno. Per questo, come in una successione dinastica, hanno potuto continuare l’attività avita a carico delle casse erariali, potendo contare su una apposita “struttura di missione” confezionata alla scopo, in un connubio trasversale che unisce i compagni di merende agli integralisti del catto-capitalismo della Cosa Loro - Manifestolibrifamelica Compagnia delle Opere. Come ai bei tempi del Pentapartito, proprio come avveniva nella tradizione felice di democristiana memoria, dalle mazzette della TAV alla spartizione degli appalti gonfiati all’EXPO milanese, dallo scempio del Mose di Venezia agli scandali di “Mafia Capitale”, il partito bestemmia ha sempre un posto in prima fila, da condividere insieme ai suoi più navigati compari di greppia e di governo, raccattati alla propria destra per un pugno di voti al senato. Il processo di “normalizzazione” istituzionale può dunque definirsi completo. Rubano esattamente come e più degli altri, ma in grazia di dio.

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Ô Capitaine! Mon Capitaine!

Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 settembre 2014 by Sendivogius

Da Grande - il bimbo-adultoDopo anni di chiacchiere inutili, finalmente un leader cazzuto che sa di cosa parla, forgiato com’è nelle fucine del duro lavoro e che allo stesso modo conosce bene il mondo dell’impresa, per frequentazione diretta e appartenenza implicita.
Matteo RenziE, da “dirigente”, ne comprende talmente bene i meccanismi e le sfumature, a tal punto che l’impresa di famiglia non s’è fatta mancare proprio nulla: bancarotta fraudolenta; falso in bilancio; omessa contribuzione… e quant’altro verrà eventualmente accertato dalla magistratura, prima di essere riformata secondo il nuovo corso a braccetto con l’Interdetto di Arcore e la sua gang.
Una simile esperienza imprenditoriale e di lavoro, maturata in anni di esercizio come “amministratore delegato” ed unico dipendente fisso nell’aziendina di papà, portata avanti nei ritagli di tempo tra un incarico politico e l’altro, non poteva certo andare dispersa. Per questo è stata subito messa a frutto insieme ad altri valori aggiunti, come la “straordinaria Maddalena Addolorataincompetenza” di Marianna Madia: la Maddalena addolorata alla Pubblica Amministrazione, apparsa direttamente a Medjugorje al posto della Madonna e miracolata al governo con una poltrona da ministro.
Peppa PigAllo stesso modo, sa benissimo come rilanciare l’occupazione in tempi di recessione con una economia in deflazione: favorire i licenziamenti, aggirando le tutele già ridotte al minimo dell’Articolo 18 dello “Statuto dei Lavoratori”, ormai prossimo alla rottamazione. Ce lo chiede l’Europa, la BCE di Mario Draghi, il Fondo Monetario Internazionale… ma anche Sergio Marchionne ed i negrieri di confindustria, e pure Sacconi, Alfano, il rianimato Pornonano, e tutta la destra al gran completo. Insomma, si tratta dei migliori e più fedeli alleati del Telemaco al governo; come si potrebbe mai scontentarli, rispondendo loro di no?!?
renzi-beanAttualmente, il figliol prodigo della Generazione Erasmus è in America, in visita di cortesia presso l’amico Marchionne: il cazzaro dei due mondi, da cui si attendono ancora i 20 miliardi di investimenti promessi in Italia.
