Archivio per raccomandazioni

La Società dei Magnaccioni

Posted in Roma mon amour with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 16 gennaio 2011 by Sendivogius


Fresca per la benedizione papale, il podestà di Roma tiene a battesimo [14/01/11] la sua nuova giunta capitolina, dopo gli strabilianti successi della prima fase di governo tra i quali ricordiamo:
 Il sostanziale azzeramento del piano regolatore con conseguente cementificazione selvaggia (nella Capitale il vero assessore all’urbanistica è la famiglia Caltagirone);
 Lo scandalo degli appalti gonfiati per i mondiali di nuoto (Roma2009);
 Le gesta declamatorie (dal gran premio dell’EUR alle demolizioni futuriste) in un profluvio di annunci roboanti e promesse solenni, che sono tra i numeri preferiti di Alemanno.
E naturalmente non manca il rilancio occupazionale, all’insegna della famiglia con oltre 2500 assunzioni più o meno pilotate nelle aziende municipalizzate in meno di 3 anni.

Il mini-rimpasto di (non) governo inaugura il secondo tempo della giunta Alemanno e, dopo la grande abbuffata di “Parentopoli”, segna un ridimensionamento dell’onnivoro clan De Lillo; il provvisorio accantonamento di Laura Marsilio, sorella dell’on. Marco; la definitiva rimozione di Sergio Marchi, (ex) assessore alla mobilità e recordman delle assunzioni per raccomandata all’azienda dei trasporti urbani (ATAC).
Peccato che la liquidazione dei ‘parenti stretti’ in giunta non presupponga altrettanto per le migliaia di raccomandati che a vario e più spesso senza alcun titolo sono imboccati ad libitum nelle numerose società controllate del Comune, con una particolare predilezione per l’ATAC di cui abbiamo già parlato diffusamente [QUI], così come all’AMA infeudata dal famelico Franco Panzironi [QUI].
Nella grande famiglia allargata delle libertà, questi sono intoccabili e soprattutto irremovibili… con Alemanno è per sempre… peccato che non parliamo di diamanti!
Ad integrazione di quanto scritto in passato, ricapitolamo:

AMA  (Azienda Municipalizzata Ambiente)
 A partire dall’Agosto 2008 sono stati assunti quasi 1500 dipendenti per mansioni, in massima parte, di basso profilo (operatori ecologici), ma in ogni caso posti di lavoro a tempo indeterminato: circa 900 euro mensili per 18 ore di lavoro settimanali. Di questi tempi è una manna, specialmente se paragonati ai nuovi contratti dei metalmeccanici!
Il reclutamento risponde in pieno al famoso “metodo Panzironi” già collaudato con esiti disastrosi durante la sua presidenza all’UNIRE di cui abbiamo parlato qui e ancora qui… in pratica, assunzioni per chiamata diretta, o con selezioni discrezionali, affidate a società private ed esterne, senza alcuna gara di assegnazione.
Tra le infornate più cospicue:
 Nell’anno 2009 abbiamo 544 nuovi assunti selezionati dal Centro ELIS, consorzio integrato nella “Opera Apostolica della Prelatura dell’Opus Dei” che svolgerebbe le sue “iniziative di carattere civile senza scopo di lucro e con una finalità apostolica e di servizio”. E Cristo è morto di freddo!
 Nell’anno 2010 le selezioni di altri 766 dipendenti vengono affidate alle agenzie interinali ‘Quanta’ e all’immancabile ‘Obiettivo Lavoro’, legata con doppio filo a Panzironi.
Naturalmente, gli impieghi amministrativi sono appannaggio esclusivo degli amici di famiglia, passando per Armando Appetito  ovvero  il genero dell’ad Panzironi.

«..Anche nell’organico dell’Azienda Municipalizzata Ambiente spuntano assunzioni “eccellenti” non certo per ricoprire il ruolo di operatore ecologico: una lunga lista di chiamate dirette per parenti e fidanzate, collaboratori di politici ed esponenti del “partito del Cavallo” ovvero i fedelissimi di Panzironi arrivati al galoppo dall’Unire (Unione nazionale incremento razze equine). Qualche esempio? Il segretario di Roberta Angelilli, la candidata PdL non eletta Irene Lo Prete e il figlio di Ranieri Mamalchi.
[…] Nel 2009 viene assunto all’Azienda municipalizzata Ambiente Fabio Magrone segretario dell’eurodeputata Roberta Angelilli: è lui l’assistente che prende parte a incontri e vertici nell’europarlamento. Poco prima è entrato Fabrizio Mericone, uomo vicinissimo a Fabio Rampelli. C’è poi Edoardo Mamalchi che entra in Ama a soli 23 anni. Avrà senza dubbio un ottimo curriculum vitae ma ha anche un papà che si chiama Ranieri Mamalchi che è stato presidente provinciale dei probiviri dell’ex Alleanza Nazionale.
Come per Atac anche l’Ama diventa la consolazione dei trombati alle elezioni: Irene Lo Prete, 36 anni, candidata per il Pdl al XV municipio, viene assunta in Ama nel 2009. E, proprio come in Atac, spuntano anche le “fidanzate eccellenti” come Francesca Frattazzi, compagna di Dario Rossin oggi capogruppo capitolino de La Destra ma nel 2008 a capo dei consiglieri del PdL. All’Ama oggi il partito che conta di più è quello del cavallo, ovvero quello di tutti gli uomini fidatissimi di Panzironi che li ha portati dall’Unire. C’è Giancarlo Santinelli e c’è anche Laura Rebiscini che si occupava della tanto discussa Unire Tv (il canale satellitare voluto all’epoca da Panzironi).»

 Davide Cesario
 Il Messaggero
 09/12/2010

 A proposito di Ranieri Mamalchi, c’è da aggiungere che in passato è stato capo della segreteria di Gasparri e poi di Alemanno al ministero dell’Agricoltura, altresì consigliere della fondazione del sindaco ‘Nuova Italia’ (e soliti vizi antichi). Durante la sua permanenza all’UNIRE, Mamalchi impose la costituzione di un ufficio stampa di fiducia da 100.000 euro all’anno. Ultimamente, è diventato responsabile degli affari istituzionali di ACEA.

In merito alla lottizzazione dell’AMA, i sindacati emettono una dichiarazione durissima… contro ogni ipotesi di rescissione dei nuovi contratti o verifiche sulle assunzioni clientelari.
Forse perché tra i nuovi assunti ci sono i figlioli di prodighi sindacalisti della CISL, della UIL, della UGL e della FIADEL. Tra i firmatari del comunicato sindacale si distinguono:
Stefano Cantarini, segretario provinciale della UGL Ambiente, che ha piazzato il figlio Alessandro;
Luigi Palmacci, vice-segretario della UGL Ambiente, che perora l’assunzione del figlio Alessio;
Massimo Cicco, segretario della FIADEL, che ha sistemato il figlio Dario.

Ma anche i delegati di zona si danno parecchio da fare:
Enzo Masia, delegato CISL e caposquadra AMA per il XV Municipio, che si è visto assumere entrambe i pargoli. Ma c’è anche il figlio di Antonio Lotti, anch’egli delegato CISL, insieme con quello di Fernando Marturano, capo operaio degli autisti. E pure Claudia Gennari, figlia della signora Francimara, altra delegata CISL e capozona AMA.
Più travagliata l’assunzione del rampollo di Cantarini, sindacalista UGL. Suo figlio è stato scartato nella selezione del 2009 fatta dalla Elis, e poi ripescato grazie ad Obiettivo Lavoro.

Sono i nuovi sindacati gialli, specialisti in accordi sottobanco, sempre pronti a fare tabula rasa dei diritti: quando non firmano contratti capestro sotto dettatura padronale (come nel caso FIAT), passano il tempo a sistemare il parentado e rastrellare tessere sindacali a maturazione di crediti politici. Del resto, i venduti hanno i loro privilegi… Sembra che all’AMA solo chi prende la tessera della CISL abbia diritto ai premi di produttività [QUI]. E non è un caso che dei circa 1.400 assunti nella gestione Panzironi, solo in 2 abbiano preso la tessera della CGIL.

ACEA
 È l’azienda municipalizzata, quotata in borsa e di prossima privatizzazione, che gestisce le reti idriche e (con Electrabel) l’erogazione elettrica della Capitale, ma controlla anche gran parte delle forniture idroelettriche del Centro Italia e non solo…
Sicuramente è il fiore all’occhiello delle società controllate dal Comune di Roma.
Solo nel corso del 2009, le spese di gestione del personale sono cresciute di ben 65 milioni di euro rispetto al biennio precedente. Infatti, in questi ultimi due anni, il costo del personale è passato dai 230 milioni del 2007 ai 295 milioni del 2009, con un aggravio del 33% delle spese sul valore aggiunto dell’azienda. Al contempo, l’ACEA ha visto un crollo dei rendimenti azionari con una perdita superiore al 40% con una sospensione dei dividendi. In compenso, le assunzioni schizzavano a 600 nuove unità, progressivamente con la perdita di quote di mercato.
Tuttavia, se il buongiorno si vede dal mattino, il nuovo andazzo s’era già capito nel 2008, al momento dell’insediamento di Alemanno a sindaco:

