Archivio per Marianna Madia

Ô Capitaine! Mon Capitaine!

Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 22 settembre 2014 by Sendivogius

Da Grande - il bimbo-adultoDopo anni di chiacchiere inutili, finalmente un leader cazzuto che sa di cosa parla, forgiato com’è nelle fucine del duro lavoro e che allo stesso modo conosce bene il mondo dell’impresa, per frequentazione diretta e appartenenza implicita.
Matteo RenziE, da “dirigente”, ne comprende talmente bene i meccanismi e le sfumature, a tal punto che l’impresa di famiglia non s’è fatta mancare proprio nulla: bancarotta fraudolenta; falso in bilancio; omessa contribuzione… e quant’altro verrà eventualmente accertato dalla magistratura, prima di essere riformata secondo il nuovo corso a braccetto con l’Interdetto di Arcore e la sua gang.
Una simile esperienza imprenditoriale e di lavoro, maturata in anni di esercizio come “amministratore delegato” ed unico dipendente fisso nell’aziendina di papà, portata avanti nei ritagli di tempo tra un incarico politico e l’altro, non poteva certo andare dispersa. Per questo è stata subito messa a frutto insieme ad altri valori aggiunti, come la “straordinaria Maddalena Addolorataincompetenza” di Marianna Madia: la Maddalena addolorata alla Pubblica Amministrazione, apparsa direttamente a Medjugorje al posto della Madonna e miracolata al governo con una poltrona da ministro.
Peppa PigAllo stesso modo, sa benissimo come rilanciare l’occupazione in tempi di recessione con una economia in deflazione: favorire i licenziamenti, aggirando le tutele già ridotte al minimo dell’Articolo 18 dello “Statuto dei Lavoratori”, ormai prossimo alla rottamazione. Ce lo chiede l’Europa, la BCE di Mario Draghi, il Fondo Monetario Internazionale… ma anche Sergio Marchionne ed i negrieri di confindustria, e pure Sacconi, Alfano, il rianimato Pornonano, e tutta la destra al gran completo. Insomma, si tratta dei migliori e più fedeli alleati del Telemaco al governo; come si potrebbe mai scontentarli, rispondendo loro di no?!?
renzi-beanAttualmente, il figliol prodigo della Generazione Erasmus è in America, in visita di cortesia presso l’amico Marchionne: il cazzaro dei due mondi, da cui si attendono ancora i 20 miliardi di investimenti promessi in Italia.
Ma prima di partire il bullo fiorentino ha voluto lasciarci uno dei suoi video propaganda, appositamente confezionati allo scopo, proprio come un Berlusconi qualunque. Certo, non ha ancora messo la calza davanti all’obiettivo della telecamera, o la finta libreria di cartone dietro le spalle, ma col giusto indirizzo siamo certi avrà modo di recuperare in fretta. L’allievo è zelante…
Il Ritorno del BandanaE poi può sempre chiedere consiglio al suo mentore e sodale: il Papi della Patria, reintegrato in servizio al Senato per la “riforma” della Costituzione… Una “merda”, come ha avuto modo di definirla l’odontotecnico Roberto Calderoli: l’altro padre costituente (!) promosso a relatore della nuova Carta (igienica?).
Il timoniere dei sogni Nel video con cui il Caro Leader alterna i tweet, vengono indicati i veri nemici della nazione riunita attorno al suo condottiero e quindi additati a causa di ogni male. L’elenco è lungo e di volta in volta funzionale a dissimulare la millanteria fanfarona dell’esecutivo delle meraviglie…
Stavolta è il turno della minoranza piddì, che in quanto tale ha il dovere di tacere e genuflettersi alle sorti radiose del ritrovato duce d’Italia, a gloria imperitura del suo (provvisorio) 41%. Non la pensava così questo ostensorio da sagrestia quando, a parti inverse, non perdeva occasione di attaccare, criticare e dileggiare l’allora maggioranza del suo partito, ottenendone però ogni candidatura possibile a Firenze e Provincia (abolita quando ormai non gli serviva più), rivendicando una sorta di prerogativa generazionale alla “rottamazione”.
E ovviamente, come ogni esponente della destra neo-liberista e thatcheriana che si rispetti, ha riservato il suo attacco più duro ai sindacati, e soprattutto alla CGIL (la bestia rossa dei padroni e di ogni fascista che aneli al potere assoluto), che chissà dov’erano quando la precarietà esplodeva in Italia con l’invasione dei contratti atipici.
AlexBe’, tanto per ricordare, la cattolicissima CISL di Savino Pezzotta, insieme a compare Angeletti della UIL, si accordava sottobanco e di nascosto con Gianfranco Fini ed il Governo Berlusconi nel cosiddetto “patto della lavanderia”, emarginare la CGIL e favorire la spaccatura dell’unità sindacale. Ma la strategia fiancheggiatrice, perseguita dai due accomodanti sindacati gialli per i quali ogni occasione è buona per vendere i diritti dei lavoratori al miglior offerente, viene continuamente riproposta nel tempo. E nel tempo si approderà alla firma dei contratti separati da parte di CISL e UIL ed alla loro sottoscrizione in blocco della legge Maroni-Sacconi (e chiamata Biagi), che porterà le tipologie di contratti atipici e pessimamente retribuiti a livelli parossistici.
Mad-Tea - Ellen-RixfordIl primo ad introdurre il lavoro precario e sottopagato in Italia è però il ministro Tiziano Treu, che lo scalpitante Bambino Matteo dovrebbe ricordare bene, non foss’altro perché provengono entrambi dallo stesso partito: la Margherita coltivata nell’orto der Cicoria al secolo Francesco Rutelli, gran protettore e sponsor del Telemaco allo sbaraglio ed insieme al veltronismo la peggior piaga che mai si sia abbattuta a sinistra (Telemaco escluso!).
E, in alternativa, questo fighetto figlio di papà potrebbe rivelarci cosa faceva lui, nell’azienda bancarottiera e in fallimento dell’inquisito genitore.

