Archivio per Neo-nazismo

Slava Ukraïni!

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , , , , , , on 28 Maggio 2022 by Sendivogius

«Tutto il nostro nazionalismo è nulla, un castello sulla sabbia, se non è fondato sull’appartenenza di sangue, il fondamento della Razza. Il nazionalismo tradizionale tende a dichiarare che la Nazione è un fenomeno linguistico, culturale o territoriale-economico. Certamente non rifiutiamo l’importanza dei fattori spirituali, culturali e linguistici, così come il patriottismo territoriale. Ma, nella nostra profonda convinzione, tutto questo deriva solo dalla nostra Razza, dalla nostra natura Razziale. Se la spiritualità, la cultura e la lingua ucraine sono uniche, è solo perché la nostra natura razziale è unica. Se l’Ucraina è un paradiso terrestre, è solo perché la nostra Razza lo ha trasformato in esso.
Di conseguenza, l’azione del nostro Corpo Nazionale deve iniziare con la Pulizia Razziale della Nazione. E poi un sano Spirito Nazionale sarà rianimato in un sano corpo razziale, e con esso cultura, lingua e tutto il resto. Oltre alla questione della purezza, dovremmo anche prestare attenzione alla questione della consapevolezza della razza. Gli ucraini fanno parte (e uno dei più grandi e di altissima qualità) della razza bianca europea.  La missione storica della nostra Nazione in questo secolo cruciale è quella di guidare i Popoli Bianchi del mondo nell’ultima crociata per la loro esistenza. Campagna contro il subumanesimo semitico guidata dai semiti.
Sostituiamo lo slogan “Ucraina indipendente” con lo slogan “Grande Ucraina”. Gli ucraini sono una nazione con una lunga storia imperiale. Durante la sua esistenza, gli ucraini avevano almeno due superpotenze: la Grande Scizia e la Rus’ di Kiev. Il compito dell’attuale generazione è quello di creare un Terzo Impero – la Grande Ucraina. E questa domanda, stranamente, non è tanto politica quanto biologica.
[…] Così, il nazionalismo sociale solleva sullo scudo tutti gli antichi valori ariani ed ucraini dimenticati nella società moderna. Solo la loro rinascita e attuazione da parte di un gruppo di combattenti fanatici può portare alla vittoria finale della civiltà europea nella lotta mondiale.
Noi ci basiamo su questo, e non possiamo farlo in nessun altro modo! Gloria all’Ucraina!»

Andrij Biletskij
“Il Nazionalismo Sociale ucraino”
(16/10/2011)

Non è esattamente un’esegesi della “Critica della Ragion Pura” di Kant, ma forse con un po’ di limature…
In attesa che una qualche ‘prestigiosa’ casa editrice decida di immortalarne le riflessioni politiche ad imperitura memoria e tramandarle ai posteri, il comandante Biletsky, nazionalista sociale, resta uno di quei prodi che fanno palpitare il cuore dei nostri pennivendoli d’assalto in conto atlantico. E che infatti lo hanno subito eletto ad eroe della resistenza (quella con la R maiuscola) ucraina, iscritto d’ufficio nel pantheon dei “nuovi partigiani”, rilanciandone deferentemente le “testimonianze” (le informative sull’uso di armi chimiche sono le sue) dalla città di Mariupol, trasformata in proprio feudo personale con poteri quasi assoluti, tra culti pagani e cerimonie naziste.
Soprattutto è uno di quei personaggi da torture-porn, che rischiano di provocare le polluzioni incontrollate di un Massimo Gramellini (non nuovo a certi inturgidimenti), in aggiunta ai fiumi di bava fumante coi quali la nostra stampa liberale e indipendente è solita lubrificare i propri idoli, in ossequio al padrone di turno ed in piena estasi da mistica fascista, dinanzi alle gesta autopromozionali degli ukronazi che tanto piacciono a certo “Occidente” libero e democratico.
In qualsiasi altro paese mediamente civilizzato, Andriy Biletsky sarebbe stato solo uno dei tanti neo-nazisti, più o meno anonimi, che affollano le peggiori cloache del “suprematismo bianco”, mentre condividono in rete i deliri razzisti, che di solito ispirano il nazi-killer psicopatico di turno, in un miscuglio di paccottiglia nazistoide: dalle epifanie mitopoietiche della terra e del sangue, alle apocalissi razziali della Grande Sostituzione, fino ai misticismi esoterici dell’occultismo nazista legato ai miti del Sole Nero… la Runa del Lupo… i Werwolf… le divisioni delle Waffen SS… e tutta quella merda nostalgica lì.
Almeno finché non diventano fonte di ispirazione, per più ambiziosi progetti…

«Una popolazione genetica chiusa ha il diritto di sbarazzarsi di altre mescolanze sul suo territorio, deportando i suoi portatori nel territorio storico della loro residenza. L’Associazione ha il diritto di migliorare la propria salute attraverso l’introduzione di leggi razziali, eugenetiche e ambientali

Organizzazione dei Patrioti dell’Ucraina
(17/09/2006)

Va da sé, come sia del tutto superfluo chiedersi in quale altro luogo un simile figuro sarebbe potuto diventare ‘maggiore’ della milizia territoriale ed essere integrato col suo esercito privato nella “Guardia Nazionale”, entrando nei ranghi dell’esercito regolare; essere armato, rifornito, e stipendiato direttamente dal Ministero della Difesa; venire promosso quindi a tenente colonnello della Polizia di Stato (nonostante sia un ex detenuto pluripregiudicato); quindi elevato ad “Eroe della Nazione”, blandito dai governi e coccolato da certi media…

 «Il nazionalismo sociale ucraino considera la comunità nazionale ucraina come comunità di sangue e di razza. Studi antropologici sul campo del professor Dyachenko hanno dimostrato che gli ucraini conservano tutte le caratteristiche principali della popolazione Cro-Magnon dell’Ucraina, cioè esistono come un tipo razziale immutabile per almeno 40 mila anni. La razza è tutto per la costruzione della nazione

Andrij Biletskij
“Lingua e Razza”
(15/12/2011)

Siamo tutti ucraini!? Anche no, grazie!

«Contro la Razza Bianca c’è una guerra ben pianificata a livello fisico, spirituale, culturale, di civiltà. L‘Ucraina è stata l’avanguardia della civiltà bianca nel corso della sua storia. Ora è il momento di adempiere al suo scopo principale: diventare non uno scudo, ma la spada dell’Europa Bianca, salvare l’Uomo Bianco dall’estinzione, creare nuovi Ideali, diventare un nuovo Sole che illuminerà le Nazioni Europee.
L’armonia del mondo può essere creata solo da una civiltà superiore. La nazione ucraina è in grado di ripristinare lo sviluppo della civiltà bianca. Quest’ultimo sarà possibile solo a condizione dello sviluppo globale e massimo dell’Uomo ucraino.
[…] Il nazionalismo sociale ucraino non è solo l’ultima speranza della razza bianca e della nazione ucraina per l’esistenza, ma anche l’unica speranza per la salvezza dell'”uomo” come portatore dello Spirito Divino.
Il dominio della nazione ucraina è proposto non come l’idea di tirannia sugli altri popoli, ma come l’idea di una nazione bianca leader, che stabilirà il ritmo di sviluppo della cultura e dell’economia per tutte le altre nazioni. La Grande Ucraina non si vede come un tiranno del mondo, ma come un arbitro internazionale, leader, leader della Razza Bianca

Andrij Biletskij
“Il Nazionalismo Sociale ucraino”
(16/10/2011)

Al netto delle grandi ambizioni di restaurazione razziale, come invece una formazione paramilitare di nostalgici neo-nazisti capeggiati dal Brenton Tarrant delle terre nere sia entrata a far parte dei miti del più infimo churnalism d’asporto, e massimamente dei nostri assaltatori in livrea che combattono accampati nei salottini girevoli dei tank-show, è cosa fin troppo facile da intuire…

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Con Doglianza!