 «Ne aveva mandati via 31, ne ha già assunti 33. Saranno anche le regole dello spoils system, ma il dato salta all’occhio: Alemanno, che appena insediato non aveva rinnovato il contratto ai nominati da Veltroni (tra i quali Danilo Eccher del Macro, Stefano Mastrangelo del Servizio Giardini e Eugenio La Rocca sovrintendente ai Beni Culturali) ha già battuto il suo predecessore. Le ultime nomine, deliberate dalla giunta il 20 dicembre, hanno sancito il sorpasso: 33 dirigenti di fresca nomina, compresi gli ultimi 12.
E così qualcuno, anche dentro il centrodestra, comincia a storcere la bocca: “Forse sono un po’ troppi…” si dice tra i corridoi del Campidoglio. In principio, per Alemanno, fu Antonio Lucarelli, capo della sua segreteria politica, ex militante dell’estrema destra. Poi, in ordine temporale, arrivarono gli altri fedelissimi: il capo ufficio stampa Simone Turbolente, il politologo Luigi Di Gregorio, il “fido” Raffaele Marra trasferito dall’Unire ed oggi responsabile dell’emergenza abitativa.
Poi mano a mano sono arrivati gli altri: il nuovo sovrintendente Umberto Broccoli (118mila euro lordi), Alex Voglino alle Biblioteche comunali e alcuni capi di dipartimento come Paolo Togni all’ambiente (ex Waste Italia ed ex capo di gabinetto di Altero Matteoli) e Alessandro D’Armini alla Mobilità (già alla Regione con Storace e Marrazzo). Tutta gente con stipendi tra i 108 e 118 mila euro lordi all’anno.
A fine settembre è toccato al generale Mario Mori, che si è portato due dirigenti (Giuseppe Italia e Mario Redditi) e alla responsabile della segreteria organizzativa del sindaco Laura Mangianti. E dopo l’addio di Sergio Santoro, ecco il nuovo capo di gabinetto Sergio Gallo (210mila euro lordi). Finita? Non è finita. Perché a ridosso delle festività natalizie, è arrivata la nuova ondata: altri 12 nomi, tutti con ruoli sub-apicali e retribuzioni da 96mila euro lordi all’anno.
Tra questi c’è anche il successore di Eccher al Macro: Luca Massimo Barbero, classe ‘63, critico e curatore di mostre. E poi Orazio Campo, architetto, professore a Valle Giulia, già in predicato di fare l’assessore all’urbanistica, l’ex dirigente del ministero dell’ambiente Fabio Tancredi, Alessia Petruzzelli, già responsabile della comunicazione dell’assessorato al commercio, e Luciano Lorenzini che va a rimpolpare l’ufficio extradipartimentale per la sicurezza.
Ma altre nomine pesanti sono state fatte in alcune municipalizzate. All’Ama è andato, come dirigente, Luca Panariello, già responsabile dell’Ufficio relazioni col pubblico del Campidoglio, fedelissimo di Alemanno. Ed è cambiato il capo-ufficio stampa, con l’arrivo di Daniele Petraroli.
Sempre all’Ama, entrano Giovanni D’Onofrio, come vice amministratore delegato; Costanza Drigo, che viene spostata dal gabinetto del sindaco, e la figlia dell’assessore ai lavori pubblici del XIX Municipio Carlo Pietropaoli (PdL). All’Acea, invece, arriva Ranieri Mamalchi, ex capo segreteria di Alemanno al ministero dell’agricoltura, presidente provinciale dei probiviri di AN e consigliere dell’alemanniana Fondazione Nuova Italia.»

  Ernesto Menicucci
  Corriere della Sera 
  13/01/2009

 Negli ultimi due anni l’ACEA è stata infarcita con altre 600 nuove assunzioni delle quali 343 sono a tempo indeterminato. La scelta politica dei neo-assunti appare evidente:
Alessandra Sabatini, cognata del deputato ex AN e ora PdL, Fabio Rampelli (grande sponsor di Laura Marsilio), appena assunta e subito distaccata presso il gruppo del PdL regionale.
Ranieri Mamalchi, di cui abbiamo già detto prima.
Pier Guido Cavallina, ex portavoce di Francesco Storace quand’era ministro della Sanità ed  ex responsabile per gli appalti esterni di Rai2, diventato direttore ufficio comunicazione e relazioni esterne di ACEA.
Salvo Buzzanca, ex capo ufficio stampa dell’ACER (Associazione Costruttori Edili di Roma), insieme a Giancarlo Cremonesi che dell’ACER è stato presidente.

Last but not least, nell’assortito mazzo delle immissioni clientelari, c’è poi l’interessante caso della Roma-Eur s.p.a….

EUR S.p.A.
 È la società che si occupa della gestione e della valorizzazione delle risorse patrimoniali del quartiere EUR di Roma. Con l’approvazione della legge per “Roma Capitale”, la EUR s.p.a. svolgerà un ruolo fondamentale, poiché ad essa verrà trasferita la gestione dei beni dismessi dallo Stato, come ad esempio le caserme.
L’azienda è controllata al 90% dal Ministero dell’Economia e al 10% dal Campidoglio che però determina le nomine. Pertanto, il 21/07/2009, opportunamente imbeccata, l’assemblea degli azionisti decide la composizione del nuovo Consiglio d’Amministrazione di quella che è una società strategica fondamentale.
I nuovi consiglieri di CdA sono dunque:
Luigi Lausi, un commercialista specializzato in gestione aziendale
Francesco Amato, un dirigente del ministero dell’Economia.
Roberto Sergio, in quota Udc, che già faceva parte del consiglio.
E rimane nella sua struttura di tre membri anche il collegio sindacale, dove il presidente è Antonio Mastropasqua con Nicandro Mancini e Alessandro Alessandrini come sindaci, oltre al delegato della Corte dei conti, Francesco Paolo Romanelli.

 Il consigliere più interessante è sicuramente Roberto Sergio (Roma, 26/04/1960): giornalista, con un libera docenza in Scienze Politiche presso l’Università Internazionale di Studi Superiori Pro Deo; già direttore di Rai Nuovi Media e membro del CdA di RaiSat, RaiNet, RaiClick, ha assunto nel luglio 2007 l’incarico di presidente della Sipra S.p.A., la concessionaria per la pubblicità della RAI. Ha lavorato a lungo prima nella Sogei S.p.A. e poi al Gruppo Lottomatica, passando per vari consigli d’amministrazione (BNL; AMA; CIDIF fondi pensionistici; Fondazione Teatro Brancaccio; Federturismo…) ed è Commendatore dell’Ordine Ecumenico Ospedaliero Cavalieri di Malta.

Tuttavia, i personaggi sui quali vale davvero la pena di soffermarsi sono il nuovo Presidente e l’Amministratore delegato della società EUR…

 Il presidente di EUR S.p.A. è Pierluigi Borghini (classe 1949), cattolicissimo, laureato in Scienze Matematiche a La Sapienza e specializzato in Ingegneria Elettronica, nel 1993 è stato presidente della Confindustria del Lazio. Nel 1997 si immola come candidato a sindaco per il centrodestra, contro Francesco Rutelli, venendo sonoramente battuto al primo turno.
Per gli estimatori, Borghini si presenta così:

L’impegno privato e imprenditoriale non poteva che trovare lo sbocco naturale in un impegno civile, nella voglia fortissima di contribuire in prima persona al cambiamento, al raggiungimento,  difficilissimo, del traguardo di una società più equa e solidale. un impegno che, nei quattro anni trascorsi in Consiglio Comunale come leader dell’opposizione, Pierluigi Borghini ha trasformato in atti concreti.”

All’atto pratico, in 4 anni di opposizione, dà vita alla fondamentale associazione “Orgoglio Roma” e al fantomatico “Laboratorio per la città”, attivando un frequentatissimo ‘sportello per il cittadino’. Ed in virtù di questi straordinari meriti promosso alla presidenza di una delle più importanti società partecipate dal Comune.

Amministratore delegato è invece Riccardo Mancini, con una laurea honoris causa in ingegneria meccanica alla ‘Pro Deo’ (la stessa università di Roberto Sergio). Mancini è un altro di quei camerati proveniente dai ranghi di Terza Posizione, che con Alemanno condivide legami ed interessi. I due si conoscono dai tempi della dirigenza nel Fronte della Gioventù.
Il suo è un curriculum notevole:

«Mancini, classe 1958, ha finanziato la campagna elettorale del 2006 e ha fatto da tesoriere durante quella del 2008.
È un imprenditore di successo: erede di parte del patrimonio della famiglia Zanzi (energia e riscaldamento), ha comprato nel 2003 la Treerre, società di bonifiche e riciclaggio che fattura oltre 6 milioni di euro l’anno. Anche lui, che ha sempre vissuto all’Eur, è stato vicino ai camerati di Avanguardia nazionale: nel 1988 è stato processato – insieme ai leader del movimento Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, che oggi lavora in Regione con Teodoro Buontempo – e la Corte d’Assise lo condannò a un anno e nove mesi per violazione della legge sulle armi. Ora, dopo vent’anni, Alemanno gli ha dato le chiavi di un quartiere che conosce bene, quello del “mitico” bar Fungo, dove un tempo si ritrovavano quelli di Terza posizione, i ragazzi di Massimo Morsello e il gruppo di Giusva Fioravanti.
Mancini e Panzironi, ovviamente, si conoscono bene. A novembre il capo dell’Eur Spa ha assunto Dario, il figlio di Franco, già portaborse al Comune e ora funzionario con contratto a tempo indeterminato.
Mancini, l’uomo che dovrebbe gestire la Formula 1, è infatti amico di Massimo Carminati, tra i fondatori dei NAR e leader della sezione dell’Eur, simpatizzante di Avanguardia nazionale e sodale della Banda della Magliana.»

 Corriere della Sera 
 [L’articolo lo trovate QUI]

 Con la solita dovizia di particolari, Ugo Maria Tassinari (uno che conosce assai bene la fascisteria romana) scrive sempre a proposito di Mancini:

«Riccardo Mancini è un altro dei fedelissimi di Dimitri e si ritroverà imputato con lui nel processo per la ricostituzione di Avanguardia nazionale. Vent’anni dopo Peppe Dimitri diventerà consigliere politico di Alemanno e sarà lui a portargli in dote il rapporto con centinaia di militanti più o meno duri e puri della “piazza romana”. E il leader postfascista li trainerà con sé nella lunga marcia nelle istituzioni. A questo gioco è del tutto estraneo Carminati. Il “Nero”, a sua volta, quando è colpito da mandato di cattura per i Nar e decide di fuggire all’estero, è in compagnia di un altro avanguardista-rapinatore, Mimmo Magnetta, che delle “guardie runiche” era stato addirittura il capo. La polizia li aspettava al valico di frontiera e apre il fuoco a freddo, convinta che nell’auto ci fossero i capi superstiti dei Nar (Francesca Mambro, Giorgio Vale e Cavallini). Carminati perderà un occhio ma visto la pioggia di piombo scaricata dall’antiterrorismo se la caverà bene. Ma quell’esperienza lo segnerà per il resto della vita.»