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La Marianna la va in campagna

Posted in Masters of Universe with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 15 giugno 2014 by Sendivogius

Auray (environs) - Cortège de trois noces réunies (1908)

Se c’è una cosa di cui bisogna dare atto a Matteo Renzi, è l’aver conferito una dimensione fisica all’eterea Marianna Madia: la maddalena dolente, sottratta al limbo delle diafane presenze che come bandierine votive si agitano tra gli spifferi delle correnti di partito, in cerca di stabile collocazione tra l’inconsistenza della loro inconcludenza.
Insieme a Maria Elena Boschi, la madonnina dell’imprescindibile “bozza”, passata dalle processioni della Beata Vergine direttamente alle riforme costituzionali per intercessione del divo Matteo, l’algida Madia costituisce l’altra statuina parlante, nel presepe vivente di entità ectoplasmatiche elevate a proiezione olografica di Governo.
Maria Elena BoschiNell’altra metà del cielo, raccolti in adorazione dinanzi alla Natività del Bambino Matteo, si distinguono per zelo e coerenza le greggi addomesticate dei Giovani Giovani Turchi (quelli veri)Turchi (o almeno quel che ne resta): gli imbarazzanti polli da batteria, provenienti dagli allevamenti dell’interrata FGCI. Finalmente, sembrano aver trovato il loro pastore, dopo aver sgambettato a lungo nel serraglio delle odalische ribelli, in cerca di una stella cometa capace di guidarli verso la prima poltrona disponibile e a prova di rottamazione.

Orfini e Fassina

Specializzati in affermazioni di principio con smentita incorporata, sono ‘idioti’ meno che utili ma buoni per tutte le stagioni. Non per niente, ogni pinocchietto ha la sua fatina turchina, anche se si chiama Matteo.
Mamma li Turchi!Nella grande rappresentazione governativa, ognuno ha il suo copione da recitare, ruolo istituzionale da interpretare, con riforma dedicata da firmare in calce…
Maria Elena Boschi Alla ministra Boschi, la raffazzonatissima “riforma del Senato”, secondo una bozza pasticciata e incompleta, ma rigorosamente blindata nel dogma dell’immodificabilità.
Andrea Orlando Al ministro Orlando, la prossima “riforma della Giustizia”, da concordare con corrotti e concussori e massimamente con l’Interdetto munito di diritto di veto, dopo la riesumazione dal sarcofago di cerone in cui lo si credeva finalmente tumulato.
Marianna Madia Alla ministra Madia, la “riforma della Pubblica Amministrazione”: aria fritta opportunamente riscaldata, già in circolazione da qualche lustro insieme ad altri pletorici omologhi (ricordate le tre “I”?!? Internet-Industria-Impresa?). Come il Jobs Act, la copia rivista e corretta dello “Statuto dei Lavori” di Maurizio Sacconi, si tratta di un plagio aggiornato dell’altrettanto strombazzata “Riforma Brunetta” (il nano dei tornelli). E, in assenza di decreti attuativi, destinata a rimanere lettera morta come le precedenti.
D’altra parte, per conoscere l’Autrice dell’ennesima riforma epocale, basta leggere la biografia al vetriolo che il prof. Odifreddi racchiuse in un suo perfido cammeo:

«Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di “portare in dote la propria inesperienza”.
In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni. E’ pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. E’ figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. E’ fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. E’ stagista al centro studi Arel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoritismo, come dovrebbe.
Matteo RenziIn parlamento la Madia brilla come una delle 22 stelle del Pd che non partecipano, con assenze ingiustificate, al voto sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi, che passa per 20 voti: dunque, è direttamente responsabile per la mancata caduta del governo, che aveva posto la fiducia sul decreto legge. Di nuovo fa scandalo, questa volta per l’assenteismo. La sua scusa: stava andando in Brasile per una visita medica, come una qualunque figlia di papà. Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana. La riciclata ora rispolvererà l’argomento che aveva già usato fin dalla sua prima discesa paracadutata in campo: “Non preoccupatevi di come sono arrivata qui, giudicatemi per cosa farò”. Ottimo argomento, lo stesso usato dal riciclatore che dice: “Non preoccupatevi di come ho ottenuto i miei capitali, giudicatemi per come li investo”. Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L’Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi

  Piergiorgio Odifreddi
  (22/02/2014)

