Archivio per Meretricio

RED LIGHT

Posted in Business is Business with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 febbraio 2015 by Sendivogius

Prostitute by ElectricBlue27

«Unde Augustinus dicit, quod hoc facit meretrix in mundo, quod sentina in mari, vel cloaca in palatio: “Tolle cloacam, et replebis foetore palatium”: et similiter de sentina: “Tolle meretrices de mundo, et replebis ipsum sodomia”

 Tommaso d’Aquino
 “De Regimine Principum
 Liber IV,14.

Art of CELLAR Antica come l’umanità, la prostituzione è l’unico mestiere che non conosce mai crisi.
Intrinsecamente correlata col fardello del sesso, costituisce da sempre un tabù. Però fa notizia; stuzzica certi appetiti, scatenando i pruriti e le fantasie a pagamento dei ‘benpensanti’.
tentazioniI padri della chiesa paragonavano le meretrici ad una cloaca, disgustosa ma necessaria, reputando la prostituzione una pratica necessaria (tanto da costituire un antidoto contro la sodomia), fornendo una valvola di sfogo sociale nell’ambito di una realtà profondamente sessuofobica. E sarà per questo che Agostino e Tommaso ne parlano in continuazione, essendo al centro del loro interesse e delle tentazioni nella vita dei santi.
Lovis Corinth - La tentazione di Sant'Antonio (1897)Nell’ipocrisia schizofrenica che da sempre aleggia sull’argomento, si possono distinguere tre approcci di base alla questione:
a) La necessità di monetarizzare il fenomeno, tramite la legalizzazione dei postriboli per il finanziamento statale, come una normale attività di mercato;
b) Stigma e riprovazione sociale, che condanna l’offerta e quasi mai la domanda;
c) Per contro, a questa si accompagna sempre una certa tolleranza per la prostituzione cortigiana, esercitata in forma privata come intrattenimento dei ricchi e potenti.
Courtesans - The Assassin's CreedSe ci fate caso, nel corso dei secoli, tale impianto ‘culturale’ si è sempre riprodotto sostanzialmente intatto e con ben poche variazioni… Al colmo della sua legittimazione informale, la prostituzione di corte, con le sue cortigiane a libro paga del sovrano, ha raggiunto l’apice con le “cene eleganti”. Al contrario, si biasima e si disprezza la “puttana” comune, come oggetto di corruzione morale e materiale, ma poi si perdona il puttaniere che può sempre contare sull’indignata indulgenza di una consorte devota, giacché la donna oggettuata ed usufruita come merce non presuppone adulterio. Si invoca l’esercizio della pratica in recinti protetti, che ovviamente nessuno vuole nel proprio quartiere e meno che mai nel proprio condominio.
'two prostitutes' by CellarDalla pretesa di regolarizzare il fenomeno, nasce invece la volontà di fare cassa: se la prostituzione genera introiti per miliardi di euro, perché non tassarli alla fonte, incrementando il gettito erariale e correggere al rialzo il PIL?!? Esempio concreto di uno Stato che si trasforma in pappone, nello sfruttamento legalizzato della prostituzione.
Juan Borgia - Character for Assassin's Creed BrotheroodIn tal senso, fa quasi sorridere l’ingenuità e l’approssimazione con la quale ci si approccia alla questione dagli alti scranni parlamentari. L’ultima in ordine di serie è per esempio è l’iniziativa legislativa della deputata ‘democratica’ Annamaria Spillabotte, ciociara come l’Aquinate, che con fideistica convinzione guarda al “modello tedesco” (tanto per cambiare!). E in merito conciona qualcosa a proposito di vaucher per prostitute disoccupate, nell’ambito di quel “Jobs Act” che costituisce un’indubbia puttanata, ma non per questo applicabile alla categoria di riferimento.
eyes wide shutEnnesima dimostrazione della perniciosità che prevale sull’inutilità del partito bestemmia.
Sfugge come la scelta dell’attività prostitutiva presupponga spesso e nolente una scelta tutt’altro che volontaria, a meno che non si vogliano confondere gli intrattenimenti zoo-pornografici di Olga la Canara o le esibizioni copulatorie di una Valentina Nappi, con tanto di masturbazioni filosofiche della stessa, come l’aspetto predominante di una libera scelta.

Valentina Nappi e AdinolfiPer quanto, qualche punto alla Valentina lo concediamo…

Lungi dall’essere un esempio “virtuoso” e per questo riproponibile in Italia, il cosiddetto modello tedesco, a meno di 14 anni dalla sua applicazione in Germania, costituisce in realtà un mezzo fallimento che infatti sta per essere rottamato da una nuova legge, attualmente in discussione nel Bundestag berlinese. In concreto, la virtuosa legge tedesca del 2002, quella da prendere a ‘modello’, si attiene ad un modello puramente fiscale, volte alla capitalizzazione contabile delle prestazioni sessuali a pagamento, secondo un’economia estrema di mercato che di ‘sociale’ non ha proprio nulla. Le finalità non sono quelle di garantire maggiori tutele per le sex-workers, introducendo garanzie in materia di profilassi socio-sanitaria, ma incrementare gli introiti derivanti dalla tassazione nello sfruttamento del meretricio organizzato, che infatti si configura come “promozione delle prostituzione”.