 Ugo Maria Tassinari (10/12/2010)
 L’articolo completo lo trovate QUI.

A proposito di Beppe Dimitri, recentemente scomparso in un incidente d’auto, Tassinari ricorda:

 «Dimitri ha militato al liceo in Avanguardia Nazionale e dopo lo scioglimento del gruppo ha trasportato la lezione delle “Guardie Runiche” (il “corpo scelto” del gruppo) in Terza posizione. Alla fine degli anni ’70 è il leader più noto e più amato della “piazza nera” romana. Nell’estate del 1979 decide di organizzare una batteria di rapinatori per liberarsi dalla necessità del lavoro e finanziare la latitanza dei suoi amici avanguardisti. Mette a frutto la sua rete di amicizie politiche, che comprende funzionari di banca e guardie giurate, per assicurarsi buone “basi”. Carminati e un altro giovane “guerriero” destinato a una tragica fine, Alessandro Alibrandi, cresciuti all’Eur nel mito di “Peppe”, fanno parte del gruppo di fuoco. In due mesi compiono quattro-cinque rapine impeccabili per organizzazione.»

 Non per niente, per il sindaco Alemanno (un altro degli sceriffi della Law & Order) il problema sono gli studenti che protestano contro la riforma Gelmini..!

In quanto alle competenze dei nuovi vertici, c’è da dire che per la prima volta in 10 anni EUR S.p.A. chiude il suo bilancio in passivo, con pesanti perdite:

Esercizio 2003: il bilancio 2003 si chiude con utili di esercizio, al netto delle imposte, pari a circa 3 milioni di euro

Esercizio 2004: il bilancio 2004 si chiude con utili di esercizio, al netto delle imposte, pari a circa 8,2 milioni di euro

Esercizio 2005: il bilancio 2005 si chiude con utili di esercizio, al netto delle imposte, pari a circa 8,1 milioni di euro

Esercizio 2006: il bilancio 2006 si chiude con utili di esercizio, al netto delle imposte, pari a circa 20,1 milioni di euro

Esercizio 2007: L’esercizio si chiude con 21,9 milioni di utile

Esercizio 2008: utile pari a 3,5 milioni; al netto delle imposte pari a 3,9 milioni.
 
Esercizio 2009: il bilancio si è chiuso, a livello consolidato, con una perdita d’esercizio pari a 16,3 milioni di euro. Per quanto riguarda la Capogruppo EUR S.p.A. l’esercizio 2009 si chiude con una perdita d’esercizio, al netto delle imposte, pari a circa 12,7 milioni di euro.

 Fonte: http://www.romaeur.it/index.php?id=40

In merito alle perdite enormi in un solo anno, l’ad Mancini sostiene: “In ordine alla citata passività di bilancio, la perdita è stata pari a 12,7 mln euro e non a 16,3 mln/euro, come riportato dalla stampa. Ciò è derivato da fattori strutturali riferibili agli esercizi degli anni precedenti”.
E le perdite sarebbero legate agli investimenti inerenti l’apertura di tre nuove società legate al core business: Eur Power; Eur Congressi Roma; Eur Tel.
Secondo Borghini e Mancini, si tratterebbe “di investimenti produttivi, in grado di generare ricchezza per gli azionisti pubblici di riferimento”. Di sicuro, come società saranno ottime per piazzare qualche altro parente in attesa di stabile occupazione, come Dario (il figlio di Panzironi) rimasto provvisoriamente disoccupato dopo la scadenza del contratto presso il gabinetto del sindaco e subito assunto alla EUR S.p.A. per chiamata diretta.

Ciò stante, le previsioni per il bilancio d’esercizio 2010 puntano a realizzare un utile di 6 mln/euro, grazie a nuove partnership e nuovi investimenti.

Sarà… Però al momento non è dato sapere se le previsioni di recupero (e di utile netto) siano state davvero rispettate, dal momento che non è possibile visionare una copia del bilancio consolidato al 31/12/2010. Attendiamo fiduciosi…

È inutile dire che attualmente la stragrande maggioranza delle società partecipate dalla holding del Comune di Roma hanno chiuso l’anno 2010 in passivo e versano in pessime condizioni finanziarie, segnando il declino di una intera metropoli sempre più allo sbando…

 Continua.

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CASI UMANI

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , on 26 novembre 2010 by Sendivogius


Nero sublime
Lento abbandono
Violento rosso
Fugace ironia
Bianco madreperla
Intrepido mistero

(Sandro Bondi. Poesie)

Eppur tuttavia, il mistero più intrepido è come questo lontano emulo dello Zio Fester sia riuscito a diventare ministro dei ‘Beni Culturali’. Speriamo non per le sue doti artistiche..!
Nell’esegesi della poetica bondiana la dimensione curiale dirada nell’insondabile dei desideri repressi e di amori soffusi, consumati nella voluttuosità dell’attesa:

Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore

Muto segreto
inconfessata attesa
desiderata armonia
inavvertita fortezza
sospirata carezza d’amore

Misteriosa bellezza
Celeste carezza
Colpevole dolore
Vita dell’amore

Ebbrezza della vita
Deposito di sapienza
Imberbe condottiero
Delirio d’amore

Insomma, le sue composizioni liriche sembrano seguire uno schema consolidato, suddiviso in tappe precise: arrapamento, fantasticherie erotiche, amplesso e rimorso. In  pratica,  è  il tipico onanista penitente, oppresso da una vita sessuale scadente.
Fortunatamente, dopo un matrimonio infelice, negli ultimi tempi il tenero Bondi sembra aver appagato il suo “desiderio d’amore” insieme alla comprensiva Manuela Repetti con la quale condivide affetti, militanza politica… e famiglia (di Lei).
Dopo la nomina di Mario Resca per le attività culturali [QUI], di Riccardo Micciché alla direzione restauri degli Uffizi [QUI] e di Nicola Mercurio nello staff commissariale di Pompei [QUI], l’Alfiere della rivoluzione meritocratica al MIUR, il Castigatore dei finanziamenti parassitari del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), ci ha regalato un’altro gustoso saggio sulla eccellenza al merito, con la valorizzazione delle competenze, ai tempi di Re Silvio.
Infatti, come pegno d’amore, il ministro Bondi si è subito adoperato per trovare una pronta sistemazione alla famiglia della sua neo-fidanzata.
25.000 euro all’anno (a partire dal 2009) per il sig. Roberto Indaco, ex marito della Repetti, come consulente del FUS per una non meglio precisata competenza specifica in “Arte e moda”.
Ma il ministro si schernisce:

“Non ho violato nessuna legge. Sono solo intervenuto per risolvere due casi umani. È la tragedia di un uomo che era disoccupato e senza lavoro.”

Che cuore d’oro! Nell’Italia della piena occupazione, che non conosce crisi né licenziamenti, come negare un simile interessamento con pronta sistemazione?!?
L’altro “caso umano” è Fabrizio Indaco, il figlio della Repetti, che ha ottenuto un contratto al Centro sperimentale di Cinematografia, per conto del Ministero dei Beni Culturali. Il figliol prodigo, con diploma, si occupa dei servizi della direzione generale per la realizzazione della piattaforma on line e per la presentazione delle domande di finanziamento al FUS.
Nicola Borrelli, responsabile ministeriale per la “sezione cinema”, spiega che l’impiego di Indaco (a chiamata diretta) è giustificata dalla straordinaria mole di lavoro.
Evidentemente si tratta di uno di quei lavori che gli italiani, giovani e laureati e disoccupati, non vogliono più fare.
In omaggio al Vate di Fivizzano  e dei suoi straordinari successi ministeriali, volgiamo una lirica devota sulla falsariga della composizioni di un simile bardo incompreso:

Minchione irredento
Ruina cadente
Visione assente
Terreo fragore
Candor dolente
Atroce ironia
Bolso demente
Cultura morente

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ALEMANNO CONNECTION

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«Questa è la pioggia che è venuta a bagnare Roma, per lavare la capitale dall’affarismo e dai gruppi di potere»
 (G.Alemanno – 24 Aprile 2008)

BLACK RAIN
 In un Paese che ha smarrito il senso del ridicolo, capita che i buffoni diventino re ed i potenti facciano i giullari. Perciò, non c’è da meravigliarsi se dietro ai piccoli moralizzatori si nascondano spesso grandi cialtroni.
Una pioggia sporca si è abbattuta sulla città. Una pioggia densa, oleosa, capace di mischiarsi con il marcio che da sempre incrosta le fondamenta dell’Urbe e di rifluire nei rigagnoli di una melma incolore nella quale si impastano antiche clientele, interessi privatissimi, malaffare cronico… È un diluvio nerissimo, che alimenta la palude in cui galleggiano stagionati arnesi dell’intrallazzo e specialisti della raccomandazione diffusa.
Al momento, la Roma policentrica dei ‘gruppi di potere’ si è coagulata attorno ad un unico comitato d’affari, talmente vasto da raccogliere anche i vecchi padroni della città. A stringere i nodi della ragnatela, ci pensano i transfughi della ‘Destra sociale’ storaciana (quelli del crack della Sanità regionale) ed i pretoriani provenienti da “Nuova Italia”: la fondazione privata che ha sostituito le vecchie correnti di partito e che fa capo al sindaco Gianni Alemanno. Vizi antichi sotto una veste moderna. La spartizione passa attraverso le società partecipate del Comune di Roma e le relative sussidiarie, in uno spasmodico moltiplicarsi di cariche, prebende e consulenze variamente assortite. Ciò che ne scaturisce, è un incestuoso connubio tra privato e pubblico, quest’ultimo considerato alla stregua di un bottino di guerra da dividere coi vassalli più fedeli, meglio ancora se legati da vincoli di parentela, a prescindere dalle competenze. Del resto, si tratta di gente fortemente legata alla ‘Tradizione’… feudale!