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , on 22 febbraio 2020 by Sendivogius

Se già non ci fosse, bisognerebbe inventarlo questa sottospecie di caricatura mussoliniana ad ingozzo libero, per amarcord nostalgici nei bar-sport di Predappio.
 Uno che dinanzi alla (ennesima) strage del solito patriota identitario in pieno trip kalergico da riallocazioni allogene, il suprematista e razzialista (quanti pseudonimi per non chiamare la stessa merda col suo nome!) che voleva ‘ripulire’ la Germania dalle razze aliene, riesce a non pronunciare MAI le paroline magiche, “nazifascismo” e “razzismo”, per non sturbare il nazista della porta accanto (quelli che in genere amano disegnare svastiche sulle case altrui), col quale spesso e più ancora volentieri s’accompagna tra un’abbuffata e l’altra, raccomandandosi alla madonna, dopo essere rimasto orfano di Bibbiano. Ci mancava solo che chiosasse il suo messaggio di cordoglio, vero come le lire padane o i soldi del Monopoli, con un “bacioni!” e allora la quadratura sarebbe stata perfetta.
Perfino la ducia della Garbatella (che pure di coliformi in camicia nera se ne intende!) ha saputo fare di meglio, sconfessando i 4/5 del suo elettorato, interscambiabile per fogne comunicanti con l’altra cloaca verdecamiciata. Ma LVI no: il duce di ghisa, il Codreanu padano, è uno che tira dritto. E boia chi molla!

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L’IMBUCATO

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , on 13 luglio 2019 by Sendivogius

Pecunia non olet. E la “politica”, com’è noto, ha i suoi costi… nonché i suoi prestigiatori: gente che ti fa sparire sull’unghia 49 milioni di euro, nel round the world di una immensa partita di giro del riciclaggio organizzato… un po’ alle Isole Cayman, qualche altro milione in transito per Cipro, o nel Granducato di Lussemburgo, o nella Repubblica di S.Marino…
È che i soldi (coma la patonza) devono girare… per poi (chissà?!) ricomparire in mazzi (mazzette?) separate: oggi una fiduciaria svizzera, domani una holding offshore, e magari dopodomani un’Anstalt in Liechtenstein… Oppure accreditati sul conto corrente di una barista di Clusone, meglio se per “promuovere le attività del gruppo della Lega al Senato sui canali social”, tra uno spritz e uno shottino; di certo è la scelta più consona alla dimensione pecoreccia del leghista di provincia, con movimentazioni bancarie a portata di cognata e di cassa.
Se scoperti col malloppo, te lo possono sempre restituire a rate mensili… 81 anni possono bastare. E siccome i quasi cinquanta milioni di finanziamento pubblico scomparsi nei rivoli occulti di privatissimi cazzi sembravano pochi, ci serviva giusto una bella iniezione di liquidità fresca con l’oro colante di Santa Madre Russia, per ravvivare la “Bestia” e tutto il resto dello zoo… Ammesso che altri 65 milioni di cresta possano bastare alla Lega di greppia e di governo, la quale (dai tempi in cui imboccò la tangente per ENIMONT) ha sempre dimostrato un debole per le funzioni trigonometriche, con le triangolazioni al posto dei triangoli. E tutto questo, senza che l’altra Banda degli Onesti nel Movimento di Puri se ne sia mai data troppa pena, nell’orgoglio che anima l’imbarazzante capetto politico al capezzale di governo e che si ispira direttamente alle tre scimmiette. Perché una poltrona al ministero fa miracoli; uno stipendio in parlamento anche di più.
Uno dei prestigiatori di (in)successo è Gianluca Savoini, da almeno trent’anni nella corrente di risacca post-nazista, che ha trovato nella Lega il suo alveo d’elezione. Classe 1963 da Alasso, si forma politicamente nei circolini dell’estrema destra nazionalsocialista e nel 1991 si iscrive alla Lega Nord, sotto la cappella dell’ordinovista Mario Borghezio. Nel 1997 entra nella redazione de La Padania, dove si fa subito notare per le nostalgie hitleriane. Lui si definisce ‘cattolico’, ‘conservatore’ e ovviamente identitario. I suoi ex colleghi lo ricordano come un “nazista mimetizzato da democristiano”, con una gran passione per Aleksandr Dugin, oltre alle solite paccottaglie evoliane.
Beccato a trescare (come pare d’abitudine) con un gruppo di faccendieri russi, per ritagliarsi una lucrosa stecca su una compravendita di idrocarburi coi soldi di ENI, nell’intenzione di finanziare coi milioni accantonati l’internazionale nera del fronte sovranista per costruire un grande “impero eurasiatico”, il camerata Savoini rischia di finire più miseramente come il Mariuolo di Bettino.
Giornalista, Presidente dell’Associazione culturale “Lombardia-Russia”, Direttore responsabile della rivista politico-culturale “Logos”, esperto di geopolitica (dice lui), Gianluca Savoini è il grande imbucato della relazioni internazionali: ovunque ci sia un incontro bilaterale con personaggi legati all’idolatrato Putin, o con esponenti del governo russo, Savoini c’è. Sempre.Per Giancarlo Giorgetti aspirante commissario UE è un “fanfarone”. Matteo Salvini fa finta di non conoscerlo, anche se Savoini l’ha accompagnato in tutte le sue trasferte russe degli ultimi 4 anni (è il suo promoter travel?). E proprio al Capitone compare avvinghiato in dozzine di foto, che li ritraggono insieme (a sua insaputa, è ovvio); salvo essere liquidato ora come un Gabriele Paolini qualunque.

Peraltro, lo stesso Salvini ha partecipato ripetutamente agli incontri organizzati dall’Associazione culturale di Savoini, che peraltro ha il suo domicilio nello stesso palazzo dove la Lega detiene la sua sede. Evidentemente, il “Capitano” doveva aver sbagliato ingresso. E di Matteo Salvini, il nazionalsocialista Savoini è stato anche portavoce, sempre ad insaputa del diretto interessato, dopo la nomina a segretario federale.
Pertanto, a che titolo e perché il Gianluca Savoini partecipasse ai vertici ufficiali con lo zar Vladimir Vladimirovič, il Capitano proprio non lo sa e non se ne capacita. LVI fa il Ministro dell’Interno e si occupa di cose serie…
Peccato solo che non ce ne fossimo mai accorti.
Ad ogni modo, LVI ha parlato. E perché dovremmo dubitare della sua parola?!?
La spiegazione è in realtà semplicissima: Savoini si trovava a passare lì per caso…
E già che c’era, ha pensato bene di prendere posto in prima fila al tavolo degli invitati, sfuggendo ad ogni controllo di sicurezza, ogni volta gli si presenti l’occasione. Forse voleva solo scroccare il buffet.

Nessuno, non il ministro delle interiora, non il bamboccio napoletano travestito da vicepremier, non il presidente del consiglio si sono minimamente chiesti chi fosse ‘sto tizio e perché diamine fosse onnipresente, con al collo il pass delle persone autorizzate dalla delegazione italiana. Il mistero regna ‘sovrano’, per l’ennesimo segreto di Pulcinella.

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(121) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 31 marzo 2019 by Sendivogius

Classifica MARZO 2019”

Che famija de merda!

È inutile rigirarla con tanti fronzoli… Il congresso di Verona è solo l’ultimo schizzo di merda in un pozzo nero senza fondo, per la stura di fanatici di ogni risma: uomini (?) che odiano le donne (tanto ne sono terrorizzati) e che però pretendono di parlare a loro nome, ipotecandone diritti e libertà, riuniti in conclave al sedicente “convegno delle famiglie”; omofobi ossessionati dai gay (mamma li froci!), tanto bastano a destabilizzare le loro insicurezze di genere; talebani del fondamentalismo cristiano, con l’immancabile codazzo di vescovoni medioevali che però reputano un loro precipuo diritto sodomizzare i pargoli, devastando le famiglie altrui (rigorosamente ‘tradizionali’).
Ultimamente, l’Italia sembra essere diventata un laboratorio privilegiato dell’internazionale nera, almeno nelle intenzioni ideali della destra più reazionaria e retriva, che guarda al cosiddetto “governo del cambiamento” come ad un opportunità irripetibile. E nel loro immaginario fantastico ne costituisce il cavallo di Troia che scardinerà dall’interno l’Europa, instaurando un nuovo ordine, attraverso la saldatura ideale con l’integralismo delle sette evangeliche, l’ultraconservatorismo cattolico, il neo-nazismo riscaldato (e sdoganato) in salsa sovranista, insieme agli spurghi di fogna provenienti dalle cloache di ogni latitudine. Dalla Russia nazi-bolscevica del compagno Putin…
Ai nazisti da operetta (non solo dell’Illinois) negli USA del camerata Trump…
Passando ovviamente per l’Ungheria di Orban (con le sue nuove Croci Frecciate), ai nazionalisti di madame Le Pen e tutto il cucuzzaro sciovinista, che s’agita da Berlino a Visegrad.
Per la Lega salviniana a trazione clericofascista sembra che niente sia troppo a destra. E il Congresso di Verona non fa eccezione. Infatti vi partecipa con un nutrito manipolo di ministri verde-bruni, in rappresentanza del governo in carica, per una perfetta continuità di intenti.

