“Classifica LUGLIO 2015”
Imperterrito, inesauribile, instancabile! Come una mitraglia caricata a stronzate, il Cazzaro di Rignano non conosce riposo, mentre cerca ossessivamente di attirare l’attenzione su di sé nell’autocompiacimento patologico di un ego malato, profondendosi in un cicaleggio continuo di chiacchiere inutili che si perdono nella canicola estiva tra la noia generale e insofferenza crescente.
Smarrito il senso delle fanfaronate di questa parodia grassa e cialtrona di Frank Underwood in eccesso di flatulenze, rimane solo il fastidio per il rumore di sottofondo; peggio della marmitta sfondata di un motorino modificato. Oramai ciarla e sproloquia su tutto, sbrodolandosi addosso mentre caracolla strizzato nei suoi travestimenti di scena, col faccione sudaticcio continuamente contorto nelle smorfie più improbabili tra abbondanti cascate adipose, per il ritrovato prestigio italiano all’estero…
Inanella una corbelleria dietro l’altra, per una produzione che sembra potenzialmente infinita, incapace com’è di tacere per più di due secondi, a dispetto di un’ignoranza spaventosa, tra le claque plaudenti della sua corte ridente di perfette nullità che stanno alla “meritocrazia” come la merda alla cioccolata. In fondo, è sempre una questione di prospettive: dipende dal punto di osservazione…
“I ragazzi venuti dal Barile”
di Alessandra Daniele
(29/03/2015)«Arroganti, ignoranti, petulanti, incompetenti, cazzari. I trenta-quarantenni della politica italiana, si somigliano tutti così tanto da sembrare fatti in serie, e in un certo senso lo sono.
Sono polli d’allevamento, embrioni clonati tutti dalla stessa matrice berlusconiana della quale hanno le stimmate: opportunismo, egotismo, ghepensimismo (da ghe pensi mi) ma deteriorate dalla deriva genetica. Sono cloni deboli, gusci vuoti, comparse con smanie di protagonismo, resi visibili solo dal nulla che li circonda, e stanno riuscendo nell’impresa apparentemente impossibile di far quasi rimpiangere le rapaci cariatidi che li hanno preceduti, e che in grande misura continuano a manovrarli dietro le quinte.
Perché in realtà non sono affatto l’avanguardia d’una nuova era come cercano maldestramente di far credere, quanto piuttosto gli ultimi rimasugli della precedente scrostati dal fondo del barile.
L’ultima risorsa d’una classe dirigente decrepita che ha divorato il paese e adesso ne rosicchia le ossa, continuando a promettere da sempre le stesse cose: Rinnovamento, Riforme, Ripresa. Anzi, Ripresina.
La scena politica in questi giorni ricorda quei vecchi, deprimenti varietà estivi anni ’80-90 popolati di personaggi minori – sosia, imitatori, coriste, e qualche vecchia gloria spompata – nei quali il cialtronesco conduttore spiccava solo grazie alla mediocrità del contorno.
Di solito aveva una camicia da gelataio, un accento regionale caricato, e un entusiasmo fasullo da animatore turistico.
Ogni tanto m’imbatto nella replica notturna d’una di queste squallide cagate, e per ogni faccia che vedo mi chiedo la stessa cosa: ma questo/a chi cazzo era?
Dei trenta-quarantenni della politica italiana, a parte quelli pubblicizzati dai media fino alla nausea, è impossibile ricordarsi nomi e facce per più di cinque minuti. Non superano mai il filtro della memoria breve. Hanno tutti più o meno la stessa personalità del tizio che sostituì Francesco Nuti nei Giancattivi.
La legge elettorale renziana è pensata per loro. Gli elettori non potranno sceglierli direttamente, perché per farlo dovrebbero ricordarseli.
Siamo bloccati nella replica notturna d’un varietà estivo anni ’80-90.
E l’alba ancora non si vede.»
Hit Parade del mese:

01. RIFORMATTAZIONE
[18 Lug.] «Se le riforme vanno avanti saremo in condizione di abbassare di 50 miliardi in 5 anni le tasse agli italiani»
(Matteo Renzi, Cazzaro automatico)
02. UNTI E BISUNTI
[17 Lug.] «Paragono il renzismo ai momenti storici del Paese: il Risorgimento, la Resistenza, il boom economico, la battaglia vinta contro il terrorismo; non la voglio fare troppo grande, ma siamo in una fase simile»
(Erasmo De Angelis, Direttorissimo de L’Unità)