VALORI DI FAMIGLIA
 Deus ex machina del neo-modello Alemanno e campione capitolino del familismo allargato è sicuramente Franco Panzironi, l’onnipotente amministratore-padrone dell’AMA: la municipalizzata che si occupa dei servizi ambientali e della raccolta rifiuti.
Dell’ing. Panzironi avevamo già parlato in merito alla straordinaria ascesa di Stefano Andrini, ex picchiatore fascista, ai vertici dell’azienda: l’intera vicenda la potete leggere qui.
Vale la pena aggiungere qualche informazione in più…

Le (notevoli) fortune di Franco Panzironi sono legate alle sue protezioni politiche, che spesso e volentieri coincidono con la vicinanza a Gianni Alemanno. Non per niente, Panzironi è il segretario generale della Fondazione Nuova Italia (la creatura personale del sindaco). E tanto basta. Catapultato alla direzione dell’AMA, ha trasformato l’azienda comunale in una specie di personale ufficio di collocamento ad uso personale. Del resto, di ‘lavoro’ Panzironi se ne intende… Infatti è stato direttore generale della società interinale “Lavoro Temporaneo”, fino alla fusione con “Obiettivo Lavoro” nel Luglio 2002.
Nel Settembre dello stesso anno, Panzironi diventa segretario generale dell’UNIRE (Unione Nazionale Incremento Razze Equine), un ente pubblico controllato dal Ministero dell’Agricoltura. Il ministro era Gianni Alemanno. Tra le responsabilità dell’UNIRE rientra altresì il controllo degli ippodromi ed i prelievi sulle scommesse ippiche.
La gestione Panzironi (2002-2007) si distingue, fin da subito, per il massiccio ricorso al lavoro interinale ed i contratti a tempo. La selezione del personale esterno viene affidata ad un’unica società fornitrice, senza che vi sia alcun bando di gara per l’attribuzione dell’appalto, come invece vorrebbe la disciplina degli enti pubblici. Tutte le assunzioni avvengono per chiamata diretta. Una prassi destinata a consolidarsi nel tempo. I criteri di scelta sono discrezionali, di natura privata, ma i costi sono pubblici: in tre anni (2003-2006) l’UNIRE sborsa la bellezza di un milione e mezzo di euro in contratti esterni. La fortunata azienda che beneficia dell’esclusiva è (avete indovinato!) proprio “Obiettivo Lavoro”: la società in cui è confluita la “Lavoro Temporaneo” di Panzironi.
In tal modo, all’UNIRE imboccano amici e camerati di cordata:
Raffaele Marra e Marco Mugavero, prontamente riciclati nella nuova giunta capitolina con incarichi di prestigio. Raffaele Marra, per esempio, è diventato direttore dell’Ufficio per le Politiche Abitative del Comune di Roma.
Ma nel mazzo c’è pure l’on. Alessandro Galeazzi che, non contento dello stipendio da parlamentare, nel 2003 ottiene dall’UNIRE una consulenza annuale da 150.000 euro ritenuta illegittima dalla Corte dei Conti per il Lazio.
D’altra parte, la quadratura dei bilanci sembra essere l’ultimo dei problemi durante gli anni allegri dell’amministrazione Panzironi:

“Mancato incasso di minimi e quote di prelievo dalle agenzie ippiche e l’erronea previsione delle entrate, sotto forma di proventi dalle scommesse sovrastimati in fase di bilancio di previsione. Errori costati 10,293 milioni di minori entrate nel 2004; 18 milioni nel 2005 e 26 milioni nel 2006. Bilanci irregolari, come quello preventivo del 2006 che riporta residui attivi per 93 milioni, dei quali 68 milioni risultano incassati nel 2005 e altri 15 milioni sembrano inventati. E risultati passivi di ogni esercizio dal 2002, senza contare il tentato sconto (consuntivo 2005) di 86 milioni alle agenzie ippiche sui canoni tv non pagati, con un protocollo d’intesa dagli effetti retroattivi.”

  Michele Ferrante;
  25/01/07 – Gazzetta dello Sport

E sì! Perché tra le brillanti iniziative di Franco Panzironi c’è la scelta di promuovere un canale satellitare interamente dedicato all’ippica, con la trasmissione di servizi e dirette TV. Costo dell’operazione: 30 milioni di spesa per andare in onda sul canale 220 di Sky.
A questo si aggiungono i costi per i talk show ippici condotti dall’insaziabile Bruno Vespa, “costati oltre 1,5 milioni anche attraverso acquisizioni di servizi a prezzi superiori rispetto a quelli di mercato”.
In virtù di questi straordinari risultati economici, Panzironi provvede ad aumentarsi unilateralmente lo stipendio ed attribuirsi i relativi premi di produttività, oltre a gonfiare le spese per l’arredo del suo ufficio. Naturalmente a carico dell’Ente.
E poi ci sono le inchieste penali per finanziamenti illeciti agli ippodromi; gioco e scommesse clandestine; omissione nei controlli anti-doping… In particolare, l’anti-doping rientra nelle competenze di UNIRE-Lab, un protettorato clientelare controllato dall’avv. On. Antonio Buonfiglio: altro fedelissimo di Alemanno, nonché membro anche lui della ‘Nuova Italia’.
Pur tuttavia,

“L’attuale direttore sanitario, Paolo De Juliis, è stato indagato perché per quattro mesi Unirelab viaggiò senza direttore sanitario. E gli ottomila test realizzati oggi non sono validi. In questi giorni il segretario Acciai con una circolare ha sospeso alcuni processi per doping: si rischia di bloccare tutta l’attività.”

  Claudio Zunino;
  23/11/09 – La Repubblica

Nel 2007, Franco Panzironi viene alfine cacciato dall’UNIRE, lasciando l’ente con un deficit superiore ai 100 milioni euro e varie pendenze legali. Poco male, perché con l’elezione a sindaco dell’ineffabile Alemanno viene prontamente posto alla dirigenza dell’AMA.

IL GABINETTO ERMETICO DEL PROF. TOGNI
 A coadiuvare l’operato di Panzironi, il sindaco Alemanno ha piazzato Paolo Togni alla direzione delle Politiche Ambientali per il Comune. Il prof. Togni proviene dal Ministero dell’Ambiente, dove era capo di gabinetto del ministro Matteoli: altro pezzo pregiato di AN.
Nello stesso periodo, per conto del Ministero dell’Economia, era anche vicepresidente della SOGIN, una controllata a capitale pubblico che si occupa della gestione degli impianti nucleari e della custodia delle scorie radioattive. Questo perché nell’Italia che si prepara al “nucleare di III generazione” non si sa ancora come smaltire le scorie dei primi impianti che, pur non essendo mai entrati in piena funzione, hanno prodotto centinaia di rifiuti radioattivi stoccati in silos fatiscenti.
Soprattutto, il prof. Togni è stato il responsabile della filiale italiana della Waste Management, società statunitense specializzata nel trattamento di rifiuti ‘particolari’ insieme alla gestione dei servizi ambientali (acqua – energia) e terzo colosso mondiale insieme alle francesi GdF SUEZ e Veolia (delle quali abbiamo accennato qui).

“La Waste Management è stata coinvolta in inchieste giudiziarie ed amministrative, nonché oggetto di alcune interrogazioni parlamentari; è stata messa sotto controllo dalla “security and exchange Commission” (l’ente di controllo della Borsa USA) con il sospetto di avere falsificato i bilanci; sarebbe stata interessata lo scorso anno all’acquisto della società Daneco, con interessi diretti sull’isola d’Elba per la proprietà di un impianto di smaltimento”

  Sabrina Deligia;
  13/06/2003 – Liberazione

Il problema è che nello stesso periodo (2001-2003) l’intraprendente Paolo Togni, in evidente conflitto d’interessi, come alto funzionario del “Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio” si preoccupava di rimuovere 23 dei 40 esperti della “Commissione di Valutazione Impatto Ambientale” evidentemente contrari alla concessione dell’appalto. Non contento, si faceva promotore di un decreto ministeriale che cancellava o riduceva gran parte delle sanzioni legate allo smaltimento illegale di rifiuti o la dispersione di materiali tossici nell’ambiente. Il d.m. veniva fortunosamente bloccato nel marzo 2003 da una sentenza della Corte dei Conti. 
Come se non bastasse, nel 2007 Togni è coinvolto nelle inchieste giudiziarie su appalti e massoneria deviata, che da Verbania a Potenza indagano sulla presunta ricostituzione della Loggia P2.

“Nel frullatore di Potenza sono finiti nell’ordine: massoni calabresi che cercano un’alleanza con i toscani; un gran maestro vicino all’Opus Dei e un altro che sostiene di contare su 50 circoli della libertà di Forza Italia a Bologna. Tutti hanno una caratteristica: appartengono alla massoneria segreta e non riconosciuta. Il baricentro dell’indagine è certamente la Toscana e in particolare Giampiero Del Gamba di Livorno. La presenza di questo ex segretario della Dc livornese, ex piduista di spicco, ‘leghe del Sud’ sostenute da Licio Gelli. I cappucci sono ricomparsi nel 1996, quando gli amici di Emo Danesi puntavano sul governissimo delle grandi intese. E hanno rialzato il capo dopo la crisi del primo governo Prodi nel 1998. Non sorprende allora che riaccada ora che il centrosinistra scricchiola paurosamente e la politica appare più debole che mai. Sorprende solo la ricomparsa sotto il cappuccio delle stesse facce di sempre. mostra ancora una volta che il timer della storia italiana ogni tanto si azzera. Nei momenti di crisi, riemergono dal passato i fantasmi dei poteri occulti.”