Li accomuna l’illusione di elidere la complessità del mondo contemporaneo con una ritrovata semplicità pre-moderna, per involuzione primitiva dello stesso, condividendo la visione fortemente regressiva di una società fratturata in trincee di ridotte blindate per paranoici, con licenza di sparare a vista ad ogni possibile intruso, in vista di chissà quale invasione aliena: una comunità armata di fedeli devoti al dio degli eserciti, in difesa della Fortezza Europa.
L’idea è vecchia… Ci aveva già pensato a suo tempo lo zio Adolf in arte führer, ma in concomitanza col gran revival nazifascista in corso sembra essere tornata di gran moda….
Cazzo! Sembrano i cattivissimi Nazi-Imperiali psicopatici di Star Wars..! Dall’emblema dell’Impero dei Sith…

A quello di Fortezza Europa…

La scelta della nerissima Verona non è niente affatto casuale, essendo stata da tempo eletta a capitale dei movimenti di estrema destra che rifluiscono nella città scaligera, trovandovi un alveo quanto mai prospero ed accogliente per proliferare, dopo averne fatto la loro fucina sperimentale…
In questo la Lega del duce di ghisa, più ancora dei suoi predecessori, si sta rivelando un ottimo collettore (fognario), per liquami assortiti.
In fondo, parliamo di un partito che sta spostando le lancette della civiltà del diritto a diversi secoli addietro, con la sua retorica securitaria e la propaganda forcaiola pompata ai massimi livelli.
Perché, in assenza di coesione, il rancore può essere un ottimo collante per un tessuto sociale lacerato dalla lunga crisi, nella raccolta e nell’esasperazione di frustrazioni collettive.
Perché in una società senescente di vecchi spaventati, l’uso e l’abuso della paura è lo strumento migliore per raccogliere facili consensi, senza che peraltro i problemi siano mai davvero affrontati al netto delle fanfaronate machiste, la minaccia di punizioni esemplari e l’istituzione di leggi draconiane, nell’universo nazi-fantasy di una compagine politica che nel suo tribalismo armato, se potesse, ripristinerebbe il Codice di Hammurabi, qualora non fosse troppo moderno.
Quando si parla di stupro (lo stesso che i gialloverdi augurano on line con cadenza quotidiana al nemico del giorno), se ogni volta comincia tra leghisti e grillini in cerca di visibilità un patetico rilancia e raddoppia di provvedimenti severissimi a chiacchiere, che fanno il paio con la totale assenza di certezza della pena, per mostrare ai propri elettori chi ce l’ha più lungo… “dieci anni di carcere per gli stupratori… No! Almeno 20 anni! Ergastolo!! CASTRAZIONE!!!”… allora è fin troppo ovvio che non ci sia in realtà alcuna intenzione di affrontare seriamente l’odioso fenomeno e tutto si riduce a boutade elettorale.
É altrettanto ovvio che delle “donne” non freghi loro assolutamente nulla, essendo le stesse uno strumento funzionale ad una presunta egemonia maschile, che si sente costantemente minacciata dall’elemento femminile, tanto è inadeguata a relazionarsi con essa in modo paritario e che non sia mera sudditanza al “maschio” e lontanissima dalla realtà: una donna angelicata (a parole) ed orpello del focolare domestico da usare piacimento.

In pratica, una madonna laica, che sia però puttana a letto e schiava in casa: una via di mezzo tra colf, badante, oggetto sessuale, ed incubatrice di fanciulli da sfornare con cadenza annuale, per rinfoltire i ranghi dei nuovi balilla di regime alle guerre razziali.
In fondo, anche questa è tutta merda già abbondantemente vista in passato…

Ogni altra interpretazione di ruoli, insieme a tutto ciò che possa esulare dai rigidi schemi prestabiliti di una visione talebana, si configura allora come sovvertimento dell’ordine naturale, pretescamente dato: è contro natura, innaturale, diabolico; qualcosa di perverso, da redimere e perseguire in caso di recidiva… come gli eretici con la ‘santa’ inquisizione.
Ovvero, una disfunzione patologica da “curare” coattivamente, su precisa sintomatologia clinica, come avveniva ai bei tempi dei manicomi che si accompagnavano alle case chiuse. Perché una donna che non si sottomette, è pazza o puttana. In ogni caso va reclusa, affinché il contagio non si propaghi.

Hit Parade del mese:

01. A NOI!

[13 Mar.] «Annuncio che stiamo lavorando con l’ambasciatore francese per riprenderci la Gioconda.»
 (Matteo Salvini, Mitomane)

02. ALLOGENI & MERDONI (I)

[21 Mar.] «La cittadinanza a Ramy? Valuteremo.»
 (Matteo Salvini, il Valutatore)

02.bis ALLOGENI & MERDONI (II):
Poenitentiam agere

[22 Mar.] «La cittadinanza non è un biglietto del lunapark.»
 (Matteo Salvini, Bimbominkia)

02.ter ALLOGENI & MERDONI (III):
Cuique suum tribuere

[23 Mar.] « Rami vorrebbe avere lo ius soli? Lo potrà fare quando verrà eletto parlamentare.»
 (Matteo Salvini, il Bullo)

02.quater ALLOGENI & MERDONI (IV):
Dignus non est

[25 Mar.] «Io devo rispettare la legge e farla rispettare. Stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso. Purtroppo a stasera non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza a Ramy. Non posso regalare le cittadinanze, a oggi non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza.»
 (Matteo Salvini, l’Inflessibile)

02.quinquies ALLOGENI & MERDONI (V):
Filioque

[25 Mar.] «Sì alla cittadinanza a Rami: è come se fosse mio figlio.»
 (Matteo Salvini, il papà della patria)

03. ASSENZA DI SENSO

[03 Mar.] «Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo.»
 (Beppe Grillo, il Cieco)

04. PURE TERZANI!

[28 Mar.] «Il premio Terzani non promuove qualcosa di specifico e identificabile con la nostra realtà e funge in maniera marginale da traino per l’industria turistica. Terzani è diventato un Santo secolare, un oggetto di culto, complimenti a chi è riuscito a imporlo associandolo a un’idea di alta qualità come persona, della quale io fortemente dubito anche perché ci sono autorevoli esponenti che sull’analisi storica di Terzani avrebbero mosso più di qualche critica.
Avevamo chiesto già in campagna elettorale un ripensamento di questa manifestazione…. c’è la necessità di condividere un progetto un po’ più vicino e un po’ meno lontano dalla città, più collegato alla nostra realtà locale e che consenta un confronto più ampio di posizioni…. Riguardo al premio nessuno discute la qualità letteraria degli scritti di Terzani, ma credo che il suo sia un modello molto distante dalla sensibilità della maggioranza dei friulani.»
 (Fabrizio Cigolot, ovviamente leghista)

05. LA MINACCIA FANTASMA

[28 Mar.] «È in atto un’aggressione mondiale alla famiglia naturale.»
 (Maria Giovanna Maglie, più bella che intelligente)

06. FUROR UTERINUS

[28 Mar.] «Il “codice rosso” è una norma che prevede che quando una donna fa una denuncia per violenza deve essere ascoltata entro tre giorni dal Pg o dal Pm. Così si può appurare immediatamente se si ha a che fare con una isterica o con una donna in pericolo di vita e salvarla.»
 (Giulia Bongiorno, la garante leghista)