Ma prima di partire il bullo fiorentino ha voluto lasciarci uno dei suoi video propaganda, appositamente confezionati allo scopo, proprio come un Berlusconi qualunque. Certo, non ha ancora messo la calza davanti all’obiettivo della telecamera, o la finta libreria di cartone dietro le spalle, ma col giusto indirizzo siamo certi avrà modo di recuperare in fretta. L’allievo è zelante…
Il Ritorno del BandanaE poi può sempre chiedere consiglio al suo mentore e sodale: il Papi della Patria, reintegrato in servizio al Senato per la “riforma” della Costituzione… Una “merda”, come ha avuto modo di definirla l’odontotecnico Roberto Calderoli: l’altro padre costituente (!) promosso a relatore della nuova Carta (igienica?).
Il timoniere dei sogni Nel video con cui il Caro Leader alterna i tweet, vengono indicati i veri nemici della nazione riunita attorno al suo condottiero e quindi additati a causa di ogni male. L’elenco è lungo e di volta in volta funzionale a dissimulare la millanteria fanfarona dell’esecutivo delle meraviglie…
Stavolta è il turno della minoranza piddì, che in quanto tale ha il dovere di tacere e genuflettersi alle sorti radiose del ritrovato duce d’Italia, a gloria imperitura del suo (provvisorio) 41%. Non la pensava così questo ostensorio da sagrestia quando, a parti inverse, non perdeva occasione di attaccare, criticare e dileggiare l’allora maggioranza del suo partito, ottenendone però ogni candidatura possibile a Firenze e Provincia (abolita quando ormai non gli serviva più), rivendicando una sorta di prerogativa generazionale alla “rottamazione”.
E ovviamente, come ogni esponente della destra neo-liberista e thatcheriana che si rispetti, ha riservato il suo attacco più duro ai sindacati, e soprattutto alla CGIL (la bestia rossa dei padroni e di ogni fascista che aneli al potere assoluto), che chissà dov’erano quando la precarietà esplodeva in Italia con l’invasione dei contratti atipici.
AlexBe’, tanto per ricordare, la cattolicissima CISL di Savino Pezzotta, insieme a compare Angeletti della UIL, si accordava sottobanco e di nascosto con Gianfranco Fini ed il Governo Berlusconi nel cosiddetto “patto della lavanderia”, emarginare la CGIL e favorire la spaccatura dell’unità sindacale. Ma la strategia fiancheggiatrice, perseguita dai due accomodanti sindacati gialli per i quali ogni occasione è buona per vendere i diritti dei lavoratori al miglior offerente, viene continuamente riproposta nel tempo. E nel tempo si approderà alla firma dei contratti separati da parte di CISL e UIL ed alla loro sottoscrizione in blocco della legge Maroni-Sacconi (e chiamata Biagi), che porterà le tipologie di contratti atipici e pessimamente retribuiti a livelli parossistici.
Mad-Tea - Ellen-RixfordIl primo ad introdurre il lavoro precario e sottopagato in Italia è però il ministro Tiziano Treu, che lo scalpitante Bambino Matteo dovrebbe ricordare bene, non foss’altro perché provengono entrambi dallo stesso partito: la Margherita coltivata nell’orto der Cicoria al secolo Francesco Rutelli, gran protettore e sponsor del Telemaco allo sbaraglio ed insieme al veltronismo la peggior piaga che mai si sia abbattuta a sinistra (Telemaco escluso!).
E, in alternativa, questo fighetto figlio di papà potrebbe rivelarci cosa faceva lui, nell’azienda bancarottiera e in fallimento dell’inquisito genitore.