  Marco Lillo;
  08/06/2007 – L’Espresso

Danesi e Del Gamba sono due vecchi attrezzi piduisti e insieme a Mauro Lazzeri costituiscono una “loggia coperta” direttamente nella sede dell’Udc livornese, tramite la quale stabilire una serie di contatti ed amicizie per l’ottenimento di appalti nella pubblica amministrazione.
Emo Danesi, un democristiano confluito nell’UdC, non è sconosciuto alla cronache giudiziarie: nel 1996 viene arrestato insieme a Francesco Pacini Battaglia per le tangenti sulla realizzazione della TAV. Giampiero Del Gamba è un gran chiacchierone ai limiti della millanteria, tuttavia le sue amicizie hanno implicazioni inquietanti… Il faccendiere è in rapporti d’affari con Giorgio Comerio, il responsabile della “Ocean Disposal Management” che negli anni ’90 prometteva di smaltire rifiuti tossici per interramento sottomarino, tramite il lancio di speciali siluri perforanti (Progetto Urano). Il nome di Comerio è legato allo smaltimento illegale dei rifiuti radioattivi in Somalia ed all’omicidio di Ilaria Alpi, seguendo le rotte calabresi delle “Navi a perdere”.

“In alcune indagini del pm romano Franco Ionta, è emerso che Giampiero Del Gamba sarebbe stato in relazione con tale Guido Garelli, l’animatore di una organizzazione dedita al traffico internazionale di armi e scorie nucleari: il Progetto Urano. Secondo quanto riferito nel 2004 dal governo al Parlamento “Urano” è «finalizzato all’illecito smaltimento, in alcune aree del Sahara, di rifiuti industriali tossico-nocivi e radioattivi provenienti dai Paesi europei. Numerosi elementi indicavano il coinvolgimento nel suddetto traffico di soggetti istituzionali di Governi europei ed extraeuropei, nonché di esponenti della criminalità organizzata e di personaggi spregiudicati, tra cui il noto Giorgio Comerio, faccendiere italiano al centro di una serie di vicende legate alla Somalia.”

 (10/05/2009 – Luigi Grimaldi)

Ma questa è una storia che merita una trattazione a parte.
Nel 2006, Giampiero Del Gamba è interessato ai progetti energetici. In particolare, si interessa alle sorti della “Tecnoplan”, azienda specializzata nella realizzazione di centrali elettriche. La Tecnoplan è in difficoltà perché il Ministero dell’Ambiente ha posto il veto ai progetti della società. Tant’è che l’amministratore delegato, Valerio Bitetto, chiede aiuto a Del Gamba per sbloccare gli appalti. Il loro referente politico sembra essere proprio Paolo Togni, in un groviglio dove non si salva nessuno:

«Io c’ho il canale», e sembra alludere a Follini, «uno di quelli che veniva nell’ ufficio mio insieme a Pierferdinando, erano ragazzi… è quello che mantiene in vita il Governo, insomma». Il 22 dicembre si risentono. Bitetto: «E’ ormai ufficioso il negoziato tra Casini e Prodi… sono stanchi di accettare il ricatto di Pecoraro Scanio che ha bloccato tutto… allora c’ è un pacchetto di cose che secondo me finiranno al tavolo delle trattative. A me per i nostri progetti mi interesserebbe un appoggio». «Da parte dei nostri sì», gli assicura Del Gamba, che spiega di averne parlato a Casini: «”Ho ritrovato un vecchio amico, che è l’ ingegner Bitetto – ho detto – te lo dovresti ricordare perché ti trovai al ristorante insieme a lui”. Da parte degli altri, ecco, Lorenzo Cesa, eccetera, ti ricordano tutti, eh. Non so, hai lasciato un segno, eh?»

 (06/06/2007 – La Repubblica)

Un sunto delle intercettazioni telefoniche potete leggerlo qui.

MI MANDA PAPÀ
 Tempo fa (era il 1999), a chi gli chiedeva le caratteristiche professionali di un lavoratore atipico, Franco Panzironi dalla direzione di “Lavoro Temporaneo” rispondeva:

“I lavoratori interinali si possono dividere grosso modo in tre categorie:
1) i giovani che vengono dalla scuola o dall’università, in genere scarsamente formati per il lavoro;
2) i lavoratori fortemente specializzati, molto richiesti specie nei settori tecnologicamente più avanzati;
3) i manager che le imprese possono volere anche solo per uno o due anni”

Aveva dimenticato di elencare la categoria più prolifica e gradita alla politica di ogni colore e livello: i raccomandati ed i figli di papà, che solitamente non si accontentano di un impiego qualsiasi… Per loro sono sempre disponibili ‘incarichi direttivi’ e lauti stipendi (pubblici).
Ma Franco Panzironi è talmente potente da determinare persino il piano assunzioni dell’AdiR (Assicurazioni di Roma). L’AdiR è la compagnia assicurativa del Comune di Roma, nonché un carrozzone di privilegi e collocamento politico, nella quale l’AMA detiene una partecipazione azionaria. Fortissimamente sponsorizzato da Panzironi, il 28/07/09 Stefano Giovannini diventa vicepresidente dell’AdiR. Il neo-presidente Giovannini però è anche l’amministratore delegato de
lla ITALBROKERS di Genova, “una delle principali società di brokeraggio italiane, che sono gli intermediari del mercato assicurativo”. A tal proposito, il regolamento dell’authority di controllo, varato nel 2006, prescrive esplicitamente:

«L’attività di intermediario non è cumulabile con la carica di amministratore, direttore generale, sindaco, responsabile della funzione di internal auditing, presso le imprese di assicurazione preponenti»

Naturalmente, Stefano Giovannini è confermato alla vicepresidenza dell’AdiR, in spregio al patente conflitto di interessi. È probabile una prossima bocciatura della Corte dei Conti con tanto di penale a carico.

Tornando alla gestione Panzironi dell’AMA, l’ultimo beneficiato, con chiamata diretta e promosso ad “impiegato direttivo di VIII livello”, è Armando Appetito famoso per essere un genio dell’informatica (così dicono) e un po’ meno per essere genero di Panzironi.
D’altro canto, il munifico papà Franco, ha assicurato il posto anche al rampollo di famiglia: Dario Panzironi che a 24 anni è stato assunto nella segreteria politica del sindaco Alemanno, però a tempo determinato, dove condividerà la dura vita dei precari a € 63.490 lordi per anno, insieme ad Antonio Lucarelli (€ 108.393) che della suddetta segreteria è il capo.

Lucarelli è un fascistone della prima ora (…) e un cuore nero che lo ha condotto a Forza Nuova di Roberto Fiore. Nel 2000 guidava i camerati alla rivolta contro il gay pride, gonfiando il petto: «Impediremo fisicamente agli omosessuali di arrivare l’8 luglio al Colosseo». Qualche anno dopo Forza Nuova con manifesti in tutta la città chiarirà il suo pensiero: «No more gay, basta froci». Lucarelli, transitato in AN, ha fatto il grande salto: ora in Campidoglio è a capo della segreteria politica di Alemanno. Doveva essere un “segnale concreto” a tutti coloro che si aspettavano, col cambio di amministrazione, una svolta sul terreno a rischio della sicurezza. E invece? «Da quando è sindaco sono aumentati le aggressioni verbali, ma anche fisiche – denuncia Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay Roma – in questi mesi le segnalazioni sono cresciute del 30 per cento».

  Nello Trocchia;
  09/02/09 – La voce delle voci

A proposito di squadristi, come molti ormai sanno, si è trovato un posto (sempre all’AMA di Panzironi) pure per il famoso Stefano Andrini, passato agli onori delle cronache per il tentato omicidio del 1989, durante il raid squadrista al Capranica. Invece non molti sanno che quel giorno, insieme ai gemelli Andrini, al pestaggio partecipava anche Mario Andrea Vattani, che nel frattempo ha fatto strada sotto l’ala protettiva di Gianni Alemanno.
Saranno le nostalgie di gioventù, perché nemmeno il buon sindaco sembra estraneo alla passione per il manganello… Per esempio, il raid di Castro Pretorio (1981), dove il post-fascista Alemanno fu assolto perché: “Il reato si estinse per amnistia, non risultava evidente né l’insussistenza del fatto né l’estraneità di Alemanno”.
Attualmente, Mario Andrea Vattani si occupa delle relazioni internazionali e del cerimoniale del Sindaco, incarico da 488.000 euro in quattro anni. Tuttavia, il ragazzo è nella squadra di Alemanno fin dai tempi della sua consulenza al Ministero delle Risorse Agricole, quando curava la sua segreteria particolare e dove (pare) avesse il tempo di recensire pure le opere di certo Harun Yahya: uno sciroccato turco fautore di una variante islamica del creazionismo in salsa antisemita.
È il caso di riportare la presentazione che Yahya consegna al suo
sito web:

“Il darwinismo, con la sua ipotesi che la vita e l’intero universo sono il frutto del cieco caso, è la base principale di tutte le dannose tendenze che hanno portato terribili calamità all’umanità dei nostri tempi. Lo scopo di questo sito è illustrare le prove scientifiche che demoliscono il darwinismo, che tuttavia, per motivi ideologici, si prova a mantenere in vita, nonostante sia stato completamente invalidato da un punto di vista scientifico, e di mettere in guardia le persone contro questo sleale indottrinamento”

Ce n’è davvero per tutti i gusti!

DIPLOMAZIA E AFFARI
 D’altronde, Vattani è un figlio d’arte: suo padre è l’ambasciatore Umberto Vattani, il potentissimo direttore dell’ICE (Istituto Commercio Estero), ovvero “l’ente che sviluppa e promuove i rapporti economici e commerciali italiani con l’estero e l’Italia nel mondo”. Cosa che gli ha permesso «di favorire elementi vicini alla famiglia» (ma va?!?) come il fratello Alessandro ed il figlio Mario Andrea. Con una ingenerosa forzatura, si potrebbe dire che l’ambasciatore Vattani sia una specie di procacciatore d’affari… molto personali e non sempre fortunati!
Ad esempio:

Gli appalti per la ricostruzione in Iraq.
Agevolazioni ed intermediazioni per il commercio privato legato all’importazione del gas tunisino in Italia.
La concessione di finanziamenti pubblici per l’organizzazione di eventi mondani e crociere di lusso, durante il fortunato G8 genovese del 2001. Operazione commerciale risoltasi in un un crack da 180 milioni di euro.