07. MASTURBAZIONI FILOSOFICHE

[29 Mar.] «Coloro che converranno a Verona hanno le loro idee ma bollarli come gli alfieri di un ritorno al Medioevo significa, da una parte, delegittimarli prima ancora di discuterne (e caso mai confutarne) le tesi, dall’altra, mostrare di avere un’idea molto vaga e approssimativa del Medioevo, ove si sono forgiate le idee e le libertà del mondo attuale, come la storiografia attuale ci sta insegnando. Vedere il Medioevo come un insieme di “secoli bui” era strumentale alla retorica degli illuministi, che non a caso avevano una concezione del Progresso unilineare»
 (Corrado Ocone, sofista da tre euro)

08. L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI LORELLA

[04 Mar.] «Penso che sia importante ricordare che le elezioni che abbiamo fatto lo scorso anno erano elezioni che non facevamo da diversi anni. Ora non ricordo, ma noi non votavamo veramente per le politiche da quanto, forse dieci anni?»
 (Lorella Cuccarini, opinionista sovranista)

09. COLPO SU COLPO

[23 Mar.] «Ho capito il gioco di Salvini, è chiaro, ogni volta che otteniamo un risultato, lui prova a spostare l’attenzione su qualcosa che non va. Ma ora rispondo colpo su colpo.»
 (Luigi Di Maio, la pezza da piedi)

10. AGNUS DEI

[03 Mar.] «Chiunque vinca le primarie non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subito.»
 (Matteo Renzi, la vittima)

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STUPID WHITE MAN

Posted in Kulturkampf, Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 17 marzo 2019 by Sendivogius

Un coglione semianalfabeta che se ne va in giro con una telecamera piantata sopra la sua turgida testa di cazzo intrisa di merda nazista, talmente dissociato dalla realtà da vivere in un videogioco sparatutto in live-action; imprigionato in una dimensione parallela di paranoie kalergiche e deliri lisergici; armato fino ai denti e le armi scarabocchiate coi nomi di altri psicopatici come lui, frammischiati a personaggi ed eventi storici, pescati a casaccio dalle guerre balcaniche…
E ci sarebbe quasi da ridere se il Brenton Tarrant di turno non avesse fatto una strage, ammazzando 50 persone inermi riunite in preghiera. Questo degno esemplare di pura razza ariana, un impotente ossessionato dalla denatalità, deve aver trovato particolarmente eroico il tiro a segno contro le donne, che nella sua lotta contro lo straniero invasore devono essergli apparse come delle incubatrici ambulanti di alieni, da eliminare all’origine del concepimento con un attacco preventivo. E lo dice senza reticenze, mentre si intervista da solo..!

Per uno che rivendica le sue radici ango-scoto-gallesi è curioso come non si renda minimamente conto che, a parità di prospettive, lui stesso è un fottuto immigrato (che c’azzecca un gallese in Oceania?). E questo ne fa automaticamente un ‘invasore’, nel momento in cui i suoi avi hanno colonizzato l’Australia sterminandone le popolazioni aborigene.
Lui non è razzista, ma razzialista. E lotta solitario in mezzo a noi, per la difesa dei “popoli bianchi” e per il ripristino della perduta età dell’oro, quando questi si sbudellavano allegramente tra di loro senza contaminazioni allogene. Qualcuno lo chiamerebbe ‘folklore’. Il tizio più semplicemente si definisce “fascista”.
Di questi rabbiosi cazzoni inzuppati d’odio, il web è pieno. Praticamente, il profilo coincide coi 2/3 dell’elettorato salviniano e ricomprende la quasi totalità dei suprematisti identitari etnonazionalisti sovranisti che affollano le peggiori latrine internet, mentre inondano i social-network col loro shit-storm quotidiano, lasciando schizzi delle loro deiezioni ovunque capiti. E lo fanno insieme ai loro derivati in rosso-bruno, che affollano la cosiddetta “Terza Via”, in un ingorgo di sigle che cicciano come pustole infette: strasseriani, nazional-bolscevichi, neo-comunitaristi, nazionalpopolari, socialnazionalisti… È sempre la stessa merda nazista, che si nutre di mitismi e simbologie condivise, a disposizione dell’armamentario ideologico dell’internazionale nera. Da noi, al massimo, le si chiamano goliardate.
I nazisti della porta a fianco in questa fogna a cielo aperto ci si abbeverano con gusto, in un cocktail micidiale di “nazionalismo bianco”, richiami al misticismo nazista, e paranoie cospirazioniste che ruotano attorno ad un demenziale complotto di genocidio razziale per sostituzione etnica.
E sono vezzeggiati, coccolati, blanditi (e protetti), fino ai massimi livelli ‘istituzionali’…
Passando per le mezzeseghe locali…
Più che altro, è inquietante notare la saldatura su contaminazione attualmente in atto tra quell’enorme laboratorio neo-nazista che è diventata l’Europa orientale ed i gruppuscoli della cosiddetta alternative-right, prettamente di matrice anglosassone. A suo modo, un coglione pluriomicida come Brenton Tarrant ne è un condensato perfetto: infarcisce le sue armi con scritte in cirillico ricopiate chissà dove e simboli runici, tra cui spicca la runa di Odal, che già faceva bella mostra di sé nel Rassemblement national populaire di Marcel Deat, prima di diventare l’emblema dell’italiana “Avanguardia Nazionale” di Stefano delle Chiaie, oltre ad essere stato lo stemma distintivo di una delle più feroci divisioni delle Waffen SS. Guarda caso, operativa propria in Montenegro, patria di quel Novak Milosev Vujosevic, che il nazi-killer non manca di citare sui suoi caricatori.
È singolare notare come il titolo del testamento ideale del terrorista sia l’esatta trasposizione in inglese della teoria della “Grande Sostituzione” (Le Grand Remplacement): fortunata invenzione dello scrittore francese Renaud Camus, politicamente schierato col suo movimento politico a fianco del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. A titolo informativo, per i difensori della razza pura, Renaud Camus è dichiaratamente omosessuale.
Ma a fare bella mostra di sé sulle dotazioni tattiche del macellaio di Christchurch è soprattutto il sonnenrad, ovvero il Sole Nero tanto caro alle SS di H.Himmler, accompagnato anche in questo caso dalla sua variante slava: il Kolovrat (che poi è anche il nome di uno dei principali eroi dell’epica russa, Evpaty Kolovrat, nella lotta contro l’invasione mongola).
Entrambe i simboli sono collegati al neo-pagenesimo di ispirazione etenista ed alla Rodnoveria panslava. Per le organizzazioni skinhead e suprematiste, si tratta di una valida alternativa al cristianesimo con le sue insopportabili contaminazioni giudaiche. Ma il Kolovrat ricorre anche negli stemmi di gruppi paramilitari russi di matrice neo-nazista che combattono nel Donbass.
E che a loro volta si scannano con gli altri gruppi neo-nazisti ucraini, tra cui spicca il famigerato Battaglione Azov che nel suo stemma usa invece il sonnenrad.

Ovviamente, non mancano gli scambi culturali con le organizzazioni italiane…

Peraltro, il Sole Nero delle SS è presente anche negli stemmi della cosiddetta Antipodean-Resistance, una delle principali formazioni australiane della destra neo-nazista e vicina ai gruppi skinhead legati al suprematismo bianco (su tutti gli AtomWaffen Division ed i SonnenKrieg), con le loro trucide rappresentazioni artistiche
Poi va da sé che le ossessioni sono quelle di sempre: i froci, gli ebrei, i negri, i cinesi, gli stranieri in generale, con l’aggiunta dell’odio verso gli aborigeni (siamo pur sempre in Australia), nel terrore del meticciato.