Das Bordell

Tra le sue moderne innovazioni, nell’ambito di un attento piano di garanzie sociali, viene legalizzata la figura dello sfruttatore, che da squallido magnaccia parassita diventa ‘promotore’ dell’attività professionale della sua protetta. Si considera infatti sfruttamento, solo quando il prosseneta di turno incamera più del 50% dei Pussy Clubguadagni della ‘peripatetica’. I bordelli, indicati con l’elegante nome di “Pussy-Club” (!), vengono trasformati in attività commerciali, che si limitano ad affittare gli spazi dove le prostitute a contratto esercitano la propria professione. Ciò può avvenire a tariffa fissa o variabile, ma il prezzo della prestazione viene stabilito quasi sempre dal protettore, che agisce come un intermediario imprescindibile del mercimonio. Il prezzo della prestazione può essere a forfait; molto gettonata è la flat-rate sex che permette di affittare una donna per un tempo prestabilito, senza limiti di rapporti o tipo di pratiche sessuali, solitamente per un prezzo inferiore ai 100 euro. Il cliente può disporne a piacimento, ingurgitando alcolici a volontà ed impasticcandosi di Viagra, per garantirsi quanti più rapporti possibili nel lasso di tempo acquistato. Gli incontri ed il numero di clienti è potenzialmente illimitato. Ma i bordelli più intraprendenti possono Madam Red by Kallariafornire pacchetti all-inclusive, per sesso di gruppo e gang-bang. E non è raro il caso in cui i clienti si lamentino che dopo poche ore le loro bambole di carne perdano la funzionalità d’uso, diventando “inutilizzabili” in quanto non adatte ad un uso prolungato. In tal caso, alcuni bordelli prevedono il rimborso della tariffa. Nei casi più estremi, le prostitute vengono costrette dai “protettori” ad avere rapporti sessuali anche durante il periodo mestruale, utilizzando spugne o tamponi vaginali.
The Seasoning HouseL’esercizio in un bordello non salva dalle aggressioni, né dalla piaga della prostituzione minorile. E si consideri che fino al 2008 l’età minima consentita dalla legge per esercitare il “mestiere più antico del mondo” era di 16 anni.
bordell-themenbild-puffA proposito di profilassi, l’uso del preservativo non è obbligatorio, con l’eccezione della Baviera. E del resto nessuno controlla. Va da sé che molti dei rapporti mercenari non sono affatto protetti.
I controlli sanitari (che non sono vincolanti) sono spesso aggirati e le condizioni igieniche dei bordelli, com’è facile intuire, sono di gran lunga al di sotto dei minimi standard di igiene, dai lettini alle lenzuola usati ripetutamente da dozzine di clienti giornalieri.
In compenso, la Germania ospita i bordelli più grandi d’Europa, diventati la meta privilegiata per le transumanze dei clienti di mezzo mondo, per prostitute reclutate tra le disperate dell’Europa dell’Est, in prevalenza da Bulgaria ed Ucraina: le cenerentole della UE, che nell’Unione mercantilista possono esportare unicamente la loro manodopera schiava.
Der Spiegel In una approfondita inchiesta pubblicata dal settimanale Der Spiegel (26/05/2013) viene illustrata con dovizia di particolari non solo il fallimento del decantato (all’estero) modello tedesco, ma come questo non solo avesse comportato alcun miglioramento tangibile nelle condizioni dell’esercizio della prostituzione, bensì un peggioramento delle situazioni più estreme che passano per le forme classiche dello sfruttamento e della riduzione in schiavitù fin troppo note in Italia. E se il numero delle prostitute in Germania è triplicato, le condizioni di esercizio sono di gran lunga peggiori rispetto a dieci anni prima.

«Cinque anni dopo la sua introduzione, il Ministero della Famiglia ha valutato i risultati della nuova legislazione. Il rapporto stabilisce che gli obiettivi sono stati “solo parzialmente raggiunti” e che la deregolamentazione non ha comportato alcun miglioramento significativo in merito alla copertura sociale delle prostitute, né delle condizioni lavorative, né è migliorata la capacità di uscire fuori dal circuito prostitutivo. Infine, non esiste alcuna prova solida che certifichi una riduzione della criminalità

Gli unici vantaggi tangibili sono per i tenutari dei bordelli. E d’altronde al governo tedesco, all’infuori dell’incasso delle tasse, non interessa null’altro.
Business as usual.

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Porci senza le ali

Posted in Masters of Universe, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 10 febbraio 2011 by Sendivogius

Per la fortunata serie “Wild Parties”, prosegue la telenovela sulle calde notti del Sultano di Arcore, mentre dal cilindro impazzito del satiriaco Bagatto, al posto delle conigliette, continuano a spuntare legioni di costose papi-girls a libro paga.
Per un breve riepilogo delle puntate precedenti vi suggeriamo di cliccare QUI  e anche  QUI.
Ora, a leggere atti e circostanze, è chiaro che si tratta di un odioso complotto ordito ai danni del nostro sobrio Presidente del Consiglio il quale, com’è noto, ama organizzare innocenti cene casalinghe con ospiti selezionate, per scambiare opinioni sui temi della politica nazionale, come variante nostrana alle famose chiacchierate al caminettodi Roosevelt.
E nel nostro caso, come tutti sanno, a 74 anni suonati, chiunque tornando a casa la sera non desidera altro che parlare di lavoro con le amichette della propria nipotina. Quando si dice passione
È naturale che tra le partecipanti, rigorosamente femminili, alle rilassanti serate con discorso dello statista, ci siano anche frizzanti peripatetiche carioca ed altre giovanissime signorine di non definita professione, reclutate per l’allestimento coreografico.

Quando io vado a queste cene… c’è solo lui come uomo. E’ unico e solo protagonista esclusivo! Non c’è un altro maschio al di fuori di Lui.
(Immacolata De Vivo)

È cosa assolutamente normale che a tutte le ospiti venga versato una sorta di gettone presenza, con il pagamento di ulteriori provvigioni in denaro per coloro volessero meglio approfondire la conoscenza del generoso presidente durante il dopocena…
Soltanto per un malizioso equivoco si potrebbe pensare al coinvolgimento del premier italiano in un sordido giro di prostituzione minorile, con l’allestimento di festini hard a domicilio.
Solo per interessata malevolenza si poteva ipotizzare l’organizzazione di un servizio di approvvigionamento carni fresche, appaltato ai duumviri Mora-Fede, e prima ancora all’intraprendente Giampaolo Tarantini, con la costituzione di un apposito ufficio di collocamento e pagamenti (gestito da Giuseppe Spinelli) per la sistemazione delle favorite pronto uso, a loro volta affidate alle cure di Nicole Minetti nel ruolo di amministratrice delle ingorde cocottes milanesi. Perché ogni residenza (Villa Certosa in Sardegna; Palazzo Grazioli a Roma..) avrebbe il suo harem annesso alle dotazioni della casa e ognuna con la propria maitresse di competenza.

