Archivio per Negri

RUSPA!

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , on 16 febbraio 2019 by Sendivogius

Che grande che è il Capitano!
Tra una foto dei compitini della prima elementare (pure sbagliati) e l’immancabile primo piano dell’inquietante piatto del giorno (che pare uno sformato di emorroidi fritte alla merda)… 

..dal balcone littorio di twitter, il Ministro della Polizia annuncia lo sgombero dei baraccati ammassati nella bidonville di S.Ferdinando, in quelle lande calabresi dell’ex Terronia che hanno condotto in trionfo il duce di ghisa per sopraggiunta sindrome di Stoccolma.
Salvini di oggi e di ieriNon una parola di cordoglio, fosse anche di circostanza, per il ragazzo senegalese bruciato vivo nella sua catapecchia, mentre cercava di ripararsi dal freddo della notte. Molta più empatia e considerazione ha trovato invece il puccelloso cagnolino di Bologna, scampato miracolosamente all’incendio del suo appartamento. E Onore ai Vigili del Fuoco (!).
I braccianti africani tante attenzioni non le meritano di certo. Sono negri, a loro piace vivere così. Meno che selvaggi. Portano “degrado ed illegalità”, che detto nella Calabria dominata delle ‘ndrine e sfregiata dall’abusivismo edilizio, è un po’ come dire che lo scioglimento della calotta artica è causata dalle scorregge degli orsi polari.
Il lavoro nero, lo sfruttamento, la criminalità organizzata… quelle vanno benissimo, non suscitano le apprensioni del Capitano, e meno che mai le inquietudini di quei bravi cittadini che sbavano adoranti per questo sudaticcio gargarozzone padano travestito da gendarme.
Cancellato, negato, spianato, ogni aspetto che abbia anche lontanamente una dimensione “sociale”, deprivato il fenomeno di ogni valenza “umana”, tutto è ridotto a problema securitario di ordine pubblico in funzione repressiva, a dimostrazione muscolare, per sorvegliare e possibilmente punire.

JIN-ROH

Ad ogni modo, ‘sti negri (di merda, per definizione) vanno cacciati via… deportati (e possibilmente tenuti nascosti là dove non possono essere visti)… SGOMBERATI!! twittato tutto in maiuscolo, con punto esclamativo brandito come manganello.
Perché Loro sono il Male e LVI è la cura.
Peccato però che senza i negracci ridotti alla miseria più nera e sfruttati nei campi con paghe da fame (quando e se vengono pagati), ai calabresi i pomodori, le olive e tutto il resto, toccherà raccoglierseli da soli.
È lo stesso paradosso che già affliggeva i redneck del Ku Klux Klan ai tempi belli della grande caccia al negro: come disporre di un bacino potenzialmente immenso di docile manodopera schiava a costo zero e al contempo tenere a bada una simile massa di scimmioni, tanto utili da sfruttare a morte quanto brutti a vedersi? Sempre per quella storia del “degrado”… meglio se unita alla minaccia strisciante dell’invasione aliena. Funziona sempre.

Lo sapevano anche i nazisti che costringevano gli ebrei a vivere in condizioni disumane, salvo poi additarli alla folla e dire: “Vedete? Sono parassiti, vivono nel sudiciume come ratti di fogna”.
Se il giochetto riusciva con gli ebrei, figuriamoci coi negri.
Che forza che è il Capitano!

 

L’Uomo che magna

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , on 27 dicembre 2018 by Sendivogius

Cosa fa un Matteo Salvini, quando non è troppo impegnato a produrre tweet seriali sulle gesta criminali (vere o presunte tali, non importa) di un qualche negro clandestino, da montare su come la maionese, per tener desta l’indignazione telecomandata dei cappuccetti bianchi del suo KuKluxKlan da cortile?!? Perché in assenza, qualsiasi altra stronzata andrà benissimo…

