Tra le varie esibizioni folkloristiche con le quali il fenomeno Lega ci ha abituato in questi lunghi anni, parallelamente alla passione per le lauree farlocche, un capitolo a parte merita la corte dei miracoli convenuta al cenacolo occulto del “Cerchio Magico” bossiano, fatto di apprendisti stregoni, mitologie celtico-pagane, rituali etenisti tra ampolle fluviali ed alambicchi, insieme a tutto quell’armamentario mistico-esoterico di produzione casereccia che si potrebbe definire come stregoneria della padania. Se l’elemento mitopoietico, intriso di simbologie magiche, sembra non essere mai stato del tutto estraneo ai movimenti di massa incentrati su un’elite chiusa e sull’indiscutibilità del Capo assoluto, riguardo alla teurgia leghista, sarebbe inutile cercare improbabili analogie con le leggende nere del misticismo nazista. E non è certo il caso di scomodare gli studi di Carlo Ginzburg, per spiegare le pratiche segrete nel clan allargato dei Bossi dove le pagliacciate negromantiche, più che al substrato di credenze popolari della cultura rurale, attingono a pieno titolo all’amoralità congenita di una cricca strapaesana, approdata alle luci dorate di una ribalta fatta di soldi facili ed esercizio spregiudicato del potere. Si tratta di un’enorme live-fiction sull’avidità familistica e la crassa ignoranza di una realtà tribale, che giustamente ricorre alle superstizioni ed ai riti di una cultura pre-moderna, attingendo dal presente solo il gusto pacchiano del parvenu arricchito per l’esibizione della ‘roba’ e del nuovo status acquisito per clientela. È chiaro che nella totale anomalia parassitaria di fortune piovute dal cielo, contro ogni presupposto logico e di merito, tra i diretti miracolati sia forte la convinzione che ciò avvenga per una sorta di intercessione soprannaturale… C’è infatti qualcosa di ‘magico’ (di satanico), che sfugge ad ogni interpretazione razionale su come perfette nullità, quali sono coloro che galleggiano in abbondanza nel verde calderone del sabba leghista, possano aver ottenuto così tanto a dispetto del loro infimo livello umano e morale. Non stupisce dunque il ricorso alla “magia”, che nella cristianissima Bossi’s Family sembra essere ben più di un hobby spregiudicato. E, come tutti sanno, cos’altro è il famoso “cerchio magico” se non un rituale di protezione e di evocazione?!? Nella fattispecie, sembra coincidere con il cordone sanitario costruito attorno al Capo malato, quasi a sigillarne il carisma nella preservazione di un potere esclusivo e tutto personalizzato, sotto la sorveglianza vigile (e interessata) di intraprendenti megere… C’è Manuela Marrone, la fattucchiera di Gemonio, che nella villa di famiglia sembrerebbe addirittura aver ricavato una sorta di ‘antro della strega’, con centinaia di libri di magia e testi sull’occulto… C’è il prediletto figliol prodigo, Renzo il Trota, affidato alle cure di Monica Rizzi: la ragioniera della Valcamonica che si crede psicologa, devota a S.Dorotea ed all’Astrologia; che combatte gli avversari a colpi di malocchio. Per la bisogna, si serve del formidabile aiuto della cartomante e sensitiva Adriana Sossi, in contatto medianico con un extraterrestre della galassia di Orion (!!). Per i suoi preziosi servigi, la maga di Orion ha ottenuto un più concreto impiego in regione Lombardia, come responsabile della rassegna stampa. Se non è magia questa… Poi vabbé! C’è l’onnipresente Rosy Mauro, nel ruolo di demone domestico; soprannominata “Mamma Ebe”, è la santona laica di Casa Bossi. Semi (?) analfabeta, si compra diploma e laurea in Svizzera, per lei e per l’amante, addebitando le spese al partito. La formazione è importante. Si ignora se insieme al Trota abbia usufruito degli sconti comitiva: prendi tre e paghi due. Il terzo beneficiato dalla pioggia di titoli (e non solo) è Piero Moscagiuro, in arte Pier Mosca: cantante di intrattenimento padano, che può vantare tra i suoi successi discografici l’indimenticabile “Cooly Noody” (leggi: ‘culi nudi’). Moscagiuro, poliziotto in aspettativa con licenza di terza media, è ufficiosamente l’amante di Rosi la Nera… Il nostro eroe è invero un uomo coraggiosissimo con propensione all’orrido. E pur tuttavia la relazione (che parrebbe giustamente pagata a peso d’oro) ha dato i suoi frutti, visto che Pier Mosca è stato assunto come assistente personale al Senato della Repubblica, per poter seguire la sua nera e ingombrante metà anche a Roma. C’è da chiedersi se non si tratti forse di un rituale di magia sessuale, in bilico tra gli arcani di Kremmerz e Crowley. Se noi fossimo degli appassionati cultori del complotto globale in salsa luciferiana (e non lo siamo), dovremmo credere che le sorti stesse della Lega, indissolubilmente legate a quelle dei Bossi, siano condizionate da specifiche congiunzioni astrali e precisi influssi magici. A volerli proprio cercare, i richiami esoterici neanche mancherebbero… Oltre alla presenza fisica del “cerchio magico”, lo stesso simbolo del fantomatico ‘Sole delle Alpi’ (inesistente nella tradizione celtica) sembra piuttosto stilizzato sulla falsariga del cosiddetto “Sigillo di Salomone”, dal nome del mitico re stregone dell’Antico Testamento. Si tratta di una delle infinite varianti del Pentacolo di protezione, contenuti nei formulari di alta magia, dedicati in prevalenza alla pratica delle arti nere (Goetia), e conosciuti come Grimoires. Sono trattati di demonologia composti in gran parte tra il ‘500 ed il ‘600, che comprendono raccolte di formule magiche per evocazioni, elenchi delle gerarchie infernali ed angeliche insieme al modo per assicurarsene i servigi, esorcismi di protezione e preparazione di talismani. Per puro divertissement, abbiamo fatto un giochino; abbiamo sovrapposto il simbolo tanto caro ai ‘padani’ al mistico “sigillo di Salomone”…. E questo è il risultato: Sempre per gioco, noterete che il simbolo stilizzato della Lega è con i suoi bracci e le sei punte è riadattabile a molti dei sigilli descritti nel famigerato Lemegeton Clavicula Salomonis (conosciuto anche come “Chiave minore di Salomone”), come il cosiddetto Pentacolo di Lilith: Bisogna anche dire che rientra nell’ambito dei sigilli di protezione ed incantesimi di evocazione angelica, contenuti nella quarta sezione del Lemegeton e che va sotto il nome di “Almadel” il quale, ad onor del vero (per chi crede a ‘sta roba), riporta pratiche di ‘magia bianca’. Non male comunque per chi si erge a paladino della “Cristianità”, brandendo il crocifisso come una clava. Tuttavia, conoscendo il livello culturale che contraddistingue simili esemplari da sagra, riesce difficile pensare che Lady Bossi ed il resto dello scalcinato cenacolo possa aver mai letto un grimorio. Ammesso che sappiano cosa sia. Al massimo, le nuove streghe della padania si dilettano in talismani e amuleti portafortuna, tarocchi e oroscopi, passando per la lettura dei fondi di caffé. Sembra quasi di essere in un film di Lino Banfi: Occhio, Malocchio, prezzemolo e finocchio!
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«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
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«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
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