Archivio per Papi

Nipoti d’Egitto

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , on 19 luglio 2014 by Sendivogius

Walk like an egyptian

Felicitazioni vivissime per l’Utilizzatore finale, che è stato assolto dall’accusa di “concussione” e favoreggiamento della prostituzione minorile, perché il fatto non costituisce reato.
Dopo tanto patire, finalmente le ‘Laide Intese’ portano i primi risultati concreti, coi loro frutti maturati tra le fronde del ‘Partito Unico’ all’ombra del Colle…
Con lungimirante sensibilità, la Corte di Appello milanese coglie il senso del delicato momento ‘storico’ e implicitamente fa propria l’opportunità di non disturbare la “pacificazione” in corso (sia mai!). Adesso, la grande stagione riformista può continuare col contributo fondamentale del vecchio sporcaccione, nuovamente eretto nel suo turgore di ‘statista’.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Che la sentenza di condanna fosse tutt’altro che ineccepibile e presentasse non poche crepe, dove far leva per smontare l’impianto accusatorio, era cosa abbastanza intuibile per chiunque mastichi qualche nozione elementare di giurisprudenza…
The MummyE se ci siamo arrivati noi a capirlo, è ovvio che un qualunque avvocato degno di questo nome (Franco Coppi) ci avrebbe costruito sopra l’intera strategia difensiva, tutelando il proprio assistito nel processo e non dal processo, al contrario dei due strafottenti e strapagati azzeccagarbugli (Ghedini-Longo), che il don Rodrigo di Arcore ha scagliato come kamikaze nelle procure, durante la sua personale jihad contro la magistratura, ricavandone più danni che vantaggi.
girlLa sentenza di condanna era già viziata all’origine, con una serie di errori che ne indebolivano l’impianto strutturale, a partire dallo stralcio della posizione giudiziaria, circa il comportamento addotto dai funzionari della Questura e l’anomalia nelle procedure di rilascio di Ruby Rubacuori.
Tutte le chiacchiere sulle modifiche apportate dalla c.d. Legge Severino al reato di “concussione” sono invece fuorvianti ed enfatizzano un problema che in realtà non sussiste. La normativa riformata incide infatti sulla determinazione delle pene e non sulla fattispecie di reato, che nella sostanza resta invariato o quasi. Basta leggersi il vecchio articolo del codice penale sul reato di “concussione”, prima dello spacchettamento:

Art.318 c.p.

“Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni.”

Poi certo lo zelo dimostrato dalla Corte d’Appello nello smontare la sentenza di condanna ha qualcosa di provvidenziale…
Di fatto, il tribunale del riesame ‘cassa’ la condanna emessa in primo grado; la demolisce punto per punto e costruisce un proscioglimento inappuntabile per il giudizio definitivo della Cassazione, agendo come se fosse una sua copia.
Non ravvisa alcuna correlazione con altre fattispecie di reato, né mai ne cerca.
Nell’ambito della presunta “concussione” dei questurini, non intravede la costrizione, ma in assenza di riscontri probatori che attestino un qualche tipo di “utilità”, si affretta a scartare anche l’induzione escludendo a prescindere ogni sudditanza gerarchica o condizionamento psicologico. Sorvoliamo come per l’occasione i funzionari della questura milanese si siano comportati alla stregua un Bargello medioevale e la sua sbirraglia al cospetto del signorotto di turno, compiacendo le pretese del potente con servile accondiscendenza. E del resto la Procura non ha trovato nulla di penalmente rilevante in simili comportamenti, degni più di un’autocrazia sudamericana che di un paese democratico. D’altronde, ci sentiamo di escludere noi stessi qualunque forma di ‘induzione’: quella che qualcuno ha definito “polizia cilena”, la sua utilità l’ha già ottenuta con largo anticipo, ai tempi dell’orgia di sangue durante il mattatoio genovese, condividendo con il Pornocrate la medesima presunzione di impunità per sua stessa e ‘graziosa’ concessione. Certe complicità, gli riescono al naturale per corresponsione di amorosi sensi.

Pula in Italia

Ma la Corte d’Appello non coglie neppure l’incongruenza di un presidente del consiglio che telefona in Questura, millantando le improbabili parentele di una ragazzina di strada (peraltro già segnalata ai servizi sociali e debitamente inserita nei database della polizia). Non gli sovviene minimamente che possano ravvisarsi gli estremi del “falso ideologico”. Meno che mai sorge nei magistrati giudicanti il dubbio, e dunque la confutazione, che l’iper-attivismo dell’accoppiata Longo-Ghedini nel produrre certificati, e imboccare testimonianze che attestino la maggior età della nipote d’Egitto, presuppongano la consapevolezza da parte del papi, ovvero “l’utilizzatore finale”, di essersi comprato le attenzioni (sessuali) di una minorenne.
pinterest In quanto ai rapporti mercenari intrattenuti con una prostituta non ancora maggiorenne, entrambe le parti coinvolte hanno sempre negato, e dunque perché mai mettere in dubbio la parola dell’imputato adducendo un eventuale supplemento di prova, visto che in caso di ammissione si rischierebbe l’arresto per il reato di “prostituzione minorile”? Per il tribunale del riesame la cosa costituisce una questione assolutamente privata. Dunque perché occuparsene?!? Sia mai che ci scappi la conferma del reato, ‘consumato’ (nel senso stretto del termine) più che presunto.
In effetti, sette anni di reclusione per una scopata a pagamento erano decisamente troppi anche per “papi Silvio Berluscone”: così era registrato in rubrica dalle sue voraci ospiti alle “cene eleganti”. Semmai la Corte d’Appello avrebbe dovuto ravvisare gli estremi di un’estorsione ai danni del ritrovato Uomo della Provvidenza, tanto amato dalla Curia vaticana e dalle prostitute di mezzo mondo… Pagare 5.000 euro per una marchetta è un furto! Con molto meno, e ancor minori complicazioni, il Pompetta Pazza poteva infatti cavarsi lo sfizio, percorrendo i marciapiedi di un qualsiasi vialone di periferia, invece di farsi spedire a domicilio, per esempio, mandrie di troioni da asporto reclutati negli angiporti di Bari.
Implicitamente, per un processo che verrà ricordato soprattutto per i neo-logismi coniati dall’inventivo avvocato-deputato Ghedini, i togati della Corte d’Appello di Milano attestano che Ruby è la nipote marocchina dell’ex dittatore dell’Egitto (evidentemente a sua insaputa); che è ordinaria pratica diplomatica per un premier ospitare in casa propria e trombarsi le nipoti dei presidenti stranieri, promettendo come regalo l’acquisto di un depilatore laser “affinché non si prostituiscano più” (con altri):

«Ho pagato Ruby perché non si prostituisse. L’ho aiutata e le ho dato perfino la chance di entrare con una sua amica in un centro estetico. Doveva fornire un laser antidepilatorio. Costava, se ricordo bene, 45 mila euro anche se Ruby dice che gli euro erano 60 mila. Così ho dato l’incarico di darle questi soldi per sottrarla a qualunque necessità, per non costringerla alla prostituzione, ma per portarla nelle direzione contraria»

S.Berlusconi
(11/05/2011)

Indubbiamente, è un modo molto originale di rivoluzionare i rapporti di politica internazionale, gestiti più che mai col ‘cazzo’, nel senso più prosaico e coi risultati che si possono ben vedere circa il proverbiale prestigio dell’Italia all’estero.
Asian girlProvate voi a telefonare in Questura per informare i poliziotti che hanno appena arrestato la vostra “massaggiatrice” thailandese preferita, che in realtà si tratta della figlia dell’imperatore della Cina e che per evitare un incidente diplomatico avete inviato la vostra igienista dentale, ancorché fatta eleggere consigliere regionale (e che grazie alla “riforma” Renzi potrà presto essere nominata ‘senatore della Repubblica’), a ritirare l’illustre principessa in incognito per poi scaricarla subito a casa di un’altra prostituta brasiliana che voi non conoscete assolutamente ma che, chissà perché, ha il vostro numero riservato di cellulare.
LA SALMAPapponi di tutto il mondo unitevi! Il papi è vivo e lotta insieme a voi!

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Fumus Buffonis

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , on 27 novembre 2013 by Sendivogius

MarylinNei drammatici frangenti di così grave momento dall’incontenibile tormento, le dita tremano incerte sulla tastiera tanto grande è la commozione, per questo “colpo di stato” e “lutto della democrazia” vissuto con grande costernazione nei bordelli dell’Italia più serva, mentre si consuma l’omicidio politico di quell’Utilizzatore Finale della peripatetica fruizione.
Come non essere pervasi da un fremito di sdegno furente, dinanzi alla rimozione coatta del Papi della Patria abusivamente parcheggiato su seggiolone senatorio?!?
Peccato infatti che con la deposizione del caligola catramato, rimangano le mandrie di somari nominate senatori. È la marcia funebre dei papiminkia alla Guerra di Silvio, tra groupies inconsolabili e badanti vestite a lutto, riuniti al capezzale di questo Pierrot nero col suo terreo faccione solcato dalle crepe nel cerone e una crosta di fard gocciolante al posto della lacrimuccia.
Come un nero cimicione, non ce ne libereremo tanto in fretta: schiacciato il parassita, rimane la puzza nell’esalazione di miasmi tossici dalla lunga fermentazione.
Certi prodotti di scarto tornano sempre indietro, nel rifluire di una continua corrente di risacca, costantemente alimentata dalla riproposizione dei medesimi rifiuti in perenne riciclaggio…

Il saluto del Duce

«La tentazione sarà grande, dopo il voto sulla decadenza di Berlusconi al Senato, di chiudere il ventennio mettendolo tra parentesi. È una tentazione che conosciamo bene: immaginando d’aver cancellato l’anomalia, si torna alla normalità come se mai l’anomalia – non fu che momentanea digressione – ci avesse abitati.
Nel 1944, non fu un italiano ma un giornalista americano, Herbert Matthews, a dire sulla rivista Mercurio di Alba de Céspedes: “Non l’avete ucciso!” Tutt’altro che morto, il fascismo avrebbe continuato a vivere dentro gli italiani. Non certo nelle forme di ieri ma in tanti modi di pensare, di agire.
L’infezione, “nostro mal du siècle”, sarebbe durata a lungo: a ciascuno toccava “combatterlo per tutta la vita”, dentro di sé. Lo stesso vale per la cosiddetta caduta di Berlusconi. È un sollievo sapere che non sarà più decisivo, in Parlamento e nel governo, ma il berlusconismo è sempre lì, e non sarà semplice disabituarsi a una droga che ha cattivato non solo politici e partiti, ma la società. Sylos Labini lo aveva detto, nell’ottobre 2004: “Non c’è un potere politico corrotto e una società civile sana”. Fosse stata sana, la società avrebbe resistito subito all’ascesa del capopopolo, che fu invece irresistibile…. Tutte le nostre transizioni sono fangose doppiezze

 Barbara Spinelli
“Quel che resta del Ventennio”
(27/11/13)

È il fascismo eterno degli italiani, che ne pervade gli animi e ne corrode la pancia, destinato a ritornare costantemente alla ribalta sotto mentite spoglie, in forme sempre nuove per identica sostanza.

