Archivio per Nichi Vendola

SCEMO DI GUERRA

Posted in Risiko! with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 23 marzo 2011 by Sendivogius

Comunque la pensiate sulla questione libica, ovunque la si guardi, l’Italia rimane terra di solide certezze e fumose realtà, dove la lingua schiocca molto più veloce dei fatti sostituendosi in tutto o in parte ad essi. Il risultato è una maionese impazzita dagli effetti esilaranti.
I grandi mattatori sono in genere affiancati da ottime spalle comiche che, nei casi migliori, tendono ad assumere vita propria cimentandosi come solisti nel tentativo di guadagnare un loro palcoscenico. Il nostro preferito è l’unico e solo Ignazio, il vero over the top del mitico Trio Monnezza: Strazio, Raglio & Magno. Al secolo: La Russa, Gasparri & Alemanno.

Con l’apertura delle ostilità, da quando sono cominciate le operazioni militari in Libia, lo spiritato Ignazio è felice come una pasqua: dai soldatini è passato a giocare con gli aeroplanini; dismessa la mimetica, tra poco ci toccherà vederlo con la cerata dell’aeronautica, travestito da pilota. E chi lo ferma più?!?
Discetta di “gentri di gomando” affidati all’Italia; rimbalza da una trasmissione all’altra, infoiato come non mai. Vero kamikaze della comunicazione, lanciato oltre le iperboli del ridicolo, parla dell’ammiraglio statunitense Samuel Locklear, comandante operativo della flotta USA, e si ostina a chiamarlo generale Loacker, pensando agli omonimi biscottini con gli gnomi.

Alfiere dell’atlantismo in livrea, ci tiene ad esibire i suoi giochini tecnologici e partecipare ai war games degli alleati, rischiando nella smania da compiacimento di incespicare con le sue braghe esageratamente calate.

«Abbiamo aderito alla coalizione, trasferendo sotto il comando della coalizione stessa, otto aerei, ma se fra un minuto ci chiedessero altri tipi di aerei valuteremmo. Una cosa è certa: non è intenzione dell’Italia mettere caveat al proprio intervento.»

Il redivivo Francesco Baracca alla Difesa scalpita più irrequieto del solito e lo stesso giorno (20 Marzo) la spara ancor più grossa:

«Abbiamo forte capacità di neutralizzare i radar di ipotetici avversari e su questo potrebbe esserci una nostra iniziativa: possiamo intervenire in ogni modo ed in ogni momento.»

Qualcuno, dalle parti dello schieramento anglo-francese (gente solitamente seria), lo prende in parola e, visto che ci tiene tanto, affida all’aviazione italiana il compito di neutralizzare le batterie costiere coi sistemi elettronici di contraerea: sofisticati gingillini di produzione ALENIA che, per intenderci, l’amico Silvio ha recentemente fornito ai libici.

Il 21 Marzo giunge l’agognato battesimo del fuoco…
Sturm und Drang di La Russa in un tripudio futurista, squilli di tromba e rulli di tamburo per la celebrazione dell’eroica missione:

«I Tornado italiani in azione in Libia avevano il compito di neutralizzare i radar nemici, in una operazione il cui obiettivo è di mettere a tacere la contraerea libica e consentire la No-Fly Zone. L’obiettivo è largamente realizzato, l’opera potrebbe considerarsi completata»

Tutte cazzate! Come rivelerà dopo il ritorno un incauto pilota, i cacciabombardieri italiani si sono limitati ad un giretto dimostrativo di perlustrazione, senza sparare un colpo.
Lo stesso Berlusconi gela i bollenti ardori del ministro a distanza di qualche ora:

“I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno. I nostri aerei sono lì solo per garantire il pattugliamento”

Ignazio La Russa si crede Scipione l’Africano, ma sembra uno di quegli ammiragli borbonici della flotta di re Franceschiello alle grandi manovre:

“Facite Ammuina!
Tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora;
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta;
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso;
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à.”

