Archivio per MIUR

Giovani di talento

Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , on 6 ottobre 2011 by Sendivogius

Vi ricordate il famoso comunicato sulla realizzazione della super galleria Ginevra-Gran Sasso, dove correrebbero i neutrini in libertà?!? Inutile dire che ogni tanto bisognerebbe far scontrare anche due neuroni…! Tra i prodotti migliori dell’ufficio propaganda del Ministero alla Pubblica Istruzione (MIUR), la “dichiarazione” costituisce l’ultima fatica intellettuale di un notevole Massimo Zennaro che, come portavoce (e gobbo) del ministro, tra note e comunicati ci aveva già regalato buone performance nell’ultimo biennio (un esempio: QUI).
In seguito allo spiacevole equivoco, il rampante dott. Zennaro, tipico prodotto berlusconiano, si dimette dall’incarico ma non dallo stipendio, visto che continua a percepire la retribuzione riservata ai dirigenti di I^fascia del MIUR, che per l’esattezza ammonta 174.591 euro lordi all’anno. Lo potete verificare QUI (è l’ultimo nome nella prima pagina dell’elenco!)*.

* Dal momento che Massimo Zennaro, in virtù di una nomina tutta politica, non è più in forza al MIUR, la sua posizione retributiva è stata stralciata dai dati del ministero e quindi non più reperibile on line. Poco male! Per la gioia dei più curiosi, alleghiamo copia del documento originale (cliccare sull’immagine per ingrandire): 

L’Autore del noto comunicato, non contento dell’eccezionale ritorno d’immagine, lascia e raddoppia!
 Infatti è fresca di queste ultime ore la notizia di un’altra brillante iniziativa ministeriale, attribuibile allo zelante funzionario, in qualità di “Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione”. Proprio all’intraprendente direttore generale sembrerebbe riconducibile la scelta di non rendere noti i dati, relativi agli esiti degli esami di Stato dell’anno scolastico appena concluso. Si tratta di una pubblicazione che, dopo il caos del famigerato “test invalsi”, costituirebbe un altro tassello a riprova della fallimentare gestione del ministro Gelmini: l’avvocatessa di Leno ingaggiata alla pubblica d-Istruzione.
Se non puoi falsicare i dati, puoi sempre nasconderli… E in tal modo censurare la diffusione delle notizie sgradite: una vera specialità della casa delle libertà tutte littorie.
Il bravo Massimo Zennaro è evidentemente un’esponente privilegiato di quell’Italia migliore, che prospera a carico della Funzione Pubblica e che tanto piace al ministro Renato Brunetta. Appartiene a quell’Italia laboriosa e silente che si presta ad ogni impiego pur di lavorare e mai si lamenta, trovando ottime e abbondanti le gioie di una flessibilità estrema e sottopagata, che eccita i desideri del ministro Maurizio Sacconi, l’altro residuato veneto-craxiano promosso al dicastero della Disoccupazione. Come i due residuati socialisti, anche l’efficiente Zennaro proviene infatti dal Veneto laborioso e industrioso, tanto bistrattato da Roma ladrona