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(64) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 30 giugno 2014 by Sendivogius

Classifica GIUGNO 2014”

Cazzari Dietro ogni castroneria di successo, c’è sempre un grande cazzaro. E l’Italia abbonda in eccesso tanto delle une quanto degli altri. Peccato solo che nella loro inutilità siano ininfluenti, quando non addirittura dannosi.
Nell’ultimo ventennio, pessimamente assortito e peggio ancora subito, il “cazzaro” nel suo trasversale condensato di banalità senza senso, luogocomunismi d’accatto e ovvietà rivoluzionarie, confezionate sotto panatura ‘decisionista’ fritta e rifritta, è diventato il turgido feticcio di una repubblichetta bananiera che evidentemente non ha altri attributi da esibire.
Inflazionata dall’eccesso di offerta, la casistica si è allargata, in una inquietante fenomenologia del cialtrone, tanto che in breve tempo abbiamo avuto:
Malato di fica Il Cazzaro da monta, capace di sdoganare con successo l’intera categoria (e non solo), elevandola a polluzione di governo, per un stupro istituzionale di gruppo consumato in fretta con reflusso precoce. In prospettiva, il patonza-dipendente eletto papi della patria è stato il paziente zero da cui tutto ha avuto origine, seminando un contagio inarrestabile per promiscuità di rapporti non protetti. A tutt’oggi, resta l’insuperabile Re Sòla della patacca universale: après moi le déluge! E a giudicare da odore, colore, e densità, non è acqua quella che continua a scrosciare a catinelle..!
Mario Monti Il Cazzaro cibernetico in modalità ‘sobria’, assemblato all’estero con pezzi di scarto gentilmente forniti dai depositi della Bocconi e del Fondo Monetario, con pilota automatico inserito alla consegna. Programmato per rispondere ad un unico input, “austherity” (la programmazione non prevedeva infatti l’uso dell’italiano) è andato velocemente in corto circuito e dunque avviato alla demolizione, in una discarica di rottami post-industriali.
Beppe Grillo Il Cazzaro digitale e primo esempio realizzato di e_Guru autopromozionale in versione seriale, capace di vendere minchiate apocalittiche e merchandising pubblicitario senza che sia possibile distinguere la differenza, in una cacofonia di rutti e scuregge che scambia per partecipazione diretta. È il Signore dei grilli con la sua corte di miracolati a portata di click.
Matteo Renzi E poi c’è lui, l’ultimo arrivato nel mazzo: il Cazzaro 2.0 della Rottamazione, almeno secondo le velleità della moda, e in concreto un riciclatore di rottami purché funzionali a tenere insieme il suo trono di farse, non ultima la pantomima appena inscenata in “Europa” con la partecipazione amichevole di Angelona Merkel. È il ‘giovane’ che piace ai vecchi, ma schifato da chiunque o quasi abbia meno di quarant’anni, con la sua fanfaronaggine decisionista da ducetto di provincia, la sua retorica stucchevole sui nostri figli con tutto l’appeal di una medusa morta infilata nel costume. Soprattutto, spicca per ambizione e arrivismo il codazzo dei suoi ubbidienti chierichetti, scatenati al parco giochi delle riforme costituzionali. C’è da temere si tratti della parte più deprimente della Generazione Erasmus: irritanti figli di papà e sfigati variamente assortiti, cresciuti nei sottoscala delle associazioni ‘giovanili’ di partito, precocemente invecchiati e già imbolsiti nella loro ebetica espressione porcina; le greggi di nerds, schifati alle feste scolastiche, in astinenza cronica da fica, e sempre con la manina alzata per far bella figura con l’insegnante. Al massimo, viene in mente Beppe Severgnini, ormai trasferitosi in pianta stabile negli studi di “Otto e mezzo” a La7, dove condivide una matrimoniale con Massimo Cacciari.
Che iddio ce ne scampi e liberi in fretta!

  Hit Parade del mese:

01. LIBERA INFORMAZIONE

[18 Giu.] «Meno giornali significa più informazione»
   (Beppe Grillo, il Pluralista)

Bella Guagliò02. RENZISMI (I): Vengo anch’io!

[07 Giu.] «Matteo Renzi ha bisogno di me. Potrei entrare nel PD.»
(Luigi De Magistris, Indispensabile)

Cesare Prandelli02.bis RENZISMI (II): Errare è umano ma perseverare è diabolico

[07 Giu.] «Come sono diventato amico di Renzi? C’era questo ragazzo, già presidente della Provincia, tifosissimo della Fiorentina, che veniva agli allenamenti. Prima di lui ho votato a destra, al centro, a sinistra. Ho sempre guardato l’uomo. Da ragazzo mi piaceva Zaccagnini. All’inizio ho creduto in Berlusconi. Poi ho guardato con interesse a Fini. In Veltroni ho trovato passione sportiva e spessore morale.»
(Cesare Prandelli, Coerente)

Da Grande03. DA GRANDE

[10 Giu.] «Quando nel 2010 sono venuto qui da sindaco di Firenze c’erano migliaia di persone e una statua di Pinocchio che ora non vedo. È una metafora splendida, non perché noi non diciamo più bugie o perché siamo diventati bambini da burattini o perché siamo nella pancia della balena. Ognuno di noi ha dentro Pinocchio. Se ognuno di noi fa il suo dovere, se prova a mettersi in gioco e a cambiare, allora viene davvero fuori l’Italia.»
(Matteo Renzi, il Bambino Matteo)

Il Boss04. ALTERNATIVA A 5 STELLE (I): Votazioni

[12 Gen.] «Nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata.»
(Beppe Grillo, The Boss)