Nel grande patchwork renziano di stampo moroteo, le competenze non contano. La differenza la fa infatti l’età. La tenera Marianna ed i suoi colleghi all’esecutivo sono più che altro il distintivo cloisonné da apporre ai pacchetti di “riforme” (rigorosamente confezionate da altri), con la loro faccina rassicurante e pulita che fa tanto novità. Perché questo è il requisito di maggior successo nel Paese più reazionario d’Europa, ma costantemente malato di nuovismo: gli potete ammansire manichiniqualsiasi intruglio politico, purché servito a tavola da una corte di giovani mannequin tirati a lucido per l’occasione. E la ricetta è sempre valida a prescindere dalle stagioni e dagli ingredienti. L’infatuazione elettorale viene poi da sé, insieme alla carica congenita di opportunismo e di conformismo, che da sempre contraddistingue gli abitanti della Penisola. Questo è il Paese che è corso in massa ad indossare la camicia nera dopo la vittoria elettorale di Mussolini nel 1924 (vent’anni dopo erano tutti antifascisti); che s’è risvegliato berlusconiano dopo le elezioni del 2001; e che oggi si scopre interamente renziano.
Epperò, se bastasse solo l’età anagrafica a fare la differenza, allora non avremmo all’opposizione una setta di fanatici imbecilli, Giuseppe D'Ambrosioraggrumati attorno alle latrine digitali del Vate® ligure. Nella pratica, questi desolanti babbei sono il miglior alleato possibile dell’attuale governo in carica, e principale sponsor di ogni Laida Intesa presente e futura. Se non ci fossero i nazi-dementi dell’asilo a 5 stelle, bisognerebbe inventarli. La loro minchioneria iperuranica, il complottismo psicotico, il messianismo allucinatorio, il primitivismo irrazionale, l’integralismo rabbioso di un fanatismo in salsa apocalittica, nel discount del dissenso, mercificato, serializzato, ridotto a slogan e obbedienza cieca al capo… sono la giustificazione a qualsiasi cosa, pur di tener lontano simile canea invasata da ogni possibile centro di potere, nella costruzione di un doveroso cordone di contenimento sanitario. Tanto che persino la resurrezione del Pornonano finisce col sembrare funzionale al contenimento dell’orda.

La Horde

«Non è molto diverso da una vecchia manifestazione del Pdl, tutto è studiato secondo le tecniche del marketing, con la differenza che quella era una narrazione dei tempi dell’abbondanza, questa è la narrazione per i tempi di crisi, ma sono due lati dello stesso sfascio culturale. Qui il prodotto non è l’ammirazione, il sogno di successo, ma quello di rivalsa, di onestà e verità come panacea per ogni male. E ovviamente i disonesti sono sempre e solo gli altri. Il Movimento 5 stelle non è il fascismo in senso stretto, è qualcosa di molto più raffinato e innovativo, pur inglobando ampi elementi della tradizione più reazionaria, primo fra tutti il mito infrangibile del capo.
[…] Il M5s non è un partito di militanti, è un partito di voti, l’adunata è la pezza che si mette sulla mancanza di radicamento nel territorio.
Il Movimento 5 stelle con la retorica “è colpa degli altri” è anche il maggior impedimento sulla strada della presa di coscienza dei problemi del Paese e arriva cinicamente nel momento storico in cui ce n’era più bisogno.
[…] Ogni volta che Grillo dice noi abbiamo impedito la violenza, bisognerebbe ricordarsi che più che la violenza, Grillo ha impedito le legittime manifestazioni popolari di dissenso contro l’austerity che si sono avute negli altri paesi. Ha sterilizzato, impacchettato, mercificato e immobilizzato il dissenso, eliminando ogni opposizione reale alle politiche economiche che hanno aggravato la crisi.
[…] Il Movimento 5 stelle in fondo è questo: due anziani che parlano ai giovani rifilandogli la loro versione “villa arzilla” della rete, una commistione terribile di marketing e tv commerciale degli anni ’80, con il narcisismo e l’odio del peggior web.»

Quit the Doner
Nel discount del dissenso
(24/05/2014)

La Setta dei Pentastellati

Per parte nostra, seriamente parlando, il successo di Matteo Renzi si misura anche e soprattutto nella diversità del messaggio veicolato, con l’immagine di un’Italia possibile, costruita sulla voglia di normalità di gran parte degli italiani e speranza, Il delfino del Grulloin contrasto con una distopia totalitaria dilaniata da deliri cospirazionisti, rese dei conti, guerre civili e orge forcaiole.
Peccato però che poi il Bambino Matteo non sappia distinguere la differenza che intercorre tra l’autorevolezza di un leader e l’autoritarismo del Capo, che scambia il partito come una proiezione personale di sua proprietà e vive il dissenso interno come una forma di lesa maestà alla sua incoronazione. Certo non l’aiuta una certa arroganza intrinseca al personaggio e soprattutto le schiere plaudenti di convertiti, che scalpitano per saltare sul carro del vincente di turno, e nell’attesa si esibiscono in sconcertanti claque.
Ecco, non è un bel vedere l’assemblea nazionale di un partito, luogo di confronto per eccellenza, ridotta ad una convention autopromozionale, in simil Publitalia, con i non-ortodossi silenziati e quindi scherniti, la gigantografia del 40,8% magari da brandire come una clava contro gli oppositori interni al PD; come se il risultato fosse eterno e come se i 2/3 degli italiani non se ne fossero rimasti a casa invece di andare a votare, evidentemente non troppo entusiasti dell’offerta elettorale.
AnsaEcco! Se non un po’ di falsa modestia, che non guasta mai.. almeno un minimo di scaramanzia, e di prudenza, invece di chicchiriare tutto impettito come un galletto all’ingrasso, che non teme lo spiedo solo perché ancora non lo conosce. Che in Italia si fa presto a credersi dei, ma ci si dimentica facilmente con quale gusto compiaciuto gli italiani si divertano ad assistere alla caduta degli idoli, urinando poi sui cocci in sfregio al perdente.