È nato a Padova il 25 Aprile del 1973 (ironia delle date!), ma presto arriva a Milano dove si laurea in Scienze Politiche, nell’Università privata della famiglia imperiale, la Cattolica del Sacro Cuore, nel cui consiglio d’amministrazione attualmente siede come rappresentante del governo.
Iscritto all’albo dei giornalisti, militante di “Forza Italia”, cresce sotto l’ala protettiva di Marcello Dell’Utri e di Tiziana Maiolo che gli spianano l’ingresso al Comune di Milano, dove comincia la sua brillante carriera da “dirigente”…
Dal 2001 al 2006, è responsabile della comunicazione presso l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune.
Dal 2006 al 2008, diventa Direttore Vicario del settore Presidenza del Consiglio comunale di Milano.
Dal 2008, cumula una serie di incarichi direttivi, presso alcune pubblicazioni periodiche della Le Monnier-Mondadori (la casa editrice della famiglia imperiale), finché non viene affiancato (come “portavoce”) a Maria Stella Gelmini, la quale il 07/08/2008 se lo porta con lei al ministero dell’Istruzione, premurandosi di nominarlo “direttore generale” per nomina esterna. Con chiamata diretta e senza nessun concorso o verifica delle competenze professionali. Tanto paghiamo noi..!
I meriti straordinari di Massimo Zennaro sono così evidenti, che il 10/12/09 (ad oltre un anno dalla nomina ad personam) viene presentata una interrogazione parlamentare alla Gelmini ministro, per ottenere la pubblicazione del curriculum del dott. Zennaro sul sito del MIUR, come impone il cosiddetto decreto Brunetta. Il neo-direttore generale infatti è l’unico dirigente del MIUR a non aver fornito i suoi requisiti professionale, a fronte di uno stipendio che sfiora i 175mila euro annuali.
E, a leggerlo il curriculum vitae di Massimo Zennaro, si capisce bene il perché…
Una paginetta scarna, quasi imbarazzante nella fumosità dei requisiti, dove le “esperienze professionali” sono riconducibili unicamente alla collocazione politica di un portaborse in carriera. Un curriculum dove i riferimenti alle collaborazioni editoriali “che il dirigente ritiene utile pubblicare” sono vacue e rigorosamente prive di date di riferimento.
Il curriculum integrale lo potevate leggere QUI… Finché, una manina assai solerte ha provveduto a rimuovere ogni traccia del c.v. del miracolato, ma non disperate. Previdenti come sempre, ne abbiamo salvato una copia che potete leggere QUI!
A noi la lettura ci ha depresso. E il pensiero è corso subito a quelle centinaia di migliaia di giovani talenti… di laureati col massimo dei voti, costretti ad estenuanti tirocini gratuiti e corsi a pagamento, senza alcuna reale prospettiva occupazionale… ai precari della P.A. umiliati da un Brunetta bilioso e arrogante… a tutti quei ricercatori universitari con rimborsi da fame, costretti ad elemosinare il rinnovo dei contratti e ad emigrare all’estero per assenza di alternative…
Abbiamo pensato con sconforto ad una intera generazione, consumata nel limbo della precarietà più estrema, umiliata da decine di lavoretti infami e sottopagati…
E ai vari Zennaro Massimo, per i quali è sempre Natale e che prosperano nel ventre della politica per professione…
La “meritocrazia” secondo il berlusconismo.

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La Gaia Scienza

Posted in A volte ritornano, Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 26 marzo 2011 by Sendivogius

Sull’incomparabile catastrofe umana e ambientale che ha sconvolto la terra del Sol Levante molto si è detto, ma nulla è comparabile alle ispirate parole del prof. Roberto De Mattei, un folgorato che confonde lo tsunami con la distruzione di Sodoma e Gomorra:

Le catastrofi sono talora esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Le grandi catastrofi sono una voce paterna della volontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita. Se la terra non avesse catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e non ricorderemmo che siamo cittadini del cielo. In secondo luogo, le catastrofi sono i giusti castighi di Dio. Alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni.”

La raffinata riflessione ecumenica è quanto di meglio scaturisce dalla sensibilità umana e religiosa dell’esimio prof. De Mattei… Purtroppo, il mondo è inflazionato di fanatici religiosi in preda ad esaltazione mistica. Tuttavia, questo peto medioevale nella cloaca sanfedista non è l’ultimo coglione in circolazione, ma niente meno che il vicepresidente del CNR!
Per intenderci, il ‘Consiglio Nazionale per la Ricerca’ sarebbe l’ente nazionale preposto allo sviluppo scientifico e sociale, favorendo tutte quelle “attività di prioritario interesse per l’avanzamento della scienza e per il progresso del Paese”. Tramite gli appositi finanziamenti del MIUR (Ministero per l’Istruzione,  l’Università e Ricerca), promuove la formazione e la crescita tecnico-professionale dei ricercatori italiani, attraverso l’assegnazione di borse di studio e assegni di ricerca. Altresì, il CNR dovrebbe effettuare “la valutazione dei risultati dei programmi di ricerca”; fornire consulenze e pareri tecnici; svolgere “attività di certificazione, prova ed accreditamento per le pubbliche amministrazioni, sostenendo le attività scientifiche e di ricerca di rilevante interesse per il sistema nazionale”.
In virtù di tali competenze, tanto per dire, al CNR sono stati commissionati gli studi di fattibilità sulla realizzazione dei nuovi impianti nucleari. Ciò implica la scelta dei luoghi dove costruire le centrali e l’individuazione dei siti di stoccaggio per le scorie radioattive di ultima generazione.
È rassicurante sapere che le valutazioni decisionali, con l’ultima parola, spettino ad un invasato integralista come Roberto De Mattei… ovvero affidare la gestione del nucleare ad uno che si crede l’Angelo dell’Apocalisse!!
Questo è possibile perché, col tempo, da glorioso comitato di ricerca scientifica, il CNR si è trasformato in una sorta di ente promozionale a nomina governativa, monopolizzato dalle lobby trasversali del comparto affaristico-industriale, specializzato nell’attribuzione diretta di fondi a ricercatori vicini ad apparati burocratici o politici. E adesso sembrerebbe diventato anche ricovero per disturbati mentali, affetti da delirio psicotico!
Del resto, la composizione dei vertici del consiglio risponde ad un preciso indirizzo di orientamento culturale, fedele al nuovo corso mercantilista impresso a suo tempo dall’ex ministro Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti, durante la sua permanenza al MIUR.
E la disposizione delle nomine nel CdA ne sono un diretto riflesso. Ne fanno parte, tra gli altri,  l’ing. Vico Valassi, su indicazione di Union Camere, e l’ing. Lucio Pinto per conto di Confindustria. L’ingegner Pinto, vicepresidente della Fondazione Politecnico di Milano e una carriera professionale maturata tra Olivetti e Pirelli, è altresì il direttore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera.
Di nomina squisitamente politica sono invece i professori Luigi Rossi Bernardi e Andrea Di Porto, senza dimenticare naturalmente il vicepresidente Roberto De Mattei.