Cosa più interessante, è l’organizzazione delle “Lads Society”, ovvero una variante nazi-sovranista di Fight Club per scazzottate identitarie, nelle preparazione dei futuri guerrieri senza sonno della “white revolution”.
L’Antipodean-Resistance è in realtà una confederazione di sigle, filiate attorno alla web community del sito IronMarch; forum fascista, lo definisce il suo stesso fondatore: un uzbeko, tal Alisher “Genghis” Mukhitdinov, che in rete si spaccia per russo e si fa chiamare Alexander Slavros…

Si tratta di un ‘burlone’ specializzato nell’autopromozione e nella produzione compulsiva di meme nazisti, che parla di guerre razziali di sterminio (evidentemente gli piacciono i “Diari di Turner”) e… feticismo (!), in un miscuglio di strasserismo revisionato in salsa nazional-bolscevica: Alexander Dugin per intenderci, già protagonista di agiografici servizi sul TG2 di Gennaro Sangiuliano, nella RAI 2 a conduzione del ritrovato Carlo Freccero, dopo la conversione sovranista.
Slavros (o Mukhitdinov, che dir si voglia) è molto attivo anche sul portale Daily Stormer (che si ispira apertamente al Der Stürmer di Julius Streicher), specializzato in antisemitismo esasperato (è costantemente in guerra con gli altri gruppi dell’Alt-Right per non essere abbastanza anti-semiti), campagne di trollaggio organizzato, e una venerazione per Donald Trump.
C’è da dire che l’ideatore e fondatore del portale, Andrew Anglin, dalle nostre parti è di casa… 
Non per niente, del The Daily Stormer esiste anche un’edizione italiana, tanto per non farci mancare nulla.
In realtà si tratta di recinti chiusi, letamai infetti dove nazifascisti di ogni latitudine possono masturbarsi a vicenda in nome della causa comune, fomentarsi ed armarsi virtualmente in attesa dello scontro finale. Ogni tanto qualcuna di queste bestie scappa dalle gabbie e mette semplicemente in pratica ciò che va predicando da mane a sera. Ma per ogni invasato in circolazione, c’è sempre una mente che li fomenta ed una mano che li arma…

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L’Abominevole Uomo di Kalergi

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 20 Maggio 2015 by Sendivogius

monkey with a gun by Fraugee

«L’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile.
Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.
D’altronde l’esproprio delle risorse da parte delle potenti multinazionali occidentali, controllate dall’elite massonico-finanziaria è la prima causa dell’immigrazione.
MANIFESTO PANEUROPEOL’ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere.
Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi:
Rosemary“Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinché l’Europa sia dominabile dall’élite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite.
look-whats-happened-to-rosemarys-babyEliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa. I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht.”
Goomba (1)[…] La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia

Coudenhove-KalergiIl diabolico complotto del conte Coudenhove-Kalergi, epigono moderno del dottor Fu Machu, è un vecchio cavallo di battaglia del “movimento identitario” (l’eufemismo preferito dai neo-nazisti in incongnito, per rendersi più presentabili), che gira in rete da almeno un quinquennio o anche più, costituendo un appannaggio quasi esclusivo per “suprematisti bianchi”, “razzialisti”, socialfascisti e antisemiti viscerali, che gravitano nelle galassia dell’estrema destra, prima di diventare motivo di intrattenimento anche per complottari e dementi vari al guinzaglio.
Assurto a nuova gloria sui siti specializzati per monomaniaci del complotto, gli amanti delle scie chimiche e dintorni l’hanno Perché sei tanto coglionesubito eletto a nuova verità di fede, facendone l’oggetto di una diffusione virale. Ovviamente, ne parlano pure i meet-up a cinque stelle, tanto non par loro vero di aver scoperto una simile “verità” dimenticata, da condividere insieme ai soliti siti di controinformazione alternativa.
Il testo è lo stesso in tutti i casi, dalla traduzione di un originale in inglese, e viene ripubblicato sempre uguale con variazioni minime. A leggere tra le righe, per gli appassionati di settore, vi si scorgono richiami opportunamente rimanipolati in chiave apocalittico-terrorizzante, vaghi riferimenti all’occultismo teosofico di Madame Blavatsky, tramite una sorta di antropogenesi ripercorsa all’inverso.
ebreiSostanzialmente il famigerato “Piano Kalergi” costituisce una variante molto più rozza e meno appassionante degli intramontabili “Protocolli dei Savi di Sion”, ma la carica antisemita (per quanto sfumata) è sostanzialmente la stessa.
MadridLa componente spiccatamente razzista, nonché le esagerazioni caricaturali del testo, sono talmente calcate che l’origine della complot-juif-en-europepubblicazione avrebbe dovuto essere evidente a chiunque… Ma il complottista, nella sua ignoranza abissale, manca completamente di ironia ed è il primo dei creduloni che prende sul serio ogni astrusità gli passi tra le mani. Ma lui si reputerà un incompreso con una missione da svolgere: convincervi, se ancora ce ne fosse bisogno, di quant’è coglione.
Non ti sto insultanto. Ti sto descrivendoAltrimenti, nelle sue “citazioni” avrebbe potuto facilmente accertare come Gerd Honsik, a cui si deve la dettagliata descrizione dell’Essenza del Piano Kalergi, sia in realtà un Gerd-Honsik-Austria-Shackled-Cuffsantisemita austriaco e razzista conclamato, famoso per le sue posizioni “negazioniste” e soprattutto noto alle cronache giudiziarie per la sua attività di propaganda del nazionalsocialismo e istigazione all’odio razziale. Della sua attività politica, si ricorda la militanza nel disciolto NDP (ogni riferimento allo NSDAP hitleriano è assolutamente voluto). Poeta e scrittore, vanta tra le sue pubblicazioni l’indispensabile testo revisionista Freispruch für Hitler? (Assoluzione per Hitler?), che gli costa una condanna per apologia di reato; nonché l’imperdibile Fiend_Felon_HonsikSchelm und Scheusal (Malvagio e Criminale), pubblicato a Barcellona nel 2000, e tutto imperniato contro Szymon Wizenthal meglio conosciuto come “il cacciatore di nazisti”.
Durante la sua latitanza in Spagna, il solerte Honsik consegna alle stampe un’altra opera fondamentale: Adiòs, Europa – El Plan Kalergi (ed. Editorial Bright-Rainbow, Barcellona, 2005), che mistifica e falsifica i contenuti del Praktischer Idealismus (Idealismo pratico) dell’aborrito conte adios-Europail-piano-kalergigerd-honsik-plankalergiCoudenhove-Kalergi che (figuriamoci!) era una raffinato aristocratico cosmopolita, nato a Tokyo nel 1894, imparentato con la nobiltà di mezza Europa (baltica, scandinava, fiamminga, slava, tedesca, francese, veneziana e bizantina!) per giunta di madre giapponese, giusto a proposito di “subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale”. Per un razzista viscerale come Honsik, il conte Kalergi doveva sembrare una mostruosità contro natura.
Praktischer IdealismusSi aggiunga che il “Praktischer Idealismus”, pubblicato a Vienna nel 1925, è un accorato pamphlet contro l’antisemitismo, intriso di misticismo idealista e vagheggiamenti antroposofici che si richiamano ad una nobiltà dello spirito contrapposta al materialismo. Animato da un pacifismo profondo, Kalergi auspica “il dominio dello spirito al posto del dominio della spada”.