Non manca il gossip con una storiaccia boccacesca di molestie sessuale e telefonate erotiche a carico del Ministero degli Esteri.
Per una conoscenza approfondita di tutte le vicende che coinvolgono l’eccezionale ambasciatore, potete cliccare qui
  e soprattutto qui.

NOMINATION E PRECARI D’ORO
 In tempo di crisi, avere un lavoro è cosa preziosa. Se è strapagato è meglio.
Alla faccia del fantomatico “Buco Veltroni”, cicciano le commissioni straordinarie (ne esiste una persino per le strisce blu) ed i capo-dipartimenti, con un esercito di ‘consulenti’ e ‘funzionari’ di fresca nomina da piazzare un po’ ovunque.
A tal proposito, riportiamo un interessante prospettino riepilogativo facilmente reperibile in rete:

1) dott. ANTONIO LUCARELLI € 108.393,05 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010
2) Dott.ssa COSTANZA DRIGO, € 68.666,35 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I
3) Dott. DARIO PANZIRONI € 63.490,04 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
4) Signora GIULIA MARCHIONNE, € 63.490,04 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
5) Dott.ssa ILARIA BELLA, € 63.490,04 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
6) Sig.ra LANDRI STEFANIA, € 63.490,04 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 (Segreteria del Sindaco)
7) Dott.ssa CONCETTA KATIA DI LORETO, € 59.846,40 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 (ufficio di staff del Vice Sindaco)
8) Sig. MASSIMO CHERUBINI, € 59.846,40 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (ufficio di staff dell’Assessore all’Urbanistica)
9) PAOLO SERAPIGLIA, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
10) GIANLUCA SCARNICCI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
11) Dott.ssa SERENA ROSY VALERIA TAJÈ FORNI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)
12) Ex Colonnello dei Carabinieri GIANSAVERIO RAGONE, € 28.110,15 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore al Bilancio e allo sviluppo economico)
13) Dott.ssa MARIA ANTONIETTA MELIDORO, € 28.110,15 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore al Bilancio e allo sviluppo economico)
14) Sig. MARCELLO ENRICO MARROCCO, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore al Personale e al Decentramento Amministrativo)
15) Dott.ssa SONIA LO PRESTI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore all’Urbanistica)
16) Sig. MASSIMO NARDI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (ufficio di staff del Vice Sindaco)
17) Dott.ssa SILVIA LIBIANCHI, € 15.535,32 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
18) Sig. ALESSANDRO FERRANTE, € 15.535,32 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
19) Dott. ANDREA PURGATORIO, € 15.535,32 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
20) Dott.ssa CLAUDIA LO VISETTO, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
21) Dott.ssa ROSSANA OLLANO, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
22) Signor ROBERTO GUANTAIO, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
23) Dott.ssa GIULIANA CAROSI, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
24) Dott. DAVID MARIOTTI BIANCHI, € 38.146,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
25) Dott.ssa EMANUELA LANCIANESE, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
26) Sig.ra FEDERICA FRANGI, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
27) Dott.ssa LAURA PATERNO, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
28) Dott.ssa MIKAELA ZANZI, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
29)  Dott. ANDREA KOVEOS, € 38.146,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
30)  Sig. GIANLUCA SCARNICCI, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
31) Dott.ssa MANUELA DI PORTO, € 31.285,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 DIP. I (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
32) Dott. FERNANDO MARIA MAGLIARO, € 38.146,20 lordi annui dal 01/07/2008 al 30/06/2009 (Ufficio Stampa – Ufficio Extradipartimentale del Comune di Roma)
33)  Sig.ra LAVINIA MACCHIARINI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore alle Politiche del Patrimonio Politiche Abitative e Progetti Speciali)
34) Sig.ra NADIA PIETROBUONO, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore alle Politiche del Patrimonio Politiche Abitative e Progetti Speciali)
35)  Sig. SANDRO MARTINO, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Ufficio di Staff dell’Assessore alle Politiche del Patrimonio Politiche Abitative e Progetti Speciali)
36) Dott. LUIGI DI GREGORIO, €133.550,80  lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. XVII (Politiche per la semplificazione Amministrativa e della Comunicazione)
37) Dott. UMBERTO BROCCOLI, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (Direttore della Soprintendenza Comunale)
38) Ing. ALESSANDRO D’ARMINI, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. VII (Direttore Politiche della mobilità)
39) Dott. PAOLO PROVASOLI, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. XX (Direttore Politiche per il Turismo, lo Sport e la Moda)
40) Ing. ERRICO STRAVATO, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. VI (Direttore delle Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio)
41) Dott. MARIO DEFACQZ, €133.550,80  lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. XVII (direzione della V Unità Organizzativa “Comunicazione e Pubblicizzazione Attività dell’Amm.ne” – Politiche per la Semplificazione Amministrativa e della Comunicazione)
42) Dott. FRANCESCO ROCCA, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. V (direzione Politiche Sociali e della Salute)
43) Dott. SIMONE TURBOLENTE € 162.408,48 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I (Portavoce del Sindaco)
44) Arch. PAOLO LORIA, €133.550,80  lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I
45) Dott.ssa IVANA PANICCIA, €150.615,23 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I
46) Arch. FRANCESCO COCCIA, €164.266,69 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I
47) Prof. PAOLO TOGNI, €150.615,23 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/07/2010 DIP. I
48) Sig.ra KATIUSCIA EMILI, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
49) Sig. MAURIZIO LATTARULO, € 30.670,65 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
50) Sig. FABRIZIO ARTISSI, € 63.070,06 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
51) MARCO MANNUCCI, € 63.070,06 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
52) Sig. GIANDOMENICO EGIDI, € 17.201,12 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
53) Dott. GIULIANO COMPAGNO, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
54) Sig. PAOLO SFORZA, € 18.395,43 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
55) Sig.ra GIOVANNA IANNIELLO, € 36.997,92 lordi annui dal 31/07/2008 al 31/07/2009 DIP. I
56) Sig. MASSIMO DILANI, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
57) Dott. UMBERTO FALCIONI, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
58) Sig.ra ANNA MARIA MERCURI, € 63.070,06 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
59) Sig.ra TULLIA BRUNETTO, € 63.070,06 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
60) Dott. ALESSANDRO MONTONE, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP.I
61) Sig.ra CATERINA RICCITELLI, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I
62) Dott. GIUSEPPE MARIA DE LILLO, € 31.535,03 lordi annui dal 01/01/2009 al 31/12/2010 DIP. I (Segreteria del Sindaco)

Quest’ultimo, Giuseppe M. De Lillo (classe 1976), devoto ai “Legionari di Cristo”, pare sia stato assunto a fiuto. Nella speciale delibera di assunzione si legge:

“In considerazione delle numerose e rilevanti funzioni politico-istituzionali assegnate al Sindaco, si rende necessario individuare un collaboratore che, per esperienza, capacità personali e professionali, sia in grado di coadiuvare il medesimo nell’espletamento del proprio mandato;
Che, avuto presente il carattere fiduciario delle funzioni da svolgere all’interno dell’Ufficio di Staff, nonché la derivante responsabilità e necessaria disponibilità, la scelta dell’interessato non può che avvenire sulla base dell’intuitu personae;
Che con deliberazione della Giunta Comunale n. 358/2006 sono state stabilite le modalità di allineamento economico contrattuale dei dipendenti assunti a tempo determinato, ex art. 90 D.Lgs. n. 267/2000, per le assegnazioni agli Uffici alle dirette dipendenze degli Organi Politici.”

Sulla scelta per “intuito personale” molto deve aver contribuito la parentela con Fabio De Lillo, assessore all’ambiente, e Stefano De Lillo, senatore PdL.
In realtà, la totalità dei ‘collaboratori esterni’ si aggira attorno alle 182 unità, tra le quali si contano la bellezza di 24 addetti per il solo ufficio stampa del sindaco e una quarantina tra nuovi dirigenti e funzionari per la Met.Ro (l’azienda di trasporto pubblico urbano), i cui mezzi versano in condizioni pessime per mancanza di fondi.
Con estrema coerenza, al momento del suo insediamento a sindaco, Alemanno proclamava con l’enfasi declamatoria in preda a delirio dissociativo:

La nuova amministrazione del Comune di Roma non può non ripartire dalla valorizzazione dei dipendenti e dei dirigenti comunali assunti per concorso e non può non offrire una chiara prospettiva di stabilizzazione alle centinaia di lavoratori precari che si sono accumulati in questi anni nell’Amministrazione comunale. Cancelleremo le consulenze, le nomine e le integrazioni economiche dettate da logiche politiche e ridimensioneremo il peso e le funzioni della holding Comune di Roma. Da questa radicale opera di disboscamento trarremo le risorse necessarie per valorizzare i dipendenti pubblici comunali e per stabilizzare il precariato attraverso un apposito concorso, così come anche per i vigili urbani occorre un’iniziativa forte che ridia alla polizia locale l’orgoglio di rappresentare l’amministrazione capitolina. Il cambiamento profondo che noi dobbiamo innescare nel Comune di Roma si vedrà innanzitutto nel cambio di rotta che daremo al rapporto tra la Giunta comunale e i dipendenti, in cui il rispetto dei diritti, della professionalità e della dignità dei lavoratori sarà il punto di riferimento per ogni scelta.”

   (G.Alemanno – 24/05/2006)

L’ironia della storia si confonde spesso con l’imbecille cialtroneria dei singoli.