Bartolomeo Pepe04.bis ALTERNATIVA A 5 STELLE (I): L’Ombra del Maligno

[12 Gen.] «Ci risiamo. Ennesimo omicidio, una strage in cui perdono la vita due bambini piccoli e una mamma. Se per valutare un omicidio occorre guardare gli indizi, cominciando dal nome della mamma (Cristina Omes, anagramma della vicenda Mose che si svolge a Venezia) per finire al nome del paese (Motta Visconti, come quel Visconti che fece Morte a Venezia) alla data, ecc. qui siamo sicuri che non si valuterà alcun indizio ma, prima o poi, incastreranno il padre oppure un pazzo isolato che magari confesserà; nonostante l’arma del delitto sia scomparsa, nonostante mancherà il movente, nonostante tutto. Ora, dopo anni, capisco per quale motivo quando ho iniziato a capire questa storia degli omicidi rituali di matrice esoterica, molti esoteristi mi dicevano ‘lascia perdere, è inutile… ti vai a cacciare in un guaio, quando la gente non è pronta a capire e al massimo ottieni di farti prendere per pazzo’…»
(Bartolomeo Pepe, Pazzo da legare)

Michaela Biancofiore (1)05. HO RIVISTO LA LUCE!

[26 Giu.] «Io in Silvio credevo con un’osservanza quasi religiosa. Sì, io sono una fondamentalista berlusconiana»
(Michaela Biancofiore, Fondamentalista)

Michaela Biancofiore (2)05.bis  TSO URGENTE

[19 Giu.] «Voglio dire una cosa al mio partito: dobbiamo tornare alla piazza. Come dice un mio amico avvocato, noi dobbiamo tornare alla piazza per toccare il Santo, dobbiamo fare le processioni e toccare il Santo. Sì, il Santo è Silvio.»
  (Michaela Biancofiore, Devota)

Bersani06. FUROR DI METAFORA

[13 Giu.] «Quando dissi ‘meglio un piccione in mano che un tacchino sul tetto’ ho trovato davvero singolare che mezza Italia non l’abbia capito.»
  (Pierluigi Bersani, l’Incompreso)

L'uomo di plastica06.bis SENZA RIVALI

[26 Giu.] «Ho due ricordi, dei quali sono molto fiero. A 16 anni, fu data notizia di un mio successo sportivo: vinsi i 100 metri piani all’Arena di Milano con un tempo eccezionale per un dilettante di quell’età. Qualche anno dopo, la mia tesi di laurea in Giurisprudenza, venne premiata come migliore tesi di laurea sulla pubblicità. Conservo ancora incorniciato, ad Arcore, il trafiletto di giornale che riporta la notizia.»
(Silvio Berlusconi, Cazzaro olimpico)

Micciché07. ANCHE I POVERI RIDONO

[3 Giu.] «Con la sola pensione di parlamentare da 4 mila euro al mese non si può vivere bene… per chi come me ha tre figli, di cui due da far studiare fuori Palermo e da far campare pagandogli la casa e quant’altro… posso garantire che con la pensione di parlamentare non si fa una bella vita»
   (Gianfranco Miccichè, il Pensionato)

Buonanno08. NAZISTI DELLA PADANIA (I): Mamma li froci!

[07 Giu.] «Io sono ovviamente etero, e mi fa schifo pensare ad opzioni tra gente dello stesso sesso. Trovo vomitevoli pure i matrimoni tra gay, e schifose le adozioni. In Europa vorrei far parte della lobby etero. Se uno è etero oramai è sempre più discriminato, passa per delinquente, se invece è gay va bene tutto.»
(Gianluca Buonanno, il Perseguitato)

Borghezio08.bis NAZISTI DELLA PADANIA (I): Razza pura

[09 Giu.] «La società multirazziale è una puttanata. Perché infognarsi in quella cosa lì? Marine Le Pen e la nipote Marion rappresentano l’emblema della purezza dell’identità europea. La nipote è bionda, nordica, rappresenta il meglio della nostra etnia. Il colonialismo ha avuto tanta luce, tantissimi effetti positivi e qualche piccola ombra. Gli italiani per esempio hanno costruito strade, ponti, portato acqua, l’igiene, la salute, le scuole, la cura dei giovani, l’alzabandiera e il saluto al Duce.»
(Mario Borghezio, l’Ariano)

Antonio Reppucci09. L’IMPORTANZA DI AVERE I PREFETTI

[21 Giu.] «Con chista distinzione mo’ un giovane magari pensa, ‘sta droga leggera è na strunzata’… e le forze dell’ordine non possono fare da badante a ‘sti ragazzi… il cancro è lì, sta nelle famiglie, perché se una mamma non si accorge d’o figlio che se droga, è una mamma fallita! Ha fallito! E si deve solo suicidare!»
(Antonio Reppucci, Prefetto di Perugia)

Della Valle10. SOLTANTO TRE?!?