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Amore a 5 Stelle

Posted in Kulturkampf, Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 3 settembre 2012 by Sendivogius

Con la consueta modestia confacente al personaggio, Beppe Grillo rilegge “1984” di Orwell, in una parodia narcisista dove i contenuti sono riadattati a propria immagine e somiglianza, come si conviene a chi è convinto di trovarsi al centro dell’universo, iscritto in un macrocosmo dove tutto ruota attorno al proprio Ego, nello splendido isolamento del suo autismo autoreferenziale, con la personalissima interpretazione dei “due minuti d’odio”.
Chi volesse può trovare il testo originale, e senza manipolazioni, QUI.
Ma attingiamo direttamente dalla parabola del Profeta:

«Il rito quotidiano dell’Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente. Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo. Non discutono mai nel merito (ad esempio del Programma del M5S), insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere. E dopo? Cosa verrà dopo? Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.»

 I due minuti d’odio (02/09/2012)

Così parlò il Messia dei Carruggi.
Qui entriamo direttamente nella sfera delle psicopatologie, trovandoci dinanzi a quello che assomiglia ad un transfert negativo.
Grillo ha fatto dell’insulto reiterato nella coprolalia compulsiva l’estetica del proprio movimento, che non conosce altra rivoluzione lessicale oltre al “vaffanculo”, tramite lo sdoganamento di ogni possibile volgarità. In proposito, il suo blog è lo sfogatoio rancoroso delle frustrazioni di una plebe rabbiosa e fomentata ad arte, millantando processi ‘popolari’, epurazioni, punizioni esemplari…
Alimenta una cappa plumbea da resa dei conti, di scontro finale da armageddon politica tra “noi e loro”. Delinea i contorni apocalittici di un mondo oscuro dove non esistono avversari, ma “nemici” privi di ogni valore e finanche fuori dalla razza umana. Non per niente, la metafora più usata, ed abusata, per indicare ogni possibile avversario (disumanizzato) è lo zombie: creatura immonda che può essere fermata solo con una fucilata alla testa. Per l’appunto, un mostro da abbattere.
Provate a sostituire la parola “casta”, alla quale viene addebitata in un tutto indistinto e confuso ogni sorta di nefandezza possibile, con il termine “ebrei” e cercate le analogie storiche..!
Si avverte nelle parole del Grillo Furioso quasi un’ansia da attentato, nell’inconfessabile pulsione dell’opportunismo referenziale… Emblematica è stata l’interpretazione della bomba esplosa davanti la scuola di Brindisi, subito additata come un tentativo per fermare il “cambiamento” di cui il M5S sarebbe il portatore (insano).
Confonde le critiche e le domande, alle quali Grillo si sottrae con sequele di insulti a spruzzo continuo, come una “istigazione a delinquere”
Maliziosamente, si potrebbe ricordare come Grillo abbia fomentato per mesi la protesta anti-tributi contro “Equitalia”, incanalando poi le contestazioni opportunamente alimentate contro l’Agenzia delle Entrate, per intercettare il voto leghista in libera uscita. I toni fuori dalle righe si sono concretizzati in atti violenti direttamente contro i dipendenti delle agenzie medesime, fatti oggetto di pacchi bomba, invio di buste contenenti escrementi, minacce e atti intimidatori. L’apice è stato (per ora) raggiunto dall’immancabile psicopatico armato fino ai denti, che si è presentato alla sede di Bergamo prendendo in ostaggio gli impiegati. Non risulta che alcuno abbia mai chiamato in causa Beppe Grillo per “istigazione a delinquere”, attribuendogli una qualche responsabilità morale:

«Continuano gli attentati contro gli uffici di Equitalia, nelle ultime ore sono avvenuti aFoggia e Modena. Si può dire tranquillamente che stiano per sostituire i tradizionali botti di San Silvestro con la differenza però che durano tutto l’anno. Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze.»

 “I botti di fine anno di Equitalia”
 (01/01/2012)

Come i bambini capricciosi in cerca di attenzioni, urla e lancia il sasso tanto per vedere l’effetto che fa. Se rimproverato, mette il muso atteggiandosi a vittima. É il piccolo incompreso della provocazione politica. Appartiene a quella tipologia di narcisi che, dopo il primo controllo della prostata, si mettono a parlare di “complotti”

  “C’è una campagna di odio contro di me…
Quando prendi di mira una persona, come fanno con me, e dici che è peggio di Nerone, Hitler e Saddam, che pensa solo ai suoi interessi, non meravigliarti se qualche mente fragile pensa che se la elimina fa il bene del Paese.”