Il prof. Luigi Rossi Bernardi, già presidente del CNR (1984-1993), è un biochimico di fama mondiale, ben introdotto negli ambienti militari con collaborazioni pregresse nei laboratori della NATO e dalla USAF (1961-1965).
Dal 1974 al 1984 assume la direzione scientifica dell’Istituto San Raffaele di Milano e per questo non è sgradito agli ambienti di Comunione e Liberazione.
Nel 1978 viene designato dal CNR al ‘Consiglio sanitario nazionale’; nel 1981 diventa presidente della commissione del CNR, per i progetti finalizzati alla “medicina preventiva e riabilitativa” e fonda il dipartimento di scienza e tecnologie biomediche dell’Università degli Studi di Milano.
Nel 1982 diventa membro della Commissione per la ricerca biomedica della Lombardia.
Nel 1984 viene nominato direttore scientifico dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Nel 2002 la Moratti lo porta con sé al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e lo nomina Capo della Segreteria tecnica per la programmazione e per la ricerca del MIUR.
Quello con la Moratti è un sodalizio politico destinato a durare nel tempo, perché nel 2006, in qualità di Sindaco di Milano, nomina il prof. Rossi-Bernardi assessore alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano per il Comune.

Il prof. Andrea Di Porto (classe 1950), ordinario di Istituzioni di Diritto Romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, coordinatore del Comitato Ordinatore del Dipartimento Identità Culturale del CNR, è l’ennesimo avvocato prestato alla politica. L’avv. Di Porto si segnala per la sua appartenenza al ‘comitato scientifico’ della Fondazione Magna Carta: ambizioso think tank della destra liberale, ad imitazione delle fondazioni neo-con d’Oltreoceano, è in realtà l’ennesima propaggine del potere berlusconiano di cooptazione industrial-craxiana-radicale. È incredibile cosa sia riuscita a produrre la via italiana al socialismo!

LA MAGNA CARTA
Nata nel 2004, la Fondazione si propone “la difesa della tradizione senza una chiusura pregiudiziale verso i cambiamenti imposti dalla modernità. […] Tutto questo senza perdere di vista la bussola del liberalismo conservatore di tradizione anglosassone”.
Tra i ‘fondatori’ (e finanziatori) sono annoverate diverse multinazionali di settore: la petrolifera ERG; la British American Tobacco; MEDIASET; Finmeccanica; Wind…
Mentre tra i membri del consiglio d’amministrazione meritano di essere annoverati quantomeno Gianmarco Moratti e Francesco Bellavista Caltagirone, imparentato (è il cugino del Francesco Gaetano suocero di Casini) con la nota dinastia di palazzinari ed editori romani.
Presidente onorario di Magna Carta è Gaetano Quaglierello, assai noto per le sue posizioni di apertura senza pregiudizi sui temi del testamento biologico e della procreazione assistita, come sui diritti delle coppie di fatto. Ma al comitato scientifico della Fondazione aderiscono tanti altri bei nomi del partito radicale, dell’ex PSI, e non solo: Marco Taradash; Eugenia Roccella; Oscar Giannino; Renato Brunetta; Margherita Boniver; Fiamma Nirenstein; Roberto Nania; Enrico La Loggia; Gustavo Selva; Lucio Stanca; l’immancabile sottosegretario Alfredo Mantovano
Ma anche Antonio Catricalà (presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato); Giorgio Lombardi (già consigliere nel CdA del CNR); Adriano De Maio (Il Sole24Ore, Impregilo, RAI New Media, Saes Getters, Telecom Italia). E naturalmente il prof. Roberto De Mattei!