Galeotta fu la notte del 28/05/2010, animata dalle concitate manovre diplomatiche per il rilascio delle nipote minorenne di Mubarak, improvvidamente arrestata per furto a Milano, scoperchiando il tetto sul Gran Serraglio del rais italico.
A ristabilimento della giusta verità, la Camera dei deputati, con votazione a maggioranza (03/02/2011), ha giustamente negato l’autorizzazione ad acquisire documenti nello studio privato del ragionier Spinelli, provvidenzialmente commutato in ‘segreteria politica’.

Nel contattare la Questura di Milano il Presidente del Consiglio ha voluto tutelare il prestigio internazionale dell’Italia, giacché presso la medesima Questura era detenuta, a quanto poteva legittimamente risultargli, la nipote di un Capo di Stato estero. È quindi del tutto evidente che il Presidente del Consiglio si è preoccupato di tutelare le relazioni internazionali del nostro Paese.

È del tutto evidente che le legittime rimostranze sullo stato di detenzione della nipote di Mubarak siano state comunicate al Presidente del Consiglio da una prostituta brasiliana che, sicuramente per motivi di prestigio, intratteneva solide relazioni con l’entourage del Capo del Governo italiano e che, per la bisogna, sembra fosse in possesso dell’utenza diretta (compreso il fisso della residenza romana) del premier Berlusconi, archiviato in rubrica come “Papi Silvio Berluscone” e notoriamente nelle disponibilità di chiunque voglia telefonargli (anche durante un vertice a Parigi!).
 È altresì prassi comune che, proprio per evitare un incidente diplomatico, non venga contattato il consolato egiziano né informato l’ambasciatore in Italia. La nipote di un “Capo di Stato estero” viene invece affidata all’amorevole tutela di un consigliere regionale che, tempo 5 minuti, la scarica sul marciapiede appioppandola alla signorina Conceicao dos Santos (una parente del presidente Lula?).
L’anomalo rilascio della nipote di Mubarak suscita presto l’interesse della magistratura, non foss’altro perché in Questura la nipotina minorenne ci ritorna prima del previsto, dopo una furiosa lite con la Conceicao che la ospita in casa. A questo punto, tutte le magagne sul mancato ottemperamento dell’affidamento legale, sulla violazione delle disposizioni del tribunale dei minori, sulla reale identità di Karima Keyek El Marough e sulle relazioni pericolose della ragazzina, saltano fuori in tutta la loro evidenza in quanto oggetto di rilevanza penale.
Senza che si conosca l’effettivo rilascio del  consenso da parte dello zio Mubarak, la giovane Karima in arte Ruby Rubacuori è un’assidua frequentatrice delle raffinate serate in casa del premier Berlusconi, che tanto si è prodigato per la buona riuscita delle relazioni italo-egiziane.
Ora, sulla natura delle “visitatrici” ingaggiate dal Pantaleón di Arcore e dai suoi fornitori ufficiali molto si è detto e non è il caso di infierire oltre… o forse sì!

 Progressivo nr 3060 del 25.08.2010 ore 12,00
(Lele Mora – Emilio Fede)

Fede: “ma meno male che le ho viste prima… mamma mia!”
Mora: “ma non ha portato le due delle Miss, ha portato le russe…”
Fede: “Madonna di Dio…”
Mora: “due valchirie… due valchirie…”
Fede: “quando le ho viste qua… come?”
Mora: “due valchirie dico io”
Fede: “no, ma queste due eran transessuali., per carità di Dio, ma non si può portare in giro due persone così…”
Mora: “No!”

Sulla qualità dell’intrattenimento, le fantasie erotiche non vanno oltre i classici stereotipi dell’immaginario di provincia con una riproposizione dei temi cari alla commedia sexy all’italiana dei prolifici anni ’80… E tuttavia molto ci rivelano su come avvengano certe selezioni e improvvisi balzi di carriera…

 Progressivo nr 1824 del 13.08.2010 ore 15,28
 (Lele Mora e Roberta Bonasia)

Mora: “visto che sarai la… l’infermiera ufficiale..”
Bonasia: “si (ride) anche Lui mi ha detto così…”
Mora: “devi fargli uno scherzo… devi prenderti su… quello che si misura la pressione finto e poi prendi su… un camicione quello che si usa…”
Bonasia: “quello, quello da dottoressa… con sotto niente ovviamente…”
Mora: “ce l’hai? ce l’hai quello?…”
Bonasia:(ride) “eh, no, no…”
Mora: “Lo devi andar a comprare oggi…”
Bonasia: “eh, vado a comprarlo .. si perché non ce l’ho… (ride) viene carino però, si.. sì!”
Mora: “ti metti lo stetoscopio…”
Bonasia: “è vero?…”
Mora: “su… la… camicinia da infermiera…”
Bonasia: “e già” (ride)
Mora: “e sotto le autoreggenti bianche…”
Bonasia: “guarda Lele lo faccio, ti giuro che lo faccio… non mi manca il coraggio,
credimi”
Mora: “sorpresa, però devi fare… sono l’infermiera”
Bonasia (ride): “sorpresa… perché poi mi ha detto..”
Mora: “la devo visitare gli dici…”
Bonasia: “una visita… privata… per accertarmi il suo stato di salute..”
Mora: “esatto…”
Bonasia: “che deve essere assolutamente… di alto livello, di buon livello…”
Mora: “esatto… sai quanto si diverte lui per una cosa del genere… da ridere da morire”
Bonasia: “infatti, infatti… per quel poco che l’ho conosciuto ti assicuro che è… sta allo scherzo, infatti eh…”
Mora: “si, si, fa il finto malato, fa il finto malato..”
Bonasia: “si, lo ha già fatto… quindi… proprio ieri sera”
Mora:si prevede un grande futuro per te, amore “

