Archivio per Giuseppe Sala

The Peacemaker (II)

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , , , , , , , , , on 3 marzo 2022 by Sendivogius

Immancabile, alla tragedia della guerra non poteva mancare la farsa italiota degli imbecilli zelanti con l’elmetto, che la guerra la fanno alla Cultura (per ora solo ‘russa’), nell’ansia servile di conformismo bellico. Ad ennesima riprova dell’avvilimento raggiunto dagli atenei italiani, c’è da registrare il contributo del prorettore dell’Università statale della Bicocca, il prof.? Maurizio Casiraghi, docente di biotecnologie improvvisamente esperto di Letteratura ucraina, che blocca un ciclo di lezioni sull’immenso Dostoevskij, “per ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti, aggiungendo a Dostoevskij anche alcuni autori ucraini”. E’ la par condicio idiotarum di coloro che non saprebbero distinguere Bulgakov da Gogol, nell’incapacità di collocarli nel tempo e nello spazio, senza averne mai letto una sola riga. L’unico che avrebbe tanto bisogno di aprire la sua mente (e un libro ogni tanto) sarebbe proprio il sig. Casiraghi, a tempo perso professore nell’inconsapevolezza del ruolo.

The Thief of Book

Del resto, ad inaugurare questo burlesque revanchista del Grottesco era stato lo stesso Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il top-manager de’sinistra, che caccia via dalla Scala uno dei più grandi direttori d’orchestra del mondo, Valerij Gergiev e la soprano Anna Netrebko, perché i reprobi (in quanto russi) si rifiutano di fare atto di contrizione con autodafé su pubblica umiliazione, come moderna emulazione inquisitoria, sospesa nella scelta tra rogo o abiura.

E resterà indimenticabile il Festival della Fotografia di Reggio Emilia, che estromette il fotografo russo Alexander Gronsky, perché non si possono mica “invitare violenza e morte” ad una mostra fotografica sui paesaggi invernali (!). Per la cronaca, Gronsky è un pacifista convinto, limpidamente schierato su posizioni anti-putiniane, e tenuto dodici ore in stato di arresto per aver manifestato ‘illegalmente’ contro l’aggressione dell’Ucraina dalla solerte Polizia italiana (si tratta pur sempre di un russo sospetto).

Siamo all’arte di guerra, che trascende la censura per farsi beota compiacimento di chi scambia la propria grettezza di mente per ‘impegno sociale’, la cancellazione culturale per “solidarietà”, nell’esibizione conformista del cortigiano compiacente e compiaciuto della sua stolida imbecillità.

Homepage

Milano da dimenticare

Posted in Kulturkampf with tags , , , , , , , , , , , on 21 settembre 2021 by Sendivogius

“Oggi a lei non verrebbe in mente di darmi del possibile ‘pistola’, non solo perché, mi consenta, non lo sono, ma anche perché i veri pistola saranno quelli che al netto delle mie urla mancanti andranno, come lei sostiene, a votare Sala. Continueranno così a farsi prendere in giro dal sindaco dei ghiaccioli al limone, dei calzini colorati, e dei week end con la fidanzata e le rock star.”

Luca Bernardo
(21/09/21)

Il fatto che il candidato sindaco con la pistola dia del “pistola” ai cittadini milanesi che non lo votano dimostra l’evidente affanno di uno che ormai è arrivato alla frutta e anche oltre, se davvero non ha niente altro a cui attaccarsi (in assenza di meglio) che non siano il colore dei calzini (!?) di un Sala, mentre cerca la rissa per ritrovare un minimo di visibilità, sperando che il diretto interessato lo mandi giustamente affanculo. Invano, perché a questo penseranno le urne. E noi, che siamo abbastanza “radical” ma poco “chic”.
Che poi, a guardarlo bene nella sua fisiognomica lombrosiana, il Bernardo candidato destrorso che ci tiene a non dichiararsi antifascista (e dunque per principio di esclusione…) è davvero l’ultimo al mondo che può permettersi il lusso di ironizzare sull’aspetto dei suoi avversari, con quella faccia che pare un incrocio ibridato tra Pepe the Frog ed Hans l’Uomo-Talpa dei Simpsons!
Con l’aggravante di presentarsi al pubblico strizzato in un imbarazzante completo blu elettrico da catarifrangente e tutto il cialtronismo di un Guido Tersilli medico della mutua in versione meneghina.
A corto di argomenti, ritira fuori gli immancabili radical-chic che tanto devono eccitare l’immaginario dei soliti destronzi, provocando incontrollate polluzioni notturne per orgasmi surrogati tra i suoi fascisti sottolio, tale è l’arrapamento che scatena in loro l’abusato neologismo coniato da un vecchio snob effeminato, Tom Wolfe, noto al pubblico soprattutto per i modi leziosi ed i gessati impossibili. Tecnicamente, sarebbe una di quelle checche che a destra piacciono tanto. E Wolfe, da affettato manierista aristocratico, era uno che dei salotti più chiccosi ed esclusivi costituiva componente fissa come l’argenteria; elitario qual’era, detestava ogni intrusione su contaminazione plebea, da cui la reazione classista.
Ma più ancora, c’è da chiedersi dove mai abiti il dottor Bernardo, che probabilmente vive in qualche bidonville ai margini della periferia milanese e trascorre i week end alla mensa sociale di quei poveri dei quali non gliene è mai fregato un cazzo! Usiamo volutamente un linguaggio ‘semplice’ e ‘popolare’ che di certo il Dottore apprezzerà. Ci avremmo infilato a pure un paio di peti e una mezza dozzina di rutti, che dalle parti del dott. Bernardo fanno tanto “popolo”, ma siamo ancora troppo chic!

Homepage