Che la maggior parte delle “popstars” (vere o presunte tali) siano concentrate nella contemplazione estatica del proprio ombelico, meglio se esibito dinanzi a platee in visibilio per cotanto apparire, rientra nella condizione implicita del narcisismo esibizionista tipico dell’artista. Trattasi di personaggio complesso, ricercatamente complicato e di preferenza ‘tormentato’, che vive della propria immagine riflessa, trasformata in merce e venduta un tanto a biglietto, nel culto idolatrico di se medesimo. La cosa è parte integrante dell’esibizione, per patto implicito col pubblico: il prodotto tiene fintanto che vende. Non v’è nulla di male.
Il (melo)dramma comincia semmai quando la farsa continua fuori dal palco, con l’artista che ritiene di essere il portatore di una missione superiore, investito di un ruolo messianico proteso oltre l’esibizione scenica a pagamento; davvero convinto che le canzoni cambino il mondo e che lui sia un essere speciale, magari animato da una qualche scintilla divina.
Nei casi migliori, e senza dubbio più lodevoli, organizzano “eventi” contro la fame nel mondo; oppure staccano assegni sostanziosi, per il salvataggio della foresta amazzonica. Nell’ipotesi peggiore invece si improvvisano capi-popolo, giocando al piccolo tribuno. Che poi è il modo più patetico per rilanciare la propria immagine, usurata dagli anni.
Sarebbe facile liquidare la folla vociante e tanto inkazzata, radunata sotto il Palazzo comunale di Genova a recitare il solito mantra “dimissioni”, alla stregua dei “bottegai piccolo-borghesi” spietatamente descritti a suo tempo da Gramsci:
«..la più vile, la più inutile, la più parassitaria: la piccola e media borghesia, la borghesia “intellettuale” (detta “intellettuale” perché entrata in possesso, attraverso la facile e scorrevole carriera della scuola media, di piccoli e medi titoli di studio generali), la borghesia dei funzionari pubblici padre-figlio, dei bottegai, dei piccoli proprietari industriali e agricoli, commercianti in città usurai nelle campagne.»
Antonio Gramsci
(13/12/1919)