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DISTRAZIONI DI MASSA

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 novembre 2013 by Sendivogius

Jean-Léon Gérôme - Phryne svelata (1861)

È desolante constatare, se ancora ce ne fosse bisogno, come i deserti delle democrazie mediatiche siano costantemente abbacinati dagli abbagli di non-notizie, centrifugate nella poltiglia indistinta di una generalizzazione piagata dalla massima approssimazione… L’importante è impressionare, scuotere l’attenzione nel sensazionalismo dell’attimo; giammai approfondire e razionalmente ponderare.
E fu così che in un brutto giorno d’autunno l’italiota medio, dal fondo del suo salottino misero-borghese, scoprì l’esistenza delle baby-prostitute e delle porno-lolite che arrotondano la paghetta avita con ben più consistenti marchette mercenarie. Piaga antica come l’umanità e universalmente diffusa, della prostituzione minorile parlava ampiamente (per dire) anche il Satyricon di Petronio: testo che nei licei seri ancora si legge, o si traduce direttamente dal latino.
In Giappone, vengono chiamate Enkou shōjo e la pratica si accompagna spesso allo squallido fenomeno conosciuto col nome di Enjo kōsai
Dalle nostre parti, ne ha scritto diffusamente Alberto Moravia in uno dei suoi romanzi più duri: La vita interiore, guarda caso ambientato negli ambienti pariolini della Roma bene.
Il Porco In tempi più recenti, il pubblico meretricio delle prostitute bambine, consumato nell’indifferenza generale lungo i viali metropolitani, si è trasferito direttamente nelle dimore imperiali del Papi della Patria ed eletto a pratica ordinaria, tra gare di burlesque e cene eleganti con la partecipazione straordinaria della nipote marocchina dell’egiziano Moubarak.
Ovviamente, a destare scandalo è un fattaccio di cronaca cittadina da usare come stura per un allarmismo ipocrita, dietro il quale si cela però una morbosità malsana, per alimentare le paranoie di genitori già patologicamente iperansiogeni, divorati dai sensi di colpa di peter pan assenti.

Fabio Fabbi - Mercato delle schiave

Le altre non-notizie del momento sono tutte all’insegna del medesimo squallore, applicato al deprimente grigiore politico del tempo presente: la non-decadenza del Pornonano; le non-dimissioni del Guardasigilli; le non-proposte di un non-partito, che si rianima a colpi di fake e tra le esibizioni di rutto libero del “capo politico”, per camuffare un’incompetenza imbarazzante…
E in tal senso, l’ennesima boutade pentastellata circa il sedicente “reddito di cittadinanza” è già sfrecciata via come una cometa in disfacimento, per ricadere subito nel dimenticatoio dell’idiozia, ridotta qual’è a buffonata mediatica, dissolvendosi nei fumi della sua pretenziosa inconsistenza tra declamazioni trionfali ed effimeri scoppi di mortaretti.
È un avvicendarsi di imbonitori e venditori sul palco della ribalta, al grande incanto delle proposte irrealizzabili: dal presidente operaio e un milione di posti di lavoro, a mille euro per tutti! Anzi no: 600… 800… 400… è un asta al ribasso, ora al rilancio!
Superato il dramma, resta la farsa.
Tutto si sussegue alla stregua dei trucchi da baraccone di un prestigiatore impazzito, che dal suo cilindro magico non fa altro che tirare fuori, coniglietti, tortorelle e mazzi di fiori a getto continuo, tentando invano di impressionare un pubblico sempre più annoiato e distratto.
Camillo BerneriIn tempi di agonia politica, l’agone appartiene agli attori travestiti da tribuni ed ai venditori camuffati da moralisti… Un vecchio vizio tipicamente italiano, che anarchici preveggenti come Camillo Berneri conoscevamo bene e sapevano riconoscere dietro le pratiche della “demagogia oratoria”:

«A forza di seminare sciocchezze a piene manciate, a forza di provocare diarree di entusiasmo senza pensiero, a forza di lanciare delle trovate da ciarlatani invece che delle idee nette e ferme, siamo giunti al fascismo. E non abbiamo ancora imparato che pochissimo, nonostante che la lezione sia stata disgustevole di olio di ricino, dura di manganello, lacrimante sangue e sghignazzante con tutti i denti, come la morte sghignazza. Oh, che ci vuole agli Italiani per stomacarli?
[…] Il predicatore, sia tonsurato sia ateo, sia fascista sia giacobino, è facondo sempre ma non mai eloquente. La facondia permette di parlare a lungo ed elegantemente senza esporre idee che non siano dei luoghi comuni.
[…] Il facondo senza eloquenza è il tribuno volgare. Prato ondante al vento della parola, la folla accoglie il fondiccio di torbidumi ideologici, si compiace delle cascatelle di metafora più o meno barocche, si meraviglia della fluidità dell’eloquio, si lascia impaniare dalle civetterie del gesto e dei toni. Ma finito il discorso-spettacolo, non rimane, nei cervelli, che qualche vaga immagine fumosa
di tutti quei razzi e di tutte quelle girandole. Alla domanda dell’assente: “Che cosa ha detto?” non vi è altra risposta: “Ha parlato bene”, che altra risposta non è possibile

 Camillo Berneri
da L’Adunata dei Refrattari
(28/03/1936)

Domani è un altro giorno, con un nuovo palinsesto da riempire…

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LA GUERRA DI PAPI

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 5 agosto 2013 by Sendivogius

silvio-berlusconi-nicole-minetti-e-ruby-nello-spot-ford-in-india

Nella canicola agostana di una Roma rovente, circondati dall’indifferenza più totale, i papiminkia vanno alla guerra.
Dal palco abusivo, montato davanti al portone di casa segando la segnaletica stradale, il Pierrot nero arringa la truppa assai raccogliticcia, arruolata sotto le bandiere del farsesco Esercito di Silvio: tragicomica galleria di profili lombrosiani in fuga da una gara di burlesque.

Pierrot Nero

“Al mio segnale scatenate il bunga-bunga!”

 Sotto il balconcino di Palazzo Grazioli, sfilano gli scalcagnati reggimenti dai ranghi ridotti al minino, dinanzi allo sguardo sorcino del tristo ducetto in disgrazia con la badante platinata al seguito. In sudaticcia adunata, boccheggiano le comitive di suoi coetanei, reclutati negli ospizi della provincia italica in cambio di un panino al prosciutto. Ansimano le comparse di quart’ordine, strappate ai casting di Media shopping. Ridono a comando, coi loro sorrisi di gomma, gli azzimati pupazzi rosolati in solarium, in cerca di raccomandazione per stabile occupazione e uno stage mediaset nella tasca del gessato. 

Non mancano le vessillazioni di veterani missini, cosparsi di naftalina a coprire il puzzo della fogna; né una pattuglia ossigenata di vecchi troioni d’assalto, improvvidamente richiamati in servizio effettivo dalla pensione anticipata.

Il Pornonano dopo la sentenza che lo ha interdetto dai pubblici uffici

Prematuramente dato per bruciato a livello politico, il Reuccio detronizzato, trincerato nel bunker della cancelleria, si prepara a lanciare l’offensiva finale con gli scarti dell’ultima riserva, sotto il comando di uno stato maggiore d’eccezione. Come il führer degli ultimi giorni, può infatti contare su un arsenale di “armi segrete” dall’indicibile potenza, per giunta sotto l’abile direzione strategica della sua variopinta Corte dei Miracoli

Viareggio 1979

ARRIVANO I MOSTRI!
Frutto proibito di audaci manipolazioni genetiche, condotte segretamente nei laboratori sotterranei di Arcore, sono gli X-Men della rivincita berlusconiana, tra i quali si ricordano:

Lurch-GhediniLurch-Ghedini. L’uomo che sussurrava ai testimoni.
Specializzato in cause perse, simpatico come un ratto in un sacco a pelo d’estate, è l’Azzeccagarbugli del cavillo giuridico, attentissimo a difendersi dai processi piuttosto che nei processi. Come avvocato si preoccupa unicamente di rinviare le udienze e impedirne la celebrazione; come deputato è perennemente occupato a riscrivere le leggi, per ottenere l’assoluzione del suo principale cliente. I suoi super-poteri si attivano solo grazie all’influsso dell’utilizzatore finale e di solito hanno un’efficacia limitata.
La sua arma segreta si chiama “prescrizione”.
Abilità speciali: “legittimo impedimento”.

Marshmallow ManL’Omino di Burro.
Sandro BondiPosseduto dallo spirito di Arcore, prima di ogni trasmutazione, si cela dietro il faccione pacioso e dolente di Sandro Bondi. Gran cerimoniere di corte e scendiletto personale del pornocrate, si agita in improvvise fiammate vibrando di sacro furore ogniqualvolta venga pronunciato invano il nome del suo padrone, tediando i malcapitati fino allo sfinimento.
La sua arma segreta consiste in una terrificante produzione poetica, con cui cerca di stroncare gli avversari per eccesso di risate.
Abilità speciali: “fuoco fatuo”.

gasparri-carletto (by GOSSIPARIO)La Cicala alias il Moschettiere del Re
Sguardo penetrante, intelligenza sopraffina, fascino vichingo, è l’Uomo dei peti. Affetto da logorrea compulsiva, è incapace di stare zitto per più di 30 secondi, che di solito impiega per riprendere fiato. Con la sua inesauribile foga oratoria, in un susseguirsi di grugniti scoordinati e sempre più gutturali, scambia spesso un orifizio per un altro, tanto da non riuscire più a distinguere se a parlare sia la bocca o piuttosto il deretano.
Maestro di provocazioni, che sforna a getto continuo con inesauribile inventiva, in circolazione da varie decadi a fronte di una straordinaria mediocrità, è la dimostrazione provata di come nella politica italiana le opportunità per gli imbecilli siano praticamente illimitate.
La sua arma segreta consiste nell’esibire senza pudori una stupidità esagerata, assolutamente fuori dal comune, che ne fa sottovalutare le potenzialità distruttive, allentando le difese dei suoi nemici.
Abilità speciali: “parlare per ore di cose su cui non sa assolutamente nulla”

 Energumeno tascabile.
A proposito di nani, Fabrizio De André cantava: un metro e mezzo di statura […] un nano è una carogna di sicuro perché ha il cuore toppo, troppo vicino al buco del culo.”
Com’è come non è. Il nostro è super-dotato (si fa per dire) di un ego smisurato, inversamente proporzionale all’altezza, per una statura politica inesistente.
Del Brunetta Ferox avevamo già parlato QUI… Coriaceo, apparentemente indistruttibile, non può vivere troppo a lungo lontano dal potere e dalla ribalta, senza le quali avvizzisce in fretta. Ha la stazza di un chihuahua ed i modi gentili di un Sarcophilus incazzato. Famoso per la sua proverbiale modestia, si contraddistingue per i toni sempre pacati ed il rispetto nei confronti di chiunque sia più alto di lui. Specializzato nella caccia ai “fannulloni”, non saprebbe riconoscerli nemmeno allo specchio. Come tutti i predicatori d’accatto, fa l’esatto contrario di ciò che va sbraitando in giro:

Renato BRUNETTA

“Brunetta ha detto che i precari sono la parte peggiore d’Italia.
Ma Brunetta chi? Quello che è diventato professore associato senza concorso tramite il giudizio di idoneità previsto dall’art. 49 del DPR 382/80 (una specie di sanatoria per gli universitari precari dell’epoca)?
Sì, quello.
Quello che ha al suo attivo ben 7, diconsi SETTE, pubblicazioni scientifiche con h-index pari a 0, e due sole pubblicazioni in peer review (secondo i parametri dell’Institute for Scientific Information che valuta la qualità scientifica di uno studio secondo le citazioni che altri studiosi ne fanno), e lo hanno fatto pure ordinario?
Sì, quello.
Quello che ha preso in affitto a Roma una casa dell’Inpdai a 350 euro e poi l’ha potuta comprare per 113.000 euro (4 vani con verandina in zona parco Appia antica) senza averne diritto per legge?
Sì, quello.
Quello che ha comprato due ruderi a Ravello per due lire trasformandoli in un supervillone da milioni grazie a opportune modifiche catastali?
Sì, quello.
Quello che sia come eurodeputato che come consigliere comunale ha sempre avuto le medie di presenza più basse fra i suoi colleghi, giusto appena sopra la soglia che permette di beccarsi per intero i rimborsi spese?
Sì, quello.
Quello che è andato in pensione dall’università nel 2009 alla veneranda età di 59 anni?
Sì, quello.
Quello che da piccolo era talmente povero che ha giurato a se stesso che avrebbe fatto di tutto pur di riscattarsi socialmente e così infatti ha fatto, tramite l’amicizia di uomini onorevoli come Craxi prima e Berlusconi poi?
Sì, sì, quello lì”

  (dal blog dei KAI ZEN)

La sua arma segreta consiste nel rivendere da almeno 30 anni le medesime panzane e trovare sempre qualcuno disposto a portarselo al governo, dopo ogni fallimento.
Abilità speciale: “si auto-rigenera ogni volta, ancora più piccolo e indisponente”.