«La nostra era democratica è un interludio patetico tra due grandi epoche aristocratiche: l’aristocrazia feudale della spada e l’aristocrazia sociale dello spirito. L’aristocrazia feudale è in declino; l’aristocrazia dello spirito in divenire. Il tempo intermedio si chiama “democratico”, ma in realtà è dominato dalla pseudo-aristocrazia del denaro

Questo per renderci conto di cosa parliamo quando si cita Kalergi, che va avanti così per almeno un centinaio di pagine inseguendo le sue chimere.
Il testo integrale, che tutti definiscono introvabile, è talmente irreperibile che noi l’abbiamo scovato on line (edito in francese), in meno di cinque minuti.
complottoIn quanto al presunto complotto “massonico-finanziario”, probabilmente Kalergi vomiterebbe nel vedere a cosa è ridotto il suo sogno europeo…

«Oggi la democrazia è una facciata dietro cui si nasconde una nuda plutocrazia; le si lascia il potere nominale, mentre il vero potere risiede nelle mani dei plutocrati. Nelle democrazie repubblicane come in quelle monarchiche, gli uomini di Stato sono solo delle marionette in mano ai capitalisti che tirano le fila, dettano le linee della politica e dominano gli elettori attraverso la manipolazione dell’opinione pubblica…. Ad una struttura sociale di tipo feudale si è sostituita una struttura sociale plutocratica: non è più la nascita che determina la posizione nella società, ma il reddito. Oggi la plutocrazia è più potente dell’aristocrazia di ieri, perché nulla le è al di sopra, mentre lo Stato è ridotto a suo strumento e complice

In riferimento al “meticciato” ed alla creazione di una presunta razza ibridata di subumani da soggiogare e dominare:

Nefertari«L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio. Le caste e le razze di oggi scompariranno gradualmente, in seguito al dissolversi dello spazio, del tempo e del pregiudizio. La razza del futuro, negroide-euroasiatica, in apparenza sarà simile a quella dell’antico Egitto e sostituirà la diversità dei popoli con la diversità degli individui

È un’intuizione piuttosto ovvia; persino elementare per un qualsiasi dilettante, che si interessi di antropologia culturale. Per giunta, Kalergi sostiene che la fusione di più diversità genera ricchezza nell’uniformità di provenienze diverse. Con ogni evidenza, guarda a se stesso e prende le sue molteplici radici familiari a modello.
La difesa della razzaOvviamente, invece di citare l’originale, si riportano le distorsioni di un bel figurino come Gerd Honsik, elette a verità rivelate per la fede incondizionata dei troppi dementi dispersi nelle pieghe del cyberspazio. E tutti giù a declinare in psittacismi di gruppo i deliri razziali di un grumo di neo-nazisti, alla fiera dei citrulli dell’allegro complotto.
Ora, come sia possibile mettere insieme una simile sfilza di minchiate assortite, senza nemmeno provare un briciolo di vergogna, costituisce di per se stesso già un mistero tragico, racchiuso nel cuore di tenebra da cui scaturiscono gli incubi peggiori nel sonno comatoso della ragione. Perché qui siamo oltre i confini della pornografia mediatica, per entrare nel gorgo osceno delle perversioni estreme ai limiti della coprofilia, con golose abbuffate di merda per palati forti, quanto mai ansiosi di abbeverarsi nelle fogne complottarde.
captain-kirk-demotivational-posterPerché il vero dramma del complottista a tempio pieno, oltre al problema (tutto suo) di essere un irrecuperabile imbecille, è la totale assenza di senso critico, nell’incapacità di riconoscere l’abnormità delle puttanate scovate nelle latrine del webbé e che subito corre a “divulgare”, su riflesso pavloviano, abbaiando ai mulini a vento, senza che mai venga sfiorato dall’ombra di un dubbio o si premuri minimamente di verificare provenienza e fonti di tali ‘perle’ disvelate.
willy-wonka-blogPer molti, smuovere qualche neurone disperso nell’abisso di teste vuote deve davvero costituire uno sforzo di natura cosmica.

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Casseri d’Italia

Posted in A volte ritornano with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 dicembre 2011 by Sendivogius

Ciclicamente, come una fogna intasata per eccesso di deiezioni, tornano alla ribalta gli ario-dementi di Stormfront-Italia: la psicotica comunità hitleriana, che raccoglie il peggio del razzismo endogeno raggrumato attorno a qualche centinaio di casi clinici particolarmente aggravati…
In questa succursale italiana del Ku Klux Klan si possono trovare escrementi infetti del neo-nazismo veneto, cresciuti al capezzale di Franco Freda; molti longobardi, che si definiscono “fascio-leghisti” e galleggiano alla destra della Lega: un partito che, tra quelli che contano veramente nel panorama politico italiano, è sicuramente quello che raccoglie maggiormente alcune delle nostre istanze. Ma c’è pure qualche vecchio stronzo d’esportazione che, dal Brasile, si preoccupa dell’invasione allogena che rischia di contaminare la purezza dell’italica razza; né mancano i nazi-borbonici che si credono ariani.
Tra le specialità di ‘stormfront’ ci sono le liste di proscrizione, costantemente aggiornate, che spaziano dagli “infiltrati sionisti” ai “coccolanegri”, passando in rivista i vari “traditori della razza”. Indirettamente, ne avevamo già parlato QUI.
Specialista in materia è tal COSTANTINO, un utente particolarmente affezionato al forum e piuttosto prolifico. Tra i suoi straordinari contributi alla discussione vale la pena di ricordare:
a)  L’uomo di Neandertal era ARIANO”
 b)  “Non può esserci un negro italiano”
E il curioso “Beppe Grillo. Uno di noi”, pubblicato il 09/10/2007:

Ho sempre pensato che grillo fosse un nostalgico del fascismo (quella volta che affacciatosi da un balcone disse <ITALIANI!!!!>, la camicia nera ostentata, la dichiarazione che dal 1943 questa classe politica fa disastri, ecc,ecc)
Adesso ne abbiamo la prova: vuole distruggere la democrazia
vuole distruggere i partiti
che dire? è un grande!

Suscitando peraltro più di una perplessità tra gli altri partecipanti alla discussione.
D’altra parte il sedicente ‘Costantino’, letteralmente terrorizzato da africani, zingari, e slavi, non è mica razzista: lui è preoccupato degli allogeni che portano le malattie e col meticciato suppliscono alla carenza di melatonina nell’epidermide. Naturalmente, odia i soliti giudei: vili usurai e vampiri della finanza bancaria. Per farsi meglio intendere dai diretti interessati si firma così: להשמיד את היהודים (sterminare gli ebrei). Non per niente, ‘Costantino’ lavora come promotore finanziario, addetto allo spaccio di ‘titoli tossici’ che stanno soffocando l’economia del Nord-Est da cui proviene.
L’infame lista contro i “coccolanegri” è un’invenzione sua.

Di solito sono questi elenchi della vergogna a catturare l’attenzione dei grandi ‘media’. Ed è un vero peccato che l’interesse sia così circoscritto, perché i razzisti paranoici di stormfront in realtà non conoscono riposo, dal momento che la loro produzione è assai più copiosa e clinicamente interessante, preoccupati come sono di salvare l’Europa dall’avanzata dell’orda nera…
Nei forum di stormfront-Italia si affrontano infatti le grandi (ed irrisolte) questioni identitarie, inerenti l’annoso problema dei matrimoni tra indoeuropei, ma pur sempre “misti”, come nel caso di un italiano ed una francese.
Nella sezione dedicata a “Cultura-Scienza-Identità”, non mancano quesiti fondamentali sulla misurazione e determinazione della purezza razziale in candeggina:
  Cosa dovremmo considerare maggiormente: Genotipo o Fenotipo?
  Gli aplogruppi J2 ed E3b sono da considerare bianchi?
Per i meno ferrati in biologia, si possono sempre consultare le tavole con le varie tipologie razziali e le sub-razze indoeuropee, a cura di Weisse Europe (“Europa bionda”… e un cetriolo per amico!).

