Archivio per Governo Meloni

SIPARIETTI

Posted in A volte ritornano with tags , , , , , , , on 12 febbraio 2023 by Sendivogius

Per carità di patria ed amor proprio, NON parleremo del Festival di Sanremo. Apprendiamo però con sommo divertimento, che tra i fondali patinati e la melassa zuccherosa di ipocrisie assortite che da sempre contraddistinguono la kermesse canterina, è bastato anche solo un accenno all’esistenza del razzismo ed alla Costituzione, per provocare attacchi incontrollati di orticaria ai destronzi di fogna e di governo, fino alla crisi isterica finale dinanzi alle performance di un Fedez. L’affronto intollerabile infatti è lo scandalo di un rapper che strappa la foto di un coglione travestito da nazista, non il fatto che il coglione medesimo (che solitamente parla e si comporta da fascista) possa diventare vice-ministro di uno Stato che non sia il regno di Batalia!
Sempre da Batalia deve provenire pure l’esimio camerata, facente feci di sottosegretario alla Cultura, che trova la cosa più naturale del mondo, cambiare la narrazione del Paese, occupando ogni spazio pubblico disponibile, e farlo manu militari, imponendo i propri “modelli culturali”, meglio se a difesa dei “valori tradizionali”: la solita merda reazionaria, riscaldata per vecchi nostalgici, devoti alla necrofilia.

«E io non banalizzerei parlando di spoil system ma di modelli culturali che cambiano, quando una forza politica che è anche espressione di un’area culturale arriva al governo del Paese per volontà dei cittadini può esprimere dei propri dirigenti che proseguano un cammino facendo una loro proposta

(Gianmarco Mazzi, 12/02/23)

Sorvolando sull’area culturale di provenienza, giusto a proposito di modelli di riferimento, si chiama MinCulPop… Ma abbiamo anche il glorioso esempio del Volksaufklärung tedesco. E non perché non sia lecito fare proposte alternative (che mancherebbe altro!), se non fosse che quando si azzitta ogni altra voce dissonante, cacciando via chi non si allinea, allora si può tranquillamente parlare di propaganda su scelta autoritaria. Che poi è esattamente il modello di riferimento dei Fascisti d’Italia, dunque è inutile anche solo farglielo notare, perché proprio non ci arrivano, tanto pare loro naturale.

Homepage

(167) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , on 28 gennaio 2023 by Sendivogius

Classifica GENNAIO 2023″

Se la situazione non fosse tragica, ci sarebbe da ridere.
Raramente si è visto un simile concentrato di cialtroneria e arroganza, revanchismo neo-fascista e fondamentalismo reazionario, analfabetismo di ritorno innestato su un’ignoranza belluina, nell’incompetenza abissale di imbarazzanti figuri che sembrano usciti da una parodia demenziale degli Anni ’20 del XX secolo, e magari discettano pure di “Competenza” e “Cultura”, mentre ruttano qualcosa a proposito di “nazione”, nella grottesca esibizione della loro irriducibile minchioneria nostalgica da raduno a Predappio, per un tripudio di trafficanti d’armi in mimetica e sciovinisti da operetta con la sciaboletta di latta, felici di essere arruolati d’ufficio, come ascari coloniali da immolare alle guerre asimmetriche dell’Impero, nell’Italietta succube e supina che si prostituisce ossequiente mentre batte il marciapiede lungo il vallo atlantico per un posto al sole.
Riconosciamo che ci vuole un talento raro per scendere così in basso, senza neanche l’attenuante dell’ingenuità su irriducibile idiozia congenita. Ogni tragedia ha i suoi protagonisti e le sue comparse dementi. La loro compattezza condensata e corazzata, ricorda certe espressioni artistiche pressate in tutto il loro potenziale creativo…

Hit Parade del mese:

01. LETTORI FORTI

[11 Gen.] «Non ho questa presunzione come altri, ma qualche libro è bene leggerlo, ogni tanto. Il caso più recente è la guerra di Crimea nel 1861-63 vide impegnato il Regno di Piemonte, con l’Italia ancora non unita, quando Cavour inviò i Bersaglieri a combattere contro la Russia.»
 (Maurizio Gasparri, analfabeta funzionale)

02. LEASING

[28 Gen.] «L’utero di una donna non è di sua proprietà.»
 (Eugenia Roccella, ministro pari opportunità)