Michael Novak e la Teologia del capitalismo
È interessante notare come tra i più apprezzati maître à penser della Fondazione Magna Carta, quanto tra gli esponenti più intellettuali di Alleanza Cattolica (come Massimo Introvigne), ci sia il filosofo Michael Novak, autore di una ventina di libri sul “cattolicesimo liberale” (nel senso di impresa) e redattore di un “Manifesto dell’ambientalismo conservatore” (ambientalismo blu). Probabilmente, ai più il nome non dirà nulla. Tuttavia, il prof. Novak è un arzillo vecchietto capace di amalgamare teologia, diplomazia e affari, in una insolita miscela politica che parte da radici democratiche, ma finisce col conquistare soprattutto i palati Teo-Con della nuova destra religiosa. Novak è il profeta della missione spirituale di un capitalismo mistico dalle venature messianiche. Il suo tempio d’elezione è l’American Enterprise Institute: il più antico e potente sancta sanctorum del pensiero straussiano, applicato al peggior cinismo della real-politik; fucina inesauribile dell’ideologia neo-con e scuderia politica dalla quale Bush junior attinse i suoi consiglieri per il secondo mandato presidenziale. Avevamo già trattato l’argomento in “War Games”: parte [1], parte [2] e parte [3].

«L’American Enterprise Institute (AEI) è la gigantesca fabbrica che produce ideologia “neoconservatrice” in tutto il mondo: il petroliere e committente di opere pubbliche/militari Dick Cheney, oltre a essere [stato] vicepresidente degli Stati Uniti, è anche il vicepresidente di questa organizzazione. Gli italiani possono essere incuriositi dal fatto che sia stato presso la sua sede che Oriana Fallaci fece la sua unica comparsa in pubblico, nell’ottobre del 2002. Chi segue questo sito si ricorderà di Cheney anche in un altro contesto, come committente di un documento a dir poco preoccupante redatto dal Project for the New American Century.
Nell’AEI, Michael Novak dirige la sezione su “Religione, filosofia e politica pubblica” e il Dipartimento di scienze sociali dell’American Enterprise Institute, un’attività che gli ha fruttato finora donativi per un importo pari a1,381,887 dollari da parte di varie fondazioni, allo scopo di sviluppare una teologia cattolica del capitalismo e per inquadrare la ribellione allo sfruttamento nel primo dei peccati: “L’invidia non si presenta mai per quello che è; piuttosto, si nasconde dietro nomi come uguaglianza, equità e persino (ahimè) giustizia sociale”.
Michael Novak è legato anche alla Fondazione Res Publica, il think tank berlusconiano cui appartengono personaggi come Giuliano Urbani, Massimo Introvigne, Vittorio Mathieu, Giulio Tremonti, Silvio Beretta e altri.
Novak è membro del “comitato scientifico” della Fondazione Liberal, il think tank della destra italiana di cui fanno parte anche Carlo Azeglio Ciampi, Mino Martinazzoli, Antonio Baldassarre, Ferdinando Adornato, Franco Debenedetti, Ernesto Galli della Loggia, Domenico Fisichella, Franco Frattini, Marcello Pera, Giulio Tremonti, Antonio Martino, Antonio Marzano, Giuliano Urbani, Oscar Giannino, Paolo Guzzanti, Giovanni Minoli, Marcello Veneziani e Angelo Panebianco.
Non basta. Troviamo Novak anche nel “Comitato scientifico” della Fondazione Ideazione, presieduta da Domenico Mennitti, assieme a Vittorio Mathieu, Maurizio Belpietro, Giuliano Ferrara, Francis Fukuyama, Paolo Guzzanti, Massimo Teodori e altri.»