 Silvio Berlusconi
 (24/06/2009)

Oramai sono sovrapponibili come due fogli di carta velina. E non si riesce più a distinguere quale sia la copia e quale invece l’originale, tante sono le somiglianze che accomunano i due malinconici istrioni, prossimi al tramonto senile.
Se continua di questo passo, tempo qualche mese, si farà tirare addosso statuette del duomo di Milano o inscenerà finti attentati sull’androne di casa, scimmiottando un Belpietro.
Vedrete che non appena si sgonfierà la bolla mediatica pompata da giornali e tv, senza i quali il fenomeno Grillo NON esisterebbe, se le prossime elezioni inchioderanno (come probabile) il M5S ad un 7-8% dei voti reali, il tribuno ligure inizierà a sproloquiare di brogli contro di lui.
In quanto al sedicente “Programma del M5S”, discutere del merito quanto prima, se i Lettori avranno la pazienza di seguirci, sarà un piacere.
Ma ora sarà il caso di lasciare la parola ai diversamente fascisti a 5 stelle, che vivacizzano le pagine del Profeta, per avere un saggio della loro concezione dell’amore universale, contrapposto a coloro che “insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere” attraverso il “fragoroso, insopportabile, indecenteRito quotidiano dell’Odio

 Il 28/08/2012 l’ingenua Marianna Madia, evanescente deputata PD, ha la sventurata idea di dichiarare, durante un’intervista per conto di una nota trasmissione radiofonica:

I grillini hanno dei metodi antidemocratici, sono violenti. Piuttosto che votare Grillo, voterei PdL. La violenza non è solo quella fisica. Non direi fascisti, ma hanno un modo violento di fare politica e la violenza può anche essere verbale.

Il giorno dopo, sulle pagine del blog del Guru, con apposito post dedicato (La certezza di Madia) si scatena il linciaggio in effigie, a dimostrazione di quanto la critica della Madia sia fondata e di quale sia la concezione, nonché il livello di dialettica democratica, prossimo più alle latrine che ai “fascisti”.
Gli epiteti più gettonati sono le definizioni di genere, con particolare attenzione alle prestazioni sessuali predilette dai commentatori, che sanno entrare nel merito delle questioni con raffinato acume intellettuale. Ve ne offriamo una interessante selezione:

se la trompa il figlio del rincoglionito del quirinale……una meretrice politica istituzionale. forse sceglie il nano di arcore perche’ come tutti i nani ha un membro enorme , con o senza pompetta, con senza viagra, ……siamo alla indecenza. si definiscono del pd ma sono solo degli avventuriei politci, senza cultura democratica e senza orizzonte, intenti solo a salvare il loro fondoschiena…….e poi lo offrono al nano per farselo rompere.

ANDREA FORGIONE64, AVELLINO – 30.08.12 16:46

Questa cloaca vivente, non sapremmo definirlo diversamente, discetta di “cultura democratica” e di “indecenza” mentre elecubra di copule anali con nani superdotati.
Ma l’equazione Donna = Puttana = Stupro punitivo è il tema dominante delle pacate riflessioni a 5 stelle, argomentate da una componente predominante di maschi impotenti…

Hanno riaperto i bordelli per caso?
Alessio B. – 30.08.12 09:29|

Ansiosa di participare a qualche bel festino??? 🙂
Boris Crippa, Desio (MB) – 30.08.12 09:08|

Questa donna, viste le condizioni pietose in cui versa il PD e sentito che il vecchio pedofilo ha intenzione di ricandidarsi, evidentemente aspira ad ottenere un posto nel suo harem…
Massimo Minimo – 30.08.12 09:06|

Io questa lurida troia non la scoperei nemmeno con l’uccello di un altro. Vergognati puttana.
Mauro Agnoli, Castel San Giovanni (PC) – 30.08.12 07:52|

Eppoi, immancabile, come si conviene ai replicanti della setta che parlano come il loro guru virtuale:

questa è una bambina…
una bambina zombie.
JimmyJoeJimBob ±∑ – 29.08.12 18:35|

Abbiamo altresì gli esperti di fisiognomica, quelli che con una sola occhiata capiscono tutto di te… che pesterebbero una donna a sangue ma mica sono violenti, per carità!