Io Ingoio La Pitonessa e le Amazzoni
Generalissima delle Amazzoni, l’unità d’elite delle valchirie del Papi, è la donna di plastica al comando delle barbie cotonate che avvolgono il corpo del re in una spirale protettiva. Come una pitonessa, Lei avvolge le proprie vittime con implacabile costanza, le stritola lentamente, e soprattutto (ipse dixit!) INGOIA.
La sua arma segreta prevede forme di autocombustione, con sprigionamento di miasmi tossici da diossina.
Abilità speciali: “respingimento dei nemici a colpi di botox e lancio di tette al silicone”.

E tuttavia il resto del Bestiario è potenzialmente infinito…
Angelino Alfano Come non rimanere ammaliati dall’intelligenza folgorante di un Angelino Alfano, ministro dell’interno a sua insaputa e (quel che è peggio!) vicepremier, nonché delfino spiaggiato del berlusconismo al tramonto?!?
Mariangela Lupimariangela-lupiCome resistere al fascino della nostra tenera Mariangela di Chiesa e di Governo, col suo ingenuo candore da verginella in politica?
Giuliano Ferrara Senza contare, tra i molti, i vari Cicciopotamo… i Sallusti Erectus… e tutto il fiero campionario dello zoo al gran completo con tutta la nutrita compagnia dei freaks.

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(50) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 30 aprile 2013 by Sendivogius

Classifica APRILE 2013

Lo ScudofaggioNel 1994, in concomitanza con l’insediamento del primo governo Berlusoni, un eccezionale Paolo Rossi dava lettura della lista dei ministri, sulle note della marcetta del 7° Cavalleggeri del gen. Custer

Dopo un ventennio trascorso pessimamente, abbiamo un nuovo esecutivo che non ha davvero nulla da invidiare al lontano predecessore… Governo democristianissimo per la DC che verrà, con un Letta presidente. L’uno o l’altro è indifferente, poiché nel gioco delle parti sono assolutamente complementari. Il piatto è servito: una manciata di tecnocrati per gli affari che contano e una raffazzonata selezione per contorno con quarte scelte di partito, tra i quali si distinguono le papi-girls e nullità come lo stralunato Andrea Orlando (di cui a suo tempo avevamo già parlato QUI), con la Nunzia De Girolamo (PdL) famosa più che altro per essere la moglie di Francesco Boccia (PD), bocconiano di Letta e di governo. Tutti in ostaggio del Pornonano, che mira all’impunità ed allo scranno di senatore a vita.
Per la fondamentale gestione della cosa pubblica, l’importante è che i nuovi ministri siano “giovani” e “donne”, variabili relative assurte a requisito essenziale di governo, che qualche buontempone aveva pure la spudoratezza di chiamare “del cambiamento”..!

Era meglio morire da piccoli,
suicidarsi col tappa-turaccioli,
soffocarsi con tanti batuffoli,
che vedere ‘sto schifo da grandi!
Era meglio morire da piccoli,
soffocati da un bacio di Muccioli,
era meglio morire da piccoli
che vedere ‘sto schifo da grandi!
Era meglio morire da piccoli
con la testa tutta piena di riccoli
soffocati da tanti turaccioli
che vedere ‘sto schifo da grandi!

Complimenti vivissimi invece a Beppe Grillo che è riuscito finora non solo a rianimare il papi Silvio, risorto all’ennesima potenza, ma ha anche ottenuto l’incredibile miracolo di resuscitare addirittura la DC, a 20 anni dalla sua scomparsa.
Dopo aver rigettato ogni possibile responsabilità di governo, per mesi ha spinto con tutte le sue forze il resto del Parlamento verso il governo delle larghe intese, da lui fortissimamente auspicato, per poter continuare a campare di rendita dall’alto della sua torre d’avorio, nel proprio splendido isolamento. Come un santo stilita, in questi mesi ha sputazzato addosso a chiunque abbia osato avvicinarsi alla sua colonna, insultando tutto e tutti. In quanto, nella sua manichea visione del mondo, “contaminarsi vuol dire sporcarsi di merda”, anche se in tutta sincerità sarebbe difficile notare la differenza.
Dopo aver umiliato in tutti i modi possibili l’impacciato Pierluigi Bersani (l’unico davvero contrario al “governissimo”), dopo aver usato la candidatura di Stefano Rodotà come un ariete per provocare l’implosione del centrosinistra, facendo leva sulle spaccature interne del partito bestemmia, tuona ora contro l’inciucio gridando al “golpettino”. Perché, cos’altro si aspettava?!?
E si lamenta che gli adepti della sua setta siano (parole sue) “disprezzati e trattati come dei coglioni”. Non immagina quanto ciò sia vero… e mai abbastanza! Alla prova dei fatti, non si capisce perché la considerazione ed il trattamento riservato ai suoi boots animati dovrebbe poi essere diverso.
Almeno questa piccola soddisfazione.
In compenso, gli ensiferi non avranno più scuse per non presentare i loro disegnini di legge. E per questo dovranno usare carta e penna, al posto dell’apriscatole (ammesso che poi sappiano come funziona). Soprattutto, adesso che c’è una maggioranza e opposizioni definite, potranno essere costituite le tanto invocate commissioni parlamentari, così potremo finalmente vedere i pentastellati all’opera, nell’avventurosa scoperta dei “segreti della casta”. In proposito, dopo aver rifiutato ogni confronto e dialogo con qualsivoglia controparte parlamentare additata al pubblico disprezzo, non si capisce a che titolo il Grullo ed i suoi replicanti pretendano per sé, come fosse un atto dovuto, la presidenza delle commissioni sulla vigilanza RAI e sui Servizi segreti… Forse perché Grillo è simpatico, è intelligente, è educato e rispettoso degli interlocutori istituzionali. Così, alla fine della giostra impazzita, pare proprio che sarà il “capo politico” ad andare affanculo.
E con ciò chiudiamo (per ora) questa lunga parentesi sul fenomeno grillista, al quale abbiamo dedicato fin troppo del nostro tempo e delle nostre attenzioni.
Invece, è tempo di dare la parola ai protagonisti assoluti della classifica (ricca come non mai!), se ancora ci fossero dubbi sullo stato confusionale del partito bestemmia, la cui “sinistra” (si fa per dire) sembra fare persino più schifo dell’area clericale… Ma zitti proprio no, eh?!?

Hit Parade del mese:

01. NON TROMBATE MIA MOGLIE!

[25 Apr.] «Fuori chi non vota la fiducia al governo»
 (Francesco Boccia, il Marito)

Pornonano02. LARGHE INTESE

[18 Apr.] «L’Associazione Nazionale Magistrati è come la P2, agisce segretamente, tenendo nascosti i nomi dei loro associati.»
 (Silvio Berlusconi, il Piduista)

03 - Enrico Letta (1)03. LETTA FOREVER (I)

[08 Apr.] «Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile.»
 (Enrico Letta, l’Incaricato)

03 - Enrico Letta (2)03.bis LETTA FOREVER (II)

[22 Apr.] «Io premier? Tutte balle dei giornalisti»
 (Enrico Letta, il Premier)

04 - Andrea Orlando04. MAI DIRE PD

[22 Apr.] «Sono contrario a un governo Pd-Pdl»
 (Andra Orlando, ministro del governo Pd-Pdl)

Dario Franceschini04.bis MAI DIRE PD (II)

[23 Apr.] «Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano»
 (Dario Franceschini, ministro del governo Pd-Pdl)

Cesare Damiano04.tris MAI DIRE PD (III)

[18 Apr.] «Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il PD»
 (Cesare Damiano, granitico)

Fausto Raciti04.quater MAI DIRE PD (IV)

[24 Apr.] «Serve un governo di cambiamento vero ed è impensabile farlo con chi in questi anni ha sempre dimostrato di avere idee opposte alle nostre»
 (Fausto Raciti, Coerente)

Rosi Bindi04.quinter MAI DIRE PD (V)

[21 Apr.] «Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo»
 (Rosi Bindi, la Pasionaria)

Roberto Speranza (I)05. MAI DIRE PD: Senza Speranza (I)

[07 Apr.] «Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno»
 (Roberto Speranza, il Politicista)

Roberto Speranza (II)05.bis MAI DIRE PD: Senza Speranza (II)

[08 Apr.] «Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl»
 (Roberto Speranza, Impossibilista)

Roberto Speranza (III)05.ter MAI DIRE PD: Senza Speranza (III)

[26 Apr.] «Il PD sosterrà convintamente il governo Letta»
 (Roberto Speranza, Governista)

Matteo Orfini06. MAI DIRE PD: l’importanza di chiamarsi Orfini (I)

[20 Apr.] «Renzi premier? Una follia. Ma fa bene ad andare da Maria de Filippi, ad Amici, spero almeno che dica cose di buon senso.»
 (Matteo Orfini, l’Intransigente)

Matteo Orfini (2)06.bis MAI DIRE PD: l’importanza di chiamarsi Orfini (II)

[24 Apr.] «Domani in direzione proporrò Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio»
 (Matteo Orfini, il Moderato)

Matteo Orfini (1)06.ter MAI DIRE PD: Orfini alla mattina…

[22 Apr.] «Ho sostenuto e continuo a sostenere la mia netta contrarietà a un governo basato su un accordo politico fra PD e PdL. Su questa linea insisterò anche nella riunione della direzione di domani. Il voto di fiducia al governo che si presenterà alle Camere avrà un valore decisivo per quello che il PD sarà nei prossimi anni. Si tratta quindi di una scelta politica e spero che il PD non decida di cambiare la propria natura»
 (Matteo Orfini, Contronatura)

Matteo Orfini (3)06.quater MAI DIRE PD: …e alla sera

[22 Apr.] «Io sono contrario ma se il gruppo decide di sì, seguo»
 (Matteo Orfini, fedele alla linea)

Corradino Mineo07. MAI DIRE PD: Corradino anche tu

[25 Apr.] «Se ci fosse una squadra decente, cioè senza provocazioni esplicite, darei la fiducia a un governo presieduto da Enrico Letta, ma leggo di Schifani alla Giustizia o all’Interno. Un senatore siciliano non può votarlo.»
 (Corradino Mineo, l’Indisponibile)

Corradino Mineo (1)07.bis MAI DIRE PD: Corradino in cerca di senso

[30 Apr.] «Voterò la fiducia, perché il partito con il quale sono stato eletto ha commesso gravi errori. Non ha avuto il coraggio di sostenere Stefano Rodotà né Romano Prodi, ha chiesto a Napolitano di ricandidarsi pur sapendo che il Presidente della Repubblica voleva per 2013 lo stesso schema del 76, quelle “larghe intese”, che suonano radicale sconfessione di tutto quello per cui la “Coalizione Italia Bene Comune” ha chiesto i voti.»
 (Corradino Mineo, senatore siciliano)

Rocco Casalino08. The Others: ABBASSIAMO I TONI

[22 Apr.] «Se mi è piaciuto il discorso di Napolitano? Ma non hai sentito? Ci ha attaccato! Una cosa da Ancien Régime… ma arriverà una decapitazione!»
 (Rocco Casalino, esperto in comunicazione del M5S)

Matrangeli08.bis The Others: SENZA PAROLE

[23 Apr.] «Io sono il senatore Bruce Lee, io non ho paura di niente, io ne atterro 50 alla volta! Avete fatto caso che durante il mio processo la qualità dello streaming era bassa? Questo per non far ascoltare le mie parole, le parole di Bruce Lee!»
 (Marino Mastrangeli, Espulso a 5 stelle)