03. ROBA FORTE

[14 Gen.] «So di dire una cosa molto forte, ma penso che il fondatore del pensiero di destra e conservatore in Italia sia Dante Alighieri.»
 (Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura)

04. CORTINA CAPUT MUNDI

[12 Gen.] «Quello che si può fare è un eliporto e un aeroporto verticale di sicuro. Sull’aeroporto non desisto, magari non a Cortina ma vicino.»
 (Daniela Santanchè, ministro del turismo)

05. CRONACHE DI BANANAS

[12 Gen.] «Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina perché banalmente sapevo quale era la situazione di fronte alla quale mi sarei trovata. Sono fortemente speranzosa della possibilità che prima o poi riusciremo a fare un taglio strutturale, non temporaneo, delle accise, ma questo necessità di una situazione diversa, di rimettere in moto la crescita economica di questa nazione»
 (Giorgia Meloni, la Capobanda)

06. VOLARE BASSI

[14 Gen.] «Non voglio usare esempi più grandi di me, ma in questi giorni mi viene spesso in mente la frase attribuita a Garibaldi, ‘qui si fa l’Italia o si muore’.»
 (Giorgia Meloni, la ducia)

07. PER LA NAZZZIONE!

[10 Gen.] «Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise.»
 (Giorgia Meloni, donna di parola)

08. DUE EURO AL LITRO

[03 Gen.] «Il prezzo della benzina rimane fisiologicamente qualcosa di sopportabile.»
 (Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica)

09. IL LIVELLO DEL GIORNALISMO IN ITALIA

[10 Gen.] «La riapertura delle indagini sul caso Orlandi è un successo di Calenda che su Netflix aveva visto la serie Vatican Girl e aveva scritto dei tweet in cui chiedeva che si tornasse ad indagare. È il primo grande successo internazionale di Calenda.»
 (Paolo Mieli, il Pulitzer)

10. ALZIAMO IL LIVELLO

[20 Gen.] «Dobbiamo saper parlare come la gente al bar.»
 (Stefano Bonaccini, omo de sostanza)

Homepage

 

(166) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , , , on 31 dicembre 2022 by Sendivogius

Classifica “DICEMBRE 2022” 

Anno nuovo e vecchie merde.
Il sentimento prevalente è il ribrezzo, dinanzi alla parata di coproliti fossili restituiti a nuova vita, che sfilano all’ombra dei cippi littori a passo di gambero, tra feticismi necrofili e nostalgie in orbace, nel becerume di contorno che ne rende appieno la miseria intellettuale e la pochezza umana, nel suo ‘sovrano’ squallore.

È l’Italietta reazionaria, restaurata a dimensione premoderna in un paese per vecchi, dietro l’irrilevante espressione geografica, restituita alla sua più compiuta vocazione gregaria e ruffiana, in tutta la grettezza della sua furbesca amoralità e cialtronismo diffuso, a misura del proprio sottosviluppo culturale quale compiaciuta espressione di regressione antropologica. 
È la colonia serva di più padroni, che si reinventa “Nazione” per meglio ubbidire, come una vecchia baldracca che si imbelletta di fresco, consunta dai suoi umori più neri.
Non c’è cura né guarigione… Un meteorite, forse.