L’importante infatti è che un qualunque altro straniero ci sia e basti a fornire la quotidiana dose di razzismo sovranista da dare in pasto agli adoranti squadristi da tastiera, per il consueto rituale dei cinque minuti d’odio che accompagnano il linciaggio in effigie.
 Ecco, se non ci sono negri nei paraggi, Salvini magna! È un uomo che ha trasformato un atto naturale come il nutrirsi, in un’animalesca esibizione di sé e dei suoi appetiti da Pantagruel barbuto dei Navigli. E lo fa grufolando compiaciuto nella voracità famelica ed esibita con cui più che mangiare si avventa sul cibo, che ingurgita con platealità bulimica, quale metafora riuscitissima di un’insaziabile fame di potere. Senza più la sua Bella, resta solo la Bestia. Pare quasi di sentirne lo schiocco delle mandibole in movimento, mentre tutto sudaticcio afferra, azzanna e strappa bocconi di cibo, con l’unto che cola dalle fauci, le dita insudiciate che affondano nella frolla sfatta. Perché ci tiene a farsi vedere, mentre rumina e freme ad ogni morso; perso nell’orgasmo surrogato ed esibito della sua masticazione compulsiva, che precede il meteorismo gassoso di pasti mangiati troppo in fretta e digeriti male, fino all’inevitabile esplosione di peti in un fragor di scorregge incontrollate. Ma quelle (ancora) non le registra su facebook. Probabilmente le posterebbe anche, se avesse la certezza che facciano abbastanza “popolo”, ed abbiano un ritorno ‘social’, nella retorica abusata (e falsa) dell’uno di noi, mentre fotografa la portata del giorno (gnam! gnam!). In realtà, l’unico vero piatto forte è la pantomima imbastita a consumo di quei coglioni davvero convinti di chattare col Capitano, loro grande amicone di minchioni digitali, e non con un generatore automatico di post, che riassembla immagini e parole d’ordine (radical-chic… castrazione chimica… risorse boldriniane… i nostri figli… presepe… Ruspa! Prima gli italiani! La pacchia è finita!) a seconda del trend topic del momento. Gli slogan son sempre gli stessi e funzionano ad incastro; almeno finché il prodotto vende, solleticando il fascismo eterno degli italiani. Sarebbe questa la geniale macchina di propaganda di un maestro della comunicazione (!), alla base di uno straordinario consenso (?), stando almeno alla vulgata agiografica costruita attorno al personaggio che nel frattempo, scoperta una passione per le uniformi, ha dismesso le felpe per indossare divise, nel feticismo con cui riveste il suo ego da travestito della sicurezza.
Stavamo per dire che una risata lo seppellirà, ma forse l’afflosciamento del duce di ghisa sarà annunciato da ben altri sommovimenti intestinali…

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A buon intenditor…

Posted in Muro del Pianto, Ossessioni Securitarie with tags , , , , , , , , , , , , , , on 9 gennaio 2010 by Sendivogius

 
A Rosarno c’è una situazione difficile come in altre realtà, perchè in tutti questi anni c’è stata troppa tolleranza, senza fare nulla di efficace, che ha alimentato da una parte la criminalità e dall’altra ha generato una situazione di forte degrado

 (Roberto Maroni, Ministo dell’Interno)

 Un po’ come la ‘munnezza’ in Campania… Ricordate?
“Napoli, aveva un problema non stiamo a riparlarne, noi sappiamo quale”.
La Calabria pure… Fortuna che i maroni non mancano mai!
Ed è chiaro che, per l’Himmler padano prestato al Viminale, l’intollerabile problema che affligge il territorio calabrese siano i NEGRI.
Invece, non sembra destare alcuna preoccupazione nei Cattivik di governo la presenza, dominante nella regione, di una delle mafie più potenti del pianeta. La ‘Ndrangheta (così si chiama), notoriamente, è un’invenzione dei comunisti. Infatti, come tutti sanno, il vero problema sono le famigerate bande di negri che scorrazzano impunite per le amene contrade calabre, da sempre consacrate alla più stretta legalità finché non è giunta l’orda barbarica.
Sono i negri che controllano la grande criminalità. E negri sono i capi delle ‘ndrine locali.
Sono sempre i negri che condizionano il mercato degli appalti, organizzano le grandi truffe per accaparrarsi i finanziamenti pubblici, controllano il ‘voto di scambio’, impongono il pizzo alle poche attività autonome e impermeano col loro sistema criminale un intero tessuto economico.
Interamente composte da negri stranieri sono pure le cosche che gestiscono il traffico internazionale di stupefacenti, insieme al riciclaggio di denaro sporco (da oggi ancora più facile, grazie allo ‘scudo fiscale’ governativo).
Questi negri maledetti! Che per decenni hanno contaminato le coste calabresi con l’affondamento delle “navi dei veleni”, nella totale indifferenza di autorità e abitanti, tramite il lucroso smaltimento clandestino dei rifiuti tossico-radioattivi.
Negri sono pure i clan che organizzano rapimenti, eseguono omicidi, infettano il territorio con faide tribali che si consumano per decenni.
Sporchi NEGRI DI MERDA sono gli Strangio, i Mammoliti, i Piromalli, i Molè, i Tripodo, i Macrì, i Morabito, i Pelle, i Condello, i Bellocco… e gli oltre 150 gruppi criminali organizzati della regione a più alta densità mafiosa d’Italia.
Tuttavia, ciò che preoccupa il ministro Maroni ed i placidi abitanti di Rosarno (che di null’altro si preoccupano) sono i raccoglitori stagionali di origine africana. Sono, per l’appunto, i soliti ‘negri puzzolenti’… I nuovi Balotelli d’Italia! Gli alieni venuti dalla Luna…