Manlio Di Stefano08.ter The Others: AMPLESSI SOLITARI

[03 Apr.] «L’analisi demografica delle adesioni alla mia pagina facebook mi da un segnale chiaro: le donne non sono attratte dal mio messaggio politico. Perché?»
 (Manlio Di Stefano, Onorevole Onanista a 5 stelle)

Roberto Ciotti08.quater The Others: I COSTI DELLA POLITICA

[09 Apr.] «Io ho dovuto chiedere un prestito, perché sennò non ce la facevo. Finora me li ha prestati mia sorella, ora ho dovuto chiedere un prestito alla banca per arrivare fino alla fine del mese. Perché comunque vivere a Roma costa»
 (Roberto Cotti, povero senatore a 5 stelle)

Luca Zaia09. PREVISIONI PADANE

[04 Apr.] «Si oscurino le previsioni meteo per il Veneto o procederemo per danni! Lanciamo un appello perché questi signori ci cancellino dalle previsioni del tempo: che facciano un’area tutta nera, non ci importa nulla. Meglio tornare a Bernacca e alle sue previsioni per macro aree. Con i nostri legali stiamo valutando ipotesi di richieste danni se i gestori dei siti internet continueranno sulla loro strada. Torniamo alla semplicità, come il Papa che dice “buonasera”. Pensiamo di essere meglio di Dio?»
 (Luca Zaia, il Gauleiter del Veneto)

Micaela Biancofiore09.bis LA MIA DROGA SI CHIAMA SILVIO

[22 Apr.] «Silvio Berlusconi sarebbe uno straordinario Presidente della Repubblica, nessuno più di lui sarebbe vero Garante dell’Unità dello Stato, vero padre della Patria, vero paladino dell’Italia e degli italiani. Ha confermato di avere l’Italia nel cuore e una non comune levatura di statista. Se si è onesti bisogna dirlo: lui al Quirinale migliorerebbe il Paese»
 (Micaela Biancofiore, Inconfondibile)

Cane morto10. E ‘STI CAZZI!?!

[20 Apr.] «Tra i nuovi contenuti che sto preparando c’è anche un reality-dog che è dedicato al mio cane»
 (Simona Ventura, la Canara)

Lidia Ravera10.bis SPIRITO DI SACRIFICIO

[23 Apr.] «Ho rinunciato alla mia libertà e alla mia vita da privilegiata per impegnarmi alla Regione Lazio. Il mio è un grande sacrificio: il primo maggio di ogni anno parto per Stromboli e ci rimango sei mesi, fino alla fine di ottobre, da dove produco reddito seduta sul mio terrazzo»
 (Lidia Ravera, Sacrificabile)

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Immortal ad Vitam

Posted in Masters of Universe with tags , , , , , on 29 settembre 2011 by Sendivogius

Difficile a credersi, oggi il papi nazionale festeggia la Venerabile età di 75 anni, raggiungendo i 3/4 di un secolo di vita.
In pratica, è nato nel XV° Anno dell’era fascista: l’Italia era ancora una monarchia non travestita da repubblica; il Cavalier Benito proclamava l’Impero e stringeva l’asse di ferro con la Germania nazista di Adolf Hitler. Il generalissimo Francisco Franco, sostenuto dai nazi-fascisti, scatenava le sue truppe coloniali contro il governo democratico di Spagna. In Etiopia, gli Abissini venivano gasati, con bombardamenti chimici dalle armate d’invasione dei generali Pietro Badoglio e Rodolfo Graziani… i soliti Italiani brava gente.
Nel Belpaese, un Giovanni Agnelli presenta la prima utilitaria FIAT… i ragazzi indossano pantaloni alla zuava… lo spettacolo più amato è il cabaret… il divo di Hollywood è Errol Flynn, mentre al cinema si celebrano le gesta della Guerra di Crimea (1854) con la premiatissima “Carica dei 600”
Bisogna comprenderlo: appartiene ad un altra era geologica e certo l’età avanzata non l’aiuta. È cresciuto con la Guerra Fredda e i suoi rigori ideologici… La D.C. e le relative crociate… L’ossessione per i kommunisti ed il maccartismo… La formazione culturale è questa e quelli sono i suoi “referenti storici”. Seguono la passione per i grembiulini massonici; le smargiassate da bauscia di provincia, col mito della “patonza”… la Milano da bere e, soprattutto, da fottere!
E lì si è fermato, in una camera del tempo inesorabilmente bloccata all’anno 1956, che idealmente sembra non aver mai superato.
Per questo, ad un popolo di citrulli semianalfabeti e vecchi rincoglioniti nostalgici del Ventennio, il gran Barzellettiere di Arcore piace e continuerà a piacere. È il ritratto di una Giovinezza cantata tra moschetti e saluti… al duce! È l’illusione di salvezza, rivolta al passato, contro le minacce della modernità, nella nostalgia senile dei bei tempi che furono…
 In pratica, sembra di assistere ad una parodia porno di Dorian Gray: il dandy depravato che grazie ad un patto col diavolo non invecchia mai, imprigionando i segni esteriori della corruzione e del decadimento fisico in un ritratto stregato
Più prosaicamente, il nostro Latin Laughter, senza scomodare il buon Lucifero, ha risolto l’annoso problema con ampie spennellate di cerone, forniture industriali di fondotinta, pompaggi seriali di botox e polipeptidi aggregati, trapianti pilliferi e pappagorgia grappettata via lifting, protesi idrauliche per la virilità artificiale del primo prostatico bionico e flebo di cialis per l’Utilizzatore finale di marchette…
E pazienza se, col susseguirsi dei lustri, il risultato finale assomiglia sempre più ad un make-up per l’imbalsamazione funebre. In quanto alla “corruzione”… ha sdoganato anche quella, facendo del marcio che appesta il paese un vanto nazionale.
Ormai le comparsate pubbliche, e soprattutto televisive, di questa mummia animata presentano inquietanti analogie con l’esposizione della salma del caro estinto: un horror-movie da anni ’50 con uno zombie arrapato in un’Italia da vomito.

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PULP FICTION

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , on 2 settembre 2011 by Sendivogius

«Ho aiutato una persona e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio»
Silvio Berlusconi
  (01/09/2011)

Il beneficiato in questione, con tanto di prole a carico, è l’imprenditore Giampaolo Tarantini, assai attivo in ambito sanitario. Per i troppi smemorati in circolazione, Tarantini era anche l’ex vicino di casa del papi durante i suoi soggiorni sardi, nelle immediate adiacenze di Villa Certosa: il mega villone diventato famoso per le foto di Antonello Zappadu, per le tette maggiorate di Angela Sozio, e per il batocchio al vento di Mirek Topolanek (ex premier ceko). Senza per questo dimenticare le oltre quaranta ‘susanne’ bianco vestite, più o meno disponibili col ‘vecchione’, tra le quali fece storia la bionda (e minorenne) Noemi Letizia. Il papi, si sa, è generoso e nutre una smisurata attenzione nei confronti delle minori, meglio se non accompagnate… In precedenza si era già curato, personalmente, di Ruby Rubacuori, la nipotina del dittatore Mubarak, alla quale ha comprato un depilatore gigante per distoglierla dalla prostituzione: pratica evidentemente molto quotata tra le famiglie allargate dei capi di Stato.
Soprattutto, Giampaolo Tarantini (insieme a Lele Mora) è stato il fornitore ufficiale dell’utilizzatore finale, specializzandosi nella consegna a domicilio del troiume d’asporto, variamente reclutato a titolo oneroso. Ed è stato quanto mai attivo, nel vano tentativo di ritagliarsi una fetta della ghiottissima torta degli appalti miliardari, a gestione speciale dell’abortita Protezione Civile S.p.A. di Guido Bertolaso e dell’onnipresente Gianni Letta [QUI].
Il papi è un po’ come Babbo Natale, con la differenza che è attivo tutto l’anno e non chiude mai per ferie; è inesauribile come il Pozzo di S.Patrizio!
Hai problemi con le rate del mutuo?
Hai perso il lavoro e non riesci a trovare un nuovo impiego?
I soldi non bastano mai e non sai come sfamare i tuoi bambini?
Hai un problema in sospeso da risolvere?
Scrivi una letterina al prodigo Winston Wolf di Arcore… ma prima presentagli tua figlia. Molto meglio se non ancora maggiorenne.

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L’UOMO DELLA FOLLA

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , , , , , on 14 aprile 2011 by Sendivogius

Nella notte più buia della repubblica, capita che un bivacco parlamentare di voraci macchiette in svendita, per compiacere l’Utilizzatore finale, sforni una delle più devastanti leggi della storia repubblicana e che, nel sollazzo di ogni buonsenso, trasformi il processo penale in un “tana libera tutti”, rapportato al censo di chi meglio gli avvocati può pagare.
Dai manipoli agli Scilipoti, dall’impunità allo Stato d’eccezione, sembra di trovarsi nella situazione demenziale di chi ascolta l’orchestrina del Titanic aggrappato alla balaustra di poppa, mentre la nave affonda
Dopo un ventennio di cure ad personam e massicce iniezioni di rincoglionimento mediatico, finalmente l’Italia è diventata una solida Pornocrazia, fondata sul meretricio e sulla devoluzione…delle coscienze!
Il principio cogente della Nazione rifondata risiede nel ‘fottere’ ad oltranza: vero momento di identificazione collettiva di chi, essendo incapace di dare, non può far altro che vendersi, nell’illusione di avere e nella certezza di ‘prenderlo’.
È la prostituzione infatti la condizione ideale di un paese accondiscendente attorno alla miserie umane del Pornonano, proiettate ben oltre gli squallidi siparietti postribolari del bunga-bunga per il sollazzo del satrapo in calore:
Prostituzione mentale di una plebe che tutto accetta con supina indifferenza, nel servaggio compiaciuto della questua generalizzata, e intanto “sugge” (senza champagne) accovacciata ai piedi del suo Sultano ridanciano…
 Prostituzione organica di un parlamento appecoronato di marchettari a contratto, di gaglioffi gorgoglioni che umiliano la ragione e la logica, in evidente assenza di dignità, perennemente in saldo e disponibili ad ogni ribasso. Senza vergogna perché totalmente privi di decenza, sono le truppe d’assalto in livrea al servizio dell’Imperatore.

È una simpatica Italietta, intimidita e vigliacca, frustrata nella sua irrilevanza internazionale, prostrata nella sua decadenza economica, abbrutita nella sua desolante insipienza culturale, e per questo continuamente in cerca di rassicurazioni. Fedele alla tradizione, non poteva che scegliere il peggio, ritrovando il suo omino della provvidenza nella variante ingrifata e miniaturizzata di una barzelletta ambulante, conforme allo spirito dei tempi, a immagine e somiglianza dei suoi devoti.
Tuttavia, come insegna il Belli nei suoi sonetti, bisognerebbe diffidare di chi sghignazza in continuazione; chi ride sempre, in fondo, non fa altro che “mostrare i denti”…

 Le risate del Papa

Er Papa ride? Male, amico! E’ segno
Ch’a momenti er zu popolo ha da piagne!
Le risatine de sto bon patrigno
Pe noi fijastri so’ sempre compagne.
 
Ste facciacce che porteno er triregno
S’assomijeno tutte ale castagne:
belle de fora, eppoi, peddìo de legno,
muffe de dentro e piene de magagne.
 
Er Papa ghigna?
Ce so guai per aria:
tanto più ch’er zù ride de sti tempi
nun me pare una cosa necessaria.
 
Fiji mii cari, state bene attenti.
Sovrani in allegria so brutti esempi.
Chi ride cosa fa? Mostra li denti.