Previsioni serie per il 2023. “Andrà tutto bene”, come dissero a Pompei

«Finisce il 2022, ed è probabilmente l’unica buona notizia del 2022. 
Il 2023 s’avanza a lunghi passi distesi, mancano pochissimi giorni, e quindi è il momento delle previsioni, dei buoni propositi, delle necessarie illusioni e dell’”andrà tutto bene”, come dissero a Pompei guardando il primo filo di fumo del Vesuvio. 
Prima regola: davanti a un anno nuovo non bisogna essere prevenuti e avere un atteggiamento negativo, no, bisogna aspettare almeno il 15 gennaio, e poi si può cominciare con il pessimismo. Un solo pensiero deve occupare la mente dell’italiano che guarda davanti a sé: cosa potrebbe andare storto? E dunque stilare un elenco infinito di cose, faccenda che potrebbe occuparlo fino alla fine dell’anno, distraendolo da disastri più o meno annunciati. 
Per esempio, il congresso del PD, che segnerà il 2023 come l’anno in cui il Pd scelse un nuovo segretario, che sarebbe il decimo in quindici anni di vita (e non conto i bis e gli interim). Forte di questa incredibile novità – un segretario nuovo di zecca che vanta nel curriculum una vittoria per un pugno di voti contro Lucia Borgonzoni, e ancora ne parla come fosse la battaglia di Okinawa – il Pd potrà affrontare il futuro con piglio deciso e autorevole insieme ai suoi duecentocinque elettori. 
Purtroppo, l’asse della politica penderà ancora verso destra: Meloni, cognato, Crosetto e altri bellimbusti, più il duo comico del Terzo Polo, al momento (fine 2022) un po’ seccato perché a Palazzo Chigi non hanno ascoltato i suoi consigli. Ora, per tutto il 2023, tenteranno di compiacere Meloni in tutti i modi, un po’ per candidarsi a stampella del governo, un po’ per farsi notare. Fiume Italiana, Nizza e Savoia, magari la befana fascista o il gli esercizi ginnici il sabato: già pare di vedere Calenda che parla di “tradizioni liberali” come l’oro alla patria o le bonifiche delle paludi. 
Proseguirà la riforma della giustizia con decisive novità sulle intercettazioni: saranno tutte autorizzate quelle a carico di giudici e pm, che saranno intercettati regolarmente. E finalmente ecco la separazione delle carriere: la carriera di colletto bianco, dirigente, manager, politico, separata da quella di imputato, definitiva dimostrazione che in Italia il garantismo si applica per reddito. 
Continuerà, nel 2023, l’entusiasmante guerra ai poveri che tante soddisfazioni ha dato alla destra, alla sinistra (parlandone da viva), ai grandi giornali, alle televisioni, a Matteo Renzi che teorizza di educare i poveri con la sofferenza, sennò che gusto c’è. Dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a migliaia di indigenti ribattezzandoli “occupabili”, si studierà di escludere anche quelli con una gamba sola (“saltellabili”) e a quelli senza fissa dimora (“barbonabili”). Sono allo studio misure restrittive anche per altre categorie di nullatenenti, spiantati, disperati a cui non è giusto garantire sussidi statali, almeno finché hanno ancora degli organi (“asportabili”). 
Queste norme permetteranno di risparmiare alcune decine di milioni che potrebbero più proficuamente essere destinate alla ricopertura in broccato e oro delle poltroncine delle tribune vip degli stadi di calcio, un aiuto concreto a presidenti di squadre che attraversano purtroppo una drammatica crisi. 
Come si vede, le sfide del 2023 saranno numerose e impegnative, ma ci tempreranno e ci renderanno migliori, più consapevoli e più generosi nei confronti di alcune categorie in sofferenza, come ad esempio i produttori di armi, a cui regaleremo un’ottantina di miliardi in più. 
Auguri a tutti.» 

  di Alessandro Robecchi
  (28/12/22)

Hit parade del mese

01. LA SUPERCAZZOLA

[12 Dic.] «Più è basso il tetto al contante, più si rischia l’evasione. Perché siccome io i contanti posso averli per mille ragioni, magari tenevo dei contanti in casa, magari un amico mi ha restituito un prestito che gli avevo fatto. 
Se non li posso spendere, tenderò a farlo in nero. Per cui più fai salire il tetto al contante, meno favorisci l’evasione.»
(Giorgia Melonila Ragioniera

02. UNTERMENSCHEN

[16 Dic.] «Le spiagge libere sono posti non degni di noi umani»
(Daniela Santanchèla Cosa da un altro mondo

03. MENO MALE CHE SI DIVERTONO…

[01 Dic.] «Il nuovo nome del partito potrebbe essere PaDeL.»
(Matteo Lepore, occasionalmente sindaco PD di Bologna

04. IL MAGICO MONDO DI ELLY (I)

[21 Dic.] «Salveremo il mondo con un pollo di gomma con carrucola.»
(Elly Schleinpaperella da bagno

05. IL MAGICO MONDO DI ELLY (II)

[11 Dic.] «Bisogna ridare voce alla base, perché senza le basi scordiamoci le altezze.»
(Elly Schleinla Svolta

06. IL MAGICO MONDO DI ELLY (III)

[13 Dic.] «Abbiamo una visione intersezionale che combatte qualsiasi forma di discriminazione.»
(Elly Schlein, ….) 