Dalla faccia si vede che è la tipica italiota figlia di papà, viziata e raccomandata che nella vita non ha fatto mai nulla. Diviene incredibilmente stupida quando dice che voterebbe PDL piuttosto che il M5S. Un’affermazione assolutamente assurda detta da una rappresentante del PD e che fa capire in modo ufficiale che ormai PD e PDL sono la stessa cosa. Non sono assolutamente un violento e rispetto le donne ma se avessi tra le mani una cosi’ squallida, senza dignita’ e senza vergogna, la prenderei a cazzotti in faccia e a ginocchiate nelle gengive.
Marc Pioli, Bologna – 29.08.12 15:46|

Infine c’è la nutrita casistica di voyuer e guardoni virtuali della masturbazione compulsiva che si eccitano sulle hot-line, fantasticando su gangbang e stupri di gruppo:

Madia una che dice che piuttosto che il Movimento voterebbe il partito del nano puttaniere la dice lunga su quello che rappresenta.
Il silvio le sue zoccole le ha gia’ devi metterti in coda e poi fare uno provino.
Sei brava a fare i soffoconi????
Tommaso De Palma – 29.08.12 15:43|

Una visita medica?
Una visita delicata?
Appena esci da Montecitorio una visita “delicata” te’ la facciamo noi.
Sabrino Di Renzo, Gradara – 29.08.12 13:55|

Ma chi è questa ? la pompinara di turno del pd ? perchè adesso bersani è incazzato e non gli tira più rompi i coglioni ai Grillini ? mavaffanculo
Silvestro C. – 29.08.12 13:28

07/08/2012. A corto di argomenti, Beppe Grillo non sa come attirare l’attenzione su di sé. Quindi non trova niente di meglio che sparare una delle sue inutili bordate (“lo spread olimpico”) contro le olimpiadi londinesi.
 Josefa Idem, campionessa mondiale di origine tedesca ma naturalizzata italiana, osa pronunciare l’indicibile: “Grillo è una patacca”. E cade nel consueto trappolone organizzato ad uso dei veri ‘Due Minuti d’Odio’ targati 5 stelle.
Il 10 agosto si scatena il fuoco di sbarramento dei pasdaran della riVoluzione, già mobilitati in massa per la Strafexpedition, con uno sgangherato post intitolato “Josefa, targata pdmenoelle”, a firma di Giovanni Favia: il replicante che si agita a vuoto nel consiglio regionale emiliano…
Il trend dominante è ‘l’Italiano nella sua Nazione’:

Ma quanti cazzo sono gli atleti stranieri nazionalizzati italiani per poter accedere ai super premi e alle agevolazioni dati in Italia?
pensavo si chiamasse Idem per un errore all’anagrafe, quando registrarono prima il suo gemello e poi lei, e quando le hanno chiesto il cognome il padre ha detto “Idem”
e invece risulta che è tedesca!!
viva l’Italia!
Ashoka il Grande, Mexico – 11.08.12 00:50|

In sintesi,i nostri ragazzi devono abbandonare il proprio paese,la famiglia,per cercare opportunità che il proprio paese destìna a stranieri come Josefa…le nostre istituzioni politico/sportive accolgono,non chi necessita veramente di nuove opportunita di vita,perchè dovuto scappare da paesi devastati da guerre,malattie,povertà,ma bensì una tedesca,regalandole un favoloso stipendio come politico…eppure nessuno l ha votata!Evviva l italia dei furbi e degli stranieri furbi!!!
Massimiliano F., Cervignano del Friuli – 11.08.12 19:03|

Naturalmente, non poteva mancare il solito, squallido, conto delle spesa, di gentucola troppo abituata a fare i conti nelle tasche altrui e la cui disamina sociale non va mai oltre la ragioneria contabile di bassa lega. Ce ne fosse uno che si sia mai posto domande sui redditi milionari del Profeta che negli ultimi anni, da quando gioca al castigatore, ha visto schizzare i suoi introiti sopra i quattro milioni di euro, grazie ai gonzi che gli reggono il moccolo.

Non bastava mantenere a vita i nostri(si fa per dire nostri,miei no)politici,ora oltre a cicciolina,anche una tedesca di nome josefa idem dobbiamo mantenere…insomma è proprio vero che per certi gli stranieri furbi,l italia è l america!!!! P.S. Ultime notizie dicono che la JOSEFA avrebbe tanto piacere a poter lavorare per la rai,per poter raccontare le storie degli atleti che non vincono…non vorremo mica negargli questo desiderio all atleta tedesca?!
Massimiliano F., Cervignano del Friuli – 11.08.12 18:52|

C’è l’immancabile parola d’ordine; ovvero, quanto di più sofisticato il MoVimento abbia mai prodotto:

ma quindi anche questa (che di italiano non ha nemmeno il nome) si becca la pensione da 40 mila euro al mese a spese mie?
jos:VAFFANCULO!
Mimmo G., Cardito (NA) – 10.08.12 21:20|

si lei parla e in tanto a noi le olimpiadi ci costa una finanziaria di euro, per dare premi hai buffoni dei atleti. come i stra pagati calciatori.
Roberto S – 10.08.12 20:00|

E l’irrinunciabile allusione sessuale:

e fra poco scopriamo anche che si fa sbattere da berlusconi espetta e vedi
Antonello Sepe, Monte San Biagio (LT) – 10.08.12 19:07|

Il must dominante di questi squadristi da tastiera è sempre il solito: “è una vecchia”…

Ha più rughe lei di una tartaruga
George R., Roma – 10.08.12 14:27|

hai capito la 48 enne che basta vederla in faccia per capire che ha preso ormoni da 20 anni … esponente del pd e che attacca il nazionalismo di grillo… ma pensa
Alessandro Bardi – 10.08.12 14:01|

anche i controlli antidoping alle olimpiadi sembrano una patacca, a meno che non vogliamo credere che si può arrivare quinti a 50’anni…
Gianni Frascogna – 10.08.12 10:10|