LA GREPPIA ROMANA
 Se c’è una holding a cui avrebbe fatto bene un drastico ridimensionamento, questa è “Sviluppo Lazio”: agenzia territoriale di sviluppo economico, pianificazione commerciale, e programmazione regionale. Presidente di “Sviluppo Lazio” è (manco a dirlo!) un’altro piduista: l’immarcescibile Giancarlo Elia Valori, la cui vita pubblica si intreccia con mezzo secolo di trame nere e vicende opache. Cattolicissimo, frequenta gli ambienti vaticani ma non disdegna i grembiulini massonici coi quali si trova perfettamente a suo agio. L’attivissimo Valori è probabilmente uno di quegli uomini che vivono il potere per il semplice gusto di gestirlo, dalla RAI, all’Italstrade, all’IRI. Con ottime entrature nel mondo finanziario e bancario, è anche un esperto di relazioni internazionali che, nella metà degli anni ’70, lo portano a stringere contatti di interesse col SISMI del gen. Santovito.
Con le mani in pasta ovunque ci siano appalti e commesse per costruzioni pubbliche, Valori viene sfiorato appena dal ciclone Tangentopoli e passa indenne gli anni ’90.
Nel consiglio di amministrazione di ‘Sviluppo Lazio’ siede pure Giorgio Cremonesi, attuale responsabile di ACEA, legato mani e piedi alla onnipotente lobby dei palazzinari romani, in quanto ex presidente dell’ACER. Restando in tema di immobili, tra le società controllate di Sviluppo Lazio c’è pure RisorSa – Risorse per Roma (specializzata in finanza immobiliare): 230 dipendenti ed ex feudo rutelliano, ricapitalizzata con 10 milioni di euro per ripianare le perdite accumulate sotto le amministrazioni non meno clientelari del centrosinistra.
Su tale agenzia vale la pena di riportare per intero una lunga citazione tratta dall’inchiesta di Nello Trocchia, senza bisogno di aggiungere altro:

MODELLO NETTUNO
In campagna elettorale Alemanno aveva più volte attaccato società «nate dal nulla» come Risorse per Roma. Diventato primo cittadino ha cambiato idea e parla di «un uso diverso dell’azienda». Era partito con l’idea di liquidarla, poi ha deciso di arrivare alla ricapitalizzazione e naturalmente a nuove nomine.
Risorse per Roma, a un passo dal tracollo finanziario prima della ricapitalizzazione, è una spa che si occupa della gestione degli immobili di proprietà del comune. Suo presidente è Domenico Kappler, ex senatore di An, ingegnere civile. Nel 2005 fu coinvolto nello scioglimento per mafia del comune di Nettuno, feudo elettorale di destra. Kappler, che a Nettuno era presidente del consiglio comunale, di quella zona è considerato il ras politico. Troppe le evidenze, confermate anche dalla sentenza del consiglio di stato. C’era tutto a Nettuno: società controllate come la Nettuno Servizi, cariche di debiti e gestite per spartire nomine e assunzioni, amicizie pericolose, abusivismo edilizio. Al centro spiccava la figura di Frank D’Agapiti, narcotrafficante, che gestiva la vita amministrativa dell’ente. Nelle intercettazioni dell’inchiesta della Procura di Tivoli, Frank D’Agapiti parlava di Kappler. Scrive il gip di Velletri Gilberto Muscolo: «era evidente che “Frank” D’Agapiti (boss ritenuto vicino alla famiglia dei Gallace, una delle più potenti della Calabria, ndr) raccoglieva voti per An e Kappler». Troppo per l’allora segretario del partito: Gianfranco Fini mostrò il pugno di ferro e Kappler, che si sentì tradito, espresse «delusione, amarezza per il comportamento di Fini. In Sicilia An difende a spada tratta il presidente Cuffaro, mi aspettavo lo stesso per Nettuno, per noi e per me». In seguito a quella bufera Kappler fu costretto alle dimissioni e a qualche anno di purgatorio.
Ma il tempo passa, nel paese dalla memoria corta. Kappler è tornato dalla porta principale e a metà dicembre ha accolto anche l’ex premier spagnolo José Maria Aznar che ha presentato a Roma il suo nuovo libro. L’evento è stato organizzato da Imago, un centro studi di cui Kappler è socio fondatore, inaugurato nell’ottobre scorso alla presenza del capogruppo Pdl Maurizio Gasparri. Presidente del Centro è Francesco Aracri, deputato del pdl e coordinatore regionale di An per il Lazio. Un passato in Regione Lazio, per Aracri, travolto dallo scandalo quando si scoprì che la figlia era stata assunta senza concorso nella società regionale Astrai, che dipendeva dall’assessorato ai lavori pubblici. Retto da suo padre…

PALAZZINARI IN PISTA
Ma Alemanno ha a cuore anche le sorti dei costruttori romani. A Risorse per Roma ha scelto infatti come nuovo amministratore delegato l’architetto Maurizio Bonifati. Un nome, una dinasty. Fratello di Maurizio è Enzo Bonifati, costruttore insieme alla moglie, Paola Santarelli, protagonista delle grandi operazioni immobiliari di questi anni [superfluo dire che Santarelli è anche nel cda di RisorSa]. Ultimo il progetto nell’area dell’ex Fiera di Roma. «Della cordata fanno parte – denunciava l’architetto Francesca Barelli a Report – anche Francesco Gaetano Caltagirone, Salvatore Ligresti e Pierluigi Toti». Con la sua Cogesan la Santarelli è entrata in Sator, la società finanziaria di Matteo Arpe, ex Capitalia. Ma troviamo la signora anche nel consiglio di amministrazione del Medio Credito Centrale, il cui presidente è l’ex sindaco di Roma Franco Carraro (anche lui impegnato in mega business immobiliari nella capitale).
Nel 1991 i Bonifati erano soci nella Meridiana, una merchant bank per il sud, nata dal grembo dell’lri, che doveva finanziare progetti e imprese per lo sviluppo del sud. Dopo tre armi tutti a casa, società liquidata. Presidente di quella merchant bank era l’ex ministro Antonio Marzano, che oggi guida la commissione “Attali de noaltri”, voluta proprio da Alemanno. Soci dei Bonifati in Meridiana erano big del mattone e non solo, dai Ciarrapico ai Gavio ai Matarrese.
Ma oggi Maurizio Bonifati rassicura tutti: «è evidente che il ruolo da me assunto in Risorse per Roma comporterà per la mia famiglia la rinuncia a qualsiasi attività economica nella quale sarà presente la società». Intanto, mentre per la capitale si prepara la costruzione di due nuovi stadi, sull’agro romano il sindaco ha calato l’asso: un invito pubblico per reperire aree. L’obiettivo è costruire, in housing sociale, alloggi popolari. Il sogno dei piccoli costruttori, la battaglia dell’Acer da sempre. Colate di cemento su quel che resta dell’area agricola intorno alla città. «Con Walter Veltroni – taglia corto l’urbanista Alessandro Sotgia – lavoravano i grandi palazzinari, ora tocca anche ai più piccoli, ma non cambia la sostanza: rendite e mattone continuano a divorare Roma».

Per saperne di più su Domenico Kappler (un nome che è tutto un programma!) potete leggere anche qui.
Intanto la saga continua…

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Posted in Roma mon amour with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 2 settembre 2009 by Sendivogius

Movida & Basurasaluto di Alemanno
 Nella Roma Città Sicura, lo sport più diffuso sembra essere diventato la caccia all’asiatico (Pigneto; Trullo; Monteverde; Villa Gordiani; Tor Bella…) E quando non si trovano stranieri isolati da linciare, per fortuna c’è sempre qualche frocio da pestare. 
È
la “Roma che cambia” del sindaco Alemanno. Biasimo in pubblico, compiacimento in privato. A propria discolpa, si può sempre ostentare una finta tolleranza, grazie all’istituzione ufficiale di ghetti dove poter colpire impunemente. In sintonia col nuovo corso politico, la scialba Estate romana si chiude degnamente, in un crescendo omofobo da record:
 22 Agosto, EUR. Accoltellamento di due omosessuali all’uscita del Gay-Village.
 26 Agosto, Portonaccio. Incendio del Qube, locale solito organizzare serate omosex.
 01 Settembre, S.Giovanni. Bombe carta lanciate tra i passanti (presumibilmente gay) in prossimità della cosiddetta gay-street.
Vaporizzata ogni opposizione, contro la risorgenza squadrista deve essere sembrata una risposta forte la recente promozione di
Stefano Andrini ai vertici dell’AMA.
Stefano Andrini Stefano Andrini è un estremista di destra, con trascorsi giovanili piuttosto burrascosi nella galassia neofascista.
Nel 1988, invece del solito pellegrinaggio alla tomba del duce, previsto nella liturgia missina, Stefano Andrini, insieme al fratello Germano, va in gita a Wunsiedel in cameratesco omaggio a Rudolf Hess, gerarca nazista.
Il 10 Giugno 1989, i gemelli Andrini massacrano con tubi di ferro due ragazzi fuori il cinema Capranica. Uno degli aggrediti,
Andrea Sesti, entra in coma con frattura della scatola cranica, riportando lesioni permanenti. Il raid costa ai due nazistelli in erba, che nel frattempo sono scappati in Svezia, una condanna per tentato omicidio e lesioni aggravate (4 anni e 8 mesi).
Negli anni successivi, secondo le informative della DIGOS romana, Stefano Andrini intensifica i suoi contatti coi gruppi skinheads, bazzicando il
“Movimento Politico Occidentale” di Maurizio Boccacci. Soprattutto frequenta gli ambienti di “Alternativa Nazional-Popolare”, formazione fondata dall’ex ordinovista Stefano Delle Chiaie: l’allucinato Caccola con la passione per i golpe militari. E proprio grazie all’immarcescibile Caccola, il giovane Andrini avvia un’utile carriera da pubblicista.
Nel Febbraio 1994, tanto per tenersi in allenamento, Andrini viene arrestato insieme ad altri skins con tanto di elmo vichingo calato sulla testa, dopo una nuova spedizione punitiva alla facoltà di Giurisprudenza nell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Durante una perquisizione domiciliare, ad Andrini viene contestato anche il possesso di una pistola calibro 22 e di un tirapugni.
La notizia la potete leggere qui. 
Naturalmente sono tutte “becere strumentalizzazioni” da parte di malevoli detrattori.
Sul finire degli anni ’90 si iscrive ad AN e si ritaglia una nuova veste istituzionale al fianco di
Mirko Tremaglia, col quale scazza di brutto, pare, per questioni di denaro e gestione fondi. Tant’è che l’ex repubblichino lo caccia via in malo modo e senza troppi complimenti.