 [G.G.Belli 17/11/1833]

D’altronde, il Papi nazionale è il grimaldello da scasso che ha fatto saltare i tombini dalle fogne della storia: liberata da ogni inibizione o pudore residuo, una certa Italia può finalmente tirare fuori dalla naftalina la vecchia camicia nera del nonno per marcire marciando.
D’altra parte, il berlusconismo è sempre più psicologia collettiva ed identità condivisa, strutturato in movimento di massa destinato a sopravvivere alle declinanti fortune del suo logorato demiurgo. Per quanto pervasivo e forte economicamente, il potere berlusconiano infatti non potrebbe resistere tanto a lungo senza una vasta identificazione popolare, basata su di un radicato consenso, coniugata alla capacità di sollecitare l’immaginario del suo potenziale elettorato con l’afflusso costante di suggestioni condivise.

«La naturale sete di comando dei capi viene assecondata dal naturale bisogno della folla di venir guidata, nonché dalla sua indifferenza. Nelle masse vi è proprio un profondo impulso a venerare chi sta in alto. Nel loro primitivo idealismo, esse hanno bisogno di divinità terrestri, alle quali si attaccano di affetto tanto più cieco, quanto più aspramente la durezza della vita le afferra. Sovente questo bisogno di adorare è l’unico rocher de bronze che sopravviva alla metamorfosi delle loro convinzioni.»

 Robert Michels
Democrazia e legge ferrea dell’oligarchia (1909)

E forse, volendo fornire un vestito culturale per coprire le vergogne del berlusconismo, bisognerebbe ricorrere proprio ai teorici dell’Oligarchia, passando per la teologia politica di Karl Schmitt, in una riscoperta dei classici del pensiero conservatore.

[Si tratta di autori ai quali avevamo già avuto modo di accennare in passato nelle pagine riservate ai commenti. In particolare, vi avevamo fatto riferimento in almeno tre diverse occasioni: (1) (2)(3).]

Soprattutto, per spiegare i meccanismi di questa sorta di fascinazione collettiva, alla base della seduzione berlusconiana e della sua potenza ammaliatrice, si potrebbero persino rispolverare gli studi di Gustave Le Bon che nella sua opera più famosa, ‘Psicologia delle folle’ (1895), analizzava i comportamenti delle folle “da un punto di vista psicologico”, cercando di individuarne caratteristiche e orientamenti comuni da catalogare scientificamente. Tramite la classificazione delle folle e la definizione delle tecniche di persuasione più efficaci, Le Bon si propone di fornire i meccanismi di controllo e finanche di disinnesco del potenziale demagogico ed eversivo del quale una massa teleguidata è naturale vettore d’infezione.
Gustave Le Bon disprezza infatti le folle organizzate (eterogenee e non anonime) nella loro suggestionabilità irrazionale e nel “semplicismo” manipolabile delle loro opinioni a fini politici (folle elettorali). Nella sua visione sostanzialmente elitaria, Le Bon diffida profondamente della democrazia in quanto coinvolgimento popolare di massa, e che intimamente aborre, vedendo in essa una regressione distruttiva ed un potenziale pericolo sociale.
Liquidato tra i pensatori reazionari, la sua opera è stata assai apprezzata dai totalitarismi di ogni colore: da Mussolini a Lenin, passando per Hitler. In particolare, Benito Mussolini ne era affascinato ed utilizzava la “Psicologia delle Folle” alla stregua di un manuale pratico per la conquista indolore del consenso, mentre le violenze squadristiche del regime trovavano invece la loro giustificazione intellettuale nella ruminazione di Georges Sorel (‘Riflessioni sulla violenza‘).

La “Psicologia delle folle”, 116 anni ben portati, contiene aspetti curiosi che a tutt’oggi conservano una loro validità più che mai attuale. È illuminante constatare come certi principi, certe disamine culturali, si ripropongano con costanza nel tempo rimanendo sostanzialmente invariate nei loro condizionamenti psicologici. È sconcertante notare come il Pornocrate (che di sicuro non ha mai letto l’opera di Le Bon) ne conosca alla perfezione i meccanismi e gli umori, gestendoli a suo personale profitto con assoluta dimestichezza.
Nel Cap.II (parte I) Gustave Le Bon si propone di analizzare “sentimenti e moralità delle folle”, che sviluppa in punti analitici. Riportiamo alcuni estratti tra i più significativi:

1. – Impulsività, mobilità e irritabilità delle folle.
 La folla, alla mercé di tutti gli stimoli esterni, ne riflette le continue variazioni. Dunque é schiava degli impulsi che riceve.

2. – Suggestionabilità e credulità delle folle.
La folla pensa per immagini, e l’immagine evocata ne evoca essa stessa molte altre che non hanno nessun nesso logico con la prima. Si capisce facilmente questo stato pensando alle bizzarre successioni d’idee a cui ci porta qualche volta l’evocazione di un fatto qualsiasi. La ragione ci fa vedere l’incoerenza di simili immagini, ma la folla non la vede; e confonderà con l’avvenimento stesso tutto quello che la sua immaginazione vi aggiunge, deformandolo. Incapace di separare il soggettivo dall’obiettivo, la folla ammette come reali le immagini evocate nel suo spirito, e che, il più delle volte, non hanno nessuna parentela col fatto osservato.
[…] La qualità mentale degli individui di cui si compone la folla non smentisce questo principio. Questa qualità non ha importanza. Dal momento che sono in folla, l’ignorante e il dotto diventano egualmente incapaci di fare osservazioni.

3.° – Esagerazione e semplicismo dei sentimenti delle folle.
La semplicità e l’esagerazione dei sentimenti delle folle le preservano dal dubbio e dall’incertezza. Come le donne, esse vanno subito agli estremi. La supposizione si trasforma senz’altro in evidenza indiscutibile. Un principio di antipatia e di disapprovazione, che nell’individuo isolato rimarrebbe poco accentuato, diventa subito un odio feroce nell’individuo della folla.
[…] Nelle folle, l’imbecille, l’ignorante e l’invidioso sono liberati dal sentimento della loro nullità e impotenza, che é sostituita dalla nozione di una forza brutale, passeggera, ma immensa.
[…] Non essendo la folla impressionata che da sentimenti eccessivi, l’oratore che vuole sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere, e non mai tentare di nulla dimostrare con un ragionamento, sono i procedimenti di argomentazione familiari agli oratori di riunioni popolari.

4.° – Intolleranza, autoritarismo e conservatorismo delle folle.
Le folle, non conoscendo che i sentimenti semplici ed estremi, accettano e rifiutano in blocco le opinioni, le idee, le credenze che vengono suggerite loro, e le considerano come verità assolute o come errori non meno assoluti. Quante sono le credenze nate dalla suggestione, invece d’essere state generate dal ragionamento! Tutti sanno quanto siano intolleranti le credenze religiose, e che impero dispotico esercitino sulle anime. La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei é verità o errore, e avendo d’altra parte la nozione chiara della propria forza, é autoritaria quanto intollerante. L’individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai. Nelle riunioni pubbliche, la più piccola contraddizione da parte di un oratore é accolta con urli di collera e violenti invettive, seguite ben presto da vie di fatto e dall’espulsione se l’oratore insiste un poco. Se non fossero presenti gli agenti dell’autorità, il contraddittore sarebbe spesso linciato. L’autoritarismo e l’intolleranza sono caratteristiche di tutti i generi di folle, ma vi si trovano in gradi diversi, e qui ancora riappare l’importanza fondamentale della razza, dominatrice dei sentimenti e dei pensieri umani. L’autoritarismo e l’intolleranza sono più forti nelle folle latine.
[…] L’autoritarismo e l’intolleranza sono per le folle sentimenti molto chiari, che esse sostengono tanto facilmente quanto facilmente li praticano. Le folle rispettano la forza e sono mediocremente impressionate dalla bontà, che é facilmente considerata come una forma di debolezza. Le loro simpatie non sono mai state per i padroni miti, bensì per i tiranni, che le hanno dominate con energia. Ad essi vengono innalzate le statue più imponenti. Se esse volentieri calpestano il despota detronizzato, si é perché avendo questi perduto la sua forza, rientra nella categoria dei deboli che si disprezzano e non si temono. Il tipo dell’eroe caro alle folle avrà sempre la struttura di un Cesare. Il suo pennacchio le seduce, la sua autorità si impone e la sua sciabola fa loro paura. Sempre pronta a sollevarsi contro un’autorità debole, la folla si curva servilmente dinanzi a un’autorità forte.
[…] (Le folle) hanno istinti conservatori irriducibili e, come tutti i primitivi, un rispetto feticista per le tradizioni, un orrore incosciente per le novità capaci di modificare le loro condizioni reali di vita.

Sono considerazioni dalle quali possono scaturire spunti interessanti…
a) La reiterazione della menzogna politica col ricorso all’iperbole, fatta per stupire più che per convincere, studiata per solleticare l’immaginazione piuttosto che la ragione, sovrapponendosi al ragionamento logico nella sua totale sostituzione, quasi in funzione mitopoietica.
b) Il bisogno di mostrarsi “cattivi”, insieme alle esibizioni muscolari, per assicurarsi il favore di certo elettorato (soprattutto quello in camicia verde), particolarmente sensibile alle seduzioni dell’uomo forte, capace di galvanizzarne gli istinti più beceri e retrivi, nel disprezzo del “debole” (sia esso povero, diverso, immigrato).
c) La predisposizione naturale delle “folle latine” verso il cesarismo e la loro intrinseca natura reazionaria.

Né Gustave Le Bon perde occasione per ribadire l’impermeabilità delle folle al ragionamento razionale, che quanto più è complesso tanto più sfugge alla loro comprensione logica.
L’elemento predominante nella costruzione delle opinioni risiede nell’associazione di “immagini”. Se si considera che all’epoca in cui Le Bon scriveva la TV non esisteva, si può capire quale sia l’impatto del medium televisivo su una platea sostanzialmente amorfa che si attiva unicamente per etorodirezione…

 – I ragionamenti delle folle –
«Si può dire in modo assoluto che le folle non sono influenzabili con ragionamenti. Ma gli argomenti che esse impiegano e quelli che agiscono su di esse appariscono, dal punto di vista logico, di un ordine talmente inferiore che solo per via di analogia si può qualificarli come ragionamenti. I ragionamenti inferiori delle folle sono, come i ragionamenti elevati, basati su associazioni: ma le idee associate delle folle non hanno tra di loro che legami apparenti di rassomiglianza e di successione. […] Gli oratori che sanno maneggiare le folle, presentano sempre loro associazioni di questo genere che sole possono influenzarle. Una serie di ragionamenti stringati, sarebbe totalmente incomprensibile alle folle, e perciò é permesso dire che esse non ragionano o fanno ragionamenti falsi, e non sono influenzabili con un ragionamento. La leggerezza di certi discorsi che hanno esercitato un’influenza enorme sugli uditori, talvolta stupisce alla lettura; ma si dimentica che essi furono fatti per trascinare delle collettività, e non per essere letti da filosofi. L’oratore, in intima comunione con la folla, sa evocare le immagini che la seducono. Se egli riesce, il suo scopo é stato raggiunto; e un volume di arringhe non vale le poche frasi che sono riuscite a sedurre gli animi che bisognava convincere. Inutile aggiungere che l’importanza delle folle a ragionare giustamente le priva di ogni spirito critico, vale a dire dell’attitudine di discernere la verità dall’errore, e a formulare un giudizio preciso. I giudizi che esse accettano non sono che quelli imposti e mai quelli discussi. Sotto questo punto di vista, numerosi sono gli individui che non si elevano sopra le folle. La facilità con la quale certe opinioni diventano generali deriva specialmente dalla impossibilità della gran parte degli uomini di formarsi un’opinione particolare basata sui propri ragionamenti.
[…] Le folle sono un po’ come un dormiente, in cui la ragione é momentaneamente annullata, e vede sorgere nel suo spirito delle immagini d’una intensità estrema, ma che si dissipano subito appena vengono a contatto con la riflessione. Le folle, essendo incapaci di riflettere e di ragionare, non conoscono l’inverosimile; ora, le cose più inverosimili sono generalmente quelle che colpiscono di più. Per questo le folle sono impressionate maggiormente da ciò che c’é di meraviglioso e di leggendario negli avvenimenti. Il meraviglioso e il leggendario sono in realtà i veri sostegni delle civiltà. Nella storia l’apparenza ha sempre avuto più importanza della realtà. L’irreale predomina sul reale.
[…] Le folle, non potendo pensare che per immagini, non si lasciano impressionare che dalle immagini. Soltanto queste ultime le spaventano o le entusiasmano e regolano i loro atti

 “Psicologia della folla”
CAP.III – Parte I 
(Idee, ragionamenti, e immaginazione delle folle)

Per questo gran parte degli italiani crede che il Pornocrate abbia costruito il suo impero economico, investendo la liquidazione paterna. E se sono disposti ad accettare che Ruby sia la nipote di Mubarak… Se sono disposti a credere che gli Scilipoti, i Razzi e munnizza varia siano un gruppo di “responsabili”… Se sono convinti che l’ultima schifezza appena sfornata da un parlamento di dipendenti Publitalia e di avvocati (la legge ammazza-processi), inerente la prescrizione breve, sia una norma fondamentale a tutela di tutti i cittadini e che ora i processi saranno più rapidi….
Allora l’Italietta delle folle plaudenti non può che vedersi confermata nel suo intrinseco ruolo di paese di merda.