Per quella sorta di entità criminofila chiamata “Stato italiano” è assolutamente normale ciò che avviene nelle campagne italiane, e non solo… È prassi comune che i braccianti agricoli vengano impiegati, rigorosamente al nero, nella raccolta stagionale da moderni negrieri che pagano loro 25 euro, per 12-14 ore di lavoro nei campi, incoraggiando con bastonate (quando la circostanza lo richiede) la produttività degli schiavi a giornata, e lesinando persino sull’acqua (mezzo litro al giorno). Inoltre, è cosa buona è giusta che i caporali che smistano il bestiame umano nei campi, pretendano ‘per il disturbo’ 5 euro da ogni lavorante.
Se poi qualcuno di questi animali bipedi si sente male, basta portarlo via e abbandonarlo a crepare da qualche parte lontano dal campo. Se qualcuno protesta, eliminalo! E che sia di lezione agli altri [qui].
Questo non preoccupa minimamente i vari maroni di governo… Non il Ministero del Welfare (per un popolo che non spiccica una parola di inglese ma ama i termini anglofoni). E meno che mai allerta gli ispettori degli “Uffici provinciali del lavoro”.
Certamente, gli standard di vita sub-umani e la grave situazione di sfruttamento illegale non interessano il Ministero delle Politiche sociali, quasi la cosa non lo riguardasse.
E tanto meno se ne sente coinvolta la Regione Calabria dell’incredibile governatore Loiero. Uno che per inviare saltuariamente un presidio mobile sanitario per normale (e doverosa) profilassi, montare qualche doccia da campo o svuotare un paio di cessi chimici, si aspetta forse di essere finanziato con qualche altro centinaio di milione di euro a fondo perduto.
Meno di tutti sembrano indignarsi i bravi abitanti di Rosarno e della Piana di Gioia Tauro, che invece non trovano niente di meglio che giocare al tiro a segno coi negri di ritorno dai campi. E guai se all’ennesima provocazione, che coincide con tentato omicidio, gli schiavi osano ribellarsi dando prova di un senso di comunità e di solidarietà collettiva, assolutamente sconosciuta da queste parti.
Rosarno, amministrazione sciolta per infiltrazione mafiosa, mica insorge contro lo strapotere della ‘ndrangheta. Noooo, sia mai! Presidia il territorio contro l’invasione dei negri, che si ribellano alla prepotenza dei picciotti affiliati alle cosche. E lo fa insieme ad Antonio Bellocco, compaesano benemerito e rampollo della ‘ndrina locale.
In fondo, sparare agli schiavi negri mica è reato! Dove sarebbe il problema?!?
Andate su un qualsiasi motore di ricerca; scrivete “omicidio a Rosarno” e fatevi una ‘cultura’… Oppure cliccate direttamente qui e gustatevi il resto del riepilogo. Su questo, specialmente a Rosarno, non hanno niente da dire… non risultano occupazioni del Municipio, o manifestazioni di pubblica condanna o blocchi stradali di protesta. No, i solerti cittadini di Rosarno e dintorni si fanno prendere dalle convulsioni securitarie solo quando il negraccio ingrato osa ribellarsi alla schiavitù, sfuggendo al naturale ordine delle gerarchie razziali.

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