 Esiste un’ampia letteratura sul sesso degli anziani… e notevoli pregiudizi sulla libidine dei “vecchi” (bavosi per antonomasia)… Tuttavia, a casa propria, ognuno invita chi vuole e fa ciò che più gli piace. Purtroppo, le dimore di proprietà del premier sono state convertite per decreto in “residenze istituzionali”, e dunque sono luoghi di rilevanza pubblica, con tutto quel che ne consegue; quindi trasformate in postriboli a luci rosse per gli amori ancillari dell’Imperatore, nell’espletamento delle sue funzioni inguinali.
Naturalmente, simili considerazioni sono solo il frutto di una insanabile invidia nei confronti dell’utilizzatore finale e della sua ineguagliabile carica seduttiva, più bello di un Adone, alla quale nessuna femmina può resistere…

 Progressivo nr 602 del 25.09.2010 ore 17.38
(Imma ed Eleonora De Vivo)

Imma: “l’ho visto un pò ingrassato, capito? Imbruttito, capito?”
Eleonora: “fino all’anno scorso stava più informa adesso sta proprio più di là che di qua…”
Imma: “negli ultimi tempi…”
Eleonora: “eh lo so, ma appunto per questo, è diventato pure brutto deve solo sganciare…”
Imma: “deve solo sganciare, brava!”

 Iris Berardi, baby prostituta dai natali italo-brasiliani e habitue delle feste del presidente, è sicuramente tra le  ammiratrici più incondizionate e affezionate  del “papi Berluscone”, con libero accesso nella novella dimora istituzionale:

“Speriamo che per il compleanno sia generoso, io non gli regalo un cazzo!
…Lo sapeva bene che non mi volevo fermar li per lui per la gloria; cioè…mi fermavo li nella speranza che mi dia qualcosìna…”

È noto infatti che, in caso di bisogno, il generosissimo Silvio non lesina certo il suo aiuto, “senza alcuna correlazione tra denaro e prestazioni sessuali”.
Circostanza confermata dallo stesso Emilio Fede alla Minetti (26/09/2010):

Emilio Fede: “Comunque, comunque guarda è gente sfrontata, lui però.. Roberta gli piace da morire, e va bene! La la slava gli piace da morire e va bene!”
Nicole Minetti: “Chi è la slava? La romena là, l’Anna!”
Emilio Fede: “Si quella bionda lì, quella orrenda lì..”
Nicole Minetti: “Ah la Marianna, ho capito si, si ho capito”
Emilio Fede: “va bé, va bene… poi e., le due gemelline e., però […] io sono venuto, uscito due tre volte con quella ragazza brasiliana lì…. Poi siccome ho saputo che lei aveva detto qualcosa, ieri sera immediatamente l’ho scaricata!
..Capito? Si, no… saputo nel senso che… mi ha detto ah sai mi farebbe piacere la prossima volta, perché sai c’ho dei problemi, magari lui mi può dare una mano. Appena Lui ha sentito problemi e dare una mano… fuori dai coglioni!

Ciò che si chiede in cambio per tanta dedizione è soltanto la dimostrazione di un po’ di gratitudine e di affetto, nel nome sincero dell’amicizia. Sentimenti prevalenti nelle amabili frequentazioni del bunga-bunga…

 Progressivo nr 4441 del 04.09.2010 ore 18,25
(Lele Mora – Emilio Fede)

Emilio Fede: Ma cazzo queste non telefonano, non ti salutano, non ti ringraziano, ho dovuto chiamarla io dico: “Allora come va?”, “Bene, bene”, “Ah” dico “Va bé, allora, così spero che tua sia contenta ” “Si, si”, allora ho chiamato Daniele, ho detto: “Allora lo sai che ti dico, ma di che vada a fanculo!”
E no, ma scusa ma è evidente, no? Ma che so sceme?
Lele Mora: So sceme, so sceme!
[…]
Emilio Fede: …ma sapete dire grazie?!?
Lele Mora: Quando pigliano le minchie e., se ne accorgono della timidezza o no?
Emilio Fede: Eh, eh… appunto!
Lele Mora: Ah ah!
Emilio Fede: Quando pigliano le minchie e poi in cambio i soldi… va bene?? E cazzo!

Infatti, LUI non è certo il tipo che paga le donne per fare sesso… una cosa semplicemente inconcepibile per il suo fascino da consumato latin lover da bordello, esperto in figure di merda da primato mondiale!

 Progressivo nr 210 del 20.09.2010 ore 13,49
(Francesca Cipriani e Barbara Faggioli)

Faggioli: “Ha preso anche per te che ieri sei andata?”
Cipriani: si… va beh … aveva anche delle buste da cinque e da di più eh…allora io sono contenta … praticamente mi ha dato uguale alle altre a Ludovica, ad Elena… pensavo che magari mi distinguesse un attimo dalle altre infatti Ale e Ludovica sono entrate insieme in stanza io sono entrata dopo..da sola., perchè pensavo che lui… si va beh mi ha dato il braccialetto d’oro ..pero’., con il diamante…
…Preferivo i soldi, ma va bene anche quello.”
Faggioli: “questi sono l’inizio, dai.”
Cipriani: “lei è rimasta a dormire è..”
Faggioli: “chi?”
Cipriani: “La FICO”

Del resto, parliamo di intrattenimenti innocenti sui quali non c’è assolutamente nulla da nascondere. Infatti, le simpatiche festicciole istituzionali sono continuate anche dopo l’ufficializzazione delle indagini, come racconta una giovanissima N.T. (21 anni) introdotta nel circolo esclusivo da Arisleida Espinosa, in merito alla serata del 06/01/2011:

«Dopo cena siamo scesi in un’altra sala tipo discoteca, con le luci, il dj, il palo per la lapdance, abbiamo ballato; alcune delle ragazze con vestitini scollati. Quella sera tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli.
[…] Mentre noi ballavamo, il Presidente e Emilio Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Emilio Fede. Le ragazze baciavano il presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto anche degli spogliarelli.
[…] La maggior parte delle ragazze era straniera. Alcune delle ragazze che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o ad Emilio Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. Io non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente o da Emilio Fede.
[…] Io ritengo che tutti i presenti si siano accorti della mia timidezza, Aris era una di quelle che ballava; io ho trascorso il tempo più seduta che a ballare.
[…] Io con i miei occhi quella sera non ho visto nulla del genere, però avevo saputo da Aris che alle ragazze venivano date delle buste contenenti denaro. Aris mi ha confidato di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente, perché Aris mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni. Anzi, Aris mi disse che se fossi andata a letto col Presidente avrei ricevuto anch’io denaro.»