[06 Giu.] «Di questo governo ho incontrato 5 ministri: 2 bravi e 3 emeriti deficienti.»
  (Diego Della Valle, quello bravo)

 

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CENTRALISMO DEMOCRATICO

Posted in Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 13 giugno 2014 by Sendivogius

Soviet loli by Rozett

Al Bambino Matteo l’atmosfera della Cina deve aver giovato particolarmente.
Renzi-Kim Nel ritrovato centralismo democratico, raggiunta la maggior età, il Signor Cretinetti ci offre alfine un formidabile saggio del pluralismo ai tempi del renzismo, con tanto di dimostrazione pratica sulla sua personale concezione del dissenso e dei modi con i quali intende gestirlo, nell’occupazione manu militari delle Istituzioni e di ogni poltrona disponibile.
I requisiti fondamentali, nell’Italietta meritocratica, gggiovane, e plebiscitaria del Rottamatore decisionista, sono: essere amici personali di Renzi; aver sostenuto (e finanziato) la campagna elettorale di Renzi; essere stati all’asilo insieme a Renzi; essere fidanzata con un ex compagno (parola grossa!) di scuola di Renzi; aver frequentato lo stesso oratorio di Renzi; essere fiorentini, o tutt’al più toscani.
Thoughts-of-Chairman-MiaowPer il resto, nell’agenda delle priorità non risulta certo la lotta alla disoccupazione, a meno che non si creda davvero che la soluzione sia il vecchio “collegato lavoro” di Maurizio Sacconi, ribattezzato Jobs Act secondo la moda tutta italiana di celare le peggiori fregature, dietro qualche anglicismo che fa molto provinciale nel paese che non mastica una parola d’inglese. Meno che mai il contrasto all’evasione fiscale, per la quale è pronto il lancio di in gigantesco scudo fiscale da far impallidire l’omologo varato a suo tempo dal Tremonti ministro.
Fondamentale è l’abolizione del Senato e la pronta approvazione della “bozza” del ministro Boschi, nota costituzionalista, ancor più famosa per la sua esperienza in ambito giuridico.
Matteo RenziTra le priorità ovviamente non rientra il contenimento di una corruzione diventata sfrontata nella sua impunità. Dinanzi alle fogne del Mose e dell’Expo, improvvidamente scoperchiate da una magistratura troppo indipendente, la principale risposta del Parlamento a maggioranza renziana è stata la pronta promulgazione di un provvedimento che introduce la “responsabilità civile dei magistrati”. Esattamente quello che il Paese (e pure l’Europa) chiedeva e che ci vuole per rilanciare gli investimenti esteri. E poco importa se la scandalosa norma verrà (forse) corretta al Senato, fintanto che non verrà abolito. È interessante notare come l’emendamento appena votato avrebbe avuto valore di legge, se la controriforma “costituzionale” fortissimamente voluta dal premier fosse stata già approvata. Ovviamente, non risultano prese di posizione e richiami alla “disciplina di partito”, rivolti al nutrito pattuglione di “franchi tiratori” capeggiati dal deputato Roberto Giachetti: ex radicale folgorato sulla via del renzismo.
remingtonScopriamo invece che il principale problema di un’Italia spossata da una recessione quinquennale e prosciugata da 20 di berlusconismo è Corradino Mineo, che vuole bloccare le strabilianti riforme di questo arrogante bulletto fiorentino, insieme agli altri senatori della “minoranza” del partito. Con questi ovviamente il Rottamatore non parla: o con me o contro di me. Il dialogo lo riserva con un noto puttaniere dimesso da senatore per indegnità morale e inquisito per un’infinità di reati che vanno dalla corruzione aggravata all’evasione fiscale. Si tratta davvero della persona ideale per varare la nuova riforma della Giustizia e riscrivere insieme la Costituzione della Repubblica.
Matteo-Renzi E lo fa dopo aver usato il partito come un taxi (senza pagare la corsa), disertandone platealmente le riunioni di direzione; contestandone sistematicamente vertice e segreteria fin da quando (grazie all’appoggio del partito) era un semplice presidente di Provincia, di cui si è sbrigato a sostenere l’eliminazione una volta terminato il mandato e incassata l’elezione a sindaco. Come le scimmie, non lascia mai un ramo, senza avere la certezza di averne prima afferrato un altro. E facendo le scarpe in maniera indegna al suo predecessore, come nemmeno il Massimo D’Alema dei tempi d’oro (#Enrico-stai-sereno). Critico feroce dell’allora Commissione Bicamerale, ha subito inaugurato un nuovo corso all’insegna della massima trasparenza: lui Berlusconi lo incontra direttamente in privato, da pregiudicato interdetto dai pubblici uffici, siglando un “patto” di cui non è dato conoscere clausole e contenuti.
Renzi“Ce lo chiedono 12 milioni di italiani!” Si precipita a specificare il Luca LottiSottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Luca Lotti, 32 anni orrendamente portati, già responsabile nazionale dell’Organizzazione e Coordinatore del Renzi segretario di partito, mentre la gentile consorte è invece dipendente del Comune di Firenze impiegata presso la segreteria dell’allora sindaco Renzi.
Tutto in famiglia!
Peccato solo che quei 12 milioni di italiani, alle elezioni del 2013 avessero votato per tutt’altro governo e tutt’altro programma… Certo non Matteo Renzi, divenuto premier grazie ad una squallida manovra di Palazzo, e che per la bisogna non si è mai sentito in dovere di candidarsi alle elezioni politiche. Certo non per formare un governo di coalizione con: Maurizio Cicchitto; Angelino Alfano; Maurizio Lupi; Carlo Giovanardi… tanto per citare alcuni degli “alleati” più ingombranti e tacere degli altri per pudore e orrore.