L’irrinunciabile sigillo di garanzia 5 stelle:

Un’altra zombie della partitocrazia di cui non c ne può fregare un cazzo !!!!
Gennaro Giugliano, Napoli – 10.08.12 11:45|

..Ed il solito meritocratico da bar sport:

josefa è ipocrita, perchè non dice come stanno le cose invece di pensare alla politica. C’erano brave atlete giovani che avrebbero meritato più di lei il posto per le olimpiadi, ma si sà che bisogna farsi belli sennò il contratto con la kinder viene scisso!
Giovanni Pispisa – 10.08.12 10:16|

Fortuna che tutti i commenti presenti nel blog di Beppe Grillo sono filtrati e opportunamente moderati dallo staff della Casaleggio Associati..!
È difficile trovare uno strato così infame di umanità. Per trovare una roba tanto indecente, bisogna scorrere i commenti dei lettori di “Libero” e “Il Giornale” ai tempi d’oro del berlusconismo dominante. Nemmeno la nazi-community di Stormfront, che qualcuno ha definito “il più grande portale d’odio presente in rete”, riesce a raggiungere neanche lontanamente simili livelli. Persino quel santuario dell’amore sanfedista conosciuto come Pontifex, con le sue truppe di fanatici analfabeti crucesignati, fatica ad arrivare a tanto.
Quando si ha a che fare con le performance di Beppe Grillo e dei suoi adepti invasati, invece delle 5 Stelle, sembra di avere a che fare con una parodia delle “5 fasi dello sviluppo psicosessuale”, elaborate da Sigmund Freud
C’è la “fase orale”, rapportata all’età adulta:

«Da un punto di vista comportamentale, l’individuo potrebbe manifestare un’inclinazione al vittimismo, regredire verso uno stato di dipendenza e/o sviluppare pratiche oralmente dipendenti (tabagismo,alcolismo, logorrea o manifestando una forte dipendenza dal cibo) costituendosi una personalità sarcastica o pungente (caratteristiche queste indicate come qualità sadico-orali)

Alla quale segue sempre una “fase anale”:

«Durante questo periodo, gli interessi del bambino si spostano dalla zona orale a quella anale, in concomitanza con l’acquisizione del controllo delle funzioni sfinteriche. Il bambino trae appagamento dal controllo autonomo degli sfinteri; Il controllo e l’espulsione dei prodotti del proprio corpo costituiranno, oltre che una forma di gratificazione, uno strumento di regolazione delle relazioni con l’ambiente circostante. Il bambino nutre interesse verso i propri escrementi; spesso l’espulsione è accompagnata dalla paura di una perdita e da un senso di incompletezza.»

E proprio i prodotti fecali sembrano essere la materia che il bambino Grillo manipola meglio.

Ad ogni modo, noi siamo estremamente riconoscenti nei confronti di Beppe Grillo, perché col suo comportamento ci ha insegnato il senso del limite; ci fa apprezzare le buone maniere e ci ricorda quanto le parole siano importanti e con esse l’uso del linguaggio. Ci rammenta, se ancora ce ne fosse bisogno, come la democrazia vada difesa ogni giorno da cialtroni e demagoghi senza scupoli. E quanto l’ignoranza possa essere pericolosa.

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22 OTTIME RAGIONI PER NON VOTARE PD

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , on 3 ottobre 2009 by Sendivogius

Appena varco la soglia della stanza, sono investito da un puzzo intollerabile, qualcosa di oleoso, putrido, carne umana dolciastra e ammoniacale, una carcassa semiviva in putrefazione con i vermi già al lavoro…
(…) Il corpo dell’uomo è decomposto.
(…) Le ossa escono disarmonicamente, sembra che tutto il sistema osseo sia frantumato, fratture non ricomposte, gibbose, tutta la pelle è una macula livida, poche zone indenni al ristagno sanguineo, le gambe disarmonicamente rovesciate su un lato, l’anca superiore seminuda è uno spigolo che sembra potersi spostare sottopelle come un’isola alla deriva, un corpo che urla dolore non potendo urlare, non avendo voce. Il tronco è minimo, infossato nella zona ventrale, il petto di piccione, uno sterno arcuato come se il costato fosse stato bollito e poi raffreddato prima di saponificare. Le gambe magre nude con le varici di colore vinaccia, i piedi di pelle morta, si vedono i lembi in cui la pelle si stacca, è unta da unguento che dovrebbe impedire chissà cosa ormai, piedi contratti, (…) il collo irrigidito, bucato sopra l’ingresso della tracheotomia, dove si infila il respiratore automatico hanno messo un velo bianco. L’odore è insopportabile.”