 La visione di questo pagliaccio pitturato, in versione nature, deve avere effetti devastanti sulle giovani fanciulle compiacenti che affollano l’alcova di Stato:

«(Ariselida) non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante.
[…] Mi diceva che durava un bel po’ perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con Aris, ma contestualmente anche con altre donne. Quindi mi si chiede se nel momento in cui ho accettato di andare ad Arcore io sapevo che cosa mi sarebbe potuto capitare, cioé di fare sesso col Cavaliere anche in presenza di altre donne. Rispondo: Sì, lo sapevo, ero preparata psicologicamente, ma quando sono arrivata lì è prevalsa, come dico, la mia timidezza. E poi, vedendolo di persona sinceramente, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita.»

 (N.T. – 15/01/2011)

Un’altra notte con Silvio? No, io no, non ce la faccio… Proprio non c’ho voglia. Mi viene il vomito solo a pensarci oggi. Giuro!”

 Barbara Faggioli
(23/10/2011)

Con coerenza, sullo scabroso tema è intervenuto anche il diretto interessato nonché protagonista indiscusso della vicenda: il Papi della Nazione, l’homo novus della Provvidenza vaticana, il feticcio a beneficio confindustriale…

“..A me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del Paese e hanno portato fango all’Italia…. Mi domando chi pagherà per questo schifo e questa vergogna!”

Naturalmente, il Pornocrate si riferisce alla libera stampa che osa informare ciò che ancora resta della pubblica opinione sugli scandali del Re Nudo. Allude ai cittadini puliti che hanno ancora la forza civile di indignarsi. Più di ogni altra cosa, pensa alla magistratura inquirente che, in virtù dell’obbligatorietà dell’azione penale, osa indagare sulle fattispecie di reato:

– Abuso di potere
– Concussione
– Corruzione di minore
– Induzione e favoreggiamento della prostituzione

Per questo, con l’ausilio dei suoi avvocati-deputati ha messo subito in cantiere una serie di aberrazioni legislative, fondamentali per il Paese, che di fatto cancellano la certezza del dirittoin Italia nel nome dell’impunità dell’Unico. Ci riferiamo all’immunità totale; all’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale; alla  responsabilità civile dei magistrati; al divieto delle intercettazioni ambientali; all’azzeramento dei tempi di prescrizione con l’introduzione del cosiddetto “processo breve”, che in realtà ammazza il processo attraverso la sua non celebrazione.
E nella sicumera che lo contraddistingue, ignora di essere la sola e vera “vergogna nazionale”. LUI è marcio in ogni sua singola cellula, ma chi ancora lo sostiene e ne asseconda le pulsioni distruttive non è migliore. È complice e più gravemente colpevole perché si presuppone non affetto dal germe della follia, che ogni giorno devasta sempre più la psiche malata dell’ululante Imperatore impazzito.

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LA TANA DEL PORCO

Posted in Muro del Pianto, Stupor Mundi with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 18 gennaio 2011 by Sendivogius


Forse ci vorrebbe lo stilo pettegolo di uno Svetonio moderno, per immortalare la Vita privata del Cesare brianzolo e descrivere con efficacia lo squallore dei tempi moderni nella Pornocrazia berlusconiana…
Noi si ha ancora qualche residuo pudore, un impercettibile imbarazzo, di sicuro non al passo con la modernità degradante di quest’Italietta alla puttanesca, ma dalle rigorose “radici cristiane”, contornata da Family Day, Papi & mignotte.
Una domanda sorge spontanea… Ma quante sono?!?
Ci vorrebbe lo schedario di un Giacomo Casanova, uso a catalogare le sue amanti, per tenere aggiornato il registro presenze delle giovani mammifere, in continua transumanza nella reggia di Arcore per le notti brave dell’Imperatore. Di certo, servirebbe lo stile del famoso avventuriero veneziano, per offrire almeno una sponda di decenza alle squallide orgette di questo insaziabile erotomane di provincia, costantemente ingrifato.

Convinto che basti una telefonata per risolvere i problemi, in attesa di estendere il ‘segreto di Stato’ alle perversioni sessuali del Re, questo esteta dell’ammucchiata selveggia era davvero persuaso che “l’affaire Ruby” [QUI] si fosse esaurito con la farsa inscenata nella compiacente Questura milanese.
Soltanto un demente poteva credere che un sospetto caso di favoreggiamento della prostituzione minorile potesse non dare adito ad un’inchiesta penale. E infatti tanta è stata la meraviglia del vecchio pervertito (i cui disturbi mentali sono sempre più evidenti), a tal punto da produrre l’ennesimo filmino auto-assolutorio [QUI] a consumo dei fans.
Neanche i Monty Python avrebbero potuto realizzare qualcosa di meglio (o di peggio). Al centro della scena, col solito fondale plastificato, c’è Lui.. l’Unto! Inceronato e seppellito sotto un trucco pesante come una vecchia baldracca da saloon di quart’ordine, più finto dei mascheroni di Megaloman, l’Eletto parla al popolo supino per spiegare la sua verità… le solite minchiate di sempre con le quali ci ammorba da quasi 20 anni: persecuzione giudiziaria… giustizia ad orologeria… magistratura politicizzata… con giurin giurello finale (stavolta però ha risparmiato la testa di figli e nipoti).
Leggiamone qualche estratto:

E’ gravissimo che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissà cosa, visto che sostengono di avere prove così evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato. In realtà, le accuse che hanno formulato nei miei confronti sono totalmente infondate e addirittura risibili.