Alfano 2013

Con questi il premier decisionista non ha alcun problema a relazionarsi e trovare compromessi, e fare accordi ben oltre i limiti della decenza. Perché gli incontri ed i patti si siglano con i Verdini ed i Gianni Letta. I nemici, da rimuovere con una telefonata quando diventano ingombranti, sono i Mineo, i Chiti, i Cuperlo, i Civati, i Casson e tutti coloro che, all’interno del PD, proprio non vogliono allinearsi al radioso sentiero del Renzi incoronato, nella celebrazione della grande epifania democristiana.
Ed iniziano ormai ad accorgersene in parecchi, almeno per chi vuol vedere…

«Dice il sottosegretario Lotti che “dodici senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori”. Ha spiegato così perché il senatore Mineo (i dodici, poi diventati 13, si sono autosospesi in solidarietà con lui) è stato rimosso per poter far guadagnare al Pd la maggioranza sulla riforma del Senato nella ormai fatale Commissione Affari Costituzionali.
Potrei chiedere come fa il governo a sapere che quei dodici milioni di italiani hanno votato specificamente per la riforma Renzi sul Senato. Potrei chiedere di quali elettori si parla. Perché se si parla di quelli che hanno eletto l’attuale Parlamento, allora il Premier attuale non è stato votato e Mineo sì. Se invece parla del voto per le Europee andrebbe ricordato che il pur immenso consenso non è comunque consenso politico diretto.
In ogni caso gli eletti, come abbiamo ricordato di recente in merito alla ondate di espulsioni dal M5S, hanno diritto alla libertà di opinione. Come del resto i militanti di partito – in questo caso, se parliamo al segretario del Pd, mi pare che andrebbe ricordato che in quel partito si è lavorato una vita (del Pd stesso e di varie generazioni di militanti) per affermare il diritto al dissenso interno, con conseguente richiesta di affrontare questo dissenso con pratiche il più possibile lontane dallo stalinismo.
Questi sono naturalmente dettagli. Si sa che i renziani credono che il potere che hanno in mano vada gestito in maniera decisionista. Chi dissente è palude, lo sappiamo.
Tuttavia, visto che la convivenza civile è fondata sulla salvaguardia – che nel suo piccolo riguarda la salvaguardia delle regole – non posso che segnalare che brandire l’investitura popolare come legittimazione ad agire forzando le regole costituisce una tentazione autoritaria. Non farò a Renzi il torto di accostarlo a Berlusconi, perché sappiamo che ha ambizioni e riferimenti storici molto più alti.
Nelle sue idee il paragone è Blair, o Obama. Peccato che anche la traiettoria di questi leader dimostri che il vasto consenso popolare non fornisce un passaporto con il destino. Blair è alla fine caduto nella trappola delle sue forzature (ricordate l’Iraq? In queste ore qualcosa di molto drammatico ce lo ricorda) e Obama in quelle della sua inefficacia.
Ma forse sbaglio geografia. Forse è la visita in Cina ad aver fatto velo al giudizio del nostro premier. Lì certamente c’è un bellissimo modello su come governare insieme un partito, un paese, le riforme, un mercato, e, se possibile, il mondo

  Lucia Annunziata
   (12/06/2014)

Ovviamente è tutta Ka$ta e conservatori cattivi che gufano sulle ‘riforme’, secondo il lessico renziano che manco all’asilo!