07. MOMENTI COMICI

[27 Dic.] «Come Schlein ne arriva uno ogni dieci anni.»
(Dario Franceschinilo Sponsor

08. UKRONAZI MON AMOUR

[21 Dic.] «L’Ucraina è l’unico posto dove ha senso stare in queste feste. Con il corpo e con il cuore.»
(Daria Bignardi, operatrice turistica

09. È MOLTO PEGGIO

[17 Dic.] «L’Europa non è quella roba lì (Panzeri & Co).»
(Enrico LettaEctoplasma

10. ALTRI ORRORI

[29 Dic.] «Aridatece Mario (Draghi)»
(Carlo CalendaEr Secco

 Homepage 

Letture del tempo presente (XV)

Posted in Muro del Pianto with tags , , , , , , , on 17 dicembre 2022 by Sendivogius

Continua inarrestabile l’avanzata dello Schifo perenne, che non conosce targhe alterne né riposo: un’immane, incontenibile, colata di merda che scroscia fuori a fiotti dal pozzo nero in cui è sprofondato questo paesucolo da barzelletta sconcia, che come tutte le nullità si crede “potenza”.

Finalmente, l’Italietta in velluto bruno è tornata ad indossare la camicetta nera con griffe taroccata; ben felice di essere la canticchiante e danzante merda del mondo, nell’operetta di regime alla recita sovranista, per un governicchio osceno che coltiva e coccola la peggior feccia di ogni ordine e grado.

 

La Pandemia è finita

«La neolingua dell’Anno Primo dell’Era meloniana ha prodotto un’altra perla: “mini-isolamento”, un lemma svelto, rapido, libero da lacci e lacciuoli per (non) dire che fanno uscire di casa la gente positiva al Covid (la malattia che ha fatto 6,6 milioni di morti nel mondo e 182 mila in Italia) dopo 5 giorni dalla diagnosi, o la va o la spacca; diagnosi che spesso è autodiagnosi, motivo per cui i positivi sono in realtà molti di più di quanto dica il bollettino già quotidiano ora settimanale, e di questi le Asl non conoscono certo i nomi, quindi si poteva uscire anche prima senza alcun isolamento, standard o mini che fosse; ma c’è una bella differenza se è il governo a dare il via libera agli irresponsabili, di fatto decretando la fine della pandemia.

L’ispirazione è chiaramente produttivista e consumistica: l’inchino al sacro Pil natalizio (con 10 milioni di influenzati semplici a casa, ci mettiamo pure a sofisticare sui tamponi), come pure sotto Draghi e ai tempi del bipartisan “Milano riparte” e del renziano “Riapriamo tutto perché così avrebbero voluto i morti di Bergamo”. Mentre negli Usa, preso atto che il virus ha ripreso a circolare a livelli critici e gli ospedali sono pieni di contagiati da Sars-CoV2 e da virus influenzale e sinciziale, si torna a “raccomandare fortemente” l’uso di mascherine al chiuso indipendentemente dalle vaccinazioni ricevute (com’è logico: le mascherine proteggono dall’infezione, i vaccini no), qui il governo di destra dice che l’emergenza è finita e che non è mai stata tale. L’emendamento del mini-isolamento, inopinatamente, è dentro il decreto rave: mentre si sancisce la pericolosità di chi balla nei capannoni, si decreta l’innocuità di un virus che causa polmoniti bilaterali. Del resto, Meloni in piena pandemia chiamava insieme a Salvini alle adunate di piazza, il 2 giugno 2020, a sputacchiare droplets libertari alla faccia di Conte che ci chiudeva in casa (imitato da tutti i Paesi europei del cosiddetto mondo libero).