I locali ai quali si fa riferimento sono l’ufficio di Giuseppe Spinelli, sito in Segrate residenza Parco n.802, dove (in base alla richiesta di autorizzazione a procedere):

«..si ha motivo di ritenere possano trovarsi documenti pertinenti le abitazioni date in comodato ad alcune prostitute, nonché attinenti ai rapporti economici con queste ultime intrattenuti da Spinelli o da suoi collaboratori.»

Ovvero si tratta di un ufficio privato opportunamente trasformato in segreteria politica del presidente del consiglio, per sottrarlo agli accertamenti contabili ed i riscontri documentali sulle “attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore El Marough Karima”. Provvidamente elevato a meretricio di Stato, si pensa di estinguere il reato per sopravvenuto ‘condono’.
Nella fattispecie, Giuseppe Spinelli sarebbe l’ufficiale pagatore e, nel concistorio imperiale di Arcore, è il comes sacrarum largitionum, mentre Nicole Minetti svolge le funzioni di praepositus sacri cubicoli:

«Sul punto rilevano ampi riscontri investigativi (…) che mettono in rilievo il ruolo svolto da Spinelli, quale fiduciario di Silvio Berlusconi, in costante contatto con Minetti Nicole.
Spinelli Giuseppe risulta ricoprire vari ruoli in diverse società della holding riconducibile a Silvio Berlusconi.
(…) Sono state individuate le persone che dispongono degli appartamenti in Milano Due e che risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni in denaro, intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli Giuseppe e che comunque hanno partecipato ai sopra descritti “eventi”, svolgendovi attività di prostituzione.»

Le serate speciali, dedicate alle pratiche del bunga-bunga, sono “eventi” (come in discoteca), in formazioni variabili dalle 10 alle 30 ragazze. E, come spiega la Minetti, “ci sono varie tipologie di persone: c’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla l’italiano e viene dalle favelas, c’è quella un po’ più seria, c’è quella via di mezzo tipo Barbara Faggioli, e poi ci sono io che faccio quel che faccio… Per l’amor del cielo, ne vedi di ogni, cioè nel senso la disperazione più totale, cioè capirai c’è gente per cui è l’occasione della vita, quindi ne vedi di ogni, fidati di me, punta sul francese che lui sbrocca”.
Bello! Pare che agli ‘eventi’ abbia partecipato pure la fidanzatina del Trota…

Per il rifornimento costante dell’harem del sultano si costituisce un apposito serraglio delle concubine, dove alloggiare le favorite in pianta stabile. Pare si tratti del Residence Olgettina:

«Si ha pertanto motivo di ritenere che per le ragioni esposte, presso gli uffici dove lavora Giuseppe Spinelli, possano rinvenirsi dovumenti, anche riversati su supporto informatico pertinenti le abitazioni ubicate in Via Olgettina n.65 che risultano essere concesse in comodato d’uso a Toti Eisa, Berardi Iris, Garcia Polanco Maria Ester intesa “Marystelle”, Espinoza Arisleida intesa Aris, Guerra Barbara, Visan Ioana intesa Annina, De Vivo Concetta intesa Imma, De Vivo Eleonora, atti e documenti relativi alla titolarità delle predette abitazioni, ai soggetti che ne sostengono i costi, ivi compreso il pagamento delle utenze, ai soggetti che ne hanno l’effettiva disponibilità, al ruolo di intermediazione svolto da Nicole Minetti o a terzi nella gestione dei rapporti concernenti le suddette abitazioni, nonché documentazione pertinente rapporti economici intercorrenti con Berardi Iris, De Vivo Concetta, Espinoza Arisleida, Faggioli Barbara, Loddo Miriam, Sorcinelli Alessandra, Skorkìna Raissa, Barizonte Lisney intesa Lisa, riguardanti erogazioni di denaro effettuate dal predetto Spinelli in favore delle suddette persone, nonché documentazione pertinente rapporti economico-finanziari (…) con Dario Mora inteso “Lele”.» 

                    

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Caraibiche, Latine, Russe, Romene, Bionde, Mediterranee, e chi più ne ha ne metta… sembra di assistere al famoso spot della ‘patatina’ con Rocco Siffredi, ipocritamente censurato:

 

La mia vita di imprenditore mi ha insegnato quanto sia difficile affermarsi per una persona giovane, soprattutto agli inizi, perciò, quando posso cerco di aiutare chi ha bisogno.
(…) Nel corso della mia vita ho dato lavoro a decine di migliaia di persone e ne ho aiutate a centinaia. ‘Mai’ in cambio di qualcosa se non della gratitudine, dell’amicizia e dell’affetto. E continuerò a farlo. E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E’ una cosa che considererei degradante per la mia dignità.
(…) Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l’educazione dei loro figli. Non c’è mai stata, lo ripeto, “mai” alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali.

In pratica, è un benefattore, o meglio è “Gesù”… l’uomo dei miracoli che tutto concede e nulla chiede in cambio. Hai problemi col lavoro, il mutuo, la polizia? Chiama papi Silvio che tutto s’aggiusta! E i porci hanno le ali…
Secondo le indagini della Sezione Centrale Anticrimine risulterebbe invece che:

«Nicole Minetti, in concorso con Emilio Fede e Lele Mora, nonché in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto un’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore El Mahroug Karima, individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi [evidentemente a sua insaputa n.d.r.], presso le sue residenze dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo, nonché gestendo ed intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell’attività di prostituzione svolta.»

Karima Keyek (El Mahroug è un toponimico e nei nomi arabi indica la regione di provenienza) è la grande protagonista e pietra originaria dello scandalo attuale, che il papi frequenta dall’età di 16 anni. Almeno stando alle conversazioni intercettate della ragazzina al telefono:

X: “…a lui come lo chiami? Lo zio, il nonno? Come lo chiami?
Ruby: E no, papi“.
X:“…E siamo messi bene, Madonna mia! fai come la napoletana, il papi lo chiamava
Ruby:No, no, la napoletana è un’altra cosa… quella è la pupilla, io sono il culo

Alludendo così alla grande passione del Re, il viatico più richiesto alle ospiti durante le pazze notti in villa.