L’articolo completo, con una lunga disamina sul “Manifesto dei Cristianisti”, lo trovate QUI.

Date le sue frequentazioni, ne consegue che il professor Novak bazzica spesso in Italia, terreno prediletto della reazione sanfedista, e non è raro che nei vari seminari di natura politica e religiosa ai quali partecipa incroci le sue relazioni con quelle del prof. Roberto De Mattei.

Chiamate il Castigamatti
Romano (21/02/1948), la carriera del prof. De Mattei è tutta all’insegna della croce e dell’altare, se si esclude la sua militanza giovanile nel Fronte Monarchico Giovanile vicino al MSI.
Allievo e poi assistente universitario del filosofo Augusto del Noce, alfiere del pensiero conservatore di matrice cattolica, nonché papà del più noto e mondano Fabrizio Del Noce, il fervente crociato De Mattei sembra destinato ad una grigia carriera accademica fatta di concorsi pubblici, graduatorie, e assegnazioni di ruolo. Sono parte integrante di un percorso professionale non troppo entusiasmante, che il professore riporta con dovizia di particolari nel suo curriculum vitae, dove non mancano neppure riferimenti all’anno del diploma ed alla sua vecchia scuola superiore… Anche il gatto con gli stivali ha frequentato con discreti risultati il Liceo PincoPallo, prima di diventate famoso, ma non per questo ne faceva un pubblico vanto.
Del resto, la sua dettagliatissima biografia riporta date e tornate selettive, che precedono l’assegnazione (nel 1985) della cattedra di Storia Moderna presso la Facoltà di Lettere nella prestigiosissima Università di Cassino in piena Ciociaria, dove insegna fino al 2009 prima di passare alla famosissima “Università europea di Roma” (ateneo privato cattolico), diventando titolare di Storia del Cristianesimo.
In compenso, il prof. De Mattei si segnala per il suo attivismo nelle catacombe della destra ultraclericale di matrice reazionaria. Sul finire degli anni ’60, insieme a Giovanni Cantoni, fonda Alleanza Cattolica: associazione integralista di “apostolato culturale controrivoluzionario”, ispirata in tutto e per tutto alla brasiliana TFP (Società per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà) del latifondista Plinio Corrêa de Oliveira. In maniera semplicistica, gli obiettivi di TFP si possono riassumere nel ripristino del diritto divino dei re; nella reintroduzione della servitù della gleba; nella cancellazione di ogni idea di uguaglianza, in nome della più rigida ubbidienza gerarchica, e nel ritorno al feudalesimo carolingio.
Alleanza Cattolica, che pure da TFP trae il suo modello, ha aspirazioni meno ambiziose proponendo: “l’applicazione della perenne morale naturale e cristiana alle mutevoli circostanze storiche. La sua azione si situa nel campo dell’instaurazione cristiana dell’ordine temporale”. Soprattutto mira alla costruzione di una società secondo il piano di Dio, in quanto rispettosa dei diritti divini e consapevolmente vivente all’interno delle frontiere poste dalla dottrina e dalla morale della Chiesa.
In pratica, vorrebbe il ripristino dello Stato pontificio con la restaurazione del potere temporale dei papi e l’introduzione di una legge divina. Ovvero la sharia con un regime talebano, però in salsa cristiana. Insieme alle immancabili invettive contro egalitarismo, liberalismo, socialismo, comunismo, illuminismo, protestantesimo… Alleanza Cattolica introduce delle interessanti novità nel panorama delle “insurgenze controrivoluzionarie” (le chiamano così) per la gloria della Madonna di Fatima, aggiungendo ai nemici irriducibili della “restaurazione sociale” il Risorgimento italiano e pure il Rinascimento. Quest’ultimo infatti è la causa primaria dell’odierno decadimento spirituale. È evidente che le lancette della storia vanno spostate se non al 1348 (la Peste Nera) quanto meno ai tempi di Corrado di Marburgo.
Interessante sapere che tra gli aderenti ad Alleanza Cattolica c’è anche l’onorevole Alfredo Mantovano (magistrato politicizzato di quelli che piacciono a destra), storico esponente da sempre delegato ai temi della Giustizia e della sua ‘riforma’.

