“Classifica APRILE 2022″
Al netto dei troppi minchioni in circolazione su eccesso di zelo, avevamo un sacco di cosette più o meno divertenti con le quali intrattenervi; semmai c’era solo l’imbarazzo della scelta, dinanzi a tanta abbondanza…
A proposito di media e regime abbiamo già dato… Per quanto, nonostante la caccia alle streghe scatenata da lacchè in cerca di livrea, sinceramente l’indagine sulle spie russe infiltrate nei talk-show della RAI è qualcosa che trascende i livelli già infimi del dis-servizio pubblico, per farsi altro: una discesa nella selva oscura delle allucinazioni complottiste di cervelli in gelatina portati all’ammasso,
lungo la scia bavosa del più cupo maccartismo paranoide. Evidentemente, un biennio e passa di stato emergenziale da pandemia ha fatto scuola… Perché se il sonno della ragione genera mostri, i sogni lucidi (e bagnati) di un PD mobilitato per la chiamata generale alle armi generano zelanti coglioni fuori scala, a riprova che peggio di un fascista c’è solo un socialdemocratico, peggio ancora se in stato di esaltazione da mistica guerriera. Eliminata la possibilità stessa di qualunque idea non conforme, balzana o meno che sia, si entra nell’ambito della propaganda, quando si pretende di vidimare l’Informazione a proprio uso e consumo. Rapportata in tali termini, va da sé che l’unica propaganda consentita sia quella ‘gradita’ ai custodi autopromossi tali. E Libertà consiste nel censurare tutto ciò che al PD non piace, nella presunzione decisamente totalitaria di possedere la Verità assoluta ed esserne gli unici titolari. È la pretesa (molto ‘democratica’) di passare al setaccio i palinsesti, decidendo cosa mandare in onda e cosa invece no. Imparata fin troppo bene la lezione dell’Editto bulgaro, adesso è tempo degli editti ucraini.
Quindi, tra cotanta merda, avevamo pensato di dedicarci al Governo degli Aristocazzi: praticamente una copula pornografica tra feudalesimo e Cinegiornali Luce, per la più compiuta ed infame espressione classista di arroganza castale su incompetenza totale… quella che toglie il “bonus” dei 100 euro mensili (che entrano a far parte dell’imponibile fiscale, per essere restituiti a conguaglio), per un totale di 1500 euro in meno all’anno a chi ha redditi da lavoro inferiori ai 20,000 (lordi), al fine di abbassare le tasse ai ricchi; eppoi annunciare trionfante: “buste paga più gonfie!”, dinanzi agli stipendi più bassi di tutto l’Occidente (dopo l’Albania). Siccome pareva poco, regala oltre un miliardo di euro in “ristori” alla famiglia Benetton in stato di bisogno, onde compensare i mancati introiti dei pedaggi autostradali a causa del Covid, mentre il potere d’acquisto dei salari crolla a livelli da Repubblica di Weimar.
A gente così, cosa vuoi dire?!? Sarebbe fin troppo facile pensare alla solita ammucchiata indecente di ruffiani allo sbaraglio, raccolti intorno alla stagnatura del feretro di un premier fallito, che ora cerca di riciclarsi in qualità di scendiletto imperiale per uno strapuntino alla NATO. Ma la cosa presupporrebbe una consistenza che un simile esecutivo (forse il peggiore di tutta la storia repubblicana) assolutamente non ha. Queste sono larve ectoplasmatiche che hanno bisogno di essere evocate in seduta spiritica, per avere un qualche segno tangibile della loro evanescente ed inutilissima esistenza, ancor più che perniciosa. Portare al collasso economico un intero paese, per un disastro sociale più ancora che politico, trascinandolo in una guerra non dichiarata, ed avere in cambio un ingaggio da pupazzo parlante alla segreteria dell’Alleanza, val bene il sacrificio (altrui)…
Poi però, come se non fosse abbastanza, ci siamo imbattuti pure in questo; a risposta per quelle anime candide che in tutta la loro ingenuità, ancora si appellano all’Art.11 della Costituzione, mentre regna lo stato d’eccezione permanente, in deroga alla stessa tramite il progressivo svuotamento di ogni parvenza democratica in Italia:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
In merito, a giustificare la flagrante violazione della Carta (quella che un tempo era la “più bella del mondo”), non poteva mica mancare l’intervento del solerte piddino di turno. Stavolta il compito è stato affidato al “costituzionalista” Stefano Ceccanti, transitato dall’Azione Cattolica al turbo-renzismo, restando in pianta stabile all’interno del partito bestemmia:
«Un nuovo passaggio parlamentare sulle armi all’Ucraina sulla concessione di armi per la legittima difesa dell’Ucraina non è previsto. La ragione risiede nel come è costruita la norma che dà fondamento al tutto, ossia il decreto n. 16/2022, che è stato poi assorbito dal decreto 14/2022, come convertito dalla legge 28/2022. La scelta fatta è quella di un intervento del Parlamento a monte del processo, per legittimarlo con chiarezza dall’inizio, e non in seguito a rincorsa degli eventi. A sua volta questa scelta si basa sulla scelta multilaterale dell’articolo 11 della Costituzione, la cui limitazione della sovranità apre al ruolo dell’Onu e delle organizzazioni regionali (tra cui Ue e Nato) in relazione del diritto naturale di legittima difesa degli aggrediti (articoli 51 e 52 della carta Onu) – spiega -. L’articolo 2-bis del decreto 14 (che corrisponde all’originario art. 1 del decreto 16) consente l’emanazione di uno o più decreti interministeriali sulla materia fino al 31 dicembre 2022 previo atto di indirizzo dele Camere. Tale atto è consistito nelle Risoluzioni votate da Camera e Senato l’1 marzo scorso che hanno previsto esplicitamente “la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione”. Le risoluzioni prevedono di tenere “costantemente informato il parlamento”, ma ciò si riferisce alle comunicazioni trimestrali introdotte con emendamento al decreto 14, sempre all’articolo 2.bis. Il Ministro della Difesa e il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con cadenza almeno trimestrale, riferiscono alle Camere sull’evoluzione della situazione in atto.»
(22/04/2022)
Cioè, traducendo in un linguaggio intellegibile ai profani ed alla cittadinanza tutta, che questi signori avrebbero il dovere di interpellare ed informare con chiarezza, il molto onorevole Ceccanti ci spiega che il governo italiano può esportare armi in un paese in guerra, mettendo seriamente a rischio la nostra stessa sicurezza, e farlo in aperto contrasto con il nostro dettato costituzionale.
Di più, l’invio viene stabilito tramite un decreto interministeriale senza alcun obbligo di informare il Parlamento, né tanto meno l’opinione pubblica, con una lista secretata circa l’entità delle fornitura ed il tipo di “aiuti” forniti, che possono variare a totale discrezione della Presidenza del Consiglio senza che gli organi rappresentativi vengano consultati né aggiornati in merito. In pratica, da qui al prossimo capodanno, il Governo (nei panni del ministro della Difesa e di quello degli Esteri), in una situazione che si evolve (in peggio!) giorno per giorno, se proprio devono, possono essere interpellati per riferire al Parlamento non più di due volte nei prossimi 7 mesi e con con comodi intervalli di tre mesi tra una relazione e l’altra! Soprattutto, apprendiamo che tra quegli ordinamenti che assicurino la pace e la giustizia fra le Nazioni, entra a pieno titolo la NATO (l’organizzazione regionale); cioè un’alleanza militare collegiale ma non paritaria, il cui scopo precipuo è preparare (e fare) la guerra.
È per questo che il nostro Mariolino, il maggiordomo per cui tutto il mondo ci ride dietro, dopo aver rifilato all’Ucraina vecchi residuati bellici della seconda guerra mondiale… dalle mitragliatrici Browning M2, alle MG-42 (per gli amici, “MariaGrazia”, coi suoi 80 anni di onorato servizio), fino agli intramontabili Panzerfaust e vecchi cingolati M113 (ovvero i VCC2 “Camillino”)… regalandoci un posto in prima fila come “paese ostile” ed
implicitamente “belligerante”, adesso ha deciso di svuotare gli arsenali della Difesa, disfacendosi dei gioielli di famiglia e lasciando il paese del tutto indifeso, dopo aver portato l’Italia sulla soglia della terza guerra mondiale, a sua insaputa. Zelenski e Biden ordinano; Micro-Mario prontamente ubbidisce ed esegue, prono a raccogliere le ordinazioni. Magari gli riservano un posto in prima fila come zerbino, fuori dal bunker della Casa Bianca mentre tutt’attorno fioccano funghetti atomici. Evidentemente credono si tratti di un simulatore di gioco…