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Porci senza le ali

Posted in Masters of Universe, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 febbraio 2011 by Sendivogius

Per la fortunata serie “Wild Parties”, prosegue la telenovela sulle calde notti del Sultano di Arcore, mentre dal cilindro impazzito del satiriaco Bagatto, al posto delle conigliette, continuano a spuntare legioni di costose papi-girls a libro paga.
Per un breve riepilogo delle puntate precedenti vi suggeriamo di cliccare QUI  e anche  QUI.
Ora, a leggere atti e circostanze, è chiaro che si tratta di un odioso complotto ordito ai danni del nostro sobrio Presidente del Consiglio il quale, com’è noto, ama organizzare innocenti cene casalinghe con ospiti selezionate, per scambiare opinioni sui temi della politica nazionale, come variante nostrana alle famose chiacchierate al caminettodi Roosevelt.
E nel nostro caso, come tutti sanno, a 74 anni suonati, chiunque tornando a casa la sera non desidera altro che parlare di lavoro con le amichette della propria nipotina. Quando si dice passione
È naturale che tra le partecipanti, rigorosamente femminili, alle rilassanti serate con discorso dello statista, ci siano anche frizzanti peripatetiche carioca ed altre giovanissime signorine di non definita professione, reclutate per l’allestimento coreografico.

Quando io vado a queste cene… c’è solo lui come uomo. E’ unico e solo protagonista esclusivo! Non c’è un altro maschio al di fuori di Lui.
(Immacolata De Vivo)

È cosa assolutamente normale che a tutte le ospiti venga versato una sorta di gettone presenza, con il pagamento di ulteriori provvigioni in denaro per coloro volessero meglio approfondire la conoscenza del generoso presidente durante il dopocena…
Soltanto per un malizioso equivoco si potrebbe pensare al coinvolgimento del premier italiano in un sordido giro di prostituzione minorile, con l’allestimento di festini hard a domicilio.
Solo per interessata malevolenza si poteva ipotizzare l’organizzazione di un servizio di approvvigionamento carni fresche, appaltato ai duumviri Mora-Fede, e prima ancora all’intraprendente Giampaolo Tarantini, con la costituzione di un apposito ufficio di collocamento e pagamenti (gestito da Giuseppe Spinelli) per la sistemazione delle favorite pronto uso, a loro volta affidate alle cure di Nicole Minetti nel ruolo di amministratrice delle ingorde cocottes milanesi. Perché ogni residenza (Villa Certosa in Sardegna; Palazzo Grazioli a Roma..) avrebbe il suo harem annesso alle dotazioni della casa e ognuna con la propria maitresse di competenza.

Galeotta fu la notte del 28/05/2010, animata dalle concitate manovre diplomatiche per il rilascio delle nipote minorenne di Mubarak, improvvidamente arrestata per furto a Milano, scoperchiando il tetto sul Gran Serraglio del rais italico.
A ristabilimento della giusta verità, la Camera dei deputati, con votazione a maggioranza (03/02/2011), ha giustamente negato l’autorizzazione ad acquisire documenti nello studio privato del ragionier Spinelli, provvidenzialmente commutato in ‘segreteria politica’.

Nel contattare la Questura di Milano il Presidente del Consiglio ha voluto tutelare il prestigio internazionale dell’Italia, giacché presso la medesima Questura era detenuta, a quanto poteva legittimamente risultargli, la nipote di un Capo di Stato estero. È quindi del tutto evidente che il Presidente del Consiglio si è preoccupato di tutelare le relazioni internazionali del nostro Paese.

È del tutto evidente che le legittime rimostranze sullo stato di detenzione della nipote di Mubarak siano state comunicate al Presidente del Consiglio da una prostituta brasiliana che, sicuramente per motivi di prestigio, intratteneva solide relazioni con l’entourage del Capo del Governo italiano e che, per la bisogna, sembra fosse in possesso dell’utenza diretta (compreso il fisso della residenza romana) del premier Berlusconi, archiviato in rubrica come “Papi Silvio Berluscone” e notoriamente nelle disponibilità di chiunque voglia telefonargli (anche durante un vertice a Parigi!).
 È altresì prassi comune che, proprio per evitare un incidente diplomatico, non venga contattato il consolato egiziano né informato l’ambasciatore in Italia. La nipote di un “Capo di Stato estero” viene invece affidata all’amorevole tutela di un consigliere regionale che, tempo 5 minuti, la scarica sul marciapiede appioppandola alla signorina Conceicao dos Santos (una parente del presidente Lula?).
L’anomalo rilascio della nipote di Mubarak suscita presto l’interesse della magistratura, non foss’altro perché in Questura la nipotina minorenne ci ritorna prima del previsto, dopo una furiosa lite con la Conceicao che la ospita in casa. A questo punto, tutte le magagne sul mancato ottemperamento dell’affidamento legale, sulla violazione delle disposizioni del tribunale dei minori, sulla reale identità di Karima Keyek El Marough e sulle relazioni pericolose della ragazzina, saltano fuori in tutta la loro evidenza in quanto oggetto di rilevanza penale.
Senza che si conosca l’effettivo rilascio del  consenso da parte dello zio Mubarak, la giovane Karima in arte Ruby Rubacuori è un’assidua frequentatrice delle raffinate serate in casa del premier Berlusconi, che tanto si è prodigato per la buona riuscita delle relazioni italo-egiziane.
Ora, sulla natura delle “visitatrici” ingaggiate dal Pantaleón di Arcore e dai suoi fornitori ufficiali molto si è detto e non è il caso di infierire oltre… o forse sì!

 Progressivo nr 3060 del 25.08.2010 ore 12,00
(Lele Mora – Emilio Fede)

Fede: “ma meno male che le ho viste prima… mamma mia!”
Mora: “ma non ha portato le due delle Miss, ha portato le russe…”
Fede: “Madonna di Dio…”
Mora: “due valchirie… due valchirie…”
Fede: “quando le ho viste qua… come?”
Mora: “due valchirie dico io”
Fede: “no, ma queste due eran transessuali., per carità di Dio, ma non si può portare in giro due persone così…”
Mora: “No!”

Sulla qualità dell’intrattenimento, le fantasie erotiche non vanno oltre i classici stereotipi dell’immaginario di provincia con una riproposizione dei temi cari alla commedia sexy all’italiana dei prolifici anni ’80… E tuttavia molto ci rivelano su come avvengano certe selezioni e improvvisi balzi di carriera…

 Progressivo nr 1824 del 13.08.2010 ore 15,28
 (Lele Mora e Roberta Bonasia)

Mora: “visto che sarai la… l’infermiera ufficiale..”
Bonasia: “si (ride) anche Lui mi ha detto così…”
Mora: “devi fargli uno scherzo… devi prenderti su… quello che si misura la pressione finto e poi prendi su… un camicione quello che si usa…”
Bonasia: “quello, quello da dottoressa… con sotto niente ovviamente…”
Mora: “ce l’hai? ce l’hai quello?…”
Bonasia:(ride) “eh, no, no…”
Mora: “Lo devi andar a comprare oggi…”
Bonasia: “eh, vado a comprarlo .. si perché non ce l’ho… (ride) viene carino però, si.. sì!”
Mora: “ti metti lo stetoscopio…”
Bonasia: “è vero?…”
Mora: “su… la… camicinia da infermiera…”
Bonasia: “e già” (ride)
Mora: “e sotto le autoreggenti bianche…”
Bonasia: “guarda Lele lo faccio, ti giuro che lo faccio… non mi manca il coraggio,
credimi”
Mora: “sorpresa, però devi fare… sono l’infermiera”
Bonasia (ride): “sorpresa… perché poi mi ha detto..”
Mora: “la devo visitare gli dici…”
Bonasia: “una visita… privata… per accertarmi il suo stato di salute..”
Mora: “esatto…”
Bonasia: “che deve essere assolutamente… di alto livello, di buon livello…”
Mora: “esatto… sai quanto si diverte lui per una cosa del genere… da ridere da morire”
Bonasia: “infatti, infatti… per quel poco che l’ho conosciuto ti assicuro che è… sta allo scherzo, infatti eh…”
Mora: “si, si, fa il finto malato, fa il finto malato..”
Bonasia: “si, lo ha già fatto… quindi… proprio ieri sera”
Mora:si prevede un grande futuro per te, amore “

 Esiste un’ampia letteratura sul sesso degli anziani… e notevoli pregiudizi sulla libidine dei “vecchi” (bavosi per antonomasia)… Tuttavia, a casa propria, ognuno invita chi vuole e fa ciò che più gli piace. Purtroppo, le dimore di proprietà del premier sono state convertite per decreto in “residenze istituzionali”, e dunque sono luoghi di rilevanza pubblica, con tutto quel che ne consegue; quindi trasformate in postriboli a luci rosse per gli amori ancillari dell’Imperatore, nell’espletamento delle sue funzioni inguinali.
Naturalmente, simili considerazioni sono solo il frutto di una insanabile invidia nei confronti dell’utilizzatore finale e della sua ineguagliabile carica seduttiva, più bello di un Adone, alla quale nessuna femmina può resistere…

 Progressivo nr 602 del 25.09.2010 ore 17.38
(Imma ed Eleonora De Vivo)

Imma: “l’ho visto un pò ingrassato, capito? Imbruttito, capito?”
Eleonora: “fino all’anno scorso stava più informa adesso sta proprio più di là che di qua…”
Imma: “negli ultimi tempi…”
Eleonora: “eh lo so, ma appunto per questo, è diventato pure brutto deve solo sganciare…”
Imma: “deve solo sganciare, brava!”

 Iris Berardi, baby prostituta dai natali italo-brasiliani e habitue delle feste del presidente, è sicuramente tra le  ammiratrici più incondizionate e affezionate  del “papi Berluscone”, con libero accesso nella novella dimora istituzionale:

“Speriamo che per il compleanno sia generoso, io non gli regalo un cazzo!
…Lo sapeva bene che non mi volevo fermar li per lui per la gloria; cioè…mi fermavo li nella speranza che mi dia qualcosìna…”

È noto infatti che, in caso di bisogno, il generosissimo Silvio non lesina certo il suo aiuto, “senza alcuna correlazione tra denaro e prestazioni sessuali”.
Circostanza confermata dallo stesso Emilio Fede alla Minetti (26/09/2010):

Emilio Fede: “Comunque, comunque guarda è gente sfrontata, lui però.. Roberta gli piace da morire, e va bene! La la slava gli piace da morire e va bene!”
Nicole Minetti: “Chi è la slava? La romena là, l’Anna!”
Emilio Fede: “Si quella bionda lì, quella orrenda lì..”
Nicole Minetti: “Ah la Marianna, ho capito si, si ho capito”
Emilio Fede: “va bé, va bene… poi e., le due gemelline e., però […] io sono venuto, uscito due tre volte con quella ragazza brasiliana lì…. Poi siccome ho saputo che lei aveva detto qualcosa, ieri sera immediatamente l’ho scaricata!
..Capito? Si, no… saputo nel senso che… mi ha detto ah sai mi farebbe piacere la prossima volta, perché sai c’ho dei problemi, magari lui mi può dare una mano. Appena Lui ha sentito problemi e dare una mano… fuori dai coglioni!