In quanto alla “gratitudine” delle prescelte beneficiate, non mancano le osservazioni che molto dicono sull’affetto e sulla riconoscenza delle raffinate ospiti di gala:

“Papi… è la nostra fonte di lucro!”

“Dai, mi rimangono solo mille euro devo fare cassa per forza anche se la vedo buia in questo weekend”

“Iris ipotizza che lui voglia anche ridurre le cene e propone di rubare qualcosa in casa”

“Che palle ‘sto vecchio! Fra un po’ ci manda affanculo tutte quante. È la volta buona che lo uccido, vado io a tirargli la statua in faccia, ci vuole mandare affanculo senza un cazzo?”

Ancora: sono destituite di ogni fondamento le accuse a Emilio Fede, a Lele Mora, e a Nicole Minetti.
Emilio Fede è un amico carissimo da sempre. Lele Mora lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L’ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato.
Nicole Minetti è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica.”

Lele Mora è lo scopritore di talenti, specializzato nella fornitura di giovani giovenche per le scuderie reali. In seri guai dopo il tracollo della sua LM Managements, Mora è un altro dei grandi perseguitati dalla magistratura italiana per una lunga serie di reati tributari, dall’evasione fiscale alle falsificazioni contabili fino alla bancarotta.

Tra l’altro accade spesso, come è noto a tutti, che quando si parla al telefono si usino toni e modi diversi rispetto al dialogo diretto tra persone.
Certe frasi, pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni. E poi molto spesso nelle conversazioni private, tra amici, ci si vanta magari per gioco di cose mai accadute o si danno giudizi superficiali per amore della battuta.”

E infatti l’ascolto (indiscreto) delle telefonate è interessantissimo per capire la natura delle innocenti festicciole nelle dimore del premier, che certo non ha nulla da nascondere nello spirito disinteressato delle invitate… La solita Ruby ne parla al telefono senza reticenze:

“Il mio caso è quello che spaventa più di tutti., e sta superando il caso di (Noemi) Letizia, di (Patrizia) D’Addario, di tutte… il mio avvocato se ne è appena andato, ero con lui… con Lele… loro mi stanno comunque vicini, in effetti… sempre tornando al discorso di prima… gli ho detto… Lele, io ho parlato con Silvio, gli ho detto che ne voglio uscire di almeno con qualcosa… cioè mi dai… 5 milioni… però… 5 milioni a confronto del macchiamento del mio nome (…) Non siamo preoccupati per niente, perché… Silvio mi chiama di continuo, mi ha detto: cerca di passare per pazza… racconta cazzate… io ti sarò sempre vicino, mi fa, e avrai da me qualsiasi cosa tu vuoi… con il mio avvocato gli abbiamo chiesto 5 milioni di euro … in cambio del fatto che io passo per pazza, che ho raccontato solo cazzate… e lui ha accettato… in effetti seguiremo questa strada…”

Delle “serate rilassanti” in casa Berlusconi parla anche l’ex prefetto di Napoli (2000-2003), Carlo Ferrigno, suo malgrado ospite delle serate a tema (Ottobre 2010) insieme a Maria Makdoum, danzatrice del ventre:

«L’avevo fatta andare lì da Lele Mora… Pensavo fosse una cena pulita, no invece, quella mi chiamava, pur essendo lei una puttanella è rimasta esterrefatta quando stavano tutte discinte con le mutande, mezze ubriache, in braccio a Berlusconi e se le baciava tutte, queste venti, tra cui la Minetti…
Che uomo di merda, quello lì! Ti racconto solo questa, che una sera, c’era Lele Mora, mezzo uomo, e poi c’era, come si chiama, Emilio Fede… tre uomini e 28 donne più o meno, tra cui Maria, che le hanno fatto fare la danza del ventre, perché è mezza araba e lo sa fare, e sono rimasti a guardarla, poi alle due di notte, due e mezza di notte, praticamente questo sai che faceva? Facevano le orge lì dentro, non con droga, non mi risulta, capito? E facevano quel lavoro lì. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto, solo le mutandine quelle strette… Capito? Bella roba, tutta la sera! Ma che schifo quell’uomo.»

Del resto nessuno può essere rimasto turbato da quelle serate perché tutto si è sempre svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro e tranquillità e senza nessuna, nessuna implicazione sessuale.

Melania Tumini è una brillante studentessa di Rimini, che con Nicole Minetti condivide una lunga amicizia maturata sui banchi di scuola durante il liceo. La Minetti la invita in una di queste cene a casa Berlusconi. Impressionata dal decoro tranquillo di tanta eleganza, la Tumini confessa ad una amica (V.B.):

«Siamo entrate senza alcun tipo di controllo. È molto semplice. Dai il tuo nome al citofono ed entri.
È allucinante. Non sai. Lo chiamano tutte ‘amore’, ‘tesorino’. Non puoi nemmeno immaginare quello che avviene lì… Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano.
Sembra di stare al Bagaglino, ma è peggio. Un puttanaio! Con Berlusconi che toccava i culi alle ragazze. Ora se quelle cose le fai in camera da letto, sono affari tuoi, ma così, davanti a tutti! Mi chiedo, il giorno dopo, come faccia a lavorare (…) Sembrava un… guarda, ti dico, mi viene bene la figura del “bagaglino” … una caricatura. Una caricatura di se stesso. Guarda, una cosa molto brutta e molto triste. Forse io pensavo che lui mantenesse un contegno e poi facesse i fatti suoi. Invece no. Assolutamente no. Cioè, lui si presenta in un certo modo, ma molto basso e mi dispiace perché non c’è bisogno.. Sulla base di certe cose, (si può) arrivare a dire tipo: “Sei malato”, cioè, sua moglie lo diceva..»