Sicché nella prima tornata di spacconate di neo-ministri (umiliazione e merito, fiction sulla Fallaci, mini-naja, Ponte sullo Stretto, lidi liberi ai privati) rientra pure quella, poi ritirata per manifesta insensatezza, del ministro della Sanità Schillaci: togliere l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa per i visitatori e si suppone pure per il personale sanitario. Testimonianza personale: richiesta di inutilissimo Green Pass all’entrata di un ospedale romano, io – diligentemente mascherata con Ffp2 – mi sono trovata a riprendere medici e infermieri che la portavano sotto al naso o non la portavano affatto, costretta a spiegare, io a loro, per quale motivo ciò non impediva ovvero favoriva la trasmissione del virus contro il quale “i nostri angeli” si battono da tre anni, stante il fatto che il visitatore è costretto a esibire il Green Pass mentre i medici no-vax sono stati reintegrati. Ma qual era la ratio di togliere le mascherine negli ospedali, tra pazienti anziani e fragili, se non quella di tenere il punto sul fatto che il Covid non è una malattia grave e le misure prese finora sono state liberticide? Ce ne viene in mente un’altra, che escludiamo in quanto più cinica ancorché più logica: pagare meno pensioni facendo fuori i superstiti, scampati a tutte le ondate e alle irresponsabilità della politica. E sì che ci si erano messi di buzzo buono ad accopparli. Ricordate quando Gallera, assessore di Fontana, mandava i positivi dagli ospedali nelle Rsa? Ricordate quando i virologi televisivi sostenevano che le mascherine non servivano alla popolazione, bensì solo al personale medico, e che accaparrarsele era segno di massimo egoismo e ignoranza delle leggi del mercato (i prezzi salivano, gli ospedali non potevano comprarne, i medici si contagiavano: la colpa era dei cittadini, non di chi per decenni ha tolto risorse alla Sanità pubblica per darle ai privati)? Poi c’è stato il liberatore liberale Draghi, col suo “rischio ragionato” (scommessa persa: il “raffreddore” Omicron ha fatto 50 mila morti), ma Egli era incontestabile, anche quando istruiva le masse circa la garanzia data dal Green Pass di trovarsi tra “non contagiosi” e Figliuolo somministrava a raffica negli Open Day il Sacro Vaccino AstraZeneca, poi ritirato.

Così, mentre l’Oms dice che i morti crescono del 10% a settimana, si reimmettono malati in società per “tornare alla normalità” (che poi è la catena produci-consuma-crepa), come se occuparsi di un virus che fa 100 morti al giorno fosse una fissa da ipocondriaci. Il governo vuole imporre l’egemonia sanitaria dopo quella culturale: viva il darwinismo sociale e biologico, crepino i lavativi del Rdc e i fragili; bisogna vellicare le imprese e il vitalismo dei “big spender”, grati a chi finalmente ci restituisce la libertà (anche quella di contagiare il nostro prossimo, chi se ne frega se assiste un genitore anziano o ha un figlio immunodepresso)

Daniela Ranieri
(17/12/22)

Homepage

 

(165) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , , , on 27 novembre 2022 by Sendivogius

Classifica “NOVEMBRE 2022”

Lo straordinario contributo di cui dobbiamo dare atto al Governo Meloni è quello di averci ricordato la differenza sostanziale, che intercorre tra le dicotomie destra/sinistra delle quali si era smarrito il senso. Soprattutto, dobbiamo rendergli merito per averci  rammentato cosa sia la Destra italiota, al netto delle solite ossessioni securitarie e del suo inestirpabile mussolinismo d’accatto per nostalgici necrofili, che ne costituisce da sempre il concime ideale con cui coltivare il fascismo eterno degli italiani, su inconfondibile marchio di fabbrica.
In aggiunta, conformemente allo spirito dei tempi, abbiamo un concentrato di cialtronismo sovranista, con annessa retorica sciovinista da primo ‘900, innestato su un clericalismo reazionario dalle suggestioni pre-moderne ed italico familismo amorale su base tribale, secondo l’irrinunciabile triade dio-patria-famiglia. Per non farsi mancare propio nulla, la nouvelle droite meloniana può vantare al proprio attivo un dirigismo autoritario affidato ad un grumo di tronfie macchiette in orbace, che agiscono sotto la dettatura padronale di un turbocapitalismo psicopatico, lasciato libero di sfruttare e saccheggiare il territorio. Ma il suo pezzo pregiato è costituito da un classismo da ancien regime, che tracima in un malcelato disprezzo per gli ultimi (e per i penultimi) in pieno darwinismo sociale su intimidazione poliziesca, ripassato a bagnomaria da una pletora di parassiti politici che blaterano di “meritocrazia”, riempendosene le avide fauci; il tutto appena mitigato da spruzzate di stucchevole paternalismo, che raggiunge il suo apice nell’immancabile serie di condoni, sanatorie fiscali, e deregolamentazione diffusa, a viatico delle bande protette di ladroni matricolati che ne costituiscono l’ossatura elettorale. Nella pratica, si tratta di una gigantesca opera di redistribuzione di risorse pubbliche, per dare ai ricchi (ed ai ladri) ciò che viene strappato ai poveri, come da rigorosa “tradizione” destronza: smantellamento progressivo dello stato sociale, per stornare i fondi pubblici verso il Privato, a fronte dei salari più miserabili d’Europa, nella consueta socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili; introduzione della “tassazione piatta” (il fatto che sia in contrasto col dettato costituzionale, costituisce solo un inutile dettaglio formale), per i redditi fino ad 85.000 euro (estensibili a 100.000 secondo le intenzioni dei promotori). In pratica, per la destra nostrana, 85.000 euro all’anno costituiscono la cifra imprescindibile con la quale certificare il “disagio sociale” di un reddito svantaggiato, degno di essere tutelato con una tassazione agevolata del 15%, ma solo per i liberi professionisti a partita IVA, mentre un operaio che guadagna meno di 20.000 euro all’anno pagherà il 25% di imposte sulla quota eccedente i 15.000 euro (tassati al 23%); o in alternativa pagare il 43% nel caso di quel lavoratore dipendente che dovesse superare i 50.000 euro lordi di reddito annuo.
È la famosa equità della destra classista (e fascista) de Il Presidente Giorgia, nell’indeclinabilità di genere. Lo scempio che ancora mancava, per l’ennesimo schiaffo agli onesti. Manca giusto l’olio di ricino, con cui condire il brodo nero degli italioti in lobotomia.