Ciò che si chiede in cambio per tanta dedizione è soltanto la dimostrazione di un po’ di gratitudine e di affetto, nel nome sincero dell’amicizia. Sentimenti prevalenti nelle amabili frequentazioni del bunga-bunga…

 Progressivo nr 4441 del 04.09.2010 ore 18,25
(Lele Mora – Emilio Fede)

Emilio Fede: Ma cazzo queste non telefonano, non ti salutano, non ti ringraziano, ho dovuto chiamarla io dico: “Allora come va?”, “Bene, bene”, “Ah” dico “Va bé, allora, così spero che tua sia contenta ” “Si, si”, allora ho chiamato Daniele, ho detto: “Allora lo sai che ti dico, ma di che vada a fanculo!”
E no, ma scusa ma è evidente, no? Ma che so sceme?
Lele Mora: So sceme, so sceme!
[…]
Emilio Fede: …ma sapete dire grazie?!?
Lele Mora: Quando pigliano le minchie e., se ne accorgono della timidezza o no?
Emilio Fede: Eh, eh… appunto!
Lele Mora: Ah ah!
Emilio Fede: Quando pigliano le minchie e poi in cambio i soldi… va bene?? E cazzo!

Infatti, LUI non è certo il tipo che paga le donne per fare sesso… una cosa semplicemente inconcepibile per il suo fascino da consumato latin lover da bordello, esperto in figure di merda da primato mondiale!

 Progressivo nr 210 del 20.09.2010 ore 13,49
(Francesca Cipriani e Barbara Faggioli)

Faggioli: “Ha preso anche per te che ieri sei andata?”
Cipriani: si… va beh … aveva anche delle buste da cinque e da di più eh…allora io sono contenta … praticamente mi ha dato uguale alle altre a Ludovica, ad Elena… pensavo che magari mi distinguesse un attimo dalle altre infatti Ale e Ludovica sono entrate insieme in stanza io sono entrata dopo..da sola., perchè pensavo che lui… si va beh mi ha dato il braccialetto d’oro ..pero’., con il diamante…
…Preferivo i soldi, ma va bene anche quello.”
Faggioli: “questi sono l’inizio, dai.”
Cipriani: “lei è rimasta a dormire è..”
Faggioli: “chi?”
Cipriani: “La FICO”

Del resto, parliamo di intrattenimenti innocenti sui quali non c’è assolutamente nulla da nascondere. Infatti, le simpatiche festicciole istituzionali sono continuate anche dopo l’ufficializzazione delle indagini, come racconta una giovanissima N.T. (21 anni) introdotta nel circolo esclusivo da Arisleida Espinosa, in merito alla serata del 06/01/2011:

«Dopo cena siamo scesi in un’altra sala tipo discoteca, con le luci, il dj, il palo per la lapdance, abbiamo ballato; alcune delle ragazze con vestitini scollati. Quella sera tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli.
[…] Mentre noi ballavamo, il Presidente e Emilio Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Emilio Fede. Le ragazze baciavano il presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto anche degli spogliarelli.
[…] La maggior parte delle ragazze era straniera. Alcune delle ragazze che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o ad Emilio Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. Io non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente o da Emilio Fede.
[…] Io ritengo che tutti i presenti si siano accorti della mia timidezza, Aris era una di quelle che ballava; io ho trascorso il tempo più seduta che a ballare.
[…] Io con i miei occhi quella sera non ho visto nulla del genere, però avevo saputo da Aris che alle ragazze venivano date delle buste contenenti denaro. Aris mi ha confidato di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente, perché Aris mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni. Anzi, Aris mi disse che se fossi andata a letto col Presidente avrei ricevuto anch’io denaro.»

 La visione di questo pagliaccio pitturato, in versione nature, deve avere effetti devastanti sulle giovani fanciulle compiacenti che affollano l’alcova di Stato:

«(Ariselida) non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante.
[…] Mi diceva che durava un bel po’ perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con Aris, ma contestualmente anche con altre donne. Quindi mi si chiede se nel momento in cui ho accettato di andare ad Arcore io sapevo che cosa mi sarebbe potuto capitare, cioé di fare sesso col Cavaliere anche in presenza di altre donne. Rispondo: Sì, lo sapevo, ero preparata psicologicamente, ma quando sono arrivata lì è prevalsa, come dico, la mia timidezza. E poi, vedendolo di persona sinceramente, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita.»

 (N.T. – 15/01/2011)

Un’altra notte con Silvio? No, io no, non ce la faccio… Proprio non c’ho voglia. Mi viene il vomito solo a pensarci oggi. Giuro!”

 Barbara Faggioli
(23/10/2011)

Con coerenza, sullo scabroso tema è intervenuto anche il diretto interessato nonché protagonista indiscusso della vicenda: il Papi della Nazione, l’homo novus della Provvidenza vaticana, il feticcio a beneficio confindustriale…

“..A me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del Paese e hanno portato fango all’Italia…. Mi domando chi pagherà per questo schifo e questa vergogna!”

Naturalmente, il Pornocrate si riferisce alla libera stampa che osa informare ciò che ancora resta della pubblica opinione sugli scandali del Re Nudo. Allude ai cittadini puliti che hanno ancora la forza civile di indignarsi. Più di ogni altra cosa, pensa alla magistratura inquirente che, in virtù dell’obbligatorietà dell’azione penale, osa indagare sulle fattispecie di reato:

– Abuso di potere
– Concussione
– Corruzione di minore
– Induzione e favoreggiamento della prostituzione

Per questo, con l’ausilio dei suoi avvocati-deputati ha messo subito in cantiere una serie di aberrazioni legislative, fondamentali per il Paese, che di fatto cancellano la certezza del dirittoin Italia nel nome dell’impunità dell’Unico. Ci riferiamo all’immunità totale; all’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale; alla  responsabilità civile dei magistrati; al divieto delle intercettazioni ambientali; all’azzeramento dei tempi di prescrizione con l’introduzione del cosiddetto “processo breve”, che in realtà ammazza il processo attraverso la sua non celebrazione.
E nella sicumera che lo contraddistingue, ignora di essere la sola e vera “vergogna nazionale”. LUI è marcio in ogni sua singola cellula, ma chi ancora lo sostiene e ne asseconda le pulsioni distruttive non è migliore. È complice e più gravemente colpevole perché si presuppone non affetto dal germe della follia, che ogni giorno devasta sempre più la psiche malata dell’ululante Imperatore impazzito.

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LA TANA DEL PORCO

Posted in Muro del Pianto, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 gennaio 2011 by Sendivogius


Forse ci vorrebbe lo stilo pettegolo di uno Svetonio moderno, per immortalare la Vita privata del Cesare brianzolo e descrivere con efficacia lo squallore dei tempi moderni nella Pornocrazia berlusconiana…
Noi si ha ancora qualche residuo pudore, un impercettibile imbarazzo, di sicuro non al passo con la modernità degradante di quest’Italietta alla puttanesca, ma dalle rigorose “radici cristiane”, contornata da Family Day, Papi & mignotte.
Una domanda sorge spontanea… Ma quante sono?!?
Ci vorrebbe lo schedario di un Giacomo Casanova, uso a catalogare le sue amanti, per tenere aggiornato il registro presenze delle giovani mammifere, in continua transumanza nella reggia di Arcore per le notti brave dell’Imperatore. Di certo, servirebbe lo stile del famoso avventuriero veneziano, per offrire almeno una sponda di decenza alle squallide orgette di questo insaziabile erotomane di provincia, costantemente ingrifato.

Convinto che basti una telefonata per risolvere i problemi, in attesa di estendere il ‘segreto di Stato’ alle perversioni sessuali del Re, questo esteta dell’ammucchiata selveggia era davvero persuaso che “l’affaire Ruby” [QUI] si fosse esaurito con la farsa inscenata nella compiacente Questura milanese.
Soltanto un demente poteva credere che un sospetto caso di favoreggiamento della prostituzione minorile potesse non dare adito ad un’inchiesta penale. E infatti tanta è stata la meraviglia del vecchio pervertito (i cui disturbi mentali sono sempre più evidenti), a tal punto da produrre l’ennesimo filmino auto-assolutorio [QUI] a consumo dei fans.
Neanche i Monty Python avrebbero potuto realizzare qualcosa di meglio (o di peggio). Al centro della scena, col solito fondale plastificato, c’è Lui.. l’Unto! Inceronato e seppellito sotto un trucco pesante come una vecchia baldracca da saloon di quart’ordine, più finto dei mascheroni di Megaloman, l’Eletto parla al popolo supino per spiegare la sua verità… le solite minchiate di sempre con le quali ci ammorba da quasi 20 anni: persecuzione giudiziaria… giustizia ad orologeria… magistratura politicizzata… con giurin giurello finale (stavolta però ha risparmiato la testa di figli e nipoti).
Leggiamone qualche estratto:

E’ gravissimo che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissà cosa, visto che sostengono di avere prove così evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato. In realtà, le accuse che hanno formulato nei miei confronti sono totalmente infondate e addirittura risibili.

I locali ai quali si fa riferimento sono l’ufficio di Giuseppe Spinelli, sito in Segrate residenza Parco n.802, dove (in base alla richiesta di autorizzazione a procedere):

«..si ha motivo di ritenere possano trovarsi documenti pertinenti le abitazioni date in comodato ad alcune prostitute, nonché attinenti ai rapporti economici con queste ultime intrattenuti da Spinelli o da suoi collaboratori.»

Ovvero si tratta di un ufficio privato opportunamente trasformato in segreteria politica del presidente del consiglio, per sottrarlo agli accertamenti contabili ed i riscontri documentali sulle “attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore El Marough Karima”. Provvidamente elevato a meretricio di Stato, si pensa di estinguere il reato per sopravvenuto ‘condono’.
Nella fattispecie, Giuseppe Spinelli sarebbe l’ufficiale pagatore e, nel concistorio imperiale di Arcore, è il comes sacrarum largitionum, mentre Nicole Minetti svolge le funzioni di praepositus sacri cubicoli:

«Sul punto rilevano ampi riscontri investigativi (…) che mettono in rilievo il ruolo svolto da Spinelli, quale fiduciario di Silvio Berlusconi, in costante contatto con Minetti Nicole.
Spinelli Giuseppe risulta ricoprire vari ruoli in diverse società della holding riconducibile a Silvio Berlusconi.
(…) Sono state individuate le persone che dispongono degli appartamenti in Milano Due e che risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni in denaro, intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli Giuseppe e che comunque hanno partecipato ai sopra descritti “eventi”, svolgendovi attività di prostituzione.»