In compenso, apprendiamo finalmente in dettaglio cosa sia il famigerato bunga-bunga.
Questa volta è V.B. a riferire in dettaglio le confidenze dell’amica:

“E ora andiamo al bunga bunga. Io avevo inteso che quel termine si riferisse alla locazione, alle mura in cui tutti i partecipanti alla cena si erano spostati. In questo bunga bunga a luci rosse – e non so se lei intendeva perché c’erano le luci rosse o perché l’atmosfera era tale da essere interpretata come a luci rosse – queste ragazze si sono ulteriormente spogliate, non so a fino a quale punto, e avvicinandosi a turno e anche in gruppi di due o tre al presidente, che stava seduto sul divanetto, si strusciavano e si facevano toccare, assumendo un atteggiamento anche provocante e volgare, baci, strusciamenti. Anche all’interno di questo ambiente denominato bunga bunga erano presenti degli scomparti dove erano allocati degli abiti per dei travestimenti, ovvero divise da poliziotta o infermiera. Anche la Minetti fece uno spogliarello … non so fino a che livello, e cioè se lo spogliarello sì è concluso con la nudità totale o parziale. Lo spogliarello fu fatto anche da altre ragazze presenti. Tutta l’atmosfera era molto ridanciana, tutti sembravano divertirsi molto, tranne la M. T., che invece era molto imbarazzata per quello che stava vedendo. Mi disse che era rimasta in disparte sul divanetto e che non aveva partecipato né allo spogliarello né al travestimento, né ovviamente aveva consentito che o il presidente o altre persone la toccassero. In questo stesso contesto, M. T. mi disse che vi erano delle ragazze che durante lo spogliarello ballavano molto vicine, mezze nude, ricordando atteggiamenti lesbici. M. T. mi disse di avere percepito chiaramente che vi fosse un’accesa rivalità tra le ragazze, tanto che lei era mal vista dalle stesse in quanto evidentemente temevano che potesse attirare l’attenzione del presidente a loro scapito; e anche per questo M. T. mi disse di sentirsi molto imbarazzata. Dopo la fine del bunga bunga le ragazze sono salite al piano di sopra, dove il presidente doveva scegliere chi sarebbe potuta rimanere a dormire quella notte. Questo è un momento molto ambito dalle ragazze ed erano tutte in attesa di sapere quale o quali di loro sarebbero state scelte dal presidente del consiglio”.

Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto.”

No, decisamente è imbarazzante avere un maniaco sessuale come premier; scoprire che oltre ad essere un gangster è soprattutto uno squallido puttaniere, ossessionato dalle sue perversioni.

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Il Mercato delle Vacche

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , on 2 settembre 2010 by Sendivogius

Data l’eleganza dei tempi, prendiamo in prestito il neologismo coniato dall’on. Paolo Guzzanti e chiediamoci: l’Italia è una Mignottocrazia?
In un luogo che ha smarrito ogni sostanza e vive nel culto frenetico della forma esteriore, l’identità risiede nell’esibizione continuata di sé stessi, nella mercificazione costante dell’esistente che null’altro ha da offrire all’infuori di forme perfette, dalla durata limitata, destinate al consumo edonistico. Sono i forzati dell’apparizione, i presenzialisti da circuito mediatico, le eterne comparse prezzolate ai margini del palcoscenico, in cerca di ingaggi presso distaccata sede.

Vista l’abbondanza di forme che straborda dagli schermi televisivi, trasformati in banconi per l’esposizione della carne, in un groviglio convulso di cosce e di corpi femminili in offerta al miglior contraente, non resterebbe che constatare l’amorale accettazione di una consolidata forma di prostituzione mediatica in cui, oltre alla merce immediatamente palpabile, nessun altra dote è richiesta ed il meretricio virtuale è la norma condivisa, per spirito maggioritario, da una considerevole parte delle donne italiane.
Forse la domanda giusta da porsi è: Esiste un limite alla Mignottocrazia?
Nonostante tutto, in questa Italietta votata ai riturali estetici dell’Imagograzia, che si riempie la bocca di “radici cristiane” e “valori della famiglia” nel suo neo-paganesimo devozionale, indurita nella sua crosta reazionaria di revanchismi nazionalistico-identitari, fa un certo effetto l’accoglienza trionfale tributata ad un dittatorello africano, vestito come un portiere da Grand Hotel, con la sua scalcinata corte da operetta post-coloniale.

Parliamo di un altro dei degni amichetti di Re Silvio: quel Muhammar Gheddafi, che sembra considerare l’Italia un po’ come il suo personale parco giochi e potenziale allevamento di odalische da esportazione, considerate esemplari più da monta che da riproduzione.
 E ci si chiede come sia possibile imbastire a ripetizione squallidi raduni di ‘hostess’ a pagamento, da indottrinare, e convertire, e possibilmente imbarcare per Tripoli bel suol d’amor, fantasticando barbareschi amplessi nel deserto. E non si riesce ad immaginare niente di lontanamente simile a Parigi, Londra, Berlino, e nelle altre grandi capitali, dove la ridicola marchetta islamica del Colonnello Gheddafi verrebbe boicottata in massa.
Ma in Italia è diverso: questo è un Paese dove tutto ha un prezzo… modico!
La dignità femminile, a dispetto di tante profusioni di orgoglio di genere, sembrerebbe non fare eccezione, ridotta com’è a merce da (s)vendere a prezzi di saldo. Certo, il concetto di “dignità” per molte deve essere oggetto arcano dall’oscuro significato
(QUI) e, all’occorrenza, si compra a soli 80 euro giornalieri (lordi) per presenza. I soldi per un paio di sandaletti da mercato. Tanto è il costo delle signorine da presenza, convenute in mezzo migliaio al Gran Serraglio capitolino del Mahdi libico, con la complicità del ruffiano di Arcore.
Ciò che più sconcerta (ed indigna) è la partecipazione di massa delle miss ad ingaggio, interessate unicamente all’incasso del ricchissimo gettone presenza e, pare, molto contrariate dall’assenza di buffet, ma tutte molti felici di entrare con poco nel pascolo di femmine italiche al suk del Rais della Sirte.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

[Dante Alighieri; Purgatorio. VI, 76-78]

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