E del resto non è lecito capire bene il ruolo dell’Italia in questa operazione, né le modalità di impiego del suo potenziale bellico, né la sua strategia d’insieme, né eventualmente la tutela dei suoi potenziali interessi nazionali.
D’altro canto, tra i pur loquaci politicanti di governo e di opposizione, nessuno si è preoccupato di chiarire la posizione e fornire un annuncio certo al Paese, impegnati come sono a contendersi il comando della missione coi francesi e bisticciare su chi ce l’ha più grande, pur mantenendo gli equilibri interni alla maggioranza.
Il Presidente della Repubblica, che simbolicamente avrebbe anche il comando delle Forze Armate, chiosa con l’usuale fastidio che ne contraddistingue le repliche ogni volta viene a Lui posta domanda sgradita e dagli esiti tutt’altro che scontati:

«Non siamo in guerra. Inutile ripetere cose che tutti dovrebbero sapere»
 Giorgio Napolitano
 (20/03/2011)

Evidentemente, il concetto non deve essere tanto lapalissiano, giacché tre giorni dopo la chiosa presidenziale il sottosegretario Alfredo Mantovano ancora si chiede:

«Siamo in guerra? E’ difficile negarlo, dal momento in cui partono degli aerei all’interno di un’operazione militare e lanciano sul suolo libico delle bombe»

E di sicuro è difficile assumere un ruolo definito con una posizione certa a livello istituzionale, specialmente se si incorre nella serie di straordinarie circostanze, che molto hanno beneficiato al prestigio internazionale dell’Italietta berlusconizzata.
In fondo, si tratta di una grande storia d’amore interrotta da una burrascosa “pausa di riflessione”. Rivediamone gli aspetti salienti:

 Un Presidente del Consiglio che per oltre due anni si è esibito in genuflessioni e appassionati baciamano col Rais della Sirte, ostentando grandi profusioni di amicizia e reciproco affetto nei riguardi del farsesco pagliaccio beduino nonché suo omologo d’oltremare, che in cambio ha introdotto il nostro Pornocrate ai raffinati ‘misteri’ del bunga-bunga.
E d’altra parte il Papi della Patria non ha perso occasione per volare a Tripoli, ogni qualvolta non erano disponibili le accoglienti dace messe a disposizione dall’amico Putin in Russia.

L’allestimento di un circo equestre a Villa Pamphilj, con parate berbere e convention coraniche con tanto di entreneuse a gettone presenza: transumanza scenografica di 530 mammifere in svendita, pronte a sputtanarsi per la ghiottissima cifra di 60 euro.

Poi il rapporto si è progressivamente incrinato…
30 giorni di ostentato silenzio, per non disturbare il buon Gheddafi intento a schiacciare la sua opposizione interna e reprimere le insurrezioni in Cirenaica, mantenendo intatti accordi e trattati.
24 ore per scaricare il dittatore libico e rinnegare cotanto amore.
12 ore per aderire all’intervento militare, con relativo piano di bombardamenti, contro l’ex amante tradito.

Eppure l’affetto non si è ancora spento del tutto. Turbato da un’inevitabile processo di proiezione che porta il nostro dittatorello bananiero ad identificarsi col l’amichetto tripolino, il Nano da cortile confida:

“Quello che accade in Libia mi colpisce personalmente. Sono addolorato per Gheddafi”
 S.Berlusconi
 (20/03/2011)

Osvaldo Napoli (23 Marzo), dalle scuderie dell’Imperatore, si affretta a specificare che l’incerottato despota brianzolo in realtà è dispiaciuto per il popolo libico e intanto approfitta della confusione per farsi confezionare l’ennesimo provvedimento ad personam dai suoi avvocati-deputati.
In virtù di ciò, l’ineffabile Italo Bocchino non perde occasione per ribadire che:  L’Italia doveva fare di più, doveva guidare la coalizione. E certo è risaputo che USA, Francia e GB, scalpitano all’idea di prendere ordini ed essere coordinati dall’affidabilissimo alleato peninsulare, specialmente a riconoscimento del formidabile ruolo svolto dalla nostra intelligence.
Nessun dubbio invece nell’opposizione “seria e responsabile” del PD, con un insolito Massimo D’Alema in versione strategica:

“Siamo a rischio ritorsioni. Dobbiamo chiedere che si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile”
 (18 Marzo)

Il Baffo d’oro della politica riformista ignora forse, che il nostro comparto militare con tutte le sue inefficienze è comunque perfettamente in grado di fronteggiare l’inconsistente minaccia libica, non foss’altro perché si troverebbe ad affrontare un esercito con arsenali vecchi di 60 anni, all’avanguardia forse per la II guerra mondiale.
E se abbondano gli ostensori dell’intervento umanitario a suon di bombe su mandato ONU, non mancano i pacifondai di professione, pacifisti ad oltranza per riflesso pavloviano sempre e comunque, che in quanto a castronerie non sono secondi a nessuno.
In proposito, si segnale l’ultima uscita dell’immaginifico Nichi Vendola che immagina una forza di interposizione di pace, come quelle viste efficacemente all’opera durante la guerra civile in Bosnia con gli strabilianti risultati che tutti hanno dimenticato, ma che le sopravvissute di Srebrenica ricordano fin troppo bene.

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(17) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 30 luglio 2010 by Sendivogius

“Classifica LUGLIO 2010”

 Per essere in pieno periodo estivo, la mesata presenta a suo attivo un raccolto particolarmente ricco, a riprova che le vie dell’idiozia non solo sono infinite, ma anche particolarmente trafficate.
Né mancano le novità, con interessanti new entry da tenere in debita considerazione per i loro possibili contributi futuri che (temiamo) non mancheranno.
Nelle grandi arterie della cazzata associata infatti prima si parla e poi si pensa. È bene però precisare che il primo passaggio non implica necessariamente il secondo.
I volenterosi contributi che pur non mancano nel caotico vuoto dell’opposizione riconosciuta, non sono tuttavia tali da elevarsi al di sopra del loro stato ectoplasmatico. Perciò, ancora una volta, grande protagonista è la Plebe delle Libertà con servitù al seguito. Del resto, dalle parti del Partito dell’Amore questo è stato un mese particolarmente prolifico…
Gli auguri di morte ed auspici di “eliminazione fisica” per il deputato Fabio Granata, colpevole di bestemmia dopo la pronuncia della parola tabù: “legalità”.
L’espulsione di Fini, dal partito che lui stesso aveva creato, per reato di apostasia e delitto di lesa maestà contro il divino Cesare di Brianza, il quale ha licenziato il co-fondatore del PdL alla stregua di un impiegato in esubero. Senza liquidazione né ‘buono uscita’.
A questo si aggiunge la richiesta delle dimissioni di Fini da Presidente della Camera, perché il suo ruolo istituzionale non sarebbe più in linea con le disposizioni del partito.
È questa una concezione delle funzioni di garanzia molto interessante. Di sicura ispirazione liberale è anche la cacciata degli ex camerati dissidenti del Pdl, qualora non dovessero fare pubblico atto di contrizione penitenziale. Il tutto naturalmente nel nome della libertà (e dell’impunità).
Come ha scritto qualcuno:

“L’irruzione della legalità ha dunque fatto saltare per aria il Pdl, mettendo fine alla costruzione politica e mitologica del più grande partito italiano nella forma che avevamo fin qui conosciuto, come l’incontro tra due storie, due organizzazioni e due leader in un unico orizzonte che riassumeva in sé tutta la destra italiana, il suo passato, il suo futuro e l’eterno presente berlusconiano. Tutto questo è andato in pezzi, perché la legalità è come una bomba nel mondo chiuso del Cavaliere, dove vigono piuttosto la protezione della setta, l’omertà del clan, il vincolo di servitù reciproca di chi conosce le colpe individuali e il destino comune di ricattabilità perpetua.”