Tornando invece al nostro eroe, non contento, nel 1982 Roberto De Mattei fonda pure il Centro Culturale Lepanto. Ogni riferimento alla battaglia navale del 1571 è assolutamente voluto. Tra le fondamentali iniziative dell’associazione si segnalano le immancabile messe di suffragio per il solito  Plinio Corrêa de Oliveira, pellegrinaggi al santuario di questa o quell’altra madonna apparsa in giro per il mondo, organizzazione di messe ripatrici contro ‘froci’ ed altre aberrazioni contronatura.
Per le sue pubblicazioni ed iniziative culturali, De Mattei si fa apprezzare prima negli ambienti missini e poi in AN, dopo i bagnetti di Fiuggi alle terme del Ciarra. All’inizio degli anni 2000 il professore integralista lega le sue fortune a quelle di Gianfranco Fini, lo stesso della svolta futurista (indietro a destra).
Nel febbraio 2002, G.Fini all’epoca vicepresidente del Consiglio (governo Berlusconi II) lo nomina consigliere per le questioni istituzionali italiane e internazionali.
Col passaggio di Gianfranco Fini al ministero degli Esteri, il prof. De Mattei viene promosso al rango di consigliere per le Relazioni istituzionali, politiche e culturali (Nov.2004). Conserverà entrambe le cariche fino al Maggio 2006.
Deve essere un vero idillio quello instaurato con il laicissimo Fini, divenuto paladino dei diritti civili, perché il lanciatissimo prof. De Mattei diventa pure subcommissario del CNR (Giugno’03-Luglio’04) e poi Vice Presidente (22/07/04), con delega per il settore delle scienze umane, quindi riconfermato alla vicepresidenza nel 2008.
Nel 2009, De Matteri si fa finanziare dal CNR, con un contributo 9.000 euro, i suoi deliri creazionisti enunciati in convegno (23/02/09) e raccolti nel volume “Evoluzionismo. Il tramonto di un’ipotesi”.
L’ipotesi formidabile ed originalissima, rispetto alla vecchia e lacunosa teoria darwiniana, è che l’uomo discende da Adamo ed Eva, il mondo è stato creato in sette giorni, e che la Bibbia va interpretata in senso letterale. In fondo è già scritto tutto nella Genesi e la donna è nata da una costola di Adamo.
Secondo questo invasato “nessuno finora è riuscito a dimostrare la teoria evoluzionistica. Che è una vera e propria posizione filosofica, basata cioè su convinzioni generali di fondo e non su evidenze sperimentali”. Evidenze sperimentali che invece sono lampanti nel racconto biblico dell’uomo creato impastando l’argilla.
Con tutta la coerenza che si richiede ad un vicepresidente del Consiglio nazionale per la ricerca scientifica, al quale sono collegati in prevalenza istituti di Fisica e di Medicina, l’ineffabile prof. Mattei specifica meglio:

«Trovo incredibilmente incoerente che ci si possa dichiarare cristiani ed evoluzionisti. E mi chiedo come uno scienziato su queste posizioni come Cabibbo possa presiedere la Pontifica accademia delle Scienze.
Senza dubbio in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come un senso di inferiorità verso certi ambienti intellettuali. E questo anche in posizioni di vertice. Certo non in Benedetto XVI che ha una posizione critica sulla teoria dell’evoluzione. Esistono invece vescovi e teologi che la accettano, e sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera»

Dinanzi a simili stronzate, non si sa bene se ridere o bestemmiare di gusto. Nel dubbio ci concediamo il lusso di entrambi.

Non contento, il prof. Mattei ribadisce il concetto con una serie di articoli, prontamente ospitati su Il Foglio (giornalino assistito di Ferrara), l’immancabile Libero e, naturalmente, su Il Giornale (28/11/09) dove spiega che il darwinismo è notoriamente legato al “socialismo scientifico” e conduce inevitabilmente alla “dittatura del proletariato”:

«Il relativismo contemporaneo, secondo cui non esistono valori assoluti, ma tutto si trasforma, e nulla è stabile e permanente, ha il suo fondamento nella teoria evoluzionista. E oggi siamo passati dalla dittatura del proletariato alla dittatura del relativismo»

Ora, leggendo simili vaneggiamenti capisci che questi sono ossessionati; in preda a delirio schizoide, vedono comunisti ovunque, armati di forcone e tutti rossi con le corna, intenzionati a trascinarli giù nell’inferno oscuro delle loro paranoie. Sono disturbi mentali gravi… Questo ha scambiato il CNR con il CIM!