Hit parade del mese:

01. WELCOME ELON (MUSK)

[19 Nov.] «Italian leaders used to meet with Soros.
Salvini meeting with you could mean an end of era.
You are more than welcome..»
(Claudio Borghi, The Patriot)

02. RITORNO AL MEDIOEVO

[22 Nov.] «No a nozze gay. Già la Bibbia diceva che l’omosessualità è un abominio!»
(Lucio Malan, l’Abominevole)

Salvini e Gattini03. DOVERI ISTITUZIONALI

[01 Nov.] «Io oggi pomeriggio potevo essere altrove, ma ero al ministero, è mio dovere! Potrei guardarmi un po’ di Champions alla televisione e invece faccio la diretta TikTok con voi.»
(Matteo Salvini, Bimbominkia?)

04. NEL NOME DI RUFUS

[05 Nov.] «Riuscirò a riformare il codice penale firmato da Mussolini in senso liberale con la pena proporzionata al crimine secondo la Costituzione: lo giuro sulla testa dei miei gatti Rufus e Romeo.»
(Carlo Nordio, il Riformatore)

05. DISASTRO CAPITALE

[02 Nov.] «Abbiamo rimesso la città sui binari giusti.»
(Roberto Gualtieri, Dissociato mentale)

06. LUNGA E TORTUOSA È LA STRADA CHE CONDUCE DAL PARADISO ALL’INFERNO

[08 Nov.] «La crisi globale dei combustibili fossili deve essere un punto di svolta: non prendiamo l’autostrada per l’inferno ma guadagniamo il biglietto pulito per il paradiso.»
(Ursula von der Leyen, la Baronessa)

07. SERVE ALTRO?

[10 Nov.] «Ci sarà una triplice epidemia, un ‘trio infernale’: influenza, covid e virus respiratorio sinciziale.»
(Matteo Bassetti, Immunologo)

08. CHIAMATE L’ESORCISTA!

[07 Nov.] «Sono stato indicato dal mio partito come rappresentante nel Copasir. Non esiste posto più adatto per chi come me fa politica con l’unico scopo di difendere il proprio Paese. Ci dedicherò il consueto impegno, non comprabile e senza nessun timore reverenziale per nessuno.»
(Claudio Borghi, l’Invasato)

09. IL GOVERNO DELLE COMPETENZE

[14 Nov.] «Per larga parte della pandemia l’Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti. Senza vaccini sarebbe andata peggio? Non abbiamo l’onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini.»
(Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute)

