“Berlusconi è tecnicamente immortale” (Umberto Scapagnini – 03/02/2004)
NEL MULINO CHE VORREI…
“Credo sinceramente di essere stato e di essere il miglior Presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere in 150 anni della sua storia. Lo dico sulla base di ciò che ho fatto e che faccio e che gli italiani conoscono bene e per questo motivo penso che mi attribuiscono il 68,4% di fiducia e ammirazione.” (S.Berlusconi – 10/09/2009)
Silvio è sempre il solito modesto. In realtà, secondo sondaggi non ancora divulgati, il suo indice di gradimento personale supera il 482,66% tra gli italiani.
A tale strabiliante risultato hanno contribuito con viva partecipazione i defunti, gli embrioni, ma pure i minori di anni 4 e le minorenni dell’associazione ‘Papi Forever’.
Strepitoso il consenso tra le sedicenni di Casoria, senz’accompagno, e le bellezze pugliesi (loro sì!) variamente accompagnate da un certo “Tarantini o Tarantino”: pappone di successo e imprenditore a tempo perso, nonché fornitore ufficiale del papi nazionale
Fondamentale è stato poi il supporto dell’orso Yoghi e di tutti gli altri orsetti della riserva, senza dimenticare Don Chuck il castoro con gli amici della foresta; il pesciolino Nemo insieme ai cefali del club ‘Silvio nuota con noi!’ e la balena Giuseppina. Inoltre, sembra ci siano adesioni anche nella ‘Divina Scuola di Hokuto’ con una crescita costante.
Né potrebbe essere altrimenti! Del resto, Silvio è giovane, incredibilmente bello (leggendaria è la sua chioma fluente), e più alto di un Watusso! E, come tutti sanno, gode del dono dell’immortalità.
Oggetto di irresistibile desiderio femminile, è il sogno erotico per miliardi di donne…
Padre amato e papi amatore della nazione, è perciò un grande appassionato del prodotto F. che consuma “in grandi quantità” come “utilizzatore finale”. Le prestazioni del dio vivente sono proverbiali. Le sue incredibili dimensioni motivo di stupore, giacché grande è la meraviglia tra le genti, così come l’invidia, dinanzi ad un tale incontenibile portento…
Per questo è stata costituita una apposita commissione scientifica con esperti internazionali, per studiare un simile prodigio naturale senza uguali in tutta la galassia.
Umile tra gli umili, Silvio il Divino ridimensiona i propri meriti e mistifica le molte gesta che contrassegnano la sua lunga esistenza. Infatti, i 150 anni della storia d’Italia sono solo una breve parentesi nell’immortalità dell’Unto…
Le sue origini sono incerte, avvolte nel manto della leggenda, e i suoi natali si perdono nelle profondità dei tempi…
Silvio Berlusconi nasce in una fredda notte d’Autunno, alla luce di una stella cometa che ne annuncia l’avvento. Ancora in fasce nella culla, viene raggiunto da tre loschi extracomunitari: due iracheni e un negro di nome Baldassare, prontamente deportati in Libia dopo l’arresto. Prima della deportazione dei tre probabili terroristi islamici, un Silvio precocemente sagace e già senziente dispone il sequestro immediato dei beni in loro possesso: oro, incenso, e mirra. Dell’incenso e della mirra, il piccolo Silvio non sa cosa farne. L’oro però lo tiene per sé, facendone buon uso…
Previdente, apre subito un centinaio di conti off shore, cominciando a fatturare in nero su fondi segreti. La sua giovinezza è costellata da una serie di innumerevoli miracoli: si iscrive alla loggia massonica eversiva P.2, all’interno della quale frequenta cospiratori e golpisti… ospita mafiosi in casa propria… offre oboli a politici e giudici… e sempre esce indenne da ogni possibili minaccia.
Con la maggior età si schiera con le emergenti truppe craxiano-socialiste, dai drappi rosso garofano, e comincia la sua ascesa con nuovi ed avidissimi protettori…
Gli agiografi raccontano che Silvio abbia partecipato alle campagne contro i barbari stranieri, regalando all’esercito romano alcune delle sue più sfolgoranti vittorie.
Sono gli anni felici degli appalti della Edil-Nord e della edificazione di Milano 2; della scalata alla Mondadori e della conquista dell’editoria italiana; dell’occupazione delle frequenze televisive, del decreto Craxi e della Legge Mammì a regolarizzare la pratica continua dell’abuso sistematico. Sono gli anni della costruzione del potere… della sua gestione espansiva… della sua difesa ad oltranza contro ogni possibile nemico… prima di diventare imperatore di un Paese plasmato a propria immagine e somiglianza.
Nel frattempo si converte al Cristianesimo, ergendosi a devoto paladino di Santa Romana Chiesa. Quindi proclama il cattolicesimo “religione di Stato”: l’unica lecita… la sola consentita…
Ogni altro culto è bandito; il verbo vaticano è legge dello Stato.