Le serate speciali, dedicate alle pratiche del bunga-bunga, sono “eventi” (come in discoteca), in formazioni variabili dalle 10 alle 30 ragazze. E, come spiega la Minetti, “ci sono varie tipologie di persone: c’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla l’italiano e viene dalle favelas, c’è quella un po’ più seria, c’è quella via di mezzo tipo Barbara Faggioli, e poi ci sono io che faccio quel che faccio… Per l’amor del cielo, ne vedi di ogni, cioè nel senso la disperazione più totale, cioè capirai c’è gente per cui è l’occasione della vita, quindi ne vedi di ogni, fidati di me, punta sul francese che lui sbrocca”.
Bello! Pare che agli ‘eventi’ abbia partecipato pure la fidanzatina del Trota…

Per il rifornimento costante dell’harem del sultano si costituisce un apposito serraglio delle concubine, dove alloggiare le favorite in pianta stabile. Pare si tratti del Residence Olgettina:

«Si ha pertanto motivo di ritenere che per le ragioni esposte, presso gli uffici dove lavora Giuseppe Spinelli, possano rinvenirsi dovumenti, anche riversati su supporto informatico pertinenti le abitazioni ubicate in Via Olgettina n.65 che risultano essere concesse in comodato d’uso a Toti Eisa, Berardi Iris, Garcia Polanco Maria Ester intesa “Marystelle”, Espinoza Arisleida intesa Aris, Guerra Barbara, Visan Ioana intesa Annina, De Vivo Concetta intesa Imma, De Vivo Eleonora, atti e documenti relativi alla titolarità delle predette abitazioni, ai soggetti che ne sostengono i costi, ivi compreso il pagamento delle utenze, ai soggetti che ne hanno l’effettiva disponibilità, al ruolo di intermediazione svolto da Nicole Minetti o a terzi nella gestione dei rapporti concernenti le suddette abitazioni, nonché documentazione pertinente rapporti economici intercorrenti con Berardi Iris, De Vivo Concetta, Espinoza Arisleida, Faggioli Barbara, Loddo Miriam, Sorcinelli Alessandra, Skorkìna Raissa, Barizonte Lisney intesa Lisa, riguardanti erogazioni di denaro effettuate dal predetto Spinelli in favore delle suddette persone, nonché documentazione pertinente rapporti economico-finanziari (…) con Dario Mora inteso “Lele”.» 

                    

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Caraibiche, Latine, Russe, Romene, Bionde, Mediterranee, e chi più ne ha ne metta… sembra di assistere al famoso spot della ‘patatina’ con Rocco Siffredi, ipocritamente censurato:

 

La mia vita di imprenditore mi ha insegnato quanto sia difficile affermarsi per una persona giovane, soprattutto agli inizi, perciò, quando posso cerco di aiutare chi ha bisogno.
(…) Nel corso della mia vita ho dato lavoro a decine di migliaia di persone e ne ho aiutate a centinaia. ‘Mai’ in cambio di qualcosa se non della gratitudine, dell’amicizia e dell’affetto. E continuerò a farlo. E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E’ una cosa che considererei degradante per la mia dignità.
(…) Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l’educazione dei loro figli. Non c’è mai stata, lo ripeto, “mai” alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali.

In pratica, è un benefattore, o meglio è “Gesù”… l’uomo dei miracoli che tutto concede e nulla chiede in cambio. Hai problemi col lavoro, il mutuo, la polizia? Chiama papi Silvio che tutto s’aggiusta! E i porci hanno le ali…
Secondo le indagini della Sezione Centrale Anticrimine risulterebbe invece che:

«Nicole Minetti, in concorso con Emilio Fede e Lele Mora, nonché in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto un’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore El Mahroug Karima, individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi [evidentemente a sua insaputa n.d.r.], presso le sue residenze dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo, nonché gestendo ed intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell’attività di prostituzione svolta.»

Karima Keyek (El Mahroug è un toponimico e nei nomi arabi indica la regione di provenienza) è la grande protagonista e pietra originaria dello scandalo attuale, che il papi frequenta dall’età di 16 anni. Almeno stando alle conversazioni intercettate della ragazzina al telefono:

X: “…a lui come lo chiami? Lo zio, il nonno? Come lo chiami?
Ruby: E no, papi“.
X:“…E siamo messi bene, Madonna mia! fai come la napoletana, il papi lo chiamava
Ruby:No, no, la napoletana è un’altra cosa… quella è la pupilla, io sono il culo

Alludendo così alla grande passione del Re, il viatico più richiesto alle ospiti durante le pazze notti in villa.

In quanto alla “gratitudine” delle prescelte beneficiate, non mancano le osservazioni che molto dicono sull’affetto e sulla riconoscenza delle raffinate ospiti di gala:

“Papi… è la nostra fonte di lucro!”

“Dai, mi rimangono solo mille euro devo fare cassa per forza anche se la vedo buia in questo weekend”

“Iris ipotizza che lui voglia anche ridurre le cene e propone di rubare qualcosa in casa”

“Che palle ‘sto vecchio! Fra un po’ ci manda affanculo tutte quante. È la volta buona che lo uccido, vado io a tirargli la statua in faccia, ci vuole mandare affanculo senza un cazzo?”

Ancora: sono destituite di ogni fondamento le accuse a Emilio Fede, a Lele Mora, e a Nicole Minetti.
Emilio Fede è un amico carissimo da sempre. Lele Mora lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L’ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato.
Nicole Minetti è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica.”

Lele Mora è lo scopritore di talenti, specializzato nella fornitura di giovani giovenche per le scuderie reali. In seri guai dopo il tracollo della sua LM Managements, Mora è un altro dei grandi perseguitati dalla magistratura italiana per una lunga serie di reati tributari, dall’evasione fiscale alle falsificazioni contabili fino alla bancarotta.

Tra l’altro accade spesso, come è noto a tutti, che quando si parla al telefono si usino toni e modi diversi rispetto al dialogo diretto tra persone.
Certe frasi, pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni. E poi molto spesso nelle conversazioni private, tra amici, ci si vanta magari per gioco di cose mai accadute o si danno giudizi superficiali per amore della battuta.”

E infatti l’ascolto (indiscreto) delle telefonate è interessantissimo per capire la natura delle innocenti festicciole nelle dimore del premier, che certo non ha nulla da nascondere nello spirito disinteressato delle invitate… La solita Ruby ne parla al telefono senza reticenze:

“Il mio caso è quello che spaventa più di tutti., e sta superando il caso di (Noemi) Letizia, di (Patrizia) D’Addario, di tutte… il mio avvocato se ne è appena andato, ero con lui… con Lele… loro mi stanno comunque vicini, in effetti… sempre tornando al discorso di prima… gli ho detto… Lele, io ho parlato con Silvio, gli ho detto che ne voglio uscire di almeno con qualcosa… cioè mi dai… 5 milioni… però… 5 milioni a confronto del macchiamento del mio nome (…) Non siamo preoccupati per niente, perché… Silvio mi chiama di continuo, mi ha detto: cerca di passare per pazza… racconta cazzate… io ti sarò sempre vicino, mi fa, e avrai da me qualsiasi cosa tu vuoi… con il mio avvocato gli abbiamo chiesto 5 milioni di euro … in cambio del fatto che io passo per pazza, che ho raccontato solo cazzate… e lui ha accettato… in effetti seguiremo questa strada…”

Delle “serate rilassanti” in casa Berlusconi parla anche l’ex prefetto di Napoli (2000-2003), Carlo Ferrigno, suo malgrado ospite delle serate a tema (Ottobre 2010) insieme a Maria Makdoum, danzatrice del ventre:

«L’avevo fatta andare lì da Lele Mora… Pensavo fosse una cena pulita, no invece, quella mi chiamava, pur essendo lei una puttanella è rimasta esterrefatta quando stavano tutte discinte con le mutande, mezze ubriache, in braccio a Berlusconi e se le baciava tutte, queste venti, tra cui la Minetti…
Che uomo di merda, quello lì! Ti racconto solo questa, che una sera, c’era Lele Mora, mezzo uomo, e poi c’era, come si chiama, Emilio Fede… tre uomini e 28 donne più o meno, tra cui Maria, che le hanno fatto fare la danza del ventre, perché è mezza araba e lo sa fare, e sono rimasti a guardarla, poi alle due di notte, due e mezza di notte, praticamente questo sai che faceva? Facevano le orge lì dentro, non con droga, non mi risulta, capito? E facevano quel lavoro lì. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine quelle strette… Capito? Bella roba, tutta la sera! Ma che schifo quell’uomo.»

Del resto nessuno può essere rimasto turbato da quelle serate perché tutto si è sempre svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro e tranquillità e senza nessuna, nessuna implicazione sessuale.

Melania Tumini è una brillante studentessa di Rimini, che con Nicole Minetti condivide una lunga amicizia maturata sui banchi di scuola durante il liceo. La Minetti la invita in una di queste cene a casa Berlusconi. Impressionata dal decoro tranquillo di tanta eleganza, la Tumini confessa ad una amica (V.B.):

«Siamo entrate senza alcun tipo di controllo. È molto semplice. Dai il tuo nome al citofono ed entri.
È allucinante. Non sai. Lo chiamano tutte ‘amore’, ‘tesorino’. Non puoi nemmeno immaginare quello che avviene lì… Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano.
Sembra di stare al Bagaglino, ma è peggio. Un puttanaio! Con Berlusconi che toccava i culi alle ragazze. Ora se quelle cose le fai in camera da letto, sono affari tuoi, ma così, davanti a tutti! Mi chiedo, il giorno dopo, come faccia a lavorare (…) Sembrava un… guarda, ti dico, mi viene bene la figura del “bagaglino” … una caricatura. Una caricatura di se stesso. Guarda, una cosa molto brutta e molto triste. Forse io pensavo che lui mantenesse un contegno e poi facesse i fatti suoi. Invece no. Assolutamente no. Cioè, lui si presenta in un certo modo, ma molto basso e mi dispiace perché non c’è bisogno.. Sulla base di certe cose, (si può) arrivare a dire tipo: “Sei malato”, cioè, sua moglie lo diceva..»

In compenso, apprendiamo finalmente in dettaglio cosa sia il famigerato bunga-bunga.
Questa volta è V.B. a riferire in dettaglio le confidenze dell’amica:

“E ora andiamo al bunga bunga. Io avevo inteso che quel termine si riferisse alla locazione, alle mura in cui tutti i partecipanti alla cena si erano spostati. In questo bunga bunga a luci rosse – e non so se lei intendeva perché c’erano le luci rosse o perché l’atmosfera era tale da essere interpretata come a luci rosse – queste ragazze si sono ulteriormente spogliate, non so a fino a quale punto, e avvicinandosi a turno e anche in gruppi di due o tre al presidente, che stava seduto sul divanetto, si strusciavano e si facevano toccare, assumendo un atteggiamento anche provocante e volgare, baci, strusciamenti. Anche all’interno di questo ambiente denominato bunga bunga erano presenti degli scomparti dove erano allocati degli abiti per dei travestimenti, ovvero divise da poliziotta o infermiera. Anche la Minetti fece uno spogliarello … non so fino a che livello, e cioè se lo spogliarello sì è concluso con la nudità totale o parziale. Lo spogliarello fu fatto anche da altre ragazze presenti. Tutta l’atmosfera era molto ridanciana, tutti sembravano divertirsi molto, tranne la M. T., che invece era molto imbarazzata per quello che stava vedendo. Mi disse che era rimasta in disparte sul divanetto e che non aveva partecipato né allo spogliarello né al travestimento, né ovviamente aveva consentito che o il presidente o altre persone la toccassero. In questo stesso contesto, M. T. mi disse che vi erano delle ragazze che durante lo spogliarello ballavano molto vicine, mezze nude, ricordando atteggiamenti lesbici. M. T. mi disse di avere percepito chiaramente che vi fosse un’accesa rivalità tra le ragazze, tanto che lei era mal vista dalle stesse in quanto evidentemente temevano che potesse attirare l’attenzione del presidente a loro scapito; e anche per questo M. T. mi disse di sentirsi molto imbarazzata. Dopo la fine del bunga bunga le ragazze sono salite al piano di sopra, dove il presidente doveva scegliere chi sarebbe potuta rimanere a dormire quella notte. Questo è un momento molto ambito dalle ragazze ed erano tutte in attesa di sapere quale o quali di loro sarebbero state scelte dal presidente del consiglio”.

Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto.”

No, decisamente è imbarazzante avere un maniaco sessuale come premier; scoprire che oltre ad essere un gangster è soprattutto uno squallido puttaniere, ossessionato dalle sue perversioni.

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