10. COME IMPARAI AD AMARE LA BOMBA…

[15 Nov.] «Attacco contro Paese Nato Polonia con vittime conferma che deriva terrorista russa non ha guida ma segue hubrys Putin fino a rischiare la guerra mondiale. Pensare di fermare il dittatore con la resa lo scatena. Serve batterlo e isolare la sua Quinta Colonna in Italia e UE»
(Gianni Riotta, l’Amerikano)

Homepage

Fascisti in doppiopetto

Posted in Stupor Mundi with tags , , , , , , , , on 14 novembre 2022 by Sendivogius

E niente, è più forte di loro! Proprio non ce la fanno. Se non si travestono almeno una volta da nazista, per le loro carnevalate nostalgiche in camicia nera, entrano in crisi di identità.
Ma sentire Galeazzo Bignami (un nome, una garanzia!), il nazi-travestito, che fresco di nomina a viceministro per le Infrastutture in quota Fascisti d’Italia tuona contro le “ambiguità della sinistra” ed i suoi rapporti con gli “estremisti”, per delitto di lesa maestà nei confronti della sua ducia da giardino, insolentita in effigie in quel di Bologna, aggiunge qualcosa di grottesco alla farsa già surreale di suo.
Ci sono goliardate e goliardate. Ai camerati evidentemente piacciono solo le loro apologie di reato istituzionalizzate.

Homepage

(164) Cazzata o Stronzata?

Posted in Zì Baldone with tags , , , , , on 30 ottobre 2022 by Sendivogius

“Classifica OTTOBRE 2022″

 Con raro gusto del ridicolo, qualcuno ha definito l’esecutivo della sòra Giorgia, come un “governo di talenti”… Ovvero un concentrato di imbarazzanti mezze seghe e vecchi arnesi nostalgici, massimamente riciclati dai precedenti Governi Berlusconi ed in patente conflitto di interessi, che discettano di “merito” e di “libertà” (di sfruttamento, nella pretesa di fare quel cazzo che pare loro). Nella pratica, un concentrato reazionario di misticismo clericale e nostalgie mussoliniane, che guarda allo smantellamento dei diritti sociali e negazione di quelli civili come il più alto punto di sviluppo “nazionale” su incistazione classista.
Divertenti gli interventi del Senatore di Riad che già scalpita per essere imbarcato a bordo della nave nera, offrendo il suo sostegno condizionato. Per non sorvolare sull’ormai mitologico Silvione, che pretende la nomina a ministro delle sue badanti personali e scarabocchia insulti contro la neo-premier su pizzini a promemoria, contro le amnesie geriatriche.
Poi ci sarebbero anche i moderati, post/ex/neo-fascisti di sempre, la premiata coppia La Russa e Gasparri che tanto per distinguersi giocano a chi la spara più grossa: dall’istituzione della “Festa del Regno d’Italia” alla “Giornata della vita nascente”… Né manca il grande ritorno del Ponte sullo Stretto, le Centrali Nucleari (e pazienza per le scorie, quando non si sa come smaltire nemmeno la monnezza semplice), insieme a grandi must intramontabili, come l’ennesimo condono fiscale ed il ritorno a 10.000 euro di contante per la gioia di bottegai ed evasori fiscali assortiti al seguito elettorale… E boia chi molla! Che a ‘sto punto era meglio, che continuavano a celebrare la marcia su Roma!
Ciò che invece colpisce e stupisce è la velocità fulminante con la quale le armate padronali di Confindustria, assieme alle salivanti colonne di pennivendoli al seguito, si sono sbrigate a cambiare repentinamente bandiera e fedeltà, scaricando SuperMario al suo destino: l’uomo che sembrava insostituibile, abbandonato come un gatto sulla tangenziale dell’eterno oblio e subito dimenticato. In compenso il nuovo esecutivo si terrà Attila Cingolani, che offrirà la sua preziosa consulenza a costo zero, per continuare la pervicace opera di distruzione con la quale ha condotto il paese al collasso energetico, per via delle sue straordinarie competenze. Potere del Merito!