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Hoarder che bontà!

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , on 25 ottobre 2012 by Sendivogius

Oltre il magmatico flusso delle opinioni catodiche di sedicenti ‘esperti’, esistono Autrici che non ci stancheremo mai di segnalare e che non hanno bisogno di ulteriori presentazioni:

 CONSERVATORI
 di Alessandra Daniele
 (22/10/2012)

 «Periodicamente il lessico politico italiano produce un nuovo termine gergale, spesso pseudo-ironico, che si diffonde come un herpes su tutti i media. Nell’ultimo ventennio ci sono stati il Ribaltone, l’Inciucio, il Tagliando, il Predellino, la Sobrietà. Ora è la volta della Rottamazione, termine che Matteo Renzi, da fan dichiarato di Marchionne, sostituisce a ”pensionamento” quando parla di svecchiare i vertici del PD allontanando quei leader la cui tessera di parlamentare può essere datata solo dall’esame del carbonio 14.
L’eventuale rottamazione dell’intera classe politica viene descritta dai rottamandi come un’epurazione barbarica. In realtà, come la plateale stronzaggine di Matteo Renzi dimostra, sarebbe qualcosa di anche peggiore: sarebbe inutile.
Perché gli italiani sono hoarder.
L’Hoarding è una patologia ossessivo-compulsiva che induce a conservare e accumulare qualsiasi tipo di cianfrusaglie, anche se palesemente inutili, ripugnanti, e/o pericolose, compresa la spazzatura, dalla quale l’hoarder finisce letteralmente sepolto nella propria casa ridotta a discarica, e allevamento di scarafaggi.
Se l’hoarder non riceve le cure adeguate, sgomberare e ripulire la sua casa risulta inutile, perché in breve tempo riesce a stiparla da capo di spazzatura, e il ciclo ricomincia.
I politologi sostengono spesso che gli italiani siano in maggioranza conservatori: è vero. Conservatori di monnezza. Infatti, un paio d’anni dopo Mani Pulite, erano già riusciti di nuovo a riempire il Parlamento di merda. Oggi la qualità del materiale candidato a rimpiazzare quella merda dimostra che il ciclo sia già ricominciato.
Mentre gli elettori del PD scambiano un arrogante cazzone di Gallipoli con un arrogante cazzone di Firenze, gli elettori del PDL continuano a migrare dal partito di proprietà del miliardario pagliaccio, al partito di proprietà del pagliaccio miliardario. E i leghisti rimpiazzano la limpida coerenza di Bossi, che diede a Berlusconi del mafioso, e poi ne diventò ministro, con la coerente limpidezza del suo vice Maroni, l’ex ministro così impegnato a combattere la Mafia da non accorgersi della ‘Ndrangheta.
Intanto, trasversalmente, metà degli italiani sogna di continuare a essere governata dall’Anticrisi, cioè dallo stesso sistema finanziario che ha causato la crisi, e che adesso la sta facendo pagare a invalidi e terremotati, con quel ”rigore” premoderno che sta portando al disastro socio-economico tutti i paesi nei quali viene applicato.
Gli italiani sono hoarder .
Incapaci di scrostare dalle fondamenta l’eterno mefitico sostrato di clericalismo e ur-fascismo, chiamano ”rinnovamento” sostituire ferraglia che ha smesso di funzionare corrosa dalla ruggire e dai liquami, con ferraglia che non ha mai funzionato. Considerano nuovo un volto da culo che ha cominciato la carriera politica vent’anni fa nella Democrazia Cristiana, della quale il padre era consigliere comunale.
Così le Repubbliche si susseguono senza nessun vero ricambio sostanziale, si stratificano, si sedimentano, e lo spazio vitale diminuisce sempre di più.
La vita degli hoarder difficilmente ha un lieto fine da reality, più spesso la loro storia si conclude con i pompieri, chiamati dai vicini schifati, che trovano il loro cadavere rosicchiato dai sorci sotto una pila di spazzatura crollatagli addosso.
Per salvarsi, l’Italia non ha bisogno della BCE. Ha bisogno di un TSO.»

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