Ma non mancano illuminanti disamine su Negrolandia: la terra dei morti che camminano, insieme all’immancabile (ossessiva) “questione ebraica”, declinata in ordine di priorità:
 Invasione islamica
 La minaccia cinese (pericolo giallo)
 Contaminazione africana (le scimmie negre)
 L’adesione turca alla UE (meticciato mongolo)
Quest’incredibile letamaio mediatico, circoscritto a pochi dementi con evidenti disturbi mentali, si era già distinto nelle settimane precedenti, per il profluvio di elogi e commossi necrologi alla memoria di Gianluca Casseri, il nazista pluriomicida di Firenze, assurto ad eroe della ributtante community. Ma nessuna di queste tigri di carta ha avuto il coraggio di presenziare al funerale del loro esaltato beniamino e magari acquistargli una tomba, visto che nessuno ne reclama il corpo.
Sul personaggio, apparentemente insospettabile cultore di fantasy, fumetti, H.P.Lovecraft e gli autori della mitica rivista Weird Tales (‘azzo! A parte il ‘fantasy’, abbiamo gli stessi interessi), sono stati versati fiumi d’inchiostro e molti distinguo.
Noi predilegiamo la sintesi pubblicata (il 18/12/2011) da Gad Lerner nel suo blog:

«Gianluca Casseri non era un pazzoide isolato. Frequentava CasaPound, ma soprattutto godeva della stima di autorevoli intellettuali della destra italiana. Per esempio Gianfranco De Turris, il segretario della Fondazione “Julius Evola” (filosofo fascista del razzismo antisemita), divenuto vicecaporedattore dei servizi culturali al Giornale Radio della Rai, in quota a Alleanza Nazionale e poi al Pdl. Questo De Turris ha firmato ben due prefazioni encomiastiche ai libri di Casseri. L’ultimo è uscito nel maggio scorso per l’editore Solfanelli. Si tratta di un pamphlet intitolato “I protocolli del Savio di Alessandria”, rivolto contro Umberto Eco e il suo romanzo “Il cimitero di Praga”. Nella prefazione De Turris loda Casseri sostenendo che “I protocolli dei Savi di Sion” sarà pure un falso ma descriveva in anticipo una realtà verificatasi poi. Bella gente ha piazzato in Rai, la destra. Se il killer di Firenze era un pazzo, come minimo aggiungiamo che dispone di numerosa compagnia.»

Pubblicista dalla penna feconda, Gianluca Casseri è stato fondatore ed editore della fanzine letteraria “La Soglia” (sette numeri pubblicati tra il 2001 ed il 2004), sulla quale peraltro firmava gran parte delle pubblicazioni. Insieme ad Enrico Rulli, nell’Ottobre 2010, aveva dato alle stampe La Chiave del Caos, che ci par di capire rientrasse nella categoria dei romanzi ‘esoterici’ a doppia lettura, per iniziati e profani dell’antica sapienza. Molto gettonati nei circoli del misticismo evoliano.
D’altronde, le velleità saggistiche di Casseri potevano essere apprezzate dagli estimatori un po’ ovunque sul web, prima che sul killer dei senegalesi calasse l’oblio della damnatio memoriae, con la frettolosa rimozione dei suoi articoli ed il fioccare di dissociazioni più o meno piccate da parte dei portali interessati. In particolare, gli scritti di Casseri sono stati ospitati presso il “Centro Studi La Runa”, nel cui archivio on line è presente una ricca raccolta di testi di autori riconducibili alla cultura di destra e dell’area tradizionalista. Si posso trovare giganti della sociolinguistica e storia delle religioni come Mircea Eliade insieme a Georges Dumézil, dotte disamine su Oswald Spengler ed Ernst Jünger, passando per i teorici della ‘Nuova Destra’ come Alain De Benoist, e per l’immancabile Julius Evola, fino ai socialfascisti come Pierre Drieu La Rochelle e Giano Accame, accanto ai quali non mancano i più recenti deliri su etnonazionalismo e questione allogena e altri contributi amatoriali di “studiosi” autodidatti. Tra questi ultimi era presente per l’appunto Gianluca Casseri con un paio di articoli, certo non indimenticabili, che  abbiamo riesumato per curiosità. Su internet nulla si distrugge e niente scompare. Sostanzialmente si tratta di ‘esercizi di stile’, nell’ostensione di una cultura fai-da-te della quale Casseri era evidentemente orgoglioso.
 “Dracula, il guerriero di Wotan(01/01/2000), a dispetto del titolo che ha sollevato fin troppe facili ironie, doveva essere uno dei fiori all’occhiello della produzione di Casseri, visto che l’articolo si dilunga per una trentina di pagine e allega tanto di bibliografia corredata da una sessantina di titoli. Sorvoliamo sul “Dracula” di Stoker, come rivisitazione del guerriero-belva (berserk) della tradizione germanica, nel solco dello sciamanesimo indoeuropeo e moderna trasfigurazione delle saghe norrene. L’articolo, che ha una sua coerenza logica, è sostanzialmente un collage di citazioni che privilegiano l’opera di Dumezil, di Mircea Eliade, e Carlo Ginzburg. Quello che colpisce, col senno di poi, è l’insistenza con cui Casseri fantastica sulle Männerbunde, ovvero le confraternite dei guerrieri teutonici posseduti dallo spirito del lupo, giacché si diveniva terribili guerrieri solo appropriandosi magicamente della proprietà della belva:

«Dracula prende saldamente le parti – fino a compenetrarlo non meno di quanto facessero i giovani iniziandi dei Männerbunde – dell’animale predatore che si identifica con le tenebre tanto temute dall’uomo. Quando poi nega che i “cittadini” possano comprendere i sentimenti di quello stesso “cacciatore” evidenzia l’abisso incolmabile che separa due figure: quella dell’uomo urbanizzato, civile, razionale, moderno, che fonda la sua vita su strutture giuridiche ed economiche, e quella dell’essere naturale la cui esistenza è fatta di bisogni essenziali, che vengono soddisfatti attraverso un’attività che ha come uniche non-regole quelle imposte dal confronto predatore/preda.»

Alla luce della “caccia selvaggia” che il neo-guerriero ariano è stato capace di scatenare per le vie della civilissima Firenze, le parole di Casseri brillano di un’aurea sinistra. E c’è da chiedersi quanto questa männerbunde mitizzata sia limitata all’ideale distorto del nazi-killer, o non abbia invece filiazioni fin troppo reali e radicate sul territorio…

Di più recente pubblicazione è invece Adriano Romualdi, alle radici dell’Europa, tra l’altro riproposto (08/10/2011), insieme ad Il magico Pound, sull’Ideodromo di CasaPound, che a confronto di ‘stormfront’ appare come un sito culturale di raffinata critica sociologica.
Adriano Romualdi, figlio di Pino (l’ennesimo reduce di Salò riciclato nei ranghi del MSI), è considerato il “teorico della nuova destra” (nazista?):

«La cultura e l’arte di destra non possono pretendere di essere loro stesse il tempio, ma solo il vestibolo del tempio. La verità vivente è oltre. Di qui una certa diffidenza del genuino uomo di destra nei confronti della cultura moderna, un disprezzo impersonale per il volgo dei letterati, degli esteti, dei giornalisti.
Di qui l’ostilità del Fascismo e del Nazismo al tipo dell’intellettuale deraciné. In essa non c’è solo la rozza diffidenza dello squadrista e del lanzichinecco per le raffinatezze della cultura ma anche l’aspirazione ad una spiritualità fatta di eroismo, fedeltà, disciplina, sacrificio. José Antonio raccomandava ai suoi falangisti il “sentimento ascetico e militare della vita”.
Fatta questa premessa, consideriamo più da vicino il compito di animare una cultura di destra. Il fine, lo abbiamo detto, è la costruzione di una visione del mondo che si ispiri a valori diversi da quelli oggi dominanti. Non teoria o filosofia, ma “visione del mondo”. Questo lascia un largo margine di libertà alle impostazioni particolari. Si può lavorare a creare una visione del mondo di destra sia da parte cattolica che da parte “neo-pagana”, sia proiettando il mito novalisiano dell’Europa-Cristianità che sostenendo l’identità Europa-Arianità.»

 Adriano Romualdi
 “Idee per una cultura di destra
Edizioni Settimo Sigillo; 1973.

Razzista convinto, fascista dalle inclinazioni neo-naziste, Adriano Romualdi ha, tra le varie, una vera passione per le tipologie razziali, che si sforza di individuare ovunque, perennemente alla ricerca della purezza primigenea dei primi indoeuropei, perdendosi in fluttuanti cascate di capelli biondi e languidi occhi azzurri… Nazi-gay dall’omosessualità latente, Romualdi è nella realtà un ominicchio di rara bruttezza che però discetta di perfezione delle forme (maschili), bellezza ariana e maschioni iperborei, che rivivono in una raccolta mitopoietica di deliri ariosofici.