Per farsi perdonare i molti vizietti, ed acquisire nuovi crediti terreni subito investibili, Silvio partecipa a tutte le crociate divenendo il più strenuo difensore del Santo Sepolcro.
Non ancora papi, è comunque il cavaliere dei Papi.
Con una solida fortuna commerciale alle spalle, Silvio il Magnifico non è più l’intraprendente cliente alla corte dei potenti, ma onnipotente tra i potenti. La sua influenza cresce così come i favori che ottiene, in un flusso inarrestabile di denaro dalla non sempre certa provenienza. Il fiuto di Silvio lo conduce là dove è più forte l’odore dei soldi…
Sull’impero di Silvio non tramonta mai il sole. Il suo potere si estende dagli Appennini alle Ande, passando per le Bahamas… le Bermuda… ed altri paradisi fiscali.
Tuttavia, non dimentica le sue origini popolari… Come i principi orientali de “Le mille e una notte”, Silvio si traveste da umile popolano e nei panni di un nano benevolo saggia gli umori della plebe, senza mai dimenticare l’amatissima F.
Con il gusto per la tenzone, negli anni ’90 il Cavaliere Nero si prepara alla sua battaglia più grande, in nome della roba e per l’impunità. Vincente come sempre.
In un mondo oscuro, dominato dalle forze del caos, esiste una terra nella quale scorrono fiumi di latte e miele… dove tutto va bene madama la marchesa… Un regno fatato in cui governa un sovrano corrucciato… È l’Italia felice e prospera di Silvio il Conquistatore.
Il potere sul quale si fonda la stabilità del proprio reame va protetto; necessita di truppe fedeli e danaro sonante per pagarle. Un esercito di straccioni, a regolare libro paga con libertà di saccheggiare la cosa pubblica, può essere senza dubbio il principio di un nuovo impero…
Potere assoluto come massima aspirazione. Un solo uomo al comando. Lui decide. Lui dispone. Lui domina!
Ma al contempo non dimentica l’alleato americano, al quale Silvio ostenta devozione e rispetto… nonostante qualche incomprensione con l’abbronzato alla Casa Bianca.
Potete ammirare Silvio in una rara immagine d’epoca, nel 1861, mentre presta servizio volontario (come generale è ovvio) tra gli oriundi italiani di New York nel 39° Rgt di Fanteria, durante la Guerra di Secessione.
Negli ultimi tempi Silvio è un po’ irrequieto…
Evidentemente giocare al ‘Grande Dittatore’ nel suo impero di cartapesta non gli basta più! Il potere corrode chi non ce l’ha, ma corrompe massimamente chi lo detiene a livello assoluto.
Tuona contro i soliti comunisti, in Italia dove non esiste più nemmeno una parvenza di sinistra. Prorompe contro la stampa e le TV che non lo incensano abbastanza, gridando al complotto… Lui! Il tycoon che controlla sei reti televisive e l’intero mercato della pubblicità; decide la nomina dei direttori dei quotidiani e TG di rete; dispone di ciò che deve (e soprattutto cosa NON deve) andare in onda.
Parla di complotto degli immancabili ‘poteri forti’… Lui! Che controlla indirettamente compagnie assicurative e il consiglio di Mediobanca, il più potente gruppo finanziario e bancario d’Italia…
Sanziona. Strepita. Minaccia in un delirio solitario del vecchio despota, che alterna i deliri di onnipotenza alle manie di persecuzione come avviene per ogni dittatore degno di questo nome.
Di personaggi così il mondo è pieno. Solitamente, nei paesi normali e soprattutto nelle democrazie, non fanno il Presidente nel Consiglio…
«Ho sempre saputo che in questo paese è pericoloso avere delle opinioni. Un pericolo sottile ma controllabile… Almeno fin quando non ci inciampi»
(Alack Sinner)
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(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà son fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza»
(R.Bradbury – “Fahrenheit 451”)
«Nel sogno c’è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch’è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare»
(D.Buzzati – “Il Deserto dei Tartari”)
«Un sogno è una scrittura, e molte scritture non sono altro che sogni…»
(U.Eco – “Il Nome della Rosa”)
«…Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio»
(J.L.Borges)
“Io non sono mai stato un giornalista professionista che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni manutengoli.”
(A.Gramsci - 'Lettere dal carcere')
“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io considero degno di ogni più scandalosa ricerca”
(P.P.Pasolini)
“Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o non disponga dei mezzi per acquisire informazioni, può essere solo il preludio a una farsa o a una tragedia, e forse a entrambe”
(J. MADISON - 4 Agosto 1822. Lettera a W.T. Barry)
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.”
(Joseph Pulitzer)
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