Hit Parade del mese:

01. PORTATEVOLO VIA

[02 Ott.] «Lo escludo categoricamente, ma se Giorgia Meloni dovesse evocare qualcosa che assomigli alla strage di Stazzema, gli intellettuali di sinistra andrebbero esuli a Parigi, mentre io andrei sui monti a combattere Giorgia Meloni.»
(Alessandro Sallusti, il Partigiano)

02. ONORE AL MERITO

[05 Ott.] «Salvini ministro dell’Interno? Se alle giovani generazioni vogliamo far passare il messaggio che la meritocrazia deve avere un valore e che finalmente diamo merito al merito, allora dobbiamo confermare Salvini al Viminale.»
(Angelo Ciocca, Valorizzatore di talenti)

03. C’ERAVAMO TANTO AMATI

[07 Ott.] «Se il Pd si ricostruisce io ci sono. Con Di Maio una avventura elettorale finita.»
(Bruno Tabacci, L’EX)

04. W IL RE!

[13 Ott.] «Cercherò di essere il presidente di tutti. Anche la nascita del Regno d’Italia sia festa nazionale.»
(Ignazio La Russa, il presidente monarchico)

05. LA GENTILE CONCESSIONE

[30 Ott.] «La mia scelta per la libertà e la democrazia è sempre stata totale. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero maggiore di milano. E non era un atto dovuto.»
(Ignazio Benito La Russa, il presidente fascista)

06. IL 2 GIUGNO, CAZZO!

[26 Ott.] «Vede signora presidente: la guerra civile terminò il 25 aprile del 1945, con la nascita della Repubblica. Non faccia confusione con le date. Noi saremo qui tutti i giorni a ricordarglielo.»
(Arturo Scotto, lo Smemorato)

07. IL VALORE DELLA MEMORIA

[09 Ott.] «Non dimentichiamo le vittime e la catastrofe di 59 anni fa con il crollo della diga del Vajont, una tragedia in cui persero la vita oltre 2000 persone. Una ferita per il Friuli Venezia Giulia e per l’Italia intera.»
(Debora Serracchiani, Smemorina)

08. SALVEZZE PUBBLICHE

[06 Ott.] «Quando il prossimo governo cadrà, chiederemo le elezioni anticipate. Basta esecutivi di salvezza pubblica.»
(Enrico Letta, il Nipote di Gianni)

09. INDIRIZZO SBAGLIATO

[23 Ott.] «L’energia oggi è la priorità numero uno, ce la metterò tutta.»
(Paolo Zangrillo, ministro della Funzione Pubblica)

10. CHI HA POTUTO MAI?

[13 Ott.] «Ma chi l’ha mai avuta l’idea di fare il ministro?!»
(Licia Ronzulli, Trombata)

Homepage

Sono tornati

Posted in A volte ritornano, Muro del Pianto with tags , , , , , , on 23 ottobre 2022 by Sendivogius

Ad un secolo dalla Marcia su Roma, per uno di quegli strani ricorsi vichiani, capita di assistere all’insediamento del governo più compiutamente fascista degli ultimi 100 anni, con l’aggiunta di una nutrita rappresentanza fondamentalista, per decise punte reazionarie… Di quelle che un tempo sarebbero state subito riconosciute come “clerico-fascismo” e che oggi vengono eufemisticamente chiamate “centrodestra”, per distorsione semantica, dove la componente ‘moderata’ sarebbe rappresentata dallo spettro caricaturale di un Silvione allo stato terminale (una garanzia!).
Perché gli italiani, non conoscendola affatto, hanno bisogno di rivivere la storia più e più volte, non assimilandola mai, sempre in bilico tra la tragedia e la farsa, con spiccata propensione per quest’ultima, nel limite sottile che separa l’una dall’altra.
In merito alle aspettative messianiche che circonfondono la statista della Garbatella, i nostri ineffabili pennivendoli d’accatto, in piena opera di riposizionamento, già parlano di “mamma al governo” (sic!).
A noi, più che altro viene in mente il Céline migliore…

“Perché nel cervello d’un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli.”

Louis-Ferdinand Céline
“Viaggio al termine della Notte”
(1932)

Il nostro viaggio nella notte più buia della Repubblica è appena cominciato. E sarà una lunga notte…
Poi, nella pratica, quello che la Mamma d’Italia potrà fare o meno è già scritto altrove: la politica economica la dettano UE e BCE; mentre la politica estera la impongono USA e NATO. L’unica libertà concessa alla ducia in pectore sarà quella di riportare l’Italia al medioevo dei diritti. Ma la regressione culturale era già in atto da tempo. Il pubblico non si accorgerà della differenza.
Buonanotte Italia

Homepage