“Classifica NOVEMBRE 2014”
Sistematicamente, con cadenza ciclica regolare, fioccano bollettini dal prudente entusiasmo, che annunciano la “ripresa” prossima e imminente con la fine della ‘crisi’.
Se dovessimo riepilogare tutti gli annunci trionfalistici a cura di anal-(isti) ‘esperti’ sull’uscita dal tunnel, che si sono susseguiti in questi ultimi anni, mentre la contrazione economica si trasformava in recessione e incancreniva a tal punto da diventare depressione, potremmo riempire abbondantemente le pagine di questa rubrica, stilando una classifica a parte.
Tuttavia, ben pochi sono in grado di raggiungere le vette auliche, oltre le quali si proiettano le limpide previsioni del sedicente “centro studi” di Confindustria, con sfoggio di rara piaggeria cortigiana nei confronti del governo più amato dal sindacato corporativo degli industriali. Urne vuote, astensione record e disgusto massimo, ma tavoli della Leopolda pieni coi padroni in coda a staccare assegni per un coperto.
«Nel mare dell’incertezza sgorgato dalla crisi si stagliano alcuni solidi pilastri su cui poggia l’espansione globale destinata a rafforzarsi nei prossimi trimestri.
[…] In Italia l’export è tornato ad aumentare, l’occupazione mostra i primi segnali di recupero, si è arrestata l’emorragia di credito alle imprese e la riduzione dei tassi, di cui hanno molto beneficiato titoli pubblici e bancari inizia a essere trasmessa alle piccole aziende.
[…] Le riforme strutturali danno frutti nel medio termine, ma nell’immediato rispondono alla domanda di cambiamento del Paese e restituiscono così la fiducia necessaria a rilanciare consumi e investimenti.»Centro Studi Confindustria
(26/11/2014 )
Prossima data di rilancio prevista: Gennaio 2015.
Perciò segnatevelo sul calendario e non mancate all’appuntamento, che la ripresa vi aspetta su solidi pilastri e 80 euri nelle tasche.
Hit Parade del mese:
01. LICENZIARE È TUTELARE
[22 Nov.] «Il Jobs Act è la riforma più a sinistra che sia mai stata fatta»
(Matteo Renzi, il Sinistrato)
02. PENULTIMO CONDONO
[11 Nov.] «In questo Paese non ci saranno mai più condoni edilizi»
(Gian Luca Galletti, Condonato di governo)