Andrini dietro Tremaglia

Poco male, perché nel 2007 Stefano Andrini si ricicla al fianco di Luigi Pallaro (nel frattempo passato a destra), aderendo al suo movimento “Associazioni italiane in Sud America”.
Andrini si candida alla Camera, ma senza successo. Tant’è che la parabola dell’ex squadrista sembrerebbe avviata ad un rapido tramonto. In apparenza. 
Nell’Ottobre del 2008, a 39 anni Stefano Andrini viene assunto per chiamata diretta all’AMA come “dirigente”. Si tratta infatti dell’uomo giusto nel posto giusto: l’AMA è l’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti.
Il ragazzo deve avere delle doti inaspettate quanto nascoste, perché già a Maggio del 2009 si parla di una sua possibile promozione,
“per le competenze dimostrate ed il possesso dei requisiti professionali adeguati e per il suo precedente curriculum lavorativo”. Infatti è prossima la sua nomina ad Amministratore delegato dell’AMA Ambiente: la branca aziendale responsabile dei servizi ambientali. Una carriera lampo!
Quali siano queste straordinarie competenze però non è dato sapere. La direzione dell’AMA si è concessa due giorni, prima di riuscire a presentare un curriculum accettabile del nuovo supermanager comunale, profumatamente stipendiato coi pubblici quattrini.
Sappiamo, per esempio, che dal 1997 al 2000 è stato amministratore unico della fantomatica
Ikonaut software AB. Si tratta di un’azienda informatica che non ha un sito internet (!) Da nostre ricerche (incomplete) pare che abbia sede in Svezia, dalle parti di Malmö, e in passato si sarebbe occupata dello sviluppo di applicativi per la comunicazione mobile (probabile trasmissione dati in GSM). Ma sono solo supposizioni, perché sulle attuali (e passate) attività della Ikonaut, sui suoi profili gestionali, nulla di certo si conosce. Strano, perché Andrini in compenso pare abbia curato il sito web per gli Irriducibili della Lazio.
In altre parole, fuffa!
Dal 2002 al 2004 ha cumulato vari contratti di collaborazione in giro per patronati sindacali: UGL (Enas; Fast-Confsal) e CISL (Fit-Cisl). Cosa faceva il giovane Andrini? Compilava i CUD per i pensionati? Stava allo sportello utenti del CAF? Boh?!?
Ancora fuffa!
Dal 2003 al 2006 (sono gli anni fortunati trascorsi dietro all’on. Tremaglia) lavora come “esperto” presso il “Ministero degli Italiani nel mondo”.
Sempre fuffa!
Anni 2005-2006 collabora alla realizzazione di un “progetto per la classificazione dell’intermodalità del sistema trasporti presso la Fit-Cisl Trasporto Aereo”.
Ha per caso a che fare con la ricezione bagagli all’aeroporto di Fiumicino, che tanto ha fatto infuriare Alemanno di ritorno dalle vacanze? Non si sa! Perché ulteriori dettagli al momento scarseggiano.
Soprattutto è stato membro del “Dipartimento Esteri” di Alleanza Nazionale.
Altra fuffa.
Resta invece sconosciuto il titolo di studio di Andrini, evidentemente non considerato fondamentale.

Blocco StudentescoTeam Building a P.za Navona. Futuri manager?!?

Visti gli straordinari requisiti che hanno determinato l’assunzione per chiamata all’AMA, direttamente come “funzionario”, riportiamo anche gli eccezionali meriti per una carriera tanto fulminea. Leggiamo da Libero:

“Attualmente coordina il gruppo Affari europei e finanziamenti comunitari dell’azienda e si è distinto, in questi mesi, per aver condotto a buon fine in via stragiudiziale un contenzioso tra Ama spa e Fao che durava da 15 anni, permettendo all’azienda di recuperare 2,5 milioni di euro di mancato pagamento della Tariffa rifiuti e la ripresa del servizio”.

È arrivato Pensace! La causa giudiziaria che opponeva l’AMA alla FAO, in evidente morosità, si è finalmente conclusa dopo un quindicennio di pendenze legali ed il merito è tutto di Andrini, assunto in concomitanza con la sentenza definitiva.

“Andrini, inoltre ha guidato due commissioni straordinarie: una sugli impianti di lavaggio dei mezzi Ama, l’altra sulle aree destinate al deposito dei cassonetti le cui conclusioni hanno consentito all’azienda un risparmio di oltre mezzo milione di euro”.

Stronzata o Cazzata?!?
Commissione-straordinaria-impianto-lavaggi-veicoli… aree destinate al deposito dei cassonetti… risparmio mezzo milione di euri…
Vabbé che c’è gente che nella vita non ha mai fatto un beneamato cazzo e queste possono sembrare imprese epocali… però non scherziamo, suvvia!

Grande sponsor di Andrini risulta essere l’ingegner Franco Panzironi, amministratore generale dell’AMA.
Perciò sono assolutamente fuoriluogo gli appelli ed i richiami al povero sindaco Alemanno (alias Retromanno) che, dopo aver categoricamente smentito ogni promozione per Andrini (è un’invenzione totale), di fronte all’evidenza dei fatti ha rimesso il merito della scelta all’ad Panzironi, ed alla sua esclusiva autonomia gestionale.
Infatti, in virtù del noto principio di competenza ed autonomia, l’ingegnere Franco Panzironi è stato messo al comando dell’AMA proprio da Alemanno, del quale Panzironi è per l’appunto un fedelissimo. Prima di arrivare all’AMA, Panzironi presiedeva l’UNIRE, l’Ente che gestisce le agenzie ed i giochi ippici, guadagnandosi l’evocativo soprannome di Terminator.

“All’Unire Panzironi è riuscito a produrre in pochi anni un rosso di bilancio da far intervenire la Corte dei conti, ad affossare un settore vitale e produttivo come quello dei cavalli, a guadagnarsi un rinvio a giudizio, a sospendere per privacy (forse dei cavalli) la pubblicazione dei casi di doping”
 (Economy – 2 Ottobre 2008)

La gestione Panzironi ha comportato il commissariamento dell’ente in seguito ad un pesante disavanzo patrimoniale, dissesti di bilancio, aggravati da sfortunate scelte gestionali relativi a diritti TV non pagati e canoni di concessione evasi.

“Gestione pessima, con bubboni come un grave disavanzo patrimoniale, l’antidoping da rifondare, un tentativo di scontare anche retroattivamente decine di milioni di euro alle agenzie ippiche per canoni relativi all’uso del segnale della Tv ippica non pagati ecc. Ebbene, tutti gli elementi con risvolti di carattere penale sono stati trasmessi sia alla Procura della Corte dei Conti, sia alla Procura delle Repubblica che ha fatto scattare il procedimento sfociato in un processo. Forse non l’unico. Dovrebbero infatti esistere altri atti trasmessi al vaglio della la giustizia. Quello relativo al prossimo giudizio riguarda la consulenza esterna assegnata, dal 2003 sino al marzo 2004, all’allora onorevole di An Alessandro Galeazzi presso l’area tecnica della Sella. Consulenza ritenuta illegittima, come sostenuto anche dalla Corte dei Conti per il Lazio, che aveva già notificato a Panzironi una citazione e una richiesta di risarcimento danni per oltre 155.000 euro. IMPROROGABILE Sulla stessa lunghezza d’onda anche Guido Melzi, che ha dedicato alla vicenda un capitolo della sua delibera di licenziamento, la cui applicazione dovrebbe diventare improrogabile anche per il ministro De Castro, che ha mostrato verso Panzironi atteggiamenti apparentemente più morbidi. * * * COSA RISCHIA Fino a sei anni di detenzione Franco Panzironi verrà processato in base a due articoli del codice penale. Il n° 323 riguarda l’abuso d’ufficio (chi procura intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale) e prevede una pena da 6 mesi a 3 anni. L’altro è il 479, riguarda il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico: da 1 a 6 anni.” 

Gazzetta dello Sport – 25 Gennaio 2007.
Per leggere l’articolo completo clicca qui

Come si può notare, si tratta di ottimi precedenti per una gestione ottimale dell’azienda. Da ciò si capiscono i presupposti alla base dell’irresistibile ascesa di Andrini.
Ai malevoli che gli rinfacciano i suoi trascorsi, il neo-amministratore risponde con sdegno:
“Querelerò per diffamazione e citerò per danni chiunque osi definirmi naziskin”.
Stefano Andrini ha assolutamente ragione!
Il vero naziskin è spesso uno sfigato sottoproletario, tirato sù a birra e steroidi. Come una latrina otturata, ha il cranio infarcito di stronzate che ama sbraitare in giro col braccino teso. Molti muscoli e pochissimo cervello, giacché la testa è solo una protuberanza genitale: una semplice estensione di natura “glandicefala”.
Quando non intrattiene traffichetti malsani sotto al muretto di casa, il naziskin, coerentemente col suo status di “uomo di merda”, svolge lavori della medesima natura, vive in quartieri di identica consistenza e, al colmo di una legittima insoddisfazione, sfoga le sue frustrazioni quasi sempre contro le persone sbagliate. Tuttavia, nella sua dignità primitiva mai si sognerebbe di accodarsi ai ruffiani della politica, riciclandosi come “portaborse” tout court. Addomesticato nel suo onore di cane fedele, trincerato nel suo orgoglio verace da Uruk-Hai della Curva, difficilmente potrebbe unirsi alla prolifica genia dei “Sempreverdi”, convinti che il culo del padrone sia il posto più morbido dove mettere la lingua.

Nazi_Uruk-hai

Perciò, quando parlate di Stefano Andrini, per favore, non chiamatelo “naziskin”.
Lui è un cervello fino che cura la propria immagine. Si preoccupa di sé stesso e dunque di ciò che gli è più congeniale: la “monnezza”.