Ma sarà il caso di lasciare la ‘parola’ ai protagonisti indiscussi…

  Hit Parade del mese:

01. LIBERTÀ RELATIVE

[10 Lug.] «La libertà di stampa non è un diritto assoluto»
 (
Silvio Berlusconi, il Relativista)

 

02. SPIFFERI: la destra nuoce alla salute?

[14 Lug.] «L’aria condizionata è di destra. Va verso il progresso e il consumo.
(…) Comunque l’aria condizionata fa male.. è un modo garantito per prendersi un accidente.»
 (Ferruccio Fazio, Venticello)

 

03. MORTE A VENEZIA

[27 Lug.] «Un grande partito andrebbe subito da Casini per offrirgli l’alleanza e la candidatura a premier»
[Un grande partito t’avrebbe già mandato affanculo – ndr]
 (Massimo Cacciari, il Transgender della Laguna)

 

04. LE MANI IN PASTA

[14 Lug.] «Ma quale questione morale! La moralità è nel DNA del PdL. Su questo tema non prendiamo lezioni»
 (Maurizio Lupi, il Professore)

 

04bis. IL POPOLO DELL’OMERTÀ

[27 Lug.] «(Non rispondere alle domande dei giudici) è una mia regola fissa. È una regola fondamentale per chi è indagato. La consiglio a tutti»
 (Marcello Dell’Utri, Uomo d’onore)

 

05. PAROLA DI CESARE

[13 Lug.] «Il clima giacobino e giustizialista nel quale alcuni stanno cercando di far ripiombare il nostro Paese non è certo d’aiuto. Ma ancora una volta metterò tutto il mio impegno per impedire ritorni un passato che gli italiani non vogliono più.»
 (Silvio Berlusconi, Sua Impunità)

 

06. KILLING NICHI (I): Poiesis democratica

[21 Lug.] «La narrazione non basta a risolvere i problemi. E la politica non è filosofia o poesia. Se così fosse avremmo peraltro poeti migliori che battono le piazze»
 (Massimo D’Alema, la battona bicamerale)

 

06bis. KILLING NICHI (II): Modello Calabria e buon governo siciliano

[29 Lug.] «Se Vendola vuole fare una politica che trasformi la Puglia nella nuova Grecia, questo non sarà consentito da questo governo. La Puglia è su una via pericolosa, di amministrazione non responsabile e non vogliamo che con quella legislazione che segue una logica non responsabile, la Puglia finisca come la Grecia.
Non credo che la Puglia sia il luogo per esperimenti rivoluzionari. Siamo convinti che in questa fase storica, per il bene dei cittadini, prima vengono i numeri e poi la politica e non la politica prima e a prescindere dai numeri. Non viceversa. Ieri abbiamo dato a Vendola questo messaggio di serietà»
 (Giulio Tremonti, il Virtuoso Messaggero)

 

06tris. KILLING NICHI (III): il Vizietto

[26 Lug.] «Al campeggio dei ‘Giovani Democratici’ parteciperanno oltre 600 ragazzi provenienti da tutta Italia. Non è il primo che facciamo. Semplicemente, questa volta è di dimensioni mai viste. Sarà il più grande incontro di una organizzazione giovanile di partito.
(Abbiamo scelto Torre del Lago) Perché è una meta abbastanza nota di turismo gay, perché qui hanno costruito un’economia basata sulla tolleranza e hanno dimostrato che in questo modo può esserci vero sviluppo. Questo modello è uno dei pochi che non sta pagando la crisi.
(…Non abbiamo invitato Vendola) perché noi non vogliamo farci fare una lezione da sinistra da Vendola. Pensiamo che debba essere il PD ad offrire alcune risposte da sinistra alla crisi.»
 (Fausto Raciti, il Clone in erba)

 

07. IL BELLO DELLA POLITICA

[12 Lug.] «Ci tengo alla possibilità di manifestare il mio senso estetico»
 (Silvio Berlusconi, Mr Universo)

 

07bis. FIGA PARTY

[12 Lug.] «Qualche volta portatevi anche qualche bella ragazza, signori ambasciatori, perché so che anche questo è un merito che tutti quanti siete molto orgogliosi di portare. E noi lo apprezzeremmo molto, perché siamo latini. Alla mia età non sono più un playboy, ma un playold»
 (Silvio Berlusconi, il solito porco)