D’altra parte, a giudicare dagli interessi dell’eccelso professore crucisignato, è chiaro che ci troviamo su un’altro piano culturale o, se preferite, una frattura spazio-temporale con una finestra aperta direttamente sugli anni più oscuri del medioevo:

«Alla TFP fa riferimento anche un altro movimento, ancora più estremista, il Centro Lepanto, diretto da Roberto de Mattei, professore all’università di Cassino e autore di un’ingenua agiografia di Plinio Corrêa de Oliveira, il “Crociato del XX secolo”. La natura assai superficiale di questo testo non ci deve ingannare. De Mattei è consigliere per le questioni istituzionali italiane e internazionali del Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri Gianfranco Fini e Presidente dello I.E.R.E.F (Institut Européen de Recherches, Etudes et Formation) con sede a Bruxelles; è membro del Board della “European Foundation” (Londra). Recentemente, tra non poche polemiche, è stato nominato sub-commissario del CNR con delega per il settore delle scienze umane.
De Mattei partecipa spesso alle attività dei Comitati per la Libertà di Marcello Pera assieme a personalità come Vittorio Strada e Francesco Storace, ma anche come Gilles William Goldnadel, l’avvocato di Oriana Fallaci.
Nel suo curriculum, De Mattei si vanta di essere un Policy Expert della “Heritage Foundation”. Si tratta di un’organizzazione tutt’altro che cattolica; anzi, è il primo e più potente think tank della destra economica e militare degli Stati Uniti, finanziato – tra l’altro – da Gulf Oil, General Motors, Ford Motors, Proctor and Gamble, Chase Manhattan Bank, Dow Chemical, Reader’s Digest, Mobil Oil. Recentemente, alcuni miei amici hanno avuto l’onore di un minaccioso attacco personale da parte di Paul Weyrich, il fondatore della Heritage.
Con committenti del genere, non sorprende sapere che il cattolicissimo De Mattei si sia schierato a favore della guerra contro l’Iraq, nonostante la netta presa di posizione del Papa. Né che De Mattei abbia partecipato alla Usa Day organizzata da persone assai poco cattoliche, come Giuliano Ferrara, Alfredo Biondi, Franco Debenedetti e Massimo Teodori.
De Mattei è anche presidente dell’Associazione Fiducia, che a sua volte gestisce l’agenzia stampa internazionale Views from Rome

L’articolo completo lo trovate QUI.

Non è un caso che l’unica voce fuori dal coro, il povero Luciano Maiani, presidente del CNR, sia stato tacciato di essere incompatibile con un atteggiamento equilibrato e laico, per aver espresso perplessità sulla visita ecumenica del pontefice all’università di Roma, con tanto di celebrazione della messa all’interno dell’ateneo.

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Allenati per la vita

Posted in A volte ritornano with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 24 settembre 2010 by Sendivogius

È divertente osservare come i prolifici specialisti in demolizioni del Gruppo Guastatori accasermati al MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca), sotto l’illuminata guida dell’avv. Gelmini, di tutto si occupino tranne che di Scuola e formazione didattica… Ma ancora più interessante è constatare come i famigerati fondi ministeriali, così risicati per tutto ciò che concerne la pubblica istruzione, non manchino mai per sovvenzionare ad libitum le iniziative più strampalate con le quali il ventennio berlusconiano continua a stupirci.
   La difficoltà maggiore consiste nel mantenere il passo (di marcia) con il zampillante stillicidio di deliri, tradotti in prassi ordinaria di governo. Parliamo di menti malate che in un Paese civile troverebbero accogliente ospizio nel più vicino padiglione psichiatrico, piuttosto che essere investiti di responsabilità amministrative.

«Da noi, disperse le tre “i” (Internet-Impresa-Inglese) lungo il percorso, dopo i “presidi-manager” e “sussidiarietà scolastica”, si conciona allegramente di Padania, di dialetti, eredità celtiche, classi razziali separate, in attesa di qualche altra demenziale stronzata che siamo certi non tarderà ad arrivare…»

E infatti l’inizio dell’anno scolastico promette bene. L’evidenza salta subito all’occhio; basta guardare la scuola verde Padania di Adro, con gli oltre 700 marchi leghisti del monomanicale borgomastro longobardo: il cerebroleso Oscar Lancini.
Pertanto, dopo gli artifici della finanza creativa è tempo di passare alla pedagogia creativa, con l’introduzione nelle scuole dei vecchi corsi di “arditismo”, appositamente riadattati per bimbiminkia in mimetica, con la variante ministeriale dell’accoppiata demente Gelmini-LaRussa.
Ancora una volta, la Lombardia si pone come avanguardia nazionale della nuova Italietta fascistizzata.