A Casseri, il pensiero di Romualdi piace. Lo considerà attualissimo e profetico. E ravvisando in esso le vere “Radici dell’Europa”, mette insieme il solito collage di citazioni copia/incolla, facendone proprie le tesi, ma senza mai scrivere una parola originale che sia effettivamente sua. Tant’è che preferiamo citare i testi di Romualdi invece della parafrasi di Casseri.
D’altra parte, Romualdi deve piacere anche ai ragazzi di Casa Pound; altrimenti, non si capisce perché ospitare l’articolo di Gianluca Casseri, insieme agli altri contributi, che, presi isolatamente e a prescindere dall’identità dell’autore, potrebbero apparire in qualsiasi testata culturale non schierata a sinistra. Excusatio non petita…
Sarà sicuramente vero nel caso di “Benvenuti nell’ucronia”, oppure per “Tex e il fantastico”, ma i riferimenti culturali a Romualdi assumono una ben diversa caratura:

«Essere di Destra significa, in primo luogo, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, siano essi il liberalismo, o la democrazia o il socialismo.
Esser di Destra significa, in secondo luogo, vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressistici, materialistici che preparano l’avvento della civiltà plebea, il regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.
Esser di Destra significa in terzo luogo concepire lo Stato come una totalità organica dove i valori politici predominano sulle strutture economiche e dove il detto «a ciascuno il suo» non significa uguaglianza, ma equa disuguaglianza qualitativa.
Infine, esser di Destra significa accettare come propria quella spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera che ha improntato di sé la civiltà europea, e — in nome di questa spiritualità e dei suoi valori — accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa.
[…] Si pensi a un De Maistre, questo maestro della controrivoluzione che esaltava il boia come simbolo dell’ordine virile e positivo, al visconte De Bonald, a Chateaubriand, grande scrittore e politico reazionario»

  Adriano Romualdi
 “Idee per una cultura di destra
Edizioni Settimo Sigillo; 1973.

E d’altra parte è interessante constatare, nonostante le debite differenze, la venerazione che le fascisterie contemporanee tributano al mito di Ezra Pound, ammirato anche dai nazisti di stormfront e dal berserk pistoiese con la 357 magnum.
Non per niente, il poeta statunitense è idolatrato dai nipotini di Gabriele Adinolfi e gli altri raminghi di “Terza Posizione”: i diversamente fascisti del III° Millennio, vezzeggiati e coccolati della destra berlusconiana. A tal punto da conferire il nome alle loro ‘domus’ sparse per l’Italia, sotto il segno della testuggine.
Ezra Pound è infatti l’allucinato poeta, elevato dai nostalgici mussoliniani a moderno profeta dell’anti-capitalismo finanziario. Bisognerebbe aggiungere da buon ultimo dopo il liberale J.A.Hobson, il socialdemocratico marxista Rudolf Hilferding, e il più famoso John Maynard Keynes che nel 1923 pubblicava il fondamentale “Saggio sulla riforma monetaria”.
Tuttavia, è notevolissima la scienza di Pound ‘economista’: vero precursore di quella immane boiata di successo che è il “signoraggio bancario”; estensore dell’introduzione di una marca da bollo statale sull’emissione monetaria e uomo di rara originalità che, in totale solitudine, negli anni ’30 si scagliava contro gli “usurai della finanza ebraica”.

Ma l’Italia è ‘democratica’… sbuffa come un toro alla vista del rosso e tutto il resto ignora, fingendo di non vedere e non sentire. Fintanto che sparano ai negri e bruciano gli zingari e schiacciano la “zecca”… in fondo, me ne frego!

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Kakkientruppen

Posted in A volte ritornano, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , on 23 agosto 2011 by Sendivogius

In tempi miserabili… c’è posto per tutti!
Per la legge sui pesi galleggianti, prima o poi, certi personaggi ritornano sempre alla ribalta, inesorabilmente fedeli all’antico Principio di Archimede.
Era da qualche anno ormai che (non) si sentiva la mancanza del formidabile Gaetano Saya, Gruppenführer dei nuovi “legionari” per l’Italia, e del quale avevamo già parlato QUI e pure QUI: un imbarazzante sfigato, feticista dei travestimenti con una passione insana per le mascherate vintage a tema hitleriano; punto di riferimento per ogni nazi-travestito in fuga dagli ex CIM, ha più partiti che iscritti. Dopo l’irrinunciabile ricostituzione del MSI-DN, il nostro nibelungo da parata ha infatti fondato pure il fondamentale Partito Nazionalista del Popolo Italiano.

Tuttavia, ad appassionarci non sono gli aspetti “intellettuali” (mai parola fu più impropria) del Saya pensiero, quanto le sue esibizioni pubbliche rigorosamente in costume amatoriale da perfetto otaku del nazi-moe.

In realtà, noi adoriamo Saya: una parodia vivente del nazismo, che condensa in un unico personaggio da operetta tutti gli stereotipi più beceri dell’ultra-destra razzista. In Casa Saya è sempre carnevale! E il costume da nazista-pazza è irresistibile…

Per quanto, pure la variante “Augusto Pinochet”, con tanto di mantellina e bastone da feld-maresciallo, fa la sua gran porca figura…!

Tra un travestimento e l’altro, il generalissimo dispensa insulti a tutti e non tralascia nulla: dalla vecchia paccottaglia mistico-ariana, al corporativismo da repubblica sociale di Salò; dall’antisemitimismo classico all’immancabile omofobia, per approdare ai toni apocalittici del più cupo millenarismo integralista…

“Nell’2012 si vedrà l’Abominazione nei luoghi santi. Nei conventi, i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diverrà quasi il re dei cuori. Coloro che si trovano a capo delle comunità religiose stiano attenti a quelli che ricevono, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone vicino al peccato, poiché il disordine e l’amore dei piaceri carnali saranno diffusi per tutta la terra.
La Francia l’Italia la Spagna e l’Inghilterra saranno in guerra. Il sangue scorrerà nelle strade. Il francese si batterà col francese, l’italiano con l’italiano, in seguito vi sarà una guerra generale che sarà spaventosa. Per un periodo di tempo, Dio non si ricorderà più della Francia né dell’Italia, perché il Vangelo di Gesù non sarà più conosciuto. I malvagi useranno tutta la loro malizia; si uccideranno, si massacreranno perfino nelle case.
Al primo colpo della sua spada folgorante, le montagne e tutta la natura tremeranno dallo spavento perché i disordini e i delitti degli uomini squarciano la volta dei Cieli. Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; diverse grandi città saranno scosse e inghiottite dai terremoti. Si crederà che tutto sia perduto. Non si vedranno che omicidi, non si sentirà che rumore d’armi e bestemmie.”

 In attesa dell’Apocalisse prossima ventura, l’ispirato Saya, che da oggi può contare anche sul preziosissimo aiuto del (poco) onorevole Domenico Scilipoti, è impegnato a reclutare le truppe per l’Armageddon e con tanto di Programma per la liberazione dell’Italia, del quale è forse il caso di riportare alcune tra le più sfiziose delle pur numerosissime perle di saggezza:

3. Noi chiediamo la libertà di coltivare terra ed allevare bestiame ed esercitare la pesca per nutrire il nostro popolo;

Che ricorda un po’ i “Figli dell’Amore Eterno”, in frullato riscaldato völkisch, che tanto richiama il monologo di Ruggero-Verdone nel film ‘Un Sacco Bello’

4. Può essere cittadino dello Stato solo chi sia connazionale. Può essere connazionale solo chi sia di sangue italiano;

Sarebbe interessante sapere come l’ematologo nero-camiciato intenda effettuare le misurazioni. E cosa intenda fare in caso si siano verificate trasfusioni interrazziali, in modo da bloccare la devastante contaminazione.

18. Noi chiediamo la lotta a fondo contro coloro che esplicano attività dannose per l’interesse della comunità. Coloro che commettono delitti contro il popolo. Gli usurai, i profittatori , i politicanti. devono essere condannati a morte dallo Stato, senza distinzione di confessione o di casta;

 In tal caso, il generalissimo Saya e i suoi camerati brutti rischiano di estinguersi tramite suicidio di massa, per autodafé in coerenza col postulato.

19. Noi chiediamo che il diritto romano, che serve il mondo materialistico, venga sostituito da un diritto comune italiano;

In alternativa, proponiamo la nomina per meriti sul campo del nostro disturbato eroe a primo cittadino onorario e gauleiter di Borgo Citrullo.

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