 

08. From Korea to Italy: DOTI NASCOSTE

[06 Lug.] «Ho quasi cinquant’anni e lavoro da quando ne ho venti; non credo, francamente, di aver raggiunto i miei obiettivi per motivi diversi da quelli legati alla mie reali capacità»
 (Susanna Petruni, professionista libera)

 

08bis. From Korea to Italy: LEZIONI DI STILE

[22 Lug.] «A chi ha criticato la tempestività con cui abbiamo dato la notizia del messaggio di Silvio Berlusconi, rispondiamo che il nostro sito è abituato a dare le notizie. Possibilmente prima degli altri. Cosa che succede spesso.
Oggi è capitato con un messaggio di Berlusconi. Che, per inciso, subito dopo è diventato l’apertura dei maggiori siti d’informazione italiani.
Domani speriamo che capiti con un messaggio o una qualunque altra iniziativa di Pier Luigi Bersani o Antonio Di Pietro. Questo è quello che dovrebbe fare ogni organo di informazione, cominciando da quello che è investito del compito di fare servizio pubblico. Tutto qui.
Quanto al sito di Repubblica, che ipotizza inesistenti fili diretti con il premier, ricordiamo la frase che la volpe rivolse all’uva: “Nondum matura est”…»
 (Augusto Minzolini, emorroide di regime)

 

08tris. C’È TAGLIO E TAGLIA

[26 Lug.] «Non accetto di associare alla mia città qualcuno che non abbia una moralità certa. E se Belen ha fatto uso di droga, a questo punto non mi fa piacere vederla sul palco dell’Ariston. Non cambio idea se una ha un sedere particolarmente bello, rispetto a Morgan che aveva i capelli strani»
 (Maurizio Zoccarato, Borgomastro sanremese)

08quater. ACCERTAMENTI

[27 Lug.] «Ho potuto accertare che la situazione di Belen è molto differente da quella di Morgan. Reputo Belen una grande artista e spero che possa chiarire, prima di tutto per lei, il suo coinvolgimento. (…) Da sindaco di Sanremo vorrei che il nome della città fosse legato alla manifestazione come il festival, attraverso personaggi portatori di messaggi consoni e penso che Belen sia davvero una grande professionista e che la sua immagine sia adeguata al Festival. Non accetto che l’immagine della mia città sia affiancata a chi non ha una moralità certa. Nella nostra società devono prevalere valori come la “tradizione e la fermezza mentale” ed è importante non dare il segnale che chi fa uso di stupefacenti ha successo.»
 (Maurizio Zoccarato, Verificatore finale)

 

09. C’ERAVAMO TANTO AMATI

[29 Lug.] «Mi sono tolto un peso, mi sento liberato. Come quando ho divorziato»
 (Silvio Berlusconi, il Costipato)

 

10. ITALICA SOLIDARIETÀ

[06 Lug.] «In queste ore è in corso una delicata mediazione sotto la nostra egida; mediazione che stiamo finalizzando, per poter arrivare all’identificazione dei cittadini eritrei e poter loro offrire un’occupazione, nella stessa Libia, contro il rischio e la paura del rimpatrio.
(…) L’Italia non si è mai sottratta ad un’attività di sensibilizzazione delle autorità libiche, verso le quali noi abbiamo scelto, nello spirito di una sincera amicizia, di condurre un’azione discreta e positiva anche in nome e per conto dell’Europa: come due distinte, ben note ed importanti vicende legate alla soluzione della crisi Libia-Svizzera hanno recentemente saputo dimostrare»
 (R.Maroni – F.Frattini; didimi di governo)

 

10bis. PENSIONI: 40 anni di contributi non bastano

[01 Lug.] «È stato un refuso, lo cancelleremo. Non era intenzione né mia, né di Azzolini, né di Tremonti»
 (Maurizio Sacconi, refuso vivente)

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