 Le Vie del Minchione sono infinite. Come una fogna intasata pompa stronzate a getto continuo, così  il generalissimo  Benito La Russa continua a stupire il mondo con le sue parodie littorie per marmittoni da operetta. L’ultima delle trovate nel mazzo (o nel fascio?!?) è l’istituzione di corsi teorici di “cultura militare”, con esercitazioni pratiche, a cura dell’Ufficio scolastico lombardo insieme al Comando regionale dell’Esercito, col patrocinio ministeriale.
L’iniziativa, che tanto ricorda
l’istruzione premilitare dei ‘Giovani Italiani’, si chiama “Allenati per la vita” e prevede una serie di attività mirate in funzione anti-bullismo, sotto la supervisione di un centinaio di istruttori in uniforme dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in congedo).

«L’attività “Allenati per la Vita” è un corso teorico con successiva gara pratica tra pattuglie di studenti, valido come Credito formativo scolastico e con oneri di spesa sponsorizzati da Enti pubblici e privati. Oltre alle lezioni teoriche, che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione”, il progetto sviluppa le attività di: primo soccorso, arrampicata, tiro con arco e pistola ad aria compressa, nuoto e salvamento, orientiring ed, infine, percorsi ginnico – militari. Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della Scuola alla Forze Armate, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa ed ai Gruppi Volontari del Soccorso.
La pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare ed instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle Istituzioni e dei principi del Diritto Internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al
bullismograzie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo.»

Come l’addestramento all’uso delle armi, e l’iniziazione di “pattuglie di studenti” alle divertenti delizie delle esercitazioni marziali (attraverso il mitico ‘percorso di guerra’ che chiunque abbia fatto il servizio di leva conosce), possa contribuire all’apprendimento della Legalità e della Costituzione, rimane un mistero la cui soluzione è chiara unicamente agli organizzatori.

Certo, l’indispensabile preparazione alla difesa NBC (nucleare, batteriologica e chimica), non mancherà di avvicinare alle “Istituzioni” ed ai “principi del diritto internazionale” gli studenti, così  temprati nello spirito e uniti  al “superamento ostacoli” nella vita come nella cavallina.
Finalmente, la sensazione di appartenere ad un “gruppo” conferirà ai giovani incursori in erba una nuova consapevolezza basata sulla fratellanza guerriera, rispetto agli esecrati bulli abituati a muoversi in “branco”, affratellati dalla solidarietà tribale tra i più prepotenti. Infatti, come tutti sanno, le prepotenze dei ‘bulli’ difettano in disciplina e  sicuramente, scaturiscono da una mancanza di “autostima individuale”.
 Al contrario, immaginiamo che il corso sia finalizzato, in coerenza con lo spirito dei tempi, a creare una scuola più sicura, protetta e blindata con solide certezze…

Ma le materie  in oggetto prevedono anche gare pratiche di sopravvivenza “con uscite in ambiente alpino  ed  almeno un  pernottamento in ambienti ostili”. Fondamentale in tale ambito è  pertanto l’apprendimento delle tecniche di “orientiring”, parola che sul dizionario di inglese non esiste. Presupponiamo ci si riferisca al termine orienteering.
 Non mancano poi le esercitazioni al locale poligono di tiro e visite  in caserma, presso reparti dell’esercito, in una sorta di rivista delle reclute, per avvicinarsi “in modo innovativo e coinvolgente” ai Gruppi volontari del soccorso.
L’acquisizione di una simile esperienza non va certo sottovalutata né dispersa, pertanto la partecipazione al corso comporterà l’acquisizione di crediti formativi scolastici da spendere in fase di scrutinio. C’è da chiedersi se il medesimo riconoscimento di ‘crediti’ riguarderà anche chi in orario extra-scolastico aderisce ai gruppi scout della AGESCI o magari simili, frequenta associazioni di volontariato attive sul territorio, pratica attività sportive come quelle già contemplate, conosce il linguaggio morse, l’astronomia, o si diletta in segnali di fumo… 

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