 (Giuseppe Genna, Italia De Profundis. Minimum Fax; 2008)

PD Ci sono agonie che sembrano non finire mai. Il PD è uno di quei disgraziati casi terminali, al quale si dovrebbe avere il coraggio di porre fine. Un aborto sospeso tra la vita e la morte, in attesa di un gesto pietoso a conclusione della sua nefasta esistenza: tanto inutile quanto più perniciosa, se protratta nel tempo. È il seme malato di un centro-sinistra inconsistente, innestato nel ventre sterile di un riformismo esangue.
Il Partito Democratico, in salsa italica, dimostra nei fatti di essere il miglior alleato del Berlusconismo imperante: la più micidiale arma batteriologica mai sperimentata all’interno della sinistra italiana, capace di sfiancare ogni opposizione per consunzione interna, tra spasmi e contorcimenti irriducibili.
Un Anno di assoluta acquiescenza. 6 Mesi di sconvolgimenti intestini da parte del “Grande Partito Maggioritario” pervicacemente intento all’autodistruzione, tramite un’eterna guerra interna, che si trascina tra primarie degli iscrittiprimarie degli elettori… congresso nazionale… Una dirigenza castale di infimo livello, sprofondata in un dolce torpore, sognando la spartizione di cariche virtuali, che si consola con elezioni finte, fatte in casa, dopo aver perso ogni competizione elettorale possibile dal giorno della sua fondazione (Trentino escluso). Peccato che al loro risveglio, i brontosauri del PD rischino di trovarsi un partito senza più elettori, insieme alla terrificante prospettiva di cercarsi un lavoro vero!
Intanto il mondo gira (e pure qualcos’altro!) in vista della grande disfatta delle prossime regionali. Tuttavia, certi risultati si possono apprezzare già da subito…

Lo scudo fiscale è legge dello Stato grazie alla proverbiale inerzia dei “democratici e riformisti”.
Il provvedimento criminogeno (che abbiamo analizzato qui) è infatti passato in via definitiva alla Camera con soli 20 voti di differenza: 270 sì; 250 no. 
Dopo aver declamato le solite frasette di rito davanti a qualsiasi telecamera sia capitato loro a tiro di dichiarazione, esaurite le pubbliche esternazioni, i disonorevoli del PD hanno confermato alla prova dei fatti tutta la fumosità di un alternativa inesistente, regalando all’Italia una miserrima prestazione. Mancavano infatti alla votazione 1 deputato della IdV,
Aurelio Misti; 6 deputati su 37 dell’UdC:  Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri; e ben 22 deputati del PD: l’opposizione responsabile, della quale abbiamo già parlato qui, con un testo facilmente ‘preveggente‘.
Sarà bene ricordarseli questi 22 eroi da 16.000 euro al mese e la salute precaria:
Ileana ARGENTIN
Già incazzoso assessore al Comune di Roma
Paola BINETTI
La mitica teo-dem di importazione rutelliana, capace di far perdere al PD un milione di voti ogni volta che apre bocca.
Gino BUCCHINO
Direttamente dalla circoscrizione estera per il Nord e Centro-America, lost chissà dove… 
Angelo CAPODICASA
Siciliano veltroniano;  ex Viceministro delle Infrastrutture nel II° Governo Prodi
Enzo CARRA
Immortalato in manette per la faccenda Enimont. Collega di preghiere della Binetti e anche lui acquisto rutelliano. Assente per motivi di salute.
Sergio D’ANTONI
Ex sindacalista Cisl, ricoverato in ospedale
Marianna MADIA
La new-entry veltroniana, presunta baby-economista, forte della sua “straordinaria  inesperienza politica”. Così giovane eppur così gracile. Malata pure lei.
Giuseppe FIORONI
L’indimenticabile margherito che ha preceduto la Gelmini all’Istruzione.
Le ex ministre Linda LANZILLOTTA e Giovanna MELANDRI in missione a Madrid per conto del PD. Alle due signore bisognerebbe ricordare che devono convincere l’elettorato italiano, e non quello spagnolo!

E ancora:
 Lucia Codurelli;
 Stefano Esposito;
 Antonio Gaglione; recordman di assenze e attualmente desaparecido. L’unica attività regolare, che ne attesta l’esistenza, è il regolare ritiro della paga parlamentare. Soldi sudati!
 Dario Ginefra;
 Oriano Giovanelli;
 Gero Grassi;
 Antonio La Forgia;
 Margherita Mastromauro;
 Lapo Pistelli;
 Massimo Pompili;
 Fabio Porta;
 Giacomo Portas.

Complimenti a voi tutti sigg. Onorevoli dei miei coglioni! Evasori, mafiosi, e ladri ringraziano sentitamente!
Il mostro veltroniano ha realizzato in meno di un anno ciò che il Fascismo, con le sue persecuzioni, non aveva conseguito in un ventennio di potere assoluto. Un obiettivo ambizioso, ma Walter l’Africano è riuscito nella Mission Impossible, quale unico risultato raggiunto nella sventurata esistenza della sua letale creatura: resa incondizionata con disonore; totale cancellazione di ogni parvenza di sinistra in questo Paese.
Alla scomparsa della Sinistra, si aggiunge la damnatio memoriae e oblio semantico della parola stessa, la cui pronuncia è assolutamente vietata. Pena: la perdita del voto moderato, che giustamente guarda altrove, snobbando con distacco e col giusto disprezzo i tentativi ibridi di captazione, insieme ad una sempre più numerosa ed insospettabile compagnia…

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